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13.7.22

Là dove ieri c’era la fogna della Storia da oggi ci sarà la bellezza e la dignità del lavoro e dell’inclusione la storia È la storia della “Locanda dei Girasoli”, una pizzeria gestita da una cooperativa di donne e uomini con sindrome di Down

https://www.facebook.com/LocandadeiGirasoli/
https://www.lalocandadeigirasoli.it/



da   https://www.facebook.com/lorenzotosa.antigone/



Questa è una storia di lavoro, dignità, bellezza. Dal finale straordinario.È la storia della “Locanda dei Girasoli”, una pizzeria gestita da una cooperativa di donne e uomini con sindrome di Down che, per 22 anni, ha animato con piatti di qualità e integrazione sociale il Quadraro a Roma, prima di essere costretti come tanti alla chiusura, nel gennaio di quest’anno.

dal  sito    della cooperativa 
La Locanda Dei Girasoli – Ristorazione inclusiva
Oggi, grazie allo sforzo della Regione Lazio, del Presidenze Zingaretti e di tante persone perbene, la notizia più bella: la Locanda dei Girasoli è salva, riaprirà i battenti. Non in un luogo qualunque ma nei locali Ater di via Taranto che per anni sono stati occupati abusivamente da Forza Nuova, prima di essere meritoriamente sgomberati dall’allora sindaca Raggi.Pensate che segnale, che messaggio politico profondo. Là dove ieri c’era la fogna della Storia da oggi ci sarà la bellezza e la dignità del lavoro e dell’inclusione.Non succede spesso, ma a volte la politica sa essere davvero bella.

5.4.19

#torremaura #casapound #rom Comodo dire di non essere fascisti quando ti comporti come loro .



Comodo dire di non essere fascisti quando ti comporti come loro . Appoggiando o restando indifferente davanti al loro becero gesto ( quello di gettare e calpestare il pane ) o il gridare come pappagalli vergognosi slogan fatti di pregiudizi e stereotipi . E poi usare come giustificazione a tali beceri comportamenti il disagio di cui effettivamente si é vittime.Accusatemi   pure  di generalizzare  ,ma   una rondine  non fa  primavera   ( il  ragazzo    che  ha  saputo opporsi    ai malpancisti  di casapound  )  . 

3.4.19

eppure dicono che Casa Pound non è fascista il caso di Roma, protesta a Torre Maura: calpestano i panini destinati ai rom accolti nel quartiere

Roma, protesta a Torre Maura: calpestano i panini destinati ai rom accolti nel quartiere


"Fate schifo, zozzoni. E gli portate pure da mangiare". Decine di cittadini hanno protestato a Torre Maura, periferia di Roma, contro un addetto ai lavori che stava consegnando pane a una settantina di persone di etnia rom ospitati da una struttura di accoglienza della zona. L'uomo, spintonato dai manifestanti, ha lasciato cadere a terra i panini che sono stati calpestati dai residenti per evitare che venissero poi consegnati ai destinatari. 
La protesta è stata organizzata nel giorno del trasferimento di alcune decine di rom in uno stabile del VI municipio, risultato vincitore di un bando europeo come struttura di accoglienza.

Video H24, immagini Fabio Falanga


questa  invece  è il resenìconto  di   https://corrieredisiena.corr.it/ 03.04.2019 - 14:30  che  riporta  questa  a genzia  di  (askanews)
 Hanno calpestato i panini portati al centro accoglienza e poi in serata è scattata la guerriglia urbana, con cassonetti e auto dati alle fiamme, per protestare contro il trasferimento di 75 rom nel centro accoglienza di Torre Maura, periferia Est della Capitale.
Il gesto di disprezzo e rabbia è ripreso da una diretta Facebook di Mauro Antonini, responsabile per il Lazio di CasaPound.
"Guardate la popolazione, è indignata, si sono rotti le p... , gli stanno già apparecchiando la tavola. Qui la gente non li vuole, la misura è colma, Torre Maura non è un quartiere razzista, è un quartiere che ha sempre tollerato"
Il trasferimento dei nomadi, fra cui 33 bambini, era iniziato ieri pomeriggio. Diversi residenti del quartiere hanno iniziato a manifestare in strada chiedendo alla Polizia municipale di sospendere le operazioni. Inizialmente una trentina, con il passare delle ore sono diventati circa 300, controllati dal Reparto mobile della polizia.
"Questa merda qua stasera deve uscire. Dove cazzo sta la Raggi?", dice una residente infuriata.
Nella notte un vertice nel Municipio VI ha deciso di sospendere il trasferimento dei rom e CasaPound ha subito gridato alla vittoria. La sindaca Raggi ha commentato così il giorno dopo:
"Non possiamo cedere all'odio razziale, non possiamo cedere contro chi continua a fomentare questo clima e continua a parlare alla pancia delle persone, e mi riferisco a CasaPound e Forza Nuova"

Appena  ho sentito    questa  news    mi chiedo  chi  è  più merda   gli abitanti  di tale  zona   o  casa  ound   che  gli istiga  e  li sostiene  ?  
Ma  ppoi   quesa  elucubrazione     svanisce     nel  vento   . 
Ora   Capisco  gli abitanti  del quartiere   e le  loro  paure   ( anche se  dettate  al  90  %  da  pregiudizi  e  stereotipi  )  , cosi  come   la   destra   extra  parlamentare   che  deve per   radicarsi  (  o  confermare  la loro posizione  ) sul territorio   anche  se  lo  fa   puntando   sulla  paura  e  su  gli istinti   più bassi  .  Ma     tali persone  , la  stessa  cosa  direi  se  a  farlo  fossero   quelli della mia  parte  politica   ,  sono proprio delle  merde    .  
Lo so  cher non   dovei  insultare  delle persone e quindi contribuire  alla  diffusione  dellodio  , rischiando  di  scadere   \ abbassarmi all  loro stesso  livello  , oltre  che    essere  incoerente  con quanto  dicevo nne  miei  precedenti  post  critici   verso   gli  ....  odiatori  ....  in particolare in questo : << 
Cari haters.... ops ... odiatori [....] >>
https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2019/03/cari-haters-ops-odiatori-risposta-agli.html



Ma  davanti    a tale violenza   ,  cosa  bene  diversa da  un presidio  o  fash mob  ,    ed  odio  simile   non riesco a teacere   ed    andifnarmi ed  a  tirare  fuori  da  me  



se  proprio volevoano  fare    una protesta per fare situazione potevano  distruire  quel  pane   hai   bisognosi  , visto  che  sono  quelli che     gridano  #primagliitaliani   anzi che sprecarlo     e  rovinarlo  cosi    dimenticandosi    che  
  da    https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/calpestare-pane-calpestare-umanit

[....] quel pane. Il gesto del calpestare il pane, come fosse immondizia: «Così non mangerete». A Roma, Italia. Un Paese in cui molti hanno ancora la memoria del pane come cosa sacra, che, se avanza, non si butta, mai: si riutilizza, e magari le briciole vanno ai passeri, sui davanzali, ma non nei rifiuti.
Il pane non si butta: quasi tutti abbiamo ancora il ricordo di nonni e madri che bruscamente proibivano, nello sparecchiare la tavola, che si sprecasse il pane. Come se ci fosse in quello spreco un disprezzo del lavoro degli uomini, e una irrisione della fame; e quasi una tacita bestemmia. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, recita il Padre Nostro, e pure in una troppo ampia dimenticanza della fede cristiana rimane fra noi ancora, almeno negli adulti, e in non pochissimi giovani, la consapevolezza che il pane non è un cibo come gli altri, che il pane è cosa da trattare con religioso rispetto.
Per questo le immagini da Roma colpiscono come un pugno. Minacce aggravate da odio razziale, è l’ipotesi su cui indaga la Procura, mentre il ministro dell’Interno condanna l’accaduto, misurando come raramente accade le parole, senza eccessiva indignazione, e intanto promette per la fine del suo mandato «zero campi rom» – giacché ogni occasione è buona per questa continua, sfinente campagna elettorale. Ma al di là delle parole di giudici o ministri è la faccia segnata di quella madre rom accerchiata a restarci in mente, è quel pane che dei poveri hanno calpestato, l’altra sera a Torre Maura, perché non andasse a dei più poveri di loro. Un segno di imbarbarimento in questa Capitale sporca e trasandata.
Splendida in ogni pietra del passato, e così degradata nelle periferie dell’oggi: quasi che si fosse perso il senso del vivere insieme. Su questo malessere ormai di vecchia data soffia ora un vento che gonfia la rabbia e l’intolleranza. L’humus perfetto per promettere «ordine». Non avendo a cuore né gli inquilini degli scalcinati palazzi di Torre Maura, né tantomeno quei settanta scacciati, ma solo un proprio disegno di potere. E quanti, attorno, che applaudono. Il pane calpestato come l’icona, allora, di uno smarrimento di vita, di una smemoratezza di radici e speranze comuni.
cosi facendo dunque  perdono quel bricciolo   di ragione  e comprensione  .

2.3.19

efficacia e resistenza degli degli sterotipi sulle donne ''Mamma stira, papà lavora'', l'autrice della denuncia social: ''Le famiglie non sono più così, aggiorniamo i libri per bambini'' ed altre storie

quando uno stereotipo talmente radicato che ormai.. non ci fai più caso e lo si consideri ( è capitato anche a me il post precedente su facebook che trovate qui https://bit.ly/2GUUY5O ) .
Infatti : << (....) siamo frutto di condizionamenti [ direttamente e indirettamnte e non solo in famiglia ] a cui siam sottoposti\e dalla nascista e che ci ingabbiamo in srereotipi che sono delle vere e proprie prigionieri culturali da cui viene difficile liberarsi anche quando se ne ha la consapevolezza perchè tutti coloro che ci circondano ne sono profondamente imperniati e propongono una strenia reistenza al cambiamento (....) >> ( da , eccetto la parentesi , Maria Antonietta Sale , consigliera di parit dela provincia di sassari . da la nuova sardegna del 2\3\2019 ) .


Quindi non lamentiamoci solo ma spieghiamo anche come uscirne , cosa che ad un primo ascolto non sembra non mi sembra sia stata fatta



Valentina Solari lavora come impiegata ed è la mamma di Annaluna, una bimba di sette anni che frequenta la seconda elementare in una scuola di Firenze. "Un giorno ci siamo messe a fare i compiti sul libro di grammatica e ho trovato un esercizio in cui la donna è relegata a cucinare o stirare, mentre il papà lavora o legge", racconta Solari. E proprio da lei è partita la scintilla che ha acceso i social network, con un post su Facebook contro gli stereotipi sessisti nelle mansioni dei genitori che ha avuto migliaia di condivisioni. "Sono contenta che la casa editrice abbia annunciato che cambierà il testo nella prossima edizione. Dobbiamo smetterla con gli stereotipi di genere: in fondo, io non solo lavoro ma leggo anche moltissimo e odio stirare, mentre il mio compagno cucina molto meglio di me. Uomini e donne devono poter essere liberi di scegliere".

Ma   soprattutto    come  mi hanno risposto      sulla  pagina  facebook  prima  citata  




Giuseppe Scano Comizi femministi e sostituito con cosa visto che non esistono poteri buoni ?


Comizi femministi Giuseppe Scano con nuovi tipi di relazioni iniziando dai rapporti d'amore che non devono essere basati dal dominio. Quante volte abbiamo dovuto sentire dire "Sei mia"? Iniziamo da qui a smantellare, iniziamo a cambiare noi stessi!

2.2.19

finalmente le associazioni degli esuli contro chi usa , in questo caso FdI il loro dramma prendendosi meriti che non hanno sulla messa in onda in tv del film red land


per  approfondire   sulle  foibe   e d il confine  orientale 



Finalmente  , meglio tardi che mai  , lo hanno capito che la destra usa la loro tragedia per scopi politici / ideologici . Me gli tardi che mai . Ecco dettagli    della  loro    vibrante protesta 





Giù le mani dalle foibe. È questo il senso della polemica che si sta consumando tra il mondo dell'esodo istriano-fiumano-dalmata e i patrioti di Fratelli d'Italia. Alle associazioni degli esuli è andato di traverso infatti il manifesto comparso qualche giorno fa sulla pagina Facebook di Giorgia Meloni, leader di FdI, che rivendicava come una propria vittoria il fatto di far trasmettere su Rai 3 in prima serata l'8 febbraio, due giorni prima del Giorno del ricordo, il film Red Land-Rosso Istria su Norma Cossetto, la giovane studentessa istriana infoibata dai partigiani jugoslavi nel 1943."Vittoria! Grazie a FdI verrà proiettata, in prima serata su Rai 3, la storia di Norma Cossetto, giovane italiana uccisa dai partigiani comunisti del maresciallo Tito. Un tributo dovuto nei confronti di tutti i martiri italiani delle foibe. Dopo decenni di (voluta) rimozione di una parte di storia d'Italia, finalmente la verità verrà trasmessa dalla televisione pubblica". Un post con una grande immagine di Norma Cossetto, accompagnata dalla fiamma tricolore simbolo del partito e da una scritta "Vittoria" a caratteri cubitali.





Risultati immagini per associazioni esuli delle foibe
"Abbiamo compiuto un enorme sforzo economico per realizzare questo progetto, il quale, nella sua complessità, prevedeva già in partenza la visione sui teleschermi degli italiani, senza che ci fosse bisogno di ulteriori sollecitazioni da parte di terzi", spiega a Repubblica Renzo Codarin, figlio di istriani, nato in un campo profughi, presidente dell'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, la più grande realtà, a livello nazionale, che rappresenta gli italiani fuggiti dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia alla fine della Seconda guerra mondiale. "La nostra è una storia d'Italia: vorremmo che tutti cercassero di divulgarla, ma non di strumentalizzarla. La mia associazione è apartitica, infatti sono in molti ad averci aiutato per questo film, non solo Fratelli d'Italia. I fondi che noi abbiamo messo per realizzarlo derivano anche dalla legge dello Stato 72 del 2001 che finanzia le attività che noi svolgiamo per divulgare la nostra storia.


"In questo periodo ci sono state anche altre strumentalizzazioni su questo film, addirittura da parte di Casa Pound a Trento", prosegue Codarin. "Mettono tutti il cappello su questa cosa. Ma è una storia che deve valere per tutti gli italiani, non solo per quelli di destra".

Alle parole di Codarin si aggiungono anche quelle di David Di Paoli Paulovich, dell'Associazione comunità istriane. "Il film è un'occasione per far conoscere la storia del confine orientale. Deve essere inquadrato in una prospettiva storica e non politica. Non deve essere usata a fini politici, da nessuna parte politica. L'attenzione che è stata riservata alla vicenda di questo film, non è la stessa che la politica ha riservato in tutti questi anni al mondo dell'esodo. In questo senso ci sentiamo, diciamo così, perplessi"


Infatti si può, ed giusto cosi   dovrebbe essere    evitato un  urico  punto di vista   urica  interpretazione    soprattutto in periodi storici complessi come questi che  hanno avuto in inizio  quasi due secoli in particolare    la  fase  che   va dal 1918/9 al 1974  è  ancora  attuale  ,   che  tali  fatti     siano  visti    con diversi punti di vista interpretativi ( vedere il mio il mio post precedente) . Ma  evitare  di   : decontestualizzandoli ,sminuendo o ingigantire , omettendo e esaltando solo una parte  degli eventi come sembra ( ma aspetto   di vederlo   per dare un giudizio  completo e confermare la mia opinione aprioristicamente che mi sono fatto leggendo alcune stroncature del film )  sia stato fatto con rosso il film  Rosso  d'Istria  \  red land     e  viene  fatto (salvo eccezioni ) nelle celebrazioni del 10 febbraio e non solo , significa usare  e sfruttare ( da entrambe le parti ) ideologicamente  tali vicende  . IL che  non va bene oltre che è da stupidi  soprattutto ora che é finito ( o almeno sembrerebbe ) il dualismo ideologico  della guerra fredda  . Quindi lodo ed accolgo come ottima cosa le  prese di posizione di cui si è parlato prima delle associazioni  suddette.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...