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Visualizzazione dei post con l'etichetta identità chiusa

DIARIO DI BORDO ( n°1 anno I ) .Sgarbi contro i direttori stranieri nei musei italiani: “No, la destra sovranista confonde il patriottismo con il provincialismo”

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 come  accennavo nel    n°4  del diario   della settimana   ecco  la  nuova  rubrica  , diario di bordo  ,  del blog  . Foto Pietro Masini / LaPresse 22-01-2021  il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt   riapre la galleria dopo la chiusura per COVID , Nel Sì&No del giorno, spazio al dibattito sulla giusta attribuzione – o meno – degli incarichi di direzione dei musei italiani a personale straniero: l'intervento di  Vittorio Sgarbi, Sottosegretario alla Cultura del governo Meloni, provoca  polemiche  .   Infatti  Sgarbi    , oltre a difendere a spada tratta e bambinescamente il generale Vannacci arrivando  a paragonare   il suo libercolo ( scaricato appositamente da telegram ho letto introduzione compresa i primi due capitoli disgustato lo eliminato ) , pur  superare Salvini in retromarcia  - tenetevi forte - Vannacci e Papa Francesco.  All su considerare   finita la stagione degli stranieri a capo dei musei del Belpaese, gli ha

L’identità non coincide col passaporto e tanto meno con una bandiera o una religione È un insieme di valori in continuo cambiamento Dacia Maraini

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visto che  le mie  risposte  sull'identità non vi  convincono riporto  qui questo articolo  sul corriere    della sera  d'oggi  speriamo  (  anche  se  per  alcuni\e  visto il tono  delle  email  che    cestino     non credo  ,  ma   me  ne frego  e   vado  avanti  )    che   vi va  vada  bene   e  vi soddisfi .     S econdo me tutte le grandi paure che serpeggiano in questo periodo di spostamenti di popoli, non vengono tanto dal timore di perdere il lavoro, o di condividere la magra economia del Paese, ma da un profondo e irrazionale terrore di essere toccati nella propria identità. Il sentimento di identità non è una cosa da poco. Ha radici profondissime e una persona può sentirsi persa e perdere la ragione se ritiene di essere minacciato nella propria identità.Ma cos’è l’identità? Questa è una domanda complessa a cui le risposte sono tante e forse anche ambigue. La domanda che segue è: si possono incarnare diverse identità? Questo è il punto essenziale. Se l’id

i razzisti , xenfobi , malpancisti di ilprimatonazionale e della maglie vedono complotti e minacce multi etniche nella vittoria di Mahmood a San remo

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Come una pietra scalciata - Articolo 31 feat Bob Dylan IL Festival di Sanremo 2019 ha incoronato vincitore Mahmood, ventisettenne milanese di Gratosoglio che, come tanti altri, ha un padre straniero  ed  una madre italiana    : il padre dell’artista Mahmood, al secolo Alessandro Mahmoud, è nato in Egitto, ma  cresciuto  qui  . Ieri sera, all’annuncio dell’incredulo vincitore, i social network sono istantaneamente traboccati di rabbia e sdegno, con una veemenza che non si sperimentava dall’e state scorsa, ai tempi della trattativa grillin-leghista col Colle per inserire il nome di Paolo Savona nella squadra di governo. Come allora, un elemento svetta su tutti gli altri: la teoria del complotto.    Come fa notare questo  interessantissimo   articolo      di  davidepiacenza.it/ Fra  questi   il  vomitevole    articolo da chiusura mentale oltre che da exenofobia    della  fogna    nazionalistica  che  è  ilprimatonazionale   .N  neppure a me piace la  canzone , meritavano 

troppo nazionlismo e provincialismo in cucina o prima gli italiani anche a tavola ? il caso di Vittorio Castellani, meglio noto come Chef Kumalé, lascia La Prova del Cuoco

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 IO   sto  con Chef Kumalé  (  foto  a   destra   )  , non perchè non ami  la  cucina  italiana  e  la mia terra  .  Ma  perchè    considero  l'identità  ( anche quellla  culinaria  )    un qualcosa  d'aperto e non di  chiuso   . Infatti  : <<  (  ...  )    il boia diventa vittima anche dopo mezz'ora \ ma la vittima diventa il boia se non ha cultura ! (...  continua  qui   )  >>.  Quindi  non vedo    niente  di male   e  " pericoloso "    se  in una  trasmissione  di     cucina    oltre  alle  classiche  ricette  italiane   ci si mettono    anche delle ricette   straniere  . perchè non    bisogna  dimenticare    che  molte  ricette regionali  sono frutto  di  contaminazione  ed  integrazione     con  vari popoli     che   prima  e    dopo   Roma    sono  presenti in  Italia  .  Ad  esempio i  carciofi alla romana  sarebbero    un piatto preso  dall'antica   comunità ebraica  .   Prima  d'iniziare    leggi anche https://torino.

presepe simbolo di fede ma anche di laicità usato in maniera strumentale e farisea ( la mussolini e i teocon ) e da una parte male per una politica buonista e politicamente corretta a tutti i costi ( oresidi che lo vietano per non offendere gli immigrati o di religione diversa )

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 per  chi  mi leggesse  da poco o per la prima  volta (  gli alri  posso  saltare    questo spiegone  ) . Sappia   che   non sono   contro  chi  fa il presepe  a scuola  .  Infatti   io   sono  cresciuto  ed   hofatto i primi studi   ( elementari  ed  medie  )   nel periodo  intermedio  tra :   il concordato    del  1929 (  i  patti Lateranensi di   Benito Mussolini e il segretario  vaticani    Pietro Gasparri )  e  il   concordato   1984  (   Villa Madama , a  Roma ,dall'allora  presidente del Consiglio   Bettino Craxi , per lo Stato italiano e dal cardinale  Agostino Casaroli   Segretario di Stato Vaticano )   .  Inoltre   i  nonni  , speciamente  qelli  paterni  ultra  cattolici   ho conosciuto  il presepe sia  a casa  che  a scuola  (  elementari e  medie )    non   me la sento di  proibirlo o  d'imporlo    forzatamente   .   E vero     che  il presepe    sia  in  forma  clasicca  e povera  sia  in forma  ricca  ed opulenta     fa parte  della  nostra  tradizione 

effetti collaterali dell'identità chiusa.Pavia, 16enne tolta alla famiglia che la frustava: "Mi picchiano perché voglio vivere all'occidentale"

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hanno fatto bene , ci vuole solerzia è determinazione per abusi sui minorti indipendentemente dalla religione \ fede e della nazionalità della persona leggi anche http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/04/05/news/pavia_tolta_alla_famiglia_che_la_frustava-162232547/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P3-S1.4-T2 Pavia, 16enne tolta alla famiglia che la frustava: "Mi picchiano perché voglio vivere all'occidentale" La giovane marocchina dopo essere finita in ospedale per le percosse ha denunciato i genitori e il fratello, che ora sono indagati per maltrattamenti e lesioni. Il tribunale dei Minori ha giudicato attendibile il suo racconto. Il procuratore capo: "E' una questione culturale"   repubblica  05 aprile 2017 Il tribunale dei Minori di Milano ha deciso di togliere temporaneamente alla famiglia una ragazza marocchina di quasi 16 anni - li compirà a breve - e di affidarla ad una comunità per i maltrattamenti che, a suo dire, subiva dai fa

Casalecchio di Reno (BO ) No alla croce in cimitero. Offende gli islamici”. E’ bufera politica

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Ecco un altro buonista d'accatto , di << questi burattini vogliono pubblicita' ormai e' quella la fissazione ! l >> ) da un commento  alla news in questione nella mia bacheca di fb . Logico che tale evento suscitasse le classiche reazioni identitarie estreme ( o identità chiuse come preferisco chiamarle io ) al limite della xenofobia e del razzismo del tipo : non ci si può aspettare altro se non la svendita delle nostre più profonde radici culturali . oppure  (..) Come se a chi professa religioni diverse dal Cristianesimo possa dare fastidio una croce. Come se le altre nazioni si preoccupassero di togliere i loro simboli per non far sentire in imbarazzo i cristiani. L’Italia invece lo fa, dimenticandosi i valori e le tradizioni che l’hanno caratterizzata per secoli. Lo ha fatto in molte scuole (togliendo i crocifissi) e ora lo fa anche in quel luogo in cui i defunti riposano nel sonno eterno. Il tutto in nome di una laicità che si ostenta anche quando i ci

l'identità chiusa non è sintomo d'integrazione e incrementa il fondamentalismo le dichiarazioni dell'imam Sami Abu-Yusuf,sui fati di colonia avvenuti nela notte di capodanno

concordo  con quanto dice Massimo Granellini 22/01/2016 MASSIMO GRAMELLINI Secondo l’autorevole parere di un imam di Colonia, Sami Abu-Yusuf, la responsabilità delle violenze di Capodanno non sarebbe da attribuire ai maschietti che intimidivano e palpeggiavano, ma alle indigene che li provocavano andandosene in giro mezze nude e intrise di profumo. Rimango un ostinato fautore del dialogo, però vorrei che qualche illuminato ci spiegasse come si fa a dialogare con un troglodita che considera demoniaca la femminilità e vorrebbe estirparne ogni traccia, almeno in pubblico. Uno che, pur vivendo in Germania da decenni, non ha mai compiuto un solo passo verso la cultura che lo ha accolto, comportandosi nei fatti come un invasore arrogante e ottuso. Chiunque di noi, quando va all’estero anche solo per un giorno, si sforza di adeguarsi al contesto. A questo imam, invece, del nostro contesto non importa un fico. Ci considera una massa di degenerati e si rifiuta di prendere in considerazi