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4.12.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educazione, linguaggio rispettoso e interventi culturali e istituzionali. La prevenzione passa soprattutto da un cambiamento sociale e comunicativo, non solo dall’osservazione dei gesti.  Infatti    ha  ragione   Antonio Bianco nella puntata  odierna   sul settimanale   Giallo (  foto a  sinistra  ) il linguaggio     del corpo  può avere  un ruolo    🔍in quanto esprime  

  • Segnali di disagio o paura: posture chiuse, sguardi sfuggenti, tensione muscolare possono indicare che una persona si sente minacciata. Riconoscerli può aiutare a intervenire prima che la situazione degeneri.

  • Indicatori di aggressività: gesti ampi e invadenti, tono di voce crescente, avvicinamenti fisici forzati possono segnalare un rischio imminente.

  • Limiti: il linguaggio del corpo è interpretativo e non sempre affidabile. Non può sostituire strumenti di prevenzione strutturali come educazione, supporto psicologico e tutela legale.

Però oltre  al  linguaggio del corpo  anche     🗣️ Il linguaggio verbale  può  fungere  come prevenzione Gli studi sottolineano che il linguaggio verbale e culturale è centrale nella prevenzione della violenza di genere:Il presidente Mattarella ha ribadito che “parità significa educazione al linguaggio del rispetto”, evidenziando come parole e comunicazione possano alimentare o contrastare stereotipi e abusi.Espressioni sessiste e stereotipi verbali  , e  scritti  " murali  " ( vedere    elenco  da  ragazze  da    struprare  sui bagni  scolastici )  rafforzano la cultura patriarcale e normalizzano la violenza.Mentre  l’uso di un linguaggio inclusivo e consapevole contribuisce a ridurre discriminazioni e a promuovere rispetto.Infatti      dati recent  📊 hanno  dimostratro     che   nel 30,9% dei femminicidi la vittima aveva già subito maltrattamenti, e nel 25% minacce: segni “visibili” che spesso non vengono presi sul serio.Ecco quindi     che   i segnali (verbali e non verbali) esistono, ma servono strumenti sociali e istituzionali per riconoscerli e intervenire. Ora   però  se  da  un   lato è  utile    ci  sono  come in tutte  le cose   dei ⚖️ Rischi e sfide. Infatt
  • Interpretazione soggettiva: il linguaggio del corpo può essere frainteso, rischiando di colpevolizzare la vittima.

  • Spettacolarizzazione mediatica: concentrarsi solo sui gesti rischia di ridurre la violenza a “segnali da decifrare”, invece di affrontarne le radici culturali.

  • Soluzione reale: educazione al rispetto, linguaggio inclusivo, supporto alle vittime e responsabilità istituzionale.

👉 In conclusione, il linguaggio del corpo può essere un campanello d’allarme, ma la vera prevenzione dei femminicidi e delle violenze passa da:  educazione, linguaggio rispettoso, cambiamento culturale e interventi concreti non  solo   ,  ma   in mancanza o presenza lasciata all'improvvisazione  , la sensazione   come  dice  lo  stesso Bianco    nell'articolo   citato    è un arma  di  prevenzione e   di autodifesa    

20.11.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata LVIII : DA SOLE IN GARAGE? MEGLIO NON USARE L’ASCENSORE

 a  prima vista  la  puntata       odierna  di  Antonio  bianco   per il settimanale  giallo u.ò  sembrare    ovvia  e    scontata ma      come  dicono  :     Roma, il tentato stupro in ascensore e il volto sommerso della violenza urbana  di https://www.ilquotidianodellazio.it/       e    questo  estratto     di   Violenza di genere in Italia: i dati (inquietanti) del fenomeno   di   https://www.alfemminile.com/attualita/   : « [...] Abbiamo parlato tanto di spazio pubblico e trasporti, dalla prospettiva della paura come nuova routine femminile. Ecco, il report fotografa con precisione ciò che tante ragazze raccontano ogni giorno: oltre la metà delle italiane - il 52 per cento - dichiara di aver provato paura negli spazi pubblici, tra le più giovani la quota sale al 79 per cento. Sui mezzi pubblici, la situazione è altrettanto evidente: il 38 per cento del campione totale ha avuto paura almeno una volta di viaggiare sui mezzi pubblici, con un fortissimo divario di genere (32 per cento delle donne contro 19 per cento degli uomini). Tra le giovani della Gen Z, quasi due su tre (65,5 per cento) dichiarano timore o evitano di prendere i mezzi. ActionAid commenta questo dato parlando apertamente di sicurezza condizionata, cioè un modello culturale in cui la libertà delle donne viene costantemente regolata. [...] »  . Ecco  la   puntata  di Antonio  Bianco    e le  precauzioni    da  prendere       in ascensore .

Ma  prima segnalo    che  N.  b      i  corsivi   tra  parentesi  sono  miei   .

Prendere l’ascensore non è certo un’esperienza estrema, ma questo non significa che non si debba prestare massima attenzione, soprattutto se si è una donna, ancora di più se sola. La prudenza deve essere una costante alleata silenziosa, perché gli spazi chiusi e senza vie di fuga necessitano attenzione, e perché la sicurezza personale inizia molto prima che le porte si chiudano. Innanzitutto, osservate chi si trova all’interno dell’ascensore. Se notate che la cabina ospita un individuo che vi genera disagio, attendete[ sempe che non abbiate fretta ] in maniera del tutto legittima che arrivi il turno successivo, magari fingendo di avere dimenticato qualcosa. Ancora una volta, vi ricordiamo che è meglio sembrare diffidenti che rischiare di trovarsi in una situazione poco piacevole. Se invece l’ascensore su cui state per salire è vuoto, controllare [  prima     che salga  qualcuno  con voi o  dopo  di voi  soprattutto  se  sono  più piani  da  fare   ] con un rapido colpo d’occhio che non ci siano punti ciechi o elementi insoliti, come specchi ro"i, pulsanti manomessi oppure luci spente. Una volta  entrati in ascensore,[ soprattutto se ci sono dei tipi sospetti o se sono saliti dopo di voi ] cercate una posizione vicino ai comandi, perché   si tratta della zona di maggiore controllo, dal momento che permette di intervenire subito in caso di emergenza.


 Evitate di mettervi in fondo, dove si può rimanere facilmente bloccati. Se qualcuno entra dopo,[oltre a quanto già detto ] mantenete la calma [   facendo respiri  profondi   ]ma rimanete comunque vigili: uno sguardo diretto, non ostile ma deciso, è in grado di comunicare sicurezza e di dissuadere comportamenti ambigui. Nel caso in cui il disagio cresca, potete fingere di dover  fare una telefonata[ al tuo ragazzo o amico\a  e dirgli che sei in ascensore e stai per arrivare all'appuntamento ] . Lo smartphone [ e i cellulari sono ] è un deterrente:mostrare di poter comunicare con l’esterno riduce la vulnerabilità percepita. Quando le porte si aprono, uscite con passo sicuro, senza tentennamenti e senza voltarvi indietro.Per quanto riguarda i parcheggi sotterranei o i palazzi poco frequentati, soprattutto di notte, è consigliabile [ se ci sono ]   usare le scale. Se l’ascensore [ consiglio che vale anche in casi diversi dalle violenze ] dà segnali di guasto, non rimanete mai all’interno [ da sole ] e chiamate subito l’assistenza. La sicurezza non è paranoia, ma pura consapevolezza: ogni  gesto attento può diventare un atto di autodifesa [ e prevenzione ] .

23.10.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco punta n LIV PERCEPIRE E PREVENIRE UN PERICOLO CON L’OLFATTO ?

Anche l’olfatto può avere un ruolo importante nella prevenzione di un’eventuale aggressione. Non si tratta di un segnale d’allarme “diretto” come un rumore oppure un movimento sospetto, ma rientra comunque in quella sfera di percezioni molto sottili che sono in grado di aiutare il cervello a percepire
possibili cambiamenti nell’ambiente e a valutare eventuali situazioni di rischio. Gli odori, infatti, sono in grado di arr"ivare la memoria e l’istinto. Il nostro cervello ha una parte strettamente connessa all’olfatto, che gestisce emozioni e istinto di sopravvivenza. Un odore particolare, come quello di alcol, di benzina, di fumo o di sudore, può segnalare in maniera inconscia la presenza di una persona vicina o di un comportamento anomalo, come quello di chi si nasconde, di chi ha paura o di chi è agitato. Per quanto riguarda ambienti poco illuminati o silenziosi come garage e scale, l’olfatto è in grado di anticipare gli altri sensi come la vista o l’udito. Sentire per esempio il fumo di una sigaretta accesa da poco può dirci che vicino a noi c’è qualcuno, anche se ancora non lo vediamo, così come accorgersi di un profumo riconoscibile. Gli odori aiutano a leggere la tensione, perché le persone che vivono un momento di stress o paura possono comunicare pur involontariamente la loro presenza e a!ivare uno stato di allerta tramite il su￾dore. Ancora, gli odori sono importanti per quanto riguarda l’orientamento. In situazioni di pericolo, quando la vista e l’udito possono fallire, l’olfa!o resta vigile. Significa che saremo in grado di riconoscere gli odori che ci circondando, contribuendo a mantenere lucidità e orien￾tamento. Meritano una menzione a parte gli odori che noi stessi possiamo emanare: un profumo molto marcato può a!irare l’a!enzione. Al contrario, mantenere un odore neutro riduce la probabilità di essere notati, sopra!u!o in contesti a rischio. Ecco perché allenare l’olfatto è una delle misure preventive che andrebbero praticate con costanza: percepire gli odori che ci circondano, notare quelli nuovi o fuori contesto può fare la differenza.
 
Ora  è vero   quello   che    dice   Bianco  , ma bisognerebbe     considerare   il  fatto    che  l’olfatto, in sé, non è un senso che la letteratura scientifica o criminologica riconosca come strumento diretto di prevenzione della violenza soprattutto   quella  di genere o del femminicidio. Infatti  se lo consideriamo in senso più ampio — come percezione sensoriale, come intuizione corporea, come “fiuto” emotivo —può aprire una riflessione interessante. Dipende  se       consideriamo

🧠 L’olfatto come metafora di percezione

  • Fiutare il pericolo: In senso figurato, molte persone parlano di “sentire puzza di guai” o “avere il naso per certe situazioni”. Questo può indicare una sensibilità ai segnali premonitori—comportamenti controllanti, manipolazioni, cambiamenti d’umore improvvisi.

  • Odori e memoria emotiva: L’olfatto è il senso più direttamente collegato al sistema limbico, che regola emozioni e memoria. Un odore può evocare ricordi traumatici o segnali di allarme, ma anche confondere, se associato a momenti di apparente intimità.

oppure  

⚠️ L’olfatto come rischio di fuorviamento

  • Normalizzazione olfattiva: L’abitudine agli odori di una persona può creare una falsa sensazione di familiarità e sicurezza, anche in contesti abusanti.

  • Romanticizzazione del pericolo: In alcune narrazioni tossiche, l’odore dell’altro viene idealizzato (“mi manca il suo profumo”), anche quando è legato a dinamiche violente.

Ma    comunque  tenerlo  in considerazione  e  svilupparlo  a  volte    può esserci utile  . Non  possiamo mai saperlo  . 

16.10.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione di Antonio Bianco puntata n LIII PER DIFENDERVI USATE CIÒ CHE AVETE, ANCHE LE CHIAVI

Le donne   e  non solo [  corsivo mio  ] che praticano arti marziali sono sicuramente avvantaggiate rispetto alle altre, nel malaugurato caso in cui si dovessero ritrovare costre!e a fare i conti con un potenziale aggressore. E tutte le altre? Le opzioni sono numerose, per fortuna, tanto più che imparare a difendersi non richiede necessariamente la pratica di arti marziali, ma piuttosto una combinazione di consapevolezza, tecniche di base e strategie di sicurezza. Per esempio, c’è la possibilità di seguire un corso di autodifesa dal vivo, durante il quale vengono insegnate tecniche di difesa e strategie per affrontare situazioni di pericolo. Ancora, è possibile esercitarsi con le tecniche di base: imparare [  sempre  corsivo mio  ] praticare  anche   una  forma  in  caso d'aggressione   verbale  \ psicologica una  forma di  difesa   o  di

 e altre  forme   non violente  a gridare, a correre, a usare oggetti comuni come armi di difesa, come per esempio una chiave di casa. Anche un ombrello può essere utile. È poi fondamentale imparare l’arte della consapevolezza: essere consci della situazione e dell’ambiente circostante può aiutare a prevenire la violenza e a ridurre il rischio di aggressione. Può risultare utile anche l’utilizzo di dispositivi di sicurezza: allarmi personali o spray al peperoncino possono essere un’opzione preziosa, per alcune donne. Importantissima è anche la formazione: partecipare a corsi o a workshop sulla sicurezza può aiutare a imparare come prevenire e rispondere al meglio a situazioni di pericolo. Sempre a proposito di corsi di autodifesa e sicurezza, attualmente molti sono disponibili online e possono essere seguiti da donne di tu!e le età e di tutti i livelli di esperienza. Molte organizzazioni locali offrono poi corsi di autodifesa e sicurezza per donne, senza dimenticare che è possibile praticare anche l’istruzione personale, dove alcune donne possono interagire in maniera individuale con un istruttore di autodifesa o sicurezza. Insomma, le soluzioni non mancano e sono declinabili in tempi e in modalità alla portata di tutti, a conferma di come la sicurezza sia una questione trasversale, indipendentemente dall’età, dallo stile di vita e dalla propria quotidianità.


In aggiunta    a quanto  dice   Bianco       affermo cosi  rispondo   a chi  mi  dice   perchè   condivido     sui social  video come  questi    o  post  in cui  manifestavo   giudizi favorevoli  su  la  serie   karate kid       sequel   dei      4  film  dei karate kid   


. Vero la violenza soprattutto quella gratuita non mai assolutamnte giustificabile a meno che non ti debba difendere e non hai altra scelta \ opzione . Infattti ecco cosa dice maestro Francesco Cuzzocrea a   https://www.citynow.it/ più precisamente   in  Arti marziali, una difesa non violenta per crescere come persona e cittadino   in cui si parla del progettto   di qualche  anno  fa   all’istituto scolastico “Cassiodoro-Don Bosco” di – Pellaro (RC)   : 

Le arti marziali non solo come strumento non violento di autodifesa, ma anche come filosofia interiore e civile. [... ] « Con l’approdo delle arti marziali al cinema c’è stata una distorsione dell’originaria non violenza. Sono una difesa personale da applicare come estrema ratio, ma anche nel caso di necessario utilizzo, la filosofia orientale impone il limite morale dello stretto indispensabile per rendere inoffensivo un aggressore che va salvaguardato nella sua integrità fisica» è l’incipit del commento del sensei Cuzzocrea, anima della scuola nazionale di arti marziali giapponesi “Seigokan Goju Ryu Karate” e docente di difesa personale della Polizia di Stato sull’insegnamento psico-pratico portato avanti insieme ai suoi allievi Casciano, Aloi, Spinelli, Fedele e Puntillo, grazie anche al direttore della scuola pellarese Marcianò, alla professoressa Serini, al presidente del Consiglio d’istituto Caserta, del consigliere d’istituto Pellicanò e del consigliere di classe Pellabruni.
«Le arti marziali non sono solo autodifesa, ma anche non violenza e tolleranza universale, rispetto dell’altro, dell’ambiente e delle leggi che regolano la società civile. Dunque, il loro aspetto filosofico va tenuto in considerazione perché evolve anche la psiche oltre che il corpo.
Ciò è fondamentale davanti a nuove generazioni sempre più orientate verso un vuoto materialismo privo di valori e ideali» è un altro passaggio del maestro su questa positiva sinergia fra società sportiva ed istituto scolastico.
«Inoltre, le arti marziali infondono nel praticante la salvaguardia dalle aggressioni, limitando al massimo danni fisici attraverso tecniche volte ad immobilizzare l’aggressore nelle quali la forza individuale appare irrilevante. In tal modo un soggetto debole con giuste conoscenze tecniche riesce a sfuggirgli o a sopraffarlo rendendolo innocuo. In uno scenario di crescente violenza, ciò consente a figure deboli di potersi difendere» afferma ancora il sensei che ha alle spalle svariati analoghi progetti.
«Ovviamente non sottovalutiamo l’aspetto tecnico ed agonistico e siamo ben felici di diffondere questa disciplina . [...]  . 
 con questo è tutto  

25.9.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco DAL SETTIMANALE GIALLO ( con mie aggiunte ) + video puntata n L : SE QUALCUNO VI SEGUE, ENTRATE IN UN NEGOZIO puntata n

N.B . le parti in eretto e in corsi vo sono miei suggerimenti \ aggiunte  +  un video   riassuntivo alla  fine  

IMMAGINE CREATA CON 
https://www.meta.ai/
 State camminando e avete l’impressione che qualcuno vi stia seguendo. Visto che da sempre vi ripetiamo che la prevenzione è la cura più e$cace e che è fondamentale dare retta al proprio istinto, eccovi alcuni segnali che possono confermarvi che effettivamente qualcuno vi sta seguendo. Cambiate direzione più volte: girate prima a destra, per esempio, poi a sinistra, o attraversate la strada. Se la persona copia i vostri spostamenti e se la distanza tra voi e lui è sempre la stessa, allora potrebbe non essere soltanto una vostra impressione. Verificate se effettivamente si ferma quando vi fermate voi e se vi osserva con una certa insistenza. Ancora, cercate di ricordare se lo avete visto anche in altre
occasioni, magari in contesti diversi da quello in cui vi trovate in quel determinato momento.
Riuscendo cosi  a  distigure  se  s'è   la prima volta   o lo fa    spesso  oppure se  magari   vi sta  scambiando  per  un altra   oppure  è  un tuo  contatto o uno che  ti segue  sui  social  e  non sa   se sei tu  o  non sei  tu Senza cadere nella paranoia, provate a fare un piccolo giro fuori programma: entrate in un negozio e uscite poco dopo, per esempio. Oppure fingete di salutare qualcuno\a o di aspettare un conoscente. In alternativa, fermatevi per guardare una vetrina o per controllare il cellulare. Se la persona che credete vi stia seguendo ripete i vostri movimenti e anche le vostre pause, prendete il telefono e chiamate qualcuno di cui vi fdate, scandendo ad alta voce il luogo preciso in cui vi trovate, in modo che anche il potenziale malvivente possa sentire che state chiedendo aiuto. A questo punto verifcate la sua reazione. Nel caso in cui la persona non si allontani e continui in qualche modo a farvi sentire a disagio, è arrivato il momento di mettere in atto un piano di sicurezza.Provate  se   siete  in un luogo affollato  o  se  c'è  gene  nelle  vicinanze   a  chiederli   in modo  calmo e  tranquillo  (  almeno  che  non sia   la  prima  volta   che   vi   segue )     cosa  vuole  e   in cosa  potete  esserli utile  . Se  è un semplice  molestatore   diventerà  rosso  per  la  figura  di 💩🙄  e se  n'andrà  rimanendo  senza  parole  . Se invece    s'irrigidisce     se vi è possibile, chiedete aiuto a passanti o a negozianti, o  se avetril cellulare  chiamate  le  forze del'ordine (    anche  se  scappa ,  ma  meglio   cosi    che    rischiare  conseguenze peggiori  ) ed evitate di trovarvi in una situazione di isolamento, che potrebbe esporvi a un rischio di aggressione maggiore. Ricordatevi che è sempre opportuno ascoltare le proprie sensazioni, soprattutto quando si tratta di disagio e paura. Se “sentite” che qualcosa non va, non esitate a interpretare la percezione come reale e comportatevi di conseguenza. Uno scrupolo in più salva la vita

Come capire se qualche malintenzinato ti segue per strada? E cosa fare in quel caso? Come riuscire a scampare l pericolo?

7.8.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata XXXVI In una situazione di pericolo,In una situazione di pericolo, lo sguardo può diventare uno strumento prezioso.

A differenza della puntata scorsa questa è in tono in quanto il modo di vedere una persona  può  depotenziare un eventuale aggressione  o una situazione  poco chiara / ambigua pronta a degenerare

 Eco l'articolo 

In una situazione di pericolo, lo sguardo può diventare uno strumento prezioso. Non si tratta solo di vedere, ma di comunicare qualcosa. Il modo in cui guardiamo un potenziale aggressore può infatti incluenzare l’esito di qualunque tipo di situazione. Uno sguardo troppo diretto può essere percepito come provocatorio, mentre uno troppo sfuggente può trasmettere paura, vulnerabilità, sottomissione. La chiave, come spesso accade, sta nella via di mezzo, un equilibrio che non è sempre facile daraggiungere.
 Prima di tutto tenete a mente che lo sguardo deve essere vigile. Chi è attento a quello che lo circonda, chi guarda negli occhi senza fissare e chi osserva il contesto con prontezza sa trasmettere sicurezza e
consapevolezza, a prescindere. Gli aggressori, in genere, individuano le loro vittime tra chi sembra distratto, spaesato o impaurito. Mostrarsi attenti, anche semplicemente con un passo deciso, senza 
guardare il cellulare, può scoraggiare un a#acco prima ancora che questo inizi. Se davanti a voi avete qualcuno che potrebbe essere pericoloso, mantenete un contatto visivo non ostile: lanciate uno sguardo breve e stabile, per fargli capire che siete presenti e attenti, anche se non lo volete sfidare. 
Occhi aperti, fermi, ma mai duri. Guardare la persona negli occhi, senza "ssarla con insistenza, può bastare per far capire che non siamo un bersaglio passivo. Al tempo stesso, non abbassate lo sguardo, perché equivarrebbe a una resa silenziosa. Evitate anche lo sguardo fisso, perché potrebbe 
scatenare una reazione aggressiva. Usate gli occhi per leggere al meglio il comportamento di chi avete di fronte e individuare una possibile via d’uscita.Infine ricordate che con gli occhi potete anche chiedere aiuto. Guardare qualcuno negli occhi tra i passanti o tra chi è accanto a voi può creare un’alleanza silenziosa, ma importante. Uno sguardo, anche nei momenti di massima tensione, è in grado di darvi la voce, anche se non aprite bocca.

Infatti   l'articolo    di Bianco  trva  conferma   in  7 modi per trasmettere sicurezza  riportato integralmente      sotto    di https://www.hays.it/

Mostra sicurezza in ogni occasione, anche quando non ti senti propriamente così, e rimarrai sorpreso dal clima di positività che creerai intorno a te. Ti stai preparando per affrontare un colloquio, il lancio di un nuovo prodotto o una riunione con un cliente importante? La fiducia in te stesso sarà un fattore determinante per la riuscita di questi progetti.




Dopo aver incontrato molti candidati in questi anni, mi sono reso conto che, anche se avevano CV molto interessanti, durante il colloquio mostravano mancanza di sicurezza. Per questa ragione ho avuto molti dubbi nel portare avanti il loro percorso di selezione.

Le persone che denotano sicurezza crescono più facilmente nell’ambiente di lavoro: esse sono infatti buoni comunicatori e non hanno difficoltà ad affrontare i problemi. Sono anche fonte di ispirazione per i propri colleghi a credere di più in se stessi, creando tutto intorno una atmosfera dinamica ed entusiasta.
Essere sicuri è una scelta

Essere una persona sicura di se’ è un atteggiamento mentale che deriva da dentro ed è accessibile a tutti. Partendo da questo punto, si può acquisire più fiducia nelle proprie capacità in 7 semplici passi:
Convincersi di farcela

Dobbiamo essere noi in prima persona a considerarci una persona con grande sicurezza, anche se questo comporta a volte di doversi auto-convincersi. Assumere tale atteggiamento permette alle altre persone di vederti come un professionista su cui poter contare. E presto, osservando il modo entusiasta con cui ti osservano, anche tu acquisirai più consapevolezza delle tue grandi capacità.
Comunicare in modo chiaro

Molti di noi pensano che la sicurezza in sé dipenda da quello che diciamo. Non è così, dipende da quello che gli altri ascoltano. Ecco perché è importante assumere un modo di comunicare chiaro e trasparente:
- Parlare in modo fermo e comprensibile
- Respirare ritmicamente e a seconda del proprio discorso
- Non “svendere” quello che si sta dicendo, utilizzando parole come “solo”, “sembra”, “forse”
- Mantenere un contatto visivo con chi ti ascolta e ricordarsi di sorridere
Avere il senso dell’humor

Pensa alle persone più divertenti che conosci. Non è forse vero che spesso sembrano anche le più sicure? Questo perché essere spiritosi significa anche assumersi dei rischi. L’umorismo, come la sicurezza in se’, è contagioso: perciò utilizzalo il più che puoi (se e quando è appropriato).
Trova un mentore

Cerca una persona di riferimento, una “guida”, che ti ricordi ogni volta dove vuoi arrivare ad essere e cosa devi migliorare ancora per diventarlo. Questo ti aiuterà molto, perché ti ricorderà ogni volta quanto tu sia ambizioso. Identifica qualcuno che possa aiutarti a crescere, seguendone l’esempio, e dirigi i tuoi sforzi nel creare un solido network.
Interpreta il ruolo

Se ti senti a tuo agio, avrai più facilità nel sentirti sicuro. Un abbigliamento curato è importante, se stai per affrontare un colloquio o se devi presentare una serata; ma quel che conta di più è che tu ti senta comodo e tranquillo. Se indossi abiti non appropriati, non farai altro che agitarti, il che trasmetterà agli altri un tuo stato di nervosismo e comporterà una mancanza di interesse in quel che dici.
Preparati

Prepararsi al meglio prima di un meeting importante o di una riunione ti aiuterà a tener a bada i nervi, a mantenere alta la concentrazione su quello che dovrai dire e, non da ultimo, ad essere più sicuro nella tua esposizione. Evitare questa preparazione significa arrivare insicuri a colloqui, riunioni o presentazioni e certamente non farai una bella figura.
Pensa positivo

Arrendersi ai pensieri negativi è una debolezza che molti hanno. Tuttavia è meglio non cascarci. Quando la tua mente inizia a pensare in negativo, trova un modo per eliminarlo immediatamente. Rinforza la sicurezza in te stesso, focalizzandoti solo su cose positive, e vedrai quanto inizierai ad avere più fiducia nelle tue capacità.

Metti in pratica questi sette suggerimenti ed inizierai a creare intorno a te una buona impressione su chiunque incontrerai. Le persone saranno trascinate dalla tua sicurezza e ben presto ti sentirai anche tu una persona di successo sul posto di lavoro.

18.7.25

EVITATE PARCHEGGI ISOLATI E TENETE LE CHIAVI ED IL CELLULARE IN MANO IN MANO I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n XXXV + azioni immediate in caso diaggressioni in auto o prima d'entrare in essa

 N.B 
Le  frasi in corsivo e  fra  parentesi , all'articolo di Antonio  Bianco sul  settimanal Giiallo  , sono mie libere  intuizioni    no sono presti nel testo originario e la seconda   foto sono create    tramite  https://chatgpt.com/ e https://it.freepik.com/ 

 Vi trovate in automobile da sole e dovete parcheggiare. Senza naturalmente voler fare “terrorismo”, dobbiamo  ricordarvi che il pericolo, purtroppo, è sempre in agguato  [ di giorno e  di , soprattutto di  notte  ] . Il primo consiglio è quello di prestare la massima attenzione  al luogo in cui parcheggiate. Preferite sempre zone frequentate e ben illuminate, meglio ancora se visibili dalla strada o dalle case. Evitate invece zone isolate, parcheggi sotterranei o circondati da vegetazione fitta. Se possibile, parcheggiate quanto più possibile vicino al luogo che dovete raggiungere. Non dimenticate un dettaglio importante: lasciate  [ oviamente insignificante o di poco  conto  per evitare   d'attirare ladri ] nella vostra  automobile un ella un oggetto  che faccia supporre che con voi ci sia anche un uomo o  qualcuno con voi , una cravatta  o una  giacca  al  posto del passeggero  , per esempio, potrebbe andare benissimo  [ oppure   un cane o   vero   o   in miniatura      ad  aspettarvi  come  la foto  sotto a  destra     se  osservate  \  "  atenzionae  "da lontano  possono creare    effetti  ottici e  quind fa  desististere  \ spaventare  ]  Ancora, prestate massima  attenzione alle possibili “trappole”. Oltre a non far salire in auto sconosciuti, diffidate [ è  vero che   lo si che no è  bello   generalizzare  \  fare di tutta un erba  un fascio   ma  non si sa mai  ] di chi potrebbe chiedervi aiuto [  o vuole vendervi qualcosa  o  chiedere  elemosinain maniera poco credibile. Se, per esempio, qualcuno vi avvicina dicendovi che ha un problema alla sua automobile, se siete sole andate oltre [ opppure chiedeteli se ha bisogno di un meccanico \ carro attrezzi , ecc ] . Se notate la presenza di oggetti o biglietti insoliti sul parabrezza o sul tergicristallo, [ non toccateli subito ma fatelo arrivati\e a casa o sul posto di destinazione poiché potrebbero essere segnali di controllo o messaggi tra malviventi o eventuali truffe \ trucchiper farvi uscire dalla macchina ] .Salite immediatamente in auto, chiudetevi dentro e spostatevi in un luogo sicuro. Prima di scendere o di salire in auto tenete le chiavi [  ed  il cellulare ] in mano, in modo che siate pronte a chiudere o ad aprire rapidamente la vettura in caso di necessità. Bloccate immediatamente le portiere non appena salite in auto e non fermatevi a lungo in macchina per telefonare o semplicemente per sistemarvi, perché una sosta prolungata potrebbe attirare attenzioni non desiderate. Fidatevi del vostro istinto, e se per qualunque ragione un luogo vi mette disagio, cercate immediatamente [  se  possibile] un’alternativa. Nel caso in cui uno sconosciuto si avvicini a voi infastidendovi o in modo invadente, evitate confronti e allontanatevi [ o  se  non potete    fate  finita   di  chiamare  la  polizia  \  forze  dell'ordine un moroso   o  un amico che vengono a  prendervi  o avete  appuntamento  ] nel caso   questi  metodi     di prevenzioni   dell'articolo  non dovessero  funzionare  o essere  applicabili   Siate pronte a reagire, ma sempre e soltanto con la massima prudenza, ricordando ancora una volta che la  soluzione migliore è allontanarvi rapidamente e chiedere aiuto.ecco alcune azioni alternative e complementari che possono aumentare le possibilità di mettersi in salvo:

🚨 Azioni immediate in caso di aggressione in auto

  • Suona il clacson ripetutamente: è un segnale di allarme che può attirare l’attenzione di passanti o residenti.

  •   usare  cellulare  pronto   con  chiamata  vocale   dei   numeri  d emergenza in particolare  il   112 (numero unico di emergenza in Italia) anche se non puoi parlare: la chiamata può essere tracciata. Mettere  tal i umeri (  forze ell'ordine , amici  intimi , familiari  , ecc )   pre  impostati  nei numeri  rapidi    ciè quelli che mettete  come preferiti  sulla home  

  • Accendi le luci di emergenza per segnalare una situazione anomala.

  •   fai   partire     in  caso di minaccia   o  d'aggressione una  suoneria   d'allarme  scaricati   e mettiti  sul cellulare suonerie della polizia e suoni di notifica che puoi impostare per le chiamate in arrivo, i toni di allarme e gli avvisi SMS o   militari del tipo quella  dell'addunata  o  sveglia . oppure    se  non sei terrozzizta  \  spaventata   usa   se lo hai  con te   un fischietto   d'arbitro  o  ad  ultra  suoni   cosi intervi.ene un  cane    o il padrone    se è  a passseggio con il cane 

  • Usa lo spray al peperoncino se lo hai a portata di mano e se la legge locale  (  ma  anche non  se    davanti  ad  un  aggressione   .  lo so che  passerai dei guai    ma  potrei    avere  delle  atteuanti )  ne consente il possesso.

  • Fuggi se possibile: se l’aggressore è fuori dall’auto, metti in moto e guida via, anche se devi infrangere qualche regola stradale. Oppure  come il link   « Strategie Avanzate di Autodifesa »  di    https://www.wildfidenza.com/   riportato in una  puntata precedente    se   è giù i macchina  ( passaggio ad  un autostopista    \  o  passaggo  da  uno sconoscoiuto  ,   attacco  violento del  partner   , ecc  )  : «Se l’aggressore e riuscito a salire in auto e ti minaccia mentre sei alla guida, gioca d’astuzia e tampona (piano) l'auto che ti sta di fronte : quest’azione potrebbe salvarti la vita poiche quasi certa mente lui fuggira[...] »

RIASSUMENDO

📚🧠 Strategie preventive e psicologiche


  • Non lasciare oggetti di valore in vista: Borse, soldi, dispositivi tecnologici o altri oggetti di valore non dovrebbero essere visibili all'interno dell'auto. Riponili nel portabagagli prima di arrivare al parcheggio, per non farti osservare.
  • Non lasciare chiavi o carte di credito in auto: Evita di nascondere copie delle chiavi o carte di credito all'interno del veicolo.
  • Lasciare il cassettino aperto: Per mostrare che non c'è nulla di valore al suo interno.
  • Prepararsi prima di scendere e salire: Prima di scendere dall'auto, osserva l'ambiente circostante. Quando torni a prenderla, tieni le chiavi in mano (nella mano dominante) prima di entrare nel parcheggio.
  • Percorrere le aree principali: Cammina al centro dei passaggi principali del parcheggio, evitando di muoverti a caso tra le vetture.
  • Essere consapevoli dell'ambiente: Non usare cuffie o cappucci che limitino la tua vista o l'udito. Cerca di avere almeno una mano libera.
  • Parcheggiare per una fuga più rapida: Se possibile, parcheggia con il muso dell'auto rivolto verso la rampa di uscita per essere più visibile e veloce in caso di necessità.
  • Non opporre resistenza, almeno che  sia  addestratta o  non conosca e non frequenti corsi di. autodifesa e di'arti marziali in caso di aggressione: Se, nonostante le precauzioni, vieni colto di sorpresa, ricorda che la tua vita e la tua incolumità sono più importanti. Non opporre resistenza, specialmente se l'aggressore è armato.
  • Evita di parcheggiare in luoghi isolati o poco illuminati, soprattutto di notte.
  • Tieni sempre il cellulare carico e a portata di mano, magari con un'app di emergenza attiva (come “112 Where ARE U”).
  • Simula una chiamata o parla ad alta voce come se stessi comunicando con qualcuno che ti aspetta: può scoraggiare un aggressore.

🛠️ Equipaggiamento utile da tenere in auto

OggettoUtilità
Spray urticanteDifesa immediata
Torcia potenteAccecare temporaneamente o segnalare
Power bankPer non restare senza telefono carico
Martello frangivetroPer fuggire in caso di blocco
Finta sirena o allarme⁕per dissuadere l’aggressore

6.7.25

LE ASSOCIAZIONI E LE PARROCCHIE DEVONO FARE DA “SENTINELLE " per prevenire i femminicidi e violenza di genere L’ANALISI DI Marilisa D’Amico Ordinaria di diritto costituzionale all’Università Statale di Milano

lo  so  che    non è  niente  di nuovo      queello  che  dice   Marlisa  d'amico  ma  è  sempre  meglio

ripeterlo ad uno stao che prentende  di  risolvere il problema  conla  repressione  e  con leggi   tipo le  grida manzoniane 

 Il contesto sociale e gli ambienti di prossimità hanno un ruolo fondamentale nel contrasto alla violenza contro le donne, poiché rappresentano i primi luoghi in cui è possibile intercettare segnali di disagio, offrire  ascolto, e creare reti di protezione. La violenza di genere non è solo un fatto privato o individuale, ma un fenomeno profondamente radicato in strutture culturali e relazionali che vanno interrogate e trasformate. È nei legami quotidiani – nei quartieri, nei luoghi di lavoro, nei gruppi parrocchiali, nelle scuole – che si possono sviluppare anticorpi sociali, capaci di riconoscere e intervenire tempestivamente di fronte a situazioni di rischio. Le parrocchie e le associazioni presenti nelle comunità, proprio per la loro vicinanza concreta alle persone, possono assumere un ruolo di sentinella, di ascolto attivo e non giudicante. Questo significa promuovere una cultura del  rispetto, decostruire stereotipi di genere, sostenere l’autonomia economica e psicologica delle donne, educare all’affettività nelle scuole e tra le nuove generazioni giovani. Il cambiamento richiede coraggio e continuità”.

13.6.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto antiviolenza antonio bianco . puntata n XXX : NON SI PUÒ CIRCOLARE CON UN TASER NELLA BORSETTA! + autodifesa verbale

legale   o  illegale   come  strumento  di  autodifesa  (  per  chi vuole   approfondire   l'argomento   consiglio  questo  articolo   : « Taser: quando l'utilizzo è legale »  di  https://www.studiocataldi.it/ ) cìè  di  certo     che      come  dice l’esperto anti aggressione Antonio Bianco nel   Manuale di autodifesa  del settimanale   giallo 

  

In  Italia il taser non può essere portato con sé liberamente, a meno che non si sia in possesso di un porto d’armi che sia valido per la difesa personale. Si tratta di un’arma propria, vale a dire di un ogge$o il cui scopo principale è l’offesa alla persona, proprio come le armi da fuoco o altri strumenti la cui natura e realizzazione le rendono destinate a essere utilizzate per ferire. Questo, in parole povere, signifca che nessuno può passeggiare liberamente con un taser in tasca o nella borsetta, nemmeno per difendersi da potenzianli aggressori. Anche se si è in possesso di un porto d’armi, il taser non può essere portato con sé nemmeno per il semplice trasporto, come nel caso in cui ci si debba spostare da casa propria a un’armeria o viceversa. Occorre un porto d’armi specifico per difesa personale. Questo significa che lasua custodia e il suo trasporto sono regolamentati dalla legge sulle armi. Il porto d’armi, per fare chiarezza, è una licenza che permese di detenere e utilizzare armi da fuoco, ma non è sufficiente per il taser. In questo caso, è necessario un permesso specifico che ne autorizzi il trasporto e l’uso, come il porto d’armi per difesa personale. Lo possono usare invece le forze di polizia e i carabinieri, che sono autorizzati a portarlo con sé per l’esercizio delle loro funzioni, per respingere una violenza o vincere una resistenza, sempre nel rispetto della proporzione rispetto al pericolo. Ma perché tutte queste atteenzioni? Perché l’uso improprio del taser potrebbe causare danni collaterali che possono nuocere gravemente a chi viene colpito: per esempio l’impatto col suolo a seguito della scarica oppure il possibile aggravarsi di pregresse patologie cardiache. Come per tutte le armi, sono necessari una conoscenza profonda, una formazione e un addestramento specifici prima di poterle utilizzare. Gli effetti della scarica elettrica che deriva dal taser comprendono stordimento, confusione e un effetto paralizzante della durata di alcuni secondi: il tempo necessario per immobilizzare un sogge$o o fuggire da un’aggressione. Essendo studiato per sortire effetti temporanei e non permanenti, il taser viene quindi annoverato tra le armi non letali.Aggiungo,insieme  ai link  sotto    per  chi  volesse  approfondire l'argomento,  ai  consigli di bianco   un altra    forma  di   prevenzione   o  d'autodifesa  conro la   violenza  di genere   \  femminicidio    è  l'autodifesa  verbale   ovvero  l'arte di gestire gli attacchi verbali, le provocazioni e le situazioni conflittuali attraverso l'uso consapevole delle parole, del tono di voce e del linguaggio del corpo, senza ricorrere alla violenza fisica. L'obiettivo è proteggere la propria integrità emotiva e la propria autostima,mantenendo la calma e, se possibile, preservando la relazione.  Infatti   è difficile credere che non sia capitato a quasi tutti di ricevere un’aggressione verbale, e non concordare sul fatto che si tratti comunque di un atto di violenza.

 Imparare le strategie di autodifesa verbale è fondamentale perché le parole hanno un peso specifico e la loro forza non si imprime nella carne ma insiste, attraverso la sua eco, sull’aspetto emotivo delle persone, scavandoci lentamente un solco ampio. Un processo da cui sembra arduo sfuggire e opporsi, anche se in realtà ci sono dei metodi per sottrarsi a questo con efficacia. Dobbiamo imparare a difenderci da scomode situazioni, proprio per evitare che l’erosione psicologica porti a termine la sua funzione distruttiva che puà portare  ad  accettare  violenze  fisiche    o ei casi più  gravi   al femminicidio o suicidio    . E per iniziare si parte dall’allenamento all’autodifesa verbale. I sistemi per attivarla non sono difficili da adottare ma richiedono pratica: qui ne snoccioliamo alcuni per prendere confidenza col metodo ed evitare di sentirsi intimiditi.  



per  chi  ha  fretta    un video  sintetico  ma  efficace  



Ecco i principi  Chiave:


  • Rimanere Calmi e Lucidi: La reazione istintiva spesso è controproducente. Mantenere la calma è fondamentale per non farsi travolgere dalle emozioni e per poter pensare lucidamente a una risposta efficace. Tecniche come la respirazione profonda possono aiutare.
  • Non Farsi Trascinare: Evita di cadere nella trappola dell'aggressore, che spesso cerca di provocare una reazione rabbiosa o spaventata. Non rispondere con insulti o aggressioni a tua volta.
  • Empatia (ove possibile): Cerca di comprendere il punto di vista dell'altra persona, anche se non lo condividi. Mostrare empatia può diminuire la tensione e aprire la strada a una soluzione.
  • Consapevolezza e Autostima: Riconosci il tuo valore e non lasciare che le parole altrui minino la tua autostima. La consapevolezza di avere gli strumenti per reagire ti rende più forte.
  • "Morbido vince sul duro" (Verbal Jiu Jitsu): Ispirandosi alle arti marziali, questo principio suggerisce di deflettere e assorbire i "colpi" verbali, mantenendo il proprio equilibrio, anziché opporre resistenza diretta che potrebbe alimentare il conflitto.

e le  Tecniche di Autodifesa Verbale:


  • Ignorare o Non Rispondere alle Provocazioni: A volte, la strategia più efficace è non dare peso all'attacco, non alimentando così l'aggressore e facendolo sentire insignificante.
  • Il "No" e la Consapevolezza: Impara a dire "no" in modo fermo e risoluto quando una situazione non ti agrada o ti senti a disagio. Sii consapevole del contesto e valuta se è opportuno partecipare a un dialogo o meno.
  • Porre Confini Chiari: Stabilisci i tuoi limiti e comunicali. Ad esempio, puoi dire "Non accetto che tu mi parli in questo modo" o "Se continui a urlare, interrompo la conversazione."
  • Ascolto Attivo e Parafrasi: Ascolta attentamente ciò che l'altra persona sta dicendo e poi ripeti con calma le sue parole per dimostrare che hai capito. Questo può disarmare l'aggressore e costringerlo a rallentare. Ad esempio: "Quindi mi stai dicendo che pensi che ho sbagliato in questo punto. Puoi spiegarmi meglio?"
  • Domande Aperte: Fai domande che richiedono una risposta più elaborata di un semplice "sì" o "no". Questo può deviare l'attenzione dall'aggressività e spingere l'altra persona a riflettere.
  • Distrazione e Ridefinizione: Puoi provare a distrarre l'aggressore cambiando argomento o riformulando la situazione in un modo più neutro o positivo.
  • Il Complimento Imprevisto: Inaspettatamente, fai un complimento all'aggressore dopo un commento inopportuno. Questo può spiazzarlo e interrompere il flusso dell'aggressione.
  • Disarmare con l'Accordo (parziale): Invece di negare in blocco, puoi concordare con una parte della critica, anche minima, per poi reindirizzare la conversazione. Ad esempio: "Capisco che tu possa sentirti frustrato, ma il modo in cui me lo stai dicendo non mi aiuta a capire."
  • Umorismo (con cautela): L'uso dell'umorismo può stemperare la tensione, ma va usato con attenzione per non sembrare sarcastico o minimizzare la situazione.
  • Prendere Distanza: Se la situazione diventa insostenibile o potenzialmente pericolosa, allontanarsi è la scelta più sicura.
  • Documentare gli Episodi: Nel caso in cui la violenza verbale persista,e  rischia o  arriva  alla  violenza  fisica  tenere traccia degli episodi può essere utile per eventuali conseguenze legali o per dimostrare i modelli di comportamento dell'aggressore.
  • Cercare Supporto: Non affrontare l'abuso verbale da solo. Parlane con amici fidati, familiari o professionisti (psicologi o psicoterapeuti). Il supporto emotivo è fondamentale.
  • Considerare le Vie Legali: In caso di minacce o intimidazioni gravi, o se l'abuso verbale integra un reato (come la diffamazione o le minacce), è possibile sporgere denuncia alle autorità.

                                 per  approffondire  


4.4.25

DAVANTI A UN’ARMA, NON REAGITE IN MODO IMPULSIVO . Manuale di autodifesa puntata n XXIII I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco

 

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: non sempre è possibile approcciarsi in maniera razionale a una potenziale situazione di pericolo. Quando la tensione e la paura sono alle stelle, è infatti verosimile che le emozioni possano prendere il sopravvento e rendere diffcile mantenere la lucidità. Proviamo per esempio a ipotizzare che vi ritroviate in pericolo perché minacciati da un aggressore con un coltello, con una pistola oppure con una siringa.
Naturalmente, è fondamentale cercare di prevenire queste situazioni di pericolo. Ci sono casi però in cui, pur mantenendo una soglia di attenzione alta, si possa essere sorpresi da un aggressore. Davanti a un coltello, a una pistola o a una siringa, evitate di affrontare in maniera diretta la persona che avete davanti a voi, perché potrebbe aumentare la situazione di pericolo. Se potete, cercate di allontanarvi dal vostro aggressore, senza compiere movimenti troppo bruschi e con grande calma. Nel caso in cui vi doveste muovere in maniera improvvisa, potreste involontariamente scatenare una reazione di ulteriore aggressività in chi vi trovate davanti. Reagite solo ed esclusivamente nell’eventualità in cui voi siate allenati da sempre, almeno cinque ore al giorno, su come affontare situazioni di pericolo anche estremo  o  aggiungo io   se  avete    già  un  po' di pratica   delle   tecniche    di  autodifesa o  le  praticate da  molto tempo     eccone   un esempio   :   «  Come Difendersi da un Attacco di Coltello: 9 Passaggi »  (  da  cui ho  tratto la  foto   del  post  )  
In alternativa, utilizzate lo spray al peperoncino, che potete trovare in libera vendita nelle migliori armerie e  no solo . Ma a questo proposito ricordiamo che è meglio acquistare questo prodotto di persona e non online per le delicate normative che ne regolamentano il contenuto e che sono meglio vericabili all’interno di un’armeria.  




Infatti L’utilizzo dello spray al peperoncino, in Italia, è disciplinato dal decreto ministeriale 103 del 2011. decreto liberalizza il porto in pubblico, l’acquisto e l’utilizzo dello spray urticante, classificandolo come “strumento di autodifesa in grado di nebulizzare una miscela irritante a base di oleoresin capsicum e che non hanno attitudine a recare offesa alle persone“. Ecco  le limitazioni:

  • Età dell’acquirente di 16 anni
  • Capacità dello spray non superiore a 20 millilitri
  • Percentuale di oleoresin capsicum sotto il 10%
  • Non deve contenere sostanze corrosive, tossiche, infiammabili etc…
Prodotto sigillato all’atto di vendita con un sistema di sicurezza L’utilizzo diviene improprio quando ha attitudine a recare offesa alle persone o agli animali, in parole povere quando viene utilizzato in funzione aggressiva e non difensiva.
Due esempi lampanti dei motivi per cui lo spray al peperoncino deve essere usato solamente in caso di estremo pericolo sono la tragedia di Corinaldo che per l’improprio utilizzo in una discoteca ha provocato la morte di 6 persone e decine di feriti, e la tragedia di piazza San Carlo a Torino.
Quindi ricapitolando, se le indicazione sopra riportate non vengono rispettate si può infrangere la legge commettendo un reato, e se utilizzato in modo improprio si rischia l’accusa di “getto pericoloso di cose” o “lesioni gravi“. per approfondire « Lo spray al peperoncino è legale in Italia? » del  sito www.laleggepertutti.it/


Nel caso in cui vi trovaste vittima di un’aggressione, sia che  siate  riusciti  a  metterlo in fuga  o nonessendo riusciti a  difendervi nè con  spray  nè con   arti  marziali  nè   con la  tecnica  della  persuazione    (   vedere puntata    precedente )  cercate di memorizzare quanti  più dettagli possibili sulla persona che ha  tentato o  usato violenza e sull’ambiente in cui vi trovate, in modo da poter  fornire il maggior numero di  informazioni , nel  caso decidiate  di  sporgere  denuncia  , alle autorità, utili  a individuare il responsabile\i  

1.2.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata XVII In cui di violenza 0sicologia e alle prime avvisaglie di quella fisica ovvero ABUSI DOMESTICI, REGISTRATE E FOTOGRAFATE TUTTO



punta precedente e url alle altre



Anche se per il momento , a parte quello tentato qualche giorni fa a Malta , non si registrano casi femminicidi e di violenza ( dal punto di vista fisico ) di genere , la guida di autodifesa ripresa dal settimanale Giallo coninau a essere l'unica " arma " da usare in mancanza di una " politica " di prevenzione culturale \ antropologica uniforme ed unitaria , davanti una "politica " repressiva ed azzeccagarbugli " fatta di grida manzoniane . Dopo questo spiegone introduttivo veniamo alla puntata XVII del Manuale di autodifesa : I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco sul settimanale Giallo ormai diventata anche nostra



“OMAGGIO AD ILENIA” L’opera dello scultore Alessandro Galanti intitolata “Omaggio ad Ilenia”.
La scultura è stata realizzata in memoria della ventinovenne Ilenia Graziola uccisa il 23 novembre 2008 e di tutte le altre donne vittime di violenza




La violenza domestica è una piaga che purtroppo afliige molte persone, di gran lunga più di quanto si possa immaginare. Numeri ufficiali non ce ne sono, ma soltanto stime: del resto è un fenomeno difficile da tracciare perché non tutte le le vittime denunciano quello che subiscono.La violenza domestica porta con sé conseguenze devastanti, sia dal punto di vista fisico sia da quello psicologico, e richiede interventi su più livelli. Gestire lo stress, in questo tipo di contesto, soprattutto per chi vuole interrompere questi comportamenti di natura abusiva, può essere un passo importante non semplice da mettere in atto da soli. Una delle principali sfide per le vittime è superare lo stress cronico che si sviluppa in seguito all'esposizione costante a situazioni di abuso.La gestione di questo stress è fondamentale per riprendersi e intraprendere un percorso di guarigione. Vediamo ora alcune soluzioni efficaci per affrontare lo stress legato alla violenza domestica e come trovare una soluzione. Prima di tutto, è fondamentale riconoscere il problema ed elaborare come il comportamento abusivo non sia mai giustificabile e la consapevolezza che la violenza non è mai colpa della vittima. Tra le tecniche di gestione dello stress abbiamo l’attività fisica e il prendersi pause consapevoli per ritrovare la calma durante i conflitti. Ancora, poiché soprattutto con quella psicologica , Non sempre è facile dimostrare una violenza psicologica con prove valide. Per agire per vie legali può essere utile avere testimoni della violenza disposti a parlare ma anche registrazioni audio e video che dimostrino le violenze psicologiche subite.documentate sempre la violenza conservando le prove, che possono andare da fotografie di lesioni a e-mail o messaggi minacciosi, fino a certificati medici. Gestire lo stress è importante, ma il passo cruciale è rompere il ciclo della violenza, grazie anche a professionisti e a una rete di sicurezza. Presentate una denuncia, allontanatevi dal pericolo, chiamate il numero di emergenza o rivolgetevi ai centri antiviolenza e stalking chiamando il numero 1522.Ora come diceLo stesso Bianco L’abuso psicologico è molto comune. Questa forma di violenza comprende qualsiasi comportamento non fisico che indebolisca o sminuisca la vittima, oppure che permetta a chi compie tale violenza di controllare la vittima. L’abuso psicologico può comprendere linguaggio abusivo, isolamento sociale e controllo finanziario. L’aggressore degrada, umilia o minaccia la vittima ed , aggiungo io il passaggio dalle parole ai fatti può essere breve . Oltre ai metodi da lui indicati  in questo  articolo     che devono essere usati se dopo aver provare a difendersi senza : con i metodi non violenti , da soli , senza usare le mani ,  la  situazione  peggiora  .  Ecco alcuni consigli suggeriti da questo interessantissimo articolo Violenza psicologica: come difendersi di www.serenis.it

[....]

In un articolo dell'Osservatorio sulla Violenza si legge che possono essere utili, al fine di preservare la propria incolumità fisica e psicologica, le seguenti tecniche:Cercare di stabilire un rapporto verbale con l’aggressore;Calmare la rabbia dell’aggressore coinvolgendolo in una conversazione e rendendosi credibili ai suoi occhi.

oppure  riassumendo   e d  approfondendo  quanto  già  detto  nelle  puntate precedenti  da  lui e  da  noi  



1 Riconoscere il problema

Il primo passo per difendersi dall’abuso verbale sottolineato da ogni professionista è riconoscere che si è vittime di tale comportamento. Spesso, le persone possono minimizzare o giustificare le parole offensive o la situazione, ma è importante accettare che non è amore, non è qualcosa di normale, e soprattutto non è detto che passi. Il carnefice, molto probabilmente, insisterà se si trova di fronte a una vittima condiscendente.

2 Autostima

Ricorda che chi ti attacca o denigra cerca di metterti in testa una narrazione di sconfitta, di farti sentire debole, incapace o impotente. Devi essere consapevole che questa è, appunto, una narrazione, e che in realtà non c’entra nulla con le tue reali capacità e possibilità. In una parola: non farti condizionare. Chi ti aggredisce lo fa spesso per avere maggior controllo su di te e spingerti a rinunciare a fare qualcosa.

3 Stabilire confini chiari

Imparare a stabilire confini chiari e a fermare, dire alt, all’aggressore è vitale. Comunica apertamente e assertivamente che certi comportamenti o commenti sono inaccettabili. Sii deciso e fermo nei tuoi confini, senza lasciare spazio a interpretazioni ambigue.
Se possibile, fallo in un contesto sociale, dove tutti sentono. Il contesto deve essere ovviamente neutro o amico, e non composto dagli amici del tuo aggressore.
Se sei in pieno contesto nemico, meglio scappare, magari con una scusa, o rispondere con il silenzio in attesa di trovare una via di fuga. Non si può mai sapere cosa può succedere.

4 Mantenere la calma

L’abuso verbale spesso mira a provocare una reazione emotiva. Per questo motivo in molti viene perpetrato a sorpresa, in modo da cogliere la vittima impreparata. Come in tutte le forme di aggressione, mantenere la calma può essere una potente forma di difesa. Respira profondamente, focalizza la tua mente su pensieri positivi e cerca di rispondere in modo razionale piuttosto che emotivo.
Soprattutto se avviene in contesti dove sono presenti altre persone, mantenere la calma e il controllo può essere di grande aiuto, in quanto potrebbe essere visto dagli altri come una tua caratteristica positiva e crearti dunque del sostegno, se non attribuirti doti di leadership.

5 Non reagire

Rispondere a un insulto con un altro insulto non è detto che sia la scelta migliore, perché potrebbe generare un escalation dagli esiti imprevedibili. Ad esempio, l’aggressore potrebbe insultarci apposta per provocarci e poi accusarci di essere noi l’aggressore, o avere amici pronti a sostenerlo che escono fuori all’improvviso o peggio passare alle mani  e  ai coltelli .
Reagire vuol dire sovrastimare le proprie capacità di controllo di situazioni in cui è spesso impossibile avere informazioni chiavi sulle reali intenzioni e capacità del nostro avversario.

6 Imparare a rispondere

Sviluppa abilità nel rispondere all’abuso verbale in modo assertivo, ma senza ricorrere a tua volta alla violenza verbale. Usa frasi come “Non accetto essere trattato in questo modo” o “Non tollero linguaggio offensivo”. Mantieni la tua risposta chiara e concisa.
Un modo di rispondere può anche essere una semplice domanda: “Non capisco perché mi tratti in questo modo. Cosa ti ho fatto?” Questo può costringe l’aggressore a una risposta articolata e a riconoscere implicitamente l’aggressione.
Un altro modo spesso consigliato è l’ironia: “Hai ragione, ma posso fare peggio” “E pensa che oggi è uno di quei giorni che sono meno scemo del solito” e così via. Attenzione però, perché l’altra persona potrebbe irritarsi ancora di più o non avere il nostro senso dell’umorismo. A mio avviso, meglio una risposta neutra e secca, tipo: “Ti ho fatto qualcosa? Ne vuoi parlare?”

7 Cerca supporto

Non affrontare l’abuso verbale da solo. Parla con amici fidati, familiari o professionisti. Trovare un sostegno emotivo può essere fondamentale per affrontare la situazione e rafforzare la tua resistenza.
Se l’abuso verbale persiste, considera la possibilità di cercare consulenza professionale. Uno psicologo o uno psicoterapeuta possono fornire un ambiente sicuro in cui esplorare i problemi e sviluppare strategie più avanzate per affrontare l’abuso
Infine, ricordati che l’abuso verbale può essere un reato, e che in certi casi ricorrere a un avvocato può essere una buona idea.

8 Scappare

Se si può evitare una situazione di abuso verbale,o la  situazione  diventa  insostenibile  ,  la cosa migliore è la fuga. L’abuso verbale, infatti, nel tempo impatta seriamente sulla propria salute. Tuttavia, vi sono situazioni (lavoro, famiglia) in cui questa strategia non è possibile e purtroppo la situazione va affrontata.

9 Prendersi cura di sé

Concentrati sul tuo benessere generale. Mantieni uno stile di vita sano, fai esercizio fisico, dormi a sufficienza e dedica del tempo alle attività che ti portano gioia. Rafforzare il tuo benessere generale può aiutarti a essere più resilienti di fronte all’abuso verbale.
Il problema con l’abuso verbale è proprio l’effetto che cerca chi lo attua, renderti infelice e chiuso agli altri, in modo da farti non solo soffrire, ma anche di isolarti socialmente tagliandoti l’erba sotto i piedi. Cerca invece di mantenere e ampliare i tuoi legami sociali e sforzati di restare positivo, solare e aperto, contrastando ciò a cui chi attua l’abuso vuole portarti a fare o a essere.

In conclusione, difendersi dall’abuso verbale richiede consapevolezza, assertività e il coraggio di stabilire confini sani. Ricorda che nessuno ha il diritto di trattarti con mancanza di rispetto, e prendere misure per proteggerti è un passo fondamentale verso una vita più sana e appagante.




15.12.24

L'Italia dealfabetizzata: la complessità si disperde nella semplificazione mediatica e se accorgono adesso mentere prima deridevano come cassandre o complottisti i come Giulietto chiesa o Tullio de Maiuro lanciava l'allarme

leggi  prima   
premetto che non sono antropologo o specializzato quelle che un tempo si chiamavano scienze umane , ma ma certi media e sociologi si svegliano adesso ? sono quasi 20 anni che si sapeva e già si parlava di questo pericolo e che prima o poi si sarebbe arrivati a tale situazione . Riprendendo quanto ho già detto in precedenza  (  vedere  gli  url  inizio  post  )  
 mi chiedo ma un minimo di prevedibilità no ?. Se invece di giudicare complottisti , cassadre e deridere , chi come Giulietto Chiesa ed altri lo ipotizavano ed lanciavano l'allarme si fosse intervenuto prima . Non staremo a piangerci addosso e in questa sitiuazione Infatti solo ora ci s'accorge , come fa notare : « L'Italia dealfabetizzata: la complessità si disperde nella semplificazione mediatica » di HuffPost Italia del 14\12\2024 che è Diventato di fondamentale importanza ripensare in termini etici il sistema e ridare senso e valore all’educazione come principale strumento per favorire il cambiamento e promuovere l’emancipazione . Stiamo assistendo a una pericolosa dealfabetizzazione degli adulti, quella che già alcuni decenni fa denunciava con preoccupazione il linguista Tullio De Mauro, uno di
quelli che venivano cosierati gufi e cassandre . Ora dagli ultimi dati Ocse emerge un quadro dell'Italia , a dir poco allarmante , ma in realtà niente di nuovo che nel nostro Paese un terzo degli adulti risulta analfabeta funzionale.Questo significa, molto semplicemente, che il 33% degli italiani non è in grado di comprendere un testo più lungo di qualche riga, non sa valutare, usare e farsi coinvolgere dalle riflessioni profonde e dalle problematiche che richiedono tempo di studio e riflessioni prospettiche. Questo accade in ogni versante e rappresenta un grande problema che apre interrogativi inquietanti in un'epoca in cui la maggior parte delle informazioni vengono veicolate sui social senza controlli sulla qualità e sull’attendibilità di ciò che viene diffuso. E il  covid l'ha  dimostrato  ampiamente  .  
Oggi, infatti, la comunicazione di massa, senza adeguate mediazioni e  senza   un  aproccio  critico  , spinge i cittadini a seguire anche dei ciarlatani e i loro messaggi semplificati e disintermediati.
 Ma rappresenta anche un problema di produttività e innovazione: nel nostro Paese cresce il tasso di occupazione ma non assistiamo a un eguale processo di sviluppo. E questo richiede risposte a molti interrogativi. Perché occupazione senza sviluppo? Forse mancano le competenze necessarie? Come si insegna a scuola? Cosa  fanno  oltre  chge   contributi  a  pioggia    ed  mancanza  di politiche   salvo uso elettorale  e propagandistico )  giovanili    post     scuola dell'obbligo  o post  se    va bene   post  diploma  ?  Come si sviluppano le competenze professionali? Questo deficit di alfabetizzazioni impedisce di crescere, economicamente e culturalmente, induce a cercare nelle soluzioni più semplici e veloci il rimedio ad ogni problema. Siamo di fronte ad una ignoranza della complessità che riduce qualsiasi spazio di evoluzione socio-culturale ma anche economica e per molti aspetti si traduce anche in un indebolimento della conoscenza dei propri diritti di cittadini e di lavoratori. Si  tratta  secondo  gli  scaricabarile  e  di un problema che nasce evidentemente dalla scuola, un sistema che non sembra essere più in grado di generare e diffondere competenze e valori con le famiglie che sono quasi rassegnate di fronte alla perdita di ruolo nell'educazione a favore di una sempre più diffusa "conoscenza" che si diffonde distorta sui social media, spesso un ricettacolo di informazioni superficiali e, talvolta, errate. Ma se le scelte delle persone nascono da informazioni scorrette e illusorie, basate su pregiudizi e slogan, la stessa dimensione di sviluppo perde la sua forza e si trasforma in un sistema inefficace. Se l’educazione smarrisce il suo valore come strumento di rinascita culturale, etica, civile, esistenziale dell’umanesimo sociale, lasciando aperta la via del pensiero unico \  all'omologazione   condizionato da una comunicazione distorta.ed  alla repressione    del dissenso   critico    che   ancora  c'è anche se  sempre più ridotto  ad  un lumicino .  Ecco quind  che  diventa  sempre  più   di fondamentale importanza ripensare   anche    se  in ritardo  in termini etici il sistema e ridare senso e valore all’educazione come principale strumento per favorire il cambiamento e promuovere l’emancipazione. Altrimenti siamo destinati a una deriva  ancra  peggiore     di quella  che  stiamo attraversando   in cui la mancanza di coscienza critica aumenterà in un Paese che non saprà cogliere le sfide della modernità im un mondo del lavoro che sta profondamente cambiando i suoi connotati. Un Paese inchiodato e senza prospettive preda di pericolosi algoritmi gestiti dalle prospettive di un crescente potere dell’intelligenza artificiale. Uno scenario inquietante per il futuro a cui non possiamo e  non dobbiamo   rassegnarci.

21.11.24

SE QUALCUNO VI SALE IN AUTO, TAMPONATE QUELLO DAVANTI Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco punta X°

  puntate  precedenti 

Ipotizziamo che vi troviate in una situazione di pericolo ogge!ivo, con un aggressore davanti a voi, pronto a farvi del male. ComeCome dovete comportarvi per uscire dalla situazione? Se non avete vie di fuga e non avete modo di allontanarvi, cercate di colpirlo con una ginocchiata. Nel caso in cui l'uomo dovesse cadere a terra, continuate a colpirlo cercando di rimanere comunque a una distanza di sicurezza. Ricordate: ginocchia e gomiti sono i mezzi migliori per difendervi. Se dovesse succedere, comunque non fermatevi. Cercate di richiamare l"a!enzione di altre persone urlando “No, no, no, no!”. Meglio ripetere la parola “no” invece di “aiuto”, perché si tra!a di una sola sillaba capace di a!irare l"a!enzione del prossimo e perché ribadisce – e non soltanto a livello psicologico – la vostra contrarietà assoluta a
qualunque forma di aggressione. Nel caso in cui vi troviate in automobile e un malvivente si introduca nella vostra vettura, magari minacciandovi con un coltello e costringendovi a guidare indipendentemente dalla vostra volontà, voi fate finta di obbedire ma nel fra!empo guardatevi intorno. Se per esempio vi trovate fermi al semaforo, tamponate la vettura che avete davanti a voi per richiamare l'attenzione del suo guidatore. Non abbiate paura di farvi male o di fare male: basta anche solo una piccola bo!a. Anche mentre state guidando all"improvviso potreste avere la possibilità di sterzare e provocare un incidente. Ma attenzione: procedete in questo modo solo nel caso in cui abbiate so!o controllo la situazione e siate ragionevolmente certi di non farvi male. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: sono la prevenzione e la prudenza le vostre armi migliori per difendervi dalle aggressioni e dalla violenza. Senza diventare paranoici ed eccessivamente condizionati nella vostra quotidianità, è fondamentale che facciate di tutto per evitare queste situazioni di potenziale pericolo.

Vero  ha  ragione la prudenza  non è  mai troppa   però  non bisogna  esagerare  .ma  trovare  una via di mezzo . Infatti   Egli  propone 
 Nel caso in cui la vostra macchina dovesse essere in panne, diffidate dell’aiuto di chi si offre di prestarvi soccorso.Meglio essere malfidenti e non rischiare brutte avventure che possono diventare pericolose. Rivolgetevi alle forze dell’ordine o contattate  persone che conoscete  e di cui sapete di potervi fidare.

Si può  accettare  un aiuto  di un estraneo  con prudenza  : 1) usando le  tercniche   sopra  elencate  ,  o lo spray  al peperoncino  nei casi più pericolosi ., 2)  stando a debita  distanza   e  con il cell in mano  fingendo  i giocare  o  vedere in internet  ,  e poi in caso  di pericolo chiamare i n  di emergenza o  un  amico\a  fidato mettendo il viva voce  o  video  chiamata  

31.10.24

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata VII SE VIAGGIATE IN TRENO, EVITATE GLI SCOMPARTIMENTI VUOTI e COME DIFENDERVI SE VIVETE DA SOLI

 puntate precedenti 

Non ci stancheremo mai di ripetervi che la prevenzione è fondamentale. Ecco alcuni consigli che potranno tornarvi utili, a seconda del contesto in cui vi trovate. In strada, non frequentate le zone deserte
e buie, camminate portando la borsa dal lato interno del marciapiede, se possibile nel senso contrario alla marcia dei veicoli. Tenete le chiavi di casa e i documenti in due posti separati, per esempio nella borsa e nelle tasche. Fino a quando non siete entrati in casa oppure in auto, tenete le chiavi in mano. Quando siete in macchina, tenete sempre la sicura abbassata, parcheggiate in zone frequentate e illuminate, lasciando un oggetto che faccia supporre una presenza maschile, come per esempio una cravatta. Non date passaggi a persone che avete conosciuto da poco e fate il pieno di carburante durante il giorno, per evitare di dovervi fermare a un distributore self-service di sera. Se qualcuno vi segue, nonandate direttamente a casa, ma chiamate un amico oppure il 113. In alternativa, fermatevi in una zona affollata e chiedete aiuto senza scendere dall'auto. Se siete costrette a guidare so!o minaccia, cercate di attirare l'attenzione eventualmente con un leggero tamponamento al semaforo. In treno, evitate gli scompartimenti vuoti e prenotate un posto vicino al corridoio, se possibile. Non date il vostro nome e l'indirizzo a persone sconosciute e non prestate attenzione a chi potrebbe chiamarvi dal finestrino, perché potrebbe essere il complice di un malvivente che cerca di derubarvi. In discoteca muovetevi sempre con un gruppo di amici o amiche e se qualcuno vi guarda in modo poco piacevole o fa apprezzamenti insistenti, avvertite il servizio d'ordine, custodendo sempre il vostro drink e sulla segreteria telefonica lasciate un messaggio assieme a una voce maschile. Se vivete in casa da soli, non mettete il vostro nome completo sul campanello e sulla cassetta della posta (    quest'ultimo consiglio   secondo me è un po' troppo esagerato,a meno che non sia concordato con i vicini, perchè rende  difficile   ai corrieri individuare  il vostro appartamento specialmente  se  abitate  in un  palazzo  a  più piani   .  E poi se  ci si pensa  bene   se  uno  che  vi conosce anche sommariamente  e  vuole molestarvi  \ stalkerizzarvi    troverà sempre il modo per farlo purtroppo )  , non aprite a visitatori inaspettati e, se dovete aprire, fate capire che c’è qualcuno con voi. Fingete di parlare con qualcuno mentre aprite e tenete il cellulare in mano.

19.10.24

I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco per il settimanale giallo . tecniche di autodifesa puntata V di SE PENSATE DI ESSERE SEGUITI FERMATEVI CON UNA SCUSA


Quando vi avvicinate a casa non aspettate a cercare le chiavi quando vi trovate davanti al portone, ma preparatele in anticipo. Fate lo stesso quando andate a prendere la vostra auto, in modo da non perdere tempo prezioso per mettervi al sicuro da un’eventuale aggressione. Se davvero vogliamo sentirci al sicuro, è fondamentale saper riconoscere le condizioni di pericolo che possono presentarsi nel quotidiano e che potrebbero sfociare in un’aggressione a scopo di violenza fisica o sessuale. Le
statistiche dicono che i luoghi maggiormente a rischio sono il portone di casa, i parcheggi deserti o quelli sotterranei, le strade senza illuminazione e i parchi pubblici. In questi casi sarà il vostro istinto a comunicarvi che c’è qualcosa che non funziona o che non vi convince, mandandovi un segnale di allerta che vi farà prestare maggiore attenzione a quanto accade accanto a voi. Pensiamo al nostro comportamento, per esempio, quando guidiamo un’automobile. Su un’autostrada deserta in un giorno di sole la nostra guida sarà in totale relax, ma se la stessa autostrada è avvolta da una nebbia fittissima, allagata per un violento t e m p o r a l e , trafficata per auto e camion in un’ora di punta, i nostri sensi saranno t o t a l m e n t e concentrati sulla strada, sulle condizioni dell’asfalto e sul comportamento degli altri automobilisti. Questa concentrazione estrema può arrivare a rendere impossibile dialogare con qualcuno seduto al nostro fianco o ascoltare la musica. Questo non significa che ogni volta che ci si siede alla guida della propria auto si debba essere sotto tensione, ma soltanto che il nostro atteggiamento cambia in presenza di situazioni che possono comportare pericolo di incidente. Così deve essere anche se il pericolo che sentiamo o che identifichiamo è quello di una situazione di possibile aggressione. Se avete l’impressione che un uomo vi stia seguendo, cambiate strada, fermatevi di fronte a una vetrina illuminata o fingete di parlare al cellulare. In questo modo avrete la possibilità di capire se sta davvero seguendo voi e se la condizione di allarme è giustificata. Attenzione e prevenzione sono due armi potentissime . Usatele.



conquesto è  tutto   caroi  amici  vicini e  lontani   alla   prossima  puntata  

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...