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24.8.23

a chi mi chiede perchè mi fisso sugli stupri . sappiate che riguarda tutti (uomini compresi)

Appena   sentiamo    parlare  di stupri in particolare   quello di Palermo  viene spontaneo chiederci queste  domande   Dobbiamo sentirci coinvolti moralmente e politicamente nello «stupro di gruppo» di Palermo? Quell’orrendo delitto interroga noi uomini, maschi, anche noi che nulla abbiamo a che spartire con quella bestialità, noi che siamo culturalmente lontani anni luce da quella violenza  anche






se  alcuni  , non è il mio caso  , si eccitano   vedendo film pornografici o  erotici   che trattano simili argomenti  ?.  La società degli uomini liberi e rispettosi si può dire innocente, può chiamarsi fuori? E ha senso colpevolizzare una categoria, auto colpevolizzarsi? Siamo davvero tutti responsabili ? 

La  risposta  l'ho trovata
 oltre  che  in me stesso     in  quest  articolo  Perché lo stupro di gruppo di Palermo riguarda tutti (uomini compresi)- Corriere.it


 Alla sensazione di rabbia che segue ogni stupro, ogni femminicidio, si sovrappone la sensazione di impotenza. Perché nulla sembra cambiare, in una società che invece è radicalmente cambiata. Sono passati molti anni da quando i magistrati giustificavano le violenze, come si vide nel «Processo per stupro» del 1979, trasmesso dalla Rai. Allora si accusavano le donne di indossare abiti troppo provocanti, si assolvevano imputati perché indossavano jeans stretti, «impossibili da sfilare senza la fattiva collaborazione» della donna, si colpevolizzavano le ragazze per aver bevuto, invece di considerare un’aggravante l’approfittare delle condizioni di debolezza di una vittima.Il sentire comune e il dibattito pubblico sembrano aver lasciato da parte le antiche ambiguità, la corrività di un tempo, la diseguaglianza strutturale e odiosa tra uomo e donna. Eppure stupri e femminicidi continuano. Il caso di Palermo colpisce perché è una violenza di gruppo, fatta da ragazzi che hanno dimostrato di non provare alcuna umanità ed empatia. Sono indifferenti al dolore della vittima e sicuri dell’impunità.Le reazioni pubbliche sono scontate: si chiedono pene più gravi (lo ha fatto Ermal Meta), come se la sanzione più alta fosse davvero un deterrente; si immagina polemicamente cosa sarebbe successo se i sette italiani fossero stati nordafricani o albanesi; si accusano i social perché alterano la percezione della realtà. In definitiva, si circoscrive la questione a sette «bestie» isolate, a un caso così mostruoso da non essere prevedibile, né evitabile, da imputarsi piuttosto a un’anomalia ripugnante. Ma evidentemente non è così. Sono persone che vivono nella società, hanno madri e padri, sorelle e fidanzate.C’è un barista al quale uno dei sette ha detto «falla ubriacare che ci pensiamo noi» e lui ha fornito l’alcol necessario. Ci sono i passanti che hanno visto una ragazza in difficoltà e non hanno fatto nulla. Ci sono gli amici degli stupratori, che si sono passati il video. C’è una società che consente quello scempio. Lo incoraggia o perlomeno lo tollera, avallandolo. C’è una cultura tossica maschile che resiste agli anticorpi del progresso e della civiltà. C’è una logica di branco, di gregge, che favorisce l’omertà, la sopraffazione, l’impunità. Non c’è niente di imponderabile, di assurdo, nello stupro di Palermo.È il risultato di un atto con responsabilità individuali ma anche di una tara culturale che va estirpata, innanzitutto proprio attraverso la cultura. Insegnando l’educazione sessuale e sentimentale a scuola, favorendo la trasmissione di valori di apertura, mettendo al bando ogni discriminazione delle identità sessuali, incentivando un’alfabetizzazione valoriale collettiva, responsabilizzando la politica a favorire l’effettiva eguaglianza tra i sessi e lo sviluppo culturale. Trovando pene alternative per chi si rende colpevole di questi crimini, che non consistano solo nel restarsene in carcere a marcire. E poi non lasciando solo alle donne quella battaglia, come se non riguardasse tutti.Non è questione di colpevolizzare tutti gli uomini, di colpevolizzarsi ma di occuparsene. Di capire perché c’è un pezzo di società che è ancora immersa nella ferocia della sopraffazione dei sessi. Di capire come fare a intervenire più efficacemente anche sulla prevenzione, per contrastare revenge porn e cyberbullismo e, non ultimo, di capire perché c’è un disegno di legge contro la violenza sulle donne che è stato approvato il 7 giugno dal Consiglio dei ministri e che da allora giace alla Camera, evidentemente perché non considerato una priorità.

3.2.23

la scuola cattolica film di Stefano Mordini.




Ieri ho visto su netflix La scuola cattolica è un film italiano del 2021 diretto da Stefano Mordini.Il film è
tratto dall'omonimo romanzo vincitore del Premio Strega del 2016 scritto da Edoardo Albinati, ispirato a fatti realmente accaduti passati alla cronaca e ala storia come il massacro del Circeo.


I deboli  di stomaco     possono    saltare   pure  il  trailler     soprattutto   perché  è  uno  di  quei  film   che  ,  a mio  avviso    va  visto    senza  trailler   onde    evitare  di  farsi  influenzare   
 aprioristicamente .
film bello , fiero ed indigesto (citazione musicale ) visto che il film inizialmente dopo la scorsa edizione del cinema di venezia era programmato per per poi esser distribuito nelle sale cinematografiche italiane da Warner Bros. con divieto ai minori di 14 anni a partire dal 7 ottobre dello stesso anno La commissione per la valutazione dei film ha successivamente elevato il divieto ai minori di 18 anni . Le motivazioni (  in parte  comprensibili    ed   in parte  no   c'è  di peggio  . Infatti   su  netflix e    su prime     e  vietato ai minori  di  14  )  

"Il film presenta una narrazione filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice. In particolare i protagonisti della vicenda pur partendo da situazioni sociali diverse, finiscono per apparire tutti incapaci di comprendere la situazione in cui si trovano coinvolti. Questa lettura che appare dalle immagini, assai violente negli ultimi venti minuti, viene preceduta nella prima parte del film, da una scena in cui un professore, soffermandosi su un dipinto in cui Cristo viene flagellato, fornisce assieme ai ragazzi, tra i quali gli omicidi del Circeo, un'interpretazione in cui gli stessi, Gesù Cristo e i flagellanti vengono sostanzialmente messi sullo stesso piano. Per tutte le ragioni sopracitate la Commissione a maggioranza ritiene che il film non sia adatto ai minori di anni diciotto". La notizia venne accolta da enormi critiche, alimentate sui social soprattutto dall'account ufficiale della Warner Bros. e di Benedetta Porcaroli, che avevano promosso lo slogan "Vietato ai minori il film che denuncia la violenza sulle donne". Il Tar del Lazio ha poi ristabilito il divieto ai minori di 14 anni apportando alcuni tagli nelle scene più forti.

Un film    drammatico , triste , che smuove ( o Almenno dovrebbe ) le coscienze e un cultura perbenista ed ipocrita .lo  Consiglio  a chi vede la religione in maniera critica non solo dogmatica ,ma vissuta giorno per giorno . A chi vuole ricordare o ha dimenticato o peggio non conosce il fermento culturale non omologante degli anni 60/80 , lotta contro una cultura tossica.
Lo  Sconsiglio  invece   a chi vede : la religione e la fede in maniera acritica e passiva solo dogmatica , gli anni 60/80 solo come violenti e di degrado morale ed ideologico

14.1.23

"Niente sorrisi e abiti provocatori": polemica per l'opuscolo anti-stupro nelle scuole di Cividale del Friuli e vecchi stereotipi sulla violenza di genere

 Prima di iniziare il post in questione vorrei precisare alcune cose in modo a rispondere ad alcune accuse accuse di misoginia e di sessismo per aver riportato un post neppure mio (  Niente di nuovo da metoo italiano di Daniele carbini alias Alinetu pipe  ) sul Me Too (noto anche come #MeToo ) in italia

1)   non sempre    condivido  i  post   dei   compagni  di strada  o  di  viaggio   che  scrivono   o  che mi  autorizzano  a prendere   i  loro  post   ed  a riportarli    qui .  Se  li  riporto    perché  il  blog  è nato  con l'intento  oltre  di  trovare  tematiche  in  comune  , per  confrontarsi  ,  ma soprattutto   per  dare  voce  a  chi  non ha  voce  o  diffondere   post   interessanti  (  dipende  dal punto  di  vista  ) che  avrebbero  una  diffusione  di  nicchia  e per  pochi  .,   2)  non  sono sessista  o misogino     o  almeno  non completamente  visto  che  ci  lotto    continuamente  \   giorno   per  giorno   contro  il mio  maschio alfa    ed  il post    che  riporto  sotto     testimonia  il  contrario  per  chi  vuole  vedere   oltre le  apparenze  e senza prosciutti  negli occhi  .  3 ) la  contraddizione ed  il  cambiare  idea   che  trovate     leggendo  qui  e  sui  miei  social  i miei scritti  \   prese  di posizione    fa  parte  dell'essere  umano soprattutto     quelli  che  non  vogliono  vivere    fissi ed  immobili   mentre  tutto fuori  cambia     cioè come  monumento  

Dopo  questo pippone  veniamo al post   d'oggi   .
Ho  letto su repubblica     del  113\1\2023   un articolo   di Viola Giannoli  in cui  si  parla   di     



Un vademecum rivolto alle donne con i consigli sui luoghi da frequentare, il modo in cui vestirsi e come comportarsi in discoteca. Gli studenti: "Criminalizza le vittime e non previene le aggressioni". L'opposizione: "Va ritirato, degno di un regime fondamentalista". Serracchiani (Pd): "Pregiudizi maschilisti". La replica della sindaca: "Diffuso già da tre anni, ma confrontiamoci sui contenuti" Evitate "abbigliamento stravagante o succinto" che può richiamare "l'attenzione di persone particolarmente violente che hanno travisato le intenzioni della vittima". "Non fate sorrisi ironici o provocatori a sconosciuti". "Ricordate che l'aggressore osserva e seleziona le vittime anche sulla base di alcuni particolari come gioielli e l'abbigliamento eccessivamente elegante o vistoso". La ricetta anti-stupri rivolta alle donne arriva da un opuscolo distribuito dal Comune di Cividale del Friuli e dalla Regione Friuli Venezia anche nelle scuole superiori della cittadina da poco più di 10mila abitanti. Ed è polemica. A partire dagli studenti secondo i quali il vademecum è "inaccettabile" per le frasi contenute, soprattutto perché parte da "consigli" dati alle potenziali vittime di violenze di genere, anziché da una strategia di prevenzione che inizi dagli aggressori.
  e  delle    giustissime    proteste  degli studenti 

"Le nostre rivendicazioni riguardano l'educazione all'affettività all'interno delle scuole, per un reale cambiamento - spiega Beatrice Bertossi, coordinatrice del Movimento studentesco per il futuro - Non vogliamo opinioni su come ci dobbiamo vestire".
Nei corridoi del Convitto nazionale Paolo Diacono sono comparsi anche cartelli di dissenso: "Condanniamo la violenza patriarcale nelle scuole", "Giù le mani dai nostri corpi, la violenza non è mai giustificata", "Contro ogni oppressione, contro ogni oppressore". E i ragazzi si sono riuniti in assemblea "per verificare quali altre iniziative di protesta possiamo organizzare per ribadire la nostra corale condanna a un'iniziativa di questo tipo. Siamo convinti che alla violenza ci si oppone con l'educazione e la prevenzione delle aggressioni, non con la loro legittimazione, non con una narrativa tossica che colpevolizza le vittime", aggiunge Bertossi.

  e  del fatto  che   ,  giuntamente,  le  opposizioni       ne  hanno  chiesto  il  ritiro   .  Infatti   l'opuscolo "Prevenire le aggressioni, combattere la violenza" è finito al centro anche della polemica politica con interrogazioni da parte dei consiglieri comunali e regionali di opposizione e la repliche indignate del Pd nazionale.
"Siamo senza parole - è intervenuto il consigliere Alberto Diacoli a nome di Prospettica Civica - davanti a un opuscolo in cui si colpevolizzano comportamenti che invece dovrebbero appartenere alla normale vita e alla libertà di ogni individuo". Sempre dai banchi dell'opposizione, Emanuela Gorgone (Civi_Ci), aggiunge che "è sconfortante verificare una volta di più come l'argomento della violenza, in particolar modo quella sulle donne, sia affrontato in maniera superficiale e stereotipata". Mentre il consigliere regionale Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) chiede il ritiro immediato dell'opuscolo "che viola le pari opportunità ed è discriminatorio nei confronti di chi subisce" e le scuse "per aver suggerito comportamenti degni di un regime fondamentalista". Honsell si dice "intenzionato a presentare un'interrogazione" perché "la prevenzione non può ridursi a capovolgere il ruolo tra vittime e carnefici. Si deve invece investire il denaro pubblico nell'educazione attraverso corsi di educazione all'affettività e prendere posizione in modo netto e forte contro la cultura maschilista e patriarcale, ancora così presente in tanti ambienti della nostra società".
La replica della sindaca di Cividale, Daniela Bernardi, non  solo    si  difende   << Sono contenta che l'opuscolo, redatto da psicologi, che realizziamo già da tre anni, sia stato finalmente letto dagli studenti delle nostre scuole con spirito critico. >>   Infatti    che  sempre  più persone     non solo  esponenti    dell'opposizione  considerino i consigli dati 'anacronistici' testimonia che sono giovani che vivono situazioni normali e senza particolari disagi  ed   il   fatto   che  << L'amministrazione è naturalmente a disposizione - prosegue la prima cittadina - a sedersi attorno a un tavolo per confrontarsi con gli studenti e le scuole, capire quali siano le loro effettive esigenze e rimodellare i contenuti di un opuscolo che voleva essere un momento di riflessione >>.


Infatti bisogna insegnare nelle scuole ai ragazzi e alle ragazze a : << non insegnare a tua figlia ad essere preda \insegna a tuo figlio a non essere cacciatore  >> ( joumana haddad ) cioè

  •  quando  c'è  un  consenso  e  quando  no
  •  che  non tutti    gli uomini    sono dei mandrilli arrapati   e  con gli ormoni a mille  pronti a  saltarti addosso  
  •   che  una   donna   dev'essere  libera  di scegliere   come potersi vestire   e   di " provocare  "  condurre  il  gioco  della  seduzione    \  corteggiamento  . Ma  allo stesso tempo   non  son  di proprietà  d nessuno   e  affamate  di .....  sesso   cioè  sempre  disponibili  v
non   Non insegnate ai bambini la  vostra  morale  .
Concludo co  quanto  mi  ha  risposto    , qui  la  discussione  ,  in  un  post    di Cristina Correani
  sull'ultimo  femminicidio  e  la  reazione  della  gente    visto    che     avvenuto    in  un  luogo  pubblico  ed  affollato   


[....]
Amantìa Aisha Martinelli
Giuseppe Scano il patriarcato crediamo sia retaggio medioevale, ma è sempre presente più o meno strisciante, in mille modalità. Ma pare che non si vogliano vedere perché dopo aver raggiunto la parità elettorale[e su quella e le quote rosa ci sarebbero da dire e scrivere tomi]sembra tutto fatto, mentre tutto il resto viene sistematicamente ignorato, forse perché metterebbe in discussione l'illusione che abbiamo di essere evolutə e di aver raggiunto un grado alto di civiltà. Ma davanti a questi terribili episodi capiamo quanto ci sia ancora da fare sulle disparità, che sono di matrice patriarcale, che ci piaccia o no. Anche gli uomini sono "vittime" del ruolo che il patriarcato ha imposto loro nel millenni:comportato da uomo, sono cose da femmina, non piangere come una femmina, devi essere forte, sei un eroe della patria , sei il capo famiglia. E poi quando i fatti o le situazioni si presentano diversamente, anche i maschi si destabilizzano e o non sanno reagire positivamente o ne escono frustrati e compiono azioni gravissime. Non è un caso che dopo aver uccisi si uccidano o ci tentino. Mi piacerebbe fare un'assemblea pubblica cittadina, in ogni luogo, su questo tema del patriarcato che schiaccia donne ma anche uomini che non lo accettano o se lo accettano, prima o poi anche loro ne saranno vittime . Bisognerebbe lavorare sulle nuove generazioni già dalla scuola materna, insieme ai genitori, portatori di modelli stereotipati e patriarcali, forse da lì si può iniziare a costruire una nuova educazione sentimentale

con questo   è tutto  

3.12.22

Violenze contro le donne con disabilità, il report della Polizia: "Spesso l'autore degli abusi è una persona vicina alla vittima"

 

  repubblica 03 DICEMBRE 2022 ALLE 08:41    a  cura della redazione Cronaca

Lo studio dell'Osservatorio Oscad: in due anni 230 "reati tipici". Il pericolo può celarsi anche sul web



Una discriminazione multipla: è quella che ogni giorno subiscono molte donne italiane, vittime in quanto donne e in quanto persone con disabilità. Come il caso di una ragazza siciliana affetta da una grave forma di deficit cognitivo, ricoverata durante il lockdown in una struttura sanitaria, abusata più volte da un operatore che avrebbe dovuto assisterla. Non c'è stata denuncia e nessuno si sarebbe accorto delle violenze se la giovane non fosse rimasta incinta. Soltanto a quel punto la struttura ha comunicato la situazione ai familiari. È solo una delle tante storie di violenza nei confronti di donne con disabilità che l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) della Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza registra nella sua attività contro ogni forma di crimine d’odio. In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità di oggi, l’osservatorio ha pubblicato un report dedicato alla violenza contro le donne disabili, vittime di discriminazioni multiple - come donne e come persone con disabilità. In questi casi le vittime tendono a essere esposte agli abusi per periodi prolungati nel tempo, a causa del loro stato di vulnerabilità e isolamento, della limitata capacità di difendersi, di fuggire, di chiedere aiuto e di essere credute. L’analisi, già affrontata il 25 novembre scorso in occasione della presentazione annuale dei dati sulla violenza di genere, ha riguardato lo studio, in due anni (1 ottobre 2020 - 30 settembre 2021 / 1 ottobre 2021 – 30 settembre 2022), di casi in cui sono stati commessi reati tipici della violenza di genere su donne con disabilità, come maltrattamenti contro familiari o conviventi - riscontrati in 230 casi - la violenza sessuale e lo stalking, 50 e 21 episodi in totale. Molto spesso, si legge nel report, gli abusi sessuali avvengono all'interno della famiglia o nelle strutture deputate alla cura e all'assistenza e sono commessi da persone vicine alla vittima, che godono della sua fiducia, come familiari, amici o operatori sanitari. Per quanto riguarda gli atti persecutori, invece, a volte il pericolo si nasconde sul web: molte giovani con disabilità vengono contattate sui social, circuite e convinte a produrre materiale sessualmente esplicito, per poi essere ricattate. Storie drammatiche in cui le vittime, spesso più delle altre donne, non hanno la possibilità di denunciare quanto accaduto per timore di ritorsioni o di perdere il supporto della persona che si prende cura di loro o per la stessa difficoltà di riconoscere l’abuso. Le donne con disabilità sono quindi vittime delle stesse forme di violenza che colpiscono le altre donne ma con conseguenze spesso amplificate a causa della loro particolare vulnerabilità. Da questo deriva la notevole quota di "sommerso" che riguarda questi reati e la necessità di tenere alta l’attenzione su un fenomeno che resta sovente celato, sconosciuto se non addirittura negato. Per questo può essere anche molto utile far luce sui più comuni stereotipi e pregiudizi contro le donne disabili, terreno fertile per fenomeni di violenza che vanno combattuti anche con l’informazione e una maggiore consapevolezza.

4.3.22

LA MIA COLPA? CHE MI HANNO VIOLENTATA Paola, messicana, economista, dormiva quando, in Qatar, un collega è entrato e l’ha stuprata. «Ho documentato tutto con le foto», racconta. E sporto denuncia. Però rischia 7 anni di carcere e 100 frustate.

  dal settimanale  oggi  


Quando venne data la notizia che sarebbe stato il Qatar a ospitare i primi Campionati del mondo di calcio in Medio Oriente, la Fifa e il Qatar presentarono un documento di 112 pagine in cui garantivano che i diritti umani sarebbero stati tutelati.




 Il Qatar, si legge, promuoverà «condizioni di lavoro e di vita dignitose» e verrà ribadito il divieto di «qualsiasi forma di discriminazione nei confronti di Paesi, persone o gruppi di persone in base a origine etnica, colore della pelle, nazionalità, origine sociale, orientamento sessuale, disabilità, lingua, religione, opinioni o qualsiasi altro status». Fatma Samoura, segretario generale della Fifa, continua a ripetere che i campionati di calcio nel novembre di quest’anno offrono «un’opportunità unica per apportare cambiamenti positivi, un’opportunità a cui né Fifa né Qatar possono e devono rinunciare».
Deve essere andato storto qualcosa se una donna messicana che lavorava all’organizzazione dei Mondiali rischia una condanna a 100 frustate e 7 anni di carcere per «sesso extraconiugale». La sua colpa? Essere stata violentata mentre era in Qatar. 

Paola Schietekat ha 28 anni, viene dal Messico ed è un’economista comportamentale che lavorava a Doha per il Supreme Committee for Delivery and Legacy. La sera del 6 giugno 2021 Schietekat dormiva nel suo appartamento. La donna racconta che un collega, che lei conosceva, si è intrufolato nella sua camera da letto e sarebbe riuscito a trascinarla a terra e violentarla, lasciandole braccia, spalle e schiena coperte di lividi. «Ho mantenuto la calma», racconta Paola Schietekat in una testimonianza a sua firma sul periodico messicano Julio Astillero, «l’ho detto a mia mamma e a una collega di lavoro e ho documentato tutto con le foto, in modo che la mia memoria, nel tentativo di proteggersi, non minimizzasse gli eventi o ne cancellasse completamente una parte». Schietekat conosce bene quella fitta di dolore e di paura, aveva 16 anni quando il suo primo ragazzo la violentò minacciando di ucciderla.

Decide di denunciare. Ottiene un certificato medico e va alla polizia con il console messicano in Qatar. Sarebbe una delle molte storie di violenza, ma il giorno stesso Schietekat viene richiamata in commissariato, tre ore di interrogatorio in cui capisce di essere passata dalla parte
dell’accusata

Le chiedono un test di verginità, vogliono controllarle il telefono per scoprire se avesse una relazione con l’aggressore che dichiarava di essere il suo fidanzato. «Tutto ruotava attorno alla relazione extraconiugale, mentre, sotto la mia abaya, la casacca che mi consigliavano di indossare per sembrare una “donna di buoni costumi”, portavo i segni, viola, quasi neri. Il mio avvocato capiva a malapena. Ho dovuto consegnare il mio telefono, sbloccato, alle autorità, se non volevo andare in galera», racconta Schietekat.



La donna, con l’aiuto del Comitato organizzatore dei Mondiali, riesce a tornare in Messico. Il tribunale, intanto, ha assolto l’aggressore perché, nonostante il referto medico, i giudici scrivono che «non c’erano telecamere che puntassero alla porta dell’appartamento, quindi non c’era modo di verificare che l’aggressione fosse avvenuta». In Qatar, del resto, la testimonianza di un uomo vale di più di quella di una donna, come avveniva da noi prima che il deputato Salvatore Morelli, dell’area riformista, scheggiasse il tetto di cristallo. Era il 1887.

Per chiudere il caso che il Qatar ha aperto contro di lei, Schietekat ha solo una soluzione: sposare il suo aggressore (anche questo accadeva da noi fino a prima del 5 settembre 1981 quando la legge 442 abolì il delitto d’onore e il matrimonio riparatore). «Senza una posizione ferma della comunità internazionale», scrive Paola Schietekat, «le leggi draconiane, retrograde e persino assurde troveranno un piccolo buco per continuare a giustificarsi, all’ombra di grandi eventi sportivi o culturali». Quando alla cerimonia in mondovisione tutto sarà festa, scomparirà la storia di Paola e degli altri diritti negati. La colpevolizzazione della vittima passa dalle istituzioni. Le donne non vogliono essere coraggiose, vogliono essere al sicuro. Chissà se alla Fifa sono d’accordo.

21.11.20

celebro nonostante sia solo una giornata pulicoscienza e foglia di fico la giornata contro i femmicidi \ violenza sule donne che può essere integrata con l'8 marzo

Inizialmente ero preso dalla sindrome  da  "foglio  bianco "  cioè mancanza di parole diverse da soliti Bla.... Bla.... spesso ipocriti e pulicoscienza che si leggono o sentono in giornate dedicate come questa  mentre il resto dell'anno i media mai stream e non  ( salvo eccezioni)  usano un linguaggio che accentua tale problema è non ne parlano granché a meno che non vi siano elementi per cui  sguazzarci sopra ed alimentare morbosità. 
Ma poi   non so  come,  forse  la pubblicità   della puntata (  una  delle  più  belle ) - ennesima replica --Amore del commissario   Montabano   che     verrà  trasmessa  il  25 di questo mese    (  giornata    contro la  violenza  ed  il femminicidio appunto    )  , ho trovato un incipit e sono riuscito a scrivere il post d'oggi. Eccovi, cari amici/che le mie riflessioni.
Spero d'essere stato all'altezza ed  aver evitato : retorica, frasi fatte e di circostanza, ecc. tipiche  di un certo modo d'affrontare e trattare tali argomenti

Ma  adesso basta ciance     e  vediamo  al post  . 

Lo  so che   , chi mi segue  ormai  dovrebbe saperlo ,   odio le  giornate \settimane   pulicoscienza  ,  ma   meglio parlarne   anche in questi  giorni   per   evitare  che  tale fenomeno  sia  banalizzato   \ spettacolarizzato oltre  che     celebrato ricordato  da  coloro che  predicano bene ma  razzolano male  e      se     sono fra quelle  persone    che   non scagliarono  la prima pietra   come  racconta questo passo  del Vangelo di Giovanni   tratto da https://www.bible.com/it/bible/122/JHN.8.NR06
La donna adultera
1 Gesù andò al monte degli Ulivi. 2 All’alba tornò nel tempio, e tutto il popolo andò da lui; ed egli, sedutosi, li istruiva.3 Allora gli scribi e i farisei condussero una donna còlta in adulterio; e fattala stare in mezzo, 4 gli dissero: «Maestro, questa donna è stata còlta in flagrante adulterio. 5 Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare tali donne; tu che ne dici?» 6 Dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra. 7 E siccome continuavano a interrogarlo, egli si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». 8 E, chinatosi di nuovo, scriveva in terra. 9 Essi, udito ciò, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. 10 Gesù, alzatosi, le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?» 11 Ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neppure io ti condanno; va’ e da ora in poi non peccare più».

Anche quest’anno le cronache dei giornali e televisivi  riportano come un bollettino di guerra che nell’ultimo periodo ha cadenza quasi quotidiana, storie al limite dell’incredibile ma tragicamente vere di donne oggetto di violenza e di omicidi da parte dei  :  loro compagni, ex compagni o mariti  , amici  ,  o  peggio di gente  respinta  
Dinnanzi a questa, ripeto incredibile, impensabile, sconcertante realtà che nell’immaginario riporta più alla storia medievale che al secondo millennio  Lucia Annibali e Alessia Morani hanno chiesto pubblicamente agli uomini di prendere una posizione, di far sentire la loro voce;   ecco la  mia  
Ebbene, nel mio piccolo, in rappresentanza solo di me stesso anche se spero sinceramente di interpretare e condividere il pensiero di molti uomini, della maggior parte degli uomini, eccomi qua.
Credo sia importante si sappia che l’esercizio di ogni tipo di violenza, fisica prima di tutto, su un soggetto più debole ma  non necessariamente  , qualsiasi esso sia, rappresenta per un uomo una sconfitta.
Perché c’è differenza tra un maschio e un uomo.
Da che mondo è mondo un Uomo, con la “U” maiuscola, è e deve essere qualcuno che difende i propri cari, un essere che (dovrebbe )protegge   le debolezze e  diversità  altrui, e non che le calpesta; qualcuno tra le cui braccia una donna può e deve affidarsi, lasciarsi completamente andare, con fiducia.
Una persona che non riesce ad esprimersi altrimenti se non attraverso la violenza, un uomo che approfitta del proprio grado di superiorità fisica perché non riesce ad elaborare il pensiero, a comunicare il proprio stato interiore in maniera alternativa compie un’azione che genera una ferita profonda in tutto il genere maschile, e nella considerazione che le donne hanno di noi.
E’ come quando gli sforzi di tutti quei Carabinieri, Poliziotti e magistrati  ed  associazioni  \  gruppi   che per una cifra poco più che simbolica mettono a disposizione e a repentaglio costantemente la propria vita per il prossimo perché credono nel valore della protezione altrui, vengono vanificati da pochi colleghi che invece abusano del proprio potere, calpestando il giuramento e il senso profondo di professioni nobili e vitali come quelle.
C’è differenza tra un maschio e un uomo.
E’ vero, gli esseri umani, uomini e donne, sono fatti non soltanto di buoni sentimenti ma anche di istinti a volte abominevoli, di impulsività che può offuscare le menti, di aggressività, di rancore, di rabbia, di delusione.
Ed è proprio questo che distingue un Uomo da un semplice essere umano di sesso maschile; un uomo ha e  dovrebbe   avere   la capacità di decidere ciò che è bene e ciò che è male, e di gestire le proprie pulsioni. Un uomo li frena e  cerca  di tenerli a bada  , gli istinti .
Fin dall'istituzione    volendo ,  della giornata  sul  femminicidio  \  violenza  sulle donne ,   offrire  ( cosa  che  cerco di fare  anche   con le citazioni  ,  vedi sotto  ,  qui   riportate  ) un qualcosa   di duraturo  e   non  solo    celebrativo  \  puliscicoscienza   ho iniziato a scrivere  ed   condividere    qui  e  sui  miei  social  storie    ed  interventi    di donne ma soprattutto di uomini, nella presunzione di conoscere e comprendere ulteriormente  almeno per grandi linee il mondo maschile, le sue reazioni, il suo mondo interiore.
Infatti   ho  difficolta  , a capire    ad  immaginare cosa possa passare loro per la testa nel momento in cui decidono di porre fine alla vita di una persona; una persona oltretutto alla quale, voglio credere, abbiano voluto bene. Credo di aver provato personalmente praticamente qualsiasi sentimento umanamente possibile nei confronti del genere femminile; le ho amate, le ho odiate, le ho rincorse; ho provato quel pugno allo stomaco che ti impedisce di fare qualsiasi cosa e che toglie senso a tutto quando il telefono non suona, quando un amore finisce, quando un sogno si infrange , ecc  
Ma in tutto ciò mai e poi mai mi è passato per l’anticamera del cervello nemmeno di immaginare una qualsivoglia forma di violenza fisica o  se  mi  capita    riesco ad  allontanare   tale  pensiero  ed evitare   dimetterlo in pratica  perchè   la  vita  reale non  è  come un film porno o  come le  nostre  fantasie  \  elucubrazioni    .
Diceva una scrittrice “la violenza nei confronti di una donna non è mai amore, è solo possesso”.
E allora ecco: di fronte alla sacrosanta richiesta di presa di posizione da parte degli uomini, questa è la mia posizione, perché è l’unica posizione che si può sostenere. Mai, mai e poi mai. Non so se si è capito, ma c’e differenza tra un maschio e un uomo.

 Ma  soprattutto perchè   



 La bravissima Claudia   si riferisce  a  recenti  fatti  di  fatti  di cronaca  


Infatti  è  da    combattere    tale  visione  rappresentata  da  tale  foto  : <<    Trovata su una pagina straniera, ma anche da noi il femminicidio viene letto attraverso una lente patriarcale e morbosa.  >> come dice   Maria Alessandra sulla  pagina facebook   di  I-Dee da  cui l'ho presa  


ma  soprattutto    come dice il mio amico   facebook 

Ogni femminicidio ci ricorda quanto questa società sia malata, perversa, deviata da una cultura che proviene dalle religioni monoteiste solo apparentemente diverse tra loro. La donna viene vista come un essere inferiore che deve obbedire all'uomo, altrimenti ne paga le conseguenze. Quanto sangue innocente di donne portatrici di Vita deve scorrere prima che la consapevolezza vi apra gli occhi?

Anche  se   non sono  le religioni in se  ma   come le  s'interpreta  ed  applicano  , ma  questo è  un altro discorso  di cui  potremo parlare  un altra  volta ed  magari in un prossimo post    .  Comunque  fra qualche giorno si celebra la giornata contro i femminicidi . Giornata istituita dall'Assemblea Generale dell'ONU ha ufficializzato tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981.Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell'arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Il 25 novembre 1960, infatti, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. Ora  mi  chiedo   cosa  aggiungere   di   nuovo    che   non sia    qualcosa  di  già detto ed  retorico   \  puli coscienza  a  quanto  già detto nel  precedente  post   :   riflessioni   sul   femminicidio \  violenza  sulle  donne   e su come  il nemico  delle donne  non è  solo  l'uomo  anche     volte  le donne  stesse 
consiglio   :     

  • un fumetto.     fatto da  regione  Lazio 

 [....]  Può sembrare una scelta fragile, di fronte alla crudeltà e alla materialità del gesto dell'uomo violento. Ma per sconfiggere la violenza abbiamo bisogno anche di imparare insieme a raccontarla correttamente, di ragionare sulle sue radici, sulla cultura della sopraffazione che la produce. Per saperla riconoscere e vincere. E un fumetto può arrivare lì dove altri linguaggi non riescono ad arrivare. Ci siamo rivolti agli studenti e alle studentesse del Lazio chiedendo loro storie di cambiamento. Perché abbiamo scelto di sostenere la forza delle donne, la loro voglia di ricominciare. E vogliamo che maturi nelle relazioni di amicizia e di amore il rispetto dell'altro, della sua libertà e della sua differenza. Questa pubblicazione è la prova della straordinaria risposta che abbiamo ricevuto dalle ragazze e dai ragazzi, che ci hanno mostrato una grande consapevolezza e una capacità di interrogare le relazioni, per liberare l'amore da ogni forma di possesso. Questo ci dà fiducia per il futuro e ci spinge a fare ancora di più. Per essere all'altezza del desiderio di libertà e di giustizia delle protagoniste e degli autori e autrici di queste storie." 
                 Nicola Zingaretti Presidente della Regione Lazio
qui http://www.regione.lazio.it/rl/donne/wp-content/uploads/sites/18/fumetto/FUMETTO.pdf le  tavole    fatta    dai  ragazzi  delle  superiori  del Lazio appunto

  •  i   libri  
 Chiamarlo amore non si può, 23 scrittrici raccontano ai ragazzi e alle ragazze la violenza contro le donne, pp 184, Casa Editrice Mammeonline,
Autrici: Anna Baccelliere, Alessandra Berello, Rosa Tiziana Bruno, Fulvia Degl’Innocenti, Ornella Della Libera, Giuliana Facchini, Ilaria Guidantoni, Laura Novello, Isabella Paglia, Daniela Palumbo, Elena Peduzzi, Cristiana Pezzetta, Annamaria Piccione, Manuela Piovesan, Livia Rocchi, Maria Giuliana Saletta, Chiara Segrè, Luisa Staffieri, Annalisa Strada, Pina Tromellini, Pina Varriale, Laura Walter, Giamila Yeyia.

    Canzoni contro l'omofobia e la violenza sulle donne
    Canzoni contro l'omofobia e la violenza sulle donne

  • Copertina flessibile : 158 pagine
  • ISBN-10 : 1326718746
  • ISBN-13 : 978-1326718749
  • Dimensioni e/o peso : 14.81 x 0.91 x 20.98 cm
  • Editore : lulu.com (22 giugno 2016)

Lo so che    sarò di parte  perchè Cristian  è un amico  oltre   che    un utente  di  questo  blog  .  Ma  chi se  ne frega  , quando un libro    merita  merita   . Certo   è  un  piccolo  volume  , ma  come dice   il  proverbio    :    nella  botte   piccola  c'è il  vino buono
Infatti è questo il caso in cui piccoli volumi   e piccole  case  editrici  hanno talora il pregio delle grandi opere. Ed  è proprio   a  questa categoria appartiene l'opera di Cristian A. Porcino Ferrara, appassionante,  agile ma al tempo stesso densa e corposa. 
Attraverso lo studio di alcune canzoni di artisti del calibro di Elton John, Madonna, Lady Gaga, Renato Zero, Francesca Michielin, Adriano Celentano, Hozier, Mika, Katy Perry, Mia Martini, i Pooh e Macklemore l'autore stimola il lettore sulla questione dell'omofobia e del femminicidio. Il libro contiene inoltre un progetto educativo da attivamente nelle scuole per spiegare ai ragazzi l'identità di genere e le varie forme di affettività.

  •    la colonna sonora  del post d'oggi 
   tratta     da    diverse   fonti    in particolare  :
1)https://www.antiwarsongs.org/  qui la   pagina diretta

Mi scuso per  gli eventuali doppioni  ma  a volte  capita  che     un sito  " copi "  da  un altro   o  abbia dei  punti  di contatto  \  stesse  vedute      .   

Ora   lo so  che  : i riferimenti    qui  citati     sono  un po'  dati    ma  possono   essere  un buon punto  di  partenza  per   creare   nuove    forme  di denuncia del  fenomeno    ma  soprattutto  prendere  coscienza  del fenomeno  onde  evitare    che  L’infoblacktainment

programmi in cui l’informazione giornalistica o culturale è coniugata con lo spettacolo. Infotainment ha anche un’altra accezione: descrive i sistemi di intrattenimento usati in alcuni veicoli (auto o mezzi di trasporto pubblici).   definizione presa  da http://blog.terminologiaetc.it/
  sta purtroppo  sempre  più     ,  come tutti i settori sfruttati ed  usati  All'inverosimile,  usando  ,  specialmente    nella  giornata     per  essi istituita ,   il femminicidio  \  violenza  sulle  donne   come  mezzo   per  cercare  d'arginare  l'eventuale   calo di interesse  dei  programmi  programmi  in cui   L’osservatore è indotto a sentirsi meno diverso, finanche allo stesso livello e compartecipe di vite in celate e raggiungibili solo dal proprio immaginario cioè    dei vari show condotti attraverso il buco della serratura, in cui sono sapientemente collocate telecamere e microfoni che offrono ai telespettatori vizi e virtù di noti e sconosciuti. 
Infatti  La cronaca nera della carta stampata e dei cortometraggi dei pomeriggi prefestivi dedicati alle casalinghe che stirano e agli aspiranti detective hanno da sempre rivestito una funzione catartica. Costituiscono anche luogo di battaglia e strumentalizzazione  politica   nonché fucina di accese discussioni sulle carenze del sistema giustizia,  mescolando    :  faziose e capziose proposte     con quelle  interessanti e  propositive  ,  in modo da  far prevalere    le prime   a   su interventi tesi ad arginare gli atti criminali e garantire sicurezza ai cittadini.

Dire 'no' a ogni forma di sopruso, farlo uscire forte dal petto (e forse dal profondo dell'anima), con lo sguardo fiero e la testa alta non è affatto scontato. Non ci riescono (non ce la fanno per mille ragioni, non è un giudizio) ancora oggi più di un terzo delle donne nel mondo (35,6 %) che subiscono la violenza fisica tra le mure di casa. A testimoniarlo è il primo studio completo pubblicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2013.Quella che si consuma, spesso in segreto, nell'intimità del focolare domestico (ma non solo), è una violenza che assume mille maschere. A volte, si nasconde dietro gesti più sottili e 'ambigui' che non lasciano segni sulla pelle. Perché oltre alle botte e al sesso-stupro, esistono anche le minacce, le umiliazioni, le intimidazioni e le denigrazioni perpetuate giorno dopo giorno. Quasi come se fossero 'normali' ( una donna deve portare pazienza, c'è chi dice tutt'ora ) esternazioni di un presunto amore. [ .... da https://www.nostrofiglio.it/ qui l'articolo completo  ] 


Credo di  aver  detto     abbastanza    e qui  concludo  . Adesso tocca   a voi  , se  volete  ,  commentare   o replicare  o  aggiungere    altro  .  Alla   prossima  


 

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...