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26.2.23

Marco Carta, olbiese trapiantato a Verona e l’attenzione particolare per l’ambienteLa sua innovativa fabbrica di detergenti ha sistemi che riducono l’utilizzo di plastica

 «Con Mr.Carta 100 per cento Eco lancio la sfida alle multinazionali»

Olbia
Marco Carta da Olbia ha avuto tante vite. Se si vuole dividere in modo più semplice, il primo tempo è finito a 40 anni. Quando si è dimesso da manager in una multinazionale. «Lì è stato fischiato
l’intervallo, poi è iniziato il secondo tempo». Dalla candeggina in pastiglie all’ultima impresa, con il lanciò di una linea di detergenti plastic free. L’olbiese Marco Carta, 52 anni, fondatore di Smapu Group, azienda con sede a Verona specializzata nella produzione di beni di consumo nel settore della detergenza, igiene casa e cura della persona, con la nuova linea “Mr. Carta 100% Eco”, ha ufficialmente lanciato la sfida sugli scaffali dei supermercati alle più grosse multinazionali del settore. L’azienda, con meno di dieci anni di attività, compete con gruppi storici della distribuzione, già nel 2016 la candeggina in pastiglie Smapiù è stata eletta prodotto dell’anno, battendo la concorrenza agguerrita dei più importanti marchi del settore. Oltre la candeggina in pastiglie, realizzata in diverse profumazioni e formati, nello stabilimento veronese di Marco Carta si producono additivi e smacchiatori per bucato, sgrassatori per cucina e prodotti per il Wc, anticalcare, profumatori,

disinfettanti. Negli ultimi mesi del 2022 è stata lanciata una nuova linea dedicata al mercato del Pet, ma soprattutto è stata realizzata la prima linea di detergenti senza plastica con imballo esclusivamente di carta. «Il nostro piccolo barattolo di candeggina da 40 pastiglie è l’equivalente di un flacone di 5 litri di candeggina liquida e consente per ogni acquisto un risparmio di 500 grammi di plastica – racconta Carta –. Avendo prodotto e commercializzato circa 4 milioni di pezzi, questo sistema ha fatto risparmiare solo negli ultimi 3 anni 2 mila tonnellate di plastica al nostro pianeta, il nostro impegno è volto a migliorare l’ambiente che ci circonda, e oggi grazie al nuovo imballo Mr.Carta 100%Eco la plastica verrà totalmente eliminata». Gioventù olbiese Così il secondo tempo inizia a 40 anni, senza dimenticare la gioventù vissuta ad Olbia. «Sono legato a Olbia da splendidi ricordi, i compagni di bAsket, i tanti amici d'infanzia, i compagni di scuola, con i quali ancora oggi conservo uno splendido rapporto di complicità – racconta Marco Carta –. Figlio di Nicola e Giorgina, gli storici segretari del liceo Scientifico “Mossa” e del Classico “Gramsci”, oggi ottantenni, che vivono a Olbia, ho frequentato le scuole elementari a San Simplicio vicino alla casa dei miei nonni, le medie alla Pais e il diploma all’istituto Tecnico “Deffenu”. Dopo gli studi universitari in materie economiche e i master in comunicazione e marketing, sono arrivato a ricoprire importanti posizioni manageriali nel marketing di imprese conosciute e di riferimento nei loro settori». È stato a capo della direzione marketing di multinazionali del largo consumo, lavorando a Milano, Roma, Treviso e infine a Londra. Dopo quindici anni da dirigente si dimette, nel 2014 fonda Smapu Group realizzando i marchi Smapiù, AntesWC e oggi Mr.Carta 100% Eco. Il libro Ora la scelta di raccontare questa seconda vita in un libro intitolato “da Marco Carta a Mr. Carta”, dove rivela i segreti per aprire gli occhi davanti agli scaffali dei supermercati e anche la sua storia, l’infanzia, piazza Regina Margherita, l’epoca dei paninari, gli storici matinée in discoteca al “Nuovo Parco”, le serate invernali al Capricorno, le notti estive al Tartarughino, alla Bomboniera e al Sottovento. «Il libro racconta dei falsi miti della sostenibilità, dell’innovazione dell’industria del largo consumo, degli scaffali dei supermercati, delle multinazionali, di come le pubblicità condizionano quotidianamente le nostre coscienze – spiega – ma anche delle abitudini del consumatore e la mia sfida con la prima linea di detergenti senza plastica». Con Mr. Carta 100% Eco l’olbiese ha voluto sfidare l'abitudine, le credenze più radicate: per la prima volta, infatti, un packaging totalmente in carta racchiude detersivi in pastiglie di ogni genere. Quello per la candeggina ha ricevuto nel 2022 il premio per l’innovazione alla Plma di Amsterdam, la più importante fiera internazionale largo consum0

11.8.14

Daniela Ducato, “contadina dell’edilizia”: trasformare i rifiuti in risorse - See more at: http://www.italiachecambia.org


  La  storia     che leggerete  sotto    mi ha  riportato  alla mente sia la poesia sfogo    dell'amico

a volte gli angeli cadono sulla terra
anche in posti come la sardegna o la calabria o la puglia o la lucania o la sicilia
mica solo a new york o berlino o roma...
inciampano o si distraggono e finiscono in un effetto tunnel
si ritrovano in mezzo a noi e sono come noi
nemmeno loro sanno di essere angeli
che la caduta porta con sé l'oblio di ciò che si è.
non portano ali nascoste sulla schiena
e non sono celestiali o buoni in assoluto, anzi
spesso sono irrequieti, si sentono fuori posto
hanno un'osservazione del mondo tutta loro
e quando li incontri ti trasmettono come un tempesta elettrica
ti finiscono sottopelle
e non lo sai perché e non lo sai il come
loro arrivano e ti prendono per mano
e il mondo sembra un po' più bello.
a volte gli angeli cadono in questi luoghi
e hanno una visione del mondo che ti lascia un po' così
arrivano e ti cambiano le cose
e niente è come prima
e non hai capito perchè
arrivano e ti portano per mano

sia  questo  bellissimo  e commovente  numero di  dylan  dog   

Un brutto giorno un Sindaco poco illuminato decise di approfittare di qualche fondo regionale per “modernizzare” la propria città. Diede così ordine di tagliare gli alberi e togliere gli arredi urbani che Daniela Ducato e gli altri membri della locale Banca del Tempo avevano contribuito a realizzare. Cadevano gli alberi e cadevano i nidi degli uccellini che si trovavano sugli alberi. Alcuni bambini, piangendo, portavano questi nidi a Daniela e fu così, quasi “per caso”, che tutto ebbe inizio. Osservando i nidi dei pettirosso, infatti, Daniela si rese conto che erano perfetti: lana, terra e fibre, intrecciati. Lana, un materiale che certo non manca in Sardegna, regione nota per la presenza di milioni di pecore. Quello che non tutti sanno, però, è che una parte di questa lana, quando viene lavorata a livello industriale, diventa un rifiuto speciale e le aziende devono pagare per smaltirla…




Nel 2008, quindi, Daniela fece avviare gli studi e in poco tempo aprì una nuova azienda, Edilana, che realizza coibentanti per la casa – i famosi cappotti termici che tengono la casa fresca d’estate e calda d’inverno – proprio con gli scarti di questa lana ricreando con una ingegnerizzazione industriale all’avanguardia, il movimento del becco e del petto del pettirosso. Fu solo l’inizio. In pochi anni e basandosi sullo stesso principio, Daniela ha infatti dato vita a sei aziende, tutte basate sull’uso di rifiuti – pardon eccedenze! – come materie prime. Dagli scarti del latte è nata Edilatte (vernici e pitture), dalle poseidonie ammassate sulle spiagge sarde Edimare, dall’attività delle farfalle e delle formiche, Editerra, “un prodotto innovativo a base di terra cruda e lana di pecora che produce l’efficienza termica con una tecnologia che non ci fa consumare energie”.




Daniela Ducato
                                                               Daniela Ducato

Innovazioni fondamentali per un’economia veramente sostenibile. Daniela ci spiega infatti che spesso dietro il mondo dell’eco e del green si nascondono grandi speculazioni. Se ad esempio tutti decidessero di produrre coloranti naturali basandosi su coltivazioni ad hoc, ettari ed ettari di terreno verrebbero sottratti all’agricoltura o alle foreste. Comprando gli scarti, invece, si ha veramente un impatto minimo sul pianeta e si contribuisce anche ad arricchire i produttori che vedono eliminato un costo importante.
“Usiamo gli scarti che preferiamo chiamare eccedenze, ovvero dono. Si tratta di doni abbondanti che occorre riconoscere come tali. Dobbiamo evitare di prosciugare risorse, inquinando il pianeta e impedendo la vita umana e non”.



Da tutte queste innovazioni e grazie al Polo Produttivo per la Bioedilizia “CasaVerdeCO2.0″ coordinato da Daniela, sono stati assegnati circa 600 posti di lavoro e molti altri ne nasceranno. “Qui l’innovazione si fa attraverso lo scambio, per promuovere l’utilizzo di materie e prodotti realizzati senza ulteriore consumo di suolo e di denaro pubblico e senza ulteriori aggravi di CO2″, spiega la Ducato. Molti altri posti di lavoro, inoltre, sono stati conservati grazie alla riconversione di aziende che altrimenti avrebbero chiuso e che invece si sono inserite in questi circuiti virtuosi.
Daniela si definisce una “contadina dell’edilizia” perché si va a cercare le materie prime e le “coltiva” un po’ come fa un cuoco con i propri ingredienti, ma si definisce anche in modo classico, ovvero come un’imprenditrice. Cosa molto diversa da quelli che lei invece chiama “prenditori“, ovvero pseudo-imprenditori che orientano le loro attività in base ai fondi pubblici di turno che spesso non premiano le innovazioni e il buon senso. Secondo Daniela, infatti, “i soldi pubblici dovrebbero servire a fare ricerca (ricerca vera) che produce novità e opportunità lavorative. Nella mia esperienza, invece, ho visto spreco di denaro e finte ricerche in nome del green! Non solo i politici, ma anche una parte di imprenditori ha le sue responsabilità quando si prendono fondi pubblici, senza produrre lavoro ma assistenzialismo, e così alimentando all’infinito logiche di sprechi, di consumi inutili. La nostra ricchezza sono le relazioni. Per credere in un’innovazione non bisogna sentirsi soli”.




                                         Daniela Ducato e Daniel Tarozzi



Noi non ci consideriamo greeneconomy – prosegue Daniela –, siamo parte della blueeconomy. La green è stata l’economia delle “grandi cose”, grandi pale eoliche, grandi impianti nei deserti, grandi giri di soldi tra politici e imprenditori. Blueeconomy significa invece piccoli investimenti, piccole opere, tutto controllabile a livello locale”.
Daniela ha vinto numerosi premi italiani e internazionali, tra cui Donna Sarda 2012, il premio internazionale Donna per l’ambiente nel 2013 e – sempre nel 2013 – il Gold Winner – Euwin International Award 2013 come migliore innovatrice europea nel settore ecofriendly. La sua filosofia però è rimasta sempre la stessa: costruire “multirelazionali” anziché “multinazionali”.
Il sito di Edilana

Per saperne di più leggi:
io-faccio-cosi-libro-70810
Daniel Tarozzi


Viaggio in camper alla scoperta dell’Italia che cambia





26.1.12

per i vegani ,  i simpatizzanti ( come me   )   non vegani e   non vegani completi
 
1) Scrivi a volontari@veganfest.it e offri la tua disponibilità per distribuire i volantini nella tua zona indicando il tuo indirizzo.
2) Pubblica banner e scudetti sul tuo blog o sito: www.veganfest.it/?page_id=1929
3) Usa le grafiche VeganFest sul tuo profilo FaceBook: http://www.veganfest.it/?page_id=1929
4) Invia a tutti i tuoi amici e contatti i riferimenti del sito: www.veganfest.it   e della pagina Facebook: www.facebook.com/VeganFestExpo
 
Forza!... L’Onda Vegan deve travolgere la Toscana!!!
 
Il VeganFest non solo ha preso l’impegno di mantenere l’INGRESSO GRATUITO a tutti i visitatori, ma ha anche garantito l’accesso gratuito a tutto il ricchissimo programma di concerti, spettacoli teatrali, proiezioni, corsi di cucina, conferenze, presentazioni e mostre. Oltre a questo, i costi di partecipazione per gli espositori, sono bassissimi proprio per aiutare anche le piccolissime realtà commerciali a far conoscere i propri prodotti ecologici e crueltyfree. Nel rispetto della motivazioni etiche che danno vita al  VeganFest, verrà anche garantita la partecipazione gratuita alle associazioni animaliste e umanitarie.
In un esperimento mai tentato prima e per la prima volta in un evento Vegan. il Festival si estenderà nell’intero paese di Seravezza con la partecipazione degli abitanti che addobberanno la città in onore del VeganFest e dei commercianti che convertiranno le loro proposte offrendo prodotti e servizi Vegan… Le piazze ospiteranno mostre permanenti e eventi…
Insomma, l’onda Vegan arriverà a Seravezza, trasformandola per 5 indimenticabili giorni nella Capitale Vegan d’Europa!
Ovviamente un evento etico di queste dimensioni con ospiti e spettacoli internazionali ha un gran bisogno di volontari per essere promosso in tutta Italia.
Se sei Vegetariano, Vegan o comunque attento e sensibile agli aspetti etici ed ecologici che il VeganFest rappresenta, ti invitiamo a dare anche il tuo contributo nel promuovere l’evento.
Puoi aiutarci in molti modi, mettendoti a disposizione durante i 5 giorni del VeganFest, ma anche semplicemente distribuendo nella tua città i volantini che possiamo spedirti insieme a delle indicazioni su come svolgere questo compito al meglio.
Se vuoi anche tu contribuire al VeganFest, contattaci: volontari@veganfest.it  
Forza e coraggio… Sarà un evento grandioso e mai tentato prima!

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...