7.4.23

Quando la laicità viene usata come repressione o per uso politico il caso della maestra elementare di san vero Milis

 di cosa  stiamo   parlando 








L'Unione Sarda
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Voleva solo augurare ai bambini un buon Natale recitando con loro due preghiere. E creando tutti
assieme un piccolo rosario fatto di perline. Il gesto della maestra però non è stato gradito: per lei una sospensione dal posto di lavoro per venti giorni con anche la riduzione dello stipendio. Marisa Francescangeli, maestra nella scuola primaria  di  San Severo Milis  

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va bene essere laici . ma qui si esagera . bastava solo un rimprovero
Potrebbe essere un'immagine raffigurante cielo e il seguente testo "SAN VERO MILIS SOSPESA PER 20 GIORNI DOPO UN'AVE MARIA CON GLI ALUNNI Provvedimento disciplinare contro la maestra: "Non merito questo" www.unionesarda.it L'UNIONE LT"
 


Daniela Tuscano

C'entra ca77o la laicità. Questi talebani dell'anticristianesimo (con l'Islam non avrebbero osato) sono schifosamente violenti.

con il  laico    intendo   questo  significato

 La laicità, in senso politico, sociale e morale, è lo stato di autonomia e indipendenza rispetto ad ogni condizionamento ideologico, morale o religioso altrui o proprio.[1][2] Nel diritto, il principio di laicità rappresenta il principio secondo cui le decisioni umane devono essere basate solo su considerazioni che discendono da dati di fatto, in quanto questi sono slegati da opinioni personali, favorendo così il secolarismo. Generalmente ci si riferisce al termine laicità dello Stato e delle Istituzioni per indicare univocamente lo stato di neutralità e separazione del sistema istituzionale nei confronti delle convinzioni religiose e delle religioni,[3][4] intesa come autonomia dello Stato, aconfessionalità e neutralità dell'ordinamento giuridico e completo controllo temporale dello stato,[5] capace di limitare le ingerenze religiose e garantire la libertà religiosa individuale, senza tuttavia al contrario imporre uno stato etico.[6]  [ .... segue    su   Laicità - Wikipedia ]



intendo  riferirmi a quei genitori  (ovviamente non tutti  ) che sono lamentati in quanto vedono in ogni manifestazione religiosa solo ed esclusivamente come qualcosa di confessionale  ignorando in buona o in malafede che una religione non è solo confessionale  ma è anche cultura  ed spiritualità . Così come mi riferisco al preside /dirigente scolastico che invece di ascoltare anche gli altri genitori ed eventualmente i bambini ha attuato tale sanzione  verso l'insegnante  non so quanto di legale sia  . Infatti sono quasi  15 anni cioè da quando ho preso la laurea ed da quando mia madre ex insegnante di lettere alle scuole   medie è andata in pensione  e da quando mia zia materna ex dirigente scolastica delle elementari (ora primarie  ) è morta che non m'interesso più di  tanti   dal punto di vista legislativo della scuola. Penso però che qui sia mancato il buon senso  da parte dell'insegnante ( se mai avesse violato legge ) perché non avrebbe tenuto conto  che fra i bambini  e le famiglie ci può essere anche chi non crede o non pratica la religione ., del preside / dirigente scolastico che come ho detto prima avrebbe  dovuto sentire tutti i genitori quelli s favore della maestra sia e quelli  contrari oltre che l'insegnante . E poi decidere se ci fossero violazioni  d'applicare la legge . Qui il provvedimento  in questione   mi  sa    di   repressione  e di censura. Perchè  : 1)  non  sono  stati sentiti  tutti   i  genitori   ma  solo   quelli  che s  sono  lamentati  .,  2) non c’era il tempo utile per produrre materiale a suo favore. Questo però viene negato. Intanto,  secondo  l'unione  sarda   Francescangeli chiede alla scuola di poter fare l’accesso agli atti per capire bene quali fossero le accuse mosse contro di lei: «Mi hanno contestato di aver fatto pregare i bambini, di aver realizzato un rosario ma anche di averli terrorizzati quando, prima di Natale, avevo spiegato la pericolosità del fumo, dopo varie domande da parte dei piccoli. Una lezione educativa insomma». La maestra si è rivolta ad un legale: «Stiamo preparando il ricorso da presentare in Tribunale.  Quindi penso che  se l'insegnante non ha violato nessuna legge  come da lei dichiarato non sia indipendentemente  dal    fatto  che   sia   una   cattolica  bigotta     da punire  in quel modo visto che non ha fatto altro che insegnare a bambini  un po' di religione . 








soprattutto    perchè       sempre   secondo  l'unione    sarda

 Insomma, per me normalità, non mi sembrava di avere fatto nulla di grave. In tutte le mie classi non c'è un bambino che non presenzi durante l’ora di religione». C’è però chi non ha gradito il gesto. Due mamme si sono lamentate dell’accaduto con il dirigente scolastico Alessandro Cortese: «A quel punto - racconta la maestra - sono stata convocata per partecipare a un incontro con questi genitori e il preside. Mi sono persino scusata del gesto, ricordando però che all’inizio dell’anno avevo chiesto a tutti i genitori il permesso di poter recitare con i bambini alcune preghiere. Nessuno si era dimostrato contrario».

 concordo     con  questi  due  miei  contatti  

La maestra sospesa, quell'accanimento omofobo, le presunte unzioni dei bambini con l'olio santo, i cataclismi spiegati come castigo di Dio per la malvagità dell'uomo.
Così, per completezza d'informazione.
Come andavo dicendo ieri sera, la storia delle preghiere mi sembrava un tantinello costruita per montarci un caso ad uso politico.

Riguardo l’insegnante sarda sospesa per due settimane perché recitava l’Ave Maria e il Padre Nostro a scuola con gli alunni, non sono d’accordo sulla sanzione esagerata, ma c’è da dire che la scuola non è un luogo di preghiera ed è sbagliato il contesto, soprattutto in uno stato laico come quello italiano.
Se si fosse parlato di insegnare la storia di una religione sarei stato d’accordo con la maestra, ma la preghiera lasciamola ai luoghi di culto.



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