Un fatto grave è successo in questi giorni a Genova: un parroco, don Prospero Bonzani, grande educatore di generazione di giovani e sempre attento a lasciarsi stupire e a stupire col Vangelo alla mano, da anni ha posto nel presepe una piccola moschea come segno che il mondo è cambiato nel panorama, ma non è cambiato nel cuore di Dio. Un segno di novità religiosa, culturale, civile, umana. Un segno da aggiungere ai segni di cui parla il vangelo di Luca: Ecco il segno: troverete un bambino … ecc. ecc. In tutti questi anni nessuno si è accorto di nulla fino a quando la destra becera, atea e miscredente (con tutto il rispetto degli atei veri ed i miscredenti d’annata) non ne ha fatto una campagna denigratoria e con i fascisti di Forza Nuova che hanno minacciato rappresaglie, la Lega che vomitato come suo solito e i fascisti del msi che gridano allo scandalo. Conclusione: la curia di Genova ha ordinato di togliere la moschea dal presepe per prevenire eventuali intemperanze.
Kibbutz di Nevé-Shalom (Israele): interno del tempio multireligioso voluto da padre Bruno Hussar, cattolico d'origine ebraica, dove si riuniscono a pregare cristiani, musulmani e appartenenti a qualsiasi religione.
Questa la conclusione ufficiale, quella reale è invece che questo prete che ha fatto solo il suo dovere di educatore si trova solo, la lega e i fascisti di risulta che esultano inneggiando alla loro cristianità occidentale con la quale non dico quello che devono farci per non essere intemperante. L’opinione pubblica almeno a Genova è: il prete è stato sconfessato, la Lega e i fascisti hanno vinto. Inoltre la gente dice che il cardinale Bagnasco ha avuto paura, timoroso più di non avere problemi come presidente della Cei che di difendere un suo prete come era suo dovere e obbligo. Io credo che il vescovo avrebbe dovuto lasciare qualunque altra cosa, andare nella Parrocchia di Nostra Signora della Provvidenza in via Vesuvio, cantare Messa davanti al presepe con la moschea e dire: nomino don Prospero Bonzani vicario generale della Diocesi perché ha dimostrato di essere un cristiano senza colpi di ritorno.
Personalmente ho chiamato don Prospero e gli ho dato tutta la mia solidarietà anche con una e-mail per lui e la sua comunità e gli ho proposto di portare da me la moschea con una processione dalla sua parrocchia alla mia. Io mi sarei fatto trovare sulla porta della mia chiesa bardato di tutto punto, l’avrei presa e posta sull’altare maggiore, l’avrei incensata e poi sarei andato per i vicoli a invitare i musulmani a visitare la moschea che non hanno e a cui hanno diritto. Don Bonzani mi ha informato che aveva dovuto togliere la moschea per ordine della curia e così non se n'è potuto fare niente. Eppure penso che qualcosa bisogna fare. Alcuni amici della parrocchia hanno organizzato per gennaio, dopo le feste, un’assemblea della Consulta delle Religioni, lì accanto alla chiesa incriminata. In attesa di questo incontro, io propongo a tutti coloro che hanno la pazienza e la bontà di leggermi di inviare una breve e-mail di solidarietà a don Prospero Bonzani e alla sua Comunità di via Vesuvio che ne hanno bisogno perché è stata calpestata la loro dignità e la loro fede per essere fedeli al Vangelo e al presepe dell’ebreo palestinese Gesù. L’indirizzo e-mail di don Prospero Bonzani è il seguente (lui non sa che io lo sto divulgando, ma sono disposto anche a sciropparmi una denuncia per violazione della privacy, se esiste ancora pur di fargli sentire il calore di molte voci amiche):
Don Prospero Bonzani Comunità di N.S. della Provvidenza:
http://it.mc236.mail.yahoo.com/mc/compose?to=prospero.bonzani@fastwebnet.it
A tutti un abbraccio e che il 2009 possa vedere Berlusconi lasciare l’Italia, l’Europa, l’Occidente, l’Oriente, il Sud e il Nord per un posto caldo adatto ai reumatismi.
Paolo Farinella, prete