cercando storie da riprendere ho trovato queste due che riporto sotto . lo so che è un giornale da parrucchiere ma certe storie che rimangono ai margini si trovano proprio li .
da Gente 9.4.201
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
cercando storie da riprendere ho trovato queste due che riporto sotto . lo so che è un giornale da parrucchiere ma certe storie che rimangono ai margini si trovano proprio li .
da Gente 9.4.201
Che cos’è il Mediterraneo?
Mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una cultura ma una serie di culture accatastate le une sulle altre. Viaggiare nel Mediterraneo significa sprofondare nell’abisso dei secoli, perché è un crocevia antichissimo Fernand Braudel ( storico francese 1902-1985 )
![]() |
da https://www.instagram.com/mussi_secondo_/ |
da: | Antonio Deiara <pentagrammandosardegna@gmail.com> | ||
a: | Giuseppe Scano | ||
data: | 1 gennaio 2017 11:31 | ||
oggetto: | Re: suggerimento e richiesta di parere |
Gent.mo Giuseppe Scanola Musica è una forma di linguaggio; ancora oggi, purtroppo, questo linguaggio resta incomprensibile per un numero molto elevato di persone, in Italia e non solo. La Scuola, e tu mi sei testimone, dovrebbe insegnare la lingua dei dodici suoni, il ritmo, la melodia e l’armonia, l’agogica e la dinamica, il timbro e la forma. E invece resiste ancora la monocultura del flauto dolce e/o l’agiografia di una Storia della Musica priva di ricadute formative. Certo, tanta strada è stata percorsa dalla nascita della Scuola Media “unificata” all’inizio degli anni ’60, ma tanta ne resta ancora da percorrere per alfabetizzare musicalmente tutti gli italiani, un po’ come fece il Maestro Manzi, col suo geniale “Non è mai troppo tardi”, per la Lingua italiana. Non voglio dilungarmi sui danni prodotti dal taglio “morattiano” del tempo prolungato alla Media, con riduzione da tre a due delle ore di Educazione musicale o Musica, la mancanza di un insegnamento specialistico di canto e strumento alle Elementari nonostante il D.M. 8/11, l’esclusione degli strumenti del Pop-Rock dagli Indirizzi Musicali e dai Licei Musicali (magari come “strumenti abbinati” a quelli classici”), per non parlare della “polvere didattica” che si deposita in troppi Conservatori, soffocando un numero incredibile di “talenti sprecati”. Non sto eludendo la risposta; io avrei unito i due flah mob col seguente ordine: prima le finestre e la piazza, poi l’inversione della Sinfonia degli addii di F.J. Haydn. Per ulteriori approfondimenti e spunti di discussione, invito te e i tuoi amici a visitare il blog (senza fine di lucro) www.antoniodeiara.it
il circo al tempo della postmodernità
La straordinaria compagnia dei Lucent Dossier ha davvero stile da vendere.
Possiamo definirli come un felice incontro a metà strada tra il Vaudeville Circus (appellitavo del quale spesso si fregiano) e il medicine shows, spettacoli molto in voga negli Stati Uniti durante il diciannovesimo secolo in cui la commedia incontrava la musica e la giocoleria, il freak show si ibridava con le più assurde novità sensazionali in ambito medicamentoso.
Quelli dei Lucent Dossier sono show affatto nostalgici, in cui performer, nani, ballerini, DJ, contorsionisti e caberittisti trovano eguale spazio. Diverse anche le influenze, la cultura dei figli dei fiori, i ravers, l'ecologismo; tutti stimoli che si commistionano in maniera sapiente e raffinata.
In principio fu il Burning Man la manifestazione che dal 1986 raccoglie milioni di visitatori nel deserto del Nevada (ma all'inizio si svolgeva sulla spiaggia di Baker Beach a San Francisco). Già, perchè i creatori della compagnia, i tre fratelli Fleming e Lady Dream Rockwell, coreografa di tutti gli spettacoli si sono esibiti proprio lì per la prima volta, mettendo in scena visioni oniriche e, perchè no, orrorifiche in cui sembra quasi di riconoscere il tratto dell'illustratore e maestro del macabro Edward Gorey.
I nostri oltre a esibirsi nei festival di tutto il mondo (Coachella e Lollapalooza in testa) hanno affiancato molti artisti e musicisti nelle loro performance, dagli At the Disco ai 30 seconds to Mars fino ai Flaming Lips. Nota particolare, il rutilante carrozzone ha anche trovato il tempo per ospitare un fantastico sevizio fotografico di Steven Meisel proprio per l'edizione italiana di Vogue (l'immagine pè tratta proprio da questo portfolio).
Quando si dice quasi quasi me ne vo' col circo!
potete trovare i Lucent Dossier sul loro sito e anche su myspace.
Apro l'email e tovo queste "lettere " di alcuni haters \odiatori , tralasciando gli insulti e le solite litanie ...