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13.1.18

Tecnologia - Usare il proprio dispositivo elettronico con l’ausilio della tastiera di un’antica macchina per scrivere. Ora é possibile

 Vedio sulla   pagina  fb  di https://www.facebook.com/gelocalcronacaitaliana/ questo video .



 sono andato a cercare news in rete è ecco che cosa ho trovato su  questo articolo di https://www.thedigeon.com/it/

VINTAGE FRANCESCA TARISSI
La tastiera è una macchina da scrivere


Una tastiera Bluetooth 4.2 per sfruttare al meglio computer e dispositivi mobili Windows, iOS e Android: dopo due anni di sviluppo, El Retron (elretron.com) presenta Penna. Look da macchina da scrivere, con tasti a scelta moderni o tondi cromati stile rétro, con configurazione qwerty, l’accessorio unisce alla sensazione della digitazione meccanica di una volta, incluso il tipico suono, alcune funzionalità in linea con gli apparecchi digitali. 

 Tramite i tasti Fn, per esempio, è possibile regolare il volume e la luminosità, mentre intervenendo sulla leva laterale, memorizzare le parole più usate, per richiamarle al momento opportuno attraverso una semplice pressione. Inoltre Penna consente di essere abbinata fino a cinque dispositivi tra Pc, smartphone e tablet. Disponibile in cinque diverse colorazioni (nero, bianco, rosa pallido, verdino e legno), si può pre-ordinare su Kickstarter.com. Il prezzo è a partire da circa 100 euro.
Infatti  Ogni giorno trascorriamo ore ed ore davanti a uno schermo, spesso solo di pochi pollici, digitando testi, post e tweet sulle minuscole tastiere dei dispositivi mobili. E, ogni tanto, la nostalgia per dei testi più comodi e facili da gestire ci assale  soprattutto   a  chi come  me   che  sono  del 1976  li  ha  conosciute  e  viste  all'opera  . Infatti  come  giustamente  fa  notare  sempre l'articolo  di    https://www.thedigeon.com/it/ ---   sembra  finito   il tempo di   <<   rimpiangere le vecchie macchine da scrivere, ma ispirandosi a queste che, El Retron ha sviluppato una tastiera bluetooth 4.2, che consente di usare al meglio smartphone, tablet e computer (anche i Mac!) per scrivere.Compatibile con qualunque sistema Windows, iOS e Android, l’accessorio per la scrittura si chiama Penna e si presenta con la classica configurazione qwerty dei tasti.Il look è più o meno vintage,le funzionalità invece no >> . Infatti  n'è   venuto  fuori  un mezzo ibrido  .   <<  Con i tasti Fn, per esempio, è possibile regolare il volume e la luminosità, mentre intervenendo sullaleva laterale, memorizzare le parole più usate, per richiamarle al momento opportuno attraverso una semplice pressione. Tramite tecnologia wireless, poi, Penna si collega fino a cinque diversi dispositivi, mobili e non, trasferendo ciò che digitiamo o, sarebbe più corretto dire, ticchettiamo sui tasti, producendo il suono vivace delle macchine di un tempo e non quello sordo delle tastiere da pc.Inoltre Penna è priva di cavi, dunque, portatile, ed offre fino a 6 mesi di autonomia grazie a due batterie AA.Presentata su Kickstarter.com, ha un costo a partire da circa 90 euro, a seconda della versione scelta. Penna infatti è disponibile in diverse colorazioni (nero, bianco, rosa pallido, verdino e legno) e con tasti moderni o tondi cromato. >> 
Ma  pazienza . AL momento  credo  che  abbiamo  fatto proprio bene a non buttare e conservare , in ..... 🗣 a chi mi diceva che ero vecchio ed appassionato d'anticaglie e menate varie , le nostre vecchie nacchine da scrivere . Non riesco a trovare le foto ,  appena mettiamo in ordine in soffitta le metto per , il momento accontentatevi di queste prese dalla rete





e   m'informero  se   i modelli  che  abbiamo  posso essere usati con questa  pen drive  








2.7.12

nuova archeologia [ vecchie bilance ]

Non sapevo che il proprietario della pizzeria  *****  cittadina   fosse un cultore   delle tradizioni  e  conservasse  esposte  su  una  mensola   dele  vecchie bilance .  Da me  fotografate  con il cellulare  


appena  ritrovo  , persa  o gettata in qualche  sgabuzzino  o ( spero di no  erano cari ricordi  di generazioni  ,) data  a qualche  ferro vecchio  e  svuota  solai  \  case   posterò  qui   sempre  su queste pagine  altre  bilance  più antiche  di queste .
Ora   qualcuno\a  di voi  lettori  fissi  ,  ma  anche occasionali  , mi dirà che sono nostalgico  e  che   dovrei  lasciarmi  alle  spalle il passato e vedere  avanti , vero ma  chi è   che non lo  è ?  . 

 
 

Infatti : 

 i giorni  passano ( e  se  li conti anche  le ore e minuti  ) 
 passano   tra le  cose belle  
e   momenti tristi 
Gli anni   scorrono tra 
mode  ,record 
e chiacchiere
Grandi imprese  e piccole
 sciocchezze 
riempiono le
nostre ore
Tutto  diventa  un ricordo che 
volte svanisce 
Ma 
i nostri sogni ed  utopie  non
se  ne vanno 
resistono  fieri ed indigesti per il potere
e agli indifferenti
a tempeste e
 cambiamenti 
Cercano il vento 
più alto   e volano 
liberi 
Nessuno
  li cancella
se   non vogliamo noi  

Poesia    deliberamente  tratta da  : 1) TOPOLINO 2953 - LONDRA 2012 CACCIA ALL'ORO - LONDRA IERI E OGGI ( copertina  a  destra) Testo di Roberto Gagnor disegni di Marco Mazzarello  ( I-2593 -3 )  ., 2)  dall'articolo  odio gli inifferenti di Gramsci  ( qui il testo  completo  e  qui una lettura  di fiorella Mannoia  )   
Le  altre  frasi in corsivo sono mie  

17.5.12

paura dell'innocua strega di siligo o paura delle donne ?

La situazione   culturale italiana  ,  nonostante gli anni  60\70 , mi trova  d'accordo   con gente  ilo cui il pensiero \  modo di vedere  il mondo  è lontano  e quasi agli antipodi dal tuo  

da  la  nuova  sardegna del  17\5\2012


Paura dell’innocua strega di Siligo o paura delle donne?

Dietro il divieto della Prefettura di Sassari, la condanna di una marginalità che testimonia una subalternità ancora non superata

di Eugenia Tognotti
E così, a quanto pare, la povera Julia Casu Masia Porcu da Siligo, processata per stregoneria dal Tribunale dell'Inquisizione tra la fine del XVI e l'inizio del XVII, ha subito, a distanza di circa mezzo millennio un terzo processo, storico- istituzionale-burocratico questa volta, istruito a seguito della richiesta del Comune di Siligo di intitolarle una via . E' finita con una "condanna" , se vogliamo chiamarla così : la Prefettura di Sassari , confortata dal parere storico della Deputazione di Storia patria, ha respinto la richiesta .
Si tratta di un caso interessante, collegato ad un vasto movimento per le pari opportunità nella toponomastica, lanciata alcuni mesi fa da una docente di Geografia che, lavorando ad una ricerca per la realizzazione di una guida turistica, ha constatato che le vie intitolate a donne , a Roma, erano meno del cinque per cento, includendo le sante, senza le quali, quella risicata percentuale sarebbe ancora più bassa. La sua denuncia è stata raccolta da gruppi di donne di numerose città - compresa Sassari- ed è rimbalzata su Facebook, dove si sono moltiplicate le nominations: scrittrici e artiste, rivoluzionarie e pensatrici, politiche e patriote, eroine civili e monache, che dovrebbero uscire dal silenzio e dalla dimenticanza affinché il mondo appartenga ad ambedue i generi.
Ma, intitolare una strada o una piazza a una particolare figura non è una scelta "neutra" e indolore, come indicano le diatribe toponomastica di questi ultimi anni (ad esempio quella sul nome di Bettino Craxi a Milano). Ogni Paese e città, si sa, fonda la propria storia su una memoria collettiva, più o meno condivisa. Un racconto costellato di eroi, di grandi gesta e di momenti capitali intorno al quale la popolazione elabora un senso di appartenenza. Un nuovo nome, inserito nello stradario, rappresenta indubbiamente un valore che si aggiunge alla multiforme identità nazionale.
Anche a livello locale, l'atto di intestare strade o piazze è una scelta importante e impegnativa: la toponomastica è uno dei modi di entrare in contatto con la storia di una città, di sentirne il fascino . I nomi delle strade, delle piazze, dei vicoli raccontano storie. Lo fanno, per restare a Sassari, via dell'Insinuazione o via Rosa Gambella che evocano momenti e figure della storia della città. Che cosa racconta o potrebbe raccontare alla gente di Siligo - ma non solo - il nome di Julia Carta? Sicuramente la storia di quel fenomeno conosciuto come "caccia alle streghe", che portò - tra il Quattrocento e il Seicento- alla brutale persecuzione, all'arresto, alla tortura e alla condanna al rogo di donne sospettate di compiere sortilegi, malefici, fatture, o di intrattenere rapporti col diavolo: l'accusa per la quale, appunto, Julia Carta fu arrestata e processata a Sassari, dal Tribunale dell'Inquisizione spagnola.
I fatti ricostruiti su documenti di prima mano da Tomasino Pinna, docente di Storia delle religioni a Sassari e autore del libro "Storia di una strega", rimanda ai lunghi secoli in cui alle donne è toccato praticare la medicina empirica, assistere e curare, in famiglia e nelle comunità di villaggio.
Le donne dominavano la scena del parto, conoscevano i segreti della natura, confezionavano unguenti e pomate. Un patrimonio immenso di saggezza e di conoscenza della natura e dei suoi cicli, di capacità di interpretare i segni e i sintomi, ancora prima che fosse il sapere dotto e accademico a spiegarli.
Furono quei "saperi" a perdere Julia Carta- che sapeva cucire, tessere, filare, e conosceva il potere delle erbe che guarivano dalle malattie del corpo e della mente. Perché, dopotutto, Siligo non dovrebbe intitolarle una strada in rappresentanza delle tante donne-streghe senza nome e senza storia scritta?

6.5.12

PIATTI POVERI O VEGETARIANI O, SE VOLETE, ANCHE VEGANI: I "FUSCIUTI" O "SCAPPATI"



SOLO VERDURE E CONDIMENTI.
IL RICORDO DELLA CARNE O DEL PESCE PER I POVERI DI UNA VOLTA, LUSSO CHE SI POTEVANO PERMETTERE SOLO NEI PRANZI DELLE GRANDI FESTE.

E' risaputo che alla base di ogni scelta ci sono sempre motivazioni personali e oggettive molto valide e profonde. Normalmente i fattori determinanti sono di natura economica, culturale, ambientale, sociale e territoriale. Favoriscono o condizionano notevolmente le nostre scelte di vita. Nell'alimentazione, molto spesso, tali scelte sono fatte combinando i vari fattori fra loro secondo il gusto e la propria personalità. Predominanti e più frequenti sono quelli economici, e di ordine medico a cui si aggiungono quelli culturali (essere vegetariani o vegani) e religiosi. 
La fame però è sempre stato il primo flagello dell'umanità.
In questo frammento del film "Miseria e Nobiltà", ma è implicito dire che come esempio non è unico, la fame è la vera protagonista.
Lo sappiamo , anche gli italiani hanno sopportato la fame, ma hanno sempre escogitato rimedi per affievolirla.
In tutte le famiglie le graduatorie dei beni e dei bisogni, le classiche dell' economia politica, erano, e lo sono ancora,la pista per la antica danza della sopravvivenza: quadrare il bilancio familiare.
Adam Smith era sconosciuto alle nostre mamme o nonne e alle donne dei secoli passati, ma tutte erano abili economiste.
Vigeva l'ARTE DELL'ARRANGIARSI basata sul principio che "L'APPETITO AGUZZA L'INGEGNO" per "spendere poco e non scontentare nessuno".
Si è talmente consolidato tale modo di risparmiare che la cucina povera non è passata mai di moda.
La coltura scientifica ci è venuta in aiuto, e sapere che troppe proteine di origine animale sono dannosissime, ha dato anche una mano a riequilibrare il bilancio, la salute e l'ambiente.

Considerando che il gradimento dei cibi è anche legato a fattori emozionali affettivi, cioè ai luoghi e ai momenti importanti della nostra vita, sono stati esaltati odori e spezie caratterizzanti le rinomate pietanze. 
Infatti, tutti abbiamo un odore un sapore che ci guida nelle scelte e ci conduce ai momenti vissuti piacevolmente. Li ritroviamo nella memoria tra i nostri ricordi, insieme alle sensazioni che ormai sono indelebili dentro di noi. Proust ce lo insegna.
Quindi i"fusciuti" o "scappati" presenti nella cucina di tutta la Penisola con i loro odori o sapori sembrano essere delle vere e proprie "madeleine" che ricordavano le golosità e l'opulenza della festa alle generazioni passate e magari anche a noi, luoghi o persone.
Se non possiamo permetterci l'alimento base, ci possiamo accontentare dei condimenti e delle spezie che caratterizzano il piatto. Questo è il principio base dei "fusciuti".
Vi assicuro sono vere pietanze d'eccellenza, molto gustose, facili da preparare ed economiche al massimo!
Tutti piatti presenti in tutte le tradizioni culinarie italiane, semplicissimi e tutti con l'aggettivo scappato o fuggito. A scappare è sempre la carne, il pesce o meglio ancora il baccalà.

Vi do i link dove potrete trovare alcune delle ricette più facili, non vi risparmierò qualche suggerimento, o variante.


Qui c'è la ricetta de "lu pecurieddu scappatu" come si può facilmente capire "l'agnello scappato" in cui della originale pietanza sono rimaste le patate con tutti gli altri ingredienti.Vi consiglio di usare le patate novelle e le cipolle novelle bianche e schiacciate, affettatele molto fini. Aggiungete anche una spolveratina leggera di timo o origano. Se potete, e se volete, procuratevi dell'ottimo formaggio pecorino, grattugiatelo e mescolatelo con la mollica di pane; è proprio quello che darà carattere al piatto. Per i vegani, se eliminate il formaggio abbondate in briciole di pane tostato con l'origano o il timo, sarà anche molto buono.

Questa è la versione vegana, è un po' diversa dalla nostra ricetta povera, ma potrete provarla, sembra molto appetitosa. In questo link ci sono due ricette, quella de "l'agnello scappato", è tipicamente vegana; l'altra è molto tradizionale.





RAGU' SCAPPATO O FINTO RAGU' trovate la ricetta del ragù di magro:altra ricetta tradizionale povera. E' IL SUGO DIETETICO RACCOMANDATO NELLE DIETE PERCHE' PRIVO DI PURINE.
Qui nella ricetto ci mette il dado da brodo che io non metto perchè mi sembra inutile. Non arricchisce molto, ma se volete potete sempre provare , no?

8.2.12

post ritrovato



Un post   che ,  non ricordo   se  l’ho messo o meno  nel mio  vecchio blog  (  se  lo  doveste  ritrovare cercando  l’archivio  trasferito qui  ,  ne chiedo venia   ,  ) per il terremoto    avvenuto   il  26 dicembre 2004, che ha avuto l'eccezionale magnitudo di 9.0 , ancora  più attuale  che mai 


Leggendo in internet  questo articolo  dal titolo   Italia, caos e tirchieria: gli aiuti solo a parole : <<
di Toni Fontana : << Caos e tirchieria. Dopo la sbornia di apparizioni televisive di Fini e Berlusconi,promesse e dichiarazioni di buone intenzioni, si scopre che la macchina degli aiuti italiani sta girando a vuoto, che, salvati i turisti sopravvissuti, il governo non apre i cordoni della borsa, e soprattutto non dice nulla sulla destinazione delle enormi somme accumulate grazie alla generosità degli italiani. Le Ong sono in rivolta e, come spiega il presidente dell’associazione delle organizzazioni non governative Sergio Marelli, chiedono di «rivedere la Finanziaria» e soprattutto giudicano «urgente» spiegare gli italiani «chi gestirà i fondi raccolti (….) » mi  è venuta in mente  una vignetta di Staino    dell’unità ( www.unita.it )   del 29\12\2004   che  sono riuscito ad  riottenere via email  grazie  all'autore stesso


La vignetta  oltre ad essere   ironica  , descrive benissimo  il classico fenomeno  ,  iniziato  dal  XVII \ XVIII  °  secolo , dell’egoismo   dei paesi ricchi    nei con fronti   dei paesi poveri  o peggio poverissimi (  che   come in questo caso hanno subito   tale sciagura naturale  )   che  dipendono  al  90 %   da  “noi  occidentali “  . Tale  sciagura   ha  coinvolto  a noi  , infatti   basta vedere   le  varie speculazioni e deturpamenti   al  livello turistico solo per  fare  degli esempi  lamapanmti    fatti dala multinazionali   . Ritornando  alla news  d’apertura del post   Quello che  mi dà più fastidio   è  che  1)  i soccorsi  arrivano solo  nei luoghi in cui  ci sono  gli occidentali i loro  ziracchi  .. ehm … servbi    ;  2) il becero e  vergognoso nazionalismo   della stampa nostrana   ( ne  ho  già parlato  in precedenza sul vecchio blog  ora  trasferito  qui  su blogger  vedere archivio  )  ; 3)  che quando  si tratta  di  sfruttarli   con un turismo di massa ( vedere la news  che  i viaggi  in quelle zone   hanno ripreso  a funzionare  )   o prendendoli   le  risorse   imponendoli  delle mono culture pagandogliele  una miseria  , o  usarli  come delle cavie per la  produzione  di sostanze  tossiche  proibite in  patria     vedi  il  mio post  per il 20 °  di Bhopal  (  vedere  anche    archivio  2004   )  o  discariche   per i rifiuti radioattivi  ( vedere i retroscena del caso   Ilaria  Alpi )  , mentre  non si  fa un cazzo (scusate la  volgarità  gratuita  , ma  quando ci vuole ci vuole  )  , salvo  alcune  eccezioni  , per  aiutarli  seriamente  senza  specularci  sopra  o ipocritamente  ( per  pulirsi la coscienza  )   .

MEDITATE  GENTE  

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...