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16.9.24

PERDONACI e PERDONA, GIOELE 💔💔💔💔💔💔💔💔💔. replica e chiusura definitiva spero della polemica ai fans ( e non solo ) di fedez

i  Post  incriminati 
https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2024/09/ozieri-gioele-putzu-10-anni-muore.html
https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2024/09/la-replica-di-fedez-sul-caso-di-ozieri.html

Per  rispetto  della  famiglia  del ragazzo morto  questo sarà  dopo  i   due  precedenti    ( url  in cima  ) il mio ultimo post almeno spero   sulla polemica   del concerto  di Fedez  e  non solo    onde evitare  battibecchi irrispettosi   come   questo 

  e  simili  commenti al  post  facebook  in cui  il padre  si sfoga  con fedez  . Ma soprattutto perchè dalle semplici critiche si sta montando una campagna di odio verso Fedez che i più non solo i fans stanno  disapprovando,perché  gli si sta dando tutta la colpa  morale  .  Si  è vero si  è comportato in maniera  :  ipocrita  , cinica  ,  contraddittoria. Ha  furbesca mente   rimosso da istangram  tutti i video del concerto   fatti doo l'ipocrita  minuto di silenzio  e  poi  ha  accusato i media   con il messaggio che noi tutti sappiamo .  Ma  non è  il  solo ad  essersi comportato cosi    perchè    ci sono   : il comitato  , il  comune  ,  i negozianti    e rivenditori  ,   il  pubblico locale  e non    . Per  quelle  penali   sarà  un inchiesta  della  magistratura  a stabilire  i responsabili  . Inoltre io credo che per rispetto del povero bambino e dei genitori  dobbiamo si debba mettere fine a tutto questo tam tam,e chi deve, cerchi seriamente le cause affinché non accada mai più una tragedia simile. Adesso rispondo  ai fans  di fedez    ( e non  ) che  m'accusano  di   : <<  basta  cazzate >>  , oppure  fedez  non ha   colpa  ha lanciato un messaggio di  solidarietà     alla famiglia  ed   ha  chiesto  al pubblico un minuto  di silenzio ,  odi  fedez  , veramente  lui  era  costretto a  farlo   perchè   .,  lo  hanno  obbligato  per  questioni  di  ordine  pubblico  ,  non ha  il potere  di rifiutarsi , Non ha deciso lui che doveva cantare ,pensi che sarebbe cambiato qualcosa se ci fosse stato un cantante di tuo gradimento ? , ecc  .
Iniziamo dall'ultima accusa  io  non  odio  fedez   come  persona  in se  ma  i  suoi atteggiamenti  .
Infatti è  vero che   F   ha  chiesto un minuto di silenzio  come  si può   vedere  dal  video , lasciatomi   nel commento al mio secondo  post  ( vedere   ulr  sopra  )  riportato  prima della  correzione  su   twitter  , ripreso  in presenza  \  dal vivo   dall'utente   twitter  SilMaliSayuri10   \ Silvia Fraccari  una  fans     sfegattata   del cantante  dal commento   in  cui  riportata  il video    : << Così la smetterete di inventarvi cagate.Cuore Federico❤️  >> ma  però  è  un  video incompleto   rispetto  a quello  da me trovato e  ripreso nella modifica  del post incriminato in  rete    in quanto    sempre  nello  stesso video   dice  : <<  prima  d'iniziare  a  divertirci  . .... >>   . L’anno scorso,   come ha  ricordato   un commernto  di  mia  utente  fb   ,  all'ultimo giorno della festa patrionale     di  Tempio Pausania l organizzata dalla classe  1978  la cantante ingaggiata da tempo, la Ferreri, per il mal tempo, ha deciso di non cantare. 

Solo per via delle intemperie. Non per la morte di un bambino. Per il mal tempo. E lo ha deciso lei, non una cosa condivisa. Le persone erano già lì, che la aspettavano. Eppure nessun problema di ordine pubblico si è posto. Come mai? Perché lo ha deciso lei, imponendo la sua scelta senza neppure  presentarsi. Con una manciata di scuse fatte con dei reel successivi. Quindi quando il cantante vuole può defilarsi giusto? Pppure decidere di non esibirsi? Ecco, perché lui non lo ha fatto? Concordo che la responsabilità della morte della povera creatura non sia certo la sua, e che la pessima gestione del post tragedia non fosse imputabile solo a lui, ma in primis all’organizzazione. Ma resta il fatto che nessuno, e dico nessuno ha fatto un passo indietro. Il tutto giustificato vergognosamente con scuse tra le più pietose. L’ordine pubblico. Ma tanto il bambino non sarebbe tornato in vita. Ma Fedez perché non avrebbe dovuto cantare? Verissimo, il bambino è morto per scarso controllo e manutenzione di strutture sportive pubbliche. Ma resta innegabile che anche in conseguenza di errori umani come questi, c’è stata una collettiva indifferenza alla tragicità di quanto accaduto. Un’indifferenza nascosta, ripeto, dietro scuse pietose. L’umanità e il senso di vicinanza non richiedono necessariamente l’appartenenza alla realtà nella quale l’evento tragico si è concretizzato, ma solo la capacità di comprendere l’inopportunità di certi comportamenti a seguito di certi eventi. Ma per capirlo bisogna avere un certo livello di sensibilità, empatia, umanità e altruismo. Ciò che molti di noi hanno perso in questi ultimi decenni.

artisti  compresi    aggiungo  io  .   che  non  sa     rinunciare   al  guadagno   e  non distingue  la regola  dall'eccezione     e  non vuole rotture  di  .... le  penali   per una  rottura  di  un contratto senza contare che devi pagare il personale che lavora, nel caso che si rifaccia il concerto devo trovare un'altra data, devi riorganizzare il servizio di sicurezza, bloccare una piazza ... ecc . Infatti Lui   poteva ,  se  è come  dice   dalle  sue prese  di posizione  ( vedere  concerto   del primo maggio di qualche ano fa  )  un artista  coraggioso  ,  dire   No non lo faccio anche  a  contro  di  riuncie  economiche    ,     e  dire   al  pubblico  come  ha  annuciato  con  l'ipocrita   silenzio  di raccoglimento  ,  il concerto  è annullato  o  rinviato per  rispetto della  famiglia   . Opure   se   per  motivi   d'ordine  pubblico   ti  obbligano a   cantare  \  farlo ugualmente   , scusa  ridicola  in quanto  la  notizia  del fatto si sapeva  già  da  tre  ore   prima   e  c'era  tutto il  tempo   per  far defluire  la gente   e  convincerla   a  rinunciare    se  F   avesse   come ha ennunciato   il  minuto   di raccoglimento     gli dice   he  il concerto non si fa   per  gli stessi motivi ,   poteva evitare  la  frase   detta  all'inizio   e dire  a  pubblico    che  per  rispetto   del povero ragazzo   di comportarsi a modo evitando atteggiameti di  poco consoni   alla situazione  . Per  me     non cambia  nente  la stessa  osservazione  che   ho fatto  a  Fedez  la  faccio  se  dovesse  capoitare  che  altri canti    o gruppi  facciano la stessa  cosa   

23.12.23

Dal clima al femminismo: il buon cuore è un business Il social washing è ovunque, i marchi e gli influencer lo usano per posizionarsi, spinti dalle analisi di mercato


FACEBOOK TVBOY
Doni e selfie Un murales di tvboy apparso ieri a Milano con Chiara Ferragni che fa la carità



Gli hanno trovato un termine preciso: woke washing, che stando alla migliore delle traduzioni rintracciabili sarebbe l’usare “temi di giustizia sociale come strategia di marketing”. Da qui discende una declinazione al dettaglio quasi infinita – green washing, social washing, rainbow washing, mental health washing, curve washing, white washing, pink washing – a seconda della tematica sociale che si sceglie di appoggiare perché potrebbe avere (anche) un ritorno di immagine sui potenziali clienti.Eni, ad esempio, è accusata di greenwashing dagli ambientalisti: l’ultimo Sanremo era targettizzato (lunghi siparietti fuori dal teatro con gli striscioni inquadrati) con il marchio del suo braccio “green” Plenitude mentre l’azienda continuava a cercare e siglare accordi per l’estrazione di petrolio e gas.SU TIKTOK, invece, ha fatto molto discutere la decisione di Martina Strazzer, fondatrice del brand di gioielli “Amabile”, di uscire con una collezione dal titolo “Amore Dannoso” dedicata a “chiunque come me è stata o è vittima di violenza psicologica o fisica” a pochi giorni dal femminicidio di Giulia Cecchettin. In quel caso, dopo video di critiche, l’influencer ne ha pubblicato uno in cui annunciava che il 100% dei ricavi sarebbe stato destinato a un’associazione modenese per le donne e un altro in cui spiegava che la collezione era pensata da tempo. Tempismo sfortunato e ottimo recupero, sul filo del rischio reputazionale.Lo stesso rischio che potrebbe correre se venisse fuori il nome degli influencer che, come raccontava ieri nelle sue storie di Instagram Micol Ronchi, la sorella della ragazza scomparsa da giorni, alle richieste degli utenti di diffondere l’appello per trovare Anastasia avrebbero risposto “devo sentire il mio agente”.Le aziende, in realtà, lo chiamano “corporate activis m ” e l’accezione positiva che ha per loro spiega la reazione di chi per difendere i Ferragnez nel Pandorogate accusa altri di non fare abbastanza beneficenza solo perché non documentata. A fomentarlo, decine di analisi di mercato. Secondo Mktg, l’86% dei consumatori vuole un marketing cause-driven, cioè desidera che il brand si impegni in una causa sociale. Uno studio di Edelman dice invece che il 57% del campione si aspetta posizioni definite sulle questioni sociali di rilievo. E che i consumatori sono disposti a pagare di più per questo. Si parla però poco di trasparenza. Gli influencer, poi, come spiega anche il sito specializzato be2be, sono ormai dei marchi. “E se in passato il focus del marketing era il prodotto, oggi è il consumatore con tutte le sue emozioni, pulsioni e convinzioni... spacca gli utenti e i consumatori, ma parla a un target molto preciso, lo prende per il cuore”. Rossella Sobrero, fondatrice del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, su Vita.it pare bocciare questa modalità. “Diventa urgente prendere le distanze da personaggi che, grazie al patrimonio di follower, rischiano di diventare punti di riferimento sui temi sociali, senza nessuna competenza”. E Ferragni non è l’unica. “Sono molti i personaggi famosi che sembrano battersi per una buona causa: in alcuni casi si tratta di esempi negativi di influactivism, parola inventata negli Stati Uniti per definire chi utilizza i social per rafforzare community numerose e sempre più attive”.ANCHE  CONSUMATORI CHIEDONO IMPEGNO, MA SERVE ANCHE TRASPARENZA perché, ormai, gli influencer sono i nuovi perfetti testimonial di tutto. A Pasqua, per dire, le uova hanno puntato su una fitta pletora di content creator come testimonial, andando oltre i tradizionali cartoon: oltre a quelle della Ferragni, ci sono state (senza sostegno a iniziative benefiche) le uova di Fedez, di Elettra Lamborghini, degli youtuber “Me contro Te” e “Le Twins”, della signora delle ricette Benedetta Rossi. Ma pure quello di Clio Makeup, questo sì sullo stesso modello Ferragni

30.11.13

si vede che troppi soldi generano stress e li do in beneficenza post mortem

Oggi    riporto due   due storie   se pur diverse ma collegate fra loro   e  che   si posso collegare  collegano a quest'altra  storia    : << Olbia Dopo l'alluvione le donano un giubbotto Trova mille euro in tasca e li restituisce  >>   che  ho raccontato  in un post  precedente   


 La  prima   ( unione  sarda  del  29\11\2013)  di un generoso benefattore

Usa, per gli amici era povero in canna: muore e lascia 188 milioni in beneficenza





                                                                     Jack McDonald


La storia di Jack McDonald, cittadino di Seattle morto a 98 anni. I conoscenti lo consideravano un anziano spiantato. Invece era ricchissimo e ha donato tutti i suoi averi per finanziare ospedali e università.
Per tutti era un anziano povero in canna. Vestiva abiti semplici, viveva in maniera spartana e non si concedeva mai un lusso. In realtà era multimilionario. Lui è Jack McDonald, morto di recente alla veneranda età di 98 anni. La sua città, Seattle, ha scoperto il suo segreto proprio dopo il decesso. Quando è stata diffusa la notizia della sua eredità: 188 milioni di dollari che ha voluto donare tutti ad associazioni di beneficenza. Secondo quanto si è appreso, solo pochi membri della sua famiglia sapevano che l'uomo non solo era ricchissimo, ma anche molto generoso. La sua donazione è al sesto posto tra le più consistenti registrate negli Usa negli ultimi mesi. "Molti lo ricordano come il gigante buono", ha spiegato Doug Picha, presidente della Seattle Children's Foundation e per 30 anni amico del filantropo "segreto". Ora i suoi averi andranno a sovvenzionare un ospedale per bambini, le attività dell'esercito della salvezza e la facoltà di Legge dell'università cittadina. Ma nel corso della sua vita Jack avrebbe fatto costantemente centinaia e centinaia di piccole donazioni, tutte rigorosamente anonime.


La  seconda   sempre  dalla stessa fonte  e stessa data uno studi


Troppi soldi non fanno la felicità   Oltre 26 mila euro c'è rischio stress . Lo ribadisce una ricerca di due studiosi italiani.


Lo studio indica che il reddito 'perfetto', oltre il quale aumenta lo stress, è di 26.500 euro l'anno. Chi guadagna più di questa cifra, spiegano Eugenio Proto della britannica Warwick University e Aldo Rustichini dell'americana University of Minnesota, diventa più ricco ma meno felice perchè la gestione di grosse somme di denaro non permette di dormire sonni tranquilli, facendo crescere a dismisura le aspettative. Per arrivare a questa conclusione, spiega l'Independent, i ricercatori hanno incrociato i dati
dei Paesi ricchi e poveri, i redditi medi e i livelli di soddisfazione. Ebbene hanno scoperto che felicità e disponibilità di denaro aumentano di pari passo solo per i redditi bassi. Raggiungono l'apice alla cifra di 26.500 euro e dopo il livello di soddisfazione inizia a scendere, anche avendo più soldi a disposizione. Colpa delle ambizioni che divorano le persone e le spingono a cercare una casa o un'auto sempre più grandi, generando insoddisfazione e quindi stress. "La nostra analisi ha permesso di scoprire qualcosa di completamente nuovo, che la soddisfazione sembra scendere oltre certi livelli di ricchezza", ha affermato Proto. Ma altri esperti sono scettici. "Ci sono problemi nell'utilizzare i dati sulla felicità negli studi come questi", ha detto Philip Booth, direttore dell'Institute of Economic Affairs.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...