Visualizzazione post con etichetta libertà di scelta. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta libertà di scelta. Mostra tutti i post

8.11.23

Indi Gregory, sconfitta per i genitori: da domani possibile stop ai trattamenti.

ho  letto    poco  fa  su https://www.thesocialpost.it/ che   è   


Di poche ore fa era la notizia del provvedimento d’urgenza preso dal console italiano a Manchester che dichiarava il caso Gregory di competenza del giudice italiano, autorizzando il trasferimento al Bambin Gesù. Adesso, la notizia che taglia le gambe ai genitori della piccola: non è stato concesso alla coppia di portare a casa la piccola, e da un ospedale o un ospite il trasferimento non è possibile. Da domani alle 15 sarà possibile lo stop ai trattamenti vitali.



Indi Gregory, i giudici dicono no al ritorno a casa e quindi all’espatrio
La piccola Indi non potrà rientrare nella sua casa per il fine vita, perché estubazione e cure palliative, a casa, sarebbero impossibili e “contrarie al migliore interesse di Indi”.


Quindi    a  mio    avviso  dovrebbe  essere permesso  ai genitori    di Indi gregory   di  poter  decidere  sulla  propria  figlia    come  dev'essere lasciato morire   chi  : lo  chiede  (  vedere  il caso  di Sibilla Barbieri     ne  ho parlato in :<< Il messaggio  delle  ultime   volontà   di  sibilla barbieri attrice romana morta in svizzera con il suicidio assistito perchè in italia gli è stato negato : «Grave discriminazione a cui lo Stato deve porre rimedio"   con  civiltà  e  dignità    tramite    testamenti  biologico     se  fa  in tempo   o       che   lo abbia  chiesto    solo  oralmente   perchè  non ne  ha  avuto   il tempo    .  In casi come  questi   così personali ed  privati    lo  stato ed la religione   dovrebbero  lasciare  decidere   se   scegliere  di vivere sotto     accanimento   terapeutico  o dipendenza  macchine   oppure   porre  fine  alle  proprie   sofferenze  \  agonie 
  
Decisione  insensibile   quella  dello  stato inglese   .  Infatti     ---  sempre  secondo   social  post  --- 
Come spiega Christian Concern, organizzazione attiva nel Regno Unito che assiste i genitori della piccola, è stato nominato curatore della piccola il direttore del Bambin Gesù, Antonio Perno: “L’ordinanza è stata comunicata dal nuovo tutore al managing director del Queen’s Medical Center di Nottingham per facilitare una collaborazione costruttiva tra le autorità sanitarie italiane e inglesi al fine di evitare questioni legali su conflitti di giurisdizione”. Dice CC, ma senza previo trasferimento a domicilio nulla sarà possibile


24.7.23

Maternità surrogata, dai “Figli del peccato” ai “Figli del reato”



Sono cotrario alla maternità surrogata \ utero in affitto per motuvi etici  morali  (  se  volete   in un prossimo post   ve ne parlerò   ricordatemelo  all'email  del blog    redbeppe@gmail.com )  che   posso  essere  riassunti :  in  violenza  psicologica,  sfruttamento specie se  è  a pagamento    . Ma la legge  in corso di discussione    se rendere  reatoi universale  una cosa gfià proibita peraltro in Italia  , la  maternità  surrogata  . Ma soprattutto   Il sondaggio Demos pubblicato su repubblica venerdì 21 luglio sull’opinione degli italiani in merito alla gestazione per altri ( termine buonista per edulcorare il problema etico ) dimostrano  oltre   la  spaccatura     nel  paese     il  fatto  che   ancora una volta che il Paese è più avanti della sua classe politica: metà degli italiani, soprattutto quelli più giovani e istruiti, sono a favore della maternità surrogata , costringe   a  tenerne  conto    della  complessità   della  situazione  .
Infatti  Nei prossimi giorni il Parlamento arriverà a votare la proposta di legge di Fratelli d’Italia, a prima firma Varchi, finalizzata a rendere “Reato Universale” la Gestazione per Altri (GPA), ovvero perseguibile penalmente anche se messa in atto da cittadini italiani in Paesi in cui è del tutto legale è regolamentata.e
dati di fatto.
Innanzitutto, i Paesi che hanno legalizzato la cosa sono Stati Uniti ( molti stati ) , Canada, Portogallo, Regno Unito, Ucraina, Grecia, Danimarca, Paesi Bassi, Belgio, solo per citarne alcuni. Il secondo Come si può dire sì al Reato Universale di Gestazione per Altri, quando questa proposta di legge su pone in contrasto con il diritto internazionale ed europeo, configurandosi come vero e proprio obbrobrio giuridico ?
Inoltre, non tutti sanno che la GPA viene praticata al 90% (  secondo   il gruppo   dei radicali   )  da coppie di persone di sesso diverso: spesso si tratta di donne che non hanno l’utero, che nascono senza, o di donne a cui è stato asportato a causa patologie gravissime.Ecco, dunque, la proposta che vuole rendere Reato Universale la GPA si configura come un ennesimo accanimento contro le donne, che non tutela né loro né i bambini  Anzitutto non tutela le donne, poiché il proibizionismo sul corpo delle donne - l’aborto ce lo insegna - da sempre ha prodotto fuga  l'estero  per chi  può  e clandestinità, sofferenza e sfruttamento, soprattutto nel caso delle persone meno abbienti. 
Concordo   con loro     quando  affermano    che   solo  , con una regolamentazione rigorosa, può garantire piena dignità a tutte le persone coinvolte.Questa proposta di legge non tutela nemmeno i bambini: che tutela sarebbe sbattere in galera i genitori ?Metterli in adozione o darli in affido, qual'ora  lo ha  fatto  ,  sarebbe davvero la soluzione più dignitosa ?cco allora che l’emendamento di +Europa, che nasce da una proposta di legge elaborata dell’Associazione Luca Coscioni, va nella direzione di smontare questa ipocrita omofobia di Stato spacciata per difesa delle donne, e punta a regolamentare la GPA soltanto in forma altruistica e solidale, senza finalità economiche e commerciali, mettendo fine a inutili e dolorose persecuzioni. Regole stringenti che scongiurino la commercializzazione dei corpi servono ad evitare che le gravidanze siano portate avanti dalle donne più fragili economicamente, istituendo l’obbligo di stipulare in loro favore una polizza assicurativa che copra tutte le spese mediche relative ai rischi della gravidanza, nonché un registro nazionale presso l’Istituto Superiore di Sanità, la cui iscrizione sarebbe obbligatoria proprio al fine di garantire il rispetto di queste garanzie.

A partire da questa proposta rivolgiamo un appello a tutti i Parlamentari delle forze progressiste e liberali presenti in Parlamento. Non basta opporsi alla proposta Varchi. Dire no al Reato Universale mantenendo quello nazionale è una grande ipocrisia. Significa invitare le coppie a continuare ad andare all’estero, discriminando, ancora una volta, chi non ha la possibilità economica di intraprendere questo percorso fuori dall’Italia, senza tutele nel proprio Paese.Su questo +Europa ha le idee chiare, ma capiamo che negli altri partiti di opposizione, a partire dal PD di Schlein, il dibattito sia acceso e complesso.Il nostro auspicio è però che le voci in dissenso trovino la forza di farsi sentire, uscendo dagli schieramenti precostituiti, per combattere con noi una battaglia di legalità. Contro una destra che vorrebbe sterilizzare ogni diversità, nella sua concezione del mondo grigio e scialbo.Non accettiamo compromessi con questa destra. Le opposizioni devono essere pronte a costruire un Paese completamente diverso da quello che il Governo immagina.Un Paese che garantisca dignità a tutti, nelle diversità di ognuno, e che non lasci indietro nessuno. A prescindere anche dalle modalità in cui si nasce.

Insomma   il modello   da  cui  partire  potrebbe essere  quello  del   Canada, la maternità surrogata non commerciale è legalmente consentita per i cittadini e gli stranieri uniti in un matrimonio formale o una convivenza, comprese le coppie dello stesso sesso. Una legge   non perfetta  ma  perfettibile  . Infatti La legge sulla riproduzione umana assistita del Canada (AHRA) è stata approvata nel 2004 ed è la legge principale che disciplina la maternità surrogata gestazionale. Essa  ha forti restrizioni su come possono avere luogo la maternità surrogata e la donazione di ovuli o spermatozoi.


La maternità  surrogata  o  La Gestazione per Altri   come   la   si  voglia chiamare   può piacere o no, ad  esempio  a me  non mi   piace come ho già  detto all'inizio   del post    sia     che  sia  in  ambito utilitaristico   sia  per  soddifare  una maternità (  a prescidere  che  si tratti di  coppie  etero o  lgbtq  o   single  ) a  tutti i  costi  o peggio  bypassare  le  pratiche  dell'adozione   . Ma  “Io non lo farei”, per noi non può significare “Non lo devi fare nemmeno tu”. Ecco  che     come   Europa+   chiedo   <<  Ai Parlamentari liberali e progressisti  che proprio su queste battaglie si fa può fare differenza, su queste battaglie si costruisce l’alternativa.E’ arrivato il momento di scegliere: con Fratelli d’Italia o con i Figli e le Figlie d’Italia.>>

26.8.22

ma una donna sara libera se tingersi o non tingersi i capelli ? Il caso LaFlamme riapre il dibattito sull'ageismo: perché le donne devono ancora nascondere i capelli bianchi?

leggi anche 

io penso che le donne dovrebbero accettarsi , e lo dico anche a mia madre che a 79 si tinge i capllli , perquello che sono senza mezzi artificiali e senza nascondre i segn del tempo . Se pero' una vuole tingersi contenta lei . Ora La sostituzione dell'anchor canadese Lisa LaFlamme rea di essersi presentata in tv con le chiome grigie rilancia la questione della discriminazione femminile dovuta all'età, proprio quando in seguito alla pandemia sempre più donne rinunicano a tingersi. "Diciamoci la verità", dice un'opinionista del Washington Post, "chi si mostra per quello che è lo fa a suo rischio e pericolo". Intanto un marchio di bellezza lancia #keepthegrey campaign contro le descriminazione delle teste grigie .in mertio a  ciò  ho letto  un articolo inteessante   di repubblica   del  29\8\2022    ( da  cui  ho preso la  foto a  sinistra  )   che  qui propongo  


Pensavamo che la battaglie per lo sdoganamento dell'ageism fosse ormai vinta. In questi ultimi mesi sono molte le celebrities che hanno deciso di mostrarsi con i capelli bianchi seguendo l'onda lunga della pandemia che durante i vari lockdown (con conseguente chiusura dei parrucchieri) aveva visto sempre più donne rinunciare alla tinta. Sui social era tutto un fiorire di proclami tinta-free e persino le blasonate, da Carolina di Monaco a Letizia di Spagna, avevano mostrato i loro fili bianchi. E invece rieccoci qui a parlare del solito tema in seguito alla sostituzione dell'anchor canadese Lisa LaFlamme, 58 anni e 35 anni di attività, con un collega uomo di una ventina di anni in meno.
Una chioma bianca (quella di LaFlamme) può ancora penalizzare una carriera. Il caso riportato nei giorni scorsi ha scatenato la reazione dei media e dei social che hanno accusato la rete televisiva di sessismo e discriminazione dovuta all'età mentre la campagna per sostenere le teste sale e pepe nelle professioni, lanciata nel frattempo da un noto marchio della bellezza è già sostenuta da migliaia di persone.
Sul caso di Lisa LaFlamme, la direzione del notiziario di CVT News si era giustificata dicendo che si è trattato solo di "cambio delle abitudini dei telespettatori". "Ma", scrive l'opinionista del Washington Post Ruth Marcus, "nel frattempo era successo anche qualcosaltro: LaFlamme, come molte altre donne durante la pandemia, aveva smesso di tingersi i capelli".








Lo dimostrerebbe un rapporto in cui il vicepresidente del network Michael Melling si chiedeva "chi avesse approvato la decisione di lasciare che i capelli di Lisa diventassero grigi".Si parla tanto di superamento di genere, ma è possibile che nel 2022 esista ancora una "questione capelli bianchi"? Non si spiega altrimenti perché una delle più popolari anchor del Paese, premiata quest'anno con il Canadian Screen Award come miglior conduttrice nazionale, sia stata messa alla porta dalla società madre, la Bell Media, con due anni d'anticipo sulla pensione, solo per essersi mostrata con le chiome al naturale."Durante il lockdown", aveva scritto LaFlamme "avevo finito per dirmi: sai che c'è? E' talmente una noia tingersi i capelli che ho deciso di tenermeli grigi. Francamente, se avessi capito quanto potesse essere liberatorio l'avrei fatto prima". Una decisione così banale invece le è costata il posto.
Come se una professionista pluripremiata dovesse ancora chiedere il permesso prima di andare dal parrucchiere. Nessuno vuole negare che l'immagine sia importante per un professionista dello schermo, ma cosa c'è che non va se una giornalista affermata e pluripremiata decide di passare ad un elegante brizzolato? "Gli uomini invecchiano in TV con un senso di gravitas mentre noi donne abbiamo una data di scadenza", ha detto Roma Torre quando lei e altre quattro conduttrici di NY1 - di età compresa tra 40 e 61 anni - hanno citato in giudizio nel giugno 2019 il canale di notizie locali di New York per discriminazione in base all'età e al genere. Causa per la quale hanno trovato un accordo comune prima di abbandonare la rete nel 2020.
"Le giornaliste televisive", riprende Ruth Marcus, decidono di apparire per l'età che hanno a loro rischio e pericolo. Non ci sono teste grigie tra le teste parlanti. Neanche io, lo ammetto. Dopo il lockdown abbiamo ripreso a coprirci i capelli grigi anche con più enfasi di prima". E per corroborare la sua tesi cita la classifica delle ceo più potenti degli Usa di Fortune 500 dove è difficile trovare un capello bianco, senza contare i ritocchi di bisturi e punturine. E lo stesso vale per l'Italia dove i trattamenti di chirurgia plastica ed estetica nel periodo primaverile del 2021 sono aumentati del 20 per cento con richieste cresciute del 67 per cento rispetto al 2019 e ben del 130 per cento rispetto al 2020.
Non scoraggiamoci però, perché molto è cambiato in meglio per le donne negli ultimi anni, forse aiutate anche da una nuova "categoria merceologica", le Perrennials, inventata dal marketing per rendere più appetibili i prodotti per la terza età ma che, con le campagne dei brand beauty hanno certamente influenzato in modo positivo l'universo femminile. E anche nel mondo del lavoro qualcosa si è mosso in questa direzione benché spesso i pregiudizi si presentino più subdoli e sottili.
Come ha affermato la giornalista e scrittrice Nora Ephron: "La tintura dei capelli ha cambiato tutto, anche se non se ne prende il merito. E' l'arma più potente che le donne anziane hanno per contrastare la cultura giovanile imperante... posso sostenere che è in parte responsabile del numero di donne che entrano (e riescono a rimanere) nel mercato del lavoro nella mezza e tarda età".
Intanto, senza citare direttamente il caso di Lisa LaFlamme, il marchio Dove ha lanciato la campagna #KeepTheGrey. In un tweet, Dove Canada afferma: "L'età è bella. Le donne dovrebbero poterla vivere alle proprie condizioni, senza conseguenze".
Un video allegato al tweet aggiunge che "Le donne con i capelli grigi vengono espulse dal posto di lavoro" e dall'azienda fanno sapere "che in questo momento si sta discutendo parecchio sulla questione dell'età e Dove voleva sfruttare quest'energia per il futuro".
Il marchio ha devoluto 100 mila dollari a Catalyst, un'organizzazione no profit che si batte per un mondo più inclusivo nei confronti delle donne.
Aspettando che le mentalità evolvano davvero non resta che seguire l'esempio di donne come Helen Mirren, fiere di quello che sono state, di quello che sono e di quello che sono diventate.




Letizia di Spagna è una di noi: la regina con la ricrescita, l'orgoglio dei capelli bianchi


















I capelli bianchi sono diventati un fenomeno social in questo lockdown, la mancanza dei parrucchieri è un problema comune ma allo stesso tempo sta facendo vivere le donne in armonia con il proprio corpo. Soprattutto se sono le star a dettare legge, lasciandosi fotografare al naturale. E se pensiamo che anche le regine, a quanto pare, non hanno un hair stylist a disposizione questo ci rende ancora più simili. Come Letizia di Spagna, 47 anni, fotografata durante una visita nella sede della Croce Rossa di Madrid munita di mascherina, guanti e... qualche capello bianco in piena ricrescita. La sovrana di Spagna, dai look sempre impeccabili, diventa l'inconsapevole testimonial dell'orgoglio femminile per la bellezza naturale. Dalla testa ai piedi





And Just Like That... Sarah Jessica Parker ha i capelli bianchi


































Le sue immagini sul set del reboot della serie cult sulle ex quattro ragazze newyorkesi e le loro storie di sesso ed emancipazione femminile sono ora al capitolo finale, dall'evocativo titolo And Just Like That...
Se c'è una dote che non si può negare a Sarah Jessica Parker, è quella dell'autostima. È stato grazie a un'incrollabile fede nelle proprie doti che l'attrice, produttrice e icona televisiva ha convinto il mondo di essere una delle donne più cool del creato. E adesso sta provando a dirci che i capelli bianchi non dobbiamo nasconderli, ma sfoggiarli con orgoglio, meglio se sapientemente mescolati a quelli biondi. Tutto sta a reggere il colpo della differenza evidente tra l'hairdo di scena, un trionfo di voluttuose onde grigio bionde, e l'aspetto degli stessi capelli raccolti in una coda stretta. Ma ci affidiamo al nostro nume Sarah Jessica da New York City, sappiamo che saprà indicarci la strada.


5.1.22

Mario Adinolfi ci informa che non si vaccinerà perché - udite - “il controllo del corpo dei cittadini non può essere dello Stato”.

 di  solito   le  sue castronerie, infatti è  per  quello che    l'ho rimosso  (  uno dei rarissimi  casi  generalmente    lascio     che  siano loro  a rimiuoversi  o  bloccarmi )    mi lasciano indifferente  ed  evito di  dare  troppa  pubblicità  alle sue ...  .  Infatti   e  concordo : <<   Adinolfi, in fondo, è buono giusto come bussola: ogni volta che lui dice qualcosa, la realtà e la dignità sono esattamente dalla parte opposta. >>  ( Lorenzo Tosa  )  .
Ma  stavolta  esse  sono pericolose . 

Egli   ci informa che non si vaccinerà perché - udite - “il controllo del corpo dei cittadini non può essere dello Stato”. E spiega: “Non mi batterei per evitarne la soppressione con suicidio assistito, aborto e eutanasia se ritenessi accettabile l’intervento di terzi sulla vita umana”. Qualcuno spieghi gentilmente a quest’uomo in confusione che:

a) il vaccino non è “controllo del corpo” ma un atto di responsabilità individuale e collettivo. E, in alcuni casi, un dovere civico soprattutto in tempi di pandemia .b) Suicidio assistito, aborto ed eutanasia sono esattamente il contrario dell’intervento di terzi sulla vita umana. Sono queste si manifestazione di una libera scelta intima e personale proprio contro le imposizioni della società, dell’oltranzismo cattolico che lui (in)degnamente rappresenta e, a volte, proprio dello Stato. c) L’enorme differenza è che scegliere di abortire o porre fine alle proprie sofferenze riguarda solo una persona, mentre decidere di vaccinarsi o meno ci riguarda tutti, come società e come comunità.
Insomma, il “nostro” crede nella libera scelta, ma solo quando il corpo è il suo (e quando non esiste).

28.4.14

Angelica , studentessa del liceo artistico di Piacenza rgazza madre di 16 e pro life ma difende la 194 parlandone nelle scuole

 Leggendo , su repubblica  di sabato scorso    , la storia  di  Angelica Pellarini mamma  a  16 anni   che    non  molla  e   n ha  voluto abortire  o  non riconoscere  alla nascita    ( come  la legge prevvede  ) il suo bambinbo  , ma  ha deciso di tenerlo  e  di non lasciare la scuola e  gli studi  ,   metto in discussione  la mia easperienza  con i pro life  , accorgendomi che non sono tutti fanatici  e  con i paraocchi  . L'esperienza  è  una brutta bestiua   , qualcosa  di  volubile  e  mai definitivbo come dice  Pietro Marras in figlio  del  re 
 


Adesso  la  storia  di

  Angelica, studentessa del liceo artistico di Piacenza  di  16  anni , ha partorito il piccolo Maele sei mesi fa. Ha risposto in un'assemblea alle domande di 500 coetanei. "Ora spiego a scuola la mia scommessa di mamma bambina e difendo la legge 194"
Maele  , mesi 5 e giorni 20, è davvero — come dice la sua mamma — «un bel tortello». «Otto chili e mezzo

                                      JENNER MELETTI

 PIACENZA . Maele, mesi 5 e giorni 20, è davvero - come dice la sua mamma - "un bel tortello". "Otto chili e mezzo. A tenerlo in braccio, si fa una gran ginnastica". Il piccolo batte la mano sul tavolo, vuole attirare l'attenzione. "Non mi staccherei mai da lui. Un mese fa l'ho portato in gita con la mia classe, a Reggio Emilia. È stato buonissimo"...
Angelica Pellarini, 16 anni, non si sente una mamma speciale. "Sono una mamma, e questo è tutto. Quando resti incinta il bambino diventa il centro del tuo mondo. Ma il resto non scompare: sono una studentessa del liceo artistico e voglio continuare ad andare a scuola. All'inizio pensavo che tutte queste cose fossero molto normali e soprattutto private. Poi ho saputo di altre ragazze giovanissime,
che si sono trovate nella mia situazione. Alcune sono diventate mamme, altre hanno fatto scelte diverse. E allora ho deciso di parlare di noi e fra noi, per dire a voce alta quelle parole che prima venivano soltanto sussurrate".
È bella e delicata, la storia di mamma Angelica, del suo compagno Simone Savinetti, 19 anni, anche lui studente al liceo artistico, e del piccolo Maele (in celtico vorrebbe dire Principe) che adesso prende il ciuccio e si addormenta. Una storia che è diventata pubblica - raccontata da Simona Segalini su la Libertà - quando Angelica si è presentata a un'assemblea del liceo classico Melchiorre Gioia e davanti a 500 studenti ha raccontato la sua esperienza di piccola mamma e di altre due sue amiche. "Non sono qui per giudicare gli altri e nemmeno per dire che la mia scelta, quella di tenere il bambino, sia la sola giusta. L'importante è che sia fatta veramente da noi. E che sia davvero meditata". Tante domande, e alcune hanno fatto ridere Angelica e le sue amiche. "È vero che si ingrassa tanto? Ti sono venute le smagliature?". Poi le domande serie. "Come l'hanno presa i tuoi genitori?". "Anch'io ho 16 anni. A questa età come si fa ad essere una vera mamma?".
Angelica ha raccontato se stessa. "Diventare davvero una mamma? Il problema non sussiste. Nel momento in cui prendi in braccio il tuo piccolo sei una vera mamma. L'importante è ragionare e non dare retta a chi ti dice che, restando incinta, ti sei "fatta fregare", che ti sei rovinata la vita, che non ce la farai mai... Tutte persone che parlano della fatica che farai e non della gioia che sta arrivando. Quando senti il tuo piccolo che dice "gu", quando ti svegli al mattino e lui ti sorride...". Le amiche di Angelica hanno raccontato storie diverse. D., incinta a 17 anni, è stata cacciata da casa. È andata nell'appartamento del suo ragazzo ma i suoi genitori non possono aiutarla con il bambino e così D. ha dovuto lasciare la scuola. G. - nascosta dietro un paravento - ha raccontato il suo aborto. "Anche quella - dice Angelica - è una scelta coraggiosa. Io non faccio prediche. La legge 194 è stata una conquista delle donne. Dico soltanto che l'aborto deve essere l'ultima strada, quando tutte le altre risultano chiuse. Per questo, nelle assemblee, parliamo anche di prevenzione. Anch'io e Simone stavamo attenti, ma non sempre i contraccettivi funzionano".
La mamma di Maele non nasconde di essere fortunata. "Quando ho saputo di essere incinta, ho deciso subito: il bimbo lo tengo. Ne ho parlato immediatamente con Simone e anche lui non ha avuto dubbi. "Eravamo in due quando c'è stato il concepimento, saremo in due a tirare su il bambino". Mia madre Giusy, quando le ho dato la notizia, mi ha chiesto soltanto: "Tu e Simone siete felici?"". "Quando ho parlato con mio padre - racconta il ragazzo - lui non ha detto niente. Ma il giorno dopo ho visto che gli alberi del giardino più che potati erano stati massacrati. In qualche modo si era sfogato. I miei genitori mi hanno però sempre insegnato che bisogna essere capaci di prendersi le proprie responsabilità".
Angelica pellarini ( 16 )   con il suo  partener  Simone  Savinetti  (  19 )

I nonni hanno messo a disposizione un loro appartamento. "Dieci giorni dopo il parto - racconta Angelica - ero in classe per una verifica. Ancora adesso ho la media dell'8. Alle 11 del mattino arrivava a scuola mia mamma e mi portava il bimbo, per l'allattamento. Partendo dalla mia esperienza di mamma - studentessa, ho preparato un progetto, che si chiama "Sensibilizzazione alla vita". Noi piccole mamme abbiamo bisogno di qualche aiuto: un posto dove allattare a scuola, ad esempio, che non sia la stanzetta dei bidelli. E abbiamo bisogno di una nuova norma che ci consenta di non perdere l'anno se ci sono più di quattro mesi di assenza. Ci sono crediti per gli studenti che fanno i tutor dei più giovani, si potrebbero mettere anche per chi aiuta noi mamme. Il mio liceo, comunque, è stato meraviglioso. Gli insegnanti e i compagni di classe ci hanno portato il passeggino triplo e altri regali. A settembre andrò a parlare del mio progetto in altre scuole. Alcuni ragazzi che mi avevano sentito al liceo Gioia mi hanno invitato anche in due parrocchie. Io sono cattolica ma non praticante. Del resto, la nostra - mia e delle altre ragazze - è una questione di diritti e non di fede". Il "bel tortello" si sveglia, vuole la mamma. "Un altro figlio? Pensiamo di sì. Ma dopo l'università".in braccio, si fa una gran ginnastica». Il piccolo batte la mano sul tavolo, vuole attirare l'attenzione. «Non mi staccherei mai da lui. Un mese fa l'ho portato in gita con la mia classe, a Reggio Emilia. È stato buonissimo ».
Non si sente una mamma speciale. «Sono una mamma, e questo è tutto. Quando resti incinta il bambino diventa il centro del tuo mondo. Ma il resto non scompare: sono una studentessa del liceo artistico e voglio continuare ad andare a scuola. All'inizio pensavo che tutte queste cose fossero molto normali e soprattutto private. Poi ho saputo di altre ragazze giovanissime, che si sono trovate nella mia situazione. Alcune sono diventate mamme, altre hanno fatto scelte diverse. E allora ho deciso di parlare di noi e fra noi, per dire a voce alta quelle parole che prima venivano soltanto sussurrate». È bella e delicata, la storia di mamma Angelica, del suo compagno Simone Savinetti, 19 anni, anche lui studente al liceo artistico, e del piccolo Maele (in celtico vorrebbe dire Principe) che adesso prende il ciuccio e si addormenta. Una storia che è diventata pubblica — raccontata da Simona Segalini su la Libertà — quando Angelica si è presentata a un'assemblea del liceo classico Melchiorre Gioia e davanti a 500 studenti ha raccontato la sua esperienza di piccola mamma e di altre due sue amiche. «Non sono qui per giudicare gli altri e nemmeno per dire che la mia scelta, quella di tenere il bambino, sia la sola giusta. L'importante è che sia fatta veramente da noi. E che sia davvero meditata». Tante domande, e alcune hanno fatto ridere Angelica e le sue amiche. «È vero che si ingrassa tanto? Ti sono venute le smagliature?». Poi le domande serie. «Come l'hanno presa i tuoi genitori?». «Anch'io ho 16 anni. A questa età come si fa ad essere una vera mamma?». Angelica ha raccontato se stessa. «Diventare davvero una mamma? Il problema non sussiste. Nel momento in cui prendi in braccio il tuo piccolo sei una vera mamma. L'importante è ragionare e non dare retta a chi ti dice che, restando incinta, ti sei "fatta fregare", che ti sei rovinata la vita, che non ce la farai mai… Tutte persone che parlano della fatica che farai e non della gioia che sta arrivando. Quando senti il tuo piccolo che dice "gu", quando ti svegli al mattino e lui ti sorride…». Le amiche di Angelica hanno raccontato storie diverse. D., incinta a 17 anni, è stata cacciata da casa. È andata nell'appartamento del suo ragazzo ma i suoi genitori non possono aiutarla con il bambino e così D. ha dovuto lasciare la scuola. G. — nascosta dietro un paravento — ha raccontato il suo aborto. «Anche quella — dice Angelica — è una scelta coraggiosa. Io non faccio prediche. La legge 194 è stata una conquista delle donne. Dico soltanto che l'aborto deve essere l'ultima strada, quando tutte le altre risultano chiuse. Per questo, nelle assemblee, parliamo anche di prevenzione. Anch'io e Simone stavamo attenti, ma non sempre i contraccettivi funzionano». La mamma di Maele non nasconde di essere fortunata. «Quando ho saputo di essere incinta, ho deciso subito: il bimbo lo tengo. Ne ho parlato immediatamente con Simone e anche lui non ha avuto dubbi. "Eravamo in due quando c'è stato il concepimento, saremo in due a tirare su il bambino". Mia madre Giusy, quando le ho dato la notizia, mi ha chiesto soltanto: "Tu e Simone siete felici?" ». «Quando ho parlato con mio padre — racconta il ragazzo — lui non ha detto niente. Ma il giorno dopo ho visto che gli alberi del giardino più che potati erano stati massacrati. In qualche modo si era sfogato. I miei genitori mi hanno però sempre insegnato che bisogna essere capaci di prendersi le proprie responsabilità». I nonni hanno messo a disposizione un loro appartamento. «Dieci giorni dopo il parto — racconta Angelica — ero in classe per una verifica. Ancora adesso ho la media dell'8. Alle 11 del mattino arrivava a scuola mia mamma e mi portava il bimbo, per l'allattamento. Partendo dalla mia esperienza di mamma — studentessa, ho preparato un progetto, che si chiama "Sensibilizzazione alla vita". Noi piccole mamme abbiamo bisogno di qualche aiuto: un posto dove allattare a scuola, ad esempio, che non sia la stanzetta dei bidelli. E abbiamo bisogno di una nuova norma che ci consenta di non perdere l'anno se ci sono più di quattro mesi di assenza. Ci sono crediti per gli studenti che fanno i tutor dei più giovani, si potrebbero mettere anche per chi aiuta noi mamme. Il mio liceo, comunque, è stato meraviglioso. Gli insegnanti e i compagni di classe ci hanno portato il passeggino triplo e altri regali. A settembre andrò a parlare del mio progetto in altre scuole. Alcuni ragazzi che mi avevano sentito al liceo Gioia mi hanno invitato anche in due parrocchie. Io sono cattolica ma non praticante. Del resto, la nostra — mia e delle altre ragazze — è una questione di diritti e non di fede». Il «bel tortello» si sveglia, vuole la mamma. «Un altro figlio? Pensiamo di sì. Ma dopo l'università ».  Il diritto di abortire, per le donne, è stato una conquista. Ma deve essere l'ultima strada, serve prevenzione Andrò in altre classi per dire che le babymadri non devono essere penalizzate ma aiutate. Non rinuncio a laurearmi " "

20.2.09

vietato criticare la porcata del testameto biologico che stanno approvando ?


Altra preghiera



Liberaci dal vuoto del potere
dall'ideologico concorrere violento
dai tribunali di partito, dall'erosione
del libero discorrere degli uomini
allontanaci dalle urla di governo
dagli elenchi fraudolenti dei nemici
dall'odio che scava a fondo e lascia
lungo la via un'aspra solitudine
forma essiccata del pensiero
decadenza inarrestabile, inquietudine


N,b


Tale  poesia  è stata   trovata in rete  non ricordo su quale  sito  o blog  . Se nel caso violasse  kil diritto d'autore  l'autore  (  o  gli autori  posso contattarmi  indicandomi l'url di questo post  , quello che  c'è sotto ogni post  il  cosidetto permalink , che  provvederò al  quanto prima  a   rimuoverla  )

Lo che m'ero  dopo  gli articoli sul testamento biologico  e sul caso eluana  di non ritornare più  sull'argomento  , ma  l'arrogante  attacco  dei parlamentari  della  Pdl  e le  balle  ( scusate i termine ma  m'indigno davanti a tali bugie  , perchè   come potete leggere  su micromega    e in rete  coi sono anche  associazioni  religiose  e adirittura  ,uditre ,udite  , 21 preti  che  parteciperanno alla manifestazione  a Roma e  che nopn approvano  questa legge incivile    filo vaticana  come potete  notare   anche dal testo del decreto legge   )  : <<   Rattristano le parole di Beppino Englaro, che ha definito una barbarie il disegno di legge sul testamento biologico ancora in discussione al Senato e ha così offeso gratuitamente il Parlamento» si legge in una nota congiunta Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, capogruppo e vicecapogruppo vicario del PdL al Senato. «Anche perchè - continua la nota - il ddl Calabrò ha raccolto fino ad ora consensi e aperture di credito che vanno ben oltre la maggioranza che sostiene il governo. Un dramma personale, come certamente è stato quello di Eluana Englaro, non può essere usato per coprire un disegno politico. L'impressione, invece - concludono Gasparri e Quagliariello - è che il polverone che si sta sollevando contro il disegno di legge serva ad impedire un dibattito sui contenuti nella chiarezza delle rispettive posizioni, per non dire apertamente cos'è che si vuole in realtà: l'introduzione dell'eutanasia nel nostro Paese (  corriere della sera  online  )  >> al padre  di Eluana  che  democraticamente  ( sempre  che la democrazia  esista  ancora  )   ha fatto   e  fa  bene   far sentire la sua voce in una battaglia di civiltà.Ovviamente vi sono i vari corvi a tutela della sacralità della vita che cominciano a sbraitare e a imporre il loro volere. Questa legge non serve a niente. Serve solo a peggiorare lo status quo. Il solito medioevo all'italiana. E le beffe dal resto del mon  ha espresso mil  suo pare  critico  contro questa legge  assurda  contrpo la  quale  anche  medici  Luciano Orsi, responsabile della rete di cure palliative di Crema  hanno detto che è  una legge pericolosissima per i malati terminali" dato che 
obbliga a nutrizione e idratazione forzate, le sofferenze dei malati terminali si moltiplicherebbero una prospettiva sadica e raccapricciante..
Quindi cari amici\che domani scendiamo in piazza o se non npossiamo con il nostrro facebbok aderiamo
. Non  lasciamo che  decidano per noi  . << La vita di ciascuno non appartiene al governo e non appartiene alla Chiesa. La vita appartiene solo a chi la vive. Il decreto legge di Berlusconi, trasformato in disegno di legge dopo che il presidente Napolitano, da custode della Costituzione, ha rifiutato di firmarlo, vuole sottrarre al cittadino il diritto sulla propria vita e consegnarlo alla volontà totalitaria dello Stato e della Chiesa. Rendendo coatta l’alimentazione e l’idratazione anche contro la volontà del paziente, impone per legge la tortura ad ogni malato terminale.
Pur di imporre questa legge khomeinista, Berlusconi ha dichiarato che intende sovvertire la Costituzione repubblicana. E’ arrivato ad oltraggiare una delle costituzioni più democratiche del mondo, la nostra, definendola “filosovietica”, mentre non perde occasioni per elogiare il suo “amico Putin”, ex-dirigente del Kgb. Al governo Berlusconi che ha ormai dichiarato guerra alla Costituzione repubblicana, è dovere democratico di ogni cittadino opporre un fermo “ora basta!”.
Per dire sì alla vita e no alla tortura, per dire sì alla Costituzione e no al progetto di dittatura oscurantista, per dire sì al Presidente che sostiene la Costituzione contro chi la viola, la svilisce, la insulta, chiediamo a tutti i democratici di auto-organizzarsi per una grande e pacifica manifestazione, senza bandiere di partito, solo con la passione e l’impegno civile di liberi cittadini, a Roma, a piazza Farnese, sabato 21 febbraio alle ore 15. >> (    temi.repubblica.it/micromega-online/  di  cui sotto trovate una serie  d'articoli )

A chi  mi scriverà , ecc  rispondo 
 Rispondo anticipatamente   a chi mi dirà ( via  email  , nei commeni  , su facebook , via  sms  ) 
che sono  per  l'omicidio   , contro la vita  , ecc.  , che    la mia non è democrazia  , e non ho rispetto del parlamento  e delle sue leggi  .
che   .questa  legge in fase di approvazione che riguarderà ogni cittadino italiano. Spiace molto che coloro che lo criticano lo facciano senza parlare della legge in questione che, una volta letta, appare veramente assurda. Posso capire la distanza tra le opinioni personali, davanti a situazioni come queste  ,  ma vorrei che si parlasse dei fatti... se io, in determinate condizioni, non voglio fponiamo il caso  .,farmi alimentare con un sondino e lo metto per iscritto, sarò obbligato a farmi alimentare artificialmente Nessuna obiezione sul fatto , anche  se da libertario  e refratario   fatico ad  ammetterlo , che il Parlamento ( sia   che  a governare sia la destra   o  la  sinistra  )  può approvare una legge grazie alla maggioranza ottenuta alle elezioni. Ma Questo non fa però automaticamente di questa legge una buona legge o una legge rispettosa della Costituzione. In fin dei conti la Corte Costituzionale c'è anche e soprattutto per questo. Qui in fondo si tratta di dire se è meno giusto, e soprattutto costituzionale, che una persona, in un futuro si spera lontano, possa ricevere delle cure pur contro la propria volontà. Di questo si tratta. Niente più e niente meno. Nessuno vuole "togliere la vita" a nessuno. Solo, per me vorrei essere io a decidere  o  che sia rispettata  la volonta  scritta  orale ,  vera o presunta   di un mio    familiare  a  morire  con dignità  e non vivere  come un vegetale  e   a non subire  accanimento terapeutico


per  approfondire    articoli dalla sudetta rivista  


"Una legge pericolosissima per i malati terminali". L'appello ai parlamentari di Luciano Orsi, responsabile della rete di cure palliative di Crema

21 febbraio, le adesioni di Dario Fo, Franca Rame, Lidia Ravera,Giorgio Cremaschi, Gad Lerner, Dacia Maraini, Piergiorgio Odifreddi, Giuseppe Giulietti, Daniele Garrone (teologo valdese)
Furio Colombo: Piazza Farnese, appello di libertà


Noi Siamo Chiesa aderisce alla manifestazione
e attacca la Chiesa oltranzista delle gerarchie

I medici dei malati terminali già da una settimana chiedono che la legge venga fermata
Il documento della società italiana di cure palliative che spiega come con la nuova legge, che obbliga a nutrizione e idratazione forzate, le sofferenze dei malati terminali si moltiplicherebbero. Una prospettiva sadica e raccapricciante.

Marinari, esperto di cure palliative: "Una legge contro i malati"

Barbara Spinelli: aderisco alla manifestazione
perché la vita non può esser delegata a entità astratte come la società, lo Stato o la Chiesa. La vita è a disposizione di chi si prepara a morire


Le Comunità cristiane contro Bagnasco
Un durissimo comunicato dei cattolici di base contro la legge del governo sostenuta (e ispirata) dalla Chiesa gerarchica
Un prete risponde al quotidiano di Feltri


La legge del governo sul fine vita viola i diritti umani
I professori di diritto civile contestano le aberrazioni del ddl


21 preti aderiscono alla manifestazione


Non ci sarà nessun testamento biologico.
La legge prevede il "sondino di stato" obbligatorio,
anche contro la tua volontà

MARINO Legge inutile e aberrante / Se passa sarà referendum
RODOTA' Un ddl che cancella il testamento biologico
CAMILLERI Verso una nuova legge porcata
FLORES D'ARCAIS
L'Italia khomeinista di Berlusconi
Il testo del disegno di legge | FORUM Dì la tua
APPELLO Sì alla vita, no alla tortura di stato
SONDAGGIO Chi ha il diritto di decidere sulla tua vita?
ARCHIVIO Caso Englaro e assalto alla Costituzione, tutti gli articoli

29.8.08

Ragazza che non Ho

 


Bè è la prima volta che ti scrivo,e forse anche l’ultima perché non so se tu esisti, ma chi sono io per dubitare di te, magari esisti magari adesso stai facendo l’amore, oppure dormi, oppure pensi anche tu al tuo ragazzo che non hai.


Perché infondo a te ci ho sempre creduto, magari ti ho cercato poco lo ammetto,forse ho creduto di trovarti, ma è cosi che va, ma non mi credere, se vuoi, prendimi per pazzo, se vuoi, ridi di me della mia camminata, ridi del mio essere cosi assurdamente fuori posto, ridi delle mie scarpe pesanti quando tutti indossano i sandali, ridi dei miei modi assurdi, e dei miei anelli, magari prendimi anche in giro, ragazza mia, che penserai forte a cosa succederà o magari non lo farai, mentre il tuo stereo sputa fuori la tua canzone preferita.


E sarai bellissima ma non ti sentirai tale, e riderai di te e delle tue parole, ti rileggerai magari tra anni e sorriderai, pensando a come eri,a cosa facevi per star bene,penserai al tuo cuore che batteva forte, per uno che magari poteva anche essere…ma non è stato.


E allora camminerai da sola verso qualche posto,mentre io sarò con i miei guai da qualche altra parte lontano da te a chiedermi se esisti davvero, e a cosa potrei dirti o a cosa mi farà capire che sei tu, o forse sarà facile, e scoppieremo a ridere, o le nostre strade si divideranno e si perderanno diventeranno due rette parallele, e non ti incontrerò mai.


Ragazza che non ho, chissà cosa pensi, chissà qual è il tuo colore preferito, se come me ami il vecchio Rock e ti lasci andare dentro la musica, se come me scrivi su qualcosa per sentirti meglio, o meglio scusa il gioco di parole per sentirti.. ragazza che non ho, forse non è stata una buona idea scriverti ma di certo non sarà l’ultima idea del cazzo che il mio cervello partorirà, questa lettera si perderà nel tempo e nello spazio e tra qualche anno forse la ritroverò e riderò di me, e della mia lettera alla mia ragazza che non ho che dubito che esista che forse non incontrerò mai.


Mentre continuo ad incazzarmi per me, e giocare con i miei guai a voler vivere come meglio mi capita, a stropicciarmi gli occhi, perché ? perché mi piace, come mi piace sorridere o guidare di notte, come mi piace il mare d’inverno, e un sacco di altre cose, e penso intensamente al tuo sorriso che sarà bellissimo, che un giorno o l’altro vedrò o che forse ho gia visto, e mi accorgerò di te, che sarai bellissima e magari ti toccherai il labbro inferiore, o i capelli, o sorriderai lontana lontana, e in un attimo i miei scazzi passeranno e non riderai di me ma con me, e mi andrà bene, e forse mi lascerò andare e mollerò la difensiva, ragazza che non ho non so nemmeno il tuo nome, mentre il mio è la sola cosa che ho, è il mio passaporto, il mio marchio, ma alcuni mi chiamano Pirata, forse perché ho troppi anelli forse perché lo sono stato in un'altra vita, io che credo di incontrare gente qui che ho gia incontrato da Pirata, o da Ladro, o da Clown o da Pittore di Nuvole, o da Scultore di Vento,da Imbroglione o falso miracolato, o da qualsiasi cosa si sia travestita la mia vita in passato.


E Prima di andare via di posare la penna anche se è un foglio elettronico, ma poco conta.


Ragazza che non ho, che ti farai cullare dal vento di questa notte troppo bella per passarla a dormire per intero e forse un giorno capirò se questo mondo è il mio oppure no.


Mentre tu dormirai tra milioni di stelle accese.


Ho solo poche monete in tasca forse quattro , non ho viaggi da intraprendere non riesco a scappare da me stesso, anche se spesso vorrei tanto farlo.


E Forse un giorno aspetteremo insieme l’estate, ma senza fretta, perché l’estate arriva ogni anno, e il tempo di aspettarti è tanto, anche se non arriverai mai,non mi importa perché so che esisti, so che sei da qualche parte, e se avrai voglia mi insegnerai le cose che non so, e se vorrai mi sorriderai.


A presto Ragazza che non ho, che ti amo non so dirtelo mi spiace..


 


 


 

17.5.08

Senza titolo 547

Questo blog aderisce all'appello della rivista Micromega che propone di devolvere l'otto per mille dell'Irpef alla chiesa Valdese. Ecco il link per firmare l'appello, spero che i lettori del blog aderiscano numerosi.  "Di fronte all’offensiva clericale volta a limitare irrinunciabili libertà e diritti civili degli individui (che andrebbero invece decisamente ampliati),e alla subalternità e passività dello Stato nelle sue istituzioni parlamentari e governative, benché non credenti in alcuna religione, in occasione della dichiarazione dei redditi invitiamo tutti i cittadini democratici a devolvere l’otto per mille alla Chiesa Evangelica Valdese che le libertà e i diritti civili degli individui ha sempre rispettato e anzi promosso, e che si è impegnata ad utilizzare i proventi dell’otto per mille esclusivamente in opere di beneficenza e non a scopo di culto o di sostegno per i ministri e le opere della propria confessione religiosa."
Paolo Flores d’Arcais, Umberto Eco, Margherita Hack, Vasco Rossi, Giorgio Bocca, Simone Cristicchi, Andrea Camilleri, Dario Fo, Michele Santoro, Oliviero Toscani , Franca Rame, Ferzan Ozpetek, Lidia Ravera, Umberto Galimberti, Lella Costa, Luciano Canfora, Bernardo Bertolucci, Mario Monicelli, Eugenio Lecaldano, Gennaro Sasso...


Ora :  1)  i cattolici  diranno che si tratta  di una iniziativa di  atei  ma  è questa la cosa strana  che l'appello promosso da MicroMega è stato sottoscritto anche da personalità del mondo cattolico con questa nota aggiuntiva: "Noi cittadini cattolici, che tentiamo di testimoniare nella vita sociale ed ecclesiale un fedeltà la più coerente possibile al Vangelo e quindi critici e scandalizzati nei confronti di una politica dei vertici ecclesiastici sempre più tesa a usare il potere che deriva dal danaro, dalle clientele, dalle influenze politiche, dal dominio sulle coscienze per condizionare la politica degli stati e in particolare di quello italiano, riteniamo legittimo e forse doveroso negare a questo potere ecclesiastico il sostegno dell’8 per mille IRPEF."
don Enzo Mazzi, Giovanni Franzoni, don Vitaliano Della Sala, don Raffaele Garofalo, don Gianni Alessandria, don Roberto Fiorini, don Franco Barbero, Francesco Zanchini, don Bruno Ambrosini, don Aldo Antonelli, Domenico Jervolino . 2
ma  siamo impazziti alla chiesa cattolica o lla  chiesa  valdese ( come mi ha risposto  un mio amcio a cui ho inoltrato tale  email )  ?   se   fosse possibile scegliere   di non darlo   a nessuna religione e quindi lasciarlo in bianco    o  a qualche  ente  alternativo  non religioso  , ma invece vedere url  sotto , il meccanismo  e cosi perverso  che   se  tu lo lasci  in bianco   lo stato  lo da   con la motivazione  che  è  la maggiore religione  in italia   solo alla religione cattolica e  quindi  va  ad  ingrassare  ulteriormente  il vaticano   che  già  gode di ampi privilegi  e rendite  (  e potrebbe pagare da li  le sue  spese per  i  suoi luoghi di culto  e  i suoi preti ) .



per chi volesse  approfondire tale    situazione 


27.4.07

Senza titolo 1783

 LA  TUA LIBERTA'  ( FRANCESCO GUCCINI )

Oltre le mura
della città
un orizzonte insegue un orizzonte;
a un’autostrada, un’altra seguirà,
gli spazi sono fatti per andare;
la tua libertà,
se vuoi, la puoi trovare.
E un uomo saggio
regole farà,
una prigione fatta di parole;
i carcerieri
di una società
ti impediranno di cercare il sole;
la tua libertà,
se vuoi, la puoi avere.

Fossi un uccello
alto nel cielo
potrei volare senza aver padroni;
se fossi un fiume
potrei andare
rompendo gli argini nelle mie alluvioni

E boschi e boschi
cerco attorno a me
dov’è la terra che non ha barriere?
dov’è quel vento
che ci spingerà
come le vele o le bandiere;
la tua libertà
se vuoi la puoi avere.
Fossi un uccello
alto nel cielo
potrei volare senza aver padroni;
se fossi un fiume
potrei andare
rompendo gli argini nelle mie alluvioni

Ma sono un uomo
uno fra milioni
e come gli altri ho il peso della vita
e la mia strada
lungo le stagioni
può essere breve, ma può essere infinita;
la tua libertà
cercala, che si è smarrita.
cercala, che si è smarrita



Ecco un'altra risposta  oltre  il mio precedente post  sulle libertà  la  risposta    ad un quesito posto  sia   dalla  cdv  neroassenso nel bellissimo e profondo  post  " e  tu che  voglia di libertà hai "  ? e  al post introspettivo  "liberi" dell'utente  principedellemosche pubblicato su  blogfriends.splinder.com/


vignetta tratta dall'agenda 16 mesi  2007 di   smemoranda 

anch'io  adesso vi chiedo di rispondere semplicemente a questa domanda..." In questo periodo storico e politico, di quale libertà si sente il bisogno?

VOGLIA DI LIBERTA'  DI...
VOGLIA DI LIBERTA' PER...
VOGLIA DI LIBERTA'  DA...


10.3.07

Senza titolo 1688



dopo aver letto questa lettera a corrado Augiaus su repubblica  del 8\3\2007 che trovate scanerizzata  sotto ( e    di cui  ringrazio  lo staff    cdv comicomix / scarabocchio per  avermela  mandata ) e  il bellissimo  post di un'altra nostra  utente  rosalba sgroia[  1., 2  ]





sono d'accordo , soprattutto dopo la lettura   delle  espressioni  cosi retrogade  che  nel XXI dovrebbero essere estinte dei  tecon( in particolare dela  Binetti  vedere qui e   gli url  ad esso collegati )  e  dei neocon   con i dico \ pacs  anche per  gli omosessuali   anche se resto contrario dubbioso perla mia formazione  religiosa  al matrimonio  e   sull'adozione  dei bambini  da parte loro  .
Riporto
, per dovere di cronaca questo articolo della nostra  cdv benedettaj non condividendolo  ma   comprendendo ( perchè sarebbe da idioti  e da ipocriti  opporsi senza  cercare di comprendere  quello che è diverso e non la pensa  come  te  )  le ragioni  per chi volesse sentire  anche l'altra campana  . Perchè  come dicevo in un precedente post nel lontano  novembre 2006   al punto  X  : [...] mare una  persona  indipendentemente  del sesso ovvero << [...] quelli che platone chiamava in modo poetico i figli della luna  quelle persone che noi  continuiamo  a chiamare "gay" ,oppure , con una  trana forma di compiacimento "diversi" se non adirittura  culi [ o peggio   culattoni e altri termini  più volgari  ] (..)  >> ( De  Andrè  Milano tatro smeraldo 18 dicembre  1992  discorso che trovate  nel cd " ed avevamo gli gli occhi troppo belli  "pubblicato  da dalla  rivista A per ricordare  De Andrè [...] >> ogni uno è libero di amare   e di   vivere la proprioa sessualità (  etero ,  omosex   bisex )  come  vuole purchè non  si la imponga  a gli altri  con violenza  ( fisica  e psicologica  ) e la costrizione . Inoltre  : << il male non stà nel  godere   ma  è discutibile   e censurabile  farlo   contro la volonta   dell'altro , >> come dice il filosofo   Fernando Savater   nel suo ultimo libro  " I sette  peccati capitali  " << oltraggiando  fisicamente  e moralmente  >>

Mi sarebbe piaciuto andare a Roma  alla manifestazione  per i  pacs  qui u  estratto da   repubblica online  del 10\3\2007



<<

ROMA - Moltissime le persone in piazza Farnese, a Roma, per la manifestazione a sostegno del ddl sulle unioni di fatto organizzata da Cgil e dalle associazioni gay e preceduta dalle polemiche per la presenza dei ministri Pollastrini, Pecoraro Scanio e Ferrero. Scelta che "lascia perplesso" lo stesso premier Romano Prodi. Almeno 50 mila i partecipanti secondo gli organizzatori, bandiere colorate di partiti e associazioni,che che riempiono anche la vicina Campo de' Fiori.
Musica e slogan. Nella colonna sonora Madonna, Loredana Bertè,Annie Lennox.Toni generalmente sobri,anche se non mancano le note di colore.
Spicca il signor Antonio del 'Movimento uomini casalinghi ': scopa in mano, scola pasta e stendini per la biancheria in miniatura. Qualche striscione contro la senatrice teodem Paola Binetti: uno recita "Binetti, Binetti, noi deviati mentalmente è una frase da teo-demente...". In mezzo alla folla un uomo vestito da vescovo e un ex prete ortodosso, Dimitri Pica, che chiede al Papa "di pregare per gli omosessuali".(...  continua qui  )


>>



ma  per  motivi   di salute  e  problemi  che ci sono nei collegament (leggi continuità territoriale ) fra la Sardegna e ll resto dela pensola .
Concludo  consigliando  vedere l'omossesualità e\o  chi sceglie  di crearsi
una  famiglia senza  essere sposarsi e  rinchiudersi  nel vincolo del matrimonio   senza  fanatismo e  senza  pregiudizi     consiglio   quindi di leggere  Martin Mystère Gigante ( annuale ) n. 12  lo trovate  in edicola  e trovate  a  sinistra  loa copertina   Le dieci piaghe di :  Soggetto e sceneggiatura: Paolo Morales ; Disegni: Alfredo Orlandi Copertina: Giancarlo Alessandrini



S
poller
Un disastro dopo l’altro si abbatte su New York: gli abitanti fuggono, nessuno è al sicuro! New York viene colpita da una serie di avvenimenti catastrofici ricalcati sulle “dieci piaghe d’Egitto” e orchestrati da uno scienziato in cerca di vendetta contro la città. Chi è questo sconosciuto “genio del male”? E perché ha scatenato la sua furia sulla “Grande Mela”? Affiancato da una affascinante biologa, Martin Mystère segue il caso  e  …

Spoller

 con questo è tutto 

19.10.06

Senza titolo 1480

IL perbenismo sessuofobico colpisce ancora  . Mentre mi  accingo a fare copia e incolla  per riportare l'articolo in questione  mi viene alla menrte  , e  mi sembra adeguata  a questa news  la canzone  Dio  è morto di Guccini  ed in particolare questi versi  :  << [...]  Mi han detto / che questa mia generazione ormai non crede / in ciò che spesso han mascherato con la fede, / nei miti eterni della patria o dell'eroe / perché è venuto ormai il momento di negare tutto ciò che è falsità / le fedi fatte di abitudini e paura / una politica che è solo far carriera / il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, / l'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto /  [...] >>

www.unita.it  del 18\10\2006

 


<<

Gadget erotici? A Bologna sono contro la lotta alla violenza sessuale                


Paola Zanca




Più che una Macho free zone a Bologna sembra difficile costruire una città libera dai moralismi. All´ombra delle due torri è polemica sulle scelte dell´amministrazione per liberare la città dal maschilismo. Il piano per combattere la violenza contro le donne promosso dal Comune sta creando scandalo nelle file
 donne, associazione Sexyshock, internet

dell´opposizione al sindaco Cofferati. Nodo della discordia, la scelta di affidare una parte degli interventi di sensibilizzazione sul tema della violenza sessuale a Sexyshock, un´associazione di donne che dal 2001 lavora sui temi di genere e della sessualità. E che ha proposto il progetto Macho free zone, un piano per diffondere «la cultura della trasparenza, della consapevolezza e dell'educazione sessuale».
A destare scalpore è il fatto che Sexyshock, tra le svariate attività promosse, dedichi una parte della propria missione all´informazione sui cosiddetti sexytoys, ovvero giochi e altri oggetti di piacere. Un polverone sollevato da due consigliere comunali, Valentina Castaldini di Forza Italia e Maria Cristina Marri della lista civica La Tua Bologna, per intenderci quella dell´ex-sindaco Guazzaloca, che in una lettera denunciano come sia «inammissibile affidare parte del pacchetto antiviolenza a chi commercia gadget erotici».
Le pagine web di Sexyshock – raggiungibili anche dal Server Donne del Comune di Bologna – mostrano però come le istruzioni per l´uso per il sesso libero siano solo una parte, rispettabilissima, del lavoro di questo collettivo di donne che in questi anni si è dimostrato una delle realtà più vivaci della scena bolognese, impegnandosi nella campagna per il referendum sulla procreazione assistita, nella difesa della legge 194, nella lotta al precariato femminile, nel superamento del divario tecnologico tra uomini e donne, e, più in generale, nell´approfondimento delle tematiche di genere, con una rubrica che va in onda settimanalmente sulle frequenze della bolognese Radio Città del Capo.
La Sinistra giovanile e l´associazione "Anna Lindh" hanno già espresso la loro solidarietà alle attiviste di Sexyshock e al loro lavoro che «rappresenta un ottimo servizio grazie agli approfondimenti in materia di violenza alle donne e di questioni femminili» e che «ha consentito anche a due signore dai tratti medioevali e conservatori di conoscere la realtà dei nostri tempi e scoprire la libertà con cui ragazzi e ragazze vivono il mondo delle relazioni affettive e sessuali».
Le cattive ragazze giovedì 19 ottobre presenteranno il loro piano di interventi in tre quartieri del capoluogo emiliano, San Donato, Savena e San Vitale. Tra le iniziative in programma, un corso antiviolenza gratuito per 40 donne e la creazione di un´investigation map, una cartina segnaletica delle zone a rischio della città, compilata direttamente dalle donne che ogni giorno la attraversano. «Non è uno strumento scientifico – precisano da Sexyshock - ma una prova sul campo, dal quale vogliamo far uscire la fotografia che le cittadine hanno del quartiere». L´idea che muove il progetto Macho free zone è quella di «mettere in gioco la creatività come antidoto alla violenza e alla paura», raccogliendo «materiali audiovisivi, cartacei, produzioni artistiche, teatrali e musicali sui temi legati a come le donne vivono la città, la politica, la sessualità e tutte le questioni che più le riguardano».
«Sexyshock – spiegano le socie sul web – è un progetto di ricerca, una prospettiva critica, uno sguardo. Ma Sexyshock è anche un luogo. E non è un luogo qualsiasi». È quello delle donne che tornano a occuparsi di sessualità. E che evidentemente fanno ancora paura, soprattutto alle altre donne.

>>

 io ho  consultato quel sito  e  ho sentito parlare   di questa  associazione  da  sardi emigrati a  Bologna  e  da  una  ex  amica    gay  , e  solo perchè dice pane  al pane  vino al vino   ,  senza  ipocrisia    e giri inutili di parole  viene  mal  vista  e crea  scandalimi inutili e ipocriti proprio come dev'essere fatta  non solo una campagna  contro la violenza  sessuale  , la pedofilia  , la lotta  all Aids  ,  contro l'alcolismo e  le tossicodipendenze 

25.9.06

Senza titolo 1457

 visti  i soliti  pronbelemi che  si  hanno  per chi usa   linux  con la piattaforma  splinder   riporto qui modificato il  post   del  23/09/2006 14:50  che  a differenza   di  qui ha  ottenuto  sia  su blogfriends ( qui  l'url  con i commenti )   sia  benededettaj  ha  ottenuto  molti commenti 


Dopo aver ascoltato nella trasmissione Primo piano d'ieri 22\9\2006 ore 23.15 sull'unica " comunista " della rai ovvero rai tre  la video lettera al Presidente Napolitano di Piero Welby censurata in quanto nessuna delle reti nazionali pubbliche e private ( salvo l'eccezione di rai tre poi ripresa dagli altri ttelegiornali di oggi ) ha dato notizia della conferenza stampa in cui Piero Welby, co-presidentedell’associazione Luca Coscioni, rendeva pubblica la lettera aperta al Presidente della Repubblica in cui chiedeva di poter ottenere l’eutanasia». E’ la denuncia di Marco Cappato (segretario dell’associazione), Marco Pannella (consigliere generale) e Rocco Berardo (vicesegretario), che parlano di «censura inaudita del regime di Rai e Mediaset» sulla lettera di Welby, pubblicata ieri dal Corriere della Sera.
L''unico sito ( almeno secondo le ultime news che ho trovato su gooogle news dell 14.20 che pubblica la lettera integrale è http://passineldeserto.blogosfere.it Sul sito dell'Associazione Luca Coscioni  ( trovate  sotto   nella sezione doocumenti  trovare anche alcuni approfondimenti, nonchè il video messaggio pubblicato sul sito di Repubblica.it )  e alla voce eutanasia dell'enciclopedia free wikipedia.it .  InInoltre  riporto qui   comuinque  per  chi non avesse voglia    d'andarselo a cercare  nei siti elencati  il testo integrale ( scusate  se non ho fatto  rimandio   tlemnatici ma    era  tropo commovente  e struggente  per  riuscire  a  sintetizzartlo   della lettera indirizzata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.


<<


Caro Presidente,
scrivo a Lei, e attraverso Lei mi rivolgo anche a quei cittadini che avranno la possibilità di ascoltare queste mie parole, questo mio grido, che non è di disperazione, ma carico di speranza umana e civile per questo nostro Paese.Fino a due mesi e mezzo fa la mia vita era sì segnata da difficoltà non indifferenti, ma almeno per qualche ora del giorno potevo, con l'ausilio del mio computer, scrivere, leggere, fare delle ricerche, incontrare gli amici su internet. Ora sono come sprofondato in un baratro da dove non trovo uscita.
La giornata inizia con l'allarme del ventilatore polmonare mentre viene cambiato il filtro umidificatore e il catheter mounth, trascorre con il sottofondo della radio, tra frequenti aspirazioni delle secrezioni tracheali, monitoraggio dei parametri ossimetrici, pulizie personali, medicazioni, bevute di pulmocare. Una volta mi alzavo al più tardi alle dieci e mi mettevo a scrivere sul pc. Ora la mia patologia, la distrofia muscolare, si è talmente aggravata da non consentirmi di compiere movimenti, il mio equilibrio fisico è diventato molto precario. A mezzogiorno con l'aiuto di mia moglie e di un assistente mi alzo, ma sempre più spesso riesco a malapena a star seduto senza aprire il computer perchè sento una stanchezza mortale. Mi costringo sulla sedia per assumere almeno per un'ora una posizione differente di quella supina a letto. Tornato a letto, a volte, mi assopisco, ma mi risveglio spaventato, sudato e più stanco di prima. Allora faccio accendere la radio ma la ascolto distrattamente. Non riesco a concentrarmi perché penso sempre a come mettere fine a questa vita. Verso le sei faccio un altro sforzo a mettermi seduto, con l'aiuto di mia moglie Mina e mio nipote Simone. Ogni giorno vado peggio, sempre più debole e stanco. Dopo circa un'ora mi accompagnano a letto. Guardo la tv, aspettando che arrivi l'ora della compressa del Tavor per addormentarmi e non sentire più nulla e nella speranza di non svegliarmi la mattina.
Io amo la vita, Presidente. Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l'amico che ti delude. Io non sono né un malinconico né un maniaco depresso - morire mi fa orrore, purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita - è solo un testardo e insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche. Il mio corpo non è più mio ... è lì, squadernato davanti a medici, assistenti, parenti. Montanelli mi capirebbe. Se fossi svizzero, belga o olandese potrei sottrarmi a questo oltraggio estremo ma sono italiano e qui non c'è pietà.Starà pensando, Presidente, che sto invocando per me una "morte dignitosa". No, non si tratta di questo. E non parlo solo della mia, di morte.La morte non può essere "dignitosa"; dignitosa, ovvero decorosa, dovrebbe essere la vita, in special modo quando si va affievolendo a causa della vecchiaia o delle malattie incurabili e inguaribili. La morte è altro. Definire la morte per eutanasia "dignitosa" è un modo di negare la tragicità del morire. È un continuare a muoversi nel solco dell'occultamento o del travisamento della morte che, scacciata dalle case, nascosta da un paravento negli ospedali, negletta nella solitudine dei gerontocomi, appare essere ciò che non è. Cos'è la morte? La morte è una condizione indispensabile per la vita. Ha scritto Eschilo: "Ostico, lottare. Sfacelo m'assale, gonfia fiumana. Oceano cieco, pozzo nero di pena m'accerchia senza spiragli. Non esiste approdo". L'approdo esiste, ma l'eutanasia non è "morte dignitosa", ma morte opportuna, nelle parole dell'uomo di fede Jacques Pohier. Opportuno è ciò che "spinge verso il porto"; per Plutarco, la morte dei giovani è un naufragio, quella dei vecchi un approdare al porto e Leopardi la definisce il solo "luogo" dove è possibile un riposo, non lieto, ma sicuro.
In Italia, l'eutanasia è reato, ma ciò non vuol dire che non "esista": vi sono richieste di eutanasia che non vengono accolte per il timore dei medici di essere sottoposti a giudizio penale e viceversa, possono venir praticati atti eutanasici senza il consenso informato di pazienti coscienti. Per esaudire la richiesta di eutanasia, alcuni paesi europei, Olanda, Belgio, hanno introdotto delle procedure che consentono al paziente "terminale" che ne faccia richiesta di programmare con il medico il percorso di "approdo" alla morte opportuna.
Una legge sull'eutanasia non è più la richiesta incomprensibile di pochi eccentrici. Anche in Italia, i disegni di legge depositati nella scorsa legislatura erano già quattro o cinque. L'associazione degli anestesisti, pur con molta cautela, ha chiesto una legge più chiara; il recente pronunciamento dello scaduto (e non ancora rinnovato) Comitato Nazionale per la bioetica sulle Direttive Anticipate di Trattamento ha messo in luce l'impossibilità di escludere ogni eventualità eutanasica nel caso in cui il medico si attenga alle disposizioni anticipate redatte dai pazienti. Anche nella diga opposta dalla Chiesa si stanno aprendo alcune falle che, pur restando nell'alveo della tradizione, permettono di intervenire pesantemente con le cure palliative e di non intervenire con terapie sproporzionate che non portino benefici concreti al paziente. L'opinione pubblica è sempre più cosciente dei rischi insiti nel lasciare al medico ogni decisione sulle terapie da praticare. Molti hanno assistito un famigliare, un amico o un congiunto durante una malattia incurabile e altamente invalidante ed hanno maturato la decisione di, se fosse capitato a loro, non percorrere fino in fondo la stessa strada. Altri hanno assistito alla tragedia di una persona in stato vegetativo persistente.
Quando affrontiamo le tematiche legate al termine della vita, non ci si trova in presenza di uno scontro tra chi è a favore della vita e chi è a favore della morte: tutti i malati vogliono guarire, non morire. Chi condivide, con amore, il percorso obbligato che la malattia impone alla persona amata, desidera la sua guarigione. I medici, resi impotenti da patologie finora inguaribili, sperano nel miracolo laico della ricerca scientifica. Tra desideri e speranze, il tempo scorre inesorabile e, con il passare del tempo, le speranze si affievoliscono e il desiderio di guarigione diventa desiderio di abbreviare un percorso di disperazione, prima che arrivi a quel termine naturale che le tecniche di rianimazione e i macchinari che supportano o simulano le funzioni vitali riescono a spostare sempre più in avanti nel tempo. Per il modo in cui le nostre possibilità tecniche ci mantengono in vita, verrà un giorno che dai centri di rianimazione usciranno schiere di morti-viventi che finiranno a vegetare per anni. Noi tutti probabilmente dobbiamo continuamente imparare che morire è anche un processo di apprendimento, e non è solo il cadere in uno stato di incoscienza.Sua Santità, Benedetto XVI, ha detto che "di fronte alla pretesa, che spesso affiora, di eliminare la sofferenza, ricorrendo perfino all'eutanasia, occorre ribadire la dignità inviolabile della vita umana, dal concepimento al suo termine naturale". Ma che cosa c'è di "naturale" in una sala di rianimazione? Che cosa c'è di naturale in un buco nella pancia e in una pompa che la riempie di grassi e proteine? Che cosa c'è di naturale in uno squarcio nella trachea e in una pompa che soffia l'aria nei polmoni? Che cosa c'è di naturale in un corpo tenuto biologicamente in funzione con l'ausilio di respiratori artificiali, alimentazione artificiale, idratazione artificiale, svuotamento intestinale artificiale, morte-artificialmente-rimandata? Io credo che si possa, per ragioni di fede o di potere, giocare con le parole, ma non credo che per le stesse ragioni si possa "giocare" con la vita e il dolore altrui.
Quando un malato terminale decide di rinunciare agli affetti, ai ricordi, alle amicizie, alla vita e chiede di mettere fine ad una sopravvivenza crudelmente ‘biologica' - io credo che questa sua volontà debba essere rispettata ed accolta con quella pietas che rappresenta la forza e la coerenza del pensiero laico.Sono consapevole, Signor Presidente, di averle parlato anche, attraverso il mio corpo malato, di politica, e di obiettivi necessariamente affidati al libero dibattito parlamentare e non certo a un Suo intervento o pronunciamento nel merito. Quello che però mi permetto di raccomandarle è la difesa del diritto di ciascuno e di tutti i cittadini di conoscere le proposte, le ragioni, le storie, le volontà e le vite che, come la mia, sono investite da questo confronto.Il sogno di Luca Coscioni era quello di liberare la ricerca e dar voce, in tutti i sensi, ai malati. Il suo sogno è stato interrotto e solo dopo che è stato interrotto è stato conosciuto. Ora siamo noi a dover sognare anche per lui.Il mio sogno, anche come co-Presidente dell'Associazione che porta il nome di Luca, la mia volontà, la mia richiesta, che voglio porre in ogni sede, a partire da quelle politiche e giudiziarie è oggi nella mia mente più chiaro e preciso che mai: poter ottenere l'eutanasia. Vorrei che anche ai cittadini italiani sia data la stessa opportunità che è concessa ai cittadini svizzeri, belgi, olandesi.


Piergiorgio Welby


>>


Ora da Laico credente ( cattolico di sinistra o  catto comunista per  chi volesse  etichettarmi  e  denigrarmi   ) sono contrario al suicidio assistito e all'utranasia ( anche se capisco benissimo e comprendo la loro scelta ) preferisco un testamernto biologico. Concordo con questa intervista \ xcommento rilasciata alla nuova sardegna del 23\9\2006 di Luigi Manconi sottosegretario alla Giustizia .<<Nell’appello di Welby c’è un passaggio fondamentale che non deve essere trascurato: lui dice “morire mi fa orrore”. Si tratta di una persona lucida e consapevole che si chiede se in queste condizioni, in cui “nulla è più naturale”, la sua vita meriti di essere vissuta. Trovo che questo interrogativo abbia un alto contenuto morale». Così Luigi Manconi, da sempre impegnato contro l’accanimento terapeutico, commenta il messaggio di Welby Nell’appello si fa anche riferimento al testamento biologico. Fu lei a presentarne quel primo disegno di legge: a che punto è la discussione e che differenza c’è con l’eutanasia ? «Nel giugno 2005 la commissione Sanità del Senato ha approvato un testo e questo è un passo avanti importante. Il testamento biologico è un documento giuridico attraverso il quale una persona lascia disposizioni scritte sui trattamenti sanitari a cui non vuole essere sottoposta, quando non sarà più in grado di intendere e di volere, e indica una persona di sua fiducia che potrà dare le disposizioni che la riguardano. E’ una battaglia contro l’accanimento terapeutico, contro le cure che non garantiscono alcun miglioramento delle condizioni di salute. Ricordo che l’Italia è il penultimo Paese in Europa per consumo terapeutico di morfina. L’eutanasia invece va oltre perchè prevede un intervento attivo del medico».
Secondo lei davanti a situazioni come queste quali principi dovrebbero essere seguiti ? «In primo luogo valorizzare al massimo l’autodeterminazione del soggetto, ovvero la sovranità su di sè e sul proprio corpo, il testamento biologico può essere poi un passo avanti notevolissimo, in particolare per i pazienti non più lucidi. Infine ritengo che in alcune situazioni si possa prendere in considerazione anche l’eutanasia, ma con la massima cautela, vincoli rigorosissimi e solo in condizioni estreme» E’ il caso di Welby ? «Credo che potrebbe esserlo, perchè si tratta di una persona così consapevole, lucida, informata e motivata. Ma soprattutto perchè dice che ha orrore della morte, quindi non banalizza il ricorso ad essa, ma la considera una soluzione estrema. Credo che nel suo chiedere l’eutanasia ci sia appunto un’istanza morale».
Fu sempre lei nel 2001 a sollevare il caso di Eluana... «Eluana Englaro è in stato vegetativo permanente da 14 anni, nel testo approvato in Senato questa condizione non viene esclusa, quindi può essere contemplata nelle direttive anticipate. Questo significa che con un testamento biologico io potrei chiedere che mi venga staccata la spina se dovessi trovarmi nelle condizioni di Eluana. Ma questo sarà certamente oggetto di un conflitto molto aspro». Crede che in Italia si arriverà mai a una legislazione sull’eutanasia sul modello olandese ? «No, ma con il testamento biologico faremo un grande passo avanti». (m.v.) >>
eccovi cosa dice il sito a buondiritto : << [....] Il testamento biologico o testamento di vita, come qualcuno preferisce chiamarlo, traducendo in modo maggiormente pedissequo l’espressione anglosassone living will, è un documento, redatto con ponderazione analoga a quella che è doveroso utilizzare per i testamenti “tradizionali”, e dotato (o almeno così si spera) di altrettanto analoga certezza legale, con il quale il testatore affida al medico indicazioni anticipate di trattamento, nel caso infausto in cui in futuro possa perdere la capacità di autodeterminazione, a causa di una malattia acuta o degenerativa assolutamente invalidante, soprattutto da un punto di vista mentale, o di un incidente eccezionalmente grave. In astratto, il testamento di vita potrebbe limitarsi contenere indicazioni, perché il medico massimizzi gli sforzi di salvaguardia della vita di chi lo ha sottoscritto; ma si tratterebbe evidentemente di indicazioni che non farebbero altro che confermare il dovere deontologico e giuridico del medico di operare sempre e comunque per la salvezza del paziente. Nella realtà concreta delle cose, la redazione di un testamento biologico è auspicato da e per coloro che, prefigurandosi ipotesi tragiche come quelle descritte, ritengono che in situazione patologiche estreme sia un bene per gli uomini morire anziché continuare a vivere e preferiscono quindi essere uccisi che essere curati.[...] >> Oppure cosi rispondo alle accuse   di faziosità e  di  essere  a senso unico    riportnado alcuni estratti  da   quest'altro sito
http://snipurl.com/x5s2 ) di cattolici di destra neoconservatori   o  Teocons   ( per  usare   un a rtrmine  ormai  di moda )
(in parte lo condivido e  in parte no )    di   questo discorso  di  Giovanni Paolo II, del 25 marzo 1995, al n. 66: "Anche se non motivata dal rifiuto egoistico di farsi carico dell’esistenza di chi soffre, l’eutanasia deve dirsi una falsa pietà, anzi una preoccupante "perversione" di essa: la vera "compassione", infatti, rende solidale col dolore altrui, non sopprime colui del quale non si può sopportare la sofferenza. [...] "La scelta dell’eutanasia diventa più grave quando si configura come un omicidio che gli altri praticano su una persona che non l’ha richiesta in nessun modo e che non ha mai dato ad essa alcun consenso. Si raggiunge poi il colmo dell’arbitrio e dell’ingiustizia quando alcuni, medici o legislatori, si arrogano il potere di decidere chi debba vivere e chi debba morire. [...] "Così la vita del più debole è messa nelle mani del più forte; nella società si perde il senso della giustizia ed è minata alla radice la fiducia reciproca, fondamento di ogni autentico rapporto tra le persone". >>
Quindi  conclu do dicendo  No anche all'accanimento terapeutico a tutti i costi e ala libertà di scegliere o meno come avviene in alcuni paesi Europeri




APPROFFONDIMENTI


Documnenti sul caso


- audiovideo di Piergiorgio Welby (streaming su repubblica.it)
- audiovideo di Piergiorgio Welby (versione real)
- audiovideo di Piergiorgio Welby (versione flash)
- le foto in alta risoluzione (file .zip) 


Film sull'eutanasia



Libri






Collegamenti esterni





emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...