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3.7.25

In Italia abbiamo davvero un problema di FEMMINICIDI e di violenza sulle donne o è solo allarmismo ?.

Ho trovato un appiglio per ripondee a coloro che mi dicono che non c'è un emergenza femminicidi \ violenza sulle donne .
Ora Lo so che il video non è aggiornato con gli ultimi dati da dicembre 2024 a giugno 2025 . Ma basta è avanza anche se secondo alcuni\e : « Una cosa è lavorare per ridurre un problema, un’altra è dichiarare
l’emergenza! » . Infatti negli ultimi anni, il dibattito attorno alla violenza di genere ha assunto una posizione sempre più centrale nelle discussioni pubbliche, suscitando domande fondamentali: la violenza di genere è davvero un problema diffuso o è esagerata dai media? E se è un problema, cosa si sta facendo per affrontarlo? Dati allarmanti evidenziano che milioni di persone in tutto il mondo subiscono abusi fisici, psicologici o economici basati sul genere, ma non mancano le critiche sul modo in cui questa emergenza viene rappresentata o affrontata. Qual è il reale impatto sociale, economico e politico della violenza di genere? Quali soluzioni concrete possono essere adottate per contrastarla in modo efficace


Il fatto che per alcuni\e NON sia un’emergenza non significa automaticamente che non sia un problema serio . Un problema può benissimo esistere senza essere un’emergenza.

28.5.25

martina Carbonaro uccisa a 14 anni dall'ex . s'abbasa,l'età delle vittime e dei carnefici dei femminicidi

Circa due mesi fa erano state uccise Sara Campanella e Ilaria Sula, da un compagno di corso e dall’ex fidanzato. Entrambe avevano appena 22 anni. Martina Carbonaro invece  ne aveva solo 14. Solo 14 anni. 
Quando le vittime sono così giovani, la notizia di un femminicidio colpisce ( o almeno in teoria   dovrebbe  di più ) in maniera ancora più violenta.
Perchè magari pensiamo che la violenza patriarcale sia più diffusa tra le generazioni più anziane, quelle cresciute quando ancora la violenza maschile, le discriminazioni sessiste e la cultura dello stupro non venivano messe in discussione ed erano " legalizzate "
Insomma, un retaggio del passato. E ci aspettiamo, invece, che tra i più giovani alcuni passi avanti siano stati fatti. Poi arrivano notizie come queste e pensiamo che forse non è proprio così.
Servono nuovi modelli di mascolinità e relazione
E questo è preoccupante. Ce lo dicono anche i professionisti che vanno nelle scuole a parlare di violenza di genere, che è come se si stesse cicatrizzando una frattura tra le ragazze – sempre più consapevoli e determinate a cambiare modelli culturali e sociali tossici – e i ragazzi – che si sentono accusati, vanno sulla difensiva e diventano ostili e aggressivi.
Il caso di Martina Carbonaro è l’ennesimo caso di un ragazzo che non accetta l’autoderminazione dell’altra, non ne accetta la libertà e tutte le scelte prese in libertà. È l’ennesimo caso di un ragazzo ancorato ai modelli di dominio e oppressione e che trasforma in violenza tutta la frustrazione per un mondo che cambia. E sceglie lui per lei, togliendole la vita, togliendole ogni possibilità.
Servono altri modelli, questo pare ormai chiaro. Altri modelli di mascolinità, di relazione, Ma questi non cadranno dal cielo: bisogna fare educazione sessuale e affettiva nelle scuole, serve un progetto serio sulla prevenzione, serve ascolto già ai primi segnali di violenza. Perché lo sappiamo, il femminicidio non è che la punta dell’iceberg. Ora si parli seriamente di educazione sessuale 
Secondo l’osservatorio del collettivo Non Una Di Meno, aggiornato allo scorso 8 maggio, da inizio anno in Italia ci sono stati 27 femminicidi. A cui aggiungere, purtroppo anche quello di Martina Carbonaro. E poi ci sono stati anche 21 casi di tentato femminicidio. Numeri che denunciano una violenza sistemica, ancora troppo radicata nella nostra cultura e società.
Bisogna ripartire dalle giovani generazioni, non abbandonarle. Non è più accettabile che l’Italia rimanga uno dei pochissimi Paesi a non fare educazione sessuale ed affettiva a scuola. Soprattutto quando vediamo una radicalizzazione di moltissimi giovani. Non è più questione di qualche oscura nicchia online, l’impatto della manosphere è sempre più forte nella quotidianità e fa presa su sempre più ragazzi. 
Viene sempre più normalizzata.
In tutto questo non è accettabile che l’educazione a scuola venga considerata terreno di battaglia politica, osteggiata e bollata come propaganda.
No, non ci possiamo più permettere di perdere tempo. Perché altrimenti ci ritroveremo anche questa volta a piangere Martina Carbonaro, a giurarci che sarà l’ultima, a dire che faremo tanto rumore e pretenderemo giustizia. Dobbiamo mobilitarci tutti per cambiare le cose adesso, altrimenti l’educazione patriarcale continuerà a produrre violenza patriarcale e a fare vittime sempre più giovani.
Martina Carbonaro, come   abbiamo   già detto  , aveva  14 anni ,uccisa dall'ex,   che già per i  benpensanti  dire "ex" a 14 anni è una cosa , figuriamoci se lui è pure maggiorenne.
Il problema non è tanto la differenza d'eta che ci puo anche stare, in una normalevl frequentazione non è  tanto esagerata , discutibile  invece se  si tratta di  rapporti sessuali.
 IL problema è che daranno la colpa a lei, alla famiglia, a chi le ha "permesso" di stare con uno più grande di lei, tutto pur di non concentrarsi su chi ha commesso il fatto, su chi, a 18\19 anni, ha fatto la scelta di togliere la vita a una ragazzina per vendicarsi di essere stato lasciato.
Era scomparsa la sera del 26 maggio, Martina Carbonaro e di lei non si avevano avuto più tracce.
Almeno fino all’alba di oggi, quando l’hanno ritrovata senza vita, gettata via sotto un materasso, in un edificio diroccato vicino al vecchio stadio di Afragola.
Poco prima di morire, come ha raccontato la madre, Martina aveva incontrato il suo ex fidanzato. E la prima e unica ipotesi poi confermata dalla confessione del reo  è sempre la stessa: femminicidio.
Martina Carbonaro sarebbe stata uccisa a sassate e poi nascosta nell’alloggio ormai in disuso del custode. 
È difficile anche solo immaginare un tale strazio. Per lei, per la madre, per la famiglia. Quello che ha vissuto due sere fa, mentre sua madre ignara ne denunciava la scomparsa. Quello che ha vissuto per arrivare fino a quella sera. Quello che vivono migliaia di donne.Solo che Martina donna  ,secondo alcuni,  non lo era neanche ancora. 
Quattordici anni. cazzo  E ogni altra parola non basta, non serve. se non che siamo , come fra 1960\80 ,  un un periodo troppo violento   aggravato a differenza d'esso ( che era solo politico-mafioso   ) da emergenza educativa che non siamo capaci d'affrontare perché  la maggior parte di chi dovrebbe provvedere a farlo è ancora  legato a vecchie ideologie educative  ormai superate   : dalla storia , dall'evolversi  dei costumi , e dagli studi socio antropologici   . E vede  ogni tentativo  di  farlo  come sovversivo  dei vecchi valori  e Tradizionali ed autentici parafrasando   i 

 
 Concludo  con    quanto dissi  tempo fa    nel  post  : « Educhiamo gli uomini"...lo sento ripetere da mesi.  quindi  educhiamo  anche  le  donne  ad  essere  preda »  in cui riportavo  questa  poesia  (  lo so che   l'avrò ripetutto  infinite  volte  ma  non c'è altra   soluzione  per  risolvere   tal  problema   ) :   « non insegnare a tua figlia ad essere preda \ insegna a tuo figlio a non essere cacciatore » di joumana haddad poetessa libanese   ovvero applicare   quella  che  Rita Levi-Montalcini diceva:  « Se istruisci un bambino, avrai un uomo istruito. Se istruisci una donna, avrai una donna, una famiglia e una società istruita ». 

2.8.24

perchè non dobbiamo tacere sui femminicidi e andare oltre le maifestazioni smboliche

 



Le   polemiche sul discorso del padre  a Filipo Turreta  per  quali  si  è poi  scusato e la  risposta   di Elena  Cecchetin   mi hanno    fatto  cambiare  idea dopo la  fiuguraccia  con Stefi\ Stefania  Pastori  " 

Gloss " che mi cosrinse  a  modificare post  (  ma  non bastò  perchè Stefi Pastori s'offese  togliendomi il contatto  e chiedendomi  di  non cercarla  più )  e   per  una volta  smetto di delegare  totalmente     ad  altri\e il mio pesiero  sul  femminicidio    \ violenza  di genere  .

N.B
  spero che  mi perdonerete  per le eventuali   ovvietà   e  per  errori  \  refusi ma  sono mezzo dislessico causa    sordità  e  gravi prblemi alla vista 

  IL  femminicidio  \  violenza  di genere   sta diventando  se  non è   già    sempre  più  allarmante  , cioè  non è più  solo cronaca nera   ma   un fenomeno     al quale   orami riscoiamo d'abituarci ed  assueffarci    visto  che  ormai  siamo  oltre  la  soglia  (   già pesante   )   di una donna  ucciisa  , senza  contare  le  aggressioni   e   le  violeze   ,     ogni  72  ore  . Quindi mi chiedo  ma le  proteste   degli attivisti \e   contro la  violenza  di genere   \  femminicidi     sono davvero efficaci  opppure il solito fuoco  di paglia  ? Sul tali tematiche  si è  ritornati a parlare  oltre  che  l'ultimo ( ?  )  orripilante   delitto    e per  alcuni bliz    dimostrativi ,   che     giustamente  ne     sottolineano  l'urgenza     a livello sociale , come quello orgnizzato dal gruppo     bruciamo tutto , nato in ricordo della povera  Giulia    che ha  colorato di rosso  la  celebre  scalinata  di triità  dei monti a  Roma  .  Ora  queste  dimostrazioni   posso giocare  un ruolo importate nel  processo   di sensibilizzazione  dell'opinione  pubblica    (  soprttutto  giovanile   abbindolata   da programmi tv  introisi di   cultura  misogena  e   da  maschio alfa )   sul tali tematiche   . Ma  loro efficacia  , come fa  anche  notare    Marilisa  d'Amico *     ,   dipende  da  molteplici fattori   Se  da  una parte  tasli  azionoi attiranol'attenzione el pubblico  creando dibattiti   e portasdo tali argomenti al centro delle  scena  -E quindoi la  visibilità ottenuta   mette in luce  problematiche   spesso sottovalutate .  Però    d'altra parte  esse   possono   essere polarizzanti  e d essere  scambiati  \  percepiti come un eccezione  negativa  assimilandoli  al  vandalismo   conil rischio di distogliere   l'attenzione    dal messaggio   che  si vuole trasmettere   e portare  ad  una condanna  dell'azione  piuttosto   a  una riflessione     sul  problema  denunciato  . Quindi  oltre ai bliz  dimostrativi  che  possono  essere  ache mal interpretati  miglio  una  campgna  di sensibilizzazione   ed  educazione   fin dai primissimi anni  di scuola  . In maniera  da   da 'aumentare la  consapevolezza   contro la  violenza  di geere    e  lavorare con le  nuove geerazioni   per  diffondere   un modello relazionale   realmente ispirato alla parità   di genere  .  Ma   allo stesso tempo  fare  pressioni     e  proporre leggi d'iniziativa popolare   per   adeguare   il codici penali e  civili   e il  processi   contro tali crimini 

*Professore ordinario di Diritto costituzionale e Prorettore con Delega alla Legalità, Trasparenza e Parità di Diritti presso l’Università degli Studi di Milano  e  fondatrice       dell'osservatorio   violeza  sulle  donne   https://ovd.unimi.it/profilo/prof-ssa-marilisa-damico/

7.9.23

Sesso e abusi secondo i teenager. "Toccare non è violenza" e "l'abito può provocarla" per 1 su 5. Se non si risolve il problema alla base è inutile istituire giornate come il 25 novembre

  inutile  fare le  giornate    contro il  femminicidio     se  non si è capice  d'affrontare il problema   alla  radice    e s'affonta  solo   dal punto di vista  repressivo ed  propagandistico .  Infatti  : 

Sesso e abusi secondo i teenager. "Toccare non è violenza" e "l'abito può provocarla" per 1 su 5
Storia di webinfo@adnkronos.com (Web Info) •1 ora/e

(Adnkronos) - Toccare le parti intime di una persona senza il suo consenso "non è violenza" per 1 adolescente su 5. Una stessa quota pensa che le ragazze possano provocare la violenza sessuale se mostrano un abbigliamento o un comportamento provocante. Solo alcuni dei dati che emergono da un'indagine condotta da Ipsos per ActionAid su un campione rappresentativo di circa 800 ragazze e ragazzi tra i 14 e i 19 anni. 
Video correlato: Sesso e violenza: così i giovani diventano dei "mostri" (Mediaset)

Perché si diventa oggetto di violenza? In risposta a questa domanda al primo posto vengono indicate le caratteristiche fisiche (50%), poi l’orientamento sessuale (40%) e l’appartenenza di genere (36%). Il primo danno indicato dal 27% degli intervistati, senza distinzione di genere, è il malessere psicologico, al secondo posto isolamento e depressione (21%) e al terzo posto disagio e vergogna (18%). Un altro dato significativo è che "non sempre i ragazzi e le ragazze che subiscono una qualche forma di violenza poi la denunciano", evidenziano gli autori. Il motivo principale è la vergogna nel raccontarlo al mondo adulto, seguita dalla paura a dirlo e l'inutilità della denuncia, il timore di ulteriori minacce da parte dell’aggressore. Nella fascia di età 17-19 anni si registra la più alta frequenza di atti violenti subiti, che può derivare - interpretano gli autori - da una maggior consapevolezza di quanto viene vissuto.
RAGAZZE NEL MIRINO - Fra le convinzioni condivise da una quota minoritaria seppur significativa di teenager c'è quella che le ragazze possano provocare la violenza sessuale se mostrano un abbigliamento o un comportamento provocante. E molti di più, 4 su 5, credono che una donna, se davvero non lo vuole, può sottrarsi a un rapporto sessuale. Chi subisce violenza? Le ragazze più dei ragazzi, analizzano i giovani nella ricerca. Sono loro a vivere con maggior frequenza atti di violenza tra pari, in qualsiasi forma si manifesti: molto più spesso dei coetanei maschi assistono a gossip, prese in giro, insulti, scherzi, esclusione di persone dai gruppi, a situazioni in cui le parti intime vengono toccate senza consenso, alla diffusione non consensuale di foto e video di situazioni intime.  Inoltre, rileva l'indagine, le ragazze rischiano più spesso di ricevere molestie verbali mentre camminano per strada, di essere toccate nelle parti intime, di essere vittime di scherzi o commenti a sfondo sessuale e della diffusione di foto/video che le ritraggono in situazioni intime. I ragazzi invece rischiano principalmente di essere picchiati e le persone transgender/fluide/non binarie di venire insultate.   [.... ]

28.8.23

dopo Vannacci e lo Stupro di Palermo: le parole shock del comandante dei vigili di San Gavino Monreale ( Cagliari ) : “Insegnate alle vostre figlie a non ubriacarsi”

Lo so che come non ne potete più di sentire parlare,  ed  volete andare  anvanti,  degli stupri diOttaviano e di palermo .
Ma nell'opinione pubblica c'è , il che dimostra quello che dicevo nei post precedenti  sui social siamo sempre di più davanti ad un emergenza sociale \ educativa , ancora una volta, dunque, spunta l’odiosa pratica di colpevolizzare la vittima del branco e non solo purtroppo . Infatti , ecco  una  discussione  trovata     su  twitter  

mi spiegate cosa c'è di offensivo in questa frase? “Insegnate alle vostre figlie a non scimmiottare i maschi e a non ubriacarsi“

Stupro di Palermo: le parole shock del comandante dei vigili di San Gavino Monreale


Cos
@cosellemme

Te lo spiego subito: Non e’ assolutamente nel contesto giusto. Intanto una figura autoritaria dovrebbe stare dalla parte della legge e di certo nn esprimere giudizi sulla pelle degli altri. Secondo, il danno subito da questa ragazza e’ stato MOLTO piu grave di quello che il signor vigile dei miei coglioni reputa incorretto dalla parte della ragazza. Il problema qual’e’? Che in italia ancora esiste quella fascia di merde di tradizionalismo estremo dove la donna deve fare la santa mentre l’uomo il porco. E’ ovvio che la ragazza poteva essere piu’ prudente nel bere meno ma questo vale per chiunque. Quindi cara elisabeth, riflettiamoci sulle cose prima di esprimere un opinione. Stiamo parlando di 7 pezzenti che si vantavano del fatto che la ragazza sarebbe svenuta 3 volte in mezz’ora mentre le stavano addosso. Che ne pensa? Dovremmo mettere di lato io reato per la lezione di etica sulla ragazza?




 Ora dopo le uscite di Vannacci, stavolta è a un esponente delle forze ell’ordine – Massimiliano Orrù, comandante della Polizia Municipale del comune di San Gavino Monreale, paese a 50 chillometri da Cagliari – a provocare indignazione, fra gli utenti social, e non solo, per le parole scioccanti, utilizzate per commentare lo stupro di gruppo avvenuto a Palermo lo scorso 7 luglio, ai danni di una diciannovenneUn caso delicato, la cui inchiesta è in corso.Orrù scrive su Facebook  : << I genitori dovrebbero insegnare alle figlie a non scimmiottare i maschi e non ubriacarsi". A noi maschi fa bene ogni tanto ubriacarsi.. a voi invece malissimo. Restate donne e non cercate di fare gli uomini… Siete femmine e non maschi >>   .
 Davanti    alla  replica  del contatto ,<<Ecco fai la cosa giusta >> prosegue a scrivere il comandante << vai a dormire che voi donne non dovreste stare in giro, nemmeno virtuali, a quest'ora >>.
Parole che Orrù, in seguito, ha tentato di rimuovere, ma invano: ormai in tanti avevano fatto il fermo immagine del post, condividendo l’orrore  e le vergognose  delle parole del capo della polizia locale.
Ancora una volta, dunque, spunta l’odiosa pratica di colpevolizzare la vittima .
 Immediata la presa di distanza, da parte del sindaco della cittadina, Carlo Tommasi. Dice Tommasi: “Ovviamente prendiamo le distanze dalle parole del comandante che rischiano di danneggiare un’amministrazione da sempre impegnata per difendere i diritti di tutti e delle donne in particolare”.E c’è chi ora chiede dei provvedimenti severi nei confronti del comandante Orrù, tra cui il centro antiviolenza del Medio Campidano Feminas che ha chiesto azioni “utili a censurare il pessimo comportamento del dipendente, nonché pubblico ufficiale”.Anche l'avvocata Francescah Spanu del centro antiviolenza Feminas è intervenuta sulla polemica: "I commenti di Orrù sarebbero già gravi se pronunciati da chiunque, risultano ancora più inaccettabili quando fatti da un rappresentante delle istituzioni che tende a giustificare o sminuire una violenza sessuale attribuendone le colpe alla vittima". Il centro ha chiesto vengano presi provvedimenti "utili a censurare il pessimo comportamento del dipendente, nonché pubblico ufficiale".
 

18.6.23

ribelliamoci al domiino dei like di vanessa ruggeri

 non  ho voglia  di fare  il copia  e  incolla   dell'articolo   .  qui     metto  qui  lo screenschot  delle  due   pagine   dell'articolo della  nuova  d'oggi   . 



 


 Uno  degli interventi più  interessanti che ho letto  sui fatti  di Roma  che rischiano o di finire  assolti    se  non  si  trovano     i  video     del loro crimine  



o se   gli  avvocati  cavillano  e   fanno arrivare   il dibattimento    diopo  l'approvazione    della     la nuova    schifo riforma    sulla giustizia       di    fare  solo   il primo grado     ed  basta  come dice questo commento 



 mi ferm  qui  . erchè   sono talemt e  schifato  che  non  sò che  altro  aggiungere    .  e  poi   due  parole   sono troppe e  una  è poco 

7.2.23

"Educhiamo gli uomini"...lo sento ripetere da mesi. quindi educhiamo anche le donne ad essere preda

 in  sinTesi  scusate  se  mi ripeto  

non insegnare a tua figlia ad essere preda \
insegna a tuo figlio a non essere cacciatore
( joumana haddad poetessa libanese )

"Educhiamo gli uomini"... anche giusto ma lo sento ripetere da mesi. Certo, educhiamo ANCHE gli uomini, ma prima cresciamo le bambine nell'indipendenza emotiva. Insegniamo loro che é possibile vivere anche senza un uomo, che l'amore é fatto di rispetto e che la felicità é un diritto. Diciamo loro che una donna é donna anche senza figli.Che per imparare a cucinare e a sistemare casa ci sarà sempre tempo .E che il sesso é una gioia, non un dovere ! Perché finché si continua a ripetere solo che tocca educare gli uomini, si continua a dare a questi ultimi una condizione di vantaggio. E pure queste madri che dovrebbero educare i figli maschi, ma con che criterio li possono educare se nessuno ha fatto vedere loro cosa sia una donna ! No, cazzo ! Insegniamo alle donne a riconoscere i mostri, a sganciarsi dai bisogni, a chiudere i rapporti quando diventano tossici Insegniamo ad entrambi che lasciare andare e lasciare é importante. E non esiste il fallimento, esiste l'esperienza. Infatti Rita Levi-Montalcini diceva:" Se istruisci un bambino, avrai un uomo istruito. Se istruisci una donna, avrai una donna, una famiglia e una società istruita”.

30.1.23

L’educazione dei ragazzi di Maria Giuseppina Tamponi ( alias Peppy .ta1)

E' vero  dopo la la  laurea    ,  anche    se  ho amici\che  insegnanti  ,  non frequento più  la  scuola   e  non  h  mai  insegnato  . Ma   concordo  con  questo  post  

Si parla di cosa sia più giusto dare come valutazione, smile voto scritto o numerico, si parla di come non bisogna demonizzare il web, si parla di comprensione. Peccato però che non si fa affatto un mea culpa su come siamo arrivati ad avere ragazzini di 14 anni che spingono un coetaneo sotto un treno per motivi non futili di più, di ragazzini che bullizzano i propri insegnanti, di ragazzini che rapinano mini market… forse qualcosa è andato storto, forse dovremmo fare un piccolo esame di coscienza e riportare questi ragazzi nel mondo reale dove i brutti voti spesso te li da la vita, dove le porte chiuse sono assai di più di quelle aperte, dove nulla viene regalato come incoraggiamento!
non solo aggiungo che mi fa piacere che lo faccia una persona giovane lontana dalla mia generazione dove non c’era tutta questa comprensione e giustificazione da parte dei genitori se combinavi qualcosa di grave anzi a casa quando tornavi prendevi “il resto” come diceva mia mamma per  quelle  più gravi . Concludo    con  quanto  dice  Spano Marianna  : <<  Dietro
questi figli ci sono dei genitori che hanno fallito alla grande, quando nasci e cresci con dei valori queste cose non accadono. Dalle chat di classe capisco tanti comportamenti di alcuni ragazzini perché i primi a non sapersi comportare sono proprio i genitori e qui mi fermo.
La parola dei miei genitori era sacra ai miei tempi, spesso non condividevo e non accettavo cercando spesso di ribellarmi, ma infondo ascoltandoli perché dietro quelle parole sapevo ci fosse un motivo x il mio bene.
Fare il genitore è difficile e complicato al giorno d'oggi, ma abbiamo avuto ottimi insegnamenti e faccio affidamento su quelli. >>

17.9.22

ma gli insegnanti sono complici dei bulli o hanno paura ? i caso della ragazzina bocciata per le assenze dovute a causa dei bulli ma promossa dal tar

 Dopo un ottimo primo quadrimestre, una 12enne mancava spesso da scuola perché bullizzata: la mamma ha spedito ai prof parte degli oltre 300 messaggi vessatori che la figlia riceveva. Ma i docenti anziché intervenire per fermare i compagni aguzzini, hanno bocciato l'alunna. I genitori hanno fatto ricorso al Tar e i giudici hanno promossa la ragazzina e ammonito l'atteggiamento tenuto da preside e insegnanti .

Infatti secondo https://www.sardiniapost.it/cronaca/ trovate qui l'articolo completo


Il Tar della Sardegna ha promosso in terza media una 12enne che quest’anno, per colpa dei bulli che la prendevano in giro, è mancata da scuola tanti giorni. Per via delle assenze i professori hanno deciso di bocciarla, “ma senza una motivazione adeguata“, malgrado un primo quadrimestre con la media del 9. I genitori della ragazzina hanno quindi fatto ricorso al Tar: i giudici amministrativi hanno dato ragione alla studentessa che ha ricevuto più di 300 messaggi vessatori e persecutori. Adesso la scuola deve obbligatoriamente rifare gli scrutini tra 15 giorni. La sentenza è stata emessa ieri sera. La notizia è riportata da L’Unione Sarda. Il provvedimento non ha precedenti nell’Isola.  A ribaltare la decisione dei prof è stato il collegio presieduto dal giudice Marco Buricelli (a latere Oscar Marongiu e Tito Aru, estensore della sentenza). La 12enne e la sua famiglia hanno presentato ricorso al Tar per il tramite degli avvocati Salvatore Dettori e Ivana Felicetti, entrambi del foro di Roma.

La  cosa  strana    è  che   sempre  secondo  lo stesso giornale  “Il percorso dell’alunna negli anni precedenti a quest’ultimo è stato ineccepibile – è scritto nella sentenza -: ha sempre ottenuto ottime votazioni e valutazioni di merito molto positive”. Con l’inizio degli episodi di bullismo la mamma aveva anche inviato a qualche insegnante una parte degli oltre 300 messaggi persecutori e vessatori che avevano creato alla bambina “disagi nelle relazioni e conseguenti malesseri fisici e psichici”. Tutto sottovalutato dai docenti.
La  cosa  che  dovrebbe lasciare    dubbiosi  è che   il   giudice del Tar Sardegna hanno ribaltato il verdetto dei prof per “si rivela illegittimo per difetto di motivazione». Più precisamente, il Tribunale amministrativo ha ritenuto che la scuola avrebbe dovuto dare una seconda chance alla ragazzina, visto che le assenze non erano conseguenza di un preciso contesto scolastico di disagio di cui gli stessi docenti vanno considerati responsabili. Peraltro, la ragazzina “aveva ottenuto nel primo quadrimestre un risultato scolastico “ben oltre la media necessaria per la promozione”.
I genitori sostengono che l'istituzione scolastica e gli insegnanti non siano intervenuti per contrastare gli atti di bullismo. Purtroppo spesso gli insegnanti ( almeno da quel che mi raccontano amici ed amici d'amici e mia zia prima della pensione ) si troviamo con le mani legate e rischiano a loro volta l'incolumità personale da parte dei bulli stessi . Infatti molto spesso da quello che leggo nelle cronache e da quel che sento i genitori dei cosiddetti "bulli" non sono diversi dai figli. Infatti : << Molti la pensano come il tipo che raccomanda ai genitori di crescere leoni e non agnelli. >> ( cit il  mio contatto   fb   Silvanla Porcu
Come si dice in sardo: "unu matzone, non faghet anzone...".
Ecco la risposta all'aumento della violenza di genere e nei femminicidi ( non sono solo omicidi ed aggressioni ) nei ragazzini . Intervenire nelle scuole e nelle famiglie . Prima che non ci sia più niente da fare . siamo ad un emergenza educativa e sociale . Quindi cari insegnanti , presidi \ direttori scolastici, genitori che ancora hanno un barlume critico ed etico , non aspettate che sia lo stato tanto non lo farà mai , visto che ha tutto l'interesse proprio, come per tenerci ignoranti ed assoggettati proprio come

«Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,
   Sette ai Principi dei Nani nelle loro rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,
   Uno per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra,
Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende.
   Un Anello per domarli, un Anello per trovarli,
   Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli.
Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende.»

il signore degli anelli  


provvedete voi inserendo nelle lezioni elementi di legalità e non violenza . con questo è tutto

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