Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
6.3.15
Mucca partorisce e nasconde il vitellino ai fattori
.
23.10.11
L'abdicazione
Il terrore della morte è naturale e, per questo, momentaneo. Nemmeno il più profondo. La morte vera viene da dentro, direbbe ancora Manzoni; è il senso del giudizio individuale; è, in fondo, la solitudine tremenda. Gheddafi, un tiranno sanguinario, che non aveva avuto pietà dei suoi nemici, ora, in mezzo alla folla dei suoi carnefici, i monatti che di lì a poco l'uccideranno, è dunque tornato a essere un uomo, un uomo-preda, dall'occhio incredulo e annebbiato, incapace di comprendere il mistero della sofferenza. Ma riottoso ad essa. Tra quelle mani adunche che lo strattonano, la sua umanità assopita ha conosciuto un moto di ribellione antica, la percezione d'una profanazione, lo stupro del corpo umano, la più elevata delle creazioni.
La vendetta, rispetto alla giustizia, ci getta brutalmente in faccia il lato ferino dell'uomo, la sua degradazione. Capovolge i valori morali. Snuda la parte selvaggia e tremebonda del Sapiens in lotta per uscire dalla bassa naturalità. E, al tempo stesso, fa risorgere fra gl'intricati pruni della bestialità quel grido, quel no, quell'eccesso cui non sappiamo, non vogliamo più abituarci. E occorreva un despota abbattuto, ormai ridotto al rango d'animale braccato, a dimostrare che niente, e nessuno, potranno mai giustificare quel ritorno all'origine, quella desacralizzazione della sofferenza ancor prima che della fine. E non importa si tratti di malattia, di esecuzione o altre modalità con cui un uomo viene eliminato: importa quel modo, quella deprivazione, quell'umiliazione, quell'abdicazione direi, dalla nostra completezza, quando torniamo semplice grumo e polvere, per mano d'altri grumi, d'altra polvere, in un flusso continuo, in una casualità dove gl'individui, le cose, il mondo, la terra, non hanno alcun vettore e alcuno scopo, un brulicare infame e negletto, una cellula sclerotizzata, un errore di laboratorio.
A questo siamo ridotti? Sic transit gloria mundi? Le parole sono importanti, scandiva Nanni Moretti, e il contesto pure, aggiungeremmo noi. La disumanizzazione parte sempre dal linguaggio. Lo scempiato che di recente ha piegato il motto dell'Imitatio Christi ai suoi interessi di bottega, e che del dittatore libico si proclamava grande e sincero amico, avrebbe potuto benissimo evitare di spacciarlo per eufemismo e manifestare il suo vero pensiero con un più banale e volgare, ma almeno sincero: e chi se ne frega. Era ciò che intendeva. Un cinico, aziendalistico voltar pagina: via uno, avanti il prossimo. E' la legge del mercato.
Ma l'uomo è davvero solo mercato? Solo grumo? Solo naturalità? Solo vendetta? E, anche, solo gloria e potenza?
No. L'uomo è uomo senza aggettivi. L'uomo coi suoi limiti, con le sue paure, con la sua profonda cattiveria e la sua celeste bontà. L'uomo non è solo. Non può esser solo. Nel momento della massima debolezza, nel momento dell'abbandono, l'uomo deve prendersi cura di sé stesso, e degli altri. Se degrada l'altro, degrada la sua stessa immagine.
Ci resta il sapore del disgusto, dell'orrore, e, perché no, della pietà di fronte all'immagine del Gheddafi macilento e sballottato verso un abominio che nemmeno comprende appieno. Perché quell'icona, per quanto bestemmiata in vita, è anche la nostra. E' per noi che tremiamo. E' per quell'istintualità senza Dio, per quella fessura da cui passeremmo tutti, se Qualcuno non ci richiamasse a un più intimo, rotondo e pieno senso di noi stessi.
31.10.10
gli animali sono meglio dell'uomo ? quel cane randagio vero amico di Sarah scazzi
Lo scritto d'oggi nasce da una mia incoerenza con quanto scrissi recentemente riguardo al mio rifiuto di parlare ancora del cazzo d'Avetrana .
Ma dopo aver : 1) letto tale lettera , da cui nascerà tale discussone , successiva a repubblica di Anna Maria Quattromini aquattromini@tiscali.it :
Nella triste vicenda di Avetrana c' è un personaggio di cui nessuno si occupa o, almeno, non tanto quanto meriterebbe. Parlo del cane randagio amico di Sarah, che la seguiva dappertutto e che ancora si preoccupa per la sua piccola amica. Da quel 26 agosto staziona vicino a quel maledetto garage dove, forse, ha visto scomparire la sua Sarah e non l' ha più vista uscire. Lui è lì che aspetta, dovrà pure uscire da lì sembra dirci con questa attesa. L' innocenza di un cane non può entrare nella traviata mentalità umana, nelle perversioni umane. Lui pensa solo alla sua piccola amica. Quanto ci insegna quel cane!
2) l'aver cliccato su tale Url presente insieme al video sulla mia "comunity" di facebook ( d'altronde nelle grandifamiglie , non puoi sempre imporre la tua linea , ma devi fare i conti \ tener conto anche con il dissenso e con la diversità degli altri\e ) dove riporta la lettera integrale della mamma di Scazzi un'appello di una donna che è stata , e , ritornerà a farlo vista la sua riservtezza , lontana da partecipare ai salotti mediatici dai media tv ) fatto nella trasmissione Matrix ( finalmente ameno da questo scorcio una dele trasmissioni pacate in mezzo al fango e sciacallaggio mediatico su questa vicenda ) lo trovate sotto
(...)
Abbiamo girato insieme
e ascoltato le voci dei matti
incontrato la gente più strana
e imbarcato compagni di viaggio
qualcuno è rimasto
qualcuno è andato e non s'è più sentito
un giorno anche tu hai deciso
un abbraccio e poi sei partito.
Buon viaggio hermano querido
e buon cammino ovunque tu vada
forse un giorno potremo incontrarci
di nuovo lungo la strada.
>>
in quanto a volte penso e condivido con lui che noi uomini ( intendo a scando d'equivoci entrambi i sessi ) siamo come animali nè più ne meno cosi siamo stati rapressentati come nelle allegorie della letteratura Greco\ Latina come Fedro o questo brano del filosofo Aristotele ( e poi medievali e seguenti e nella cultura popolare ( tipo lavora come una formica , è un grillo , si comporta come una cicala , sei forte come u leone , se dormi come un ghiro , ecc ) .
Oppure che altre volte lo diventiamo nella nostra brutalsu questa pagina del loro sito ità , efferatezza ( vedere certi delitti o certe vecchie ma ancora pericolose ideologie degenerate * ), cinismo , indifferenza in cui siamo homo hminis lupis e togliamo fuori , non necessariamente ammazziamo fisicamente ma moralmente \ psicologicamente il peggio ( a volte è capitato al sottoscritto nel suo passato in cui si toglieva i pesi dela coscienza con la vendetta , a vote fatta nel mucchio ed a casaccio o peggio per un non nulla ) di noi dele nostre bruttezze fatte dell'abuso dell'istinto e dell'orgoglio . M allo stesso tempo siamo anche dolci , teneroni , mammoni , tanto da sconfinare nel nel melenso , stucchevole , " buonismo d'accatto cioè a tutti i costi con tutti\o " , sdolcinato all'eccesso , ecc .
Inoltre << L'aspetto umano non implica intelligenza umana e, viceversa, l'intelligenza umana non implica necessariamente che si debba avere un corpo umano. Ai sapienti importa solo
l'intelligenza, poco essi si curano dell'apparenza,mentre al contrario gli uomini del volgo badano solo all'aspetto esteriore e non si danno pensiero dell'intelligenza".
(Lìeh Tze - autore e saggio cinese).>> . La lettura di un articolo su donna moderna non ricordo se sul cartaceo letto da qualche parte o comoprato ( ( se in ospedale o sala d'aspetto dela fisiatra o del o oppure da qualche altra parte magari durante un viaggio a Sassari ) oppure sul sitop dela rivista stessa , un mediocre articolo artiolo doi Donna moderna . L'editoriale il cui titolo : che meraviglia riscoprirsi animali. , di cui mi ricordo più o meno l'inizio << L’uomo è un animale. Lo diceva Aristotele. E vale ancora oggi. [...] >> e avanti ad esaltare tutto ciò che c’è di animale nell’uomo, fino alle passioni e agli istinti. Peccato che ( vedere url prima citato ) Aristotele dicesse altro ingfatti dai miei ricordi di studente liceale prima e poi uiversitatio egli utilizzava la famosissima formula del “zoon politicon”, ossia l’uomo è un “animale politico” – è uomo solo all’interno di un organismo politicamente organizzato (come una polis, ad esempio).
Complimenti a Donna Moderna, nella speranza che le sue lettrici, sul filo dell’ignoranza ed immprecisioni dell'articolo ( consapevoli o incosapevoli che siano ) che assorbono, possano evitare di intralciare le persone che invece la testa la usano o almeno ci provano . che, forse, è un tantino differente. O no? . secondo il parere del sottoscritto l’articolo di Donna Moderna è sintomatico e dice tutto sulla nostra società d’oggi. Si cercano emozioni forti, non si cercano più ideali alti. Troppa fatica. E chi ce la fa fare?!? .
Conludo questo post con le note in sottofondo radiofonico di un battito animale di rafe con per chi volesse approfondire tali tematiche ecco una bibliografia parziale degli amici del http://www.uaar.it ( unione atei agnostici razionalisti )
- Desmond Morris. L’animale uomo. Una visione personale della specie umana (titolo originale: The Human Animal). Mondadori, Milano 1994, pp. 224, € 14,46. ISBN 8804451467
- Massimo Recalcati. Sull'odio B. Mondadori, ©2004.
- Dal dolore alla violenza : le origini traumatiche dell'aggressività / Felicity de Zulueta. - Milano : R. Cortina, 1999. - X, 388 p. ; 23 cm.((Trad. di Cristiana Pessina Azzoni.
- L'aggressività femminile / Marina Valcarenghi. -Milano : B. Mondadori, [2003].
- Maschi bestiali : basi biologiche della violenza umana / Richard Wrangham, Dale Peterson ;introduzione di Enrico Alleva e Francesca Matteucci. – Roma :Muzzio, [2005].
- L''aggressività : psicologia e metodi di valutazione / Carmelo Masala,Antonio Preti, Donatella Rita Petretto. - Roma : Carocci, 2002. - 238 p.
- Gli dei dentro l'uomo : una nuova psicologia dell'uomo / Jean Shinoda Bolen. - Roma : Astrolabio, 1994. - 328 p.
- L'empatia / Edith Stein ; a cura di Michele Nicoletti ; presentazione di Achille Ardigo.- 4. ed. - Milano : Angeli, 1999. - 202 p.
- Saggio sull'uomo : introduzione ad una filosofia della cultura umana / Ernst Cassirer. - Roma : Armando, stampa 1996. - 431 p. ; 22 cm. ((In appendice: Lo strutturalismo nella linguistica moderna ) .
- Uomo, natura, mondo : il problema antropologico in filosofia / Riccardo Martinelli. - Bologna : Il mulino, [2004]. - 339 p.
e altri che trovate qui su questa pagina del loro sito
emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello
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