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11.7.24

ROMA un utente per evitare controlli dichiara come domicilio quello degli uffici anagrafe e gli adetti non se ne accorgono

  io  che  credevo  che  storie      come questa    di cui   parlo oggi   sucedessero solo  nei film  comici   invece  succedono davvero  . Ora  va bene  tutti  sbagliamo  ed  facciamo errori    nessuno escluso  .  Ma
questi sono gravi  .   quindo  mi    faccio   ,  la  classica  domanda  ,  chi cotrolla  i  controllori  ?  Ma  soprattutto questi sono  del mestiere  o  era  quelache amico  loro    e quindi  hanno  chiuso  un  occhio 

 da  webinfo@adnkronos.com (Web Info) el  10\7\2024

L'anagrafe più pazza del mondo: la "signora" Vita Mala abita negli uffici del Comune di Roma

 Al Comune di Roma succedono delle cose che nemmeno il miglior sceneggiatore di Walt Disney saprebbe inventare. L’ultimo esempio? La “signora” Vita Mala comunica di alloggiare in via Luigi Petroselli 50 (codice di avviamento postale 00186), ovvero gli uffici centrali dell’anagrafe capitolina. E cosa fa il solerte impiegato del Comune? Protocolla la pratica e poi la invia immediatamente all’ufficio della polizia municipale affinché i vigili di zona possano effettuare il sopralluogo e confermare che la signora Mala-Vita ha la sua dimora abituale negli uffici dell’anagrafe in via Petroselli. Roba da non crederci, giusto? Eppure ci sono le prove: il documento è stato effettivamente protocollato dagli uffici del Comune di Roma. Ma alla polizia municipale, come si legge con un appunto scritto a penna, qualcuno si è reso conto che qualcosa non andava e lo ha messo in “STAND BAI” (scritto proprio così). A questo punto, è evidente, che all’ombra del Colosseo vale tutto. E la Mala Vita, lo sa benissimo.  


17.9.23

aggiornamento della ciampanella dell' L’esame di Stato per un’intera classe dell’indirizzo linguistico “Galilei” di Spadafora (Messina) i genitori ricorro al tar e il tatr lo accoglie sospendendo la riptezione dell'esame

 Di  cosa stiamo parlando 
Vince il ricorso contro il voto alla Maturità  così tutta la classe deve rifare l’orale . 
La studentessa sarebbe stata l’unica a non ricevere un messaggio con i suggerimenti per l’esame, pare inviato da una professoressa Tutta la classe di un liceo siciliano dovrà sostenere di nuovo gli esami orali della maturità. L’insolita decisione è presa dall’ufficio scolastico regionale in seguito al ricorso presentato da un’alunna, insoddisfatta del suo voto, inferiore al 70, con il quale avrebbe chiuso la sua carriera al liceo Galileo Galilei di Spadafore in provincia di Messina.  [...   segue  qua   ]

Leggendo   l'articolo    sotto   riportato    rimango  sgomento  e mi  mi  viene  d'affermare   : Cosa  non si  fa   per  i  figli\e  .  Oltre ad  accettare  l'aiuto    della  prof   ,  fanno ricorso contro  la setenza  del  tar      che   avrebbe     dovuto  far     ripetere  l'esame     a  tutta  la  classe  , ed  il   tar  gli  da  ragione  . Ma  soprattutto  mi  chiedo   ma   i genitori   di tali   ragazzi  e  di ch  generalmente    fa  ricorso   al  TAR    ha  soldi da buttare  o  fanno debiti     con gli usurai    visto  quell  che  costa  il  ricorso  a tale  organo   amministrativo ? 

  il FQ  del   16 SETTEMBRE 2023 

                                            di Alex Corlazzoli
Accordo tra studenti e professori: esame di maturità annullato, ma il Tar sospende la nuova prova
Accordo tra studenti e professori: esame di maturità annullato, ma il Tar sospende la nuova prova

L’esame di Stato per un’intera classe dell’indirizzo
 linguistico “Galilei” di Spadafora (Messina) è diventato un caso da Tribunale. Il rinvio della prova, sospeso per ora dal Tar, sarebbe stato motivato da un accordo tra docenti e studenti. Una “pastetta” scoperta grazie al ricorso presentato dalla famiglia di una studentessa dopo la pubblicazione dei risultati finali a luglio. Nei giorni scorsi, il direttore dell’ufficio scolastico regionale, Giuseppe Pierro, dopo l’ispezione effettuata, aveva deciso in accordo con il ministero di far rifare a tutta la classe la prova della maturità fissando la nuova data per mercoledì 20. Una scelta presa dopo aver verificato “irregolarità gravi” come raccontato al FattoQuotidiano.it 
A inficiare l’esame un vero e proprio accordo tra i professori e alcuni studenti che avrebbero ricevuto una “velina” da uno o più docenti della Commissione sulle domande che sarebbero state oggetto della prova orale. Un imbroglio che ora potrebbe avere dei risvolti legali. Nei giorni scorsi l’ufficio scolastico regionale quindi ha annullato l’esame fatto e chiesto una nuova sessione con una commissione chiaramente diversa. La vicenda si è ulteriormente complicata con la scelta del Tar di Catania di accogliere il ricorso della maggioranza delle famiglie che avevano impugnato la decisione dell’Usr Sicilia di far rifare le prove orali a partire dal prossimo 20 settembre. Gli avvocati Caterina Galletta e Andrea Fiore che rappresentano gli studenti che si sono opposti all’annullamento degli esami di luglio hanno ottenuto la sospensione. Un caos che potrebbe avere ripercussioni anche per chi ha fatto i test universitari e magari tra qualche mese se li potrebbe vedere annullati, qualora dovesse rifare l’esame di Stato. Un “pasticcio” del quale sembra che lo stesso ministro Giuseppe Valditara sia informato e abbia intenzione di trattare nel pieno rispetto delle regole e con intransigenza per assicurare la serietà della prova della Maturità. Ora tutto passa nelle mani dei giudici del tribunale amministrativo regionale di Catania che a breve dovranno riunirsi e decidere nel merito.

16.9.23

Vince il ricorso contro il voto alla Maturità così tutta la classe deve rifare l’orale, Padova, va a prendere il figlio a cui è stata ritirata la patente perché ubriaco ma è più sbronzo di lui, Mi sentivo dipendente dal cellulare, ho finto fosse rotto e non mi sono mai sentito così libero»,

https://www.open.online/  15 SETTEMBRE 2023 - 21:23




Vince il ricorso contro il voto alla Maturità, l’accusa sulla chat con i suggerimenti: così tutta la classe deve rifare l’orale





La studentessa sarebbe stata l’unica a non ricevere un messaggio con i suggerimenti per l’esame, pare inviato da una professoressa
Tutta la classe di un liceo siciliano dovrà sostenere di nuovo gli esami orali della maturità. L’insolita decisione è presa dall’ufficio scolastico regionale in seguito al ricorso presentato da un’alunna, insoddisfatta del suo voto, inferiore al 70, con il quale avrebbe chiuso la sua carriera al liceo Galileo Galilei di Spadafore in provincia di Messina. Probabilmente non pensava che la sua contestazione si sarebbe abbattuta anche sui 10 compagni di classe, ormai proiettati verso il loro futuro fuori dalle
superiori. Durante le ispezioni dell’ufficio scolastico, infatti, è emerso tra le chat di WhatsApp un messaggio «inoltrato molte volte» che conteneva suggerimenti su quali argomenti studiare e approfondire.
«Una storia surreale»
Pare che la prima a inviare il testo sia stata una professoressa, ma il messaggio non sarebbe arrivato alla ricorrente, che ha quindi preso un voto nettamente inferiore di quello dei suoi compagni. «Pensavamo fosse uno scherzo», hanno detto i genitori dei ragazzi quando hanno saputo della decisione. Ma non lo è. La nuova commissione, diversa dalla precedente, è già stata nominata, riporta l’edizione palermitana di Repubblica. C’è chi ha già tentato la via del controricorso, ma non è detto che si riesca a restare nei tempi. La data fatidica è il 20 settembre prossimo. La vicenda ha suscitato lo sgomento della sindaca di Spadafora: «Mi sembra una storia surreale – ha dichiarato –. Conosco quella scuola perché io stessa ho studiato lì. È sempre stato considerato un ottimo istituto e mi auguro che venga fatta chiarezza su questa situazione».

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 L'amore  è  fatto anche  di gesti simili  



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Padova, va a prendere il figlio a cui è stata ritirata la patente perché ubriaco ma è più sbronzo di lui

Storia di Redazione Tgcom24 •1 ora/e
Padova, va a prendere il figlio a cui è stata ritirata la patente perché ubriaco ma è più sbronzo di lui
© Ansa

A Padova, la polizia stradale ha ritirato la patente a un trentenne perché guidava con un tasso alcolemico nel sangue oltre i limiti. Quando l'uomo è stato raggiunto dal padre che in auto doveva riportarlo a casa le cose sono addirittura peggiorate. Infatti, il genitore aveva un tasso alcolemico peggiore di quello del figlio: ritirata la patente anche a lui, e padre e figlio sono rimasti a piedi.L'episodio è avvenuto venerdì notte, durante i consueti controlli di sicurezza della Polstrada. Sono stati 23 gli automobilisti sottoposti a verifiche per l'accertamento dell'abuso di alcol e sostanze stupefacenti; 7 i documenti di guida ritirati. E ha destato stupore, appunto, il caso dell'accoppiata padre-figlio sanzionati per lo stesso motivo. Il trentenne aveva un tasso d'alcol di 0.62, il padre di 1.10, quasi il doppio

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www.leggo.it 

«Mi sentivo dipendente dal cellulare, ho finto fosse rotto e non mi sono mai sentito così libero»
Un ragazzo su Reddit ha svelato agli altri utenti come ha fatto a "disintossicarsi" dal suo smartphone e dai social

«Mi sentivo dipendente dal cellulare, ho finto fosse rotto e non mi sono mai sentito così libero»

di Redazione web

Molto spesso gli utenti su Reddit raccontano storie assurde che riguardano matrimoni finiti, tradimenti o ripensamenti degli o delle ex fidanzate. La domanda, però, che un ragazzo ha posto agli altri utilizzatori del social ha sollevato un dibattito alquanto serio e che fa anche pensare: la dipendenza dal cellulare, lo smartphone, e dai social. Il protagonista ha voluto condividere il suo "esperimento" e, visto che ha funzionato, crede che lo rimetterà in pratica anche in futuro. La dipendenza dallo smartphone Al giorno d'oggi, tutto ruota intorno allo smartphone e ai social: l'importante è essere sempre connessi. Tuttavia, a volte, questo può portare a grande stress e ad ansie da prestazione su Instagram. Nel peggiore dei casi, poi, l'utilizzo eccessivo del telefono può portare a una certa dipendenza ed è proprio di questo che un utente su Reddit ha parlato spiegando ai lettori come ha capito di doversi prendere una pausa dal suo smartphone. Il ragazzo ha scritto: «Mi sentivo dipendente dal cellulare, dovevo controllarlo ogni secondo, entrare sui social quante più volte possibile. Poi, ho capito che era tutto sbagliato e, quindi, ho finto che il telefono fosse rotto, perciò, niente più scrolling su Instagram, Facebook e Tiktok e quando sono annoiato preferisco trovare qualche altra cosa da fare. Mi sento molto più presente e non so come mi sento semplicemente molto più libero, come se mi fossi liberato di uno strumento che consumava non solo il mio tempo, ma anche le mie energie. Non so se vi è mai capitato ma dopo una sessione di scrolling a volte mi sentivo intontito, come se quell'attività mi avesse consumato le energie, pur non avendo, di fatto, svolto nessun'attività fisica o anche solo mentalmente impegnativa. Mi sto limitando ad usare solo il pc che almeno per me è molto meno addictive, visto che non mi viene spontaneo loggare nei social che usavo di più prima. Se qualcuno si è sentito come me, provate a "dimenticarvi" dello smartphone e starete meglio». Moltissimi utenti hanno apprezzato il pensiero del ragazzo che ha anche dato il consiglio prezioso di lasciare un po' da parte il telefono. Qualcuno ha scritto: «Purtroppo i social risucchiano energie importanti e hanno il potere di influenzare i più deboli», «Sagge parole, soprattutto perché a scriverle è un ragazzo giovane». 


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11.2.22

Parla l'uomo che ha tenuto 4 mesi la compagna mummificata in casa: "Troppo duro lasciarla andare, l'ho fatto per amore"

  di cosa  stiamo parlando 

di Romina Marceca

A casa di Antonio, 64 anni: "L'ho fasciata con cura sul divano. Non volevo separarmi da lei"



Si giustifica così: "L'ho sistemata come una mummia, tutta fasciata con cura. L'ho fatto per amore, sia chiaro. Mi ripetevo che la tenevo ancora un po' con me prima che finisse sottoterra. Lo so che la legge non lo consente ma non mi volevo staccare da lei, adesso è al Verano. Non era meglio se rimaneva qui?". È l'orrore spiegato, dentro la sua casa di due stanze, da Antonio, 64 anni. È indagato per l'occultamento del cadavere della compagna Denise Lussagnet, una professoressa di francese morta a 90 anni nell'ottobre scorso. Lui l'ha tenuta sul divano, accanto al suo letto, per quattro mesi. E forse quel cadavere sarebbe rimasto lì per molto più tempo se un maresciallo, arrivato per notificare un atto alla donna, non avesse percepito che nel comportamento di Antonio c'era qualcosa di strano.
"C'è gente che tiene i morti anche per 15 anni in casa. Lo sa?". Aggiunge: "Un investigatore mi ha fatto i complimenti per come l'avevo tenuta bene. Non si sentiva nemmeno puzza. In testa avevo messo un plaid e sotto un contenitore. Era per i liquidi, sa a cosa mi riferisco?". Snocciola la storia parlando sottovoce e chiude a chiave la porta di casa, al primo piano di via Baccio Baldini 6, una via senza uscita a pochi passi dal mercato di Porta Portese. "I vicini ascoltano - bisbiglia -. Non mi hanno mai potuto vedere perché non accettavano la nostra relazione per la differenza d'età". Nell'ingresso, ad accogliere chi entra, c'è il quadro in bianco e nero di un pagliaccio che ride. Tutt'attorno scatoloni e riviste che risalgono a vent'anni fa. Nella casa di Antonio, o meglio della compagna defunta, c'è un odore che brucia le narici. Antonio si muove a scatti, tocca spesso i capelli e si guarda attorno. È confuso, nervoso. "Diciamoci la verità, temevo che andando via per i funerali i vicini mi avrebbero occupato l'appartamento. È successo a Garbatella, lo sa? E così avrei perso il mio amore e la casa. Ho anche saputo che c'è il racket delle imprese funebri. Mi sono scoraggiato e l'ho tenuta con me", è un'altra versione che si affianca a quella sentimentale.Da un corridoio corto e buio si arriva alla camera da letto. Lì, su un divano adesso inutilizzabile, il cadavere della professoressa è rimasto per quattro mesi meno due giorni. "Il divano non si può vedere. Denise è morta il 7 ottobre. Abbiamo unito le nostre solitudini nel 2007 e dopo 15 anni non volevo separarmi da lei", spiega con accento catanese intatto dopo oltre trent'anni a Roma. "Questo è un romanzo gotico, lo so", sgrana gli occhi.



"Non volevo separarmi da lei". Roma, 90enne morta da tre mesi: il compagno la tiene sul divano di casa "D'altra parte la nostra è una storia antica. Lei era franco-ebrea. Somigliava a Liliana Segre con quei capelli color argento. La nostra vita si divideva tra il soggiorno e la camera da letto. Andavamo ai concerti e alle mostre. Guardi qui, tengo tutti i nostri ricordi", e fa vedere tanti libretti d'opera, prendendoli uno ad uno dagli scatoloni polverosi. "Il nostro amore è nato alla Casa del cinema di Villa Borghese. C'era la rassegna di Ennio Morricone. Abbiamo subito fraternizzato. Ci univa la lirica, le mostre, i programmi televisivi di arte e politica - continua Antonio, che si professa scrittore ma non vuole che si conosca il suo cognome - Da un anno e mezzo aveva l'Alzheimer. Mi sono accorto che è morta dalla vena sul collo che non batteva più. Perché non ho chiamato il 118? Perché mi dicevano sempre che si stava avvicinando il momento. E certo, novant'anni aveva. Non riconosceva, non capiva. Allora ho fatto da solo". I carabinieri escludono che ci sia un motivo economico dietro la decisione di Antonio. Dalla pensione della professoressa il compagno ha prelevato solo le somme per la spesa di tutti i giorni. L'autopsia non ha evidenziato segni di violenza ma le indagini vanno avanti. I suoi pomeriggi, adesso, Antonio li trascorre passeggiando per il centro storico di Roma. “Torno nei posti in cui sono stato con lei. Poi rientro a casa e sono solo. Prima arrivavo e la trovavo lì sul divano. Adesso non c’è più”, e guarda verso quella stanza in fondo al corridoio. “Sì, era un conforto averla con me" e decide di aprire di nuovo la porta di casa.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...