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Visualizzazione dei post con l'etichetta - Libertà e uguaglianza

i pride non sono solo esibizione -ostentazione o pagliacciate

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  "I diritti non dovrebbero dividere politicamente", spiega Alessandro Zan ai microfoni di fanpage prima di unirsi al corteo arcobaleno di Milano, che ritiene "una medicina contro l'invisibilizzazione".⁣ "La notizia della morte di Cloe Bianco, isolata ed emarginata, è il caso emblematico che dimostra quanto sia necessaria una legge contro i crimini d'odio. Una legge non ha solo effetti penali, crea cultura in un Paese. Noi siamo riusciti – nonostante il fermo del ddl Zan – a istituire dei fondi per i centri anti discriminazione e le case rifugio grazie al cosiddetto "decreto Agosto". Ci sono già tantissimi centri in diverse città italiane che proteggono le vittime di violenza e forniscono assistenza psicologica, fiscale, sociale a chi subisce discriminazioni.Si tratta di una rete importante di sostegno, ma bisogna assolutamente lavorare nelle scuole : la scuola forma i cittadini di domani, quella è la base da cui partire. Dando ai bambini la

l'esperienza se usata bene è un antidoto al conformismo

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     infatti   questo     ecco  come  dovrebbe  essere  l'esperienza  [....  da   il figlio del rè -  Poiero Marras   per   il  testo    https://lyricstranslate.com  ] Dimmi cosa mi hai portato, vecchio servo, dimmi, cosa mi hai portato. "Ti ho portato la miseria della gente, ti ho portato il suo dolore. Ti ho portato la gran rabbia della gente, ti ho portato il suo tormento. Ti ho portato pure un lembo di speranza, ti ho portato un filo d'erba. Ecco, adesso, se vuoi, tu frustarmi potrai, mio re".   Prenderò la tua miseria, vecchio servo, ne farò la mia esperienza. Prenderò la tua gran rabbia, vecchio servo, ne farò il mio solo affetto. Prenderò la tua speranza, vecchio servo, ne farò la mia allegria.

riflessioni sul primo maggio di Viviana Fabia Pizzi

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  dalla  bacheca  di  daniela   tuscano Viviana Fabia Pizzi 8 h Non aggiungo altra retorica alla retorica. Il lavoro dovrebbe essere costituzionalmente garantito ma sta diventando un privilegio non un diritto. Il lavoro ogg i non va più per merito ma per raccomandazione e lecchinaggio. Il lavoro, quando lo raggiungi, spesso è frutto di un compromesso con sé stessi che ti porta ad accettare cose non adeguate alla tua formazione professionale o istruzione. Il lavoro è più difficoltà se sei una donna. Un lavoro dove in base al sesso un uomo guadagna di più non è un lavoro dignitoso. Il lavoro dove un capo può molestare o addirittura stuprare una propria dipendente non è lavoro. Il lavoro dei mancati metoo per paura di licenziamenti non è un lavoro. Il lavoro che ha bisogno di uno psicologo per permetterti di poter affrontare l'ambiente lavorativo non è un lavoro. Un lavoro in nero non è considerato lavoro dallo stato. Un lavoro a partita IVA che ti porta alla paura co

a volte anche la banalità può essere preziosa e servire per spiegare meglio la lettura ai bambini ed in alcuni casi reagire alla propaganda razzistica E' il caso di due storie fumettistiche recenti topolino e dylan dog

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           E' il  caso ,  come dicevo dal titolo  ,  di  due   storie fumettistiche  (  quindi indirettamente  è anche una risposta     a  chi  dice ancora  , sempre  meno   ma  ancora  " potenti  " ,  che    i fumetti   sono   per  bambini  ) la prima  è  :  "   topolino e  la  chiave  dell'infinto  " ( Silvia  Martinoli  - Roberto  Martini  )  topolino  n 3214 .,la  seconda  :  " IL terrore " Dylan Dog n  370 Gabriella  Contu - Giampiero Casertano  Iniziamo dala prima La storia  è dedicata  a Giacomo Leopardi  che proprio in questi giorni , come tutti gli anni a Recanati ( la sua città natale )    e dove ha  sede il centro studi leopardiani  ,  viene festeggiato  \  celebrato con una serie  d'eventi  .Essa è una buona storia , se pur banale   per chi ha   di  più di  14   anni  e  conosce  topolino  dalle  origini  e  sa  già dove va  a parare  , ma un  ottimo modo per spiegare uno dei poeti più complessi  della nostra letteratura 

IN PRINCIPIO ERA CHIARA di © Daniela Tuscano

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per  approfondire https://it.wikipedia.org/wiki/Chiara_Lubich C'è voluta una spaventosa scia di sangue perché ci guardassimo negli occhi, riscoprendoci fratelli e sorelle. Eppure, un tempo, eravamo amici. Un tempo in cui una cristiana, una donna, un'italiana di nome Chiara Lubich poteva salire su un minbar e proclamare la bellezza dell'unico Dio. Senza rinunciare a uno iota del Vangelo ma parlando una lingua universale. da  Wikipedia Forse perché il Padre Nostro - per usare la definizione d'un giovane intellettuale siriano - è una preghiera "neutra", plasmata su tutti; o forse perché tutti vogliamo la stessa cosa. Stare in pace. La vita è così breve e preziosa. Le donne lo sanno, perché da esse tutto origina. Sono le sentinelle che anticipano l'aurora. Insieme arrivano prima e insieme procedono. Se oggi papa Francesco può proclamare che non è la religione, ma il potere e il denaro a scatenare le guerre, lo si deve a quel princip

perchè non ho messo l'arcobaleno colorato sula mia fotografia di facebook per il gay pride

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  ti potrebbe interessare http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2015/06/nessuno-tocchi-lamore.html http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2015/06/non-sempre-le-idee-maggioritarie-sono.html 7La  risposta  al  titolo  del post  è perchè  non mi  và  di uniformarmi , finché  è possibile , alla massa  e   proprio  come  questa  Significativa Scena tratta dal premiato ed emozionante film "L'Attimo Fuggente ITA" (Dead Poets Society ITA) interpretato dal grande Robin Williams e riguardante la Società, il Conformismo, l'Individualità e la Libertà......io come si dice                                               di Duca Di La Naciola anche nel film : << Prof. Keating: "Come Disse Frost, Due Strade Trovai nel Bosco e Io Scelsi Quella Meno Battuta ed è per Questo che Sono Diverso.">>. Infatti ho un punto in comune con la mia carissima amica e compagna di strada Desy Fornara Ieri alle 20.54  ·  DEVO andare a

Eco e gli imbecilli del web

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di  Giano , 11 Giugno 2015 20:40 Umberto Eco ha ricevuto la laurea honoris causa in “ Comunicazione e cultura dei media ” dall'università di Torino, la stessa dove, nel 1954, si era laureato in filosofia. Ne aveva proprio bisogno. Oggi una laurea honoris causa non si nega a nessuno, ce l’hanno cani e porci. E   visto che è esperto di “ Comunicazione e cultura dei media ” può, a buon diritto, esprimere il suo autorevole parere sul web. Ed ecco cosa dice: “ I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli  che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre  ora hanno lo stesso diritto di parola di un premio  Nobel.  E’ l’invasione degli imbecilli .”.  Il nostro illustre semiologo forse dimentica che il fatto che tutti abbiano diritto di parola, compresi gli imbecilli,   non è un’invenzione dei social media, è un principio cardine della democrazia, garantito dalla nostra Costituzione .