L’albero tra le trincee di pietro rumiz

voglio iniziare  scusatemi  , ma sentendo i tg , sull'ulteriore  ampliamento della guerra  in Siria  , non riesco a farne a meno  . Il primo è  una  famosda poesia  , fatta studiare  a scuola  mi pare alle  elementari  

La guerra che verrà


non è la prima. Prima

ci sono state altre guerre.
Alla fine dell'ultima
c'erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente egualmente.

(Bertolt Brecht)


La  seconda   è  un estratto dalla   prima puntata   o quanto  meno  una delle prime   di Rumiz  : << Sono due mesi che viaggio su questo fronte, due mesi col sole e col vento, il fango e la neve, e ancora non riesco a riprodurre la percezione del macello, il fiato corto, le scariche di paura. Non ce la faccio a entrare in quelle scarpe e in quei vestiti di panno rancido. È come se, di trincea in trincea, questa guerra anziché avvicinarsi diventasse più lontana e inconcepibile. Ho davanti a me il paradigma dell'inumano e dell'insensato, qualcosa che è vano cercar di rivivere. Forse, come mi ha detto un bravo generale, alla mia umana percezione manca l'unica cosa non riproducibile. L'odore. >>



dopo il  toccante  racconto a puntate pubblicato  dal 4  agosto al  4  settembre   ( eccetto la domenica  )  concluso  oggi  . 
Potete  trovare  qui tutte le puntate del reportage di Rumiz   e qualche estratto video  ,  il  10 settembre  uscirà in edicola in dvd con Repubblica da martedì 10 settembre 2013,Il film Qui   racconta il viaggio di Rumiz raccontato in 27 puntate nell'agosto 2013, e si tratta di un'ora e mezza di materiale inedito, di cui i lettori di Repubblica hanno avuto un assaggio attraverso le pillole del backstage pubblicate quotidianamente  su repubblica  .  esce  il dv  di tale viaggio Di ritorno da un lungo viaggio attraverso i luoghi della Grande guerra, Paolo Rumiz scrive una lettera ai suoi figli, ripercorrendo racconti, leggende, piccole grandi storie tramandate da custodi della memoria incontrati durante il percorso
  


Luoghi di straordinaria bellezza, teatri di sanguinose battaglie ora sepolte tra le cime delle montagne. Una linea infinita di pinnacoli, camminamenti, trincee e fortini, balaustre su un'Italia stupenda e selvaggia. 
Un percorso che comincia dal 1914, quando Trieste era ancora asburgica e austriaci di lingua italiana andarono a combattere in Galizia per l'Impero Austro-Ungarico e prosegue attraverso tutto il fronte italo-austriaco, tra Trieste e lo Stelvio, dal Pasubio al Pal Piccolo, tra l'Ortigara e il Grappa, alla ricerca di segni di un tempo che sembra lontano e invece è vicinissimo.
La  storia  del  primo conflitto raccontata  anche dalla parte  dei vinti    senza la retorica  stucchevole nazionalista  che  si celebrerà  dall'anno prossimo fino al 2018 .  E  di cui   in cui , insieme alla passione per la storia  e le  storie delle persone  ( in quanto  la storia  siamo noi come dice  anche  una  famosissima  canzone poesia   )  sono stato impregnato da  bambino in quanto :  1) i  rituali del  4  novembre    e  per  i  80 e poi  90 anni della  brigata  Sassari    e  del primo conflitto mondiale , infatti  la mia città  è stata  quella  che  ha  dato i  natali il 1° Marzo del 1915 151° ( l'altro il 152° fanteria,venne creato a Sinnai (CA) ) fanteria della  brigata  Sassari   ., 2) I racconti  indiretti  dei miei nonni  paterni (  del 1905  e  del  1911  )  e  materni  ( 1910  e  1914  ) . Ho avuto   dei  prozii  da  parte  di madre :  uno   che  parti  appena  18  enne  e  mori  neppure  un mese  dopo  a  caporetto  saltando su una mina   e  si  trova al    Sacrario di Redipuglia ., ed  un altro  che   mori  (  io avevo 1-2  anni  )  a  93  anni  .  3) le letture  scolastiche  e non :   Emilio Lussu un anno sull'altipiano   e le poesie  de il porto sepolto di  Giuseppe Ungaetti  , opere come  Addio alle armi , Niente di nuovo sul fronte occidentale , Gli intrepidi sardi della brigata Sassari  di Leonardo Motzo  ,  fanterie sarde all'ombra  del tricolore di Alfredo  Graziani  il tenente  scopa  del libro   di   Emilio Lussu ,  e per  finire  storia  della   brigata  Sassari di Giuseppina  Fois   regalatomi da   un amico  di babbo    ex  generale   della Sassari   e  la  storia  d'italia  a fumetti  di  Enzo Biagi   , in particolare  Da Napoleone alla Repubblica italiana.   Grande rumiz   cosi  la storia  dovreebbe essere insegnata  a scuola . Solo  cosi  si ha e  si può parlare di memoria condivisa  

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