il caso è Acqua Sant’Anna e acqua Blues dell’Eurospin, è solo la punta dell'icerbeg succede con tutte le acque a marchio . cosa hanno in comune? Tutto. Sempre più consumatori ( ovviamente quelli attentiu ) avranni notato somiglianze tra i due marchi, oltre a una differenza però sostanziale nel prezzo. Ecco perchè
da Redazione Food Affari Italiani
Acqua Sant’Anna e acqua Blues dell’Eurospin, occhio alle etichette.Se c’è un alimento di cui l’essere umano non può fare a meno è l’acqua. Che sia naturale o frizzante, che la sia compri in bottiglia o la si prenda naturalmente dal rubinetto,o alle sorgenti ( corsivo mio ) bere acqua è indispensabile per il nostro organismo. Non sempre però, nel caso la si acquisti al supermercato, è possibile trovare acqua a buon mercato. Molti marchi, soprattutto in questo periodo di grande inflazione, hanno aumentato i prezzi. Ma ci sono dei trucchi per avere acqua di qualità a prezzi vantaggiosi. Basta leggere le etichette, in particolare nei discount. Uno dei casi più clamorosi, che molti consumatori hanno osservato, è quello che riguarda l’acqua Blues dell’Eurospin e l’Acqua Sant’Anna. Se si vanno a leggere le etichette dei due brand infatti, si capisce subito che le due bottiglie hanno delle caratteristiche in comune. L’acqua minerale Sant’Anna e l’acqua Blues di Eurospin sono entrambe minimamente mineralizzate, hanno cioè un residuo fisso inferiore ai 50 mg/l. Ma perché tutte queste somiglianze? La risposta è molto semplice: entrambe le acque sgorgano dalla stessa sorgente, la fonte Rebruant, che si trova a 1950 metri di quota sulle Alpi cuneesi, e sono imbottigliate da Fonti di Vinadio.L’unica cosa che cambia è il prezzo. Se una bottiglia da 1,5 litri di acqua Sant’Anna costa 0,44 euro (pari a 0,29 €/l), lo stesso formato di acqua Eurospin Blues minimamente mineralizzata costa 0,25 euro (meno di 0,17 €/l). La differenza è circa l’80%. Appare piuttosto chiaro quindi che ci troviamo di fronte a due acque pressocchè identiche, che sgorgano dalla stessa sorgente e sono imbottigliate dalla stessa azienda. In questo caso possiamo proprio dire che la differenza di prezzo che si paga alla cassa è dovuta ad un unico fattore: il marchio.
ecco quindi che i marchi sono una presa per il culo i fondelli .
Il presidente Mercafir: "Gli acquisti di gruppo sono la novità: il flusso è cresciuto, abbiamo mille accessi giornalieri per frutta e verdura scontata". E chi è in difficoltà per il rialzo dei prezzi si orienta anche sui discount: "Vado dove ci sono offerte"
Arrivano ogni settimana con i suv all'ingrosso di Novoli e caricano cassette su cassette di frutta, verdura, anche pesce a un terzo dei prezzi di negozi e supermercati. La scorta di cibo per tutto il condominio o da spartirsi tra vicini. "Le spese di gruppo sono la novità degli ultimi mesi. Per una famiglia tutta quella merce invenduta, ancora fresca e ottima ma per qualche giorno, sarebbe troppa - racconta Giacomo Lucibello, presidente di Mercafir e del Mercato delle opportunità gestito dalla Misercordia -. Tocchiamo i mille ingressi giornalieri, un flusso cresciuto. Di clienti fissi, con grandi auto".Fila all'Europsin
C'è un via vai di studenti e famiglie, oltre che di associazioni e mense. Gli sconti del Mercato dell'ortofrutta, aperto ai cittadini il martedì e il venerdì pomeriggio, sono una via d'uscita all'inflazione al 6,9% registrata a maggio dall'Istat (+7,5% sui prodotti alimentari). Un'altra exit alla morsa è la spesa nei discount della città: chi ha un affitto, come Silvia Lepri, 66 anni e operaia, anche con un contratto regolare e stabile sta "attenta ai 20, 30 centesimi". "Non sembra ma tutto alla fine pesa. La busta paga copre la casa, la benzina, altre spese essenziali. Restano i risparmi", calcola mentre accompagna all'Eurospin di via Pistoiese l'amica Graziella Festino, pensionata. Che a 79 anni, vedova, non nasconde "di aver riscosso oggi la pensione ed esser corsa a far la spesa. 400 euro di gas, più telefono e luce: cosa ti resta? Vivo da sola in una casa popolare. Questa nuova crisi non ci voleva, anche mio figlio soffre per il caro affitti".
Silvia Lepri
La coperta è sempre più corta, la spesa uno slalom per accaparrarsi le occasioni. Ormai si centellina tutto, anche a inizio mese. "I dolci per i bambini al discount, la frutta la mercato. Il resto a seconda dei volantini. Serve più tempo, oltre che più denaro - spiega Daniel, operatore sanitario 50enne con tre figli - altrimenti pagherei circa il 45% in più. L'olio di girasole a 3-4 euro è l'emblema di questa guerra. Non bastava la pandemia, quanto abbiamo rischiato negli ospedali". Con lo stipendio Daniel non coprirebbe le spese da padre di famiglia, arrotonda con dei lavoretti. Elisabetta, 57 anni, separata con 300 euro di assegno dall'ex marito, è arrivata a "comprare di meno, anche per mangiare. Mia figlia ha interrotto gli studi all'università per trovarsi un impiego. Non c'era alternativa", commenta mentre carica in auto una busta di spesa.
Alessandro Galli
I carrelli sono mezzi vuoti, prodotti di catene come Esselunga, Coop, Conad, nonostante gli sconti, sono considerati cari da chi "conta il centesimo". "Ma rincari ne abbiamo anche noi. Gli ingressi sono in aumento ma capita che i clienti si lamentino alle casse", notano gli addetti dei punti vendita di Lidl ed Eurospin. Unicoop Firenze in questo periodo dà 5 euro di buono spesa per ogni 15 euro di acquisti "il 33% di sconto. L'inflazione è molto forte, la difficoltà collettiva. Teniamo il più possibile i prezzi bloccati, ma mancano diverse materie prime - precisa il responsabile Relazioni esterne Claudio Vanni - e su alcuni articoli il rialzo è inevitabile".
Si controlla il costo di frutta e verdura al chilo. Si valuta. Poi semmai si acquista. Lavorare per mangiare non è più una questione di classe. "Per la spesa mi aggiorno sempre anche su Internet, soprattutto sui social media per un consumo responsabile e sostenibile - racconta Alessandro Galli, rappresentante 34enne a caccia di offerte tra gli scaffali della Lidl di via Baracca - per lavoro so bene che tutto ora costa di più. Noi giovani d'altronde, con l'acqua alla gola da sempre, sappiamo risparmiare". Anche Elena, 46 anni, "misurava tutto prima e ora più che mai. Faccio il giro dei supermarket come dei benzinai. L'ultima sorpresa- chiosa mentre imbraccia il carrello - è una crema all'aloe schizzata da 6 a più di 9 euro".