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23.6.25

DIARIO DI BORDO N 131 ANNNO III «Ciao Fulmine»: morto l’Hachicko sardo che andava sulla tomba del padrone., troppi funerali benedizioni in ritardo ., Alessandro Porceddu professione bancario ed enigmista per diletto ,m un uomo salva un cane bloccato e chiuso in auto

 



fonte  unione  sarda  22\6\2025

Badesi 
La figlia di Leonardo Sechi: «Al mio fianco anche durante la malattia. Se n’è andato il giorno dopo che i medici mi hanno detto che ero guarita»

Per «Lo voglio dire a tutte le persone che si sono interessate alla sua storia, che ci hanno chiamato da diversi paesi del mondo, che hanno pianto. Fulmine riposa nel vigneto che è stato a lungo di mio padre, adesso è nel paradiso degli animali»: Sara Sechi è commossa mentre parla del suo meticcio, il cane che nel 2021 era stato soprannominato l’Hachicko italiano, dal film Hachiko - Il tuo migliore amico, con Richard Gere, la storia di un cane di razza Akita che per dieci anni attese il padrone in una stazione ferroviaria.Fulmine è morto qualche tempo fa, era diventato famoso perché andava sulla tomba del suo padrone, Leonardo Sechi, nel cimitero di Badesi. Dice Sara, la figlia di Leonardo: «Sì, Fulmine non c’è più. Quando nel 2021, dopo la morte di mio padre, ha iniziato a circolare la notizie delle visite in cimitero, mi hanno chiamato da mezzo mondo. Giornalisti dal Giappone, dagli Stati Uniti, tutti volevano sapere di Fulmine. Il legame che aveva con mio padre era impressionante, fortissimo».Ma la storia di Fulmine non è finita. Sara racconta: «Aggiungo un capitolo a questa bellissima vicenda che riguarda la mia famiglia e me. Fulmine mi ha aiutato in un periodo difficile, ero molto provata a causa di una malattia. È stato sempre con me, non mi ha mai lasciata sola. I medici mi hanno detto che sono guarita, il giorno dopo se n’è andato. Ciao Fulmine». 

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 concludo   con  un altra  storia     sproveniente  dal mondo animale 

  fonte  settimanale  giallo  
  




11.12.13

ecco come può andare avanti la pastorizia in sardegna . un antidoto alla disoccupazione e allo svendersi per un tozzo di pane



dall'unione sarda Edizione di mercoledì 11 dicembre 2013 - Prima Pagina


La piccola filiera di TedderiedduSotto i tassi di Tedderieddu, alle pendici di Punta La Marmora, Gigi Loi conduce al pascolo trecento capre, così come faceva suo padre, intorno al nuraghe di “Predu pisu”, nei territori montani di Arzana. E così come faceva suo padre produce, d'estate e nel periodo i
nvernale, un ottimo casu axedu, il formaggio fresco acidulo dei pastori, che profuma dei sapori dei monti del Gennargentu. Il procedimento è lo stesso, ma Gigi Loi, insieme con i familiari, ha pensato bene di andare oltre la tradizione: dopo aver raccolto il latte anche da altri allevatori che pascolano le greggi non lontano dal suo ovile, impacchetta il casu axedu e lo vende nei negozi dell'Ogliastra. Non serve granché: soltanto le vaschette e una macchina per confezionarle con il cellophan, oltre a un locale adeguato per la produzione dal punto di vista sanitario.Cosa c'è di diverso rispetto a quello che faceva suo padre? Poco, anzi nulla per quanto riguarda la produzione: stessi sapori, stessa materia prima. La differenza sta nel guardarsi intorno e capire che il mercato non è più quello del porta a porta. E soprattutto capire che fare rete, costituire una filiera, anche se nata quasi inconsapevolmente con il coinvolgimento di amici e familiari, è una scelta vincente. È così che le eccellenze finiscono sulle tavole dei consumatori. Ed è così che la pastorizia può andare avanti.

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...