da il fq di oggi 1\II\024
Secondo l’ultimo Annuario statistico della Farnesina, a novembre 2022 i detenuti italiani all’estero erano 2.058 fra quelli in attesa di giudizio, i condannati e quelli in attesa di estradizione. La grande maggioranza, 1.526, si trova nell’unione europea: oltre 700 in Germania, 230 in Francia, 229 in Spagna; altri 200 sono nelle Americhe. Ilaria Salis, insomma, non è l’unica italiana detenuta all’estero. E
nemmeno in Ungheria, dove ci sono 5 condannati e 12 in attesa di giudizio. Rita Bernardini, presidente dell’associazione Nessuno tocchi Caino, ha raccontato all’adnkronos di un caso analogo in Romania: “Filippo Mosca, un italiano di Caltanissetta, a maggio 2023 era andato a un festival musicale: con un processo farsa è stato accusato di traffico internazionale di stupefacenti e condannato a 8 anni e 6 mesi. Ora si trova nel carcere di Porta Alba di Costanza, 24 detenuti in una cella di 30 mq”. Mosca, 29 anni, è seguito dalla madre Ornella Matraxia, che vive a Londra e che denuncia condizioni carcerarie irrispettose della dignità umana: “Mio figlio vive in una cella di circa 30 mq con altri 24 detenuti. Hanno a disposizione un buco sul pavimento come bagno. Non un bagno alla turca, ma un buco, usato da tutti, sempre intasato e che non viene mai pulito. Le condizioni igienico-sanitarie sono a dir poco disastrose”. La Farnesina è al corrente del caso, oggetto di una interrogazione parlamentare di Iv.Un caso molto noto è quello di Chico Forti, ex produttore televisivo ed ex velista, condannato all’ergastolo nel 2000 in Florida per frode, circonvenzione di incapace e concorso in omicidio. Da allora è in un istituto di massima sicurezza. Si è sempre detto innocente.NEL 2020 l’allora ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ne aveva annunciato l’imminente ritorno in Italia, in applicazione della Convenzione di Strasburgo che consente ai condannati all’estero di scontare la pena in Italia, richiesta dei legali di Forti accolta dal governatore della Florida. Sono passati tre anni ma Forti è ancora in carcere, malgrado l’interessamento dell’ex ministra della Giustizia Marta Cartabia.Un caso recente, andato a buon fine, è quello dello studente italo-palestinese Khaled El Qaisi, arrestato il 31 agosto 2023 al confine tra la Giordania e la Cisgiordania mentre tornava da una vacanza a Betlemme con sua moglie e il figlio di 4 anni e detenuto dalle autorità israeliane per oltre un mese nel carcere di Ashkelon, in regime di arresto amministrativo, senza essere stato incriminato. Al momento dell’arresto, si legge in una interrogazione al Parlamento europeo, “la moglie FrancescaAntinucci era stata allontanata con suo figlio nel territorio giordano senza telefono o contanti ed era riuscita a contattare l’ambasciata italiana solo grazie all’aiuto della popolazione locale”. Scarcerato il 1 ottobre con il divieto di lasciare il Paese per sette giorni e l’obbligo di consegnare il passaporto alle autorità mentre l’inchiesta era in corso, disposizioni poi prorogate, è potuto tornare in Italia solo ai primi di dicembre.