Dopo l'ubriacatura in gran parte retorica come sempre , ma quest anno ancor di più per il l fatto che questo sarebbe stato il primo 25 aprile con degli
esponenti che che si rifanno al fascismo o quanto meno tengono una posizione ambigua ed in doppietto ( vedere vignetta a sinistra del FQ del 25\4\2023 ) su tali eventi che sono alla base della stria repubblicana ecco alcune mie riflessioni .Finiamola con usare il termini a sproposito . La memoria condivisa è un utopia .
Infatti Stefano Massini racconta la toccante storia di don Pietro Pappagallo, uno dei tanti sacerdoti uccisi nella lotta di Liberazione. E nel riavvolgere il nastro, Massini cerca la risposta alla grande domanda sul perché il 25 aprile ancora susciti polemiche e divisioni. Ma la Storia, se letta con attenzione, offre sempre una lucida radiografia dei fatti, dei motivi, delle distorsioni.
Infatti Stefano Massini racconta la toccante storia di don Pietro Pappagallo, uno dei tanti sacerdoti uccisi nella lotta di Liberazione. E nel riavvolgere il nastro, Massini cerca la risposta alla grande domanda sul perché il 25 aprile ancora susciti polemiche e divisioni. Ma la Storia, se letta con attenzione, offre sempre una lucida radiografia dei fatti, dei motivi, delle distorsioni.
sentite inoltre cosa dice lo stesso Alessandro Babero
Ovvero chiedere ad una puttana se è vergine . Infatti
Se proprio vogliamo che il 25 aprile sia festa di tutti\e anziché chiedere patenti di antifascista ed ottenere risposte ipocrite come quelle di ALorenzo Fontana che predica bene ( si dichiara antifascista ) e poi invece ha un lungo curriculum e se ne vanta pure fatto di rapporti con Putin e i suoi uomini e strette alleanze con i partiti neofascisti di mezza Europa. Oltre a prese di posizione contro Lgbt, molto vicine all'omofobia , aborto, eutanasia e Peppa Pig. ( qui ulteriori news ). Oppure in doppietto da giravolta come la Meloni che da un lato giustamente, anche la destra liberale ed in parte quella patriotica ( La differenza tra patriottismo
e nazionalismo può sembrare a prima vista sottile. In realtà scava un solco profondo tra l'amore verso il proprio territorio e l'odio per tutto ciò che è straniero. lo spiega bene in NAZIONALISTI E PPATRIOTI il politologo Maurizio Viroli ) si fa portatrice di un antifascismo conservatore elogiando anche se ipocritamente ed per opportunismo visto che non ha .... il coraggio di prendere una posizione seria ma solo di facciata ( come il doppietto di Almirante ) ha elogiato la Bellunese, Paola Del Din
quasi centenaria, fece parte della brigata Osoppo: fu medaglia d'oro e paracadutista dei servizi britannici:
«Mi resi disponibile a portare messaggi. La politica non mi piace: tutti hanno fatto malanni»
Paola Del Din con Giorgia Meloni
«Una donna straordinaria» il cui coraggio «le è valso una Medaglia d’oro al valor militare, che ancora oggi, quasi settant’anni dopo averla ricevuta, sfoggia sul petto con commovente orgoglio». Così Giorgia Meloni nella sua lettera al Corriere della Sera in occasione della festa della Liberazione definisce Paola Del Din, una delle poche donne ancora in vita tra quelle che hanno partecipato alla Resistenza. La premier dedica a lei la giornata del 25 Aprile e cita le sue parole sulla Liberazione: «Il tempo ci ha ribattezzati Partigiani, ma noi eravamo Patrioti, io lo sono sempre stata e lo sono ancora».
Nata a Pieve di Cadore (Belluno), Paola Del Din il 22 agosto prossimo compirà cent’anni. Non ama l’aggettivo «partigiana», preferisce «patriota», così come Radio Bari definiva i primi combattenti volontari contro l’invasore nazi fascista. Si definisce apolitica, apparteneva alla brigata Osoppo di impronta risorgimentale, popolata da tre anime, la cattolica, quella del partito d’Azione e da militari regi confluiti dopo l’8 settembre 1943 (armistizio di Badoglio). Era studentessa di Lettere quando l’8 settembre ha scelto di fare la staffetta. Dopo la morte del fratello Renato, nella notte tra il 24 e il 25 aprile 1944, ha accettato di consegnare un plico di carte secretate per conto dei servizi segreti britannici. Renata il nome in codice, in onore del fratello. Quell’azione le è valsa la medaglia d’oro al valore. Dopo aver attraversato l'Italia ha consegnato i documenti top secret ai britannici ed è stata addestrata come agente e paracadutista dal servizio segreto di Sua Maestà, lo Special Operations Executive (Soe), ed è tornata nel Friuli occupato lanciandosi da un aereo con altri due agenti italiani nella missione Bigelow. [ ......]
Quindi invece di chiedere patenti di antifascismo chiedete e pretendete che sciolga le organizzazioni della destra extraparlamnetare sui cui indirettamente si appoggia come fece l'Msi .
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