Con questa piccola guida a puntate, d cui riporto le prime due puntate , io è il settimanale giallo
vi daremo ogni settimana un consiglio pratico per mettervi al sicuro prima di chiamare i professionisti del 112. Perchè Credere in se stessi e avere una buona autostima sono due componenti fondamentali per riuscire a difendersi in situazioni di pericolo. Per affrontare fsicamente un momento angosciante e spaventoso
vi daremo ogni settimana un consiglio pratico per mettervi al sicuro prima di chiamare i professionisti del 112. Perchè Credere in se stessi e avere una buona autostima sono due componenti fondamentali per riuscire a difendersi in situazioni di pericolo. Per affrontare fsicamente un momento angosciante e spaventoso
come un’aggressione, dovrete essere prima di tutto lucidi, e certi di potervela cavare. Questa è la parte più complicata dell’autodifesa: riuscire a conservare la fiducia in situazioni estreme.L’errore più grave che possiate commettere è pensare che a voi non possa capitare di essere vittma di violenza. Senza naturalmente voler fare terrorismo spiccio, è importante invece partire da qui: il concetto di autodifesa personale nasce dal fatto che qualcuno non ci rispetta sia dal punto di vista fisico sia da quello verbale. Negare la possibilità che in qualche modo possa succedere anche a noi inevitabilmente fa sì che si abbassi la soglia di attenzione, che invece deve essere sempre molto alta. Il primo passo è quindi de!nire i “confini personali”, un concetto fondamentale che passa dalla costruzione della nostra identità.
Comunemente diciamo che siamo noi stessi a insegnare agli altri come devono trattarci: questo significa che con le parole e con i gesti siamo in grado di veicolare messaggi indirizzati agli altri che indicano come vogliamo essere trattati e soprattutto o che vogliamo essere rispettati. Con le parole che usiamo e con i gesti che compiamo, noi tracciamo i nostri confini personali, vale a dire quei limiti che dediniscono dove inizia e dove finisce lo spazio di ciascuno di noi, dal punto di vista fisico, emotivo e mentale. I limiti che noi in qualche mondo scegliamo di costruire non sono fa"i per restare immutati per sempre. Sono fessibili e hanno maglie più o meno larghe che possiamo stringere o meno a seconda del tipo di relazione che scegliamo di stabilire con il prossimo. Quando diciamo “prossimo” intendiamo tu"e le persone con cui, per una ragione o per l’altra, intra"eniamo dei rapporti: il vicino di casa, il collega, lo sconosciuto che sfioriamo in metropolitana o il nostro partner. Disegnare i tuoi confini personali e prendere le distanze sono una tua scelta e un tuo diri"o inviolabili. Pensiamo agli animali, per esempio: anche loro lo fanno, marcando il territorio e difendendolo. Dobbiamo farlo anche noi, naturalmente con modalità differenti, ma senza mai dimenticare che può capitare a chiunque di vedere violati i propri confni personali, deliberatamente o meno .
Ora che abbiamo chiarito il concet!o di “confine”, strumento prezioso per proteggerci e mantenere il nostro senso di “sé”, è fondamentale che impariate a gestirlo. Può capitare che per paura di far arrabbiare la persona con cui state interagendo o semplicemente per quieto vivere, non esercitiate il diritto di essere rispettati.
In qualche modo lasciate che l’altro possa invadere il vostro spazio, che vi manipoli o che vi obblighi a fare qualcosa contro la vostra volontà.
Nel peggiore dei casi si arriva addi rittura subire violenza "fisica o psicologica. Questo accade se i vostri confini sono deboli e non sani. All’altra estremità ci sono poi i confini troppo rigidi, che sono tipici delle perso ne che ambiscono a esercitare il controllo su tutto e tutti che sono soliti criticare, intimidire e mostrare atteggiamenti aggressivi. Provate a fermarvi su di un caso preciso: state discutendo con un’altra persona, e questa inizia improvvisamente ad alzare la voce. Cosa c’è
dietro il suo atteggiamento ? Non vi sta facendo del male fisico ma questo non significa
che non stia usando dell’aggressività nei vostri confronti.
Chi alza la voce vuole zittire il proprio interlocutore, vuole svalutarlo o ridicolizzarlo, oppure ha scelto l’aggressività verbale per chiedere attenzioni o una qualche forma di ascolto. In entrambi i casi, in
quello in cui i confini sono troppo deboli e quello in cui sono invece troppo rigidi, si è lontani dall’equilibrio cui si dovrebbe arrivare, quando i confini personali diventano un' altro e una protezione preziosa. Ecco quindi che il primo obiettivo da raggiungere, una volta identificati i confini personali del sé e del prossimo, è imparare a rispettare entrambi e a far sì che gli altri rispettino i vostri,in un continuo equilibrio dinamico, senza trasformarli in muri invalicabi li attraverso i quali tenere gli altri fuori, ma in
strumenti preziosi per evitare che il prossimo metta in atto comportamenti inaccettabili per il nostro benessere fisico e psicologico.
Per riuscire a credere in voi stessi è fondamentale essere preparati. Vi capitava a scuola? Se avevate studiato molto bene, l’interrogazione faceva meno paura e riuscivate a esporre i concetti con tranquillità.
Per affrontare qualsiasi cosa con successo è necessario essere preparatati. Dedicare tempo a preparare
un’autodifesa vi renderà più lucidi. Sentirvi competenti vi darà !ducia: avrete maggior controllo.
con questo è tutto alla prossima lezione