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29.4.12

chi ha detto che in ristorante si debba solo mangiare ? Cagliari Un ristorante diventa occasione di riscatto La locanda dei Buoni e Cattivi è stata premiata come migliore progetto di impresa sociale in Italia



Ecco  un esempio di come un ristorante   sia anche  cultura  e valorizzazione delle diversità  . Nel loro sito   in particolare qui    trovate maggiori dettagli   e il file  audio    di cui si  parla   nell'articolo  sotto preso dalla  nuova  sardegna  online   . Un oasi di pace  in pieno centro : << La Locanda dei Buoni e Cattivi è un posto particolare. E' un bellissimo bed & breakfast con un ottimo ristorante. Un'elegante villa nel cuore di Cagliari, a due passi dal centro storico ed a pochi chilometri dal mare più bello.La Locanda è un ambiente riservato e silenzioso, circondato da un ampio giardino dove puoi essere disturbato solo dalle nostre due rumorosissime tartarughe (Buona e Cattiva). Ma la Locanda non è solo questo. La Locanda dei Buoni e Cattivi si trova a poche centinaia di metri dalla stazione e dal porto, a 10 minuti dall'aeroporto di Elmas. A piedi di raggiunge il Palazzo della Regione, le principali facoltà dell'Università di Cagliari, il Teatro Massimo, il centro della città. >>(  dalla loro home  )
ecco  l'articolo della  nuova 
CAGLIARI. La «Locanda dei Buoni e Cattivi» è stata premiata come migliore progetto di impresa sociale in Italia e ora la onlus «Domus de luna» affiancherà alla gestione delle quattro comunità alloggio e cura, destinate alla tutela di minori e madri in difficoltà, un nuovo modello di ristorazione e ospitalità   La «Locanda dei Buoni e Cattivi» ha presentato venerdì sera una nuova proposta che, come ha spiegato il presidente Ugo Bressanello, «vuole far emergere l'orgoglio e la voglia di riscatto dei ragazzi e delle mamme che vivono nella comunità». Non solo assistenza, ma offerta di un servizio di alta qualità: un ristorante serale. Venerdì sera ai fornelli della locanda di via Veneto, durante l'ora dell'aperitivo, lo chef Paolo Ghiani e la giornalista radiofonica Valeria Benatti hanno preparato stuzzichini e manicaretti tratti dall'ultimo libro culinario, “Kitchen in love”, della conduttrice dell'omonimo programma trasmesso su FoxLife e su Rtl 102.5. Gli ospiti hanno potuto apprezzare il risultato della sperimentazione culinaria, “sardizzata per l'occasione”, inaugurando l'apertura serale della «Locanda dei Buoni e Cattivi», voluta dalla fondazione “Domus de Luna” per celebrare il premio nazionale come miglior progetto di impresa sociale. Il ristorante, aperto a pranzo già da due mesi, orà ospiterà i clienti anche il venerdì sera. Nell’allestimento della nuova iniziativa, che ha un obiettivo ben preciso: dare una possibilità di riscatto a chi lo merita, è stata riservata un'attenzione particolare agli arredi, ma naturalmente un grande risalto sarà sempre dato alla preparazione delle pietanze. Le giovani e le madri della fondazione continueranno a gestire attivamente il bed & breakfast, mentre il ristorante sarà mandato avanti dai figli e dai ragazzi in carico alla Fondazione con l’obiettivo di restituirli alla società con una professionalità acquisita nel percorso di recupero.Il supporto dello chef Roberto Petza, con l’Accademia Casa Puddu, ha permesso ai ragazzi di intraprendere un percorso di crescita professionale che combinerà qualità, semplicità e genuinità. L'utilizzo di materie prime di qualità e il rispetto per l'ambiente sono scelte di gusto e di etica: i prodotti, arriveranno dall’orto della Locanda, coltivati dalle mamme di Domus de Luna, frutta e verdura biologiche saranno forniti dalla cooperativa PocoPoco. L’olio proviene dalla comunità La Collina, mentre riso e legumi sono coltivati dall’associazione Libera nei terreni confiscati alle mafie.«Domus de luna onlus» è nata nel 2005 a sostegno di bambini, ragazzi e mamme in situazione di estremo disagio. Opera anche con i ragazzi del carcere minorile ed è attiva nelle scuole e nei centri sociali della Sardegna, a Palermo e all’Aquila, con progetti che si servono della musica e dell'arte come mezzo per facilitare la comunicazione con i giovani.

6.6.09

Uno spazio per noi donne

Care donne lettrici di Compagni di Viaggio,


se aveste la possibilità di ideare e progettare uno spazio dedicato alla cura, alla tutela, all'assistenza ed all'accoglienza delle donne, nella vostra città, nel quartiere in cui vivete, quali elementi e quali prestazioni giudichereste fondamentali, importanti ed idonei per la realizzazione ed il buon funzionamento di questo servizio? Quali sono i problemi e le difficoltà, anche quelle più piccole, semplici e quotidiane, che oggi affliggono noi donne? Che cosa desideriamo, di cosa abbiamo bisogno, e che cosa le istituzioni ed i servizi pubblici e privati sul territorio non sono ancora in grado di offrirci?


MariLouLou, curiosa, spera di ricevere tante risposte, non solo dalle lettrici, e vi augura una buona giornata.


Se volete leggermi, la mia dimora è sita in  http://trattidanima.splinder.com 


 Salut à tout le monde!

18.5.09

IL MONDO NON ASCOLTA di donatella camatta

 maternitadue


Scarno viso di madre


 lacrime  prosciugate


dall’immenso  dolore


che  le  carni toccan..


Non può  sfamare  il proprio


bimbo


mente  vacilla


verso  mete  perse.


 


Il  grido


è


furioso


verso  orizzonti


inesistenti.


 


Il mondo  non ascolta


orecchie sorde


solo


potere distruttivo


esiste.


 


Piange  il proprio  bimbo


che  ora  non c’e’  più…

15.3.09

Senza titolo 1366


Poco tempo fa vi ho parlato di Joseph, un bambino malato della sindrome di Leigh.


con questo video voglio farvelo conoscere, farvi vedere le difficoltà ke ha nello spostare tovaglietta e bavaglino, ha solamente 4 anni e se entro brevissimo tempo i suoi genitori non riescono a trovar 300.000 € quando avrà 5 anni Joseph morirà.


voglio parlarvi un attimo di azzurra: è affetta dalla stessa malattia di Jo, oggi ha 6 anni (a ottobre 7) i dottori avevano detto ke non li avrebbe mai compiuti e invece ha fatto dei passi da gigante, mattia (di milazzo (ME) affetto dalla sindrome di West, tetraparesi spastica e epilessia) il 20 aprile vola in florida, grazie a varie manifestazioni e donazioni di gente comune.


se questo video vi ha toccato vi invito di tutto cuore a fare visita al suo blog http://wwwjosephunangiolettodasalvare.blogspot.com (il link sembra errato ma non lo è) non c'è molto ma l'essenziale x sapere la storia e donare un piccolo contributo. Nel mio blog invece metto altri casi di bambini oltre quello ke succede, passo dopo passo, a Joseph.


oggi stesso joseph a studio aperto, nell'edizione delle 12:25. mettetelo sui 15min e 20 secondi, è breve ma kiarissimo

http://www.video.mediaset.it/mplayer.html?sito=studioaperto&data=2009/03/15&id=37225&from=studioaperto


anke un solo centesimo è importante. grazie! Lucy

9.3.09

OIL documentario del regista indipendente Massimiliano Mazzotta. e la dignità violata del popolo sardo

 Ringrazio www.censurato.splinder.com  per  avermi ricordato   di questo film , che  fra   convalescenza  ed  ultimi esami   avevo dimenticato  .  Ora mi  chiedo   se devo essere i "  continentali  " ad  aprirci gli occhi  sulla nostra terra   ?  .  Quindi  ecco che ciò smetisce un luogo  comune  e  un pregiudizio  da  parte  dei  moivimenti  indipendentisti   e  autonomisti sardi  , specie  sardigna  natzione  che  vedono   " la nazione Italai  "    come  potenza  colonizzatrice  . Ma  d'altra parte  come non  essere   d'accordo  ,  non  li biasimo  , perchè stuiiando   storia  contemporanea  della sardegna  oltre  che  a vedertlo e viverlo  sulla mia pelle   quando  prendo  o  una nave  o un aereo   o nelle  ML \ Nw   a  cui  sono iscritto essendo responsabile di  www.censurati.it  per la sardegna   lo stato  ci tratta  effettivamente cosi  , se  non adirittura   peggio   vedere  , ora  non ricordo  l'url preciso  , ma  lo trovate  cercando all'interno delle  Faq  ,   il problema delle servitù militari . E  adesso usarci  ulteriormente  come cavia per le loro  sperimentazioni    terrerstre   o  metterci   centrali nucleari  che  voglio mettere  in sardegna   , o far paqrtire  da li  il piano\ decreto    sull'edilizia 
Dopo questo escurs  ritornando  al  film  di cui tutti i media sardi  ignorano  o  ne  parlano in breve  ( dforse perchè l'autore  npon  è sardo  o   non ha ricevuto nessun premio importante  ,  o  parla  male   --  intendo per  parlare  male  è  critico  verso la sardegna  e  non esalta  la   stereotipata   sardità  tipo  dedicare ler prime  5  pagine   alla  vittoria  verae meritata  sul campo o  come si presume  solo  a raccomandazioni  e  intralazzi  \  combine      di marco carta   ad  amici  prima e  a san remo poi  )  e quindi  è per  questo che l'osservazione di pandora  tv  riportata  anche da me  in un post  precedente  (  ne trovate  qui l'url  )  sui media  sardi e  il  loro oligopoliomeiatico  è   veritiera  .

 ma  ora  bado alle ciancie   ecco  a voi l'articolo  di  censurato.splinder  tratto da  
tratto da Agoravox.it

<<

Proiettato in Sardegna il film "OIL", una video-inchiesta sul polo petrolchimico sardo del regista indipendente Massimiliano Mazzotta.
Nella serata di venerdi’ 20 febbraio, è avvenuta a Cagliari l’unica proiezione pubblica, poi eccezionalmente replicata, dell’ultimo film del 37enne regista pugliese Massimiliano Mazzotta.
Si tratta di una video-inchiesta sulla raffineria Saras (gruppo ENI) sita nel comune di Sarroch, paese di 5200 abitanti che si affaccia sul golfo di Cagliari, a pochi chilometri di distanza dal capoluogo isolano.
Tale raffineria, la più grande del Mediterraneo, sorta nei primi anni 60 del secolo scorso nell’ambito del Piano di Rinascita e di proprietà della famiglia milanese Moratti, aveva un’estensione di 180 ettari, che col tempo si sono moltiplicati sino ad assorbire, con oltre 800 ettari di stabilimenti vari, la quasi totalita’ del territorio comunale.
Fino a pochi anni fa la raffineria era autorizzata ad emettere sino a 14.000 tonnellate di emissioni l’anno, poi ridotte alla metà.
Tra tali emissioni vi sono il benzene e l’idrogeno solforato, entrambi altamente cancerogeni, oltre che estremamente tossici.




Praticamente gli abitanti del paese vivono in simbiosi col polo petrolchimico, coi suoi rumori, coi suoi miasmi, coi suoi veleni; tra le case e le ciminiere vi sono non chilometri ma, in certi casi, poche centinaia di metri. Forse per questo il dottor Annibale Biggeri, intervistato nel film, ha riscontrato tra i bambini del posto una modificazione a livello di DNA, qualcosa che spaventa solo a pensarci.
Inutile dire che l’impatto ambientale di tale impianto si è rivelato col tempo devastante per le persone e l’ecosistema. Le patologie tumorali e le affezioni croniche dell’apparato respiratorio sono altissime rispetto alla media nazionale. Le viscere degli agnelli hanno odore di petrolio, e così i pesci della zona, fin quando li pescavano.
Da notare che, negli anni si è assistito non già ad un passaggio ad uno sviluppo piu’ rispettoso dell’ambiente, ma ad un ampliamento delle attivita’ di raffinazione petrolifera.
Del resto lo scempio ambientale e le vittime del cancro non sono mai state oggetto di inchieste da parte dei media locali, che si dedicano invece a sponsorizzare le grandi opere dei loro editori, disinteressandosi completamente della consapevolezza dei cittadini.
Sotto questo aspetto la vergognosa disinformazione dei mainstream isolani (giornali e tv) è veramente scandalosa e indegna di un paese minimamente civile.
Anche grazie a tale disinformazione la cittadinanza crede che la raffineria esista quasi per diritto divino, che così debba essere nei secoli a venire e che i morti siano il prezzo da pagare, una specie di moderno sacrificio umano, mentre a Milano i padroni del vapore contano i miliardi.
Nel 2000, tra gli altri, entra in funzione l’impianto IGCC della SARLUX, che smaltisce le scorie della stessa Saras, scorie altamente tossiche e di difficile smaltimento (il cosiddetto filtercake) ma che, per il nostro stato criminogeno sono considerate (unico caso in Europa) "fonti rinnovabili" e quindi vengono usate per produrre energia elettrica, sovvenzionata dallo stato con la truffa dei CIP6, gli stessi incentivi usati per assimilare gli inceneritori alle "fonti rinnovabili" e vendere l’energia elettrica prodotta in modo altamente inquinante (nanopolveri) al triplo del prezzo di mercato.
Il film del giovane regista di Lecce prende le mosse, quasi casualmente, da una sua vacanza nella zona risalente all’estate del 2007 e che lo condurrà a tornare diverse volte nel paese adiacente alla raffineria per sviluppare una vera e propria inchiesta sugli effetti dello stabilimento sulla salute della popolazione, sulla base di interviste dirette, testimonianze, nomi e cifre.
Il documentario inizia con una breve prospettiva storica mostrando la trasformazione della zona, da prevalentemente agropastorale con forte disoccupazione a tipicamente industriale, con circa la metà degli abitanti di Sarroch impiegati in raffineria e un aumento del benessere economico diffuso.
E subito iniziano le interviste, vera colonna portante di questo bellissimo esempio di cine-giornalismo. Purtroppio il miraggio del facile benessere economico basato sulla raffineria si rivela, per i lavoratori, piuttosto effimero, perchè si può pagare con la vita.
Inizia a parlare un pescatore, con immagini che risalgono ai primi anni 70, che ci parla di "spigola al diesel", con riferimento all’odore che ha talvolta il suo pescato.
Parleranno poi Ignazio Piras (sicurezza sul lavoro Saras) per rassicurare sulle condizioni di lavoro, nonché Giorgio Zonza (responsabile comunicazione Saras) il quale, sfoderando un campionario di propaganda paradigmatico, ci parlerà di "progresso" e di "crescita" e, senza minimamente accennare alle vittime e ai veleni, ci illustrerà il gabbiano Gabì, usato come testimonial della raffineria nelle scuole elementari, per abituare sin dalla più tenera etaà gli abitanti di Sarroch a rispettare e ad amare quel mostro mefitico che avrà ucciso i loro genitori e forse un giorno uccidera’ anche loro.
Bisogna amare i propri carnefici. Siamo oltre Orwell, ma proseguiamo.
C’e’ Skizzo, il giovanissimo artista di strada coi dredlocks che ci dà un saggio delle sue capacità e fa filtrare un raggio di sole in un film che, comunque, sarà sempre basato su un tipo di comunicazione cruda e realistica, con forti rumori di fondo, a volte disturbanti, testimoni con la voce camuffata e un effetto contrasto, leit motiv di tutto il film, tra la retorica mendace del potere e la verità raccontata e mostrata dalle vittime.
Ci sono i ridicoli controlli medici sugli operai, effettuati con roulottes e medici itineranti a libro paga dell’azienda avvelenatrice.
A chi chiede di essere visitato in normali ospedale l’azienda risponde che non è possibile, a causa.... degli "alti costi". Ogni commento è superfluo.
Verrà poi ripresa, in conferenza, Claudia Zuncheddu, medico e consigliere regionale, che smaschererà gli escamotage aziendali finalizzati a vanificare gli esami medici che potrebbero evidenziare le responsabilità della raffineria e i suoi gravissimi danni sulla salute: ("si dovrebbe espettorare catarro, per avere dati veritieri, ma l’azienda ci diceva di sputare come campione della semplice saliva..." racconta un operaio).
Poi parla il disincanto di un un vecchio del luogo: "i soldi vanno a Milano"; sullo sfondo l’onnipresente raffineria.
Arriviamo all’8 marzo 2008; mentre Massimo Moratti festeggia a San Siro la squadra di calcio di famiglia, duettando al microfono con Celentano, in Sardegna, in una palestra di Sarroch, un gruppo di persone rendono omaggio all’ultima vittima del petrolkiller.
Parla Barbara Romanino, i cui nonni sarrochesi sono tutti morti di cancro, dopo essere stati spossessati delle loro terre e indennizzati da "sa rovineria" con 340 lire al metro quadro; la Romanino, al microfono, indica chiaramente le responsabilità del petrolchimico e chiama in causa anche i politici locali, nel migliore dei casi indifferenti, quando non collusi o corrotti e comunque inadeguati a salvaguardare la popolazione decimata da un ecomostro insaziabile.
L’ex governatore della Sardegna Renato Soru, che concede un’intervista al regista (cosa che non faranno i vertici di POLIMERI EUROPA, società partecipata nel business petrolifero sarrochese), ribadisce la sua contrarietà ad assimilare alle energie rinnovabili gli scarti di lavorazione del petrolio, evidentemente altamente inquinanti. Non solo l’ex governatore stigmatizza la surrettizia pratica dei CIP6 in tale velenoso contesto, ma ricorda di essere stato l’unico politico a non aver partecipato ai rituali eventi aziendali organizzati dalla Saras.
Nel film è evidenziato l’attivismo di base e la sua importanza quando la politica abdica completamente al suo ruolo.
Arianoa è un’associazione sarrochese che raggruppa, ad oggi, un centinaio di persone tra lavoratori ed abitanti, che avanzano richieste all’azienda, oltre a stimolare il dibattito e la presa di coscienza della cittadinanza. La principale richiesta è la sicurezza e il diritto a vivere in un ambiente monitorato e possibilmente salubre. Non vogliono che la Saras se ne vada, ma vorrebbero che si cominci ad ascoltare la loro voce e prendere provvedimenti concreti.
Inutile dire che ne il comune ne tantomeno l’azienda li considerano interlocutori.
Il comune di Sarroch non ha voluto concedere un qualsiasi spazio pubblico per la proiezione del film, l’unica proiezione è avvenuta in un bar, e l’azienda stessa, nei suoi comunicati interni (lo affermano testimoni nel dibattito post-film), ha fortemente criticato l’opera del regista pugliese.
Tornando ad Arianoa, nel film parleranno Beatrice Tiddia, vedova del marito morto a 48 anni, di cui trenta in raffineria, e Igor Melis, un fondatore dell’associazione stessa.
Lo scienziato fiorentino Annibale Biggeri, intervistato, ribadirà lo stravolgimento ambientale e i rischi sanitari derivanti da un polo petrolchimico così pericolosamente vicino ad un centro abitato, nonché i già accennati danni al DNA infantile dei bambini sarrochesi.
Con riferimento allo scempio ambientale nel film incontriamo anche Vincenzo Tiana, responsabile Legambiente Sardegna e Luca Pinna, suo omologo del WWF regionale; entrambi sottolineeranno l’incongruenza, per non dire l’assurdità, della presenza devastante di una raffineria in una zona di altissimo pregio naturalistico quasi unica in Europa, con zone umide, dune, aironi e fenicotteri.
Patrizia ci racconterà del suo compagno sarrochese, Gigi Vaccargiu, morto di cancro appena 31enne il 19 agosto 2007. Si tratta di una testimonianza tanto sobria quanto drammatica, veramente difficile da dimenticare.
Ma la catena di testimonianze su veleno, soldi e morti, che grava su tutta la pellicola e che sembra un pallone che stia per scoppiare, trova il suo contraltare nella suprema ipocrisia delle parole che chiudono il film, quelle di Gianmarco Moratti, gran patron della raffineria, ripreso mentre parla di fronte ai suoi dipendenti: "la nostra famiglia è la Saras". Un pugno in faccia farebbe meno male.
Inutile dire che il film è stato ignorato, per non dire censurato, da tutti i mainstream nazionali; qualche testata locale gli ha dedicato una mezza paginetta, ma senza approfondimenti, senza contesto, senza seguito.
Sia L’Unione Sarda che l’edizione locale di EPolis si sono limitate al commentino di rito, senza creare partecipazione, senza stimolare dibattiti, ricordandosi che, come sempre, prima vengono gli inserzionisti e i lettori sono la merce da vendergli. La solita vergogna mainstream.
Il film è stato rifiutato persino da eventi (pseudo)culturali come Torino film festival 2008 e Festival Cinema Giovani 2008. Non parliamo della distribuzione nelle sale, non parliamone perchè, semplicemente, non avremmo di che parlare.
Dobbiamo ringraziare l’anziano docente di comunicazione milanese Antonio Caronia che, conosciuto il giovane regista quasi per caso, si è poi adoperato per aiutarlo nella divulgazione.
Sono tutt’ora entrambi alla ricerca di spazi pubblici dove proiettare il film, specie qui in Sardegna e gli auguro buona fortuna, di cuore.
Se mi è concesso un commento, al termine di questo resoconto, che spero non sia stato troppo lungo e/o noioso, mi auguro che il film di Mazzotta possa portare la consapevolezza dei parenti delle vittime dell’azienda killer a un livello tale da permettere una eventuale azione penale nei confronti dei responsabili di malattie evitabili, morti sbagliate, sviluppo sbagliato. In primis l’azienda, ma anche politici ignavi, i sindacati opportunisti, le istituzioni che dovevano controllare, totalmente assenti.
Perchè, come ci mostra questo film capolavoro, i responsabili dello sfacelo ambientale e sanitario hanno nome, cognome e indirizzo, anche se, in Italia, certi poteri sono intoccabili, come dimostra la sentenza del tribunale di Venezia del 2 novembre 2001, che assolveva i vertici criminali di Montedison e Enichem.
>>


5.3.09

Aiutiamo Joseph

ciao. è la 1a volta ke scrivo qui. Inauguro il mio spazio parlandovi di un bambino malato. prego tutti di far girare questo post. grazie x l'invito. nel mio blog ci son vari post ke parlano di altri bambini malati. Lucy


Un aiuto per il piccolo Joseph, affetto da sindrome di Leigh

Segnaliamo un caso grave e urgente che riguarda Joseph, un bimbo siciliano di quasi 4 anni, affetto da sindrome di Leigh, rara malattia neurometabolica caratterizzata da degenerazione del sistema nervoso.
Rosario Accetta, padre del bimbo, cerca urgentemente fondi per affrontare le spese delle terapie, presso una clinica della Florida specializzata in fattore genetico.
Per poter curare il bimbo (che al massimo entro il quinto anno di vita dovrà effettuare la ricostruzione della mielina) sono necessari circa 300 mila euro annui.
La documentazione sulla malattia del piccolo Joseph è a disposizione presso il Bambin Gesù di Roma. Il referente è il Dottor Enrico Bettini, del reparto Ford, che con la ricerca molecolare è arrivato a diagnosticare la malattia.

Per eventuali donazioni:
c/c bancario
BANCO DI SICILIA UNICREDIT GROUP
IBAN--IT 62 U 01020 82071 000300619055
intestato al Sig. Rosario Accetta, causale:Un aiuto per il piccolo joseph

c/ postale
POST PAY N° CARTA 4023 6004 5960 6283
Intestato al sig. Rosario Accetta

Informazioni di contatto di Rosario Accetta:


www.unangiolettodasalvare.it


mail: doryan2007@libero.it
Tel. ufficio: 090-9791318
Luogo: battifoglia 1/1 pal.C
Barcellona-Pozzo di Gotto (ME).

1.10.08

Ogni dose...

Meschini corrieri  di  morte

giungan mai!
 

Ogni  dose

 follia
dell’estasi



Come  serpe s’insinua

nell’anima 

 non vorrà

lasciar  corpo 

morte
vuol prenderti.

 Venduta per  attimi

 
complici di piaceri e  illusioni



Scappa  con  forza

verso la  salvezza

della libertà tua! 

16.7.08

DONNA..FEMMINA:

 


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Corri  destra, sinistra

stress invade  la mente tua.



Nel  cuor  di  donna viaggi  in vie parallele.

Tutto  concentrato  su te

sicurezza follia amore..

donna sfrenata
nevrotica.






 distruzione interna umana. 




Menti contorte  possono  guardarti

e vederti solo 

e sempre come piacere
carnale! 

Donna, Femmina..

Tu portatrice sempre dell’essenza! 




Coinvolgente d’ animi sofferti


contrapponi   doveri piaceri.

 Sorridi  piangi

t’incazzi strappi dentro ogni credo volgare,


 ingiustizie sociali. 




Femmina madre 

e  donna fatale.

Eccola

 rivoluzionaria

trascinatrice di un mondo  migliore! 




 a tutte le  donne ....


 Femmina piena  di  sessualità

Si! 

Rivoluzione, cambiamento solo tu  donna puoi .



Dar  fermo a questa  violenza

4.7.08

Cado in ginocchio...

 



amnesty



Ogni  giorno
abbraccio rabbie
scivolando  su asfalti freddi
in ricerca  di  togliere
tali  disperazione che l'anima ascolta.
Non riesco
a  gioire
leggendo  i quotidiani
 guardare i  volti immortalati
con sorrisi finti ,insicuri
e  poi  parlano di  sicurezza!
Dialogo per  una Pace Mondiale
diplomazia  solo per portare  ancora  uomini
al macello!
Fermate la  violenza
si
ronde a  quattro nei  viali
con fiori ai balconi.
Cado in ginocchio
su  sassi  marchiateci tutti
con il fuoco per l'intolleranza
razziale
il dolore  arriva sino  al  cuore mio!

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...