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14.2.25

BOICOTTAGGIO SAN REMO 2005 GIORNO III ° TUTTI CANTANO E PARLANO DI SAN REMO PER FORTUNA CHE C'E' NETFLIX COME PARTENOPHE DI SORRENTINO

 


    BOIGOTAGGIO    SAN REMO  2005     GIORNO  III °  TUTTI   CANTANO E  PARLANO DI  SAN REMO  pPER   FORTUNA CHE  C'E' NETFLIX .  - PARTENOPHE  DI SORRENTINO  


Ieri  anche se  per  pochi  minuti    avevo  in mano  il  telecomando   e  mia madre   in attesa  di  piazza  formigli su  la  7  : <<  prova  un attimo  a   mettere  il  festival   >>   e ho visto  il  banale   sketch    di Katia Follesa  e la  canzone di Sarah Toscano - "Amarcord"  .  testo buono  , musica  mediocre  in quanto la  musica  un misto  fra  orchestra  e musica elettronica copriva   la  sua  voce  , voce    discreta    da quel  che    ne  capisco   di aspetti vocali . Poi  ho  ricambiato  e messo la  trasmissione  del 7   piazza  pulita     speciale  , e  subito  dopo ho ridato lo scettro  televisivo    a mia  madre   ed  ho  ripreso la 
lettura   il mio noir  Perdas de Fogu, di Massimo Carlotto con i Mama Sabot, Roma, Edizioni e/o, 2008. ( ISBN 978-88-7641-841-9 )  e  dato  lo scettro televisivo    a  mia   madre    che ha    dopo  10    ha  provato a  rimettere san remo ,  ma (  non   ho fatto in tempo  a vedere chi    ci  fosse  e  mi ha chiesto di   mettere su  Netflix  Partenophe  di Sorrentino  che  non  gli erano  chiari alcuni  passaggi . Ne  approfitto   per recensurlo  . 

Esso  è   uno  dei  migliori i Sorrentino Se  da     un   lato c'è   : <<   un'inebriante riflessione sul mondo, in cui le persone e i luoghi sono visti e vedono se stessi».  come   ha  detto  Siddhant Adlakha di Variety   c'è anche    ed  innnegabile    : <<  l'auto-parodia di se stesso» e il film come «uno spot di due ore per un profumo davvero troppo costoso».Peter Bradshaw di The Guardian ha assegnato al film due stelle su cinque.    E' vero che  ci sono degli echi    Felliniani  ma  la  recensione     di   :  Eric Neuhoff del quotidiano francese Le Figaro: «All'improvviso, bellezza. Colpisce come un fulmine. Con un movimento di macchina Paolo Sorrentino spazza via la trivialità del mondo». Egli      riprende un motivo suggerito anche da altri critici: «C’era una volta il binomio Fellini-Roma. Napoli ha trovato il suo equivalente grazie a Sorrentino».  Mi  sembra  troppo   esagerata   . Cosi  come      la  Meno entusiasta l'opinione di Jacques Morice di Télérama, il quale afferma che il progetto risulta «lontano da Roma-Fellini, il binomio Napoli-Sorrentino non è altro che una somma di graziosi luoghi comuni».    Cosi come       quella    Didier Péron di Libération descrive il film come « un porno da cui sono state sistematicamente tagliate le scene hard» contestualizzate all'interno di «un enorme macchinario sulla vita dei ricchi e dei potenti, che ha l'estetica della pubblicità ed è cofinanziato da un grande marchio della moda; Sorrentino prova a convincerci che anche i milionari hanno un'anima».  S'avvicina  più al

vero invece     qiuella     di   Boris Sollazzo di The Hollywood Reporter Roma afferma che con Parthenope il regista si sia «disunito e ricomposto» assimilandolo a François Truffaut e Bernardo Bertolucci, apprezzando la fotografia «certosina e vibrante» di D'Antonio, le musiche «accordate a scenografie» di Marchitelli e i costumi di Poggioli, definendo il progetto nel complesso «un album di archetipi antropologici e di interpreti sopraffini».   C'è       come  fa  notare  Valerio Sammarco di Cinematografo   che  assegna  i  n maniera  esagerata   al film quattro stelle su cinque, scrivendo che Sorrentino «ritrova l'astrazione e la seduzione ammaliante de La grande bellezza», trovando il film «continuamente sospeso tra la tensione al sublime e la caduta nel baratro, popolato di fantasmi malinconici».  Allo stesso      tempo     lo evidenzia    bene   Gabriele Maccauro, per Quarta Parete, scrive che «Parthenope è una pagina bianca, un film i cui dialoghi – e ce ne sono di eccezionali – appaiono totalmente superflui e dove tutti i personaggi non fanno che oscillare tra miseria e redenzione.»  Comunque non era male    perchè  : «Il film nasce dall'idea che l'avventura del passaggio del tempo nella vita di un individuo è qualcosa di epico, qualcosa di maestoso, di selvaggio, di doloroso e meraviglioso.»(Paolo Sorrentino)  e   riesce     anche  se   fra  alti  e  bassi     , tra  ampollossità e  prolissità      ad evidenziarlo  .  Un buon film  .  Ma  troppo   pesante  .  Infatti   Il film inizialmente si sarebbe dovuto intitolare come il romanzo che aveva scritto Jep Gambardella ne La grande bellezza, L'apparato umano, perché la vita di Parthenope, a detta di Sorrentino, «è costellata da una miriade di incontri di varia natura: familiare, sentimentale, sessuale, professionale o a volte paterna senza che la figura di riferimento fosse il padre. E questa costellazione di esseri umani che attraversavano la vita di Parthenope volevano essere una rappresentazione di molte anime della città, non di tutte ovviamente, talmente tante da rappresentare un apparato di un'umanità napoletana». Il regista ha anche dichiarato di aver abbandonato l'idea in quanto trovava «orribile» citare se stesso.Ma   è  come  se   lo avesse  fatto   .  voto 6.5 

20.5.19

lettera aperta ai collettivi femministe - canagliecatanesi catanesi che vogliono boicottare il catania porn fest dal 24 al 26 maggio.

Care esponenti  delle  canaglie catanesi
Leggendo il vostro  comunicato   di cui  riporto  sotto uno  stralcio ( per    il miei   40 lettori 😛🤣  che  trovate integralmente  qui  https://www.facebook.com/notes/canagliecatanesi/catania-odia-le-donne/856507124703576/


Catania odia le donne?
CANAGLIECATANESI·



Festival del patriarcato e mistica del servizio sessuale
Nel giro di poche settimane la città di Catania vedrà avvicendarsi, in una sorta di staffetta etero-patriarcale, il Catania PornFest (titolo: Vieni?) e il Festival Siciliano della Famiglia (titolo: Per Servire, Servire). In un modo o nell’altro, si tratta pur sempre di mettere un sesso al lavoro, di legittimare l’idea che le donne sono il sesso e che soltanto entro questi limiti, più o meno elastici, ma sempre presidiati dal dominio maschile, esse potranno determinarsi e desiderare. Tanto basta a ricordarci che la politica antifemminista si presenta in molte forme, capaci di coabitare nello spazio pubblico. A volte avanza con la faccia tradizionalista delle destre al governo e dei loro simpatizzanti dichiaratamente fascisti, altre volte con la maschera modernizzatrice del neo-liberalismo, e altre volte ancora con un’aureola indie e “contro-culturale” calata sul principale dispensatore di aggressività maschile contro le donne e i corpi femminilizzati: il pene eretto. A quest’ultima categoria appartiene il primo degli eventi in programma, il PornFest, una tre giorni di proiezioni, letture e performance, incluso un concorso di cortometraggi porno aperto a professionisti e dilettanti, che il Teatro Coppola ospiterà dal 24 al 26 maggio. Negli intenti di chi la organizza, la manifestazione si propone di «sospendere la cupa e forzosa clandestinità del consumo di materiale pornografico», al prezzo di 22 euro di abbonamento. Curioso il richiamo a una «cupa e forzosa clandestinità» da sospendere, quasi che in Sicilia vigessero norme di censura da regime dittatoriale, quasi che procurarsi materiale pornografico costringesse l’utenza a una pericolosa discesa agli inferi, quando una connessione a internet è più che sufficiente. Evidentemente, per solleticare l’interesse del pubblico occorre alimentare l’impressione che il consumo pornografico sia una pratica minoritaria estigmatizzata a cui restituire dignità trasgressiva. La realtà, però, è un’altra. [..... continua qui 

non vi biasimo ed avete ragione , ed a dirlo è un porno dipendete . Infatti certi film o spezzoni di film o racconti non mi lasciano niente e certi attrici fra cui la nappi sono totalmente asservite come .... al maschio dominante . Pero il porno , ovviamente quello fatto bene e di qualità  : << rappresenta un'enorme parte della cultura in cui viviamo. Non possiamo semplicemente ignorare il porno, dobbiamo partecipare e discutere di questo genere così influente.>> Erika Lust. Erika Lust, pseudonimo di Erika Hallqvist (Stoccolma, 1º gennaio 1977) una regista porno . Infatti     1)  ci  sono  un alta  percentuale  di  donne  che vedono  ( bisogna vedere se passivamente    per    far  contento  noi maschi allupati o perchè  gli piace  )  . 2) ci  sono delle registe  porno che  raccontare la pornografia da un altro punto di vista. 


image: https://www.si24.it/wp-content/uploads/2014/04/leragazzedelporno.png


 da  https://www.si24.it/

Le ragazze del porno, dodici registe per raccontare la pornografia da un altro punto di vista. Le donne coinvolte nel progetto sono Erika Z. Galli, Martina Ruggeri e Mara Chiaretti, Tiziana Lo Porto, ideatrice del progetto, Anna Negri, Regina Orioli, Titta Cosetta Raccagni, Lidia Ravviso, Emanuela Rossi, Slavina, Monica Stambrini e Roberta Torre. Le protagoniste di questa storia hanno tra i 25 e i 70 anni e sono tutte professioniste di cinema, televisione, teatro e video arte. Sono loro il gruppo di registe che nel 2012 hanno deciso di lavorare insieme su alcuni film pornografici ed erotici.
Ma il progetto non è un caso isolato al mondo. Infatti un progetto simile è stato realizzato in Svezia da Mia Engberg con l’antologia di cortometraggi “Dirty Diaries”. Ma qualcosa di simile è successo anche in Spagna ad opera di Erika Lust. Anche in Francia alcune registe sono state coinvolte nelle antologie di corti “X-Femmes”, prodotte da Canal +, mentre il Danimarca, la casa produttrice fondata da Lars Von Trier è stata pioniera nella produzione di film porno girati da donne e destinati al pubblico femminile.(.....Read more at https://www.si24.it/2014/04/02/le-ragazze-del-porno-dodici-registe-per-raccontare-lerotismo-e-la-pornografia ) 
Se  invece  di boicottare    avreste  chiesto     uno sazio   proponendo  film  di  queste  registe    o  film di  uomini    che  sono  contrari ad  una  visione maschilista     nel sesso  avereste fatto più bella  figura  . Infatti  : << per combattere la pornografia Mainstream patriarcale, per mostrare corpi queer non-binary, per fare un altra politica di imagine sul corpo fuori del etero-patriarcale, per educazione sessuale, per creare una rete LGBTIQ_* performativa a catania e per creare una energia inclusiva e non esclusiva ! >> ( Fabienne Linda Lebowsky  ovvero  https://www.facebook.com/linda.lebowsky6  )  . E poi  con  il boicottaggio    rischiatre  di  fargli ancora  più  pubblicità  ed  oindirre  gli indecisi ad  andarci  per  vedere     come  mai  lo  si  vuole  censurare   \  boicottare  . Inoltre   tale  gesto  non serve     n'è  un esempio  il  caso  di Madonna  All'eurovision  qualche  giorno  fa  .

  da https://www.optimagazine.com/2019/05/19   segnalatomi  dall'utente   Cristian Porcino  

Ieri sera ho seguito con molto interesse la performance di Madonna all’Eurovision, 








anche perché ero curioso di vedere la sua risposta alle polemiche che l’avevano preceduta. Roger Waters e Brian Eno l’avevano invitata a non andare a Tel Aviv per boicottare la politica di Israele in Palestina. Lei aveva ignorato il dictat e per questo le avevano dato anche della prostituta. [.... ]

Scusate    lo sfogo ma  
Risultati immagini per corto maltese censori
 

16.12.18

il vero antifascismo e la vera lotta contro il fasismo ops fascismi passa per il rispetto delle persone. il caso della maifestazione contro il film red land -rosso d'istria a triseste




















































posso capire le contestazioni al film ed alla mitizzazione della vicenda della povera Norma ed l'uso strumentale che ne viene fatto della sua vicenda . E vero fu una fascista, esponente della gioventù universitaria fascista figlia di Giuseppe Cossetto segretario del fascio del Comune di Santa Domenica di Visinada e già podestà di quel comune. Uccisa non si sa bene da chi (se da partigiani italiani o jugoslavi). La sua morte venne “vendicata“ e con la fucilazione di 15 partigiani da parte dei tedeschi".ed In memoria della studentessa nacque nel 1944 a Trieste il Gruppo d'Azione Femminile "Norma Cossetto", l'unico reparto paramilitare fascista femminile della RSI[19], alle dirette dipendenze del Partito Fascista Repubblicano .
Ma   questo  volantino dimentica   che Nel 1949, l'allora rettore dell'Università di PadovaConcetto Marchesi,(un comunista  ortodosso  filo staliniano  )e il consiglio della facoltà di Lettere e Filosofia, proposero la laurea ad honorem per Norma Cossetto  .  
Cari compagni   sia   che  fosse   fascista   in  buna  fede o  per  convinzione  o  per legame  familiare  mica   è semplice  quando  si  è cresciuti  in una famiglia  fascista   ed  in piena  dittatura  infatti  era  nata  nel  1920    e  crebbe  in piena  dittatura  senza  nessun " contradditorio  " in quanto  il regime  fascista   cone le  sue  leggi aveva  rimosso   tutte le  voci     e  gli scritti  no allineati    e  contrari  .   farsi una  idea  autonoma  da  condizionamenti  .E poi date  ragione   ai  suoi aguzzini   slavi o italiani    che    fossero  .  
Sappiate,  caro copagni    che  il  vostro scritto ,  sopratutto  la  1  parte  mi   fa   venire  sempre  più la  curiosità   di vedere  ( anche  se    sò  già     che  certi film  saranno  a senso unico    e poco  oiettivi  )  il flm  red  land   tanto  da  voi  stroncato   

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emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...