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Studiare da rifugisti: l'academy è in montagnaUn verso per TikTok, la poesia si fa social.,Missione arance: lotta contro mafia e spreco.,

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I gestori di Brioschi e Rosalba lanciano un percorso formativo per aiuto-rifugisti Gratuito, per un massimo di sei candidati, per imparare il lavoro in rifugio LECCO – Un lavoro bello ma decisamente duro quello del rifugista, perché la vita in montagna ha il suo grande fascino ma è una sfida personale e, in questo caso, anche professionale. Il territorio lecchese offre anche questa opportunità di impiego ed oggi c’è anche un percorso formativo per imparare il mestiere: si tratta della   ‘Capanat Academy’   di aiuto-gestori di rifugio che ha lo scopo di assumere nuove leve, rivolto a chi vuole intraprendere una esperienza di lavoro in rifugio. E’ la proposta lanciata da ‘Brialba’, che si occupa si occupa della gestione dei  rifugi “Rosalba” e “Brioschi”   entrambi sul gruppo delle Grigne, con il patrocinio del Cai di Milano, in collaborazione con guide di montagna e Resinelli Tourism Lab. Il percorso, completamente gratuito, si svolgerà presso i rifugi Brioschi e Rosalba e prevede la pa

smontare il sovranismo ? semplicissimo prendendoli alla lettera . il caso di Antonio Silvio Calò, 60 anni, professore di Storia e Filosofia, nel 2015, insieme alla moglie Nicoletta, ha deciso di compiere un atto rivoluzionario: ha accolto nella propria casa di Treviso sei ragazzi richiedenti asilo africani.

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  dal suo  facebook  https://www.facebook.com/antoniosilviocalo/ Quante volte lo abbiamo sentito dire: “ Perché non te li prendi a casa tua? ” Antonio lo ha fatto davvero, dando loro una casa, un lavoro, un futuro. proprio per questo, in tutti questi anni è stato insultato, minacciato dai neofascisti   di forza  nuova   e  dalla    lega  . Quest  ultimi , hanno circondato l’abitazione con sei bandiere dell’indipendenza veneta, gli hanno augurato che stuprassero la moglie e la figlia . Ma  lui    non  se n'è  curato  è andato avanti per la sua strada. E, alla fine, ha vinto la sua scommessa. “Oggi i miei figli lavorano tutti, pagano le tasse e alcuni hanno deciso di sposarsi - ha detto di recente - Se ci sono riuscito io che sono un insegnante, può farlo a maggior ragione lo Stato. Se si vuole, si può fare!". Quelli come Antonio e Nicoletta fanno paura perché, con le loro azioni, smontano anni di retorica razzista e sovranista, dimostrano che l’accoglienza non solo si pu

CASTELBELFORTE. il paese adotta un senegalese aggiornamdento Annullato in extremis il rimpatrio per Marcel, il senegalese per il quale l’intera comunità di Castelbelforte si è mobilitata

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la vicenda  http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2018/07/castelbelforte-il-paese-adotta-il.html  è giunta  ora la notizia   che  da   http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2018/07/28/ Rimpatrio annullato, Marcel può restare. Già raccolte 500 firme Lunedì 30 luglio al via la procedura per il permesso di soggiorno. E il parroco don Alberto si è già offerto di ospitarlo CASTELBELFORTE. Annullato in extremis il rimpatrio per Marcel, il senegalese per il quale l’intera comunità di Castelbelforte si è mobilitata. La tenacia del parroco, l’appoggio del sindaco, la disponibilità di un avvocato e le quasi cinquecento firme raccolte in paese hanno centrato il primo e più importante obiettivo: quello di non farlo ripartire. Ora, grazie all’intervento delle più alte cariche amministrative, avrà il tempo di presentare tutta la documentazione necessaria per ottenere il permesso di soggiorno. Venerdì 27 luglio Marcel, accompagnato dal suo legale,

CASTELBELFORTE Il paese adotta il senegalese: tante firme per farlo restare Un giovane africano deve andarsene perché non ha il permesso di soggiorno. La comunità gli dedica una festa. Con lui anche il sindaco leghista Gazzani

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da   http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2018/07/24    di  Giancarlo Oliani CASTELBELFORTE. Fassar Marcel Ndiaye, cittadino senegalese destinato al rimpatrio volontario in Africa per la mancanza del permesso di soggiorno, è il protagonista di una petizione firmata da numerosissimi cittadini di Castelbelforte che vorrebbero trattenerlo nella comunità perché parte della loro grande famiglia. Quasi una sorta di adozione cittadina per l’uomo che da tanti anni lavora e fa volontariato nel paese del Mantovano. Fassar Marcel Ndiaye stringe la mano al sindaco Massimiliano Gazzani Ndiaye è divenuto in breve tempo un personaggio importante, anzi fondamentale, all’interno della comunità. Infatti, grazie alle sue innumerevoli competenze lavorative ed alla bontà d’animo che lo contraddistingue, la popolazione lo ha accolto e coinvolto in numerose attività. Dal paese è considerato un uomo affidabile, serio e gentile, sempre disponibile ad aiutare gli altri e pa

fncl a chi non vuole i cani in spiaggia . Al Poetto c'è il cane bagnino Maya aiuta la Guardia Costiera MAYA ACCUCCIATA SOTTO L'OMBRELLONE Previsioni meteo Sardegna comune per comune Guarda l'Agenda Tutto su trasporti e appuntamenti Guida Spiagge La guida alle spiagge della Sardegna La Guardia Costiera quest'anno ha un aiuto in più: il cane bagnino Maya. Il pelo bianco-grigio ne favorisce la mimetizzazione. Se scatta l'emergenza Maya, cane bagnino in forza alla Guardia Costiera, è pronta a tuffarsi in acqua. Acquattata sotto l'ombrellone, quasi un tutt'uno con la sabbia del Poetto, è equipaggiata con un giubbetto capace di favorire le operazioni di soccorso. Il proprietario ha adottato Maya da un canile di Olbia e dopo l'addestramento ha fatto riconoscere le sue abilità con un apposito brevetto.

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unione sarda MAYA ACCUCCIATA SOTTO L'OMBRELLONE La Guardia Costiera quest'anno ha un aiuto in più: il cane bagnino Maya. Il pelo bianco-grigio ne favorisce la mimetizzazione. Se scatta l'emergenza Maya, cane bagnino in forza alla Guardia Costiera, è pronta a tuffarsi in acqua. Acquattata sotto l'ombrellone, quasi un tutt'uno con la sabbia del Poetto, è equipaggiata con un giubbetto capace di favorire le operazioni di soccorso.  Il proprietario ha adottato Maya da un canile di Olbia e dopo l'addestramento ha fatto riconoscere le sue abilità con un apposito brevetto.

Uomini e no

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  Uguali perché unici. E' bello che la Giornata delle Persone con Sindrome di Down si svolga, quasi si stenda, tra i colori dell'autunno, nel loro sfumare ondulato e tenuamente monotono. E' una sensazione di conforto, di grembo, di gioia pura, di riconciliazione. Una giornata, se vogliamo, lenta. Una giornata che ci ricompone nella nostra natura balbettante, nei nostri primi passi, nelle nostre provvidenziali cadute. E' una domenica resa al suo significato di festa, e non "un giorno da buttare" come riecheggiavano gli stinti versi di un'infelice, vecchia canzone. E' qui, per ricordarci che da buttare non c'è proprio nulla, e che l'imprevisto è dietro l'angolo, col suo carico di ansie, tribolazioni, dolori e intense gioie. *** Cos'ha fatto? Ma che razza di domanda è? Non plaudiamo indiscriminatamente a Barack Obama ma, contrariamente a tanti moralisti dell'ultima ora, siamo consapevoli - e, a quanto sembra, lui pure - che la forma

Uno spazio per noi donne

Care donne lettrici di Compagni di Viaggio, se aveste la possibilità di ideare e progettare uno spazio dedicato alla cura, alla tutela, all'assistenza ed all'accoglienza delle donne , nella vostra città, nel quartiere in cui vivete, quali elementi e quali prestazioni giudichereste fondamentali, importanti ed idonei per la realizzazione ed il buon funzionamento di questo servizio? Quali sono i problemi e le difficoltà , anche quelle più piccole, semplici e quotidiane, che oggi affliggono noi donne? Che cosa desideriamo , di cosa abbiamo bisogno , e che cosa le istituzioni ed i servizi pubblici e privati sul territorio non sono ancora in grado di offrirci? MariLouLou, curiosa, spera di ricevere tante risposte, non solo dalle lettrici, e vi augura una buona giornata. Se volete leggermi, la mia dimora è sita in   http://trattidanima.splinder.com    Salut à tout le monde!