Finalmente libero di fare Spoiler ormai la serie blocco 181 l'avranno vista fra streaming pirata ed abbonamenti un bel 90% di persone .
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
17.6.22
blocco 181 una favola nera, oscura, anche erotica e sentimentale.
2.4.21
No, non è Leonardo quella della fiction tv
Infatti egli stato , nonostante sia molto preciso raffinato ed non grezzo come la maggior parte dei critici attuali sulla sorta di Davide Turrini su il FQ di qualche giorno fa ,è nell'esposizione un poco precoce nel dare dare un giudizio ad un intera opera , per giunta ancora in itinere ed in pieno svolgimento 4 episodi su 16 ( cioè due a puntata ) di un kolossal contemporaneo anche se incentrato solo sul marketing e sull'odiens e poco sulla storia rispetto a quelli classici .
A voi l'articolo in questione
Fino a che punto la rappresentazione scenica di una vita insigne può allontanarsi dalla verità storica? La domanda non è futile la risposta non è facile. Alessandro Manzoni preparando la sua tragedia Il Conte di Carmagnola scriveva: "I personaggi storici di una tragedia pronunciano discorsi mai detti e compiono azioni mai avvenute". Il Gran Lombardo non faceva a caso questa osservazione come dimostrano - per esempio - le numerose aggiunte e varianti da lui immaginate nella famosa vicenda della monaca di Monza inserita ne I promessi sposi. Manzoni inseguiva una finalità assai sentita in quegli anni come lo scrittore stesso conferma nella lettera Sul Romanticismo indirizzata al marchese Cesare d'Azeglio dove ribadisce che in un'opera d'arte ciò che deve prevalere è il valore sociale. In un'ottica del genere può anche rientrare qualche scostamento dalla verità per rendere la vicenda più avvincente allargandone così la cerchia dei possibili fruitori. C'è però un limite che non andrebbe superato. Forse in modo inconsapevole la giovane e valente attrice Matilda De Angelis, che interpreta nello sceneggiato la sensuale Caterina da Cremona, ha indicato questo limite davanti a Mara Venier con poche icastiche parole: "Questa è la storia di Leonardo, però strizzando l'occhio alla televisione... Non è che potevamo fare una rottura di palle".
13.2.19
una fiction su mia martini senza scadere nella santificazione ed idiolatria come i fu fatto con il principe libero su de andrè
a Mia Martini tratta dalla trasmissione "Si rilassi" del 1974 e condotta da Enzo Tortora.
1.5.17
L'elzeviro del filosofo impertinente
30.4.16
Ma Saviano si può criticare? O è un oracolo inattaccabile?
http://manrico.social/attualita/item/177-ma-saviano-si-puo-criticare-o-e-un-oracolo-inattaccabile.html
Ma Saviano si può criticare? O è un oracolo inattaccabile?
Una argomentata risposta alle capziose
analisi di Saviano dove si dimostra l’inconsistenza di tante sue tesi.
Le sue analisi sono romanzesche teatrali istrioniche (spunti ideali per
la serie TV ispirata al suo romanzo) ma in termini pratici poco utili
per la lotta alla criminalità organizzata ed alle mafie
18.1.15
nonostante i tentativi d'edulcoranti di Fazio Gomorra è andata in onda sulla Rai
da |
Altro che le normali serie buoniste su : polizia , carabinieri , commissari, ispettori , ecc .
Nonostante il tentativo di boicotttaggio \ congiura del silenzio dello sdraiato Fabio Fazio e dalla stessa rai ( non si fa andare in onda una cosa cosi importante in seconda serata il sabato sera quando davanti alla tv ci sono solo vecch i e pensionati o qualche sfigato , visto che la gente esce a farsi un
da http://it.wikipedia.org/wiki/La_squadra_%28serie_televisiva%29 |
da http://www.serie-in-tv.it/la-nuova-squadra/default.asp |
giro anche se senza un € vedi crisi e tasse) la prima puntata della fiction tv Gommorra viene trasmessa . E faccia Boom .
Infattti << Aldo Grasso sul Corriere tv parla della scelta di trasmettere “Gomorra – La serie” su Raitre. “La Rai è fuori dai cardini, e adesso vi spiego perché. Su Raitre, sabato in seconda serata, viene trasmessa Gomorra. La serie tratta dal libro omonimo di Roberto Saviano e diretta, coordinata, dal grandissimo Stefano Sollima. Perché è fuori dai cardini ?
Perché fino a pochi giorni prima tutti i vertici aziendali avevano detto che “noi non trasmetteremo mai una serie come Gomorra, che trasmette il Male… che rappresenta il punto di vista del Male… non è compito del servizio pubblico fare questo, etc etc… Poi, siccome è una serie di successo, viene trasmessa. >>
Io ci aggiungerei pressionmi dei fans amanti di tali generi che non ha sky o per questioni d'utili e di €. Infatti non dimentichiamoci che siamno a gennaio e a fine mese scade il canone rai e quind per invogliare gli spettatori a pagare il balzello , sempre più evaso oltre a ridurre il prezzo bisogfna cercare d'invoogliarlo .
Lo stesso Grasso --- sempre secondo http://www.blitzquotidiano.it/ --- si chiede giustamente << Ma come viene trasmessa ? Si chiede al povero Fabio Fazio di fare una specie di “profilassi” ( leggasi paraculismo N.B corsivo mio ) della serie. Di spiegare come è fatta, intervistare Saviano, intervistare i vari protagonisti… Insomma in qualche modo si cerca di edulcorare l’impatto di una serie come Gomorra.
Ma il vero problema è che Gomorra ( una serie fatta benissimo, girata benissimo, la quale affronta il problema del Male, cioè il problema della complessità, della diversità, di quello che nella vita di tutti giorni in qualche maniera ci tormenta) dovrebbe essere un principio cardine del servizio pubblico.
Invece il servizio pubblico preferisce quella fiction agiografica, buonista, in cui tutti sono degli eroi, in cui tutti sono dei santi, in cui tutti sono dei navigatori. Questa è la vera grande contraddizione: la Rai, suo malgrado, è costretta a trasmettere Gomorra“. >>
Infatti due fiction bastarde , di cui Alddo Grassio sembra esersi scordato anche se non allo stesso livello di gomorra , le ultime due \ tre de la squadra che stava per diventarla e spaccanapoli la nuova squadra proprio bastard in side dal suo inizio sono state chiuse la prima dopo 7 stagioni , la seconda nonostante ci fossero ascolti stabili ed altre vicende dei protagonisti in sospeso dopo sole 3 stagioni .Dalla 1 puntata vista posso dire che nonostante i tentativi di d'addolcimento e di sminuire la potenzialità della serie, proposti da fazio essa ha mantenuto e speriamo continui anche nella seconda stagione come dsi dice su http://it.wikipedia.org/wiki/Gomorra_-_La_serie . E credo che saremo accontentati perchè il potere ha tutto l'interesse che il popolo trovi sfogo in cose bastarde ( otre che nei consuenti discordi malpacisti ) scendere in piazza contro di loro . Mi è piaciuta una serie tv ( sarò più dettagliato dopo aver visto le altre 3 puntate ) bella , fiera , indigesta , e bastard inside proprio come piacciono a me altro che quelle nìtroppo buoniste e quyindi saporire .
10.2.14
generation war giudizio globale
«Generation War» riscoprire la verità di una bestiale follia.Si è conclusa nel 1945, la seconda guerra mondiale. Sessantotto anni fa. E si sono susseguite, quindi, ben due generazioni: a segnare un distacco che sembra impensabile, per chi ancora ricorda gli anni atroci del conflitto, ma che ha steso inevitabilmente un velo di oblio e di indeterminatezza in coloro che sono venuti "dopo", e nulla sanno, occorre ammetterlo, della guerra che ha segnato il destino del mondo. Poco hanno fatto la scuola e i media, malgrado possa sembrare il contrario. Ai film di propaganda, alle glorificazioni postume, alla quantità di riferimenti che citano senza cronologia ingiustizie e crimini si sono succeduti vaghi "ricordi", brani da sussidiario scolastico, celebrazioni doverose, che non hanno inciso nella mentalità dei giovani, lasciando soltanto una scia di dati ai quali non sempre si accosta la partecipazione spontanea. E quindi il film-tv tedesco, Unsere Mütter, unsere Väter, ossia "Le nostre madri, i nostri padri", tradotto da noi in Generation War e proposto in due puntate da Raitre nelle ultime due scorse serate, ha il gusto asprigno di una scoperta dolorosa, appare come un pugno nello stomaco per i dettagli di una guerra in cui la crudeltà incide anche nella definizione dei caratteri dei protagonisti, cinque amici che si trovano a combattere sul fronte russo con differenti destini. Disorientati e confusi, i giovani soldati tedeschi vedono scorrere davanti ai loro occhi stragi e violenze, gli ebrei sono entità familiari che improvvisamente sono additate come persone da eliminare in ogni modo, la lealtà e il coraggio sono cancellati da una violenza cieca in cui chi spara ha sempre e comunque ragione, quella della sopravvivenza a ogni costo. E il raffronto fra il sangue effuso nell'ospedale da campo fra grida di dolore, e il silenzio rassegnato di chi si inginocchia davanti al suo giustiziere – spesso un ragazzo dagli occhi tristi e dall'espressione confusa – è il binario di morte sul quale per anni i giovani, non solo i tedeschi, si sono avviati al massacro, per massacrare altri giovani come loro in disperata follia. C'è, nella rievocazione di quella guerra che molti di noi sognano ancora la notte, e tanti altri a mala pena conoscono, il senso di un grande inganno, di una ignoranza dei fatti e dei dati manovrata da una propaganda feroce, in cui i soldati sono stati strumentalizzati con fredda strategia. Una generazione in guerra, dice il titolo: sola e con le armi in mano e di fronte, a cercare e dare la morte, senza, in fondo, saperne il motivo.
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