Questa è una storia di lavoro, dignità, bellezza. Dal finale straordinario.È la storia della “Locanda dei Girasoli”, una pizzeria gestita da una cooperativa di donne e uomini con sindrome di Down che, per 22 anni, ha animato con piatti di qualità e integrazione sociale il Quadraro a Roma, prima di essere costretti come tanti alla chiusura, nel gennaio di quest’anno.
Oggi, grazie allo sforzo della Regione Lazio, del Presidenze Zingaretti e di tante persone perbene, la notizia più bella: la Locanda dei Girasoli è salva, riaprirà i battenti. Non in un luogo qualunque ma nei locali Ater di via Taranto che per anni sono stati occupati abusivamente da Forza Nuova, prima di essere meritoriamente sgomberati dall’allora sindaca Raggi.Pensate che segnale, che messaggio politico profondo. Là dove ieri c’era la fogna della Storia da oggi ci sarà la bellezza e la dignità del lavoro e dell’inclusione.Non succede spesso, ma a volte la politica sa essere davvero bella.
Comodo dire di non essere fascisti quando ti comporti come loro . Appoggiando o restando indifferente davanti al loro becero gesto ( quello di gettare e calpestare il pane ) o il gridare come pappagalli vergognosi slogan fatti di pregiudizi e stereotipi . E poi usare come giustificazione a tali beceri comportamenti il disagio di cui effettivamente si é vittime.Accusatemi pure di generalizzare ,ma una rondine non fa primavera ( il ragazzo che ha saputo opporsi ai malpancisti di casapound ) .
Roma, protesta a Torre Maura: calpestano i panini destinati ai rom accolti nel quartiere
"Fate schifo, zozzoni. E gli portate pure da mangiare". Decine di cittadini hanno protestato a Torre Maura, periferia di Roma, contro un addetto ai lavori che stava consegnando pane a una settantina di persone di etnia rom ospitati da una struttura di accoglienza della zona. L'uomo, spintonato dai manifestanti, ha lasciato cadere a terra i panini che sono stati calpestati dai residenti per evitare che venissero poi consegnati ai destinatari.
La protesta è stata organizzata nel giorno del trasferimento di alcune decine di rom in uno stabile del VI municipio, risultato vincitore di un bando europeo come struttura di accoglienza.
Hanno calpestato i panini portati al centro accoglienza e poi in serata è scattata la guerriglia urbana, con cassonetti e auto dati alle fiamme, per protestare contro il trasferimento di 75 rom nel centro accoglienza di Torre Maura, periferia Est della Capitale.
Il gesto di disprezzo e rabbia è ripreso da una diretta Facebook di Mauro Antonini, responsabile per il Lazio di CasaPound.
"Guardate la popolazione, è indignata, si sono rotti le p... , gli stanno già apparecchiando la tavola. Qui la gente non li vuole, la misura è colma, Torre Maura non è un quartiere razzista, è un quartiere che ha sempre tollerato"
Il trasferimento dei nomadi, fra cui 33 bambini, era iniziato ieri pomeriggio. Diversi residenti del quartiere hanno iniziato a manifestare in strada chiedendo alla Polizia municipale di sospendere le operazioni. Inizialmente una trentina, con il passare delle ore sono diventati circa 300, controllati dal Reparto mobile della polizia.
"Questa merda qua stasera deve uscire. Dove cazzo sta la Raggi?", dice una residente infuriata.
Nella notte un vertice nel Municipio VI ha deciso di sospendere il trasferimento dei rom e CasaPound ha subito gridato alla vittoria. La sindaca Raggi ha commentato così il giorno dopo:
"Non possiamo cedere all'odio razziale, non possiamo cedere contro chi continua a fomentare questo clima e continua a parlare alla pancia delle persone, e mi riferisco a CasaPound e Forza Nuova"
Appena ho sentito questa news mi chiedo chi è più merda gli abitanti di tale zona o casa ound che gli istiga e li sostiene ?
Ma ppoi quesa elucubrazione svanisce nel vento .
Ora Capisco gli abitanti del quartiere e le loro paure ( anche se dettate al 90 % da pregiudizi e stereotipi ) , cosi come la destra extra parlamentare che deve per radicarsi ( o confermare la loro posizione ) sul territorio anche se lo fa puntando sulla paura e su gli istinti più bassi . Ma tali persone , la stessa cosa direi se a farlo fossero quelli della mia parte politica , sono proprio delle merde .
Lo so cher non dovei insultare delle persone e quindi contribuire alla diffusione dellodio , rischiando di scadere \ abbassarmi all loro stesso livello , oltre che essere incoerente con quanto dicevo nne miei precedenti post critici verso gli .... odiatori .... in particolare in questo : <<
Ma davanti a tale violenza , cosa bene diversa da un presidio o fash mob , ed odio simile non riesco a teacere ed andifnarmi ed a tirare fuori da me
se proprio volevoano fare una protesta per fare situazione potevano distruire quel pane hai bisognosi , visto che sono quelli che gridano #primagliitaliani anzi che sprecarlo e rovinarlo cosi dimenticandosi che
[....] quel pane. Il gesto del calpestare il pane, come fosse immondizia: «Così non mangerete». A Roma, Italia. Un Paese in cui molti hanno ancora la memoria del pane come cosa sacra, che, se avanza, non si butta, mai: si riutilizza, e magari le briciole vanno ai passeri, sui davanzali, ma non nei rifiuti. Il pane non si butta: quasi tutti abbiamo ancora il ricordo di nonni e madri che bruscamente proibivano, nello sparecchiare la tavola, che si sprecasse il pane. Come se ci fosse in quello spreco un disprezzo del lavoro degli uomini, e una irrisione della fame; e quasi una tacita bestemmia. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, recita il Padre Nostro, e pure in una troppo ampia dimenticanza della fede cristiana rimane fra noi ancora, almeno negli adulti, e in non pochissimi giovani, la consapevolezza che il pane non è un cibo come gli altri, che il pane è cosa da trattare con religioso rispetto. Per questo le immagini da Roma colpiscono come un pugno. Minacce aggravate da odio razziale, è l’ipotesi su cui indaga la Procura, mentre il ministro dell’Interno condanna l’accaduto, misurando come raramente accade le parole, senza eccessiva indignazione, e intanto promette per la fine del suo mandato «zero campi rom» – giacché ogni occasione è buona per questa continua, sfinente campagna elettorale. Ma al di là delle parole di giudici o ministri è la faccia segnata di quella madre rom accerchiata a restarci in mente, è quel pane che dei poveri hanno calpestato, l’altra sera a Torre Maura, perché non andasse a dei più poveri di loro. Un segno di imbarbarimento in questa Capitale sporca e trasandata. Splendida in ogni pietra del passato, e così degradata nelle periferie dell’oggi: quasi che si fosse perso il senso del vivere insieme. Su questo malessere ormai di vecchia data soffia ora un vento che gonfia la rabbia e l’intolleranza. L’humus perfetto per promettere «ordine». Non avendo a cuore né gli inquilini degli scalcinati palazzi di Torre Maura, né tantomeno quei settanta scacciati, ma solo un proprio disegno di potere. E quanti, attorno, che applaudono. Il pane calpestato come l’icona, allora, di uno smarrimento di vita, di una smemoratezza di radici e speranze comuni.
cosi facendo dunque perdono quel bricciolo di ragione e comprensione .
quando uno stereotipo talmente radicato che ormai.. non ci fai più caso e lo si consideri ( è capitato anche a me il post precedente su facebook che trovate qui https://bit.ly/2GUUY5O ) . Infatti : << (....) siamo frutto di condizionamenti [ direttamente e indirettamnte e non solo in famiglia ] a cui siam sottoposti\e dalla nascista e che ci ingabbiamo in srereotipi che sono delle vere e proprie prigionieri culturali da cui viene difficile liberarsi anche quando se ne ha la consapevolezza perchè tutti coloro che ci circondano ne sono profondamente imperniati e propongono una strenia reistenza al cambiamento (....) >> ( da , eccetto la parentesi , Maria Antonietta Sale , consigliera di parit dela provincia di sassari . da la nuova sardegna del 2\3\2019 ) . Quindi non lamentiamoci solo ma spieghiamo anche come uscirne , cosa che ad un primo ascolto non sembra non mi sembra sia stata fatta
Valentina Solari lavora come impiegata ed è la mamma di Annaluna, una bimba di sette anni che frequenta la seconda elementare in una scuola di Firenze. "Un giorno ci siamo messe a fare i compiti sul libro di grammatica e ho trovato un esercizio in cui la donna è relegata a cucinare o stirare, mentre il papà lavora o legge", racconta Solari. E proprio da lei è partita la scintilla che ha acceso i social network, con un post su Facebook contro gli stereotipi sessisti nelle mansioni dei genitori che ha avuto migliaia di condivisioni. "Sono contenta che la casa editrice abbia annunciato che cambierà il testo nella prossima edizione. Dobbiamo smetterla con gli stereotipi di genere: in fondo, io non solo lavoro ma leggo anche moltissimo e odio stirare, mentre il mio compagno cucina molto meglio di me. Uomini e donne devono poter essere liberi di scegliere". Ma soprattutto come mi hanno risposto sulla pagina facebook prima citata
Comizi femministiGiuseppe Scano con nuovi tipi di relazioni iniziando dai rapporti d'amore che non devono essere basati dal dominio. Quante volte abbiamo dovuto sentire dire "Sei mia"? Iniziamo da qui a smantellare, iniziamo a cambiare noi stessi!
Finalmente , meglio tardi che mai , lo hanno capito che la destra usa la loro tragedia per scopi politici / ideologici . Me gli tardi che mai . Ecco dettagli della loro vibrante protesta
Giù le mani dalle foibe. È questo il senso della polemica che si sta consumando tra il mondo dell'esodo istriano-fiumano-dalmata e i patrioti di Fratelli d'Italia. Alle associazioni degli esuli è andato di traverso infatti il manifesto comparso qualche giorno fa sulla pagina Facebook di Giorgia Meloni, leader di FdI, che rivendicava come una propria vittoria il fatto di far trasmettere su Rai 3 in prima serata l'8 febbraio, due giorni prima del Giorno del ricordo, il film Red Land-Rosso Istria su Norma Cossetto, la giovane studentessa istriana infoibata dai partigiani jugoslavi nel 1943."Vittoria! Grazie a FdI verrà proiettata, in prima serata su Rai 3, la storia di Norma Cossetto, giovane italiana uccisa dai partigiani comunisti del maresciallo Tito. Un tributo dovuto nei confronti di tutti i martiri italiani delle foibe. Dopo decenni di (voluta) rimozione di una parte di storia d'Italia, finalmente la verità verrà trasmessa dalla televisione pubblica". Un post con una grande immagine di Norma Cossetto, accompagnata dalla fiamma tricolore simbolo del partito e da una scritta "Vittoria" a caratteri cubitali.
"Abbiamo compiuto un enorme sforzo economico per realizzare questo progetto, il quale, nella sua complessità, prevedeva già in partenza la visione sui teleschermi degli italiani, senza che ci fosse bisogno di ulteriori sollecitazioni da parte di terzi", spiega a Repubblica Renzo Codarin, figlio di istriani, nato in un campo profughi, presidente dell'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, la più grande realtà, a livello nazionale, che rappresenta gli italiani fuggiti dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia alla fine della Seconda guerra mondiale. "La nostra è una storia d'Italia: vorremmo che tutti cercassero di divulgarla, ma non di strumentalizzarla. La mia associazione è apartitica, infatti sono in molti ad averci aiutato per questo film, non solo Fratelli d'Italia. I fondi che noi abbiamo messo per realizzarlo derivano anche dalla legge dello Stato 72 del 2001 che finanzia le attività che noi svolgiamo per divulgare la nostra storia.
"In questo periodo ci sono state anche altre strumentalizzazioni su questo film, addirittura da parte di Casa Pound a Trento", prosegue Codarin. "Mettono tutti il cappello su questa cosa. Ma è una storia che deve valere per tutti gli italiani, non solo per quelli di destra".
Alle parole di Codarin si aggiungono anche quelle di David Di Paoli Paulovich, dell'Associazione comunità istriane. "Il film è un'occasione per far conoscere la storia del confine orientale. Deve essere inquadrato in una prospettiva storica e non politica. Non deve essere usata a fini politici, da nessuna parte politica. L'attenzione che è stata riservata alla vicenda di questo film, non è la stessa che la politica ha riservato in tutti questi anni al mondo dell'esodo. In questo senso ci sentiamo, diciamo così, perplessi"
Infatti si può, ed giusto cosi dovrebbe essere evitato un urico punto di vista urica interpretazione soprattutto in periodi storici complessi come questi che hanno avuto in inizio quasi due secoli in particolare la fase che va dal 1918/9 al 1974 è ancora attuale , che tali fatti siano visti con diversi punti di vista interpretativi ( vedere il mio il mio post precedente) . Ma evitare di : decontestualizzandoli ,sminuendo o ingigantire , omettendo e esaltando solo una parte degli eventi come sembra ( ma aspetto di vederlo per dare un giudizio completo e confermare la mia opinione aprioristicamente che mi sono fatto leggendo alcune stroncature del film ) sia stato fatto con rosso il film Rosso d'Istria \ red land e viene fatto (salvo eccezioni ) nelle celebrazioni del 10 febbraio e non solo , significa usare e sfruttare ( da entrambe le parti ) ideologicamente tali vicende . IL che non va bene oltre che è da stupidi soprattutto ora che é finito ( o almeno sembrerebbe ) il dualismo ideologico della guerra fredda . Quindi lodo ed accolgo come ottima cosa le prese di posizione di cui si è parlato prima delle associazioni suddette.