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25.8.14

ed un altra estate è passata

Spesso  un immagine  dice   più di  mille parole

                              tratta    da       http://www.repubblica.it/salute  più  precisamente  da  qui     

   e descrivere  benissimo la  tua  malinconia che  ti viene  quando  i tuoi amici\  che    ritornano  nei loro luoghi  ( nel mio caso  in continente  perchè  non sono sardi  o  sono sardi  d'oltre mare   ) .

10.9.13

© IL MONDO IN UNA STANZA di Daniela Tuscano




Com'è il penultimo giorno di vacanza? Di solito, inutile. E triste. I ragazzi vagano per la città in ordine sparso, sul viso un'espressione un po' così, anche le risate si fanno sommesse, spaginate. È un giorno che se ne va, fin dall'inizio. Resta la grande incognita del rientro, che cancella ogni illusione ma prepara, anche, a nuove avventure. Dove la vita pare più solida.
Nelle aule di oggi non c'è più il mappamondo, quella sfera multicolore, con luce incorporata, che racchiudeva in poco spazio l'intero pianeta. Si dice spesso che la Terra è diventata piccola, tanto piccola che non si trova più un posto, sulla cattedra, per quel globo variopinto, dove Stati e continenti si rincorrevano come instancabili formiche. Eppure, grazie al globo, era lo sguardo, tra fantasioso e incantato, a dilatarsi: l'Italia appariva microscopica se paragonata all'Africa maestosa, dilagata, come un'immensa Furia. Incombente e prossima. Più in là quello che si chiamava l'Oriente misterioso, e che per i più grandi di noi era ancora Mompracem. Il Medio Oriente non lo si capiva bene. Sfuggiva, oggi come ieri. La Mezzaluna fertile, la terra di Gesù. Anche in tal caso però evocazioni mitiche cavalcavano i nostri sogni.
Era un mondo lontano e piccolino ma ognuno sapeva perfettamente dove si trovavano l'Austria e l'Oceania, l'Antartide e il Messico, la Terra del Fuoco e l'Afghanistan. Il mondo era un libro, ma ricco d'incanti e di pozioni, dolce da scoprire. Il mappamondo rappresentava la nostra fiducia nell'altro, la nostra ansia di futuro.
Stamane ho trovato il globo nell'aula di religione, nel corso delle riunioni per materia che precedono l'inizio dell'anno scolastico. Aspettava paziente come un vecchio amico. Pareva incoraggiarmi ad affrontare le prossime fatiche, e gli anni che inesorabilmente avanzano, con rinverdito stupore, da vecchia fanciulla.

© Daniela Tuscano

2.7.12

nuova archeologia [ vecchie bilance ]

Non sapevo che il proprietario della pizzeria  *****  cittadina   fosse un cultore   delle tradizioni  e  conservasse  esposte  su  una  mensola   dele  vecchie bilance .  Da me  fotografate  con il cellulare  


appena  ritrovo  , persa  o gettata in qualche  sgabuzzino  o ( spero di no  erano cari ricordi  di generazioni  ,) data  a qualche  ferro vecchio  e  svuota  solai  \  case   posterò  qui   sempre  su queste pagine  altre  bilance  più antiche  di queste .
Ora   qualcuno\a  di voi  lettori  fissi  ,  ma  anche occasionali  , mi dirà che sono nostalgico  e  che   dovrei  lasciarmi  alle  spalle il passato e vedere  avanti , vero ma  chi è   che non lo  è ?  . 

 
 

Infatti : 

 i giorni  passano ( e  se  li conti anche  le ore e minuti  ) 
 passano   tra le  cose belle  
e   momenti tristi 
Gli anni   scorrono tra 
mode  ,record 
e chiacchiere
Grandi imprese  e piccole
 sciocchezze 
riempiono le
nostre ore
Tutto  diventa  un ricordo che 
volte svanisce 
Ma 
i nostri sogni ed  utopie  non
se  ne vanno 
resistono  fieri ed indigesti per il potere
e agli indifferenti
a tempeste e
 cambiamenti 
Cercano il vento 
più alto   e volano 
liberi 
Nessuno
  li cancella
se   non vogliamo noi  

Poesia    deliberamente  tratta da  : 1) TOPOLINO 2953 - LONDRA 2012 CACCIA ALL'ORO - LONDRA IERI E OGGI ( copertina  a  destra) Testo di Roberto Gagnor disegni di Marco Mazzarello  ( I-2593 -3 )  ., 2)  dall'articolo  odio gli inifferenti di Gramsci  ( qui il testo  completo  e  qui una lettura  di fiorella Mannoia  )   
Le  altre  frasi in corsivo sono mie  

27.4.12

l'inverno è finito ( ? ) è arrivata la primavera ( ? )

Ogni.inverno e' un anno che passa..e poi l'estate ..breve,poi l'autunno,e dunque ancora l'inverno ..lungo e freddo  e questa   è la  vita  . Una poesia di  ( foto sotto a destra ) Francesco Masia





 



tratta dal suo spazio di facebook
 è nato a Tula un piccolo centro del Logudoro dove attualmente risiede, è sposato con Graziella.
Appassionato di poesia e letteratura sin da ragazzo, dovette abbandonare presto gli studi per dedicarsi al lavoro negli anni 70 per neccessità contingenti ma, continuando a studiare per suo conto.
La passione all'associazionismo lo porta a ricoprire i massimi livelli dirigenziali in un'importante associazione imprenditoriale; Presidente Provinciale, dirigente Regionale e per 10 anni dirigente Nazionale.
Nel 2004 è colpito da ischemia acuta e gli viene riscontrata una forte cardiopatia, pertanto costretto all'infermità, ed i medici ne consigliano l'assoluto riposo.
Con seri problemi è soggetto a continue ricadute. I ricoveri sono frequenti e spesso operato in reparti specializzati.
Oggi con piglio si dedica più assiduamente a quanto da giovanissimo abbandonato, mettendo a frutto le sue esperienze nel campo del lavoro, dell'impresa, del sociale, sindacale e associazionistico:
Nel 2007 la Magnum Edizioni pubblica una silloge composta da 80 liriche dal titolo "TRIBULIAS";
Nel 2009 la Cirronis Edizioni pubblica uan silloge composta da 130 liriche dal titolo "ISTINCHIDDIAS E BUTTIOS";
Nel 2010 la Riflessione Edizioni pubblica una silloge in Italiano con 32 liriche dal titolo "CANTI, PIANTI E RIMPIANTI";
Nel 2010 La Magnum edizioni pubblica il racconto-romanzo dal titolo "disFAIDAnte";
Oggi è in itinere da parte della riflessione la pubblicazione di una silloge composta da 52 liriche in Sardo con traduzione a lato dal titolo "BOGHES A BENTU" - "VOCI AL VENTO".
I suoi scritti parlano di situazioni e stati d'animo partendo dalla sua infermità passando per le sofferenze altrui, le guerre, la disoccupazione, l'ambiente, i sacrifici, le gioie e gli affetti.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...