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L’albero tra le trincee di pietro rumiz

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voglio iniziare  scusatemi  , ma sentendo i tg , sull'ulteriore  ampliamento della guerra  in  Siria   , non riesco a farne a meno  . Il primo è  una  famosda poesia  , fatta studiare  a scuola  mi pare alle  elementari   La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell'ultima c'erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente. (Bertolt Brecht) La  seconda   è  un estratto dalla   prima puntata   o quanto  meno  una delle prime   di Rumiz  : << So no due mesi che viaggio su questo fronte, due mesi col sole e col vento, il fango e la neve, e ancora non riesco a riprodurre la percezione del macello, il fiato corto, le scariche di paura. Non ce la faccio a entrare in quelle scarpe e in quei vestiti di panno rancido. È come se, di trincea in trincea, questa guerra anziché avvicinarsi diventasse più lontana e inconcepibile.