Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
27.6.24
ma quelli che fanno politiche e spot probizionisti sanno che c'è cannabis e cannabis ? sembra di no visto che la considerano tutta uguale Cannabis terapeutica, Annamaria supera la fibromialgia e riprende l'uso delle gambe: «Ora riesco ad alzarmi da sola»
7.6.24
se gli stati europei anzichè vietare ed imporre dei limiti d'età per accedere alla ai social si occupassero di cose più seroie sarebbe meglio
gli stati europei si occupassero di cose serie anzi che di censurare e di proibire con provvedimenti : inutli. fuori dal tempo , fallaci , di blanda,se non impossibile applicazione,ecc che sanno di grida manzoniani . Proprio come quelle sul divieto di vendere alcool e sigarette ai minori o sull'uso dei cellulari .... ehm.. intestazione di una scheda telefinica sottouna certa eta, o divieto di scomettere online , o giocare alle slot
29.10.23
ancora una volta, il Governo ha dato prova del suo irrazionale proibizionismo facendo la classica figuraccia
Nel pomeriggio di ieri infatti, il Governo Meloni ha dato il suo parere favorevole ad un emendamento di Fratelli d’Italia che eliminava la “lieve entità” nel reato di cessione e spaccio. In poche parole vendere una canna ad un amico o fare un acquisto di gruppo veniva equiparato ad un reato di traffico di stupefacenti.
Potevi diventare un/una criminale a tutti gli effetti. Per qualche grammo d’erba.Il Governo era pronto a rastrellare consumatori, cittadini, giovani ragazze e ragazzi e proseguire la sua inutile guerra alla droga. Punendo, ancora una volta, chi non c’entra assolutamente nulla con il narcotraffico.Ma poi qualcuno un po’ più esperto deve avergli fatto notare che questo violava il principio di proporzionalità. E che non si poteva mettere sullo stesso piano Paolo Escobar e un ragazzino. Così ci hanno ripensato e hanno riformulato l’emendamento.Nella nuova versione si chiede “solo” di aumentare la pena minima che passerebbe da 6 a 18 mesi. Hanno triplicato la pena. Il senatore proponente, Marco Lisei, ha accettato la riformulazione che è stata votata dalle Commissioni Affari Costituzionali.Più carcere, dunque, sempre e comunque.Ancora una volta, le vittime del proibizionismo, sono i cittadini.24.7.23
Maternità surrogata, dai “Figli del peccato” ai “Figli del reato”
dati di fatto.
A partire da questa proposta rivolgiamo un appello a tutti i Parlamentari delle forze progressiste e liberali presenti in Parlamento. Non basta opporsi alla proposta Varchi. Dire no al Reato Universale mantenendo quello nazionale è una grande ipocrisia. Significa invitare le coppie a continuare ad andare all’estero, discriminando, ancora una volta, chi non ha la possibilità economica di intraprendere questo percorso fuori dall’Italia, senza tutele nel proprio Paese.Su questo +Europa ha le idee chiare, ma capiamo che negli altri partiti di opposizione, a partire dal PD di Schlein, il dibattito sia acceso e complesso.Il nostro auspicio è però che le voci in dissenso trovino la forza di farsi sentire, uscendo dagli schieramenti precostituiti, per combattere con noi una battaglia di legalità. Contro una destra che vorrebbe sterilizzare ogni diversità, nella sua concezione del mondo grigio e scialbo.Non accettiamo compromessi con questa destra. Le opposizioni devono essere pronte a costruire un Paese completamente diverso da quello che il Governo immagina.Un Paese che garantisca dignità a tutti, nelle diversità di ognuno, e che non lasci indietro nessuno. A prescindere anche dalle modalità in cui si nasce.
Insomma il modello da cui partire potrebbe essere quello del Canada, la maternità surrogata non commerciale è legalmente consentita per i cittadini e gli stranieri uniti in un matrimonio formale o una convivenza, comprese le coppie dello stesso sesso. Una legge non perfetta ma perfettibile . Infatti La legge sulla riproduzione umana assistita del Canada (AHRA) è stata approvata nel 2004 ed è la legge principale che disciplina la maternità surrogata gestazionale. Essa ha forti restrizioni su come possono avere luogo la maternità surrogata e la donazione di ovuli o spermatozoi.
La maternità surrogata o La Gestazione per Altri come la si voglia chiamare può piacere o no, ad esempio a me non mi piace come ho già detto all'inizio del post sia che sia in ambito utilitaristico sia per soddifare una maternità ( a prescidere che si tratti di coppie etero o lgbtq o single ) a tutti i costi o peggio bypassare le pratiche dell'adozione . Ma “Io non lo farei”, per noi non può significare “Non lo devi fare nemmeno tu”. Ecco che come Europa+ chiedo << Ai Parlamentari liberali e progressisti che proprio su queste battaglie si fa può fare differenza, su queste battaglie si costruisce l’alternativa.E’ arrivato il momento di scegliere: con Fratelli d’Italia o con i Figli e le Figlie d’Italia.>>
4.6.23
20.3.21
Parigi, se la parola “donna” fa paura: mostra di ritratti femminili vandalizzata dalle transfemministe
Parigi, se la parola “donna” fa paura: mostra di ritratti femminili vandalizzata dalle transfemministe
Dobbiamo essere libere. Sono gli aggressori a non doverlo essere, sono le loro azioni a dover essere condannate, non la nostra libertà di essere e di esistere. La paura deve cambiare fronte”. Sguardo dritto verso l’obiettivo. Mani incrociate o appoggiate sui fianchi. Dietro, il buio della notte. In primo piano, la fierezza di essere, di esistere. Senza paura.
Si chiama proprio Women are not afraid, la mostra fotografica dell’artista Pauline Makoveitchoux.
Circa 150 ritratti di donne che non posano ma si stagliano in quel buio che per molte ha significato aggressione, violenza di strada, paura, stupro. L’artista ne ha scelti sessanta per l’esposizione cominciata l’8 marzo scorso a Vitry-sur-Seine, comune a sud di Parigi. Non è questo il primo lavoro dedicato alle donne per Makoveitchoux. Intenso e quasi ancestrale il suo lavoro Les Sorcières, le streghe, sul sapere antico e guaritrice delle donne e il valore della sorellanza, o ancora sulla compagnia Les Clameuses, in periferia. Nasce invece dal movimento dei collage (affissioni) contro il femminicidio la serie Les Colleuses. Sono diverse, diversissime le donne di Makoveitchoux, ma nonostante tutto la sola parola “women” è ormai offensiva per l’attivismo transfemminista locale che non ha tardato a reagire, affiancando ai collage di Makoveitchoux altre affissioni, esigendo una maggiore rappresentanza di trans e “sex worker”. Un intervento quanto mai inopportuno, semplicemente perché i soli ritratti non identificano le donne né dal punto di vista del genere, né della professione. “Non abbiamo vandalizzato, ma completato” è stata la loro unica spiegazione sull’account instagram di Collage Féministes Vitry. Intorno al movimento dei collage femministi a Parigi e dintorni si assiste a una vera e propria spaccatura. Pioniera e iniziatrice dei collage contro il femminicidio è stata Marguerite Stern, autrice del volume Héroines de la rue letteralmente “eroine della strada”, che ha progressivamente preso le distanze da numerosi collettivi di collage soprattutto dopo la deriva transattivista di questi ultimi e gli atti vandalici presso l’edificio L’Amazone, a Parigi, casa rifugio per donne vittime di violenza, oltraggiato con falli e altri insulti.
Quella all’esposizione di Makoveitchoux è cronologicamente solo l’ultima ingerenza di un attivismo che anziché costruire e lottare per un proprio spazio distrugge e invade quello degli altri. Il preludio a tale atto di vandalismo è stata l‘agguato alla manifestazione del Collettivo abolizionista Anti Prostituzione CAPP a Place de la République del 7 marzo. Un manipolo di adolescenti ha assalito le donne che manifestavano contro la prostituzione con insulti, lanci di uova, minacce, cartelli stracciati e aggressioni fisiche. Le stesse scene sono state viste in Italia, a Firenze. L’episodio ha creato sconcerto sui social e non solo, coinvolgendo numerose associazioni e collettivi femministi.
Makoveitchoux ha chiuso le discussioni rilasciando una potente dichiarazione su Instagram:
“Io Pauline Makoveitchoux, residente in periferia, figlia di immigrati poveri, attivista femminista e fotografa autodidatta, rivendico la maternità e il rispetto della mia serie fotografica Women are not afraid.
Noi, donne, siamo il 52 per cento della popolazione francese e la metà dell’umanità, e subiamo le violenze sistematiche, misogine, universali e millenarie. La mia serie fotografica Women are not afraid mette in prospettiva la legittimità delle donne a essere nello spazio pubblico e denuncia le aggressioni sessuali e sessiste quotidiane, commesse nell’indifferenza generale.
Da un anno e mezzo realizzo gratuitamente questi scatti e diffondo il mio lavoro con l’intenzione di offrire alle donne il potere di riappropriarsi degli spazi e di interpellare gli uomini sui loro comportamenti da aggressori o da testimoni passivi.
Dopo aver posato, tutte le donne hanno manifestato le emozioni forti e potenti che hanno provato durante le sedute fotografiche.
Alcune mi scrivono ancora adesso, mesi dopo, per dirmi che quando si sentono male tornano a guardare il loro ritratto per ritrovare forza.
Ho realizzato due mostre gratuite, la prima a Ivry-sur-Seine (periferia sud di Parigi), a ottobre scorso, pagata da me stessa. La seconda a Vitry-sur-Seine, lunedì 8 marzo 2021, con il sostegno economico della municipalità di Vitry, che è anche il mio comune d’origine.
Queste mostre mirano a offrire gratuitamente il mio lavoro a tutte le ragazze e a tutte le donne attraverso spazi accessibili a tutte e lontani dai musei e dalle gallerie d’élite.
Oggi, la mia esposizione a Vitry-sur-Seine è stata vandalizzata. Questo atto di vandalismo è stato rivendicato da un gruppo di donne dissimulate dietro uno pseudonimo.
Durante tutta la mia vita, gli uomini mi hanno spiegato come dovevo agire, in quanto donna, inferiore. Come dovevo parlare, perché venivo dalla periferia, senza educazione né linguaggio appropriato.
Oggi, rifiuto le invasioni sui miei pensieri, le mie azioni, il mio linguaggio.
Queste persone hanno scritto numerose frasi, uscite dalla propoaganda liberale alla moda e lontana dalla realtà:
- il femminismo deve essere inclusivo: vi sfido a trovare un’altra serie fotografica che rappresenta tante donne differenti quanto la mia
- le donne trans sono nostre sorelle: le donne trans non sono donne, le mie sorelle non hanno il pene
- non esiste femminismo senza sex worker: non conosco sex worker, conosco solo la mia storia violenta di prostituzione e quelle delle sopravvissute alla prostituzione, con le quali lotto ogni per esigere diritti e mezzi perché le donne possano uscire da questo inferno.
Un promemoria: le statistiche mostrano che più del 90 per cento delle donne in prostituzione (soprattutto donne) vogliono uscirne. La media delle età d’entrata nelle maglie della prostituzione in Francia è di 14 anni, e questo unico dato è sufficiente a dimostrare che questo non è un “lavoro”, un’attività come le altre. La speranza di vita per le persone in situazione di prostituzione è di 39 anni, e il tasso di suicidio tra le persone che si prostituiscono è 9 volte più alto che nel resto della popolazione”.
Valeria Nicoletti
20.6.19
con questo clima assurdo anche i medici semplici prescrittori di terapie alla cannabis hanno paura ! È schifoso!
Cosa gli hanno sequestrato?
80 grammi di iceolator, terapia del Dottor Cinquini
280 grammi di infiorescenze secche di 707 California, terapia della madre del Dott. Cinquini da lui prescritta per Alzheimer.
22.2.18
ci si occupa di fesserie e non di cose gravi . Cagliari, canne al concerto di Caparezza: blitz della Finanza, 27 segnalati
A rivoglio i sequestri di persona 😁così la Gdf può tornare a occuparsi di cose serie invece che di stronzate come questa si occupassero di cose più serie e gravi . certo, potrebbero occuparsi dei grandi evasori, ma non conviene inimicarsi la gente "perbene"Infatti
si vedono ancora padroni che non assicurano i propri dipendenti, cantieri fuori legge, buste paga falsate, notai e medici che non fatturano o in parte, prostituzione nelle strade e magnacci a piede libero, tangenti per parcheggiare e non parliamo di appalti.. e concentriamo le nostre forze davanti ai cancelli di un concerto per 3 Spinelli ?
CAGLIARI. Ventisette persone segnalate alla Prefettura, con 35 spinelli già pronti all’uso, più circa 25 grammi di marijuana e altri 13 di hashish, di cui alcuni nascosti tra i cespugli. È quanto sequestrato dai militari ieri sera prima del concerto di Caparezza alla Fiera. Gran parte della droga è stata trovata addosso a ventisette persone, tutte tra i 15 e i 42 anni, mentre una piccola quantità è stata recuperata per terra o tra i cespugli. Con quelle di ieri, salgono a 71 le segnalazioni alla Prefettura per possesso di sostanze stupefacenti.
14.1.18
proibizionismo o scelta di salutismo estremo ? Dolianova ( sud sardegna ) , il barista Luigino Frigau che non serve alcolici el suo locale : "Basta famiglie rovinate dal mirto"
24.3.17
la degnerazione e l'uso scriteriato dei cellulari e dei social in particolare di WhatsApp non si risolve proibendone l'uso e con i provvedimenti disciplinari capito caro preside di Durì (Isis della Bassa friulana)
iniziamo da qui da questa guida pratica per genitori, basata sui suggerimenti di Valeria Balbinot e Giorgio Tamburlini del Centro Salute Bambino Onlus di #Trieste.
L’appello del preside: "Bloccate WhatsApp"Durì (Isis della Bassa friulana) vuole frenare «la degenerazione digitale» nelle scuole. Alcuni studenti sono stati sanzionati per l’abuso delle chat su internet
Il problema è che, sempre più spesso, si fa un uso distorto della chat nei confronti della scuola. «Alle elementari – conclude il preside –, recentemente, alcuni genitori si sono visti accusare e mettere al bando perché, a torto o ragione, giudicati incapaci di educare i propri figli.
La stessa sorte è toccata ad alcuni docenti, accusati delle più diverse malefatte senza potersi difendere in un confronto franco e leale. In questo modo si crea un clima avvelenato, che non favorisce la la convivenza all’interno delle classi e neppure i rapporti tra scuola e famiglia».
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