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3.1.21

come sopravvivere alle festività con il covid natale 2020 \2021 punta 8 epifania-2021-anche-la-befana-mortificata-dal-pericolo-covid-19




Il lungo periodo dedicato alle festività natalizie sta giungendo al termine, gli italiani guardano ormai al 7 gennaio come un miraggio: una data attesa da ristoratori e proprietari di attività commerciali che non vedono l’ora di riaprire (dove sarà possibile).
Prima però, bisogna affrontare ancora alcuni giorni regolati dalla divisione a fasce più alte previste dal Decreto, i cosiddetti giorni rossi e giorni arancioni che caratterizzeranno la prima parte della settimana dell’epifania. 
Ultimi giorni di zona rossa
Capodanno è passato e i primi giorni del 2021, oltre ad essere segnati da una forte ondata di maltempo mista tra pioggia, neve e gelo, sono suddivisi ancora tra rossi e arancioni.
Come previsto dall’ultimo Decreto firmato dal Presidente del Consiglio Conte, i giorni rossi saranno quelli del 2,3,5, 6 gennaio, solo uno dunque sarà arancione e sarà quello di lunedì 4 gennaio .Come per i precedenti, anche stavolta sarà attivo il coprifuoco dalle 22 alle 5 e sarà assolutamente vietato spostarsi al di fuori della propria regione. Tutte le attività commerciali, ad eccezione di quelle per i beni di prima necessità saranno chiusi e gli spostamenti saranno regolamentati dalle autocertificazioni per comprovate necessità .

Come per i precedenti, anche stavolta sarà attivo il coprifuoco dalle 22 alle 5 e sarà assolutamente vietato spostarsi al di fuori della propria regione. Tutte le attività commerciali, ad eccezione di quelle per i beni di prima necessità saranno chiusi e gli spostamenti saranno regolamentati dalle autocertificazioni per comprovate necessità .
Chi abita in piccoli comuni può sposarsi per un raggio di 30 chilometri e le visite sono consentite solo in due (con aggiunta di minori di 14 anni se ci sono). I ristoranti e i bar possono aprire solo per asporto e/o delivery. In zona rossa possono aprire i parrucchieri, mentre i centri estetici restano chiusi.
Con l'epifania  si conclude questa guida un po' anomala speriamo ( gesto apotropaico 🤘🤞) di non doverne farne una simile per l'anno prossimo    vista  la tendenza  a

                in particolare   dal    dal minuto  02.58 al minuto 03.20


 a  sottovalutare  e  apprendere  sotto  gamba   le cose  ed  fregarsene  delle regole  e i  governi a   fare  regole   mal   fatte  e  contradditorie   perchè


 incapace    e  debole  a   rifiutare  le pressioni    dei diversi interessi   di categoria  .  Quindi     le  soluzioni sono : 1) per  pigri    comprare   le  calze  già pronte  eccone  alcuni   esempi   che troviamo  nei market  e nei centri    commerciali  (  foto  in uno  del mio paese  )  











2)  per   chi vuole risparmiare  o  dare  sfogo  alla  sua  fantasia     farla  in casa    trovate  su  internet vari   tutorial .    ecco    in particolare     due  suggerimenti  da    una  mia  guida   natalizia  mi  pare   del  .....  adesso ricordo  ....   del  20\15\16    





Come fare una calza della Befana fai da te

Per chi vuole confezionare una maxi calza con le proprie mani, si scrive di seguito cosa occorre:
2 m di stoffa* (colore a scelta)
1 rocchetto di filo per cucire dello stesso colore della stoffa
1 m di stoffa per la banda superiore di un colore a scelta di 15 cm di larghezza
1 rocchetto di filo per cucire dello stesso colore della banda
1 m di nastro colorato
1 ago
1 pennarello
1 paio di forbici

* Oltre alla stoffa potete utilizzare il pannolenci o la iuta.
PROCEDIMENTO
Pieghiamo la stoffa a metà, in modo di avere un metro per lato;
disegniamo la sagoma della nostra calza con il pennarello considerando di farla più grossa di almeno un centimetro per le cuciture;
tagliamo la sagoma e cuciamo lungo il disegno ad una distanza di almeno 1 cm dal bordo (ricordarsi di non cucire la parte superiore);
rigiriamo la calza e cuciamo intorno al lato superiore la banda di stoffa che abbiamo comprato;
cuciamola 2 volte ad 1 cm dal bordo superiore e ad 1 cm dal bordo inferiore;
vedremo, così, di avere ottenuto 2 asole da cui, ora faremo passare il nastro colorato (servirà a chiudere la calza dopo averla riempita).

E ora ... la nostra calza per una Epifania perfetta è pronta!!!

   


Non buttate via i calzini spaiati o troppo piccoli dei vostri bimbi, ma realizzate in pochi minuti una calza della Befana fai da te



"La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte..."inizia così la famosa filastrocca sulla Befana. E se i bambini l'aspettano con impazienza perchè è l'ultima occasione per ricevere regali e caramelle, gli adulti sperano di avere i cioccolatini e i dolciumi che più amano.Se non avete ancora pensato a che calza della Befana far trovare alle persone care, ma volete lo stesso regalare qualcosa fatto da voi, non disperate: in pochi minuti e con materiale semplice potete sorprendere tutti!

Occorrente:
calzini spaiati
nastro adesivo colorato (washi tape)
una gruccia di plastica
mollettine di legno
nastrini
forbici

Per prima cosa, abbellite la gruccia con il nastro adesivo colorato. 




Io ho scelto le righe rosse e bianche perchè le trovo molto festose, ma potete scegliere qualsiasi fantasia vi piaccia.



Legate un nastrino di raso da una parte all'altra della gruccia, come un filo da stendere...

… sul quale attaccare i calzini appesi con delle mollette di legno.

Io ho scelto una gruccia piccola e i calzini da neonato e da bimbo, in modo da aver calze della befana poco capienti, ma voi potete scegliere le dimensioni dei calzini adatte ai regali che intendete metterci dentro.

Ora dovete solo riempire i calzini con tutti i dolcetti che volete.

La vostra calza della Befana è pronta per essere appesa e stupire i vostri bambini.


Di Alessandra Parlagreco, 06/01/2015 © Riproduzione Riservata


  a  voi    decidere   se  farla  solo  a  bambini  o  ai " bambinoni  "  ecco   alcuni miei  suggerimenti che  usai  ma  che  sono ancora  validi    per  la  guida  dell'anno scorso     




 Buona Epifania a tutti!


5.1.20

come sopravvivere alle festivita natalizie 2019\20 epifania fine

Adesso  dopo capodanno   c'è  l'epifania  che come dice    un famoso proverbio  popolare a sfondo religioso, dato che si riferisce alla manifestazione di Gesù ai Re Magi

Epifania e Annunciazione
«Epifania
tutte le feste manda via
e santa Maria
tutte le ravvia.»

in quanto la festa dell'Annunciazione mariana, cade il 25 marzo, preannunciando l'inizio di un nuovo ciclo di festività. Proverbio  che nel corso delle generazioni , come  capita   con  tutta  la cultura    ( nelle   sue  diverse  forme  ) popolare   h  dovrebbero essere    in tanti, ma  in realtà  sono     in pochi  quelli che     si   domandano  a approfondiscono   quale sia il significato dell'Epifania, la festa che ricorre ogni  6 gennaio. Nelle prossime ore riceverete, anche voi, decine e decine di frasi sulla Befana, divertenti e standard  ,  o magari  originali, ma la domanda continuerà a restare evasa. Continuate a leggere l'articolo per trovare o  approfondire   la risposta al vostro quesito. E non dimenticate, se invierete dei messaggi ai vostri parenti e amici, siate originali. Un po'  secondo  quanto riporta  questo  articolo di  https://it.blastingnews.com come nello sport   , l'importante è partecipare sì ma sempre a testa alta.
Nessuna descrizione della foto disponibile.
Cosa si festeggia allora Una delle  domande   che   ci si pone o  che dunque ci poniamo è: qual è il significato religioso dell'Epifania ? Stando alle fonti liturgiche, dodici giorni dopo la nascita di Gesù Bambino, i fedeli sono chiamati a commemorare una nuova ricorrenza, l'Epifania del Signore. La tradizione fa risalire tale rito al secondo secolo d.C, dunque quasi 2000 anni fa. In questa data si crede che i Magi abbiano fatto visita a Gesù. È evidente dunque la correlazione tra Magi e Befana, nel mondo pagano: i primi portarono i doni al figlio di Dio, la seconda ai bambini di tutto il mondo.

È interessante capire anche il significato etimologico di Epifania. La parola deriva dal greco, più precisamente dal verbo epi + faino, prima singolare del verbo che significa mostrarsi. Letteralmente, dunque, Epifania vuol dire 'mi rendo manifesto'. A chi è riferito? Naturalmente a Gesù, che si mostra ai Magi. Quest'ultimi rappresentano tutti i non ebrei o giudei   come  vengono  chiamati  con disprezzo .
L'altra domanda, l'ultima, è obbligatoria: che cos'è la Befana oltre   la  religione  allora? La leggenda della simpatica vecchietta che su di una scopa porta i doni ai bambini la notte tra il 5 e 6 gennaio risale al mondo pagano, ad antichi culti di epoca romanao  forse precedente  che, con il passare degli anni e con l'avvento dell'epoca moderna, si sono trasformati nelle commerciali calze della Befana, il vero e solo scopo, chiamiamolo così, di migliaia e migliaia di bambini, che aspettano la mattina del 6 gennaio per aprire la loro calza e mangiare tanti buoni cioccolatini e altre prelibatezze inserite dalla leggendaria vecchietta e nella  sua  calza \ e   che    seconda   un antica leggenda   Dice una leggenda che Numa Pompilio, il secondo dei sette re di Roma, aveva l’abitudine di appendere una calza in una grotta durante il periodo del solstizio d’inverno. Doveva ricevere i doni da una ninfa..
La  tradizione  e la religione   come   succede nelle tradizioni popolari  riti  arcaici    si contaminano e s'uniscono  a quelli   religiosi    Infatti    fra le tante leggende   si dice   che i Magi bussarono alla porta della vecchina per chiedere indicazioni verso Betlemme. Si rifiutò di andare con loro, ma si pentì e decise di raggiungerli. Non trovandoli bussò a ogni porta lasciando un dono sperando che il bimbo di casa fosse Gesù.  Ma  Non ci sono solo i doni e la vecchietta con la scopa accanto al camino . Ecco   che  c'è  anche  la Befana-Madre Natura degli antichi è contemporaneamente la morte e la vita, il male e il bene, il buio e la luce, una donnina anziana e brutta ma in fondo buona: una figura che rappresenta la conclusione di un ciclo e l’inizio di un altro, che ogni cultura celebra dalla notte dei tempi con riti, usanze, amuleti portafortuna.Oppure   Si bruciano in diverse parti d’Italia fantocci con l’immagine della vecchia. Sarebbe una sopravvivenza di miti precristiani, Gli studiosi vedono nel bruciare il fantoccio (la Vecchia, la Befana, la Strega), che persiste un po’ da per tutto in Europa, la sopravvivenza periodica degli spiriti malefici, facendo risalire il mito della Befana a tradizioni magiche precristiane. A Verona si chiama Brusa la vecia: il 6 gennaio in piazza Bra un’enorme Befana di stracci e legna viene data alle fiamme. 
Le tradizioni e i riti  sono decine in Italia e nel mondo. A Montescaglioso, in Basilicata, per esempio, la notte della vigilia dell’Epifania è la notte dei Cucibocca. A gruppi di tre alcuni personaggi girano nella serata per i vicoli e le strade con il volto coperto da barba e cappello. Hanno abiti e mantello scuri e catene ai piedi. Chiedono offerte in natura e portano in una mano un paniere con una lampada ad olio e nell'altra un enorme ago dal quale pende un lungo filo. Con l’ago ed il filo tentano di cucire la bocca dei bambini curiosi che così fuggono e vanno a dormire lasciando spazio alla Befana nella notte.da  noi  in gallura  si chiama  pèasca di natale  . Un altro rito  dellì'epifania  è quello  de le DODICI NOTTI
Passano dodici notti fra Natale e l’Epifania. Gli antichi romani pensavano che divinità femminili guidate da Diana volassero sui campi per renderli fertili. Sempre queste dodici notti erano quelle in cui compariva Perchta, la germanica signora delle bestie, conosciuta più a Nord come Holda. Appare bella e bianca come la neve oppure con le sembianze anziane della Befana. In Gran Bretagna la notte dell’Epifania è la dodicesima notte shakespeariana, segna la fine del periodo di Natale ed è la notte in cui gli spiriti escono a fare scherzi. Insomma sempre riti pagani che sono in qualche modo passati ed  riaddattati  per  scopi  teorici  ed " ideologici  \ propagandistici  " alla tradizione cristiana.

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Ma  non essendo  solo una  festa   laico \  religiosa .  Fino a qualche decennio fa era proprio la Befana e lei soltanto a portare i doni ai bambini oltre  a natale   per  chi poteva  permetterselo  oppure    un solo regalo cumulativo delle due  feste     se  s'era poveri  . Poi l’eccesso del consumismo e a  crisi    economica   hanno  portato molte famiglie a svuotare le tasche a Natale, arrivando a gennaio senza la possibilità di fare altri regali se   non solo dolci  avanzanti o le  calze  della befana  che si  trovano già pronte  nei  supermarket   e  nei centri commerciali   Eppure ci vuole molto poco per riempire una calza della Befana e fare anche una bella figura. Inoltre, chi l’ha detto che è solo per i bambini? Anche molti adulti la mattina del 6 gennaio si aspettano di trovare qualcosa appeso al camino e può essere l’occasione giusta per regalare qualche leccornia.più  solo  come   io l'ho conosciuta    dei  bambini  ma  anche  degli adulti non cresciuti  i cosiddetti bambinoni   o   che   riescono a conciliare   le  due fasi della  vita  cioè quella    dell'infanzia  e quella  adulta    ci  si dovrebbe  chiedere   cosa mettere    nella calza    e  comprarla     già pronta   o   farla  tu    a voi la scelta     trovate  sotto    dei link  in proposito     .  Io  scelgo   l'ultima  ipotesi    anche  se    a volte in caso d'emergenza     sono ricorso a  quelle  preparate  .Scelta    riconfermata  da   : << [...]  Ovviamente al bando tutte le soluzioni che potete trovare al supermercato, che contengono dolci industriale troppo calorici e che nella maggior parte dei casi fanno venire mal di denti. Inoltre acquistare una calza già pronta, che richiede come unico sforzo quello di spendere qualche euro, equivale quasi a non regalare nulla, perché dimostra scarso interesse da parte di chi fa il regalo.

Meglio dunque preparare una calza fai da te e riempirla di prelibatezze che sorprendano il destinatario. Bisogna ovviamente conoscere un po’ i gusti della persona che aprirà la calza. Per esempio, se sta molto attenta alla linea e a seguire una dieta salutare, si può riempire la calza con frutta secca, confetture artigianali, prodotti locali genuini e stuzzichini. Infatti non è detto che nella calza ci vadano solo dolci, tanto più che un adulto può mangiarne ancora meno di un bambino se ci tiene un minimo alla forma fisica e alla salute.
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Saranno sicuramente graditi, per esempio, barattoli di miele fatti da rinomati apicoltori oppure condimenti particolari, dall’aceto balsamico all’olio extravergine di oliva aromatizzato. Qualche dolce, ovviamente non può mancare e allora è una buona idea scegliere biscotti fatti a mano da abili pasticceri, torroni, taralli a un gusto particolare (per esempio al caffè, adorato da molti adulti). E poi ci sono i dolci tipici locali, dai mostaccioli alle cartellate, dai Cuneesi (deliziose praline di cioccolato ripiene) al croccante di mandorle. Insomma, c’è veramente l’imbarazzo della scelta e poiché questi prodotti sono certamente genuini e dimostrano con la loro semplice presenza nella calza l’attenzione e la cura con cui sono stati scelti, non devono neanche essere troppi: bastano due-tre prodotti per fare una bella calza.>> (  da https://www.artimondo.it/magazine/calza-della-befana-per-adulti/  ) . 

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 Infatti  io lo  faccio anche a  gli adulti  Chi lo ha detto che la calza della Befana deve essere destinata solo ai bambini? Anche gli adulti amano ricevere sorprese, ancora più gradite se sono dolci. Dopo il Natale saremmo con qualche soldino in meno ma anche idee piccole ed economiche possono fare tanto, e rendere felice il destinatari non solo cibo.Sempre secondo    artimondo  Si può approfittare dell’Epifania anche per fare qualche piccolo regalo utile. Gettonatissime le calze, quelle vere, da indossare! Magari artigianali e di buona fattura. Oppure si può regalare un prodotto per la cura del corpo: creme, burrocacao o saponi.Per completare il quadro, un bel biglietto scritto a mano, che farà certamente  più  piacere a chi riceve la calza.
 Inoltre  cosi  chiudo il cerchio  sulle  abbuffate    delle   feste  ,  essa   è  anche  una data  in cui  le famiglie si riuniscono per l’ultima grande abbuffata del periodo natalizio  ,Anche per questo giorno di festa ci sono tante ricette tipiche che si possono preparare e che variano da regione a regione. Infatti non esiste un unico menù dell’Epifania, ma piuttosto una serie di piatti tradizionali della nostra cucina, da cui si possono trarre alcune interessanti idee per poter preparare un buon menù per la festa della befana.
Oltre agli antipasti, i primi e i secondi piatti, nel giorno dell’Epifania non devono mancare le ricette per bambini, in modo da preparare un menù della befana per tutta la famiglia.

1.1.19

Malinconia da Capodanno( e da feste natalizie un decalogo per affrontarla



Non so se salvarlo cambiando la data per l'anno prossimo oppure usarlo per quest'anno . Alla fine dopo un po' d'indecisione ha prevalso la seconda scelta .

 deliberatamente  tratto   da  : 


1- Prendersi del tempo per riposare; dosare il numero di incontri con parenti che non si frequentano solitamente ma anche con gli amici. I pranzi e le cene forzate sono sempre a rischio per arrabbiature, discussioni, malintesi e dispiaceri.
2- Limitare le aspettative, non sono i pochi giorni delle feste che potranno far scomparire i problemi
3- Essere consapevoli che non tutti i momenti delle feste potranno essere felici, allegri né perfetti come vorremmo
4 – Riprendere in mano i progetti lasciati nel cassetto
5 - Cercare di realizzare quello che si desidera davvero, ad esempio facendo cose nuove e divertenti con i bambini, andando al cinema, facendo una vacanza anche breve, leggendo, godendosi un film o una serie tv con calma , o  coccolandovi  o ....  con il vostro Lui o Lei  ,  o in solitario 



Malinconia da Capodanno, un decalogo per affrontarla


6 – Fare qualche passeggiata all’aria aperta guardando vetrine in modo  da  adocchiare   delle  cose     che  sicuramente  saranno messi ai saldi   , nei parchi pubblici o anche in centri commerciali e outlet, qualunque cosa sia attraente e stimolante e spinga ad uscire di casa e muoversi un po’.
7 – Iniziare ad andare in palestra e non sospenderla se già la si frequenta o al linite  farli a casa 
8 – Approfittando di regali “originali” (  a  volte  ne  capitano  anche  non  mostruosi ed  orripilanti  ) per    provare nuove attività (yoga, pilates, matwok, etc.), visitare musei particolari o mostre per le quali non c’è mai abbastanza tempo
L'immagine può contenere: una o più persone, persone sedute, notte e spazio al chiuso
9 - Andare a concerti, spettacoli teatrali o balletto, magari anche proprio per festeggiare la fine dell'anno come  ho fatto io  quest'anno     che  sno andato  a  vedermi Mannarino     a Santeodoro     qui  al  lato una    foto  tratta   dal mio reportage della mia bacheca  di facebook     il mio reportage  fotografico  
10 – Vivere lo spirito del Capodanno affidandosi all'allegria di luci e colori, alla festa per la festa.
Visto che   sono diverse le cause che possono mettere a rischio l'umore a cavallo con il nuovo anno. In contrasto con il cliché che ci vuole felice durante le feste .
 Infatti    L'INTERRUZIONE della routine quotidiana, il contatto prolungato con i familiari, aspettative che vengono disattese. Sono diverse le cause che possono far emergere nei giorni che chiudono un anno e ne aprono uno nuovo una malinconia di fondo, un senso di disagio, un malumore strisciante. In contrasto con il cliché che ci vuole tutti felici durante le feste. "Il periodo è senz’altro un fattore di rischio per i disturbi dell'umore ma si manifesta come vera e propria depressione solo nelle persone che già ne soffrono e che possono avere un peggioramento o una ricaduta", spiega Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalista, presidente della SIPSIeS, Società internazionale di Psichiatria Integrativa e Salutogenesi, che ci indica come riconoscere questo malessere ed ecco altri consigli   su   come affrontarlo.
Il periodo a rischio, spiega l'esperta, in Italia comincia solitamente con il ponte di Ognissanti, che introduce simbolicamente l’inverno, e si prolunga fino al 6 gennaio, con un picco tra il 20 dicembre e il 6 gennaio. Il malessere può essere anticipato, quasi atteso, se si è già manifestato in precedenza ed   a  chi soffre  o di depressione  o  di nostalgia .
Queste giornate non scatenano, ma amplificano qualcosa che già c’è. "Le luci e i regali possono avere un effetto negativo su una persona che non riesce a condividere un piacere scontato per altri. La depressione può essere causata da aspettative non realizzate, senso di solitudine, oppressione per l’obbligo di festeggiare non quando lo si desidera, ma quando decidono gli altri o perché lo impone il calendario", dice Adelia Lucattini. Ha maggiore difficoltà chi deve affrontare la fine di un amore o un lutto recente perché, spiega la psichiatra, "deve combattere su due fronti: il proprio dolore da una parte e un richiamo continuo a essere felice e festeggiare, a cui non si riesce a rispondere, dall'altra". Sono soprattutto gli adulti a rischio tristezza durante i festeggiamenti di Capodanno, perchè hanno più ricordi e una percezione molto viva del tempo che passa e che non torna. Gli adolescenti ne soffrono solo se sono già depressi o in difficoltà, poiché si acuisce in loro il senso di solitudine e turbamento rispetto alle richieste di mostrarsi ed essere felici; i giovani adulti in periodi difficili, di crisi economica, lavorativa o sentimentale.
A scatenare tristezza e depressione può essere la rottura di abitudini e routine quotidiane. "Alcune persone soffrono la solitudine perché devono trascorrere il periodo delle feste lontano da casa e dai propri affetti o a causa dell’interruzione di lavoro, studio e sport. La “sospensione” fa sentire soli o fa emergere una malinconia di fondo non più compensata dal tenersi attivi". Il disagio può annidarsi anche nei rapporti con i familiari: "quando ci si ritrova alle prese con parenti con cui non si ha confidenza o non si va d’accordo ci si può sentire soffocati o sopraffatti da troppe attenzioni inusuali o al contrario perché non ci si sente accettati dalla famiglia. Stare per più giorni a stretto contatto con i propri genitori, da adulti, può mettere in discussione il proprio ruolo, i traguardi raggiunti e mettere in crisi le proprie certezze e in alcuni casi la propria identità provocando ansia e malumore, irritabilità e abbattimento".

"Malinconici a Capodanno? Per stare bene 'coltivate' la nostalgia"
Tenere  presente  che  Non sempre il malessere è espressione di un disturbo, a volte può essere nostalgia, che va comunque riconosciuta e affrontata. "Il nome deriva dal greco, da ν?στος, ritorno, e ?λγος, dolore (dolore del ritorno); è un’emozione caratterizzata da un senso di tristezza e di rimpianto per la lontananza da persone o luoghi cari o per un evento del passato che si vorrebbe rivivere – spiega ancora Lucattini-. Può essere però una sensazione in cui tristezza e felicità coesistono". Si è malinconici perché si vorrebbe rivivere un momento passato o essere in un luogo nel quale si è vissuti, felici perché quel momento era gioioso o in quel luogo si sono passati bei momenti; ricordarli riporta alla mente le sensazioni e la gioia, allo stesso tempo però causa un senso di perdita, per la loro fine.
"La nostalgia però ha anche una funzione esistenziale, in senso positivo e protettivo". Se ben vissuta e utilizzata può aiutare a orientare nelle scelte e nelle decisioni. Non va contrastata ma vissuta fino in fondo, spiega la psicoanalista, per poter trarre dai ricordi e dalle emozioni il massimo di quello che possono darci. "Emozioni forti possono far sentire meno soli e ancora vicini alle persone amate che si sono perdute. Imparare a coltivare la nostalgia, allora, può aiutarci a mantenere una linea, una direzionalità nel caos, anche a fronte di momenti di vita stressanti, diventando una modalità di guardare al passato in modo creativo, mettendo insieme quello che siamo stati e quello che siamo, navigando a vele spiegate verso quello che per noi ha senso essere".
Reagire alla nostalgia in modo costruttivo significa cogliere l'occasione per una riflessione serena. "Consideriamolo come un appuntamento con le nostre emozioni e sentimenti; un’occasione per riprendere in mano i progetti lasciati nel cassetto e rivedere scelte fatte, confermandole o imprimendo un cambiamento". D'altra parte cercare di scacciarla può essere controproducente perché tristezza e malinconia possono tornare sotto un’altra forma, incrinando l’equilibrio interno e contaminando di nero la bellezza dei colori e delle luci di Capodanno.

4.1.18

come sopravvivere alle feste di natale XIII la befana e finisce l'uso strumentale della festa . finalmente le feste sono finite e si ritorna alla normalità ed al tram tram quotidiano

Risultati immagini per epifania tutte le feste si porta viaDa qualche  anno il pensiero   populista  \ nazionalista    iniziato ( parafrasi di una famosa  canzone degli anni 90   post   prima repubblica )   in  : << [...] silenzio ai bordi della Milano da bere \ tra i padri di famiglia coi loro bot e le loro mercedes \timorati di Dio e delle tasse, elettori di Craxi e dei suoi \spaventati di perdere tutto se qualcuno li avesse sorpresi \ è continuato a Pontida in un grido di rabbia e paura \di geometri con lo spadone, di dentisti con l'armatura \decisi a difendere il Patrol e la villetta sulla tangenziale \[.... ] e  la loro evasione fiscale [... ] >> con la Lega  e  che   adesso  ha  preso  anche gli altri partiti   e non  è    più  un fenmomeno isolato sentire  dire  o trovare  scrittoin atti ufficiali o  semi ufficiali   befana  per  tutti i bambini italiani  . Il  becero episodio   recente   è capito a Trieste   qui sotto la cronaca  

da  globalist28 dicembre 2017






Un sindaco che toglie dal municipio lo striscione per Regeni, un assessore che regala giocattoli ma solo ai figli degli italiani, un consigliere che dice che il femminicidio è un'invenzione...Qualche problema a Trieste, con la giunta di centrodestra, ce l'hanno eccome. L'ultima idiozia è stata centrata dall'assessore comunale al Commercio e agli eventi correlati di Trieste, Lorenzo Giorgi, che su Fb ha lanciato un post per dire che il 6 gennaio sarebbe arrivata la Befana portando giocattoli ma solo ai bambini poveri italiani. Il post è rimbalzato sui social, di bacheca in bacheca, è diventato un caso nazionale, tanto che a Giorgi ha replicato Enrico Mentana. Che ha scritto :


"Trieste è per storia e tradizione la più cosmopolita delle nostre città, è stata la terra di accoglienza per tanti, uno dei più grandi centri culturali d'Europa, il terrazzo sul mare dell'impero austroungarico prima di diventare italiana dopo la prima guerra mondiale, e poi teatro tragico della seconda (sotto l'occupazione nazista ospitò l'unico lager in terra italiana, luogo dell'uccisione di migliaia di ebrei e prigionieri politici).Nel dopoguerra - ancora Mentana - è stata a lungo divisa, ed è tuttora centro di confronto e luogo di frontiera, è una città che non si può non amare, respira storia, memoria e civiltà. È ben altro orgoglio che quello per cui un assessore scrive ITALIANI in maiuscolo per farsi dire bravo da qualche invasato mentre organizza una raccolta che ha il coraggio di definire benefica. I giocattoli e i bambini non hanno nazione".

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Giorgi alla fine ha cancellato il post ma l'indignazione resta tutta nella città governata da Roberto Dipiazza che durante la diretta della trasmissione “Ring”, su Telenova, si è lasciato andare al saluto romano, accompagnandolo col canonico “A noi”, mentre scorreva la sigla d'inizio del programma. Lo stesso sindaco che ha fatto togliere dalla facciata del Municipio lo striscione di Amnesty per Regeni. Nel Consiglio Comunale, è bene rammentare, siede il leghista Fabio Tuiach che ha detto che "Il femminicidio è una invenzione della sinistra" e ha accostato Maometto alla pedofilia.

Neppure con la befana  fascista      s'era arrivati  a  tanto


Come fare    a non   cadere  nell'uso   strumentale   di cui parlava lo 'articolo prima citato ?

Risultati immagini per befana per adulti1) Accettando il fatto che la befana ( festa pagana e pre cristiana ) o epifania ( festa religiosa ) sono nate feste tradizionalmente feste per bambini di ogni nazionalità , sopratutto la seconda . Non dar retta a gli malpancisti (hater odiatori per usare un termine inglese che va tanto di moda ) salvinisti e simili., 2)  accettare  che  è  festa    per  tutti  e  che  in culo  a  gli   hater  ogni paese  ha  la sua  epifania    \  befana     e  vedere  come essa  unisce    tutti i cittadfini del mondo     migrantri compresi  
3)  far  finita  che  per  un a  giornata  non esistano odiatori ed  odio

Infatti ecco una  delle tante  favole e reinterpretazioni della  Befana 




C'era una volta ......
Giotto - Scrovegni - -18- - Adoration of the Magi.jpg
Una befana distratta e poco esperta che aveva smarrito la scopa . l'aveva cercata ovunque , sotto il letto in soffitta ,in cantina , in giardino . Il 24 dicembre , l'aveva portata a farla revisionare dal signore che aggiusta le scope magiche , ricordava solo questo . La befana era preoccupata e pensava come  avrebbe potuto fare per consegnare i doni , a tutti i bambini\e del mondo .Una bambina furba ed intelligente , dalla finestra della sua cameretta , con il suo telescopio , aveva osservato tutta la scena e allora decise di aiutare la povera befana . Chiamo tutti i suoi amici ed ogni con il proprio mezzo da trasporto : bici pattini , monopattini triciclo , ecc andarono a bussare alla porta della befana e le proposero di aiutarla . La befana felice come no mai legò tutti i sacchi pieni di calze, nei mezzi dei bambini , poi spruzzò in ogni uno d'essi un po' di polvere magica e così in un batter di ciglia , le calze piene di dolci e doni , venero consegnate a tutti i bambini del mondo . Da allora la befana ebbe sempre dei piccoli ma fantastici aiutanti per la consegna delle l calze , in quella giornata speciale la note fra il 5 e 6 gennaio



favola presa da un volantino natalizio del  Baby parking i puffi di tempio  Pausania


  recentemente    si  sta  diffondendo la moda   della  befana  anche per  gli adulti  ecco  alcuni suggerimenti  , oltre le mie  guide  degli anni passati  a  cui  rimando nell'archivio del blog     su cosa mettercv


Calza della Befana per adulti







concludo l'ho scoperto solo ora  esiste  una tradizione goliardica  della befana    si chiama   La tradizione del Befano





Il territorio della Valdichiana è pieno di tradizioni popolari che si tramandano da molte generazioni e che hanno accompagnato la vita delle campagne durante i secoli della mezzadria, fino a sopravvivere in forme più o meno simili nei nostri giorni. Alcune di queste tradizioni popolari sono comuni con aree geografiche o culture confinanti, mentre in altri casi ci troviamo di fronte a elementi unici e particolari, che possono essere considerate come dei tratti distintivi dell’identità della Valdichiana.

Una tradizione fortemente legata alle festività natalizie e particolarmente circoscritta al nostro territorio è quella del Befano. Ancora oggi è possibile sentir dire da famiglie delle campagne o dei borghi della Valdichiana frasi come “Comportati bene, oppure ti fanno il Befano” o espressioni più generiche relative all’usanza di “Fare il Befano”. Anche chi non ha mai vissuto in prima persona questo tipo di tradizione, probabilmente, ne ha sentito parlare in qualche espressione dialettale.

La burla del Befano

La tradizione del Befano è stata riscontrata nella zona della Valdichiana (soprattutto nei paesi e nelle campagne di Chiusi, Montepulciano, Torrita e Sinalunga) fino alla fine del XX secolo. L’usanza prevedeva il confezionamento di un fantoccio di paglia e stoffa, con sembianze umane, nella notte tra il 5 e il 6 Gennaio, ovvero la notte dell’Epifania. Il fantoccio poteva avere sembianze maschile o femminili, più simile alla Befana tradizionale oppure a un pupazzo di Carnevale. Il Befano così preparato veniva appeso a un albero, ai fili della luce o del telefono, o comunque a una sporgenza che potesse essere difficilmente raggiungibile dalla persona presa di mira, ma facilmente visibile dagli abitanti del paese o delle campagne.
Lo scopo dell’usanza era quello di burlarsi di una persona (o, più raramente, di un’istituzione). Lo scherzo del Befano cercava di mettere in ridicolo la persona a cui era destinato, ed era solitamente accompagnato da cartelli con scritte satiriche, poesie o allusioni volgari. I destinatari del Befano erano principalmente i ragazzi e le ragazze che avevano subito una delusione amorosa, che erano stati lasciati dal partner o non erano riusciti a conquistarsene uno durante l’anno; tra i destinatari c’erano anche gli scapoli e le zitelle, oppure le donne che venivano considerate di facili costumi. Meno spesso il Befano colpiva persone che presentavano difetti fisici o morali, oppure veniva utilizzato per scopi politici per mettere in ridicolo enti e istituzioni locali.
Nei suoi studi sul territorio, Ilio Calabresi ci tramanda altre usanze collegate al Befano: altre burle che si svolgevano nella notte del’Epifania erano quelle di scambiare le insegne delle botteghe, con usanze più tipiche del Carnevale, oppure di spargere fave e lupini dalla casa di una donna presa di mira fino al suo Befano appeso.
Epifania e Befanate
Comprendere i significati profondi dell’usanza del Befano è arduo, perché si tratta di un’usanza 
circoscritta e di cui abbiamo poche testimonianze etnografiche; le interpretazioni di cui siamo in possesso sono parziali, ma questo non ci impedisce di affrontare una riflessione generale su questa tradizione popolare e sulla sua possibile sopravvivenza locale.
dalle  stories  (   versione  fb  per  mobile  )   di  fb  
Si può infatti notare una forte forma di continuità con le altre festività del calendario agrario invernale: per quanto l’usanza sia caratteristica della notte dell’Epifania e la sembianze del fantoccio richiamino quelle della Befana, la burla e gli scherzi alla base dell’usanza fanno subito pensare alla Vecchia di mezza quaresima e al Carnevale; i gruppi sociali impegnati nella realizzazione del Befano, in contesti paesani come quelli della Valdichiana, potrebbe essere stati gli stessi impegnati nelle altre feste popolari.
Il territorio del Befano è circoscritto alle zone interessate dalla bonifica, e non abbiamo altre testimonianze all’infuori dei casi di Trequanda e San Giovanni d’Asso; come fa notare Mariano Fresta, quest’usanza non si è sviluppata in forma di dramma itinerante a differenza delle “Befanate”del grossetano o della Garfagnana, forse per via della sua somiglianza con la Vecchia di mezza quaresima.
Spesso i Befani erano volgari e le burle potevano essere difficili da sopportare, soprattutto nei casi in cui colpivano gli insuccessi amorosi. In questo contesto, la pressione sociale esercitata nei confronti delle persone a cui era dedicato il fantoccio potrebbe essere vista come un’usanza volta a perpetuare la società contadina, accentandone riti e consuetudini: una spinta a trovare un partner e a sposarsi, per evitare di diventare gli zimbelli del paese.
Se la minaccia del carbone portato dalla Befana poteva essere un deterrente nei confronti dei bambini più monelli, quindi, il timore di ricevere un Befano poteva diventare altrettanto efficace per gli adolescenti e gli adulti della Valdichiana.




Per approfondire:

Ilio Calabresi, Strade, storie, tradizioni popolari nella Valdichiana senese, 1987

Mariano Fresta, La tradizione del Befano nella Valdichiana senese meridionale (sito web)
Associazione Culturale Ottagono, Di qua dal fosso. Parole chianine raccolte fra Torrita di Siena, Sinalunga, Acquaviva, Montepulciano Scalo e Montallese, Effigi 2010.

buona  Befana   epifania   che  tutte le feste  si porta  via  , a  fanculo ad  un altro natale .  Finalmente  si ritorna  alla  normalità   non se  ne poteva  più  come dicevo dal titolo  e nella  puntata precedente  di questa  guida  

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...