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6.7.21

CARO DAMILANO, DOPO GENOVA 2001 NON ARRIVÒ O ALMENO NON DEL TIUTTO L’ANTI-POLITICA

Da ex simpatizzante ed aderente al gruppo cittadino  locale del m5  dopo il 2001  perché  ...  ma questa è  un altra storia   .... posso dire che la verità  sta nel mezzo.  infatti  se da un lato è  vero che dopo il g8 del 2001 è stato un crescere di populismo  ed demagogia  di cui molti  grillini  ed
ex grillini confluiti nel centro destra sono l'esempio  e qui concordo  con Giovanni Mari  autore  -- da me  intervistato   per  il nostro blog --   di Genova,vent'anni dopo il g8 del 2001, storia  di un fallimento  e  Damilano   . Ma allo stesso tempo come dice Salvatore Cannavò in  

CARO DAMILANO, DOPO GENOVA NON ARRIVÒ L’ANTI-POLITICA
Il Fatto Quotidiano   5\7\2021

C’è una sinistra intellettuale talmente ossessionata dal M5S che non riesce a guardare nemmeno dentro la propria storia. Si prenda l’espressoe l’editoriale che il suo direttore, Marcodamilano, dedica a Genova 2001 e alla Diaz. Che se ne trae da quella storia? Che la dura repressione poliziesca, di cui Gianni De Gennaro non si è mai scusato, e la contestuale violenza dei Black bloc hanno distrutto quel movimento rendendolo un ’ 68 “durato 48 ore”. E quella potenzialità politica, quella speranza, finendo in un buco nero, ha consegnato giovani e meno giovani all’antipolitica. A Beppe Grillo. Solo che il G8 è del 2001, il Vaffaday è del 2007. In mezzo? Dopo Genova c’è la stagione dei Social forum, un movimento contro la guerra indicato dal New York Times come “la seconda potenza mondiale”, soprattutto c’è la sinistra al governo. Prodi e Bertinotti, Agnoletto eurodeputato e deputati che vengono da quel movimento eletti da Rifondazione. Semmai è la delusione di quell’esperienza, la sinistra che si fa casta e potere, a spingere milioni di elettori verso i 5 Stelle. Ma quell’energia non si spegne ancora: realizza il referendum per l’acqua pubblica nel 2011, scende in piazza con gli Indignados in quello stesso anno, dopo che aveva manifestato contro il governo Berlusconi. E solo dopo l’ennesima mazzata politica, il governo Monti, favorito ancora da quella pseudo-sinistra rimasta in campo, si dilegua. Dieci anni dopo. Ora, possiamo capire l’acrimonia versogrillo,la foga di voler costringere tutto in una chiave di lettura precostituita arriva a negare la vita e la realtà di quelle centinaia di migliaia di persone che attraversarono Genova venti anni fa. E offrirono una chance di rinnovamento alla sinistra, che questa si guardò bene dal raccogliere. Allora si spiega meglio perché la sinistra italiana e gli “spiegoni” dei suoi cantori non ne azzeccano una.


 non c'è  stata  l'antipolitica  vera e propria  ma al più antipartitismo o  dei tentativi poi naufragati nelle paludi dellla politika ( ho usato la k per differenziarla da quella vera ) o per  parafrasare  uno slogan del m5 degli esordi nell'olio della scatola di tonno da cui si volevano togliere i tonni .

6.8.16

l'utopia della memoria condivisa i fatti di via d'amelio e di piazza alimonda a confronto


anche se  voi  credete  assolti 
  siete per  sempre  coinvolti



Il post d'oggi è dedicato a tutti coloro che

Giuseppe Scano ha condiviso il video di La Cronaca Italiana.

30 luglio alle ore 23:10 ·










Sono passati 15 anni dal G8 e dai "fatti di Genova". Questi fatti, per l'esattezza.




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4Augusto Gal, Francesca Pedroni e altri 2

Commenti





Paola Scano Ancora.....
Mi piace · Rispondi · 30 luglio alle ore 23:17





Giuseppe Scano cara zia [ Paola Scano ] si fin quando l'italia è sotto processo a straburgo per i fatti della scuola Diaz e Bolzaneto , ed nonostante il monito della Ue è l'unica a non avere nel suo ordinamento un reato di tortura . ricordare i fatti oltre la data de il classico anniversario mi sembra doveroso

Mi piace · Rispondi · 1 · 31 luglio alle ore 9:45.


Marianna Bulciolu Sul reato di tortura Giuseppe ha tutte le ragioni. Uno stato che non riconosca la tortura come reato non può definirsi civile.

Mi piace · Rispondi · 31 luglio alle ore 11:50


come mia zia e chi ancora crede nell'utopia nel caso italiano della memoria condivisa che tende : << a cancellare l'"anomalia italiana", cioè la contrapposizione ancora viva nel nostro Paese - a causa della sua storia peculiare caratterizzata dal fascismo e dalla Resistenza - tra fascismo e antifascismo, tra proletariato e borghesia . è quello di sradicare dalla storia del nostro Paese e dalla memoria delle masse le idee stesse della Resistenza e del socialismo, impedire che vengano trasmesse alle giovani generazioni e far sì che queste sentano negli anni futuri soltanto la campana della borghesia e del regime neofascista[ e non solo . Che poi è lo stesso obiettivo che da un altro versante si propone il neo duce Berlusconi, con la sua campagna anticomunista viscerale >> ( da www.pmli.it/nonmemoriacondivisa.htm ) , accusando come i fascisti e i prefascisti ( i governi dell'italia post unitaria ) d'essere socialista e comunista anche chi non lo è o non lo è mai stato << con toni da dopoguerra >> e da guerra fredda . Infatti basta vedere qualche tempo fa la proibizione ( sembra d'essere ritornati a tempi della Dc negli anni 50 \60 con strascichi negli i anni 70\80 ) da parte del sindaco di Olbia Settimo Nizzi ( forza Italia ) ha proibito prima o alla biblioteca comunale poi ad un privato di trasmettere il film la trattiva di Sabrina Guzzanti
Non ci può essere una "memoria condivisa" fin quando : 1) si guardano le cose da una parte sola , 2) si negherà ed non si ha il coraggio di provare a rimettere in discussione la propria davanti all'evidenza davanti dei fatti o quando essa fa acqua da tutte le parti
Infatti ci sono eventi ed associazioni che pur faticosamente si avviano o almeno ci provano ad arrivare ad una vera memoria condivisa da non confondersi con i primi che ancora faticano o non riescono .


Ecco i fatti  i due  tipi di  fatti  


  • Quelli che ci provano ed a tratti ci riescono

Appartiene , fra alti e bassi , quello della strage di via d'Amelio ( ne riparlerò nel mio viaggio , vedere
per le puntate precedenti l'archivio del blog , viaggio suoi luoghi della contro storia d'Italia ) quella in cui morirono Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina unico sopravvissuto fu l'agente Antonino Vullo, scampato perché al momento della deflagrazione stava parcheggiando uno dei veicoli della scorta . Evento come potete vedere sotto ricordato con calma e pacatezza , salvo qualche polemica ( vere il fatto prima citato ) da gente d'entrambe le parti politico \ culturali .






Giuseppe Scano ha condiviso il post di L'ALBERO DI VIA D'AMELIO.
19 luglio alle ore 16:36
·










19 LUGLIO 1992 - Agostino Catalano,Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina ,Vincenzo Fabio Li Muli, Paolo Borsellino, VIVONO!!La mafia e' invisibile, ma NOI, la vediamo benissimo!!Bisogna liberarsi da questa catena feroce dell'omertà che è uno dei fenomeni sui quali si basa la potenza mafiosa. Si è legati a questo fatto dell'omertà, del non riferire nulla delle cose di Cosa Nostra all'esterno, di non sentire lo Stato, di sentire sempre lo Stato come un nemico o comunque come una entità con cui non bisogna collaborare. Speriamo che cambi il vento, che venga il libeccio, che si porti via quest'afa. ( Giudice Paolo Borsellino )


  • quelli che ancora sono una ferita aperta ed ancora dividono e sono terreno di scontro irruento oltre alla normale e civile dialettica


Il secondo sono i fatti del G8 di Genova 2001 in particolare la vicenda di piazza Alimonda \ omicidio di Carlo Giuliani .
Infatti c'è ancora chi si divide e si contrappone anche violentemente fra : chi lo vuole martire ed eroe . Atteggiamento che non condivido in quanto è una vittima insieme a Mario placanica che viene considerato ed lui stesso a dirlo ed altri elementi emersi nel corso degli anni ma mai portati a dibattimento od ad uno vero e proprio ) ., 2) va oltre nel dire era un assassino , con insulti alla persona ed ai genitori o chi come il caso di zero calcare che mise sul suo profilo facebook una locandina a cui lui partecipava subisce non sollo insulti anche pesanti ma segnalazione che portano al limite della bannazione da fb .
Ecco quello che mi è successo , qualche tempo fa , ne parlo ora a mente fredda , fu fb solo per aver messo un post fotografico ( foto da me scattata a Genova )

Giuseppe Scano ha condiviso la sua foto.
19 luglio alle ore 9:53
·

Domani ore 17 sono 15 anni








In cui ricordavo , senza nessun comento polemico e senza voler prendere posizione in merito al fatto in questione . Vi lascio ai commenti degli utenti per farvi un idea

A testimoniare il fatto che la vicenda di Carlo Giuliani sia una vicenda ancora aperta c'è la censura che ho subito su fb



Giuseppe Scano
19 luglio alle ore 14:27 ·




visto che i censori del Coisp Segreteria Nazionale mi rimuovano dalla pagina fb un commento al post su piazza alimonda fatto come potete vedere sotto in maniera provocatoria certo ma inoffensiva . Lo riporto qui

quello che non capisco , posso capire la titolazione di una via o una piazza ancora la vicenda divide ed una ferita da qualunque parte la si veda aperta , che fastidio vi da un cippo neutro senza nessuna dedica o esaltazione retorica (stava facendo il suo dovere , martire , ecc ) ma con solo su scritto il suo nome, ragazzo , di nascita e di morte ? allora vi faccio una proposta provocatoria in particolare alla vostra sede Lombarda e Mianese perché non raccogliete firme per rimuovere si trova in una piazza della questura non rimuovete la targa dedicata all'anarchico Pinelli ? a voi simpatizzanti ma anche no del Coisp







File:Nuova Lapide Pinelli.jpg - Wikimedia Commons

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oltre a quello ho già detto ecco alcuni commenti da tratti dal primo dei due link sulla vicenda di zero calcare ( vedi sopra ) che . Insieme al commento lasciato sul mio post provocatorio riguardante la censura del gruppo del sindacato di polizia Coisp che chiede d'anni con una raccolta firme la rimozione del cippo neutro ( senza nessuna frase retorica e mitizzazante ) di piazza Alimonda e che come tutti gli anni , quest'anno ha chiesto la piazza per affrontare per modo di dire a 360 gradi la vicenda giuliani e poi oltre a voler far rimuovere un cippo fa un convegno intitolato “L’estintore quale strumento di pace” ovviamente a senso unico ripetendo la solita litania , quando ormai lo sanno dovrebbero saperlo anche i muri che la versione ufficiale fa acqua da tutte le parti .




Marini Antonello Credo che sia doveroso ricordare Pinelli, non si può morire in quel modo ed è altrettanto doveroso ricordarci che chiunque anche a causa di reati persino i peggiori, quando cade sotto la responsabilità della legge e delle forze dell'ordine deve essere trattato secondo la legge ed essere al sicuro. Oltre la legge il diritto sta a Dio ammettendo che esiste. Questo deve essere la normalità in un paese civile umano, perché questa è la differenza tra il bene ed il male.




l'abelinato arrogantea day ago


i commenti sull'argomento confermano solo una cosa: genova e tutto il tempo trascorso da li in avanti purtroppo non sono serviti a un caxxo...avete vinto voi! tenetevi il vostro stato fascista e reazionario costruito al solo scopo di tutelare i ricchi e i potenti sulla pelle di chi sta sotto. vi auguro solo che non vi capiti mai di essere dal lato sbagliato del manganello...che so, magari il giorno in cui decideranno di fare una bella tav o un inceneritore nel giardinetto sotto casa vostra invece che in posti di cui non vi frega una cippa e proverete a protestare, mentre vi apriranno il cranio in due prima di trascinarvi in un tribunale cambierete idea su cosa è giusto e cosa è sbagliato...nel mio mondo per voi storto un "tutore dell'ordine" che spara in faccia ad un ragazzo resterà sempre e comunque sbagliato a priori, qualunque cosa stesse facendo quel ragazzo






Mari More


Prima di dire le solite banalità signori revisionisti informatevi meglio...qualcuno di quelli che commenta ad cazzum ha letto delle controinchieste o ha approfondito la questione? No xche pare che commentate sulla base di quel che vi ha raccontato Topo Gigio...



Concludend o posso affermare  che A 15 anni  dai fatti di Genova   e dalla morte di Carlo Giuliani, Genova è una ferita ancora aperta.  Genova  non è  finista    come dice  Zero Calcare  qui
A voi decidere se coltivare il primo tipo o il secondo tipo di memoria condivisa

9.1.16

G8 di Genova 2001 proposta indecente , il Governo offre 45mila euro di risarcimento alle vittime di Bolzaneto mi compro il tuo silenzoio per evitare figuracce all'estero . bello prima faccio e lascio fare cose bestiali e poi tento di comprarli perchè non mi s'accusi davanti al tribunale europeo per i diritti umani .




non c'è niente d'aggiungere a quanto ho detto nei titolo . a voi ogni ulteriore commento . Dico  solo   merda  feccia  non è degna   di  fare ruoli delicati  come    quelli delle nostre  forze  dell'ordine  alo stesso livello di quelli  che preferiscono obbedir  tacendo   e stare in silenzio davanti  alle nefandezze  dei loro colleghi . Un altra  cosa mi permetto 
d'aggiungere Se vogliono sbancarsi tirino fuori i soldi dei diretti interessati. Quelli pubblici sono nostri.

















LEGGI  ANCHE:
  • "Arriveremo a sbancarci, ma guai a introdurre il reato di tortura nel codice penale, come gli obblighi internazionali da noi contratti ci impongono e come ci chiedono da decenni le Nazioni Unite" scrive Susanna Marietti. Leggi il suo post sulla vicenda ---> http://bit.ly/1ZTIUle
  • Diaz, Strasburgo condanna l'Italia per "torture"  La Corte europea ci bacchetta anche perchè nel nostro Paese non esiste una legislazione sul reato di tortura. L'associazione Antigone: "Serve urgentemente una legge"
  dalla pagina facebook , La Cronaca Italiana ( https://www.facebook.com/gelocalcronacaitaliana ) gestita dalla redazione Agl di Roma no ricordo do preciso il quotidiano dell'articolo mi pare fosse il tirreno  











G8 di Genova, il Governo offre 45mila euro di risarcimento alle vittime di Bolzaneto
In una lettera inviata a Strasburgo e poi ai diretti interessati la proposta di 45mila euro di risarcimento dei danni morali per i 31 firmatari del primo ricorso per gli abusi commessi nella caserma di Genova durante il G8 del 2001 a Genova
09 gennaio 2016




GENOVA. Quarantacinquemila euro di risarcimento dei danni morali subiti dalle vittime delle violenze di Bolzaneto che hanno presentato ricorso alla Corte europea per i diritti dell'uomo. È la proposta di «conciliazione amichevole» presentata formalmente, in nome del governo italiano, dal ministero degli Esteri, competente per le cause davanti alla Corte di Strasburgo. La cifra è la stessa ottenuta da Arnaldo Cestaro , il manifestante vicentino che nel 2001, a 61 anni, venne picchiato durante l'irruzione della polizia alla Diaz.
La richiesta di "conciliazione" riguarda, per ora, il primo dei due ricorsi ancora pendenti per gli abusi commessi all'interno della caserma: i firmatari sono 31, per oltre la metà stranieri. Il secondo ricorso è stato presentato da altri 32 manifestanti. La lettera, scritta in inglese, è arrivata a Strasburgo ai primi di dicembre e nei giorni scorsi è stata resa nota ai diretti interessati, chiamati ora a decidere se accettare o meno e, quindi, se portare avanti o ritirare il ricorso. Prematuro indicarne l'orientamento, ma molti sarebbero decisi a dire «no».
Nel testo, il governo riconosce di non voler in nessun modo sminuire la «serietà e l'importanza degli episodi accaduti» a Bolzaneto e ammette gli abusi «gravissimi e deplorabili» commessi dagli operatori di polizia, che pure sarebbero stati condannati a «effettive sanzioni»: ma una nuova condanna del nostro Paese appare altamente probabile, visto che la Corte europea non decide sul risarcimento ma giudica se c'è stata tortura e se c'è stata poi una punizione effettiva dei responsabili da parte dello Stato. Con la sentenza Cestaro, Strasburgo aveva già riconosciuto l'esistenza di «un problema strutturale della legislazione italiana», che continua a mancare oggi come allora della previsione del reato di tortura e che comunque applica una prescrizione troppo breve a quello di lesioni. Né aiuta che molti dei condannati per i fatti di Bolzaneto siano tuttora in servizio. Entrambi i ricorsi sono stati presentati per la violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea per i diritti dell'uomo che impone una punizione effettiva per i responsabili di tortura o trattamenti inumani e degradanti.
Per alcuni dei ragazzi torturati nella caserma di Bolzaneto questa proposta è già stata definita «indecente», come riporta il quotidiano La Repubblica citando gli avvocati di due giovani ragazzi pestati alla Diaz e poi rinchiusi a Bolzaneto: «Per i miei assistiti la risposta è un deciso no - ha sottolineato a Repubblica l'avvocato Riccardo Passeggi - Non abbiamo bisogno delle elemosine del governo italiano. Nessuno ha mai chiesto scusa per i fatti di Bolzaneto. Non solo, l'ordinamento giuridico italiano non ha mai introdotto il delitto di tortura nel codice penale».

2.4.15

"Una bomba esploderà in metro a Milano " per l'expo' 2015 , la bufala diventerà diventa psicosi

Davanti a news  come quella  che trovate  sotto   mi  vengono questi pensieri 
MA FNCL . AI BUFALISTI ECCESSIVI . NON VI RENDETE CONTO DI CHI VUOLE REPRIMERE IL DISSENSO E ALIMENTATA UNA NUOVA STRATEGIA DELLA TENSIONE . NON BASTA . QUELLA CHE C'è GIà STATA DAL 1960 AL 1992\3 CON LE BOMBE NELLE PIAZZE , SUI TRENI E LE STRAGI . ma quello che era successo prima del g8 genova 2001 e poi alle tre giornate  del G8  non vi ricorda niente ?  se  avete sospetti  non fondati  non usate  i  social  e non rivolgetevi    alle forze  dell'ordine  create  solo  l'effetto al lupo al  lupo 


Sui social voci di un imminente attentato in vista dell'Expo. Centralini della polizia inondati di telefonate. Le autorità rassicurano: "E' una leggenda metropolitana. Ma vigiliamo".
"L'altro giorno, a Milano, ho trovato un portafoglio. Era di un manager arabo. L'ho chiamato e gliel'ho restituito. E lui, per ringraziarmi, anziché darmi una mancia mi ha svelato un segreto: "Il Primo maggio tieniti lontana dalla metropolitana, perché i terroristi faranno scoppiare una bomba"". La leggenda metropolitana, che aveva spopolato, con variazioni più o meno significative, in tutta Italia dopo l'11 settembre, torna a diffondersi a macchia d'olio in vista dell'inaugurazione dell'Expo. Merito (o meglio colpa) di Whatsapp, Facebook, Twitter e dei numerosi strumenti social a disposizione dei creduloni. Un vero e proprio allarme virale, che ha prodotto negli ultimi giorni decine di telefonate ai centralini dei carabinieri e della polizia di Milano e costretto le autorità a diffondere comunicati per rasserenare gli animi. "Investigatori e inquirenti milanesi dell'antiterrorismo stanno da tempo monitorando il fenomeno - fanno sapere le forze dell'ordine meneghine attraverso le agenzie di stampa - ed effettuando gli opportuni riscontri i quali hanno rivelato l'inconsistenza di questi episodi e, quindi, di un reale pericolo di atti terroristici. Si tratta di storie che spesso si sono ripetute in concomitanza di grandi eventi oppure in seguito al verificarsi, all'estero, di attentati. I racconti che sono stati verificati sono stati riconducibili ad un effetto suggestivo relativo agli attentati che si sono succeduti in Europa, in Asia, negli Stati Uniti e in altri paesi. Dopo la verifica di questi racconti l'antiterrorismo milanese è giunto alla conclusione che non vi sia un reale pericolo".

2.10.12

scuola diaz ( 21\7\2001 ) le motivazioni dela cassazione




G8, Cassazione: "Violenze alla Diaz


screditano l'Italia davanti al mondo"
La Suprema corte motiva la sentenza che ha decapitato i vertici della Polizia. Hanno commesso un "puro esercizio di violenza di una gravità inusitata". Con gli arresti, De Gennaro, voleva riscattare l'immagine della polizia accusata di inerzia. Per questo i giudici hanno confermato le condanne e prescritti i reati di lesione contestati ad alcuni agenti

di BRUNO PERSANO






Le violenze della polizia e gli immotivati arresti di massa dei no global inerti e innocenti, hanno "gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero". Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni, appena depositate, del processo 'Diaz' che ha decapitato i vertici della polizia.
"Esercizio di violenza" - L'irruzione nella scuola durante i G8 fu "un puro esercizio di violenza" da parte della polizia, "di una gravità inusitata". "L'immagine della polizia doveva essere riscattata, essendo apparsa inerte di fronte ai gravissimi fatti di devastazione e saccheggio che avevano" messo a ferro e fuoco Genova. Per questo, secondo i giudici della Cassazione, è stato decisa l'operazione Diaz, una sorta di "riscatto" d'immagine.
De Gennaro esortò ad eseguire gli arresti - I magistrati della Cassazione svelano pure che ad "esortare" i suoi funzionari "ad eseguire arresti", fu proprio Giovanni De Gennaro, allora capo della Polizia: una strategia per riscattare l'immagine della Polizia dalle accuse di inerzia.
Sono questi i motivi per cui la Cassazione, il 5 luglio scorso, ha confermato le condanne per gli ex vertici della polizia e dichiarati prescritti i reati di lesione contestati ad alcuni agenti.
"Hanno aggredito gente che dormiva" - "L'assoluta gravità - si legge nella sentenza numero 38.085 - sta nel fatto che le violenze nella scuola, si sono scatenate contro persone all'evidenza inermi": alcuni dormivano, altri avevano le mani alzate in segno di resa. Hanno colpito "con manganelli, calci e pugni, sordi alle invocazioni" di smetterla che si alzavano dalle vittime, continuando nella punizione al grido di 'bastardi'". Parole pesanti quelle usate dai giudici della Suprema Corte: s'è "trattato di violenza non giustificata e punitiva, vendicativa e diretta all'umiliazione e alla sofferenza fisica e mentale delle vittime".
"Comportamento odioso dei vertici" - E in questa "macelleria messicana", come la definì Michelangelo Fournier all'epoca al comando del Primo reparto Mobile di Roma, il comportamento dei vertici di comando è stato "odioso": per persistere negli arresti hanno creato verbali menzogneri "funzionali a sostenere così gravi accuse da giustificare un arresto di massa", convalidato dai giudici ingannati da quei rapporti fasulli.
(02 ottobre 2012)
qui ulteriori news in particolare le promozioni degli indagati http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/07/02/news/g8-38386781
i video tranne l'ultimo vengono  da http://processig8.org/Video/frameg8%20diaz.html


 

FRAME G8 Diaz 1/5

 

FRAME G8 Diaz 2/5

 

FRAME G8 Diaz 3/5

 

FRAME G8 Diaz 4/5

 

FRAME G8 Diaz 5/5



6.5.12

Diaz - Non pulire questo sangue (2012)

 proprio mentre scrivo    questo post  e  ripensando  al film  appena  visto  mi  sono tornate in mente  le parole  sia  di Pasolini sia    di questa  canzone





Prima  d0iniziare  al post   d’oggi  devo fare  delle premesse
La  prima
Riprendo  l’accenno   ,  sul perché vedo  ( anche se pochissimi   fra i nuovi   e appena  usciti o  in corso nelle  sale  generalmente  aspetto uno  \ due mesi rispetto  a  ai 4\8   mesi  che escano in dvd  )   i film scaricati o  in streaming  in rete  , fatto  nella Famigerata intervista   al poco  coraggioso    Carlo Cucchiarelli che mi ha  fatto  litigare    con quelli del circolo anarchico http://stragedistato.wordpress.com/ per …. ma questa  è un’altra storia che prima o poi affronterò  su questo  blog
Ecco i principali motivi per  cui   scarico  o mi faccio scaricare   e vedo   i film  senza  nessuna distinzione fra quelli apena usciti nelle sale o vecchi  ,  e  non più trasmessi  o mai trasmessi in tv   :

Scarsa o mancanza distribuzione nelle sale dove lo tengono pochi giorni rispetto ai grandi film o di “ cassetta “ ( generalmente polpettoni ) con grandi attori\ attrici o di grandi registi oppure  se nel caso abbia creato un caso o una grande discussione sui media ,2) nei piccoli paesi portano , salvo quel spirito coraggioso che da rassegna cinematografiche , solo film da cassetta                                                                                       
Curiosità nel vedere perché quel film è stato bastonato \ stroncato dalla critica o  ha creato  un vespaio di polemiche                                                                                                                                 Poca pazienza d’aspettare che ( se esce perché spesso neppure esce ) escano a noleggio ma  solo in vendita  o in vendita nelle  edicole  
Perché certi film come  questo pur mal fatti o parziali nella verità dei fatti ( qui le mancanze del film   volute per troppa paura d’essere etichettato / strumentalizzato del regista del film ? ) sono dei documentari da conservare
La seconda il cambio di rotta inizialmente  avevo  pensato di liquidare il film  Diaz  in due parole  e  con una parafrasi  di una famosa canzone di  De  Andre : storia  normale per chi c’è  stato vedere quasi per dovere per il rimpianto ( ero infortunato e poi i miei vecchi reduci del 68\77 avevano paura che andassi ) di non essere andato e per collaborare con carlo Gubitosa al libro   (  foto sopra   a sinistra    e    il link per  scaricarlo   , storia speciale per  chi non c’è stato  ma in particolare  vuole dimenticare e lasciarselo alle spalle  senza    fare chiarezza fino in fondo     >> lasciando   che a parlare   siano     :                            



 1) IL  trailler   del film e  il    video del social forum 















poiché non sò se visto chje mi da errore ha caricato o meno se non riuscite a vederlo lo trovate qua http://archive.org/details/Frame_G8_Diaz
e se avete stomaci forti su quello che è successo a Bolzaneto ascoltate cosa dice Marco Poggi, all'epoca in servizio come infermiere presso la caserma di Bolzaneto. colui che ha permesso l'apertura dell'inchiesta giudiziaria su tali fatti








          
Riporto quest'altro video per dimostrare a chi , mi ha scritto in privato appena ne ho parlato ( vedere   fra  i link   il mio post precedente  ) o chi dice è impossibile che in italia si avvenuta una cosa del genere. Esso è un  video che che contiene in sintesi oltre  i filmati in presa diretta sulle fasi più drammatiche del blitz alla scuola Diaz le   registrazioni degli spostamenti dei funzionari PS durante le 2 ore di "perquisizione" ( se  cosi  si  può chiamare  )  ma anche  di radio gap   quella del media center  della scuola  chiusa durante  il bliz  ,  delle  chiamate  dei cittadini ai centralini della polizia e dei carabinieri  , ecc  .

                                           
 un altro video    di risposta  a chi mi dice  e mi dirà   che insulto  i poliziotti e  e difendo i violenti  e altre menate varie  






                                                           2)    dei  siti 
Aggiungi didascalia
  da  quest'ultimo   segnalo  in particolare   questi capitoli  : 1) assalto alla  diaz  (  concordo con il termine assalto perché  nella  non è modo di fare una perquisizione   quello in quanto     nelle  perquisizioni d'urgenza   cioè quelle in mancanza  di un autorizzazione  del magistrato          si devono chiamare ad assistervi  legali  o  vicini di casa in caso di  movimenti  parlamentari  .,  vale solo per  armi o droga  invece  li  si  sono presi oltre a distruggerli per prendere l'hard  disk  i pc  del media center    foto a destra   e poi  hanno creato  prove  false   e messo apposta   gli attrezzi del  cantiere  della scuola vicina     che erano chiusi a chiave   e   molotov  trovate altrove  , ecc  ) .,    2) quello  sulle  violenze a Bolzaneto
Ma  non  ho resistito   e  ho scelto   di fare un post esteso visto  sia il silenzio   ( ma ormai  non mi stupisce  anche se  ancora m'indigna  ) 1)  del potere   che vieta  , ed  è per questo  che   se n'è parlato poco  sui  giornali  e  in tv  , alle forze  dell'ordine di  tacere e   di non replicare   e non concedere interviste  sul film .  riporto  testualmente  con foto sotto a destra     :
il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha diramato una nota a tutte le Questure e le direzioni: «In concomitanza con la proiezione di numerose pellicole cinematografiche che affrontano la ricostruzione storica di eventi relativi ad attività di polizia in situazioni ordinarie e straordinarie - scrive infatti il capo della segreteria, il prefetto Alessandro Raffaele Valeri - si ribadisce che qualsiasi intervista, partecipazione a convegni o dibattiti, va autorizzata da questo Dipartimento». 2)  di certa  sinistra  radical chic  bigotta  ed ipocrita o imboscata( per il caso di  Genova  2001 vedere  i  pulman  prenotati   e poi  annullati all'improvviso per  la  manifestazione del 21  luglio .,  oppure  l'uso strumentale  o accordi sottobanco per la manifestazione  del 20  luglio   con il  corteo delle Tute Bianche e di altri gruppi intenzionati a violare la zona rossa,  infatti le  cariche  violente   cessarono quando Bertinotti chiamò al cellulare  Gianfranco Fini  )   che che  si limita  a denunciare  ma  poi  non ha nè il coraggio  "  di  rompere  le  ... "  al  partito\partiti  di riferimento perché si batta  in parlamento per  una commissione d'inchiesta  su questi vergognosi fatti o  non raccoglie  firme  \ petizioni  . Un buon  film e  molto scomodo fiero ed  indigesto   dato che

16.4.12

speriamo che il film sulla diaz non sia una delusione

o   qualcosa  di  speciale per  gente  normale  (  ciò che non  ricorda o vuole dimenticare  o  ha  solo una visione di parte  )  di normale  (   per  chi sa , ricorda  ,  e  come  i mulini a vento   o come don chischiotte  di Guccini  continua  a far  si  che ciò non venga  dimenticato ) . Ma  questa recensione \  diario  dai  blog   di  Pier  Vittorio Buffa ,mi  fa  ben  sperare  

Carbonari




Ho visto il film “Diaz” con un mio amico poliziotto, anzi ex poliziotto. Uno di quelli che più di trent’anni fa aveva rischiato la galera per chiedere una polizia senza stellette e più vicina ai cittadini, per avere il sindacato. Tra loro si chiamavano e si chiamano tuttora “carbonari” perché agivano in segreto, per non essere scoperti, per non finire davanti a un tribunale militare.

Per quasi tutto il film mi ha stretto il braccio e quando siamo usciti è rimasto in silenzio fino al parcheggio. Soltanto in macchina, lasciatosi andare sul sedile, le braccia abbandonate sulle gambe, ha detto quello che aveva dentro.


“Potrei dirti che il film non descrive la rabbia accumulata dai poliziotti, lo stress di ore e ore di servizio, la violenza di chi aveva devastato la città. Ma non voglio dire questo perché per tutto il tempo la mia testa è stata altrove. Quello che è successo a Genova nel 2001 e che questo film racconta in modo così crudo è il fallimento della mia generazione o, almeno, di quella parte della mia generazione di poliziotti che voleva una polizia dei cittadini, capace di prevenire, rispettosa dei diritti dei singoli e della legge. Oggi sembrano parole retoriche, ma allora facevano parte dei nostri programmi, erano gli obiettivi che ci eravamo dati, i nostri sogni se vuoi. E la colpa è di tutti. Anche nostra perché non abbiamo portato la lotta alle estreme conseguenze. Ma soprattutto dei nostri sindacati che sono diventati, quasi da subito, corporativi. Dei nostri capi che non hanno mai creduto in una polizia diversa. Di chi ha governato questo paese, a cui una polizia come quella che sognavamo non interessa proprio. E adesso come facciamo a dire ai ragazzi, magari dopo che hanno visto questo film, che la polizia è dalla parte dei cittadini? Vorrei chiederlo non a chi ha fatto il film, ma a tutti quelli che in questi anni hanno coperto, tollerato, mentito, depistato”.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...