secondo me entrambe
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
4.6.23
20.12.22
cosa resterà di questi mondiali parte II
il bellissimo gesto d'umiltà e d'onore della squadra giapponese che Dopo l’eliminazione dai Mondiali, sconfitti ai rigori agli ottavi di finale dalla Croazia, i giocatori e lo staff della nazionale giapponese non smettono di stupire. I “Samurai blu” hanno pulito tutto lo spogliatoio, raccogliendo tutta la spazzatura, ripiegando gli asciugamani e pettorine, lasciando sul tavolo 11 gru origami come segno di gratitudine e spirito di squadra.
L’unica squadra ( corruzione o distrazione ? ) che può vantarsi di aver battuto i Campioni del Mondo di Qatar 2022 è quella dell’Arabia Saudita. Lo scontro tra i numeri 10 ha visto perdere il miglior giocatore della competizione, Leo Messi, e fatto brillare la stella Salem Al-Dossari (Salem Al-Dawsari).
Stephanie Frappart è stata la prima donna ad arbitrare in un Mondiale di calcio. ( contentino al mondo occidentale o apertura ? secondo me la prima visto che "da cafoni" non gli hanno stretto la mano ) Il debutto è avvenuto durante la partita tra Germania e Costa Rica, affiancata dalle guardialinee Karen Diaz Medina e Neuza Ines, tutte donne a parte il quarto uomo Said Martinez.
La gioia irrefrenabilee l'inflessibilità arbitrale . Dopo il goal al Brasile, l’attaccante del Camerun Vincent Aboubakar festeggia togliendosi la maglia e viene ammonito dall’arbitro. Per lui, purtroppo, è il secondo cartellino giallo: espulso . ma poi L’arbitro Ismail Elfath si congratula con l’attaccante del Camerun prima dell’amonizione che gli costerà l’espulsione. Per la squadra di Vincent Aboubakar rimane la gioia della vittoria contro il Brasile di Neymar.
Infatti Dopo l’arresto a Teheran del giocatore Voria Ghafouri, e le presunte minacce da parte del regime, i membri della nazionale iraniana cantano l’inno prima della partita contro il Galles. Bocca semi aperta e a bassa voce, dimostrando poca convinzione. L’unico a non cantare è stato il difensore del Bayer Leverkusen Sardar Azmoun.
Gli Stati Uniti battono per la prima volta nella loro storia l’Iran e accedono agli ottavi di finale. Nonostante gli scontri geopolitici tra i due Paesi, a fine partita non sono mancati gli abbracci e il sostegno degli americani nei confronti degli avversari iraniani.
22.11.22
[ secondo giorno senza mondiali ] pur di non guardare i mondiali del qatar 2022 mi rifugio in quelli storici .il primo gol della prima partita dei primi Mondiali
notizie come le prime repressioni ed sequestri a chi porta cappelli arcobaleno
o il gesto sia della nazionale Iraniana
repubblica 18\11\2022
Lucien Laurent, primo marcatore dei Mondiali |
di Michele Gravino
Non ce ne sono molti, di monumenti dedicati a una porta da calcio, anzi scommetterei qualcosa che questo sia l'unico al mondo. Si trova a Montevideo, capitale dell'Uruguay, e segna con un palo, un accenno di traversa e una striscia sul marciapiede il punto esatto in cui fu segnato il primo gol nella prima partita del primo Campionato mondiale di calcio, il 13 luglio del 1930.
La partita era Francia-Messico, finì 4 a 1 per i francesi, e il primo a segnare fu Lucien Laurent, operaio della Peugeot e calciatore dilettante (come tutti i suoi compagni). La fabbrica gli aveva concesso un permesso speciale: per andare, giocare e tornare dall'Uruguay in piroscafo mancò dal lavoro per quasi due mesi. Quei primi Mondiali erano nati un po' in sordina, boicottati dai britannici, chiusi nel loro sdegnoso isolamento da inventori del football, e anche dalla maggior parte degli altri Paesi europei, restii a costose spedizioni dall'altra parte del mondo in tempi di crisi post-1929. Ma alla fine il torneo fu un successo, con una finale giocata in uno stadio nuovo di zecca, quello del Centenario, davanti a 93 mila spettatori, e vinta dai padroni di casa dell'Uruguay con un 4-2 contro l'Argentina.
Lucien Laurent morì nel 2005 a 98 anni e fece in tempo a vedere i primi Mondiali vinti dalla Francia, in casa, nel 1998. E c'è un altro filo che lo lega ai campionati che cominciano domenica in Qatar: nel 1930 in nazionale con lui c'era anche suo fratello, il difensore Jean (che però non giocò neanche una partita). Per la prima volta da allora, la Francia ha di nuovo due fratelli in squadra: Théo e Lucas Hernandez.
20.11.22
inizio del diario SENZA MONDIALI
Leggi anche
il mio precedente post : << Io personalmente poi gli altri utenti facciano come credano non parlero o almeno ci provo dei mondiali di calcio del Qatar >>
Da oggi inizierà un mio diario in cui parlerò di come sopravvivere ai mondiali edil concentrarmi. delle eventuali storie mondiali e il dietro le quinte vista la censura e l'autocensura che ci sarà o di come ho passato la giornata Ma non divaghiamo .
Oggi , come da 32 anni ( più precisamente da italia 90 ) , ho saltato in tv la giornata inaugurale della kermesse dei mondiali di calcio .Come ci sono riuscito vi chiederete ? semplice per il fatto che il calcio , anche se ancora ne racconto storie ed ogni tanto guardo le partite in tv o allo stadio , o parlo coe commento con amici tifosi giusto per rmanere isolato ed emarginato , non mi sta più appassionando come quando ero ragazzo che pur guardando le partite ho sempre odiato le trasmissioni considerandole un oppio \ arma di distrazione di massa come descrive benissimo questa canzone ( e relativo video sotto riportato ) dei Mcr
intravedevo quello di cui parla in questo belllissimo articolo del giornalista Massimo Fini o questo video di Nova Lectio pur continuando almeno fino a calciopoli a rimanere fedele e sdrammattizzare , che ormai fosse tutto soldi e oppio . Il post potrebbe finire qui , ma una cosa mi sento di dire e che un po' di silenzio da parte dei media , telecronache a parte perchè svolgono servizio per coloro che scelgono di non optare per il boicotaggio , piuttosto che i soliti articoli ipocriti e di circostanza come se scoprissero solo ora il marcio che c'è dietro e la poco democraticità del paese in cui si tengono .
Ne ho aprofittato per : mangiare castagnre arrosti.te nel cammino di casa con gli amici e pooi vedermi le altre ultime due puntate della fiction , Esterno Notte genere drammatico, giallo del 2022, diretto da Marco Bellocchio, prolungamento e d approfondimento dei due film : Buongiorno, notte ( 2003 ) e dell' omonimo Esterno notte ( 2022 ) dello stesso regista sulla vicenda di Aldo Moro
raiplay
1.10.22
La battaglia per la libertà in Iran non è solo roba di done e solo per il velo il caso I calciatori della Nazionale iraniana di calcio hanno deciso di appoggiare la protesta delle donne del loro Paese
La battaglia in Iran non è solo roba di donne ed solo per l'obbligatorietà del velo I calciatori della Nazionale iraniana di calcio hanno deciso di appoggiare la protesta delle donne del loro Paese con un gesto simbolico di grande impatto: prima dell'amichevole con il Senegal - giocata in Austria, a Maria Enzersdorf, subito a sud di Vienna - hanno coperto con dei giubbotti neri le proprie maglie durante l'esecuzione dell'inno. Un gesto di aperta solidarietà verso le donne che protestano dopo la morte di Mahsa Amini e Hadis Najafi. La partita è finita 1-1, con un gol di Sardar Azmoun, il più forte calciatore iraniano, che è stato il più esplicito nel prendere posizione con i post pubblicati sul suo profilo Instagram. L'attaccante del Bayer Leverkusen ha scritto: "Non posso più tacere. La punizione è l'espulsione dalla Nazionale? Cacciatemi. Se servirà a salvare anche una sola ciocca di capelli delle donne iraniane ne sarà valsa la pena".
Ora a dicembre si terrà Il campionato mondiale di calcio 2022 o Coppa del mondo FIFA Qatar 2022 (in arabo: 2022 كأس العالم الفيفا, Kas alʿaalam alfifa 2022, in inglese FIFA World Cup Qatar 2022) sarà la 22ª edizione del campionato mondiale di calcio per le rappresentative (comunemente chiamate "nazionali") maschili maggiori delle federazioni affiliate alla Fédération Internationale de Football Association che si svolgerà in Qatar più precisamente dal 20 novembre[1] al 18 dicembre 2022.. Che succederà ? qualcosa come le olimpiadi del Messico 1968 o come quelle di Monaco 1972 ? staremo a vedere . Secondo me uno è l'altro ormai le popolazioni arabe sono stufe di subire e d'angherie di governi ( eccetto l'Iran ) fantoccio o filo occidentali e filo Usa
3.10.21
chi lo ha detto che per far la storia devi essere un volto notissimo . " Bayard Rustin di Cristian A. Porcino Ferrara "
ringrazio l'amico ed compagno di strada lerecensionidelfilosofoimpertinente.blogspot.com/ per avermi fatto conoscere tale persona di cui , essendo appassionato di storia e di storie sentito parlare ma di cui ignoravo l'importanza fondamentale per la storia dei diritti civili . Tale articolo dimostra che non sempre chi fa la storia è per forza un volto noto , ma soprattutto che
E poi la gente (perché è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Bayard Rustin
Bayard Rustin (1912-1987) ha lavorato a stretto contatto con il reverendo King e lo ha guidato nelle numerose manifestazioni pubbliche che sono entrate ormai nella Storia.
Bayard Rustin era il suo più stretto collaboratore ma pochi si ricordano di questo. Nei libri dedicati all’opera di Martin Luther King la presenza di Bayard Rustin è del tutto marginale. In America soltanto una scuola porta il suo nome e lo sapete perché? Rustin era omosessuale dichiarato e in una società intrisa di omofobia non si poteva celebrare una persona talmente brillante quanto “scomoda”. Bayard Rustin era un uomo illuminato che aveva frequentato Gandhi e conosceva ampiamente la forza della protesta nonviolenta. Rustin diceva: "Se fai del male agli altri, fai del male a te stesso". La sua azione politica non era rivolta soltanto agli afroamericani ma ad ogni perseguitato. Bayard Rustin viveva il suo orientamento sentimentale in totale libertà e il reverendo King lo sapeva benissimo quando lo scelse come suo braccio destro. Più volte Bayard chiese a Martin Luther King di spendersi in favore delle persone omosessuali ma il reverendo negò il suo appoggio. Quest’ultimo non voleva accostare la lotta per i diritti civili degli afroamericani con quella degli omosessuali. In fondo King era un pastore protestante e i pregiudizi di natura biblica ostacolavano la sua percezione dei fatti. Ovviamente nessuno all’epoca si sarebbe schierato mai apertamente con la comunità Lgbt e di conseguenza King non era il solo ad avere delle riserve sull’argomento. Dopo il barbaro assassinio di Martin Luther King l’America conobbe il volto più feroce dell’integralismo religioso omofobo rappresentato da personaggi come Anita Bryant.
Non dobbiamo dimenticare che Bayard Rustin fu arrestato diverse volte. In quel periodo amare una persona dello stesso sesso era considerato un reato penale punibile con l’incarcerazione. Il suo non essere conforme ai principi etero normativi lo portò ben presto ad essere emarginato. Egli lavorava dietro le quinte delle manifestazioni di King ma non divenne mai il portavoce di tale battaglie. Alcuni collaboratori del premio Nobel per la pace 1964 desideravano il suo allontanamento perché non volevano associare il proprio nome a quello dell’ “immorale” Rustin.
Ci furono infatti delle varie incomprensioni con King e perfino alcuni momenti di allontanamento.
Rustin insieme a Walter Naegle, suo compagno di vita, si prodigò per ottenere i diritti civili anche per le persone omosessuali e addirittura li definì come “nuovi negri” da liberare dall’oppressione. Tale concetto è stato ripreso nel 2015 dal presidente Obama durante la sua visita a Selma in occasione della celebrazione del 50° anniversario della storica marcia voluta da King e Rustin. Obama disse: “La nostra marcia non è ancora finita [...] Siamo i gay americani il cui sangue scorre sulle strade di San Francisco e di New York”.
Obama nel 2015 ha conferito la Presidential Medal of Freedom postuma a Bayard Rustin.
Negli anni 80 la piaga dell’AIDS si diffondeva a macchia d’olio nella comunità Lgbt e questo divenne un motivo in più di discriminazione ed emarginazione sociale. Proprio in quegli anni Bayard si spese per far comprendere che non esiste alcuna distinzione perché tutti apparteniamo ad un’unica comunità umana: “Siamo tutti uno!”.
Bayard fu costretto ad adottare il suo compagno perché all’epoca due persone dello stesso sesso non potevano né unirsi civilmente né tantomeno sposarsi. Grazie a questa scelta Rustin riuscì a garantire a Naegle una serie di diritti dopo la sua morte.
Rustin Bayard si spense il 24 agosto 1987 a New York.
“Quando un individuo protesta contro il rifiuto della società di riconoscere la sua dignità di essere umano, il suo stesso atto di protesta gli conferisce dignità”.
Cristian A. Porcino Ferrara
2.5.18
Vivo nei panni di un alieno
15.2.17
Rom: Daniele, sei anni e un futuro scolastico segnato dalla nascita perchè discriminato dalle linee guida del mistero dell'istruzione
Premetto che non sono d'accordo su molte cose dei rom \ zingari , tipo picchiare i bambini d se non portano i soldi o altro a casa , picchiarli e bruciarli le mani per impietosire la gente quando chiedono l'elemosina , mandarli a rubare , ecc . a come dimostra la storia riporta sotto essi sono la sola comunità in Italia vittima di pratiche istituzionali pensate e realizzate su base etnica e per lo Stato. Infatti Daniele, ancor prima di essere un bambino che si affaccia alla scuola dell’obbligo, è un rom, incasellato in un paragrafo all'interno di Linee Guida ( verificare voi stessi riporto sotto nel caso dovessero rimuoverla , estrapolata dal sito che ritrovateanche all'interni dell'articolo sotto proposto http://www.istruzione.it/allegati/2014/ più precisamente qui , la pagina 6 dell'allegato ministeriale del 2014 )
31.1.15
Era il capo del Servizio centrale operativo della polizia nei giorni dell'irruzione alla Diaz. Sentenza a 3 anni e 8 mesi ma l'azienda di Stato l'ha chiamato a dirigere la sicurezza
Quasi quasi vado anch'io o a picchiare qualcuno o peggio a coprire con prove false ( ormai e assodato come e successo vedi vieo sotto a Genova 2001 )
e magari mi promuovono in qualche ente statale o parastale . Queste sono le uniche espressioni che riesco a dire siu tale evento preso da http://genova.repubblica.it/cronaca/2015/01/30/
Finmeccanica affida una consulenza ad uno dei migliori amici ed ex colleghi del suo presidente. E fin qui potrebbe essere solo questione di stile. Che, l'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, il presidente della più potente e strategica azienda di stato, dia un lavoro al suo compagno d'armi di un tempo, l'ex capo dello Sco (Servizio centrale operativo) della polizia Gilberto Caldarozzi,appartiene al sistema Italia, quello in cui gli amici non si scordano.Ma che lo Stato affidi una consulenza ad un pregiudicato, condannato a tre anni e 8 mesi di carcere (scontati zero) per falso (ovvero uno dei reati più odiosi se commessi da un pubblico ufficiale) sembra interessare solo a pochi. Caldarozzi infatti è uno dei funzionari di polizia condannato per la brutale e fallimentare operazione della scuola Diaz al G8 genovese del 2001. Se ne sono ricordati solo i parlamentari di Sel"E' sbagliata la consulenza nel settore sicurezza del Gruppo Finmeccanica a Gilberto Caldarozzi, ex capo del Servizio centrale operativo, condannato e interdetto per cinque anni dai pubblici uffici dopo il processo sull'irruzione alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001". Sinistra Ecologia Libertà ha presentato un'interrogazione parlamentare (prima firmataria Donatella Duranti) per chiedere al governo di attivarsi affinché Finmeccanica annulli il contratto. "Non si può affidare un incarico in un settore così delicato come quello della sicurezza in Finmeccanica, a chi si è reso responsabile di una delle pagine più buie della storia della Repubblica: il G8 di Genova". Lo dichiarano il deputato di Sel Ciccio Ferrara, componente del Copasir, e la capogruppo di Sel in commissione Difesa, Donatella Duranti. Importante la denuncia di Sel anche se lo stesso partito è in attesa da due anni della risposta del ministro dell'Interno Angelino Alfano ad un'altra interrogazione riguardante cosa ha fatto il ministero dell'Interno in tema di sanzioni disciplinari nei confronti dei poliziotti condannati per la scuola Diaz. Difficile attendersi una levata di scudi da parte del Pd sulla questione Caldarozzi visto che lo stesso premier Matteo Renzi, in un'altra occasione, aveva liquidato le condanne della scuola Diaz in questo modo minimalista: "A distanza di anni devo prendere atto che funzionari che semplicemente firmarono verbali sono stati condannati alla interdizione dai pubblici uffici e si sono dovuto trovare altri lavori, mentre i loro capi no".
15.1.15
fanno più rumore le violenze dell'islam politico \ fanatico \ radicale che quellle contrarie .il caso del maestro Abdollah Jafari e la solidarietà dei suoi allievi ( bambini dele elementari )
potrebbe interessare
Cosa dice in merito alle stragi di Parigi, cercando di trovare un punto di vista differente, Tiziana Ciavardini, antropologa, giornalista, studiosa che ben conosce il Medio e l’Estremo Oriente così come il Sud Est Asiatico http://www.tag24.it/139484-islam-terroristi/
E' vero che i Governi ( anche quelli che si considerano e spacciano moderati ) e di conseguenza anche i loro abitranti dovrebbero oltre a smarcarsi dagli assasini impegnarsi di più per fare quella rivoluzione che in europa è avvenuta con l'illuminismo cioè libera religione in libero stato separando il potere temporale ( religioso ) da quello politico ( forma di governo ) . Ma alla o stesso tempo è vero anche che dopo gli orribili fatti di Parigi i giornali Mainstream ed ipocritamente Je Suis Charlie parlano de medio oriente solo da una parte sola . Ecco il caso dell'Iran .
da la stampa del 13/01/2015
Iran, ventuno impiccagioni in una settimana
Il 2015 inizia con un record inquietante, e le ong denunciano: con la presidenza di Rohani le esecuzioni non sono diminuite, in compenso si è ridotta la vigilanza internazionale
carla reschia
Milleduecento persone condannate a morte dal giugno 2013, molte giustiziate sulle pubbliche piazze, con la drammatica scenografia denunciata in centinaia di scatti segreti: gru usate come forche per impiccagioni “esemplarmente” spettacolari. Da quando è stato proclamato presidente della Repubblica islamica iraniana Hassan Rouhani, presentato al mondo come moderato, è marcato stretto dalle associazioni per i diritti umani che non perdono occasione per sottolineare come alle aperture del paese in campo diplomatico e in politica estera non corrisponda altrettanta larghezza di vedute negli affari interni e come in Iran i boia lavorino come e anzi più di prima. Complice forse la minor vigilanza internazionale verso un paese diventato strategico nella lotta all’estremismo sunnita dell’Is.
E in questo senso il 2015 è iniziato con un record: 21 impiccati nei primi sei giorni dell’anno, da Capodanno all’Epifania insomma, secondo il nostro calendario. Lo denuncia Nessuno tocchi Caino in base ai dati diffusi da Iran Human Rights. Il primo ad aprire ufficialmente l’anno è stato A.Azizi, 38 anni, giustiziato nella famigerata prigione di Qazvin, notizia diffusa dall’agenzia di stampa Fars e motivata da un’accusa di spaccio di eroina. Colpevoli di reati legati alla droga anche le quattro donne impiccate lo stesso giorno nel carcere di Bam, i sette prigionieri giustiziati nel cortile della prigione di Shahab a Kerman. Erano accusati invece di omicidio i due detenuti giustiziati nella prigione centrale di Bandar Abbas, mentre un terzo è stato salvato dal perdono concesso dalla famiglia della vittima, secondo la peculiare tradizione iraniana che permette alla parte offesa o a chi la rappresenta di decidere della sorte del reo.
Per quanto la tossicodipendenza sia un problema tanto grave quanto tenuto sotto traccia della repubblica islamica, molti attivisti sottolineano da tempo che il contrabbando di droga è spesso una giustificazione per reprimere sanguinosamente anche reati di natura politica. Risale alla metà dello scorso dicembre un appello congiunto di sei associazioni per i diritti umani all’Unodc (United Nations Office on Drugs and Crimes) che chiede il congelamenti dei fondi delle Nazioni Unite destinati all’Iran per la lotta alla tossicodipendenze perché servono ad alimentare il numero delle esecuzioni capitali per traffico di droga. Che, negli ultimi dieci anni, secondo uno studio, sarebbero aumentate di pari passo con l’elargizione dei fondi internazionali: 27 solo nei primi dieci giorni dello scorso dicembre, di cui 18 nel giro di una sola giornata.
Il mesto elenco dei giustiziati a vario titolo prosegue con Mehdi V., Ehsan K. e Mahmoud V., impiccati il 4 gennaio nella città di Torqabeh rei di aver violentato una giovane donna. Il terzo prima è stato frustato pubblicamente per cento volte.
Il 6 gennaio, infine, quattro uomini sono stati giustiziati nel carcere di Orumieh. Uno di essi, identificato come Saber Mokhalad Mowaneh, è stato condannato a 5 anni di carcere per appartenenza a un partito politico curdo e a morte per un omicidio commesso nel 2009, altri due, Sattar Alipour e Ali Eghbaljou, entrambi accusati di omicidio mentre un altro prigioniero è stato impiccato per omicidio nella prigione di Qazvin. E l’elenco è destinato a proseguire. Secondo i dati raccolti dalle Nazioni Unite negli ultimi 15 mesi sono state eseguite in Iran 852 condanne a morte, una cifra che rappresenta il più alto tasso di esecuzioni per numero di abitanti nel mondo intero.
"I wanted to lift his morale so I talked to the school's officials and they welcomed the idea," he added. Cancer is the third-highest cause of death in Iran and mortality rates have risen in recent years. The chairman of the Cancer Research Center of Iran, Mohammad Esmail Akbari, told state media in January 2014 that 41,000 Iranians die from different cancers each year.
Around 85,000 new cancer sufferers are diagnosed annually, he said at the time, with 18 percent of cases relating to children and 50 percent of those cases become fatal.
Air pollution from substandard fuel used in cars and at power-generation facilities is thought be a major cause in Iran's rising cancer rates.
«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur
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