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16.6.22

Loreni, funambolo zen “Sono salito sul cavo in cerca della libertà”

   canzone    in sottofondo  \  consigliata
La tuà libertà - Francesco Guccini



Ma  prima    d'iniziare  il post  d'ogg    ripeto a  scanso di equivoci     onde  evitare      ulteriori    accuse o shitstorm   come  quelle  ricevute  per il post  precente   ( trovate  url  sotto )  devo  fare una precisazione  :

N.b
NON  STO   FACENDO NESSUN   ELOGIO   O PANEGIRICO   DEL SUICIDIO   , PERCHE'   ESSA  E'   UN SCELTA  PERSONALE    ED  PRIVATA . MA  STO SEMPLICIMENTE  DICENDO    CHE  PER   ALCUNI\E 
 IL SUICIDIO , ATTO   CHE  PER  NOI SOPRATTUTTO QUANDO SI TRATTA  D'AMICI \ CONOSCIENTI  O FAMILIARI   PUO' SEMBRARE  EGOISMO , PER LORO   E' UNA SCELTA   DI LIBERTA' 

la libertà non è solo partecipazione ma è anche : << [...] Come un uomo appena nato che ha di fronte solamente la natura e cammina dentro un bosco con la gioia di inseguire un’avventura,sempre libero e vitale, fa l’amore come fosse un animale,incosciente come un uomo compiaciuto della propria libertà. [...] cit Musicale >> ma anche : 1) scegliere di come morire , morire con dignità o s'è una scelta consapevole suicidarsi quando si è vicini ad una malattia incurabile o di grave discriminazione come la storia racconta qui su questo blog nei giorni scorsi : << La solitudine di Cloe Bianco, la prof transgender che si è uccisa dando fuoco al suo camper  >> .    2)    salire   su  un   cavo     come  la storia     che  riporto sotto 



repubblica  13 GIUGNO 2022 ALLE 07:46

Loreni, funambolo zen “Sono salito sul cavo in cerca della libertà”

Si esibirà alla Mole dal 24 giugno al 3 luglio Ogni sera chiuderà lo spettacolo per i vent'anni di Cirko Vertigo


Il teatro di strada è l’inizio della sua storia. La passione si è accesa all’improvviso. Un giorno di dicembre, a Milano, durante la visita a una fiera. Era il 1996, aveva ventun anni. Frequentava Filosofia. Il padre voleva diventasse ingegnere, lui ha cercato un compromesso e si è iscritto a Fisica. « Ma c’erano troppi numeri, troppa matematica, dopo due mesi sono passato a Filosofia. Mi aveva affascinato il professore del liceo. Mica sapevo cosa avrei fatto nella vita!».





Che cosa avrebbe fatto nella vita, Andrea Loreni lo ha cominciato a scoprire quel giorno, vedendo uno spettacolo di strada di Rodrigo Morganti, che poi sarebbe diventato suo amico. «Sono stato colpito dalla libertà della strada. C’erano molte persone strette l’una all’altra che guardavano l’esibizione di questo ragazzo. Ridevano, vivevano emozioni comuni. E poi il lato economico: l’artista dà quello che vuole e quello che riesce e, a sua volta, anche il pubblico dà quello che vuole, quello che può».






Comincia con la giocoleria anche lui: clave, palline, torce infuocate, corda molle, frusta. « Ho iniziato nel 1997 –racconta- Più che uno spettacolo, il primo, al mercato di Cuorgnè, è stata una figura di merda. Non si è fermato nessuno. Anche il secondo, a Ivrea, una figuraccia! Però mi sono serviti per capire le dinamiche della strada. E a poco a poco mi sono messo a frequentare i festival: Certaldo, Ferrara, Pergine, Schio. Il posto migliore per fare cappello (passare fra gli spettatori con il cappello sperando che ci infilino qualche euro) per me è stata Aosta. In estate, invece, l’ideale era la Versilia. A Torino si è lavorato bene fino a dieci anni fa».




Ma nel frattempo Loreni si è laureato ed è già passato al cavo. Come scrive in “ Breve corso di funambolismo per chi cammina nel vento”, il curioso libello uscito per Mondadori lo scorso anno: « Sono salito sul cavo in cerca della libertà » . All’inizio è diventato filferrista. Poi, quasi subito, funambolo:cavi lunghi e bilanciere. « La differenza tra filferrista e funambolo la fa la lunghezza del cavo –spiega- Il funambolo cammina su cavi lunghi, tesi a grandi altezze, con un bilanciere in mano, andando in cerca della verità. La trova nel corpo. È una verità fattuale, non speculativa. In quei momenti non puoi che essere autentico. Il gesto deve risultare essenziale. Non c’è spazio per fronzoli e menzogne. A grandi altezze, su un cavo, hai paura, ma nonostante la paura vai avanti. La accetti e cerchi di camminare con grazia, in armonia con il contesto».
Andrea Loreni è l’unico funambolo italiano. In Europa sono una decina e si conoscono tutti. La prima volta ha provato in Val d’Aosta. Un amico gli ha trovato un prato e hanno steso un cavo per quaranta metri fra due alberi. Lui è salito e ha cominciato ad andare, passo dopo passo, in equilibrio. La prima uscita pubblica è del 2006: a San Sebastiano Po ha scavalcato il fiume, 120 metri di cavo teso fra due scavatori a 12 metri di altezza. L’anno successivo ha camminato attraverso l’Arco olimpico al Lingotto. Poi a Pennabilli, in Romagna, fra due colli: 260 metri di lunghezza a 90 metri d’altezza. A Roma cammina sopra Castel Sant’Angelo, a Firenze sopra piazza della Signoria ed entra nel Museo degli Uffizi dalle finestre dell’ultimo piano. E ancora, in Israele, Serbia, Giappone, Irlanda. Infine, il primo agosto 2021 sul lago di Ceresole, a 35 metri di altezza sopra la diga, percorre 320 metri in 25 minuti.






Quando ha cominciato a camminare sul cavo, ha cominciato anche con lo zen.
« Mi accorgo adesso che zen e funambolismo sono due modi per stare nel qui e ora. Essere presenti sul cavo è una necessità. Non vuole dire che non pensi, non si può smettere di pensare, ma si può smettere di ascoltare i pensieri. Li lasci venire, ma non ti fai trascinare dove tendenzialmente loro ti porterebbero: nel passato o nel futuro, fra rimorsi, nostalgie e preoccupazioni. Che cosa c’è nel presente? Il corpo. Il corpo è la nostra succursale nel presente. Ti appoggi alle sue sensazioni. Stai saldamente nel respiro. È il corpo che conta, sono i piedi che fanno camminare sul cavo!». Dal 24 giugno al 3 luglio si esibisce alla Mole. Ogni sera chiude lo spettacolo per i vent’anni di Cirko Vertigo, ‘ Cinema e circo una lunga storia d’amore’. Ripete l’impresa due volte al giorno. Appeso al vuoto nella pancia della Mole, il vuoto deve farlo come sempre prima di tutto dentro di sé. Deve affrontare anche una difficoltà in più. «Nella Mole – spiega- sarà differente rispetto a tutte le volte all’aperto. Attorno è pieno di informazioni visive. Il rischio è di deconcentrarsi. Sarà un’esperienza nuova». Come prepararsi e reagire? Mettendo a frutto ciò che ha imparato in quindici anni di passi nel vuoto: lasciare da parte la mente e concentrarsi sul respiro. Affidarsi ai piedi. E al cavo.



15.10.16

fare circo senza animali è possibile ? se si vuole si

un circo può essere  senza  animali  ?  secondo me   si

http://www.circo.it/cirque-du-soleil-senza-animali-solo-per-scelta-artistica/  ci prova
http://www.panorama.it/scienza/animali-natura/nando-orfei-circo-senza-animali/  ci ha  provato


da http://www.galluranews.org/


Tempio Pausania, Nasce su facebook una pagina per il NO alla presenza degli animali in gabbia nei circhi.




archivio immagini google - www.pescarewebtv.it

Tempio Pausania, 9 ott. 2016-
La sensibilità verso il mondo animale è aumentata in maniera esponenziale in questi decenni. Sempre più cresce l’attenzione per la loro tutela e anche le leggi si sono adeguate in risposta alla domanda di inasprimento delle stesse contro la sofferenza degli animali, privati spesso del loro habitat, della loro natura e della libertà di essere considerati alla pari di qualsiasi essere umano. Questo determina un immediato parallelo tra uomo e animale, non considerati uguali nel rispetto. Se ci si indigna per un maltrattamento verso un nostro simile, non altrettanto questo accade quando ad essere vittima è un animale. Eppure, animali e uomini sono uguali nelle specificità, nei sentimenti, nelle sensibilità. A loro manca la parola, il resto è proprio uguale a noi. Ciononostante alcune spettacolarizzazioni degli animali, come la loro presenza nei circhi, viene vista come normale, come se quello deve essere il loro ruolo,essere asserviti alla nostra volontà facendo a meno della loro natura che viene sottoposta a indegne presenze nei circhi equestri. Equestre poi! Certo, un tempo si chiamavano così perché gli unici animali presenti erano i cavalli da sempre animali domestici che ben volentieri si possono educare e addestrare ma per tutt’altro motivo. Poi, per il resto del loro tempo vivono all’aria aperta e in spazi consoni alla loro superba intelligenza. Il cavallo e le tigri però hanno nature diverse, o no?  Gli animali in gabbia, quelli feroci e quelli selvatici, invece destano qualche perplessità, perché non vivono nel loro habitat e sono assoggettati ad un mondo che certo non vorrebbero.Mio figlio aveva appena due anni quando lo portai a vedere lo zoo di Roma. Passammo in rassegna tutti gli spazi di quel posto e lo spettacolo fu quello di vedere animali tristi, sradicati dall’ambiente del quale il loro DNA chiedeva necessità. Erano silenziosi, assenti, persino un orso polare a maggio cercava una ragione per trovarsi lì, a 30 gradi, anche se il suo ambiente era tenuto fresco. Ne ricevette lui, mio figlio, ed io la stessa impressione. Non ci era sembrato giusto che esistessero quelle realtà che non rispettavano la natura degli animali presenti, anzi era una vera e propria violazione. Ricordo solo che mio figlio non ebbe alcuna sensazione di gioia.
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Peggiore la situazione degli animali nei cosiddetti circhi, dove vengono rinchiusi in gabbie, al buio spesso, senza cibo o contatti con il loro mondo che non è certo una passerella per spettatori plaudenti e gioiosi. No, non è e non sarà mai uno spettacolo gioioso uno spettacolo del genere.Su facebook, appena saputo che il 14 ottobre prossimo ci sarà il primo dei tre giorni di spettacoli di uno dei circhi più famosi d’Italia, il Dario Togni, si è aperta una pagina per boicottare questi spettacoli, No al circo con animali in gabbia, intesa proprio per diffondere delle notizie che aiutino gli indecisi, direi coloro che gli animali li rispettano, che nei circhi non devono esserci animali. D’altronde, ne esistono di alternativi e sono quelli che vanno per la maggiore. Vi si esibiscono acrobati, equilibristi, clown, e tutte le altre figure che tendono a stupire lo spettatore senza farlo sentire male come per quei poveri animali che hanno una storia alle spalle che, ne siamo certi, ha poco di umano e nulla di rispettabile.No quindi agli animali nei circhi e no a questo spettacolo di Tempio del prossimo venerdì. La pagina che potete aprire al link in rosso qui sopra, chiede anche il vostro consenso per allargare la voce di dissenso a questo spettacolo indecoroso. Sosteniamo sempre la libertà per tutti, animali compresi, specie se questi ultimi non nascono per stare in una gabbia. Chi sostiene il contrario provi a starci dentro una gabbia per il resto della sua vita.
Antonio Masoni


  sotto  le  mie  foto    dell'eventi. organizzato dalla   Moviment'Arti   di  Daniela tamponi e  dall'associazione  noi  veg  di  tempio pausania  



















e  questa mia    slide fotografica     di spettacoli circensi \  artisti di strada  organizzati dalla classe  1971  per la festa patronale  quest'estate 

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...