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1.3.24

L'ultima volta che siamo stati bambini esordio alla regia di claudio bisio., La signora della scogliera Marco Nucci sceneggiatiura \ soggetto e Disegni di: Mattia Surroz., opere da ricordare CON L'URGENZA DI CONDIVIDERE RIFLESSIONI ED EMOZIONI.

Nei giorni  scorsi  ,  stanco  dei soliti programmi post  elettorali ho visto   su  primevideo  il bellissimo ed  toccante  film L'ultima  volta   che  siamo  stati bambini   . Unoi dei pochi  film " non ideologici  "   ed  non retorici   sul periodo  della  II  guerra    mondiale   ed  l'olocausto . 
Esso insieme  alla  bellissima  storia a metà  tra orrore  e memoria La  signora  della  scogliera  (trovate sotto  al  centro  la  prima  tavola )  di :  soggetto  e  sceneggiatura  Marco Nucci   e Disegni di: Mattia Surroz  pubblicata su    topolino n 3561 . Una  bellissima  Storia      che  dimostra  come  il  fumetto   non  sia  solo  un  genere  letterario   per bambini .
 Tali opere    hanno  rallegrato  la  mia settimana  creando   un diversivo    rispetto  a  temi dominanti   cioè   sui media  (le  cariche  della polizia   a Pisa   e la  sconfitta    del  centro   destra  ed  la  vittoria  del  campo largo   in Sardegna) .IL  fumetto La  signora  della  scogliera  perchè  smonta il tabù  che  la letteratura   e  l'horror   siano  solo  adatti  ai ragazzi\e  dai  14  anni in su . Già  dall'incipit   e  dai  disegni  della  prima  tavola  (  vedere  foto sotto  )  t'invita  alla  lettura   e ,   sembrano ricordare  (  foto    sotto  a destra  )  il famoso  disegno di Snoopy  : <<  era ua  notte buia  e tempestosa

questo racconto ha smosso in me sentimenti, desideri e ricordi che tengo da parte, soffocati dalla quotidianità e da un pizzico di malinconia generale.
A volte capitano dei periodi in cui non si sa davvero che cosa si vuole dalla vita. Magari si ha anche un desiderio o un obiettivo, ma rimane lì, distante e confuso. A volte questa distanza è rassicurante, perché raggiungere quell’obiettivo spaventa, ma il più delle volte lascia addosso un senso di frustrazione che alla lunga sfianca.Eppure in momenti come questo cerco di non arrendermi, di trovare dei segnali, qualcosa che tenga il legame in vita e che mi tiri fuori dalla palude in cui finisco (oppure mi infilo a bella posta, perché una tendenza al masochismo c’è sempre). 
 IL  film  L'ultima  volta   che  siamo  stati bambini ,vede  l'esordio alla regia di Claudio Bisio,appartiene insieme  allla  storia     prima  citata   , alla categoria di quelli che non si dimenticano. Infatti  generalmente  quando un attore famoso si cimenta nella regia i motivi possono essere diversi e, in più di un'occasione, anche legati ad un'esigenza personale e professionale che non necessariamente deve coincidere con l'interesse degli spettatori.Non è così per l'esordio di Claudio Bisio dietro la macchina da presa , da quel poco  che   capisco di tecnica   cinematografica   e  di  sceneggiattura ,  che ha più di un punto di contatto con quelli di coloro che nascevano come registi e sono diventati noti ed apprezzati nel panorama nazionale ed internazionale. Perché nella storia scelta, nel modo in cui è stata trasposta sullo schermo dalle pagine di un libro (di Fabio Bartolomei) e in quello in cui è stata girata, si sente l'urgenza di condividere pensieri, riflessioni (non solo, si badi bene, sul passato) ed emozioni.
Ecco che   :   <<   [... ] Bisio guarda ai suoi giovanissimi e straordinari protagonisti con il desiderio di fare un film che arrivi al pubblico più vasto senza però scegliere soluzioni facili o scorciatoie narrative anche quando modifica, come è necessario fare, elementi anche importanti del romanzo. Si sente in lui la capacità di creare coesione al progetto che solo i bravi attori riescono ad ottenere da coloro che hanno scelto per trasformare la loro visione in gesti, parole, esternazione di sentimenti.  [....] dalla  recensione   di    https://www.mymovies.it/film/2023/lultima-volta-che-siamo-stati-bambini/ >>.
Ognuno di noi ,  sottoscrito  compreso  , ha avuto nella vita il suo momento di passaggio in cui 'non è stato/a bambino/a'. Qualcuno però sa ancora rinvenire dentro di sé l'innocenza, lo sguardo comunque ancora aperto alla meraviglia che è proprio di quell'età, nonostante tutti i possibili condizionamenti. Bisio c'è riuscito e ha trovato anche il modo migliore per comunicarlo e  ne  ha  fatto un  film  bellissimo     dove spiega  senza annoiare   ma  anzi divertendo  e  coinvolgendo  lo  spettatore  , soprattutto   ai bambini  e a  chi ha   solo una  conoscienza   parziale   o a assente  ,    delle leggi  razziali    e del fascimo  durantre  la  II  guerra mondiale  .
  


4.6.22

topolino n. 3471 racconta la storia del Il cinema teatro di Cavriago e la storia dell'italo americano Sylvester Z. Poli un grosso magnante teaterale e cinematrografo degli Usa

Non è la prima volta che il cinema di Cavriago Multisala Novecento chevede la ribalta nazionale. Come riporta l’autrice del testo, Barbara Garufi, questo “esempio da prendere a modello” venne raccontato dal registra Daniele Segre nel film documentario “Pareven Furmighi” ( che  in dialetto


locale lo  si può  tradurre  sembrano  formiche  )   e conquistò il Festival di Venezia. 
Song post
Meglio del cinema - Fedez
Dovevo fare del cinema -Francesco Guccini


Esso   il primo cinema multisala della provincia di Reggio Emilia, nasce dalle ceneri del Teatro Nuovo costruito dopo
la guerra per volontà degli abitanti del paese  s'era  dopo la  guerra ed  la  guerra  civile  \   guerra  di liberazione    ed la gente   voleva  lasciarsi alle spalle quasi un 30  ennio   di   brutture     ma  soprattutto  voleva   sentiva  il bisogno di stare insieme    d'avere  un  luogo d''aggregazione    dove poter    vedere film  , fare teratro e  fare  musica  , ballare  , insomma  incontrarsi e  divertesi  .  
Una testimonianza – si legge nel pezzo  di  "Topolino" si immerge nel multisala Novecento di Cavriago  della Gazzetta di Reggio Reggio del 4\6\2022  – dai toni epici e leggendari in cui i protagonisti di allora diventano “attori” per raccontare i ricordi di quell’esperienza corale». Nello stesso articolo    troviasmo   diversi gli elogi, come questo che introduce il pezzo:









«C come cinema, come Cavriago e come Circolo Virtuoso per raccontarvi una storia, questa volta vera, quella del Cinema Teatro Nuovo – oggi ribattezzato Multisala Novecento – un’opera realizzata e gestita grazie all’altruismo e al volontariato della cittadinanza locale,
che racconta un pezzetto del nostro bel Paese ».Viene poi messo in luce che il volontariato è il punto di forza da sempre di Multisala Novecento: «Ancora oggi – si legge – a distanza di 70 anni, il cinema è gestito dalla cittadinanza. La biglietteria, gli addetti sala, la programmazione, i titoli dei film sono tutti opera di persone volontarie che abitano in paese e che lo fanno per amore del cinema».


Tale storia  ripresa  nel  fumetto   , potrebbe  essere   un esempio    da  prendere  a modello  . Infatti   secondo   gli  approfondimenti    alla  storia  "Paperini   Archimede   nuovo cinema  Paperoli di  Bruno Sarda  (  soggetto e sceneggiatura  ) e Davide  Cesarello  (  disegni  )  . Ancora  oggi  , a  distanza  di   più di 70 anni , il cinema  in questione  è  gestito  dalla cittadinanza . i Titoli  dei film, eccetto  quelli  nazinali ed  internazionali    sono       opera  di persone   volontarie   chge  abitano in paese    e  che lo fanno per  amore  del  cinema  . 


Tale     vicenda  è simile a   quella  di  

Sylvester Z. Poli

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Sylvester Zefferino Poli (31 dicembre 1858 – 31 maggio 1937) è stato un immigrato italiano negli Stati Uniti che divenne un magnate del teatro durante la fine del 1800 e i primi decenni del 20 ° secolo. Nel 1916 controllava 30 teatri e fu annunciato come il più grande proprietario di teatri individuali al mondo in quel momento,[1] stabilendosi in tutto il nord-est degli Stati Uniti. Iniziando con una carriera nella scultura in cera, è passato rapidamente a musei dime, curiosità, spettacoli di varietà e, infine, teatri di vaudeville e palazzi del cinema.

Fotografia di S.Z. Poli

Primi anni[modifica]

Nato nel villaggio di Piano di Coreglia, un sobborgo di Lucca, Toscana, Italia la notte di Capodanno del 1858,[2] suo padre era un organista di chiesa e sua madre preparava torte e caramelle da vendere. Ha iniziato a mostrare un talento per lo schizzo e la modellazione in giovane età, che sua madre ha incoraggiato. Durante la guerra franco-prussiana, i Poli diedero rifugio alla famiglia del noto scultore francese e intimo amico di Napoleone, M. Dublex. Sylvester lasciò la sua casa alla giovane età di 13 anni per accompagnare Dublex a Parigi, dove avrebbe intrapreso un apprendistato per imparare l'arte della modellazione in argilla e cera. [3] Tornò in Italia per 32 mesi per completare il suo obbligo militare,[4] poi tornò in Francia per riprendere gli studi e accettare un impiego presso il Musée Grevin di Parigi. Ha lavorato con la collezione storica di cere della galleria diventando abile nel modellare da schizzi e fotografie. Ha modellato re, regine, presidenti e ha anche costruito gruppi come lo Chambor degli Orrori, "Fulton's Invention of the Steamboat" e Life of Christ.

Trasferirsi in America[modifica]

Dopo diversi anni di servizio con il Musee Grevin di Parigi, Poli andò in America nel settembre 1881 e fu assunto dall'Eden Musee[5] di New York. Lì incontrò la sua compagna di vita e moglie, Rosa Leverone. Si sposarono il 25 agosto 1885. [6] Nel 1886, Poli andò a lavorare per il Museo Egizio di Filadelfia come capo modellatore. Mentre sette anarchici erano condannati a morte per aver partecipato ai disordini di Haymarket a Chicago, Poli ottenne il permesso dalle autorità e dalle famiglie dei prigionieri di riprodurli in cera usando i loro veri vestiti. Ha aperto una mostra di negozi con queste figure, e poi è sceso in strada dando mostre in varie città. Nel 1888, prese la decisione di aprire un museo permanente. [7]

Costruire un impero[modifica]

Nel 1888, Poli formò una partnership e aprì una combinazione di musei e teatri a Toronto, Canada, Rochester NY e Staten Island. Alla fine, è andato da solo a Troy, New York. Nel 1892, si stabilì a New Haven, nel Connecticut, e aprì il Poli Eden Musee. Decidendo che aveva bisogno di un teatro in buona fede dove poter mettere in scena continui spettacoli di "vaudeville di alta classe", costruì il Poli's Wonderland Theatre nel 1893. [7] Dal 1897 al 1926, Poli continuò a costruire teatri, a Waterbury, Bridgeport, Meriden e Hartford connecticut, a Springfield e Worcester, Massachusetts, a Jersey City, NJ, a Wilkes-Barre e Scranton, PA, e Washington, DC. Il crescente successo della sua attività sembrava parallelo all'espansione industriale nelle città del nord-est. [8] Alcune città avevano ben tre teatri, e Poli spesso ricostruiva lo stesso teatro due o tre volte, per rimanere competitivo. Poli ha attraversato un periodo senza rivali fino a quando B.F. Keith ha guadagnato un circuito potente. Ovunque uno iniziasse a fare pubblicità, l'altro presto seguiva l'esempio. Dopo molte energie sprecate, i due decisero di stare lontani l'uno dall'altro. [9] Poli vendette tutte le proprietà relative alla faida di Keith tranne Jersey City.

Famiglia[modifica]

Sylvester Poli sposò Rosa Leverone (17/01/1869-1/5/1960) di Genova nel 1885. Le insegnò l'arte meticolosa di infilare nella cera i peli delle figure per la testa e la barba. Negli anni successivi, mentre Sylvester era impegnato con i suoi teatri, Rosa sostenne importanti cause comunitarie e filantropiche. Fu una figura di spicco con i Veterani della Guerra Straniera, e ricevette anche la Croce d'Onore Italiana dalla Regina Elena d'Italia. Ebbero cinque figli insieme; Edward (10/12/1891-11/11/1922), Adelina (7/19/1889-11/13/1966), Juliette (6/21/1897-4/1/1976), Laurina (10/1/1899-1/26/1978) e Lillian (4/3/1903-12/16/1976). Poli costruì la Villa Rosa Terrace[10] (dal nome di sua moglie) a Woodmont, Milford, connecticut, composta dalla casa principale e da dieci (10) cottage sul lungomare, che diede ai loro figli. La famiglia trascorreva le estati insieme a Villa Rosa godendosi feste sontuose. Acquistò anche case invernali per ciascuna delle ragazze, ad eccezione di Lillian (Lily), che avrebbe poi sposato il marchese Lippi Gerini,[11][12] e sarebbe tornata in Italia con il suo nuovo marito. Poli trascorse molto tempo a preparare il figlio, Edward, a rilevare l'attività nel 1923. Tuttavia, nel novembre 1922, il figlio contrasse l'appendicite e sebbene l'intervento chirurgico fosse eseguito con successo, si verificò un'embolia ed Edward morì l'11 novembre. Sopraffatto dal dolore, Poli fece erigere un mausoleo di marmo[13] in memoria del figlio nel cimitero di St. Lawrence, West Haven, CT.

Pensionamento[modifica]

Quando Poli andò in pensione all'età di 70 anni, aveva accumulato oltre 20 teatri, tre hotel (tra cui il Savoy di Miami), 500 uffici e due cantieri. [14] Nel luglio 1928, Poli vendette alla Fox New England Theatres, mantenendo 3/4 di interesse e creando Fox-Poli's. Con il crollo del mercato azionario del 1929, Fox andò in amministrazione controllata nel 1932. [15] Poli riprese il controllo e nel maggio 1934, Loew's Theatres acquistò i teatri rimanenti, che divennero noti come Loew's-Poli New England Theatres. [16] Sylvester Poli trascorse i suoi ultimi anni nella sua casa estiva, la Villa Rosa a Woodmont, CT. Morì il 31 maggio 1937 all'età di 78 anni a causa di una polmonite. [17]

Aneddoti[modifica]

George M. Cohan - Poli stava contrattando con i Four Cohans per un fidanzamento di ritorno. Il giovane George M. Cohan sentiva che il loro atto valeva più di quanto S.Z. sentisse che il suo teatro poteva pagare. Dopo molte contrattazioni, i Cohans accettarono di andare avanti per il vecchio stipendio. Durante quella performance, i genitori di Cohan erano tra il pubblico per celebrare il loro 25 ° anniversario di matrimonio. Le luci della casa sono state sollevate e gli uscieri sono scesi lungo il corridoio portando un elaborato set di servizio in argento. Il servizio è stato presentato all'anziano Cohans, con le congratulazioni dei Poli. Dopo lo spettacolo, S.Z. e Rosa hanno dato un ricevimento per loro. George chiese a S.Z. perché avesse fatto un tale clamore per il loro stipendio, dato che il regalo per l'anniversario e la festa costavano molto più dell'aumento che aveva voluto. S.Z. rispose: "George, lo stipendio era business, il dono è amicizia". [18]

Al Jolson è apparso per la prima volta per Poli a New Haven, CT come parte di un trio, "Jolson, Palmer e Jolson". S.Z. suggerì che Jolson avrebbe potuto fare meglio come singolo atto in blackface. Jolson uscì da solo per diventare famoso. [19]

Citazioni[modifica]

Sylvester Z. Poli a.k.a. Il Grande Vecchio Monarca

A proposito di essere nato alle 22:00 di Capodanno: "Avevo un anno, due ore dopo essere nato". [20]

A proposito dei suoi spettacoli: "Sempre, e in ogni momento, sono stato un forte credente nella moralità. Ho sempre insistito su spettacoli puliti e non ho mai tollerato nulla che potesse essere considerato inadatto alla presentazione pubblica". [20]

Alcune delle ragioni del suo notevole successo: "E come il calzolaio, che si attiene al suo compito, non ho mai corso a canali strani; Sono sempre rimasto uno showman. La mia attenzione, le mie risorse, i miei investimenti, le mie capacità sono state mantenute sempre nel solco teatrale. Non ho cercato né diversione né profitto al di fuori del campo teatrale. Forse a quel fatto di concentrazione devo, tanto quanto a qualsiasi cosa, quale successo mi è arrivato nella professione teatrale. [20]

Dal New Haven Civic Improvement Committee che rappresenta la voce italo-americana: "La nostra razza ha trovato un rifugio sicuro dietro le stelle e le strisce, e sentiamo che tra tutti i suoi figli che si sforzano di portare questa bandiera alla vittoria, nessuno porterà entusiasmo e lealtà più salda dei suoi figli di sangue italiano". [21]

8.3.17

ottimo omaggio disney topo maltese n 3197-3198 a H. Pratt e alla sua ballata del mare salato



La    prima parte   dell'intervista  ( qui la  seconda )  ed  il promo   della  storia  UNA BALLATA DEL TOPO SALATO





INTERVISTA A GIORGIO CAVAZZANO – PARTE 1
Topo Maltese e 50 anni di Disney



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UNA BALLATA DEL TOPO SALATO
Topo Maltese e 50 anni di Disney


restituiscono  , a   questa  avventura emozionante, un omaggio spettacolare, una storia magistralmente scritta (da Bruno Enna) e disegnata (da Giorgio Cavazzano)  ,tutte le magiche atmosfere Hugoprattiane. Infatti Topo Maltese e' una di quelle fantastiche storie piene di umanità, poesia, sincerità umana. Bellissima la musica, mi ha commosso, riporta alle atmosfere immaginate da Prat
Una storia  bellissima , se un giudizio  anche  un po' anticipata  , io  avrei aspettato la  fine  , quello della stessa  direttrice  di topolino nell'editoriale  del numero scorso   : << Incredulità. Meraviglia. Commozione. Topolino e Corto Maltese, due eroi leggendari e immortali, si incontrano in questo numero del nostro piccolo, grande, unico giornale. Ce l’abbiamo fatta davvero.(...)  >> [continua  qui ] .
Infatti  , cosa  rara , con  sincerità la stessa  Patrizia Zanotti, direttrice di “Cong – Hugo Pratt art properties”  ha  riassunto  il  suo giudizio  in un’unica, bellissima dichiarazione: «50 anni per Corto e 50 anni dalla prima storia Disney di Cavazzano: Corto Maltese con Topolino oggi è più giovane che mai».


Arriva  Topo Maltese Un numero particolare  . Infatti  Certe coincidenze sono ----  secondo http://www.staynerd.com/topo-maltese-ballata-del-topo-salato/ --- talmente precise, puntali e diaboliche che fanno pensare che qualcuno le abbia orchestrate con l’obiettivo di prenderci in giro. Secondo Carl Gustav Jung, uno che dell’argomento se ne intendeva (tanto da fondare a riguardo il principio della “sincronicità“), le coincidenze sono “due o più eventi non legati da un rapporto causale, che hanno uno stesso o un analogo contenuto significativo“. Che si tratti di leggende, storie più o meno fantasiose o ricorrenze oltremodo inquietanti, le coincidenze fanno parte della nostra vita e, ogni volta che ne incontriamo una, non possiamo far altro che rimanerne incantati. Questo accade anche e soprattutto nel fumetto, sotto forma di rimandi, intuizioni artistiche, previsioni, stili di disegno, incroci, spesso dando la sensazione che si tratti di un piccolo grande mondo indissolubilmente collegato. Ed è proprio in questi giorni che Topolino ne festeggia una mica da ridere. Infatti, cinquant’anni fa, due personaggi diventati per vie diverse figure storiche del fumetto iniziavano al loro unica, inimitabile corsa: Corto Maltese e Giorgio Cavazzano. Non a caso, il settimanale orecchiuto edito da Panini Comics decide di celebrarli entrambi con Topo MalteseUna ballata del topo salato, parodia-rivisitazione della prima, straordinaria apparizione del marinaio di Hugo PrattUna ballata del mare salato.
(.....)  . 
un sorprendente equilibrio tra avventura e umorismo. Risultato che non stupisce, visto che Enna ha sviluppato negli anni una bravura unica nell’ideare rivisitazioni non solo rispettose dell’opera di partenza ma anche straordinariamente originali. Obiettivo raggiunto anche questa volta. In particolare, le “parti” assegnate ai vari attori si sono rivelate decisamente azzeccate. Topo Maltese è un vicinissimo parente della creatura di Pratt e ne interpreta alla perfezione il carattere all’apparenza cinico, disilluso, ma che in realtà nasconde una grande umanità e una sensibilità fuori dal comune, conditi da un’ironia tagliente e da un’arguzia inusuale. 

Ma anche gli altri sono perfettamente calati nel ruolo, come Gambadirasputin, Minnie Dora e Pippotarao, che riportano le caratteristiche dei personaggi originali aggiungendo la propria personalità. Sembra davvero che Enna sia il regista di uno spettacolo teatrale e Topolino e gli altri siano gli attori che interpretano un testo, mettendoci dentro se stessi. E Cavazzano? Si occupa di tutto il resto: scenografia, costumi, luci, signore e padrone del “dietro le quinte” della rappresentazione.

...

Si  riusciti ad  unire come  dice   questo articolo  de laStampa del  2\3\2017    i due tipi di fumetto   quello popolare  e  quello  d'autore  . Concordo   con  Gumi sul    forum del  http://www.papersera.net/  più  precisamente  qui

 Re: Topolino 3197  3\3\2017 18:51:35


[...] Ora, è vero che di Bruno Enna spesso si dice che ci si può fidare ad occhi chiusi, ed è vero la grande maggioranza delle volte, ma è anche vero che Una ballata del mare salato più che un fumetto è un capolavoro della letteratura e l'impresa pareva abbastanza ardua. Anche qui, come nella sua trilogia horror,Enna più che una parodia (come era invece Topolinix) effettua una trasposizione in salsa disneyana della sceneggiatura di Pratt ed è stato, per quel che penso, molto molto bravo a seguire a discostarsene solamente in pochi punti, per addolcire gli aspetti meno adatti al settimanale, ma mantenendo l'impronta e buona parte dell'atmosfera inarrivabile dell'originale. In questa prima puntata la vicenda scorre in maniera naturalissima, i personaggi sono assolutamente centrati e credibili, soprattutto i comprimari. Una osservazione a parte su Topolino che interpreta il ruolo di Corto Maltese, senza dare però l'impressione di essere un personaggio diverso da se stesso. Ciò a mio avviso sta a significare che è sia vero che Topolino è un personaggio universale che può interpretare (quasi) ogni ruolo, ma è anche vero che inevitabilmente nel confronto con l'originale non riesce ad avvicinarsi al carisma di Corto, forse in assoluto il più carismatico dei personaggi a fumetti. (E peccato per il "taglio" dell'orecchino visto nelle prime bozze, che è uno dei tratti distintivi del personaggio, anche se capisco che "su topolino non si può"). [...]
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e  con sempre   sullo stesso forum

camminatadisney

Re: Topolino 3197
Rispondi #47 - Ieri alle 22:50:59 Segnala ai moderatori! Contrassegna & Cita Citazione

Capolavoro.
'Topo Maltese - Una ballata del topo salato' è una memorabile restituzione dell' opera originale di Pratt.
La prima avventura di Corto Maltese nel '67 fu dirompente, per forza evocativa, per l' aderenza alle vicende e ai luoghi del Pacifico all' indomani della Grande Guerra, per l' innovativo concetto di eroe, per il carisma di tanti personaggi i cui destini, appunto, suggerivano la "ballata"...
Con Pratt i canoni del fumetti fino ad allora conosciuti vennero scardinati, tanto da far dire a U. Eco che si trattava di letteratura per immagini. Oggi si parlerebbe di un esemplare graphic novel.
Enna e Cavazzano sono riusciti, a mio avviso, a farne una riscrittura, reinventando e celebrando al tempo stesso l' opera originale.
La fedeltà ad alcune situazioni, ad alcuni dialoghi, perfino ad una certa mimica dell' avventura di Pratt, è sorprendente.
Il tutto ovviamente in salsa Disney e 50 anni dopo...
Non mi aspetto cioè che Topo Maltese suggerisca di frequentare ragazze col gonnellino di foglie, anche prima che venga l' autunno... come dice Corto.
Chiaramente le caratterizzazioni dei personaggi risultano qui un po' più scialbe, il verosimile storico - geografico affievolito, il senso stesso di avventura primordiale un po' tradito. Ma era inevitabile.
La resa grafica è comunque eccellente, certe tavole metafisiche ricordano addirittura Moebius. Che su Métal Hurlant fu dirompente almeno quanto Pratt su Sgt. Kirk... Cavazzano da urlo, insomma.
La sorpresa è che Enna non è da meno. Atmosfere, plot, dialoghi; tutto sembra riuscito!
Il racconto corale nei Mari del Sud è reso abilmente anche in questa trasposizione Disney.
Mi sono dilungato nel commentare questa Ballata perché non amo le scorciatoie.
Altrimenti, mi sarei potuto limitare ad un: "Capolavoro!". 

talmente tanto bello e ben fatto che più che una parodia preferisco   usare il termine riadattamento 
Nessun testo alternativo automatico disponibile.per bambini  per infanzia    .
Se proprio   si deve parlare  di parodia  (  cosa secondo me  che  non  lo  è   )  è fatta  talmente  bene   che non lo si  nota   neppure ed  è  fatta  in maniera   cosi leggera  e  modo tale  da   non stravolgere  e  snaturale  il romanzo  (cosa  che  invece  è avvenuta  con  la  riduzione  disney  de  l'isola del tesoro  ) .
Una delle più belle storie che mi ricordi di aver letto su Topolino! Evocativa, emozionante, divertente.... Bravissimi! Infatti concordo con questo articolo di http://www.diregiovani.it/2 quando dice che « Bruno Enna e Giorgio Cavazzano hanno regalato agli appassionati di fumetto un diamante che brillerà per sempre nella storia del fumetto» dichiara Valentina De Poli direttore del magazine Topolino. «È il punto più alto mai raggiunto grazie alle straordinarie capacità degli autori di Topolino che si va ad aggiungere alla straordinaria produzione di parodie a fumetti, veri tesori che negli ultimi anni hanno dato lustro al settimanale con “Moby Dick” di Artibani e Mottura, “L’Isola del Tesoro” di Radice e Turconi, “La Vera Storia di Novecento” di Baricco, Faraci e Cavazzano, “Duckenstein” di Enna e Celoni e il “Don Pipotte” di Vitaliano e Sciarrone solo per citarne alcune. Ma sono certa che non è finita qui!» .
 I disegni di Cavazzano realizzati per “Topo Maltese” sono particolarmente ricchi e dettagliati, veri e propri gioielli che meritano di essere ammirati in grande formato: per questo  sono stati  proposti    ( fanculo alla  continuità territoriale  con la penisola   e non essere riuscito ad  andare ) a   Cartoomics in suggestivi ingrandimenti affiancati a riproduzioni delle matite originali e delle pagine più belle. Al fine di esaltare il collegamento con “Una ballata del mare salato” di Pratt, che proprio quest’anno compie 50 anni, nel percorso si potranno ammirare anche suggestivi confronti tra le vignette dei due maestri, Pratt e Cavazzano, per evidenziare il sofisticato lavoro di rimandi grafici e narrativi tra originale e parodia, con inquadrature, pose, atteggiamenti e dialoghi che gli autori del settimanale Topolino hanno voluto recuperare e riproporre in chiave disneyana. Infine, alcune gigantografie hanno proposto   le copertine e le illustrazioni tratte dal portfolio della storia proponendole in un formato davvero strabiliante ! La storia di  Topo Maltese    , di cui  ho appena  finito  di  leggere  la seconda  punta ,  trova  conferma della  bellezza  grafica  e narrativa   con  quanto dice   : <<  Corto   e Topo Maltese sono sulla stessa lunghezza .... d'onda  !  Entrambi  parlano  (  qui  , aggiunta  mia  ,  c'ero arrivato anch'io appassionato d fumetti e  di graphic  novel  ) la stessa lingua  quella del fumetto  .Nei loro occhi  c'è  curiosità ed avventura  . Entrambi sono innamorati   della libertà . Sono due  gocce   d'acqua   nell'oceano >>  Barbara  Garufi   topolino  n 3198  pag  51  .Una riduziomne   molto fedele  dell'originale  di Pratt , secondo  i puristi ( non li biasimo  )  unpo' edulcorato , vedi  la cancellazione   dell'orecchino o di alcune parole  "dure"    come sovversivo , ecc.,  forse  un po' inutile  visto   tutto quello che le nuv egenerazioni vedono  in rete  e  in tv . Ma  poco importa  vista   la belezza dei disegni  e   e della sceneggiatura    .
Non so che altro  aggiungere  , d'altronde  è meglio cosi rischierei  di appesantirvi troppo  la lettura  ,  lascio il mio commento   dell'opera  con    due  delle ultime  tavole , le più poetiche  insieme a quella  finale  (  che non  pubblico onde  ad  evitare  spoiler  )  dell'avvincente  storia


Scusandomi per  la  qualità  , ma  uso poco  la  fotocamera del cellulare   vi lascio . Alla  Prossima

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