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Riflessioni a caldo sul 25 aprile 2023 parte II

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  Dopo   l'ubriacatura     in  gran parte     retorica  come  sempre   , ma  quest anno  ancor  di  più  per  il  l fatto   che      questo  sarebbe  stato il   primo  25  aprile    con degli  esponenti   che   che     si rifanno  al  fascismo   o  quanto meno    tengono    una  posizione  ambigua   ed  in  doppietto  (  vedere    vignetta  a  sinistra    del  FQ del  25\4\2023  )  su   tali  eventi     che sono   alla base  della   stria  repubblicana    ecco  alcune  mie  riflessioni .  Finiamola con usare il termini a sproposito . La memoria condivisa è un utopia . Infatti Stefano Massini racconta la toccante storia di don Pietro Pappagallo, uno dei tanti sacerdoti uccisi nella lotta di Liberazione. E nel riavvolgere il nastro, Massini cerca la risposta alla grande domanda sul perché il 25 aprile ancora susciti polemiche e divisioni. Ma la Storia, se letta con attenzione, offre sempre una lucida radiografia dei fatti, dei motivi, delle distorsioni.   sentite    inoltre   cosa

Quella lezione di storia da ricordare di Alessandro Milan

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  Qualche mese fa ero in un liceo di Milano per dialogare con gli studenti durante l’autogestione. Avevo scelto di raccontare alcuni episodi della Resistenza durante la Seconda guerra mondiale. All’inizio dell’incontro ho chiesto dove fosse stato esposto il cadavere di Mussolini, il 29 aprile 1945. “Piazzale Loreto!”, mi hanno risposto in coro. “Bravi. Ora qualcuno mi sa dire perché è stato scelto proprio quel punto?” Davanti a me si sono materializzate facce stranite, occhi in cerca di un’imbeccata. Dopo qualche secondo, si sono alzate un paio di braccia. “Perché lì erano stati uccisi degli operai, mi pare” ha detto un ragazzo. Il 10 agosto 1944 a piazzale Loreto quindici uomini tra operai, impiegati, un poliziotto, un ingegnere e un insegnante furono trucidati da una delle squadre nere più fanatiche della repubblica di Salò Il  10 agosto 1944  incombeva su Milano un caldo afoso, nonostante il cielo limpido.  I fascisti scelsero piazzale Loreto come luogo dimostrativo , perché era lo

Nulvi Quella targa ritrovata in soffitta e la Lancia di Claretta Petacci ?

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da la  nuova  Sardegna  del  16\4\2023    «Difficile ricostruire tutte le prove ma in  famiglia si è sempre  detto che  apparteneva a lei» Forse quel cimelio apparteneva all’automobile dell’amante del Duce Dopo Piazzale Loreto l’acquisto all’asta e lo sbarco della vettura in Sardegna Si è arrampicato su una scala, ha fatto un buco nel controsoffitto e poi ha cominciato a infilarci la testa e le mani. Giovanni Buscarinu, forte del suo passato da muratore, è un tipo abituato a farsi le cose da solo. «L’idea era quella di creare una piccola soffitta dove conservare alcuni attrezzi – racconta –. Ma a un certo punto ho trovato una lastra di ferro arrugginito. L’ho tirata fuori e mi sono reso conto che si trattava di una vecchia targa di auto. Quindi ho preso il telefono e ho chiamato la persona che, qualche tempo fa, mi aveva venduto la casa». Dall’altra parte della cornetta la risposta che mai si sarebbe aspettato: «Ma quella è di Claretta Petacci! Stai a vedere che, alla fine, quel

la storia di Marco Menin che scopre suo padre Ennio fascista e torturare e deportatore di partigiani e chiede scusa a Ennio Trivellin fatto deportare da suo padre nei lager l'unico a tornarvi

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 corriere  veneto del  22 settembre 2022 - 07:54 LA STORIA Mio padre, spia dei fascisti: un segreto tenuto per tutta la vita Verona, a 64 anni il professore Marco Menin scopre per caso il ruolo del genitore che s’infiltrò tra i partigiani e rivelò i loro nomi alle camicie nere. Furono uccisi o deportati                               di Andrea Priante Marco Menin «Nel 2020 ero a casa, davanti al computer. Quasi per gioco, mi è venuta l’idea di provare a digitare il nome di mio padre sul motore di ricerca. È così che il suo segreto è venuto a galla. Su internet c’era tutto: i verbali, le testimonianze, le sentenze di condanna. A 64 anni ho scoperto che l’uomo che per tutta la vita avevo sempre considerato solo come un genitore, un marito e un nonno amorevole, in realtà era il responsabile delle torture, della deportazione e della morte di decine di persone». Come un film Sembra un film, di quelli che provano a raccontare le ferite della guerra e dei vagoni che da Bolzano portavano i prig

77° ANNIVERSARIO Stragi naziste: Mattarella, “Marzabotto e Monte Sole segni indelebili nella Costituzione e nei valori di un’Europa dei popoli e della gente non quella della lobb y e dei banchieri

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  da   https://www.agensir.it/quotidiano/   29\9\2021 29 Settembre 2021 @ 10:08 Contenuti correlati 77° ANNIVERSARIO Stragi naziste: Casellati, “memoria insostituibile argine perché non si ripetano atrocità” come quella di Marzabotto 77° ANNIVERSARIO Stragi naziste: Fico, “ricordo dell’orrore di Marzabotto impresso nella memoria collettiva del Paese” “Oggi Monte Sole e Marzabotto, insieme ai vicini Comuni di Monzano e Grizzana Morandi, sono luoghi di memoria e sacrari di pace, non soltanto per la Repubblica italiana ma per l’intera Europa. Sono segni indelebili, che troviamo nelle radici della Costituzione e che hanno dato origine al disegno di un’Europa unita nei suoi valori comuni”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 77° anniversario della strage di Marzabotto. “Marzabotto e Monte Sole – ricorda il Capo dello Stato – furono teatro settantasette anni fa di un eccidio di civili spietato e feroce compiuto dalle SS nel nostro Paese.

post dedicato a chi mi chiede : << Mi auguro la guerra civile in Italia, o noi o loro... Con chi ti schieri Giusè? >>

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rispondo   cosi                            Immagini tratte dai film "Miracolo a Sant'Anna" e "L'uomo che verrà" ecco il testo "Alba la presero in duemila il dieci ottobre e la persero in duecento il due novembre dell'anno 1944" (Beppe Fenoglio, I ventitré giorni della città di Alba) Anche la disperazione impone dei doveri E' un problema di spazio E l'infelicità può essere preziosa Non si teme il proprio tempo In selvaggia parata Non si teme il proprio tempo E' un problema di spazio Ragioni personali Geniali dilettanti Una questione privata Una questione privata Geniali dilettanti Ragioni personali In selvaggia parata Occorre essere attenti per essere padroni La facoltà di non sentire La possibilità di non guardare Il buon senso la logica i fatti le opinioni Le raccomandazioni Di se stessi occorre essere attenti Un canto partigiano al Comandante Diavolo Luogo della memoria po

il vero antifascismo e la vera lotta contro il fasismo ops fascismi passa per il rispetto delle persone. il caso della maifestazione contro il film red land -rosso d'istria a triseste

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posso capire le contestazioni al film ed alla mitizzazione della vicenda della povera Norma ed l'uso strumentale che ne viene fatto della sua vicenda . E vero fu una fascista, esponente della gioventù universitaria fascista figlia di Giuseppe Cossetto segretario del fascio del Comune di Santa Domenica di Visinada e già podestà di quel comune. Uccisa non si sa bene da chi (se da partigiani italiani o jugoslavi). La sua morte venne “vendicata“ e con la fucilazione di 15 partigiani da parte dei tedeschi".ed In memoria della studentessa nacque nel 1944 a Trieste il Gruppo d'Azione Femminile "Norma Cossetto", l'unico reparto paramilitare fascista femminile della RSI [19] , alle dirette dipendenze del Partito Fascista Repubblicano  . Ma   questo  volantino dimentica   che  Nel 1949, l'allora rettore dell' Università di Padova ,  Concetto Marchesi ,(un comunista  ortodosso  filo staliniano  )e il c