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Anna Pelamatti, ex docente universitaria di Psicologia a Trieste, ora a Salute mentale per l’infanzia di Duhok cura i traumi dei bambini dell’Isis : “ Li aiuto a uscire dal buio”:

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Cercando , non ricordo cosa sono capitato su questa canzone del mio passato  In effetti riascoltandola come sottofondo alla lettura della storia che trovate sotto , mi sono reso conto che : << ...Solo mettendosi in gioco per migliorare un poco la vita si riuscirà a “sconfiggere” la morte". Viva la vida, muera la muerte! è la frase con cui i rappresentanti delle comunità zapatiste del Chiapas chiudono i loro discorsi di benvenuto agli ospiti che considerano loro amici. da La Grande Famiglia >> ed ciò che fanno certe persone come quella di cui riporto la storia Leggi anche   Quei bambini smarriti, rifugiati per sempre: «Per noi è come stare in prigione» Nei campi profughi continuano gli arrivi. Mentre la guerra in Siria continua e si dimentica la speranza di tornare a casa battaglie delle done per la pace e la conoscenza  Repubblica  21\1\20120                            dal nostro inviato FABIO

L'APOCALISSE PROSSIMA VENTURA © Daniela Tuscano

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Li guardavo ieri in TV e riflettevo: "Quanta strada compiuta, quanta ancora da compiere!". Li guardavo ieri in TV e pensavo: "Quanta fatica per avvicinarsi! Solo piccoli passi, e intorno il caos". Li guardavo ieri in TV e poco dopo venivo raggiunta dalla notizia dell'ennesimo, orrendo eccidio in Siria, del ritrovamento d'un bimbo italiano e di sua madre fra le vittime dell'attentato in Burkina Faso ma soprattutto - per la specificità dell'argomento, perché le coordinate del mondo s'intrecciano tutte lì - dell'arresto d'un'antimilitarista israeliana. Dell'assassinio d'una sua connazionale davanti ai figli per mano terrorista. Della profanazione dell'Abbazia della Dormizione a Sion. Scritte anticristiane, forse opera degli stessi che lo scorso luglio bruciarono vivo il piccolo Ali e quasi tutta la sua famiglia. Li guardavo ieri in TV e lo sconforto mi assaliva, ripetevo che no, non ce la faremo mai, il nostro passo è tr

TURCHIA, QUASI EUROPA di © Daniela Tuscano

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Ankara, 10 ottobre 2015. La fine. Sono crollate sabato scorso, davanti ai corpi dilaniati d'un pacifico corteo, le speranze, o piuttosto le illusioni, sul futuro democratico della Turchia di Recep Tayyip Erdogan. Qualcuno parla, probabilmente non a torto, di strategia della tensione, ben nota soprattutto ai miei coetanei (il corteo era formato da molti curdi, dei quali Erdogan è acerrimo nemico). S'accusa il solito Is/Daesh, anche in tal caso con fondatissime ragioni. Ma a me bastano quei centotrenta (per il momento) fatti a pezzi da una bomba infame: il più giovane aveva nove anni, la più anziana ottanta. Erano donne - molte -, ragazze, studentesse, lavoratrici, professori di liceo, casalinghe e muratori, laici e credenti. Era un popolo che manifestava, come tanti di noi, diverso da noi. Quanto l'ho respirato, in questi giorni, l'odore della libertà, il privilegio di poter vestire come mi pare, di contestare, sbagliare, pregare e bestemmiare, cantare e scriver

La donna che canta Regia di Denis Villeneuve

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per  chi volesse  approffondire  il contesto storico e  culturale    del film   o  storie  di quelle  zone   https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_del_Libano_(1978) https://it.wikipedia.org/wiki/Libano http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2015/08/bestemmia-ali-e-shira-sono-stati.html Premessa  prima di continuare  la  leggere  la recensione  ed  eventualmente  a vedere  oltre  il trailer  il film    in questione  Sappiate  che  non è un film di cassetta, nè un film divertente"; non è un film di svago, sconsigliato quindi se si è dell'umore per una serata di cabaret o si cerca un film per distrarsi \ rilassarsi .Infatti  secondo   Fulvio Montanari Una visione di un altro Edipo re?Quanto è complessa la storia della vita. Induce molte rivisitazioni di realtà che ci sembrano e forse ci portiamo dentro.; l'odio ,l'amore, l'anaffettività, la sensibilità al sentire degli altri. Detto  questo  la  la recensione ha inizio  

fanno più rumore le violenze dell'islam politico \ fanatico \ radicale che quellle contrarie .il caso del maestro Abdollah Jafari e la solidarietà dei suoi allievi ( bambini dele elementari )

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potrebbe interessare Cosa dice in merito alle stragi di Parigi, cercando di trovare un punto di vista differente, Tiziana Ciavardini, antropologa, giornalista, studiosa che ben conosce il Medio e l’Estremo Oriente così come il Sud Est Asiatico http://www.tag24.it/139484-islam-terroristi/ E' vero che i Governi ( anche quelli che si considerano e spacciano moderati ) e di conseguenza anche i loro abitranti dovrebbero oltre a smarcarsi dagli assasini impegnarsi di più per fare quella rivoluzione che in europa è avvenuta con l'illuminismo cioè libera religione in libero stato separando il potere temporale ( religioso ) da quello politico ( forma di governo ) . Ma alla o stesso tempo è vero anche che dopo gli orribili fatti di Parigi i giornali Mainstream ed ipocritamente Je Suis Charlie parlano de medio oriente solo da una parte sola . Ecco il caso dell'Iran . da  la  stampa   del 13/01/2015 Iran, ventuno impiccagioni

Pace of peace

Pace of Peace è un cartone animato, un piccolo cartone animato, con annesso documentario, La storia di Pop, che ne racconta la realizzazione. Otto ragazzi israeliani della città di Raanana e otto palestinesi di Qalqilia, con i loro insegnanti e rispettivi Sindaci, hanno sfidato -- e sfidano -- occupazione e attentati, blitz e terrorismo. Insieme, con coraggio individuale e intelligenza collettiva, hanno cominciato a bonificare uno dei campi minati più pericolosi per il percorso di pace. Quello della comunicazione. Di parte. Spesso ridotta a propaganda. Sempre ignara delle ragioni dell'altro. Così questi ragazzi hanno voluto testimoniare personalmente la loro visione della pace. E lo hanno fatto ideando insieme la storia ed i personaggi di Pace of Peace, assistiti da alcuni tra i migliori esperti del settore e relative case di produzione e studi di animazione. Pace of Peace è anche una canzone, colonna sonora del cartone, ideata e donata da due famose cantautrici, la palestinese

In mutande e in pantaloni

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Due capi d'abbigliamento estremi. I primi ridotti all'osso, i secondi castigati per antonomasia (eppure, come scriviamo più sotto, qualche testa bacata è giunta a considerarli indecenti). I primi, non solo simbolici (alcuni disoccupati e precari della scuola hanno davvero protestato in questo modo); ma sicuramente anche segno d'una spoliazione, d'una perdita non solo del lavoro, ma della di gnità. Ebbene in questi giorni, molti lavoratori, al Nord come al Sud, sono in mutande. Per lo più nel chiassoso silenzio dei media, in tutt'altre faccende affaccendati. "Devi attirare l'attenzione delle telecamere, altrimenti non esisti" : frase che suona grottesca perché non esce dalla bocca di Fabrizio Corona, ma da uno degli operai della Esab di Mesero , alle porte di Milano, che da giorni, coi compagni, grida sui tetti - il Vangelo coglie sempre nel segno - la sua lotta e la sua resistenza ai licenziamenti. Il regime videocratico impone leggi ferree: tanto val

Luce della città

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Pure lei. Addio, Teresa Strada Sarti , moglie di Gino , presidente di Emergency . Pure lei è volata via, in un caldo pomeriggio di questa città grigia, afosa, tumultuante, ventre molle e meccanico che tutto macina, inesorabilmente. Sembra incredibile, ma proprio questa città ha prodotto persone schiette, terse, dal sorriso lucente come l'acqua, primordiale perché non nascondeva nulla. Sì, anche di questo Milano è stata, sa essere capace. Foto tratta dall'album di Sirena Milonguera Figure come Teresa non sono mai sole, dietro di esse si scorgono sempre moltitudini, scie umane, di ogni credo, etnia, cultura, età, sesso. Il suo nome non può essere ovviamente slegato da quello di Gino, ma nemmeno da altri che, alcuni anni fa, imparammo a conoscere: Daniele , Adjmal [nel link viene ricordato anche l'episodio dell'abbandono della sede afgana di Emergency a causa dell'intenzionale dabbenaggine dei nostri insigni "statisti", n.d.A.] , Rahmatullah , Said . Adjmal

Donne nella tempesta

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Apro, anzi introduco questo nuovo post con profonda angoscia. Ne andasse bene una, verrebbe da dire. Purtroppo. Ognuno ormai co nosce la tragedia di Viareggio ; e la rabbia, oltre al dolore, è delle solite, sventurate Cassandre che avevano invano avvertito dei pericoli. Ma tutto arriva sempre "dopo". Per una come me, poi, che sui treni si sposta regolarmente e che ad essi è affezionata per quel loro caracollare umile e "povero" nei solchi d'Italia, nella sue campagne e sui suoi mari, tutto risuona ancor più desolante e inumano. Come la vicenda di Hamza, il 17enne d'origine marocchina travolto dal rogo nella sua casa e morto per salvare la sorellina, che di anni ne aveva solo due. E, come di consueto, non posso che indicare il conto corrente attivato per l'emergenza, da intestare a MISERICORDIA PRO-DISASTRO VIAREGGIO C/O VENERAB. MISERICORDIA VIAREGGIO, Via Cavallotti, Viareggio (IBAN: IT65Y0872624800000000104781 ). Sono attivi anche due numeri verdi per

In cammino per la pace... e altre storie

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Di Giorgio Schultze ho parlato parecchio in questi giorni, qui e altrove: in occasione del 25 aprile , delle sparate di Salvini e del governo su sicurezza e immigrati , dalla crisi a riarmo e occupazione , passando per la lotta contro l'ignominiosa "riforma" scolastica , il nucleare , discriminazioni d'ogni tipo (cfr. la nota al seguente post ) e incipiente pauperizzazione . In ogni caso, cliccando sul suo nome, gli interessati possono scaricare il programma completo. La mia insistenza ha però ragioni precise, che esulano dall'amicizia personale e dalla stima verso un uomo onesto e preparato. E, se ci pensiamo, i miei interventi non sono nulla in confronto alla pletorica kermesse di gigantografie, video, tg asserviti, talk show tramutati in spot elettorali, divi e divette compiacenti, che ci circondano e ci mostrano un'unica realtà: Berlusconi, Berlusconi e ancora Berlusconi. Un Berlusconi ancora, e convintamente, sostenuto dai poteri forti, da Confindus