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5.6.17

kevin il ragazzo cinese ferito a tlorino durante juve -real salvato dall'intervento di un africano e Piazza San Carlo: ristorante accoglie feriti. Una cliente si lamenta perché le «hanno rovinato la cena» e se ne va senza pagare

tra le  tante stolrie   dei fatti  torino  la  stampaufficiale  ignora   storie  come  queste  considerandole banali. Oppure   le riporta  in modo incompleto e fazioso  . Ad  esempio  si parla  tanto del  banmino cinese  (  meglio italo \ cinese  visto che lotta  tra  la  vita  e la morte   è stato  salvato  da un africano






pubblicato il 5 giugno 2017 alle ore 15:07



Mohamed, 20 anni lavora come bodyguard nei locali della movida torinese. E' lui che sabato notte ha impedito che Kevin, il bambino cinese di 7 anni ricoverato in gravissime condizioni, fosse travolto e ucciso dalla gente in fuga. "Avevo una gran paura di morire, ma non me la sono sentita di lasciarlo lì"

Infatti 


La sorella: «Siamo caduti entrambi, non riuscivamo più a rialzarci. Io provavo a gridare, ma non mi sentivano.» Il bimbo è tra i feriti più gravi.E’ la storia del sogno che si tramuta in incubo. Kevin, un bambino di soli sette anni, che era andato ad assistere alla partita della squadra del suo cuore, è oggi tra i feriti più gravi di Torino.
Il bambino, di origine cinese, è una delle tre persone che ha riportato le ferite più gravi in seguito al falso allarme bomba scoppiato in piazza San Carlo a Torino la sera del 3 giugno, mentre si stava disputando la sfida tra Juventuse Real Madrid per la finale di Champions League. Era andato lì accompagnato dalla sorella ventenne, quando è scoppiato il pandemonio sono stati travolti dal mare di gente.

torino bimbo cinese
«All’improvviso si sono messi tutti a correre. Erano così tante persone. Non c’è stato nulla da fare, erano più forti di noi: siamo caduti entrambi. Non riuscivamo più a rialzarci.»
Queste le parole della giovane ragazza, dopo gli attimi di terrore in cui ha creduto di perdere per sempre il suo fratellino. La piazza era gremita di gente in pieno delirio, le ultime stime parlano di almeno 30mila tifosi. Le persone correvano, ma nessuno sembrava accorgersi dei due ragazzi in terra e del bambino che rischiava di essere, letteralmente, schiacciato a morte.
«Kevin era per terra, con tutti che lo pestavano e gli passavano sopra con il loro peso. Io provavo a gridare, ma non mi sentivano. Per fortuna un ragazzo di colore si è accorto che lì sotto c’era un bambino. Si è tuffato tra la folla ed è riuscito a prenderlo ed a tirarlo su. Era molto muscoloso e con il suo corpo è riuscito a fargli scudo. Se non fosse stato per lui, mio fratello sarebbe morto. Vorremmo tanto poterlo ringraziare.»
Continua così il racconto della sorella della vittima. Il coraggioso soccorritore ha subito portato entrambi in un luogo sicuro. Ad aiutarlo anche un altro uomo, un signore italiano. Entrambi hanno
Continua così il racconto della sorella della vittima. Il coraggioso soccorritore ha subito portato entrambi in un luogo sicuro. Ad aiutarlo anche un altro uomo, un signore italiano. Entrambi hanno condotto i ragazzi, feriti e spaventati, in ospedale.
«Ci hanno portati prima al Mauriziano poi, visto che mio fratello era molto grave, lo hanno trasferito al regina Margherita, l’ospedale pediatrico di Torino.»  ( continua  qui  .  
http://www.lineapress.it/la-storia-kevin-salvato-un-uomo-colore-lunico-si-accorto-del-bimbo-calpestato-lotta-la-vita-la-morte/  ) 

  

Un  fatto  che <<  serva da lezione. Proprio nella città che vede vomitare insulti razzisti ogni domenica nel proprio stadio spunta una bellissima storia di amore per il prossimo e fratellanza. [..]>> (  da  http://www.calcionapoli24.it/ più precisamente  qui 



Mentre  finisoc   questa  storia  eccone  un altra   più  brutta   da http://www.giornalettismo.com/archives/2219112/piazza-san-carlo-ristorante-accoglie-feriti-una-cliente-si-lamenta-perche-le-hanno-rovinato-la-cena/

Il racconto della Pastry Chef Elena Wendy Bosca: «Hanno preteso di non pagare il conto e se ne sono andati via»

Elena Wendy Bosca in shock a Torino.
3 giugno alle ore 13:14VI PREGO DI LEGGERE QUESTE RIGHE.
FINO IN FONDO.
E RIFLETTERE!!!
Questa sera sono andata con Michele e una coppia di amici a cenare nel ristorante La Smarrita. Proprio dietro a Piazza San Carlo a Torino.Una serata deliziosa e cibo buonissimo.Purtroppo però, in Piazza San Carlo, si scatena l'inferno.Un falso allarme bomba e tutte le persone che erano in piazza si riversano nelle vie e molti ragazzi spaventati e feriti entrano nel ristorante in cerca di riparo.Subito lo staff del ristorante, compreso lo chef, si sono prodigati per aiutare tutti con incredibile professionalità.Ma è successo qualcosa di veramente schifoso.
Una coppia che cenava nel ristorante in un'altra sala è stata fatta accomodare nella sala in cui stavamo cenando noi per poter fare spazio ai ragazzi bisognosi. 
Il cameriere, gentilmente, fa accomodare la coppia e spiega loro cosa fosse successo in piazza. 
La donna lo interrompe subito, seccata del fatto che fosse stata fatta spostare, dicendo: "non me lo dica. Non mi interessa"Il cameriere con imbarazzo se ne va.La coppia, dopo poco si alza e la donna, uscendo, si lamenta fortemente con lo staff (che stava prestando i primi soccorsi ai ragazzi) perché le è stata rovinata la cena e che avrebbe scritto una recensione negativa perché il trambusto le aveva rovinato la serata.Hanno preteso di non pagare il conto e se ne sono andati via.Io in quel momento ero a tranquillizzare una ragazza che aveva perso la borsa e il cellulare.E meno male!!! Perché non so come avrei reagito !!! MA SIAMO DIVENTATI DAVVERO COSÌ SCHIFOSI ?????MA CHE RAZZA DI PERSONE SONO QUESTE !!!????Spero davvero che qualcuno legga questo post e possa capire di.chi sto parlando e aiutarmi a dare un nome a quella donna schifosa !O per lo.meno, tragga insegnamento da questa triste situazione... #schifata
P.s.
Un enorme e sincero applauso allo chef Matteo Chiaudrero e a tutto il suo staff per essere stati impeccabili e hanno subito messo a disposizione tutte le loro risorse per aiutare i ragazzi.
Sta diventando virale un post della Pastry Chef Elena Wendy Bosca che era presente ieri in un ristorante a piazza San Carlo, Torino. Il ristorante in cui Elena si trovava come cliente, “La Smarrita”, ha accolto i primi feriti mentre fuori regnava ancora il caos. «Subito lo staff del ristorante, compreso lo chef, si sono prodigati per aiutare tutti con incredibile professionalità. Ma è successo qualcosa di veramente schifoso», spiega. «Una coppia che cenava nel ristorante in un’altra sala – ha aggiunto Elena – è stata fatta accomodare nella sala in cui stavamo cenando noi per poter fare spazio ai ragazzi bisognosi. Il cameriere, gentilmente, fa accomodare la coppia e spiega loro cosa fosse successo in piazza. La donna lo interrompe subito, seccata del fatto che fosse stata fatta spostare, dicendo: “non me lo dica. Non mi interessa”. Il cameriere con imbarazzo se ne va». La coppia – spiega la chef – si è lamentata fortemente con lo staff e ha preteso di non pagare il conto per via della «cena rovinata». La signora in questione avrebbe minacciato il gestore di fare una recensione negativa per il trambusto le aveva rovinato la serata. «Io in quel momento – spiega Elena – ero a tranquillizzare una ragazza che aveva perso la borsa e il cellulare. E meno male!!! Perché non so come avrei reagito».
Il post della cake designer torinese sta diventando virale.




In tanti aspettano che la cliente in questione recensisca negativamente il ristorante in questione su TripAdvisor, in modo tale che, paradossalmente, riveli così la sua identità.

I miei complimenti vanno al personale del ristorante per l'aiuto prestato alle persone in diffcolta  c'è gente   ,  leggevo  oggi su repubblica  che visto locali che chiudevano le porte in faccia alle persone che avevano bisogno di aiuto.  ed che   dovevano  tirare  le sedie  contro  le serrande  per   farsi apriere  e chiedere aiuto  
  concludo     concordando e  provando le  suie stesse   emozioni   con  

Antonella Maiello Questi sono gli esempi REALI che al mondo esiste gente di merda. Mi vergogno che elementi così abbiano la mia stessa nazionalità.

condotto i ragazzi, feriti e spaventati, in ospedale.

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

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