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Visualizzazione dei post con l'etichetta attimi di vita

il giorno di dolore che ciascuno ha . credere o non credere alle coincidenze

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Ogni volta    che  trovo una canzone  o  un film per  descrivere  certe situazioni come quella  che trovate  sotto  mi pongo la  stessa  domanda del titolo  . L'origine  di questa  mia  elucubrazione inutile  è  il  collegare  a questa  triste vicenda   dell'amica    facebookiana   Paola Rossi Oggi mio figlio ha compiuto trent'anni. Da qualche anno, undici per l'esattezza, questa data mi riporta alla mente dei ricordi che non riesco a scacciare. Era il 2003, appunto, e io stavo distesa sul letto dell'ospedale in procinto di iniziare il quarto ciclo della chemio. Era la prima parte, durava circa tre ore, ma quella mattina le mie vene avevano deciso di non collaborare. Le infermiere si alternavano, finalmente una di loro ha l'idea giusta: usare un ago sottile. Bene, si va, durerà il doppio del tempo ma si va. Pensavo a mio figlio, era il suo primo giorno all'università, che emozione! I due letti a fianco al mio vengono occupati da diverse persone,

il dolce e l'amaro [ come lenire il dolore )

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 ti potrebbero tornare utili visto che   ossessione e  dolore  sono collegati http://salute.uncome.it/articulo/come-fermare-il-pensiero-ossessivo-2602.html http://salute.uncome.it/articulo/come-ottenere-abbondanza-e-prosperita-nella-vita-4097.html Alcuni lettori    mi chiedono ,   dopo aver letto il mio precedente  post combattere  o arrendersi ?  una  terza  via  lasciare fluire il dolore    come faccio e  come fare   a lenire il dolore   . inizialmente  ero tentato di non rispondere  per  evitare  di passare  come un cattivo maestro ed evitare strumentalizzazioni  o di  rispondere in maniera   che può essere  considerata  ovvia e scontata  con  questa frase   e relativo video   di giovanni lindo ferretti "La vita umana non dura che un istante, si dovrebbe trascorrerla a fare ciò che piace. In questo mondo fugace come un sogno viver nell’affanno è follia. Ma non rivelerò questo segreto del mestiere ai giovani; visto come vanno le cose oggi potre

esempio della farfalla

in sottofondo   ecco come vivere la vita \ opera d'arte e farla bastare << la farfalla non conta gli anni, ma gli istanti per questo il suo breve tempo di vita le basta >>( proverbio  del  Sudan  )  senza fare uno di droghe ed allucinogeni o cercare d'evadere continuamente . 

i miei sogni ed i miei dubbi

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quello che  non so   dire  o scrivere lo esprimo in musica  o  con parole d'altri   Infatti  : < > (  Kahlil Gibran  )  questa frase  può essere rapressentata  da  due canzoni  la prima     la seconda   lo  che molti mi diranno  che sono  un sognatore  \  un uomo pieno di  dubbi . Ma  chi lo dice  che  i dubbi  non sono costruttivi e  ti permettono d'andare  avanti  ?  a  volte  servono  e  t'aiutano  . Infatti << Ogni volta che hai dei dubbi, o quando il tuo io ti sovrasta, fai questa prova.Richiama alla memoria la faccia dell'essere umano più debole che hai visto, e domandati se il passo che hai in mente di fare sia di qualche utilità per lui.Ne otterrai qualcosa? Gli restituirà il controllo sulla sua vita e sul suo destino?In altre parole, condurrà alla libertà milioni di persone affamate nel corpo e nello spirito? Allora tu vedrai i tuoi dubbi e il tuo io dissolversi. >> ( testamento di Gandhi  ) .

anche le suore giocano a calcio il caso di Suor Maradona a Castellammare di Stabia presso l'Acqua della Madonna

 Cazzeggiando in rete  in particolare  su  youtube trovo questo video  di   http://www.youtube.com/user/fra1585   e messo qui tramite donwloadhelper   Avviene a Castellammare di Stabia, terra di campioni dello sport, che tutti ma proprio tutti si cimentino col pallone! E così, può capitare di vedere all'opera una suora che stoppa palleggia e tira bordate verso una porta dipinta sul muro del convento, dove un bimbetto inerme tenta la parata.. Suor Maradona si allena a Via Benedetto Brin nella piazza che ospita le cannelle dalle quali sgorga l'Acqua della Madonna e qualcuno parla già di miracolo.....

l'inverno è finito ( ? ) è arrivata la primavera ( ? )

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Ogni.inverno e' un anno che passa..e poi l'estate ..breve,poi l'autunno,e dunque ancora l'inverno ..lungo e freddo  e questa   è la  vita  . Una poesia di  ( foto sotto a destra ) Francesco Masia    da  http://www.luigiladu.it/poesias/Elenco_poeti/masia_francesco.htm tratta dal suo spazio di facebook  è nato a Tula un piccolo centro del Logudoro dove attualmente risiede, è sposato con Graziella. Appassionato di poesia e letteratura sin da ragazzo, dovette abbandonare presto gli studi per dedicarsi al lavoro negli anni 70 per neccessità contingenti ma, continuando a studiare per suo conto. La passione all'associazionismo lo porta a ricoprire i massimi livelli dirigenziali in un'importante associazione imprenditoriale; Presidente Provinciale, dirigente Regionale e per 10 anni dirigente Nazionale. Nel 2004 è colpito da ischemia acuta e gli viene riscontrata una forte cardiopatia, pertanto costretto all'infermità, ed i medici ne consigliano l&

Parole di Ernesto

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Dice Ernesto che il pullman della gita scolastica lo vede come un grosso toro. La facciata è il muso, gli specchi retrovisori le corna. E lui lo cavalca come nelle antiche avventure, adesso che s'immerge negli ori di Ravenna, in tutto quel blu. A Ernesto il blu piace molto: lo affascina forse più del toro al quale, a sua volta, preferisce il bisonte, più selvatico e meno "toccato" dall'uomo. Al verbo "toccare", Ernesto si rattrappisce nel suo piccolo immenso corpo indifeso. E appunto la sua storia preferita è quella del bisonte blu. Storia, non leggenda, storia vera, indiana. Si chiama bisonte blu perché visibile solo al buio e ha il colore del cielo notturno. Chi lo cavalca vede tutto l'universo e non ha bisogno di mangiare né bere. Ernesto si tuffa nei mosaici ravennati con una naturalezza stupefatta. E' il suo mondo, lì ritrova tutte le sue lune. L'hanno diagnosticato sapiente autistico. Lui è solo lui. Al tempo stesso innocenza ed espansione.

Definitivo

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Lui travalicava i muri. Lo poteva fare con l'eccesso cromatico delle parole, con quegli assoluti propri della gioventù. Con qualche vezzo, anche. Romantico, decadente. Una nuvola rock. Suonare in una band, giocare a calcio, come milioni di altri ragazzi cui mancava una domanda. La sua vasta casa era la città, il giardino pubblico. E oltre. Un viaggio spericolato e morbido, le vette innevate, le isole calde dell'India. Solo lì, inconsapevole, poteva fissare il sogno scarlatto dell'eternità, quell'appagamento mai sazio di sé. Lei era tutto, la tenera esploratrice dei desideri più reconditi, e l'amava sconsideratamente. Era la mèta raggiunta, che non si stancava di contemplare. Ma già la superava, con l'agilità sfuggente dei cerbiatti, un che di selvaggio e d'imprendibile, mai del tutto convinto, sempre sicuro e veloce. Ignaro e gracile dei suoi pochi anni, figlio dorato della fortuna.

Celtis al tramonto

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Una morte annunciata. Forse, un'eutanasia. Il bagolaro di via Tagliabue a Bresso, incrocio strano e maestoso fra due sensi di marcia, verrà abbattuto a giorni, e il Comune ha già affisso un necrologio sul suo tronco snello, inutilmente svettante. Preferisco il nome latino. Mi ricorda uno strumento musicale. Anche se quello italiano gli si addice di più: il celtis è un albero spontaneo, d'una bellezza sbadata, come un ragazzone ciondolante. Esiste da sempre, è "la pianta" per gli abitanti del quartiere. Sta per morire a causa d'una malattia che lo corrode dall'interno, lasciandone intatto l'aspetto esteriore. Forse un vischio pascoliano. E' già monumento di sé stesso, corteccia cava. Un albero muore solo, senza un lamento. Testimone paziente dei nostri giorni, radicato nella terra e protratto nei cieli. Il celtis è albero umile. Sopporta lo smog, si adatta ai terreni aridi, assorbe le strida dei fanciulli, l'incedere ingobbito dei vecchi, il fr

Anche senza di te

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Non hai nemmeno detto basta. Ti sei lasciato vivere, trascinato da rutilanti feste, ubriaco di te e della tua vanità. Hai ignorato, sbadatamente, le tranquille corse del cuore, mi hai confinata in bigi stracci di tempo, in autostrade sfilacciate, in rigagnoli immoti, sanza cura, senz'affanno, nella smemorata quiete dell'indifferenza. Hai ucciso il miracolo del giorno, fragile guscio d'uovo che le tue mani hanno profanato. Non così, non così ti volevo. E, anche se non ci sei, anche senza di te, io ora vivo. Daniela Tuscano

La notte nera

Questa notte una ragazza ha urlato. Indossava un maglioncino rosa, e la solita acconciatura fuori moda per tenere in ordine i capelli troppo lunghi. Questa notte una ragazza ha urlato perchè qualcuno, nel silenzio della città addormentata, le ha puntato contro una pistola. Una ragazza ha urlato, e chi lo sa in quanti l'hanno sentita. Chi dormiva, chi nella sua insonnia ha preferito tenere gli occhi chiusi. E le orecchie spente. Quella strada sembrava così più silenziosa del solito, come avvolta da uno stato comatoso, surreale, grottesco, crudele. E' la ragazza della Città Senza Giustizia. E' la ragazza della Città Senza Cuore. E guardando negli occhi quella pistola ha visto il proprio corpo disteso sull'asfalto, davanti ai suoi occhi. Ed ha temuto, ha perso la speranza. Per la vita, propria e del suo compagno. E chi può dire che cosa abbia pensato in quel momento. Ha detto no, per favore, no. Ha detto Dio, non può essere vero. Non qui. Non ora. Non può essere vero. Oh D

Incendi in Sardegna

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L'argomento del post d'oggi avrebbe dovuto essere un altro , ma lo riproporrò prossiamente , ma le news sui fuochi ( sotto il  telegiornale sardo di videolina  d'ieri )  e gli incubi notturni che ne sono derivati mi hanno riportato alla mente quello ( di curraggia nella mia cittadina ) e a quell'anno che fu da quel poco che ricordo ( elicotteri e aerei quotidiani ) terribile per tutta la sardegna  come dimostra  il video soto riportato  IMMMAGINI CRUDE ED AD ALTO IMPATTO EMOTIVO si tratta del trailler \ promo del documentario CURRAGGIA una ferita ancora aperta di Gianluca medas presentato a tempio 28\7\2007 da L'ASS.FOR. ONLUS (Associa zione dei Forestali della Sardegna http://www.28luglio.eu da cui  è tratta la locandoina qui a sinistra   ) che organizza l'attività del progetto INTERREG III C OCR Incendi sottoprogetto "Sensibilizzazione degli scolari e del grande pubblico",la Prima giornata europ

Foto di gruppo

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Chi cerca trova: e noi, la natura, la sappiamo trovare, anche ai bordi di Milano. Si tratti della vezzosa villetta di Marie Teresa, in quel di Redecesio , o del Bosco in Città dove abbiamo presentato la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza e organizzato una sontuosa grigliata (complimenti ai nostri chef Alberto e Silvia), riusciamo ovunque a ritagliare spicchi di colore. Il merito? Dell'amicizia e dell'entusiasmo che ci unisce. Ricette utili in ogni stagione. Da sinistra: Marie Teresa, io, Roberto, Alberto, Michele, Silvia ed Elena a Redecesio. A fianco: sempre noi, in ordine sparso. Da notare la mia capigliatura alla Michael Jackson quando si esibiva coi Jackson 5 ... Bosco in Città: un insolito (e alquanto insicuro) mezzo di locomozione per Silvia... Roberto si protegge dal fumo della carbonella con improbabili occhiali da sole stile-Patty Pravo. Non è la fucina di Vulcano, ma Alberto... alle prese con lo spiedo. Il frutto della sua fatica... ...è ampiamente ripag

Senza uomini

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Non destava impressione più di tan to, ieri, il raffronto in Quirinale tra le vedove Pinelli e Calabresi . E alludo alla loro fisicità, al diverso modo di essere donne. L'una severa, quasi asessuata, d'una compitezza rigorosa che ne rifletteva la verginità intellettuale. Quasi un'antica scolara, fissata in uno scatto senza tempo, non fosse stato per il baluginio guizzante degli occhi scurissimi. L'altra scintillante, decisamente bella ma d'una bellezza non sonora, piuttosto asciutta e regale, d'una perduta essenzialità lombarda. Non due mondi, bensì due monde: perché femminili e perché nette, linde, trasfigurate, solenni nella semplicità dei gesti, emergenti sul formicolio scomposto e insensato dei piccoli uomini violenti. Che è bene stiano fuori, da queste monde e dall'oggi, solo nostro. Le donne, pur lontanissime, si ricongiungono sempre, riallacciano il filo d'un linguaggio, quello dei gesti e dei fiati, ignoto alla cifra maschile. Che, infatti, lo h

A Daniele B.

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Caro amico, so che per te oggi non è una data qualunque. Tanto denso questo numero per te, tanto, forse troppo straripante d'emozione, da imporre semmai un rispettoso, partecipe silenzio. Ma ti conosco e comprendo che tu, invece, hai fame di parole, di voci amiche, come flauti affettuosi sulla pelle. Oggi è il tuo compleanno. Ma assieme a te avrebbe compiuto gli anni anche tua madre. Che invece, lo stesso giorno d'un indecifrato arco di tempo, ti ha lasciato. O, forse, si è solo resa invisibile al tuo, ai nostri sguardi. A quella vista per forza angusta, a un occhio che si fa fessura, e non percepisce le azzurre lontananze, perdute come campane nei sopori d'un pomeriggio. Rarefatto, caldo e lucido, svolazzante come l'anima sui fiori. M. Moretti, I primi passi . La ricorrenza è per te un segno tangibile e vivo. Un richiamo, una scossa. Ma mai un rimpianto. Tu non ami voltarti indietro. Disperdi i ricordi come foglie al sole. Tua madre non ti cammina accanto. E' in t

L'indispensabile.

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Talvolta, il poter ottenere meno di quel che vorresti, ti permette di scoprire una nuova dimensione di te e della tua vita. Ti chiedi se quel che avevi desiderato fino a quel momento era poi per te davvero indispensabile, se era la tua massima aspirazione.. e capisci, poi, che quel che conta davvero è altro.. Ora non ti resta che seguirlo e farne tesoro.

Riflessi

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  Le abbiamo vissute, o soltanto attraversate. E già le rimpiangiamo. Le lunghe, liquide marine delle primavere mediterranee ci accarezzano spavalde e assonnate, percorrenti come rivoli, sfumate come orizzonti. E i lidi assorbono una mestizia d'attesa, solcati da sbiaditi giochi infantili. Qua e là s'arresta un pino, assorto per un sentiero diruto, contro muri non ancora roventi. **** L'avvocato è astigiano. Verosimilmente, compose Una giornata al mare appoggiato ai parapetti della riviera ligure, ma le atmosfere da lui descritte mi evocano piuttosto pallori adriatici. O, ancora, le sagome dolcemente sgraziate di zerbinotti romani. Un sole scucito nella rena, fuliggine e speranza, caracollanti felicità d'un'Italia speranzosa e negletta. Poi, come in un passo di danza, tutto si perde nel cielo lontano. Daniela Tuscano

Le due sorelle

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Una Pasqua terrena, una festa illusoria, una glorificazione fittizia. Così potremmo definire la Domenica delle Palme e degli ulivi , simbolo d'una pace non trovata, scoppiettante tripudio dietro il quale incombe un minaccioso futuro. Il potere, religioso e laico, aveva già deciso che la misura era colma, e il falegname di Nazareth avrebbe messo a repentaglio un intero popolo se avesse continuato a predicare il suo falso verbo. Fatica a parte, gli usurpatori stranieri erano forse i più sollevati alla prospettiva di eliminare l'ennesimo visionario sorto tra gente riottosa e ribelle. Quanto a Gesù, ignoriamo cosa pensasse; se umanamente si sia rallegrato dell'accoglienza tributatagli, mescolando al sorriso il turbamento dell'incomprensione. Se invece "si aspettasse tutto", come c'insegnavano un tempo a catechismo. Ma la morte, quella sì, l'aspettava, pur se arriva sempre sola, e sempre, e comunque, inattesa e unica, irripetuta e sfidante, irrompendo come

Senza titolo 1127

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COMPLEANNO CENTENARIO Oggi, 27/12/2008 in Barcellona P.G. (ME), è stato festeggiato il compleanno centenario della Sig.na GRAZIA MAIMONE. I festeggiamenti si sono aperti con la celebrazione della S. Messa, svoltasi presso la chiesa dell'Immacolata Concezione. La S. Messa è stata celebrata da don Agostino Irlandese, un prete Salesiano unico nelle celebrazioni, in quanto ci mette il cuore, sì perchè a differenza di molti altri, la Messa non la legge o recita, ma la dice proprio col cuore, coinvolgendo tutta la comunità. Erano presenti tutti i nipoti, pronipoti , cugini e la sorella Giovanna della veneranda età di 92 anni. Dopo, tutti i partecipanti hanno continuato i festeggiamenti con un banchetto presso il ristorante "Conca d'Oro", dove sono anche sopraggiunti il Sindaco dott. Candeloro Nania ed il vicesindaco, che hanno regalato alla festeggiata, Sig.na Grazia Maimone, una targa in ricordo del bellissimo e raro evento. E' stata un'esperienza bellissima, anche

Senza titolo 960

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                                           Esili steli a sostenere la massa. Docile forte corazza a difendere la paura. L’inevitabile attraversamento del ponte sui due universi. Luce e rumore estranei immobilizzano il moto. Attimi fermi che dilatano scelte. Ponte immoto come fragile vita. Guizzo di sopravvivenza a dilatare i polmoni e rimbombo del cuore a stordire la salvezza.