hanno un credo, un senso, un sistema di regole e soprattutto il rispetto della propria persona e dignità? Li abbiamo gratificati? Siamo intervenuti per sostenerli, guidarli, aiutarli a camminare verso la socialità, il senso critico, la capacità di giudizio, il coraggio e la libertà personale?Abbiamo idea di che cosa facciano, di come trascorrano il loro tempo e la loro esistenza? Fino a che punto l'istruzione e la scuola attuale riescono a formarli, orientarli nella lettura della vita e del mondo, della storia e del futuro? Quanto si parlano tra di loro? E che cosa si dicono? In che modo li considera la componente politica? Che cosa pensa e prevede per la loro crescita? Quanto si preoccupa per loro, a partire dalla cura del corpo e della mente, dall'alimentazione, dalla salute e dal benessere psicofisico, dall'educazione e dall'istruzione, dalla cultura e dalla prevenzione, dalla salubrità ambientale e dell'universo digitale? Quanto, per tutti questi aspetti, è attivo e presente lo Stato? Quanto lo sono i Comuni con i loro organi esecutivi, di controllo e di amministrazione, con le giunte, i Consigli e gli uffici?E gli eletti a palazzo non sono tante volte genitori? Ecco, le domande poste ci servono a introdurre, non soltanto in questo spazio, il tema politico dell'infanzia e dell'adolescenza, oggi intermittente nel dibattito pubblico e molte volte inquadrato in maniera frammentata e parziale.
Nei Comuni ci sono al riguardo delle consulte, degli organi e luoghi in cui discutere – istituzioni e famiglie – in ottica convergente e progettuale? Il futuro dei più giovani deve essere un punto fondamentale dell'attività politica, dell'elaborazione di un pensiero politico che abbia la forza e l'onestà di contestare e contrastare i modelli imposti dal capitalismo onnivoro e spregiudicato, l'organizzazione del sistema bancario e finanziario, i condizionamenti sociali e antropologici che i centri di potere reale determinano nel breve, medio e lungo periodo.Vogliate perdonarmi se non pongo l'attenzione su questioni fuorvianti: se non attacco i privilegi dei papponi della casta, i compensi dei parlamentari nazionali o regionali, gli sprechi amministrativi e la posizione delle statue in 100 metri lineari di demanio pubblico.

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