non pensavo che con la filosofia si potesse fare poesia . Cristian Porcino Ferrara Attraverso ricercate metafore, Cristian A. Porcino Ferrara ci traghetta, come un navigato Caronte, attraverso i sentimenti umani. Anche in questo ventottesimo libro, nel viaggio tra le emozioni dell’anima ci accompagnano
musicisti come Mozart e Battiato, musa ispiratrice del nostro Autore, ma anche personaggi come Jung, Dante, Diogene, i Belletristi, la Bella e la Bestia, e figure come la madre dispensatrice d’amore, oppure la minuta nonna al balcone.In un altalenarsi di trepidazioni, smarrimenti, turbamenti, suggestioni, paure, amori, inquietudini, zone erogene ed ansie, Cristian A. Porcino Ferrara ci guida in questa danza Lakota che lo unisce – e ci unisce - al corpo pulsante da cui tutto ebbe origine.Infatti leggere i cobntenuti di questo libro di poesie , anche per chi ha letto i suoi preceentiu lavori e lo segue d'anni , è come immergersi in un caledoscopio di : emozioni , umori , odori di un universo variegato e complesso . Infatti << [...] Cristian.A. Porcino ferrara non insegue certezze ma ci donna piccole chicche brevi perle di sagezza che descrivono , a volte con lucida crudeltà e disillusa consapevolezza [...] ( introduzione di Stefano Benaglia ) esplora i nostri stati 'animo contradittori che coiascuno\a di noi prova o ha provato nel corso della vita e nella sua opera d'arte . Infatti tale caratteristica trova conferma nella pregebvole e bellissima nota critica della poliedrica Barbara Cavazzana che riporto integralmente sotto e vi consiglio di leggereNostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
4.2.24
non sapevo che le poesie fossero anche filosofia .Quel che resta di niente di Cristian porcino
28.10.23
a volte basta poco per smettere di elucubrare inutilmente ( farsi le seghe mentali )
Una risposta bellissima alla mia elucubruzazione / sega mentale : a che serve vivere se poi dobbiamo morire ?
7.3.23
«Caro Platone, noi donne non siamo mele dimezzate alla ricerca dell’altra metà» se devo essere una mela di Emma saponaro
https://open.spotify.com/playlist/4gccjUuGjF82khbJ1QMAgI?si=03f11af0fc724c2e
genere , di un romanzo che le riassume . Esso è il romanzo ( foto a destra ) Se devo essere una mela pubblicato da Les Flâneurs Edizioni, seconda prova di autrice di Emma Saponaro. Nel libro, in esergo, la dedica è « A chi ha sacrificato anni di vita per una cosa che credeva amore ». Un argomento difficile ma reso con estrema leggerezza e ironia dall’autrice, senza sottovalutare mai gli aspetti più complessi e duri.
Vivo l'attimo come fosse anni, grido al mondo che credo solo a me essere unica cosa, scorrono di buon senso nell'anima il tuo pensiero e la tua parola... Ma non voglio che tu abbia voglia di me solo di comodo goloso. Va.. Ma non ti ho mai detto che non è stato possibile mandarti a fan culo al momento giusto, ora lo è.
1.1.23
PABLO NERUDA Il primo giorno dell'anno
ringrazio l'amica Maria Patanè per aver segnalato nel suo post d'auguri questa poesia ,,
PABLO NERUDA Il primo giorno dell'anno
16.12.22
Fumo di caffè. di donatella camatta
Un amore assoluto non può essere soffiato via come fumo di caffè al vento.
6.5.21
2.5.21
LA VITA
il Mahtma Ghandi diceva "Vivi come se dovessi morire domani - Impara come se dovessi vivere per sempre", ed io aggiungo, non sognare con gli occhi degli altri, non piangere per quello che ti sei lasciato alle spalle, vivi con fiducia il domani. Questa poesia descrive quello che per me è la vita
LA VITA
29.4.21
cosa è il tempo ? una risposta sembra venire dalla poesia omonima di daniela bionda
27.4.21
La natura ammantata di rosso poesia di Daniela Bionda
Salve compagni di strada voglio parlarvi della Natura
sono sempre stata affascinata dalla natura, una natura selvaggia, tra terra e cielo, pioggia e mare, tempeste, fiumi, montagne e torrenti. Una natura fatta di fiori di campo e grida di uccelli, per questo ho scritto questa poesia che spero vi piaccia
buona lettura
25.4.21
Primavera
in sottofondo
Antonio Vivaldi: La Primavera
Il 20 Marzo è arrivata la Primavera, ovvero questo è quello che risulta dal calendario, ma come prima si diceva "Non esistono più le mezze stagioni", oggi a causa dei cambiamenti climatici non c'è più una stagione che rispetti le sue caratteristiche e peculiarietà. Il caldo imperversa in zone che hanno sempre avuto lunghi inverni e basse temperature, il freddo, invece imperversa in zone a clima temperato, per questo motivo, ho scritto una poesia sulla primavera, una primavera normale, di quelle di una volta. Una primavera calma e serena, una primavera di un piccolo paese che spero vi piaccia.
29.3.20
poesie al tempo del coronavirus - codiv19 INDICAZIONI STRADALI SPARSE PER TERRA di Nedzad Maksumic poeta bosniaco
poichè secondo alcuni considerano tale situazione come una guerra mi è venuta anzi ritornata in mente questa poesia che lessi mi pare come introduzione al cd musicale materiale resistente poi diventato un film documentario per i 50 anni della resistenza
di Nedzad Maksumic poeta bosniaco e regista del Lik Teatar
INDICAZIONI STRADALI SPARSE PER TERRA
Era un anno fertile per il grano come mai in passato, era tutto in abbondanza...
Quelli che erano malati cronici e che tanto desideravano la morte, consegnarono finalmente con un sorriso l'anima a Dio.
Nei giorni dei grandi temporali il cielo era rosso. La pioggia portava con sé la polvere dei deserti d'oltre mare. I vecchi dissero: ci sarà la guerra! Nessuno prestò credito alle loro parole. E nessuno fece nulle. Giacché, cosa si poteva fare contro la profezia! solo cantammo per intere giornate, fino a restare senza voce, per poter consumare tutte le vecchie canzoni, perché non ne restasse nessuna che venisse sporcata nel tempo.
1. Quando intravedono il primo cadavere per la strada, le persone voltano la testa, vomitano e perdono i sensi. Senti il tremore per primo nelle ginocchia, poi ti manca l'aria, ti gira la testa. Sono di aiuto in questi casi l'acqua fredda, leggeri schiaffi. Se lo svenuto non rinviene, sdraialo sulla schiena e sollevagli le gambe in aria.
Se il cadavere di quel giorno era un suo parente o comunque un vicino, non permettergli di avvicinarsi e di guardarlo. Le ferite causate dalle granate sono in genere causa di un nuovo svenimento. E non si ha tanto tempo a disposizione. E' raccomandabile piangere, fa bene al cuore. Ma neppure per questo c'è tanto tempo a disposizione.
2. Se la città è in stato d'assedio, occorre mandare i più coraggiosi a tentare di portare i sacchi di plastica opachi per i cadaveri. Se questi non tornano, bisogna avvolgere i morti in lenzuoli bianchi. Non è raccomandabile seppellirli senza. Ciò fa diffondere il panico e la paura della morte diventa facilmente la paura di finire sepolti allo stesso modo.
3. La sepoltura si svolge di notte, per motivi di sicurezza. Perciò, prima della sepoltura, bisogna accertarsi per bene dell'identità del defunto. Nel caso di corpi dilaniati, bisogna stabilire con precisione i pezzi che appartengono a ciascun corpo. Se si verificano ugualmente degli errori, è meglio evitare di ammetterlo successivamente. Tanto per i morti è lo stesso. Se vicino alla persona che è stata sepolta, sul posto dell'uccisione, si trovano altre parti di corpo, e si è però già provveduto alla sepoltura, non bisogna gettare i resti nella spazzatura, poiché lì in genere si radunano i cani affamati.
La cosa migliore, se si ha tempo e voglia, è di raccogliere in un sacchetto tutto quello che è rimasto e di seppellirlo in superficie vicino alla tomba. Bisogna stare attenti che non se ne accorgano i familiari, perché loro concepiscono il cadavere come un tutt'uno e tale frammentazione rappresenterebbe per loro una ulteriore dolorosa frustrazione.
4. In guerra nessuno è matto. O almeno ciò non si può asserire nei confronti di nessuno. Molti di quelli che erano matti prima della guerra, in guerra si mettono in mostra molto bene. Come combattenti coraggiosi, convinti delle idee dei loro capi.
5. In guerra nessuno è intelligente. Non devi credere alla verità di nessuno. Le lunghe disquisizioni sull'insensatezza della guerra del professore di una volta, in un batter d'occhio si trasformano in un selvaggio grifo di guerra, appena egli viene a conoscenza del fatto che il suo bambino gli è morto per la strada.
6. Non ricordarti di nulla. Prova a dormire senza sonno. Devi ornarti di amuleti e abbi fede nel fatto che ti aiuteranno. Abbi fede in qualsiasi segno. Ascolta attentamente il tuo ventre. Agisci secondo le tue sensazioni. Se pensi che non bisogna camminare per quella strada, allora vai per un'altra.
7. Non avere paura di niente. La paura genera nuova paura. Ti blocca. Devi crede fermamente di essere stato prescelto a restare vivo.
8. Non lasciare lavori compiuti a metà. Salda i debiti. Devi essere pulito. Non fare nuove amicizie. Già con quelle vecchie avrai abbastanza preoccupazioni.
9. Proteggi i tuoi ricordi, le fotografie, le prove scritte del fatto che sei esistito. Se tutto brucia, se perdi tutto, se ti prendono tutto... dovrai dimostrare anche a te stesso che una volta eri.
Ammassa tutto nei sacchi di plastica, seppellisci nella terra, mura nelle pareti,, nascondi, e solo ai tuoi più cari svela la mappa per raggiungere il tesoro.
10. Non ti legare alle cose, alla terra, ai muri, alle case, ai gioielli, alle automobili, agli oggetti d'arte, alle biblioteche... Trasforma in denaro tutto ciò che ha ancora un prezzo. E tuttavia, non legarti in alcun modo al denaro. Appena puoi, scambialo con la tua libertà.
11. Adoperati per il bene delle persone. Sempre. Il più delle volte non lo meritano, ma tu fallo ugualmente. Non aspettarti alcuna riconoscenza. Non chiedere per chi fai il bene. Non legarti alle tue azioni.
12. Non dire ciò che pensi. Non essere così stupido a tal punto. Perché appena pensi non appartieni più a loro. Non tacere, perché non possano pensare che pensi a qualcosa. Parla, così, giusto per parlare.
13. Se ti imbatti nel pericolo, non essere coraggioso, anche spinto dalla disperazione. Tenta di sopravvivere. Fai tutto quanto è nelle tue possibilità. Soltanto devi stare attento a non mettere altri in pericolo con i tuoi tentativi. Finché non sei morto sei vivo. Sembra comprensibile. Non togliertelo mai dalla testa. Se devi sacrificarti, fallo per le persone cui vuoi bene, non farlo mai, in nessun modo, per delle idee. Il tuo sacrificio verrà giudicato dagli altri sempre in maniera scorretta, a seconda della loro coscienza e della loro prospettiva. Le idee passeranno, si rovineranno, diventeranno comiche. Se resti vivo, vedrai quanto sarà difficile continuare a credere in loro.
14. Non supplicare per nessun motivo. Non supplicare nessuno. Neanche se c'è di mezzo la vita. E' una questione di buon gusto. Pensa solo cosa vuol dire vivere sullo stesso pianeta con una persona che ti ha risparmiato la vita.
16. Non devi stupirti di nulla. Di ogni possibile prodigio. Non devi farti deprimere da nessuna cosa. Anche prima erano tutti fatti così, solo che le condizioni erano diverse da quelle di adesso. Questa è la prima occasione per mettersi alla prova. Così tanti sono delusi da sé stessi che in confronto la tua delusione è un nonnulla. Se qualcuno ti tradisce una volta, non lasciargli la possibilità di farlo un'altra volta.
17. Cerca di essere sempre prudente. Se hai bisogno di una buca in cui ripararti, scavatela da solo. Se qualcun altro lo fa per te, la buca potrebbe rivelarsi troppo piccola.
18. Non hai il diritto di adirarti con nessuno. E tuttavia, non devi dimenticare nulla. Quando tutto è finito, decidi di cosa non vuoi più ricordarti. Se tutto è passato. Non dimenticare gli esami che alcuni non hanno superato.
19. E però, non fondarti su questo. Non aspettare l'occasione per poterti rivelare. La vendetta ti deve essere estranea. Una questione che appartiene ad altri. Se sopravvivi, vivi per te e per quelli che sono sopravvissuti insieme a te.
20. E ancora, non credere mai di essere il Signore della Verità. Nessuno lo è. A te è sembrato in questo modo. A un altro è sembrato diversamente. Mantieni per te il pezzetto della tua verità. Servirà soltanto a te. Rinuncia al diritto di scrivere al diritto dell'assedio. Non contrapporti ai nomi di quei morti che sono stati scelti come eroi. Non sperare di riuscire a mettere a posto qualcosa, neanche un'ingiustizia rimasta in sospeso. In quel momento, quando hai intravisto il primo cadavere sulla strada, la storia del dopoguerra era già scritta. Poi ci metteranno solo i nomi delle persone, delle città, delle montagne, i baluardi che si sono gloriosamente difesi e i baluardi che sono gloriosamente caduti. Non c'è posto qui per la tua verità.
Ora che sai tutto questo, prova a proteggere te stesso e forse a salvarti la testa. Se non ti riesce, almeno non ti annoierai.
traduzione a cura di Igor Pellicciari
6.8.19
la fine di tutti i guai spiegato da Sergio Cammariere
8.6.19
Lu tempu
per chi non capisce , anche se secondo molti miei amici\che del
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