Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta storie italiane

solitudini

Immagine
Non   ho  figli o  nipoti  e  quindi  mi baso  su osservazioni empiriche  ed indirette  cioè da  figli e nipoti  d'amici\che  o   dalle  cronache     dei media     che  vedono come protagonisti  i  giovani  d'oggi , ma  do    ragione   all'autore dell'articolo    usciuto   il 13\11\2022  sula  nuova  sardegna   

Anna Pelamatti, ex docente universitaria di Psicologia a Trieste, ora a Salute mentale per l’infanzia di Duhok cura i traumi dei bambini dell’Isis : “ Li aiuto a uscire dal buio”:

Immagine
Cercando , non ricordo cosa sono capitato su questa canzone del mio passato  In effetti riascoltandola come sottofondo alla lettura della storia che trovate sotto , mi sono reso conto che : << ...Solo mettendosi in gioco per migliorare un poco la vita si riuscirà a “sconfiggere” la morte". Viva la vida, muera la muerte! è la frase con cui i rappresentanti delle comunità zapatiste del Chiapas chiudono i loro discorsi di benvenuto agli ospiti che considerano loro amici. da La Grande Famiglia >> ed ciò che fanno certe persone come quella di cui riporto la storia Leggi anche   Quei bambini smarriti, rifugiati per sempre: «Per noi è come stare in prigione» Nei campi profughi continuano gli arrivi. Mentre la guerra in Siria continua e si dimentica la speranza di tornare a casa battaglie delle done per la pace e la conoscenza  Repubblica  21\1\20120                            dal nostro inviato FABIO

la solita becera propaganda Sul carabiniere ucciso . neanche un minimo di rispetto

Immagine
I fiori davanti alla stazione Farnese dei carabinieri dove prestava servizio Mario Cerciello Rega    anche se  è  un giornale    vicino al pd   stavolta    repubblica  ha ragione    e concordo   con il titolo  “Bestie straniere” e “lavori forzati”. Sul carabiniere ucciso propaganda sovranista senza freni  I politici sparano subito le loro sentenze. Salvini inventa pene non previste, Di Maio chiede che i responsabili siano espulsi, Meloni batte tutti: "Basta far approdare animali". E l'onda web segue: "Colpa di Carola" a  chi   mi  manderà   insulti  ,   a  chi  si rimuoverà    dai miei  contatti  social   o smetterà di ricevere  gli aggiornamenti del blog   . dico  solo questo   Essere soddisfatti della verità che emerge non potrà mai oltraggiare la vittima quanto lo sciacallaggio attuato con la menzogna. Anzi, proprio il contrario.  Mi  trova  infatti  d'accordo       Roberto Recchioni 7 h La soddisfazione che non fossero neri,

L’unica donna tra i cinquemila boscaioli delle Dolomiti. “Non c’è tempo, dobbiamo essere più veloci dei parassiti” ed Imola c'è un corriere in bicicletta che ripara anche l’interruttore ma non solo che non funziona più

Immagine
da repubblica del 06 Giugno 2019                             Vania Zoppé, 39 anni, di Puos d’Alpago, nel Bellunese.  La sfida di Vania: “Salverò i boschi feriti dal vento” L’unica donna tra i cinquemila boscaioli delle Dolomiti. “Non c’è tempo, dobbiamo essere più veloci dei parassiti”                                dal nostro inviato GIAMPAOLO VISETTI FORESTA DEL CANSIGLIO (BELLUNO) - Il primo abete rosso finisce di cadere alle sei. Il sole non ha ancora risalito il Col Solèr e la foresta del Cansiglio è muta. Alla motosega basta una dentata invisibile, sopra le radici. Questo albero era nato oltre un secolo fa e ha cominciato a morire la notte del 29 ottobre. A sfibrarlo, la tempesta Vaia."Lo metto a terra solo dopo sette mesi - dice Vania Zoppè - prima che per riposare ne trascini sull'erba altri tre. Se non facciamo ordine, il bosco rinasce troppo lento e sbagliato". Vania è venuta a

ECCESSIVO E INVADENTE © Daniela Tuscano

Immagine
mio padre e PPP, work in progress...) Tu sapevi, caro PPP. Io, invece, non so. Adesso ti celebrano ufficialmente. Come un santo laico, da francobollo. La televisione – la tua odiata televisione, ma l’epiteto suona semplicistico, gretto: televisivo, anch'esso - ti dedica intere serate. Prime serate. “Salò” no, non ancora, speriamo mai (troppo assoluto, enorme). Ma le altre pellicole, così ostinatamente fuori centro, pittoriche; quindi contemplative, quindi lente; esiziali per il piccolo schermo; quelle sì, le vedremo. Se le vedremo. Come le vedremo. Tu sapevi, io non so. Se dire “era ora”, con la negletta umiltà che altri - ma non tu - scambierebbero per leggerezza. O gridare alla profanazione, per il mostro consumista che alla fine ha inglobato anche te, nel suo pantheon di melassa warholiana. Con papa Giovanni e Che Guevara, Lennon e Gandhi, Marilyn e Madre Teresa… Ma, al solito, non scioglierò il dubbio. Sono ingenua, tardonovecentesca. Traghettata nel nuovo