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5.2.25

COME ROVINARE UNA FICTION PROMETTENTE CON UN FINALE PREVVEDIBILE IL CONTE DI MONTECRISTO CON SAM CLAFIN TRAMESSO DALLA RAI


  Per   parafrasare  un  famoso  saggo  di  Umberrto  Eco   che in   Elogio del Montecristo in Su gli 
specchi e altri saggi, Milano, Bompiani, 2001 affermava   << [....]   Il Conte di Montecristo è senz'altro uno dei romanzi più appassionanti che siano mai stati scritti e d'altra parte è uno dei romanzi più mal scritti di tutti i tempi e di tutte le letterature.  [....] >> sul  conte  di  motecristo  di  Dumas  Padre., la  serie tv è  fatta benissimo  e  malissimo allo stesso  tempo  .
Scritto  Benissimo 
Tale     riadattamernto   del conte di monte cristo di Dumas padre ha  trasmesso  ed  esplorato  anche    se   sinteticamente   con notevoli differenze   con  il romanzo   (   qui  la  trama  del  romanzo     ) ma  se   senza   togliere  nulla  o  quasi    ad esso  .   Tratta     in maniera    sublime   i temi della  vendetta  , della  redenzione, rimanendo fedele    al romanzo di Alexandre Dumas, e ha presentato un cast di attori talentuosi   e  compresi  alcuni  esordienti  .  Infatti  ha suscitato emozioni forti tra i fan  e  non con molti che hanno elogiato la qualità della produzione e l'interpretazione degli attori . Infatti ha conquistato milioni di spettatori che fedelmente, episodio dopo episodio, hanno seguito rapiti le vicende di Edmond Dantès.  raggiungendo  nonostante sia  come  il  fil   andto  in onda  su canale  5  ,  tratto anch'esso dalla leggendaria opera letteraria  di Dumas   si tratta di due adattamenti completamente diversi, realizzati da team creativi ben distinti: la fiction Rai, composta da otto episodi, è stata diretta da Bille Auguste e interpretata dall'attore inglese Sam Claflin, ed è una produzione franco-italiana; il film cinematografico, invece, è una produzione Pathé pensata come un vero e proprio blockbuster europeo, sulla scia del successo dei film de I tre moschettieri con Vincent Cassel e Eva Green. La miniserie ispirata al capolavoro letterario di Alexandre Dumas, si presenta   quindi   come una produzione di altissimo livello. Dalla cura dei costumi all'ambientazione storica, tutto è stato realizzato con grande attenzione ai dettagli, regalando agli spettatori un'esperienza visivamente straordinaria e narrativa intensa.  sia  che   si   sia letto ( come  nel mio caso)  l'opera    di Dumas  Padre  Questo nuovo adattamento televisivo del celebre romanzo ha, sin dall'inizio, il pregio di essere curato
nei minimi dettagli, dalle scenografie ai costumi. Le location sono perfettamente in linea con l'estetica romantica: il maniero dell'Isola d'If, le scogliere e le ville del conte a Parigi sono solo alcuni esempi di ambientazioni che immergono lo spettatore nel contesto storico e culturale dell'Ottocento.Allo stesso tempo, la sceneggiatura è resa più incisiva e attuale. Emergono infatti i temi universali dell'ingiustizia e del desiderio di vendetta, esplorati anche attraverso l'influenza dell'opinione pubblica e della stampa per portare alla luce misfatti e truffe.La serie si distingue per un proprio stile e una propria identità narrativa, con scelte che non sempre aderiscono fedelmente al romanzo, suscitando alcune critiche da parte del pubblico, che tuttavia ha premiato l'adattamento con un grande seguito. La regia attenta di Bille August conferisce alla narrazione un ritmo lento e cadenzato, senza però mai far calare l'interesse dello spettatore. L'uso di brevi inserti didascalici aiuta a orientarsi tra le trame e sotto-trame di questa complessa costruzione narrativa. I flashback, inseriti nei momenti di maggiore tensione, non banalizzano l'opera, bensì facilitano la comprensione degli snodi principali, rendendo più chiari i significati profondi della vicenda.La scrittura è estremamente razionale: ogni elemento, inclusi i personaggi secondari, è funzionale alla scena e allo sviluppo del racconto. Man mano che si concludono i capitoli della vendetta, i personaggi lasciano la scena per sottrazione, senza dispersioni narrative. Lo stesso trattamento è riservato al personaggio di Haydée, la cui evoluzione porta a una variazione significativa rispetto al finale del romanzo, pur mantenendo intatta la morale della storia: l'amore come fonte di cura e resilienza.Adattare "Il Conte di Montecristo" è sempre una sfida ambiziosa, trattandosi di un'opera intramontabile, ricca di colpi di scena e personaggi complessi. Questa nuova versione si confronta inevitabilmente con i precedenti, come lo sceneggiato diretto da Edmo Fenoglio nel 1966 con Andrea Giordana, quello del 1998 di Josée Dayan con Gérard Depardieu e Ornella Muti, e il film di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte, presentato fuori concorso a Cannes nel 2024.



Il cast internazionale è un altro dei punti di forza della serie, conferendole una dimensione corale e omogenea. Jeremy Irons è perfetto nel ruolo dell'abate Faria, mentre Lino Guanciale interpreta con ironia e carisma il brigante Vampa. Sam Claflin, nel ruolo del protagonista, restituisce un Edmond Dantès tormentato e serioso, ben centrato nel suo percorso di trasformazione-logoramento.

Particolarmente interessante è la metafora della vendetta come una forma di dipendenza: essa divora il protagonista, ma non lo ripaga degli anni di ingiustizia e reclusione.Funziona tutto, nonostante qualche ingenuità, come la mancanza di travestimenti: Edmond Dantès, quando si presenta come il misterioso nobile, non viene riconosciuto solo in base al tempo trascorso e agli abiti lussuosi.A  parte la  siua  amata    che  lo  riconosce  dalla     voce 
 Scritto  malissimo 
questa trasposizione televisiva presenta un difetto che non passa  anche  a  chi conosce  per  somi  capi il  romanzo  omonimo , inosservato: la velocità eccessiva del racconto. Essendo tratta da un romanzo molto lungo e complesso, la serie ha scelto di comprimere gli eventi. Per questo è arrivata alla terza puntata con un ritmo che, pur mantenendo alta l'attenzione,ha  rischiato  di disorientare lo spettatore. Gli episodi scorrono rapidamente, così come i personaggi e le loro vicende. Lascia, però, poco spazio per immergersi a fondo nelle relazioni e nei dettagli che sono invece l'anima del romanzo originale  e delle diverse  traspozioni    ciematografiche  in particolare  (   la  mia  preferità  è  il  contodimontecristo  Il conto Montecristo miniserie televisiva Italiana del 1997 diretto da Ugo Gregoretti, ispirata al celebre romanzo di Alexandre Dumas padre. La fiction andò in onda in prima visione su Rai 3 ogni domenica e martedì e che vede come attori Alessio Boni e Sergio Rubini ambientata fra il 1945\992 girata anche in sardegna  nella mia   provincia      poi  i gusti   sono gusti 😛😂😋 )    quella         è  grazie  a  d  essa  che  ho  letto spontaneamete  e non  obbligo  scolasticamente   il romanzo  . Il  finale   è   scontato    e  fin qui  niente  d'eccezionale   per chi   lha  letto ilromanzo    visto  le  altre traspoosizioni  cinematografiche  ma    è  stravolto    rispetto  all'opera  originale  . Ora  certo non bisogna pretenere che una trasposizione finisca esattamente come l'originale , ma quando asi tratta di un opera clasica della letteratura dovrebbe o essere uguale o quato meno avvicinarsi il più possibile all'originale . Ma qui .... . Per chi non ha letto o no ricorda il romanzo il regista sembra secondo molte recensioni preoccupato soltanto di rendere la sua opera facile da seguire. La sua regia perde completamente di personalità e inventiva, risultando didascalica e scolastica: non c’è alcuna ricerca stilistica né nell’illuminazione né nei movimenti di macchina, perché l’obiettivo è semplicemente permettere a un pubblico generalista – composto da giovani, adulti e anziani – di seguire la serie senza fatica, senza doversi impegnare in una visione complessa dopo una giornata di lavoro o di studio.


Comuque  per  me     che     ho  letto  :    alcuni estratti    in  francese  alle  superiori  alle  superiori e  successivamente    poi il romanzo  dove  la  trasposizione   cinematografica   prima    citata  . è   una  buona    trasposizione, ben    fatta  ,    dove  il riadattamento  all'attualità   e i  piccoli  stravolgimenti   \ licenze creative   (    a parte  il  finale  )      non  intaccano   ,  anzi  invitano  a  leggere  o rileggere  (  nel mio  caso  )   il romanzo  originale  . 
 Infatti   la serie si distingue per un proprio stile e una propria identità narrativa, con scelte che non sempre aderiscono fedelmente al romanzo, suscitando alcune critiche da parte del pubblico, che tuttavia ha premiato l’adattamento con un grande seguito. La regia attenta di Bille August conferisce alla narrazione un ritmo lento e cadenzato, senza però mai far calare l’interesse dello spettatore. Una  due  putate  in più  non    sarebbero  state  male  soprattutto   concentrandosi    un  po'  di più  sui  personaggi  di Mercedes  e  di  Haydée — Principessa albanese, comprata quale schiava da Edmond e, al termine della vendetta del Conte, sua futura sposa. Haydée era figlia di Alì-Tebelen, Pascià di Giannina.

Comunque    Da vedere   





 

17.6.22

blocco 181 una favola nera, oscura, anche erotica e sentimentale.

  Finalmente    libero  di fare  Spoiler  ormai la  serie blocco  181    l'avranno vista   fra streaming  pirata  ed  abbonamenti    un bel  90%     di persone  . 

La prima stagione è terminata venerdì 10 giugno, e avrà un seguito: la notizia è stata ufficializzata e dunque i fan di Bea, Ludo e Mahdi potranno tornare a rivedere i loro beniamini sul piccolo schermo.<< [----] Qualcuno ha scritto che Blocco 181, al di là degli evidenti  >>  purtroppo   reali   . Infatti la   serie  in quetione  descrive   la realtà    invisibile per  chi non  vuole    guardare  affondo     dei  grossi centri    urbani   da    Roma
mafia  capitale    in    come riportano queste  I II  fra le tante  inchieste   in merito <<  elementi di finzione, mostra di Milano il volto che facciamo finta di non vedere: peccato che anche questa faccia nascosta abbia le sue pose, i suoi codici, il suo immaginario, i suoi riferimenti musicali (da cui la presenza di Salmo), i suoi giovani dall'aria annoiata (i tre interpreti principali sono Laura Osma, Alessandro Piavani e Andrea Dodero), soprattutto il suo narcisismo, e che di conseguenza gli otto episodi della serie scivolino progressivamente verso modelli prevedibili e risaputi [   vero  ma  non del tutto  aggiunta mia   ] , senza mai provare a uscire dal modello di messinscena dei soliti Gomorra e Suburra.  >>  ( da https://www.mymovies.it/film/2022/blocco-181/  )
 La  serie  è La risposta milanese a Gomorra e Suburra.  In essa  c' è una rivisitazione lontana dalle luci sfavillanti della movida meneghina e molto più simile a West Side Story, pellicola, e ancor prima musical, tratto dalla tragedia di William Shakespeare Romeo e Giulietta. Il tutto shakerato con la più classica delle rivalità di matrice criminale per il predominio di una zona per scopi di spaccio Ecco  quindi   che    Niente ,  in Blocco 181 ,  è nuovo ( ma  d'altronde     è da millenni  che non   s'inventa  niente  di  nuovo ed   d'originale  al 100 per  cento ), né la scelta di Milano come paesaggio metropolitano attraversato dai conflitti della società contemporanea - sperequazione della ricchezza, speculazione edilizia, dominio incontrastato della criminalità organizzata - che era già alla base Gommorra    e di Zero (anche se quest'ultima siamo a un livello produttivo decisamente superiore, come garantisce il marchio Sky rispetto a quello di Netflix); né il racconto delle giovani generazioni sedotte dal crimine come condizione di vita.  Ed  proprio   quando  sì arriva  alla    al finale di stagione, Blocco 181 conferma la sua capacità di creare un mondo, un affresco iperrealistico carico di colori saturi e oscuri come l'inchiostro su una graphic novel o il graffito su un muro.


 I creatori della serie, sceneggiatori, registi e tutto il comparto tecnico, sono stati bravissimi proprio a "disegnare": non solo gli ambienti, ma anche e soprattutto personaggi a tutto tondo, molto caratterizzati eppure estremamente credibili, vividi. La forza di una serie come Blocco 181 è proprio in questo, in come i disegni di luoghi e personaggi si fondono e si compenetrano, e in come l'influenza degli ambienti si sente sui personaggi 
sia  principali  che  secondari . Quando, ad esempio, sono nell'elegante appartamento al centro di Milano di Ludo, i protagonisti possono essere se stessi, liberi. Al contrario, quando sono al Blocco o alla Misa, questi ambienti li schiacciano, li costringono ad essere chi   sono    e nel  caso Mahdi e  di Lorenzo (  blocco 181 ) ed  Bea  ( Misa  )  ad  ritornare  da  quei posti da dove provengono  e  d a cuoi volevano  fuggire   per  avere  libertà  .È interessante soprattutto il percorso di emancipazione e di crescita di Bea, che avviene attraverso l'amore, il sesso, e anche il crimine. "Una segundera mujer?", "un vicecapo donna?", si chiedono tutti, increduli, alla Misa. Invece è possibile, per chi dimostra attitudine, carattere. È possibile se c'è chi crede in lei. Fate attenzione allo sguardo di Bea in quel momento. È incredulo, orgoglioso, ma anche dolce. È la possibilità di un potere declinato al femminile  come  Chanel  di  Gommorra ( LA SERIE ) . Quando si trova a punire Nacho per aver picchiato Celeste, è un passo avanti per tutte le donne. Un passo avanti che vale, al di là che ci si trovi in un contesto criminale. Bea, però, è sempre la "segundera" di un mondo al maschile, quello di Ricardo. I piani per la Misa sono quelli di un uomo. Ed è con il fratello, e con questa visione maschile, che Bea dovrà fare i conti. E in questo senso dovrà fare le sue scelte. INFATTI Negli ultimi due episodi Blocco 181 ha decisamente preso il largo. L’identità della serie è venuta fuori definitivamente e in modo sorprendente, mettendo in scena la spontaneità e l’innocenza con cui i protagonisti si approcciano ad un mondo pericoloso e difficile da pensare, pieno di insidie e trappole nascoste; d’altro canto Blocco 181 ha dimostrato di avere un piano ben preciso, un disegno logico destinato a sfociare in un finale di stagione che promette di essere ricco di colpi di scena e soprattutto di consegnare ai posteri un inizio inatteso, che porterà il prodotto, prima o poi, a far discutere parecchio    forse   più di  Subburra e  Gommorra .
Un romanzo criminale che diventa romanzo di formazione come  fa  notare   l'ottima  recensione   di  https://movieplayer.it/articoli/blocco-181-recensione-finale-stagione_27103/. Una serie     che  inizia  lenta    , per  poi accelerare  negli  ultimi 3  episodi  . Che dire     altro   che  guarderò la   seconda serie   per  vedere    se  è Salmo che   ha  ucciso \ ferito  Lorenzo  o  viceversa   visto  che la  telecamera  non l'ha  inquadrato completamente   lasciandolo in sospeso  . ma  soprattutto    per  vedere   come  si svilupperanno i     due    personaggi    principali  oltre a Salmo   Bea ( Misa  )  ed   Madhi ( blocco  )   i romeo  e  giulietta   ma   anche   gli altri    del cast  

23.9.21

I produttori della serie di netflix la regina di scacchi confermano che non ci sarà un sequel . cambiamento dei tempi , rifuto della logica dei sequel o mancanza d'idee ?

Nei  giorni  scorsi usando  dei   giornali vecchi   per   non sporcare    durante  i lavori    alle  finestre  ho trovato     questo articolo     di cui   non ricordo:nè il  giornale   nè la  data  in quanto  era  macchiato dalla  vernice  .  Ecco  la  parte   leggibile  



 [...] In molti dunque, si sono chiesti se un simile successo possa tradursi in una seconda stagione in arrivo prossimamente su Netflix.La risposta definitiva a questa domanda è giunta dal team creativo de La Regina degli Scacchi. Ritirando uno degli Emmy vinti nella serata di domenica, il regista Scott Frank ha detto: "Mi dispiace così tanto. Odio deludere le persone, ma no. Sento che abbiamo già raccontato la storia che volevamo raccontare e che non c'è molto altro da dire. Temo che se provassimo a raccontare di più, potremo rischiare di rovinare quello che abbiamo fatto fin qui".Il produttore esecutivo William Horberg ha poi aggiunto: "Continueremo sicuramente a lavorare insieme e troveremo altre storie da raccontare con la stessa passione e la stessa squadra di artisti straordinari".Insomma, stando a queste parole, non rivedremo Anya Taylor-Joy nei panni di Elizabeth "Beth" Harmon, la ragazza con un prodigioso talento negli scacchi. L'attrice però continua ad essere impegnata su molteplici fronti e presto potremo ritrovarla sia al cinema che in tv.

 Ora non e la prima volta  , vedi il caso della serie comma22\catch22 che grandi produzioni  artistiche  cinematografiche    annunciano al pubblico  che alla loro serie (  originale o meno   ) non ci sarà  un seguito .



 Ora  mi chiedo   ma  sta cambiando  il  metodo  di fare tv\  cinema   o si tratta di casi scelte isolate  ? Mah  sarà  il tempo a dirlo  . Qualunque sia la motivazione  Sono  d'accordo  con loro   . Quando    un  film ,  una  serie   \  fiction  , ecc    originale  o  deliberamente  tratta   da qualche  opera letteraria   non  ha  più niente  da    dire   è  inutile  usare   le  tecniche   del  sequel  , prequel, reboot , spin off ,  o del remarque   Si rischia nella maggior parte  dei casi  di  fare  film da  cassetta   o  con lo stampino   o   di deludere    e  rovinare   quellì 'opera   da  cui è tratta  vedi  ad esempio   la storia   infinita   3  e 4   . Il problema   è che    le  nuove  generazioni   più di noi che   con tali  tecniche   soprattutto  i sequel   ci  siamo cresciuti    vedi   vari Rambo    o  Rocky ,   non   sono    abituati  ad  accettare   che  una storia    abbia fine  o  rimanga in  sospeso   ed    non sono  capaci  di crearsi     film  o  parodie    da  soli    non  sanno   lavorare  con la fantasia     come ha    fatto paperino nella  storia  Cugino Duck   ( foto  a destra  e  Per quanto riguarda autori, ristampe eccetera trovate  tutto nella pagina INDUCKS: http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1633-B )    per  immagginarselo da  soli  .
 

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...