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7.3.25

‘Ritorno in classe tra sberle e risate I bimbi del’64: a lezione di amicizia La foto nella torta recita: “$essant’anni fa eravamo compagni alle elementari” Sassari, ogni 10 anni la rimpatriata: scattano l’istantanea nella stessa posizione

 Sassari
Erano esattamente 60 anni che Danilo Mattei aspettava questo momento. Il maestro, che gli aveva tirato le orecchie così tante volte dafarlo diventare un piccolo Dumbo, adesso era immobile davanti a lui, e nonaveva più scampo. Era arrivata l'ora della sospirata vendetta. Ha afferrato il coltello, e lo ha affondato con pupilla predatrice.“Tiè-ha urlato-beccati questo” mentre la lama, con un preciso fendente, tagliava la testa di netto. E gli ex compagni di classe hanno esclamato"Qleeee”, ridendo a crepapelle. Poi ha continuato a tagliare la fettina di torta alla crema tutto divertito, tra gli applausì generali.Le rimpatriate, quando non ci si vededa più di mezzo secolo, sono fatte così.Si cazzeggia, si ride e si fa a fette il proprio passato color seppia.La loro fotografia, stampata in bianco e nero sulla torta dell'anniversario, recita: “Sessant'anni fa eravamo in prima elementare".



nella foto della torta: Da sinistra in alto: Augusto Garau,Giuseppe Canu, Tullio Torru,Francesco Santu, Nando Deligia,Tonino Satta, Piero Delogu;al centro(da sinistra ): MassimoDedola, Antonio Dedola,.Franco Dachena, Danilo Medde,Giuseppe Ungolo, Danilo Mattei;seduti (da sinistra): Francesco
Piras, Angelo Serra, CostantinoFoddai, Mariano Tola e Angelo Poddighe.Sotto la foto dell'ultima
rimpatriata

Le rimpatriate, quando non ci si vededa più di mezzo secolo, sono fatte così.Si cazzeggia, si ride e si fa a fette il proprio passato color seppia.La loro fotografia, stampata in bianco e nero sulla torta dell'anniversario, recita: “Sessant'anni fa eravamo in prima elementare". Loro sono i bambini del 1964,
scuola Sacro Cuore, grembiule scuro,colletto candido e fiocco rossoE 10 anni fa, dopo 50 anni, si sono rincontrati per la prima volta. Torta con'immagine di classe, eloro che posano nella stessa identica
posizione, per riattualizzare i ricordi.Questa riunione del 2015 è diventata tradizione, e l'upgrade con la stessa istantanea, e sempre con il medesimo schieramento, è andato in scenauna settimana fa.
Sono tutti allievi delmaestro Giovanni. Insegnante all'antica; nato nel1917,dai metodi non esattamente Montessoriani. «Poca pedagogia, ma un'beh di ciaffi». Anche il maestroli chiamava di-versamente, «Con un eufemismo amava definirli scappellotti — racconta Tullio Torru (impiegato comunale in pensione) - che suonava decisamente meglio. Così lìchiamava con i nostri genitori. Ma erano “ciaffi avveru", e li distribuiva generosamente ogni santo giorno»: Tanto che Tullio teneva la contabilità degli “scappellotti” nel suo personalissimo diario, e lo aggiornava quotidianamente. «In quinta ne avevamo collezionato diverse migliaia».Il record giornaliero però ce l'haFrancesco Piras (ex docente di scuola superiore), e nè va fierissimo: «54, un numero stampato sulle guance e nella memoria, che mi ha accompagnato per tutta la vita. Il mio numero fortunato». Aveva qualche problemino con l'aritmetica, e maestro Giovanni non faceva sconti. La matematica era la sua 0ssessione, e l'unità di misura era lo schiaffo. Tradotto: un errore un “ciaffotto”.Un alunno discalculo; in quella classe, sarebbe sopravvissuto un mese.«Quella divisione io l'ho sbagliata 54volte - dice Francesco — ma alla fine l'ho capita eccome». Anche perl'italiano e la grammatica maestro Giovanni aveva il suo metodo collaudato: didattica a suon di sberle. «Un giorno mi fa leggere un testo — racconta ancora Tullio Torru — è come sempre si mette dietro di me în posizione d'attacco». Lo scolaro, per istinto di sopravvivenza, declama come fosse un piccolo Gassman alle prese con la Divina Commedia. «A uncerto punto c'era la parola Glicine, e io, che non l'avevo mai sentita, faccio l'errore di pronunciarlà. come coniglio». Il maestro nonfa una piega, lo fa finire, e poi da dietro gli assesta un ceffone. «Rileggi!!!- mi dice--ma senza dirmi quale fosse l'errore. E io non avevo la più pallida idea di dove avessi sbagliato». Passava in rassegna le parole come uno scanner, ma niente. Glicine non veniva mai fuori come Ghilicine, il GLI era sempre quello di coniGLio. «Mi ha salvato la campanella, ma prima di tornare a casa sono corso nella fontana di via Pietro Micca, e con un telo imbevuto d'acqua mi sono fatto:gli impacchi sulle guance perspegnere l'incendio. A quei tempi mamma e papà mi avrebbero dato il resto». compagni ridono: «Ma dìlaverità:quanto leggi bene adesso? Pure lepause giuste...». Nel 1964 mica c'erano i dislessici, i disgrafici o gli iperattivi: c'erano i bravie gli asini, questa volta senza eufemismi, le  tirate d’orecchie, per maestro Giovanni, erano il miglior approccio pedagogico.
«Nando Deligia (ex poliziotto) non eraproprio uno scolaro modello - raccontano i compagni era l’unico ripetente in prima elementare. Se Francesco Piras ha il record giornaliero di schiaffi, il primatista indiscusso di ciaffotti quinquennali è Deligia. Non c'era gara per nessuno". E Massimo Dedola (ex dirigente medico): «Però a Francesco Dettori, figlio dell'onorevole, uno solo schiaffo. Bella democrazia».Invece Antonio Dedola (ex macellaio) ricorda ancora il primo giorno di scuola. «Vedo un bambino che piange, mi spavento, non voglio entrare. Mia madre si affida al maestro, la tranquillizza: stia serena, ci.penso io. E infatti milasciali, seduto fuori dall'aula, a singhiozzare fino.alla campanella. Il gior-no dopo, però, sono entrato senza fare storie» Era severissimo e amava il suo mestiere:«Tutti speravamo che non venisse, ma in 5 anni avrà fatto 3 giorni di assenza- dice Augusto Garau (ex
ferroviere)- e si tratteneva anche mezz'ora in più», E poi c'era il terrore per la Sua 850 grigia: «Appena
la vedevamo per strada scappavamo tutti. Perché significava che non stavamo studiando».Qualcuno lo ha rivisto molti anni dopo.«Me lo immaginavo enorme — dice Angelo Serra (ex funzionario di Banca) invece eravamo noi degli scriccioli. Sul  maestro scherziamo, ma lo ricordiamo con affetto..È la persona che ci ha insegnato l'impegno e la disciplina».Per Canu (ex oss) conserva la pagella  datata 1965  (  foto a  destra  ) : «Guardate qui, non  ero così male. Aritmetica 8; comportamento 10». E Piero Delogu (direttore di distretto Asl, l'unico che di andare in pensione non vuole saperne),chiude l’amarcord con.la riflessione più dolce: «Sapete la-differenza tra i  compagni delle elementari e quelli dimedie o liceo? L'ingenuità e la purezza d'animo, A10 anni non c'è posto perla malizia o lecattiverie. Ti unisce un’'amicizia genuina. E quell'affetto ti resta perla vita..Loro per me sono come fratelli», Il-tempo può segnare le rughe,ma certi legami restano impressi, cmeil primo giorno di scuola.

4.3.12

Fotografia

Testimone, dov'è il testimone?
Nel passato remoto della gioventù,
in quei tratti nervosi, nelle schegge degli occhi,
o nella sapienza dolente dei passi stanchi?
E' ritratta, in voi, la musica.
La fine dei padri. Le generazioni complicate.
Il sussulto dell'incerto domani.
L'ansia d'un Dio rinnegato e sfuggito.
L'età della perdita. Un diamante folle.
Troppo prezioso e fulgido per noi,
poveri carboni spenti.




Sopra: Renato Zero e Lucio Dalla davanti alle immagini di Tenco ed Endrigo. Sotto: Montreux, 29 febbraio 2012, l'ultimo concerto di Dalla, a poche ore dalla morte.




26.8.09

Non siamo tutti uguali


Da ieri sera, e per altre ventiquattro ore, la mailing list dedicata a Enzo Baldoni (EnzoB@yahoogroups.com) sarà aperta ai messaggi in occasione dei cinque anni dalla scomparsa del giornalista. Un lustro. Lustro come il ricordo, forse, oppure no. Giorni fa, su Facebook, ho inserito un video di Telepace, che informava dellatitolazione d'una piazza a lui, a Enzo. Non ho ricevuto nemmeno un commento.

Lustra è la nostra memoria, appianata, morta, forse mai vissuta. Enzo è diventato, suo malgrado, un segno e una coscienza.

Il corpo di lui, uomo così fisico, ancora non c'è. Enzo è associato a un passato che ci sormonta, alla dabbenaggine dei nostri governanti di allora, che sono gli stessi di adesso, alle ingiurie urticanti della stampa viscida e servile, alla foschia delle sabbie, ad altri Drogo persi, nel sole cisposo, manciate di minuti, secoli fa.

C'è chi non ha dimenticato, si capisce. Molti, anzi. Ma non se ne parla in giro, pertanto non esistono. "Ci manchi", "Addio balena" (era il suo soprannome). Per tutti valgano le accuse di Franco Gialdinelli, coordinatore della lista: "...mercoledì 26 agosto saranno trascorsi esattamente 1.825 giorni (comprese 14.600 ore lavorative diurne) durante i quali, mi risulta che nessun politico, nessun intellettuale noto, nessun magistrato e nessun rappresentante delle istituzioni e dello Stato, non ha mai poggiato un solo dito su una tastiera di un telefono o di un computer per denunciare che Enzo era stato trucidato anche grazie all’indifferenza e ai giochetti di scaricabarile del governo, dell’opposizione e della Chiesa". Enzo non era come tanti altri, non era uguale. Non siamo tutti uguali: lo ha ricordato ai sindacati (solo Cisl e Uil, la "sovversiva" Cgil è stata emarginata) il ministro Sacconi, di scuola socialista (craxiana) a proposito della differenziazione dei salari.

Non è mia intenzione disquisire in questa sede di economia. E' ovvio che la distribuzione di denaro varia da lavoro a lavoro. Ed è vero che sono stati commessi, in passato (e nel presente), degli abusi. Ma continuo ad arrovellarmi su quella frase, "non siamo tutti uguali", e, per quanto cerchi di limitarla e contestualizzarla, non posso che trovarla inquietante, sinistra. Disgustosa. E' buttata là, con impassibile sciatteria verbale, tale da non farci stupire se poi, come risulta, le matricole universitarie non conoscono più l'italiano. Le parole sono preziose, vanno centellinate. "Non siamo tutti uguali" sancisce una disparità di principio, genetica, irreversibile, è qualcosa legato al sangue, alle cellule. Il principio di diseguaglianza, innalzato a valore supremo dalla (in)cultura odierna, è l'esatta antitesi del diritto alla diversità su cui la democrazia si fonda e per il quale i nostri predecessori si sono battuti, e sono morti. E' in nome del principio di diseguaglianza ("non siamo tutti uguali") che sono stati condannati a una morte orribile, e nell'indifferenza generale, ottanta eritrei su indegni barconi d'immondizie. Immondizie umane. Non siamo tutti uguali. C'è qualcuno, pertanto, che ha la precedenza, che è più "umano" di altri, che va aiutato; ad altri, meno uguali, tocca necessariamente una sorte diversa. Nell'Ottocento si chiamava darwinismo sociale. E' in nome di questo darwinismo sociale riverniciato che il rappresentante d'un partito di governo può invocare impunemente l'eliminazione dei bimbi rom (o meglio, come dice lui, "dei" zingari).



E' sempre in nome del darwinismo sociale, supportato in questo caso da una massiccia dose di moralismo, che il responsabile dei gay accoltellati a Roma se ne stava a piede libero, e a casa l'hanno anche trovato, una volta che si è deciso di trascinarlo in guardina. Pare lo chiamassero "Svastichella" per note simpatie politiche e l'ammirazione nei confronti di mons. Fisichella, il quale, subito dopo l'aggressione dei due ragazzi, si sarebbe affrettato a premere sui politici affinché non approvassero una legge anti-omofobia, la quale, secondo lui, aprirebbe la strada ai matrimoni gay (!). Ho provato a immaginare la storia di Svastichella, la sua vita senza scopo, senza colori, attratta e insieme terrorizzata dai dolci dolori, dalle dune mosse, dai mille soli, dai domani alternati che la diversità dell'amore sa offrire e profondere. E che tanto sconvolgono gli animi anchilosati dei gendarmi della Diseguaglianza. Nel loro cupo universo non può esserci spazio per le scie dorate. Un coltello ha usato, non una pistola. Nessun modo migliore per deflorare un'assordante tenerezza che lo infastidiva, perché non poteva ammansirla, renderla uguale, lineare. Ed era tanto più convinto di essere nel giusto, che non aveva minimamente pensato a nascondersi. Perché? Da anni, ormai, lo sentiva ripetere, in televisione, dai pulpiti, sui giornali: non siamo tutti uguali. Da un lato noi, i buoni; dall'altro loro, i cattivi, i diseguali. Da eliminare; o, almeno, da prendere a calci in quel posto, come asseriscono altri simpatizzanti del governo in carica.



"Cosa spinge l’uomo a prevaricare un altro uomo fino a giungere alla esclusione e allo sterminio: il potere? Il sadismo? Il danaro? La sopravvivenza? - si chiede acutamente Silvio D'Amico. - Eppure se noi analizziamo i luoghi del razzismo questo attecchisce anche nei luoghi dove maggiore è la ricchezza e il benessere. Da ciò possiamo dedurre che la sopravvivenza poco ha a che fare con il razzismo e molto invece con tutto il resto. Ecco che allora di fronte a questa recrudescenza [...] si cela una battaglia etica. Riportare alla luce l’etica è il compito di chi crede che l’esclusione e il dominio non appartengano ai propri valori... L’universalità del pensiero non deve confondersi con il pensiero unico, in quanto universale essa è capace di racchiudere nell’universalità le diversità. E’ questa la ricchezza dell’Universalità. Cosa diversa è il pensiero unico da cui nasce il Totalitarismo. Se noi ci limitassimo a combattere il neorazzismo perderemmo di vista il problema dell’uomo. La fatica di accettare le diversità esita nel premio della sublimazione e colloca l’uomo e la donna nella sfera del divino. Facile è la condanna e l’esclusione, sublime è il perdono e l’accoglienza. La logica dell’esclusione genera un sentimento di paura che limita l’azione degli uomini e delle donne verso l’evoluzione sociale. La paura blocca le coscienze e innesca un meccanismo di autoconservazione generando l’istinto di sopravvivenza sorretto dalla necessità di esclusione. L’uomo è annichilito, incapace di comprendere le diversità, di accoglierle. Diventa un mero esecutore di azioni indotte da messaggi subliminali che dettano la pratica. Un meccanismo di perversione offusca le coscienze e conduce all’involuzione. Il germoglio della vita subisce il vento della violenza piegandosi fino a insabbiarsi. L’agonia della vita strazia le coscienze e innesca un meccanismo di rimozione che accantona l’evoluzione. Nella scala della vita il gradino più alto diventa insormontabile, meglio tornare indietro. Eppure dopo quel gradino iniziano le distese del mondo che dispiega tutta la bellezza del creato. L’armonia delle diversità si compongono nell’universalità dettando le note per un soave canto. La musica sublime allieta l’esistenza e apre un percorso nuovo di conoscenza. Eppure nella storia quel limite è invalicabile. Perché?". Vi lascio con questo interrogativo.


Daniela Tuscano




13.4.09

quando a parlare è la musica

Oggi non sò il perchè sarà la stanchezza ( anche se non ero con i miei amici ma solo dai parenti un po' scazzato perchè non c''er a nè mio fratrello nè mio cugino con moglie e nipote ) ma non riesco a scrivere granchè , o non ho voglia d'aprire il mio archivio cartaceo ( agend e smemoranda e giorni non violenti 2009 , le precedenti non so dove sono finite nel caos della mia stanza ) . Cosoi pure non riesco a trovare niente in giro per la rete da cui trarre ispirazione per il post . Stavo per mollare tutto quando sulla mia bacheca di Fb un amico o un amica ha messo questo video della  bravissima pianista Rita Marcotullli "La strada infinita" eseguita  al  Teatro Eliseo il 23 maggio 2008



Poiche a volete le canzoni dicono più mille parole ne approfitto per descrivere meglio il blog ai nuov arrivati ne per parlare a gli altri del mio percorso fin qui fatto e  che   proprio  come   questo   quadro  ( la treza  versione dell'isola  dei morti di Arnold Böcklin ( Basilea, 16 ottobre 1827 – San Domenico di Fiesole, 16 gennaio 1901)


Concludo sempre  in ambito musicale    con   una  canzone    Vagabondo  dei nomadi in particolare questa  parte  : <<  Io vagabondo che son io,\ vagabondo che non sono altro,\soldi in tasca non ne ho ma la su mi è \ rimasto Dio. >>    che  è oltre  ad essere  colonna sonora  del  mio...  ehm ...  nostro  blog  che m'accompagna  e m'accompagnera'   come   dimostra  il  dinpito  a  al centro  , nel  mio  viaggio nononostante  la mia  visione del  futuro (  vedere  citazione  al lato   tratta  da ll'album fotografico di  Fb di Giulia ciampi )    Inoltre  essa  ha  : << La bellezza di questo mitologico gioiello è indescrivibile: i parolieri qui hanno messo più poesia di quella che si ascolta in un anno di canzonette, la musica è splendida e fa ricordare, la voce di Augusto è unica nella storia. La commozione però si fonde alla rabbia per lo scadimento della musica italiana finita in mano a divetti televisivi,  dinosauri che cantano sempre le stesse cose banali perché così sono tutti contenti,a deprimenti pseudo-giovani e a  ma - neggioni di ogni risma >>  da  un commento  a  questo video  dell'utente honk1tonk1  che  vivamente  ringrazio   per  avermi fatto   viaggiare  e  tornare indietro  nel  tempo  quando ascoltai  da un disco dei miei    questa   bellissima canzone     http://www.youtube.com/watch?v=g2WfZ-OgRNQ con  questo è tutto buon ascolto e  buona visione    alla  prossima  sempre  vostro cdv o  redbeppe  

29.11.08

chiarimenti e linea del blog







  scena  finale  de L'attimo fuggente (Dead Poets Society) film del 1989, diretto da Peter Weir


<<

Oh Capitano! Mio Capitano!
il nostro duro viaggio è finito,
la nave ha scapolato ogni tempesta,
il premio che cercavamo ottenuto, il porto è vicino,
sento le campane,
la gente esulta, mentre gli occhi seguono la solida chiglia, il vascello severo e audace:
ma, o cuore,
cuore,
cuore!
gocce rosse di sangue dove sul ponte il mio Capitano giace caduto freddo morto.
O Capitano! Mio Capitano!
alzati a sentire le campane; alzati - per te la bandiera è gettata - per te la tromba suona, per te i fiori, i nastri, le ghirlande -
per te le rive di folla per te urlano, in massa, oscillanti, i volti accesi verso di te;
ecco Capitano!
Padre caro!
Questo mio braccio sotto la nuca!
E' un sogno che sulla tolda sei caduto freddo, morto.
Il mio Capitano non risponde,
esangui e immobili le sue labbra,
non sente il mio braccio, non ha battiti, volontà,
la nave è all'ancora sana e salva,
il viaggio finito, dal duro viaggio la nave vincitrice torna, raggiunta la meta;
esultate rive, suonate campane!
Ma io con passo funebre cammino sul ponte dove il Capitano giace
freddo,
morto

>>
(Walt Whitman )

Lo sò che avevo  già risposto   all'interno del precedente  post , alle  domande  perchè sei nostalgico , tu progressista  sei diventato jurassico , detesti al cultura   revival  e  contro le  sue  leggi  culturali  (  nonciclopedia.wikia.com/wiki/Legge_del_revival )  ecc.  . Ma  alcune email  soprattuitto di nuovi  utenti urgono chiarimenti .
Se  essere  nostalgici   significa   :  trovare in essa  un incentivo  ad  andare  avanti  cioè   guardare   ritornare  indietro \  al passato   come stimolo per il futuro  o  per  capire  dove  siamo e  dove  stiamo andando  o dove  andremo   allora  crocifiggetemi pure  perchè lo  sono (  come credo anche alcuni di voi , visto  il tenore  dei post  )  .
 Se  invece  , lè fine  a  se' stessa  è  sempre  sbagliata  e  fuorviante  \ passiva  ,  cosa  che  è nei media e nella maggior  parte della cultura  d'oggi  (  vedere  url precedente  )  allora   non  lo sono  , anche  se  spesso ( adesso molto  meno rispetto  a tempo  fà ,ma  non ne  ho colpa  se    sono delal  generazione degli  anni '80 )   ci cado , ma  purtroppo stò invecchiando  con i miei 32  anni  33  a fine  febbraio  .

Spero d'essere stato chiaro  .   Ma  se  avete  ancora  dubbi  esprimeteli   pure  non solo via email  ,  ma  anche  nei commenti  . 

sempre  vostro  Cdv

4.7.08

Le occasioni perdute e ritrovate. Rileggere Pascoli

E’ forse inevitabile collegare quest’autore all’infanzia. Alla mia, segnatamente. Non posso esimermene, poiché fu il secondo poeta che incontrai, dopo Ungaretti (quello della Madre, non di “M’illumino/d’immenso”) e prima di Grazia Deledda, l’altra grande passione della mia gioventù. Nell’antologia - il “libro di lettura” - i versi di Fides spiccavano dietro un’immagine di bimba attonita, dagli occhi nerissimi e curiosi, immersa in un verde lussureggiante.


Come il vastissimo parco del mio collegio: mondo protetto, involucro coalescente, lontano dalle brutture e dalle violenze della realtà esterna, e cattiva. Un luogo che sarebbe piaciuto al Pascoli, così folto di siepi che il guardo escludevano e le suore candide, madri spirituali, spose d’un marito celeste. Giardini chiusi, fonti sigillate. Eravamo bambini e lui il cantore buono delle dolci ninnenanne, dei trepidi vagiti, delle umili e fragilissime nonnine… Inevitabile non associarlo all’infanzia, ho affermato. Sì. Eppure, errato.


Certo, Fides non aveva l’andamento solenne e austero della Madre ungarettiana, e ci coinvolgeva molto di più; ma come spiegare il senso d’inquietudine, di confuso smarrimento, di strisciante malinconia che mi assaliva dopo la lettura di quei versi?


giovanni_pascoli.jpg


Percezioni vaghe e incomprensibili, ma reali.


Nel 1961 Pier Paolo Pasolini - che si laureò con una tesi su di lui - così scrisse a proposito del Nostro: “Non lo amo molto, Pascoli. Egli era un uomo arido, inibito, infecondo, ma a questo sopperiva con una vasta ispirazione […] linguistica. Tutte le esperienze innovative del nostro secolo, buone e cattive, hanno avuto origine in lui. Perciò egli è importante culturalmente. E, si noti bene, tutte le tendenze stilistiche, che si sono sviluppate dai suoi esperimenti - spesso rozzi e provinciali, sia pure - sono state tipiche dell’antifascismo culturale del Novecento. Un antifascismo puramente passivo: ma è già molto”.


Pasolini aveva ragione nel definirlo innovatore linguistico: chiaro, comunicativo, immediato, vicino alla sensibilità contemporanea, se non più a un mondo rurale scomparso. Ricorreva spesso all’onomatopea, che rende “internazionale” il linguaggio poetico: non per nulla il Nostro inseriva nei suoi testi molti vocaboli stranieri (come in Italy e The hammerless gun); espressioni disusate, per l’evocativo senso del mistero; il tutto in un periodo franto, dal ritmo ora cadenzato, ora sincopato, alla Debussy (ma perché non considerarlo, in qualche misura, un antenato dei nostri migliori cantautori?).


Tra gli aggettivi che Pasolini utilizzò per descrivere l’autore romagnolo, spicca l’ultimo, severo “infecondo”. Pascoli lo era anche fisicamente: pingue, molle, greve. Rintanato nella sua casa di campagna con l’inseparabile sorella Maria, cui dedicò diverse poesie (ma tutte o quasi “a margine” della sua produzione maggiore). Il segreto di Pascoli, ingenuo e perverso, resta tale: un desiderio celato, smorzato, sublimato.


Una falsa innocenza


All’inizio del Novecento l’Europa desacralizzata perdeva definitivamente i suoi valori millenari. Alle pressanti esigenze di nuovi soggetti sociali, che si affacciavano da protagonisti alla ribalta della storia, fascismo e nazismo opposero una reazione feroce in nome del passato. Furono movimenti anti-democratici, teorizzatori della divisione tra classi ed etnie, ovviamente bellicisti e misogini; o, per usare un neologismo molto efficace di Luce Irigaray, “uomosessuali”. L’inferiorità naturale della donna, sanzionata dalla legge fino a tempi recentissimi, cominciava a venir sistematicamente contestata, promettendo autentici sconvolgimenti di consolidati equilibri. Di qui la riaffermazione - belluina, benché vana - dell’ordine, della forza, e della sottomissione.


Il timido e impacciato Pascoli, anzi, il professor Pascoli, viveva più di altri le contraddizioni d’un mondo rovesciato, crudele, affascinante e incomprensibile. Il suo smarrimento era necessariamente anche sessuale: dopo le tragiche vicende che contrassegnarono la sua giovinezza, sognava di trascorrere la sua vita “soave/tra le sorelle brave,/presso la madre pia”. Una risposta tutt’altro che virile; ma, anche l’anelito a una vita attenuata, dove l’erotismo era apparentemente rimosso, perché incuteva paura, schianto, violenza. Altro che cantore dell’infanzia!


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Valida lezione


Fosse stato più consapevole, o coraggioso, il nostro poeta avrebbe potuto diventare un vero ribelle. Ma Pascoli non aveva la forza e, forse, neppure la possibilità - non nella sua condizione, non in quell’Italia umbertina - di trasformare la sua perversione in un elemento di lotta serrata alla società e all’ipocrisia della normalità, come riuscì a Proust e, ancor più, a Gide e a Virginia Woolf. Le sue aspirazioni restavano borghesi. Ma agiva da noi; e fu “già molto”. La parte più nobile dei nostri intellettuali preferì l’ambigua dolcezza del suo umanitarismo aprico alle muscolari fanfare mussoliniane; e fu “già molto”; sedusse Pasolini; e fu “già molto”.


Ogni cosa, ogni umile oggetto, situazione, persone divenivano per lui motivo di compassione, quindi di poesia. Precursore del minimalismo? Piuttosto, paritario: nel mondo malvagio e assurdo, il desiderio, l’aspirazione, l’illusione della bontà pure resta, in qualsiasi luogo essa si nasconda; sia pure in un animo vagolante e dubitoso. Non più divisioni nette fra bene e male: e fu “già molto”.


Così il Fanciullino garrulo e antico viveva nel cuore del poeta: e fu “già molto”; fu meglio; fu giusto.

16.6.08

Parco giochi della mia infanzia

Parco giochi della mia infanzia, quando hai perso le stagioni? Quando i tuoi prati, oasi alate d'un circoscritto paradiso, hanno smesso di risuonare di voci tinnanti? Dove l'erba ha assorbito muta il cilestrino colore di garruli giochi? Eravamo uno sciame, allora, figli svettanti d'un futuro assolato. La bicicletta e gli schettini, il rapido vortice di pantaloni scampanati, beatamente implumi e frondosi, tra boom e austerity. La certezza d'una vacanza al mare, e tuttinpiedi davanti alla maestra. Qualcuno già nutriva un pensiero nascosto, un sottile e inquieto rigo musicale tra i risvolti delle casacche a quadri. Il saggio di danza, e ragazzine sparute più che aggraziate. Le lezioni di judo per i maschi, poi qua e là, circondati da un'ebollizione di generi, scompigliati fra barbe lunghe, camicioni colorati, e già qualche tocco di trucco su guance ruvide, si assaporava il fermento d'una porta arcana, d'una primavera sovvertita. Ma nessuno ci cancellava il sorriso. Niente poteva turbare il nostro coraggio fresco e lacustre.


Parco giochi della mia infanzia, perché ora giaci abbandonato? Inutile come un cerino umido, lasci vagolare, distrattamente, una desolata famigliola. Si riapproprino del cielo, riafferrino le tue stinte altalene. S'illudano ancora, questi figli del Duemila, ignoti bambini, obsolete novità. Riprendano il loro giorno, godano delle tue albe germinali, tornino a riempire, con cirri luminosi, il nostro cielo di città.


                     Daniela Tuscano

10.6.08

chi lo ha detto che le occasioni perdute rendano tristi




Domenica sera ero tornato dalla gita fatta nell’Arcipelago de La Maddalena, , con l'associazione culturale e ambientalista camminalimbara ( www.camminalimbara.com )  e in collaborazione con l’Associazione di arzachena “GAIA TRA LE ONDE” stanco e contento anche se un po' triste per essermi dimenticato per il 4 anno consecutivo la macchina fotografica . Infatti non ho potuto fotografare i panorami e i gabbiani che si avvicinavano a prendere il cibo  dale  mani  dei bambini e non solo .
Ma appena ho ascoltato omaggio alle occasioni perdute di Bollani





 i primi 4 pezzi , mi sono accorto che non sempre le occasioni perdute sono sintomo di tristezza . Disco bello , non eccelso , come mi sarei aspettato conoscendo Bollani un vero animale da palcoscenico sia in gruppo ( e i pezzi fati con il gruppo lo dimostrano ) che da solo infatti ed andato oltre la richiesta degli autori del film aggiungendovi pezzi suoi in solitario .

7.6.08

c'era una volta gli stazzi




per i non sardi  che  mi chiedono  visto che ne  ho parlato  molto nei primi post  di  questo notro blog  cosa sono gli stazzi   ecco qui la risposta

6.6.08

intervista a me stesso

Alcuni  miei ops  nostri   nuovi  utenti   che invito (   se nel caso l'url della tag aggiornamento post  che si trova  sul lato  destro  del blog  dovesse funzionare male    , come molti si stanno lamentando , di cliccare la   tag  aggiormamento faq   che trovano  nei post in cui usano tale catgoria  o cliccando su aggiornamento faq  che trovano nell'elenco delle categorie   )  mi  chiedono uleriori detagli su di me    gli accontento   riutilizzando ed  aggiornando   alle mie carateristiche   questo testo  che s'intitola  appunto



CONFESSIONI...



Pubblicato in occasione del ventennale della morte di Ignazio Silone, avvenuta a Ginevra il 22 agosto 1978, su «Quaderni Siloniani», rassegna internazionale diretta da Luce d’Eramo e Vittoriano Esposito, (Pescina), n. 2, 1998, pp. 3-5.
Il testo originale si compone di quattro cartelle dattiloscritte ritrovate dal nipote Romolo Tranquilli, di fatto una vera e propria autointervista


N.b


si ringrazia  l'associazione  http://www.qualevita.it/ per  avermela  scannarezzatita  dall'agenda  giorninonviolenti 2008  ( dedicata  quest'anno a a tre  grandi  dell a  Nonviolenza : Martin Luter King  , Gandhi  , Ignazio Silone   di cui questy'anno si celebra il 30° della morte  )  Se non riuscite  a trovare l'originale   scrivetemi   cliccando sopra " per contattare Compagni di Viaggio "  lo trovate  affianco  ai commenti sottomi post 




1) Come spieghi la tua tendenza alla riflessione e all’autocritica ? Forse mi viene dalla mezz’ora di“meditazione”serale e non solo   che facevo da ragazzo . Non ne posso fare a meno.Infatti i miei gentori e i  miei  amici mi dicono che  mi piango  addosso e mi prendo colpe non miei  ( adesso un po' meno perchè  ho imparato a  discernere  quando  è autocritica  e quando  è solo piangersio addosso e  quando  prendermi colpe  non mie  e quando prendermele  ) ; 2) Hai riflettuto a questa domanda: perché scrivi ?  Per comunicare.Per mantenerrmi vivo 3) A quali lettori pensi, di preferenza, quando scrivi ? A donne, a uomini inquieti, disposti anch’essi a riflettere. 4) Cosa pensi di offrire a essi coi tuoi scritti ? Almeno un po’ di compagnia.una  voce  fuori dal coro  ,  dare voice  a chi non ha voce nei media ufficiali  . Come difenderti dal conformismo acritico  e  di  come evitare di mandare il cervello all'ammasso  5) E agli altri, ai lettori occasionali ?  Una pulce nell’orecchio, un granello  di sabbia  6) Quale influenza ha  la critica ?   se sono costruttive    ( anche se  feroci   )  ben vengano  , se  sonoi strumentali  o  gratuite  \ innoportune   mi scivolano via  e  sono come  il << ( .. )  Non ragioniam di lor, ma guarda e passa.  (..) (dalla Divina Commedia, Inferno, Canto III, 51 ) opure  come  risponde  lo stesso  Silone  a tale  domanda  : <<  Forse nessuna. Ho sempre avuto l’impressione, leggendo le recensioni dei miei libri, che non si tratti di me >> 7) I tuoi narratori preferiti? Quelli che talvolta torni a leggere ? Cervantes, Tolstoi, Alende  , Marquez ,Omero ,  ecc 8 ) Quale mestiere, allora, sognavi per più tardi ? lo  storico . 9) il dono di natura più ambito ? La buona salute 9) Adesso, le tue occupazioni preferite? Leggere, conversare e cazzeggiare 10 )  Quali sono stati gli incontri più importanti della tua vita ? Carlo Gubitosa ( il responsabile  e tra i   fondatori di www.peacelink.it  ) , Vincenzo Cirami, Paolo Fresu  11) Quali personaggi della storia italiana  Della nostra epoca e non  ?sono ora per te più stimolanti ? Gramsci , Pertini,Giovanni XXIII  , Giovanni Paolo II , Gioacchino da Fiore, Francesco d’Assisi, Pietro da Morrone (Celestino V), Carlo Cafiero , Sante Caserio  , Enrico Malatesta   , Salvemini  ,  la francese Simone Weil., Don Lorenzo Milani , Padre  ernesto balducci  e  padre  Maria turoldo , don luigi  ciotti  , ecc  12) La data più importante della storia universale e nella cronaca recente ? Il 25 dicembre dell’anno l anno  in cui   nacque   quello che io  considero il pri o rivoluzionario dela storia  ; e il 14 luglio 1789  anno della  rivoluzione francese  . La primainternazionale  . Il Concilio Vaticano Il ., 13 )  Gli eroi militari più ammirati ? qui concordo con Silone  : << Giosuè, nell’atto di fermare il sole, e il bravo soldato Schweik.>> 14 )  Perché ti sei allontanato dalla vita di partito ? Perchè  come diceva  Silone  stesso  La lotta per il potere non m’interessa.Ma  soprattutto perchè ( per  parafrasare  de  Andrè )  non esistono  poteri biuoni   15)  Sei però stato in un partito per molti anni  Perchè  ho imparato  in famiglia mia nonno paterno fascista  , mio padre  e mio zio  sinistra extraparlamentare ( marxista -lenninista  il primo   potere operaio \ volante rossa il secondo ) mia madre berlingueriana    e cosi credevo anch'io   prima d'aver  letto gli scrittori anarchici  o comunisti libertari  , per un certo numero di noi, la politica era, in quel tempo, un'altra cosa . Poi dopo aver letto la  storia " segreta  " degli ultimi 60  del nostro paese ( di gladio ,  strategia dela  tensione  , p2 , mafia  ,  crak economici  , ecc )  ho  cambiato idea 16) I partiti sono però anche portatori di idee. Si,in teoria  ma un’idea adottata da un’istituzione diventa facilmente ideologia, e i suoi fautori, propagandisti, e quindi vuota  o sovrastruttura  come diceva Marx 17)  Puoi concepire una vita politica democratica senza partiti ? Una bella domanda  No se  s'intendono  come  gruppi ideologici  Si  se s'intendono come liste civiche.Infatti Lo diceva  anche Silone  : <<  Sarebbe tuttavia utile che i partiti non avessero il monopolio della politica.>> 18)  Che ne pensi del parlamento ? Non credo che quella parlamentare sia la sola forma possibile di democrazia.19)  A tuo parere, quale sarebbe preferibile? Quella che si basasse maggiormente su forme di democrazia diretta e riducesse al minimo la delega dei poteri a dei politicanti professionali.e  favorisse  le spinte dal basso  comne  sta facendo  (   anche  se  con un po' d'ambiquità  ) beppe Grillo .,  20 )  Che ne pensi dell’impegno degli intellettuali ? qui la penso come  Silone   : << Lo ritengo degno di rispetto se corrisponde a una vocazione personale; abietto o commiserevole, secondo i casi, quando comporta la subordinazione a un apparato.>>.,  21)  Credi nella fatalità del progresso? Non credo in nessuna fatalità. Il progresso è possibile. Per progresso intendo una ulteriore umanizzazione delle relazioni umane ,22)  Credi che l’uomo sia libero? Penso che l’uomo possa essere libero. se usa  il libero arbitrio cioè il suo spirito critico e il cervello ., 23)  È anche responsabile dei propri atti ? Certo, nella misura in cui è libero e  nonmanda il cervello all'ammasso .24) Credi che sia possibile un ordine politico perfetto? No, purtroppo., 25) Non credi nella possibilità di istituzioni, autorità perfette?  Disgraziatamente no. l'autoritànon è mai perfetta  . 26 ) Non credi in uno stato cristiano ? Fra i due termini, stato e cristianesimo, mi pare che vi sia incompatibilità. 27)  Credi almeno in una società cristiana ?  Sarebbe cristiana la società in cui l’amore e il rispetto e la solidarietà  quella disinteressata sostituisse le leggi.28) Cosa decide, in ultima analisi, il suo carattere? La coscienza. Voglio dire, la coscienza dei suoi militanti.29)  Insomma, sei pessimista.A volte sono come leopardi 30) Hai fede nell’uomo?  Ho una certa fiducia. Ho fiducia nell’uomo che accetta l’inevitabile dolore dell’esistenza e lo sopporta con qualche certezza.

con questo è tutto ala prossima

31.5.08

I Lucent Dossier

il circo al tempo della postmodernità



Lucent Dossier

La straordinaria compagnia dei Lucent Dossier ha davvero stile da vendere.


Possiamo definirli come un felice incontro a metà strada tra il Vaudeville Circus (appellitavo del quale spesso si fregiano) e il medicine shows, spettacoli molto in voga negli Stati Uniti durante il diciannovesimo secolo in cui la commedia incontrava la musica e la giocoleria, il freak show si ibridava con le più assurde novità sensazionali in ambito medicamentoso.


Quelli dei Lucent Dossier sono show affatto nostalgici, in cui performer, nani, ballerini, DJ, contorsionisti e caberittisti trovano eguale spazio. Diverse anche le influenze, la cultura dei figli dei fiori, i ravers, l'ecologismo; tutti stimoli che si commistionano in maniera sapiente e raffinata.


In principio fu il Burning Man la manifestazione che dal 1986 raccoglie milioni di visitatori nel deserto del Nevada (ma all'inizio si svolgeva sulla spiaggia di Baker Beach a San Francisco). Già, perchè i creatori della compagnia, i tre fratelli Fleming e Lady Dream Rockwell, coreografa di tutti gli spettacoli si sono esibiti proprio lì per la prima volta, mettendo in scena visioni oniriche e, perchè no, orrorifiche in cui sembra quasi di riconoscere il tratto dell'illustratore e maestro del macabro Edward Gorey.


I nostri oltre a esibirsi nei festival di tutto il mondo (Coachella e Lollapalooza in testa) hanno affiancato molti artisti e musicisti nelle loro performance, dagli At the Disco ai 30 seconds to Mars fino ai Flaming Lips. Nota particolare, il rutilante carrozzone ha anche trovato il tempo per ospitare un fantastico sevizio fotografico di Steven Meisel proprio per l'edizione italiana di Vogue (l'immagine pè tratta proprio da questo portfolio).




Quando si dice quasi quasi me ne vo' col circo!



potete trovare i Lucent Dossier sul loro sito e anche su myspace.

15.5.08

elucabrazione mentale sull'amore e il suo significato





dopo le mie esperienze deludenti in tale  campo  e dopo aver sentito di storie d'amore ( e sesso ) precoci e violente come  l'ultima ( ? ) quella avvenuta qualche  giorno fà  a  Niscemi  (  vedere il  mio post  precedente   mi chiedo Cos'è l'amore ?esiste ? a che serve ?
L'ho chiesto a molti... Mi è stato detto che l'amore è il sentimento più forte del mondo, il sentimento che lo fa muovere, che lo fa giare. Mi è stato detto che l'amore è un qualcosa di appiccicoso, qualcosa che attacca due persone, e può essere un bene nel senso che quei due resteranno sempre insieme, così come può essere un male perchè nello stare sempre attaccati uno dei due, prima o poi, potrà anche scocciarsi e cercare un solvente per scappare via lontano. Mi è stato detto che l'amore è la cosa peggiore che ad un ragazzo possa capitare. Mi è stato detto che l'amore è una brutta bestia... una medaglia con due volti. Mi sono state dette un sacco di altre cose... così tante che ora non le posso ricordare tutte, così tante che non entrerebbero mai in questo piccolo blog.
Chi seguire? A chi credere? Su quale teoria appoggiarsi? Tutte? Nessuna? Io credo che ognuno debba farsi una propria idea dell'amore... ma ancora non riesco a farmela e o forse non voglio affrontare questo  mio  tabu' o guardare oltre  queste mura , a  guardare  oltre  la paura  per  parafrasare una  famosa  canzone ma già avervi parlato di questa ... elucubrazione mentale mi sembra il primo passo .

28.1.08

UNA DOMANDA MOLTO IMPORTANTE-APPELLO

Una domanda importante...


Mesi fa lessi su Tuttosport,di una tourneè o comunque di un viaggio in Sud America di una Nazionale italiana anni 60/70 e di un calciatore sconosciuto e  forse senza squadra che in una partita di allenamento (forse e dico forse,in Venezuela..) con gli Azzurri aveva umiliato la mitica difesa,segnando più di un gol e rivelandosi da solo imprendibile per i nostri e vincendo tutti i dribbling.Alla fine del primo tempo il fantomatico giocatore non scese più in campo e ciò fece molto felici i nostri.Questa "storia" vera è stata riportata da un giornalista italiano che incontrò,molti anni dopo,questo "campione celato" su di un aereo.Il giornalista a tutta prima non credette a quest'uomo,pensando ad una sparata,ma tempo dopo incontrò l'ormai-già-in-pensione-capitano (di cui non ricordo il nome!) e quest'ultimo gli disse che era tutto vero e che per lungo tempo la Nazionale e la Federazione tacquero a proposito di questo umiliante segreto : la mitica difesa italiana incapace di fermare,anche solo per poche volte,uno sconosciuto calciatore.


Allora volevo chiedere al mondo il nome di questo calciatore (il racconto è stato pubblicato da Tuttospor appunto)e di quale Nazionale si tratta!Se non  sapete rispondermi indicatemidove andare e come fare per ottenere queste informazioni.


Per favore,documentatevi e rispondete numerosi perchè per me questa informazione è importante!


Grazie!


Brian Mercury

24.12.07

Senza titolo 2435

visto le polemiche  che ancora  la legge  sulla fecondazione assistita  continua  a suscitare  mi  chiedo   nonostante  ho  già una  risposta  : cosa  è più duro per una donna   che decide  di sottoporsi alla fecondazione ,uccidere il futuro  nascituro  al  4 mese di gravidanza  nel caso dagli esami  sarà dimostrato che soffrirà di una malattia  rara  od  ereditaria  che lo perseguiterà  per  la sua esistenza --- come nel caso  della talassemia  diffusa  nella  mia regione ---- oppure  ucciderlo ( anche se  adesso  si  è arrivati  a  un avanzamento delo studio  dove  l'analisi dell'embrione  e  quindi  l'impianto  e l'eventuale  soppressione  può essere  fatta   già  prima  che  si formi   il Dna  e  quindi  vitra   )  con l'analisi pre impianto rifiutando  gli eventuali  embrioni malati ?
a voi la  scelta  .  io  la mia l'ho già  fatta  anche se un po'  sofferta  al referendum  del  2005   trovate  sotto  i miei  articoli  prima  dela campagna  del referendum e  sulla  campagna  del  referendum  per  gli altri  pos  campagna referendaria   cercate  nell'archivio  giugno  \ luglio 2005 

  approfondimenti 



8.7.07

Senza titolo 1930

Sul pulman delle  06.20 (  unico  che mi permette d'arrivare prima delle  09.00 orario dell'appello  )  che  mi portava  a Sassari  per  non pensare all'esame e controllare l'ansia e al tensione e farmi prendere da essa , e  fare brutte figure con chi mi circonda oltre a far respiri profondi  , mi metto a pensare  .                                                               E proprio durante  " questa  attivita  "  che mi viene in  mente la risposta  ad un questo fattomi  in rete da una nostra ex iscritta e ora   esterna cdv  : << Come fai a raccogliere le fila di una vecchia vita ? come fai ad andare avanti, quando nel tuo cuore cominci a capire che non si torna indietro ? (Frodo in IL Signore degli Anelli - IL  ritorno del Re) >> .

Primo quesito
Facendo come dice il poeta   Catullo  nel carme 
8 riportato qui sotto


Miser Catulle, desinas ineptire,
et quod vides perisse, perditum ducas.
Fulsere quondam candidi tibi soles,
cum ventitabas, quo puella ducebat
amata nobis, quantum amabitur nulla!
Ibi illa multa tum iocosa fiebant,
quae tu volebas nec puella nolebat.
Fulsere vere candidi tibi soles.
Nunc iam illa non vult: tu quoque, inpotens, noli
nec, quae fugit, sectare nec miser vive,
sed obstinata mente perfer, obdura.
Vale, puella. Iam Catullus obdurat
nec te requiret nec rogabit invitam.
At tu dolebis, cum rogaberis nulla:
scelesta, vae te! quae tibi manet vita?
quis nunc te adibit? cui videberis bella?
quem nunc amabis? cuius esse diceris?
quem basiabis? cui labella mordebis?
At tu, Catulle, destinatus obdura.

Traduzione

Infelice Catullo, smettila di vaneggiare,
e quanto vedi perduto, consideralo come perduto.
Un tempo brillarono per te luminosi giorni,
quando accorrevi sema tu, Catullo, ostinato tieni duro.pre dove voleva la ragazza
da me amata quanto nessuna sarà mai amata.
Allora davvero avvenivano quei molti giochi d'amore
che tu volevi e che la ragazza non disdegnava.
Veramente brillarono per te luminosi giorni.
Ormai ella non vuole più: anche tu, pur se incapace di dominarti, cessa di volerlo
e non inseguire lei che fugge, e non vivere come un infelice,
ma con animo saldo resisti, tieni duro.
Addio, ragazza. Ormai Catullo tiene duro
e non verrà a cercarti né ti pregherà, se tu non vorrai.
Ma tu sì che te ne dorrai, quando non ti saranno rivolte preghiere:
sciagurata, guai a te! Quale vita ti resta?
Chi ora si avvicinerà a te? A chi sembrerai bella?
Chi ora amerai? Di chi si dirà che tu sia l'amata?
Chi bacerai? A chi morderai le labbra ?
Ma tu, Catullo, ostinato tieni duro.


oppure  nelle cose che  non riguardano l'amore   seguendo  questo consiglio di un'altra cdv  esterna  ma nota  a che segue  il mio blog  dalle origini dato che hoi recensito   dele sue mostre   di quadri  e un  suo libro   (www.lunadivetro.it)  che  alla mia  domanda  in cui  riportavo l'aforisma di De Andrè sul passato  mi rispose   cosi : <<  è passato  perchè non puoi più cambiarlo  (...) . dunque accetta  che tu non sia potuto essere diverso  da ciò che sei stato  e  guarda  avanti  >> e  ci aggiungo io resisti  ed utilizzalo  per  evitare di rifare  gli stessi errori .

secondo quesito

quando non c'è più niente da fare  .  E accettando  quello che  ho fatto,trasformando  il senso di cpolpa \ il rimorso in  esempio per il futuro  e poi eliminandolo  .

Ne approfitto cosi per rispondere  a chi mi dice  che  :  non prendendo  l'iniziativa lasciandosi trasportare dalla vita rinuci a combattere e quindi mi arrenda  .
La lotta  contro  ciò che non ci piace  può avvenire  in  due modi  combatendo  contro i mulinio  a vento  ottenendo spesso  vittorie  effimere  o  sprecando  tempo  ed energie  oppure lasciandosi  traportare  dalal corrente dela vita  e laciando che sia lòa vita  a splamare    te  e tu a plasmare lei  .


Infatti   non tutto si  può ottenere  subito o abbattere  direttamente Infatti certe volte le cose     si possono  anche trasformare .
Ciò  che  sembra invalicabile \ insormantabile  magari aspettando  o non facendo  niente   crolla da  solo  per una semplice scalfitura   come  un vetro  o un granello di sabbia  negli ingranaggi  .

In amore  e qui riprendo l'argomento  acennato  sul post  di questo blog  e  nei commenti  dopo   visto che ho preso  quello che  vengono chiamati due   picche sia pocriti (  quelli  che  odio  ) sia  franchi e diretti ( quelli che popreferisco e che mi fanno stare meno male  )  sia  innamoramenti   come  ( anche se ancora non a quel livello  ) la famosa LA BALLATA DELL'AMORE CIECO (O DELLA VANITA') di... non ha bisogno  di presentazioni perchè scometto che dal titolo  ed dal video,sotto riportato, a lui dedicato  avreste già indovinato  chi chi si tratta 








potete vedere il mio  post  del 14\02\2007 e  la  poesia  di stefano benni  io  tiamo per l'agenda  del 1995  di smemoranda di cui  potete trovare  qui il testo . Infatti sono  , oltre ad essere singolo , da   da quando avevo 20 che nopn copulo \ faccio l'amore  , tanto che i miei amici  mi voglio pagare o  m'invitano ad  andare  a prostitute  ,  cosa  che io  odio  ( ma che riprenderemo in seguito non vorrei annnoiarvi  )  o  mi fanno  scherzi  via sms  fingendosio  ragazze innamorate di me e  ....


19.6.07

Senza titolo 1898

(..) in un momento qualunque
bussando forte alla porta
e poco importa se sarà il vento o una tempesta di emozioni
forse è soltanto la vita che
ci viene a cercare dopo un'attesa infinita finalmente
ci ritroverà
ah, ah, Ambaradan, la vita che verrà
(..)


( ambaradan  degli YoYo Mundi )



N.b
per  i soliti  problemi ( su cui non mi dilungo ) per  coloro che  non usano  la feccia  di  windos xp  ma  linux   gli  url  in nero  sottolineati  sono   collegamernti  ipertestuali ovvero  siti cliccabili 



Dopo  una  discussione con un amico di amici  che mi   dice  ma   smettila di lottare contro i mulini a vento \ muri di gomma e  fuggi un po' da te stesso   rispondo  sia  con queste  frasi  estrapolate dal  video  che riporto qui   ( tratto dal bellissimo  film radio freccia di Luciano Ligabue )


 


<< Buonanotte.  Quì è Radio Raptus, e io sono Benassi  -  Ivan. Forse lì c'è qualcuno che non  dorme.  Beh, comunque che ci siete oppure no io c'ho una cosa da dire ... [...] credo che la voglia di scappare da un paese con  20.000  abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso,  e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddy Merckx;  credo che non è giusto giudicare la vita degli altri,  perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.  Credo  che  per  credere,  certi  momenti,  ti  serve  molta  energia.  [...]  >> 
.
E' vero che 
fuggire d se stessi è si utile  ma  fino ad un certo  tempo ed è ( almeno  in base alle mie esperienze personali   di cui parlerò   prima  o poi  )   solo qualcosa  di effimero 
E poi  non sempre si può  farlo.  infatti  come dice  la  canzone  sopra riportata  qui    alla testa  del  post  d'oggi  tratta  dall'album   la  bellezza  dei margini 2002 ( ne  vedete la copertina a destra )  . Alla stessa  maniera  Fuggire dal tuo paese  bidda ( come si dice  nella lingua sarda ) è si fattibile   ma  non è un qualcosa  di eterno  ( poi   la situazione varia da  casdo a  caso )  perchè sia  che  ci fuggi  sia   fisicamente sia   mentalmente   ci ritorni  o  con la nostalgia   come ;  Verga  e capuana  con le loro opere letterarie  sia  ine  entrambi i modi  Salvatore Satta nel suo ultimo romanzo il giorno del giudizio  (vedere  collegamento testuale  del  post precedente) oppure  come Gabriel Marquez che ritona sui  luoghi del  suo cent'anni di solitudine  oppure   come  capita  a molti anzianoi che vogliono o tornare  a morire nel proprio paese d'origine  o chiedono  d'essere  seppelliti  li  .
E poi
io non faccio ( cosi rispondo  ad alcuni commenti sparsi nei meandri del blog ed  alcune   domande  dei miei cofondatori  che mi  continuano  a chiedermi e  a rinfacciarmi    :<< come mai  hai gente  che  scrive  poco  o invitata  non ha mai scritto  o  su certi bellissimi post nessun o  commenta   come  mai  continui a scrivere ? se proprio devi scrivere per te   e non per la gente  perchè non chiudi il blog  e tieni il tuo archivio cartceo ? >>. E' vero che  a volte scrivo per me  , è che i miei scritti sono incomprensibili con errori di battitura,digrmmatica e di ortografia ( e quando posso cerco di correggerli  nell'aggiornamento dei post )  perchè scrivo in fretta e in alcuni di getto (  come ho imparato  dalla  guida  come comunicare  che  si suddivide  :
1) Intervenire sulla stampa gratuita Quelli principalmente diffusi in Italia sono tre: "Leggo", "City" e "Metro",ecc : 2 ) Come scrivere una lettera al direttore Alcune idee, trucchi e "regoline" di base.... del  sito www.fattisentire.net lontanissimo  anni luce  dalle mie  posizioni ,ma utile per fare contro informazione) oppure  ci sono giorni in cui le crisi di congiuntiviti aggiunte alla mia forte miopia   sono molte  forti  , comunque cercherò  di starci più attento
Ma a differenza  di quanto
dice sul suo bellissimo e poetico  blog la nostra  cdv  nuvolanelcielo dal cui articolo\post   ho tratto l'ispirazione   per il post  d'oggi , io  non fuggo (  o se lo faccio  è raro ) ma me frego  e vado avanti perchè trovo giovamente a confrontarmi  con altre persone e scambiare esperienze in merito soprattutto  con chi la pensa diversamente da me  quando ovviamente  è possibile

29.5.07

Senza titolo 1860


Cercando  in rete   delle canzoni per la colonna sonora di questo blog   sono  capitato su tre canzoni  canzoni  molte belle  ed intense   entrambe  adatte  per questo   post  punto di non ritorno del neonazista massimo morsello ( chi vuole trova qui il testo e qui un esibizione live  )  in volo  senza  rimorso  di zucchero  ( di cui trovate i testi sul sito ufficiale del cantante ) ho scelto per  coerenza con i miei valori  

IL volo


Ho camminato per le strade
col sole dei tuoi occhi
ci vuole un attimo per dirsi addio… spara
Che bella quiete sulle cime
mi freddi il cuore e l’anima
ci vuole un attimo per dirsi addio…
Per questo troppo amore, per noi
per questo bel dolore
ti prego no, ti prego lo sai!
Sogno, qualcosa di buono
che mi illumini il mondo
buono come te…
Che ho bisogno, di qualcosa di vero
che illumini il cielo
proprio come te!!!
Ho visto il sole nei tuoi occhi
calare nella sera
ci vuole un attimo per dirsi addio… spara
Che bella quiete sulle cime
mi freddi il cuore e l’anima
ci vuole un attimo per dirsi… addio!
Ma dove andranno i giorni e noi
le fughe e poi ritorni
Ti prego no, ti prego lo sai!
Sogno, qualcosa di buono
che mi illumini il mondo
buono come te…
Che ho bisogno, di qualcosa di vero
che illumini il cielo
proprio come te!!!
Siamo caduti in volo
Mio sole
siamo caduti in volo!
Siamo caduti in volo
Mio cielo
siamo caduti in volo!
Baby don’t cry, baby don’t cry
baby don’t cry, baby don’t cry, baby don’t cry
per questo amore immenso, per noi
e il gran dolore che sento
ti prego no, ti prego lo sai
Sogno, qualcosa di buono
che mi illumini il mondo
buono come te…
Che ho bisogno, di qualcosa di vero
che illumini il cielo
proprio come te!!!
Che ho bisogno, di qualcosa di buono
che mi illumini il mondo
proprio come te


A volte , a volte  , sotto  la doccia  ( almeno per me )  succede  di pensare  / filosofare  anche  sul proprio passato . 'Ma  oggi durante tale  " rito "  mi  mi sono detto BASTA  .
Il  rivagare il mio passato   era solo una  nostalgia inutile ,  piangere sul latte versato , un se  avessi fatto diversamente  , se non avessi fatto  cosi ,.perchè  mi sono comportato  cosi , ecc .
Insomma un  crocifiggrermi  , darmi addosso per  le  str..... ehm  porcate che  ho detto  , scritto , fatto  , verso detterminate  persone , idispiaceri che ho dato ai miei ,  il rimpiangere  ( con relativi rimorsi ) d'aver perso
quelli che avrebbero potuto esseredegli ottimi  e proficui compagni  ( compari)  di   viaggio  .
Ecco che mi sono detto  :   che questo ritornare indietro non era proficuo , come  quello  (  trovate qui a destra la copertina  e qui la trama  )  del     n° 249  "  ricorsi sepolti   di Dylan Dog ,ma solo una sofferenza  anzi peggio  un dolore  inutile  .
Infatti più si ritorna indietro  peggio si sta . Tale scelta dev'essere  proprio un caso estremo  \ disperato  (  oppure essere  sadici  )per riaprire vecchie ferite  e  e non dare al tempo la possibilità  al mtyempo e all'oblio   di chiudere (  rimuovere ) e rimarginare \ cicatrizzare tali ferite dolorose  che  ti fanno star male  e  ti fa  soffrire  a volte inutilmente  .
Lo so che   certe decisioni non sono indolore  e facili  ma è  la  soluzione migliore  . Infatti  andare  avanti   chiudere o strappare quella pagina della  tua vita  ti permette  , dopo un po' di dolore  , di vivere  meglio  ed  essere più libero di creare  , senza  essere condizionati  dal peso ( rimpianti e  rimorsi )  , in questo caso  ingombrante ,  del  tuo passato  . Quindi  ciò che  è fatto  è faatto  e  ciò che  è stato  è stato . Proprio come mi ha consigliato  il mio analista  di  "scuola  "  sophianalisi : << più si torna  indietro senza motivo , più difficoltà   sia nnel  liberarsi  \ uccidere   quel detterminato  ricordo  \ problema   che ti  fà  soffrire  e non  ti lascia creare  >> .


Tornando a casa  dopo  la consueta   visita settimanale dall'analista  ho capito che  :  molto spesso fuggire da se stessi   vuol  dire non avere il coraggio   di andare  avanti  e prendersi le  responsabilità  e subire  gli urti dela  vita  senza  poterla  modificare  \ plasmare   secondo le  tue prospettive  , i tuoi valori  \  i tuoi ideali . Quindi   sono arrivato alla conclusione che  :  nella  vita  o meglio nell'opera d'arte di ciascuno di noi  ,   dei punti  di non ritorno  ovvero dei momenti  in cui non conviene tornare e guardare indietro , in cui  è  inutile piangersi addosso  e farsi prendere dai sensi di colpa  e dai rimorsi e  rimpianti  .  Quindi ho  deciso  di pagare il fio  per le mie  colpe   e  strappare quella pagina  ovviamente  accettando ( prendendomi le  responsabilità  di quello che ho fatto sia in senso  fisco  sia  in senso psicologico  \ morale  )  ed   iniziare ad intrapendere   uno di questi punti  iniziando  cosi  un viaggio \ un percorso  che porterà  , o  dovrebbe  farlo ,   allla rimozione  (  quello che preferisco )  o  all'attenuazione  della mia sofferenza  dovutta  ai miei fantasmi




16.5.07

Senza titolo 1829


Passiamo a cose più allegre   che  è meglio và

Iniziamo con un video commento  sulla  prima tappa a cronometro quella di Caprera-maddalena    preso dallo spazio  youtube  di Mario Pischedda  alias  PIXEL1mariopischedda che trovate qui non capisco il perchè non mi riesce  a metterlo  qui  su splinder 


Eccovi il mio reportage sulla vigilia fra la prima e la seconda tappa e la 2 tappa del 90 giro d'italia .







Sabato 12



La Notte Rosa , manifestazione clou delle iniziative di preparazione alla data di domenica . Oltre a tutte le vetrine dei negozi e di bar palloncini e altri oggetti diore rosa , compreso il nostro , allestite durante la settimana , c'è stata l'apertura di tutti i negozi del centro cittadino fino alle 02.00 di notte . Inoltre c'erano : uno stand con i prodotti delle poste e per l'annullo speciale, bancarelle sia delle varie associazioni di volontariato compresa la nostra bottega del commercio equo e solidale ( vedere foto al centro )








sia dei vari venditori di prodotti tipici ( formaggi , salumi , pane carasau , fresa , panadas , bottarga --- bottariga come diciamo dalle nostre parti ---, conserve alimentari , ecc ) provenienti dalla Gallura , dal sassarese , e dall'alta provincia di Nuoro . Oltre alle fiorierenei balconi e nelle piazze  ( di solito trascurate dall'amministrazione e dal vandalismo della gente ) e ai balconi spogli o pieni d'erbacce  salvo eccezioni durante il resto dell'anno , riempiti con gerani e altre piante di color rosa in quanto tempio come dice lo speciale online redatto  dalla  gazzetta sul giro d'Italia : << ( ...) Ospitano per la prima volta una partenza del Giro: Caprera, Tempio Pausania, Barumini, Teano, Barberino di Mugello, Serravalle Scrivia, Scalenghe, Cantù, Agordo, Bardolino, Vestone >> . Inoltre ci sono stati mostre sul sughero e sull'artigiano locale , sulla storia della brigata Sassari ( il cui , il 152° Fanteria uno dei due  reggimenti è nato proprio a tempio ) ---- incompleta in quanto esaltava solo le glorie della 1 guerra mondiale e sulla difesa di Roma dai tedeschi al 8 settembre del'43 e sulle “ missioni umanitarie “ dai Balcani all'Afghanistan,mentre ha taciuto : sulle torture vere o presunte  l'indagine  è stata archiviata  e  chi le  ha denunciate  è stato ucciso ( come la  giornalista  ILaria Alpi  o  stramnnamente promesso  )  in Somalia nel 90\92 , i massacri e gli eccidi fatti nei Balcani  tra il 40-43 , sulla partecipazione alla resistenza greca e balcanica di alcuni suoi elementi ---- esibizioni di cori cittadini e provinciali ,l'esibizione della banda della brigata Sassari , che si esibivano per le vie cittadine riporto qui a destra  una  foto  ( le altre  o erano tropo distanti da dove   tenevamo il banchetto o sono venute male da nonpoter essere riportate  nè nei miei media ne nei due album fotografici oinline  e neppure  essere messe su questo sito   sia per  probelmi di  luci troppo forti  , sia   a causa della  fiumana  di gente   che  c'era  visto l'evento in questione che si sarebbe tenuto l'indomani  mattina )







Domenica 13




L'affollamento della gente è iniziato fin dala mattina presto intorno alle 08.30\09.00 . Io avendo un pass per la tribuna riservata alle autorità ( ma che poi salvo pochissimi ) non si sono presentati , e sono riusciti ad entrare anche la gente comune passandosi il pass , in quanto lo appreso con ritardo, quando ero già dentro l'area riservata  e vista  la fiumana di gente  non riusciov ad  uscire   e  avevo paura di non trovare  altro posto  visto che ormai   c'era  già un  casino di gente   , al parco c'era solo una passerella e la “ chiama “ dei ciclisti , la vera partenza era all'uscita dal paese , ma questo lo saputo tardi .
Essendo la zona palco , quella su cui salivano i ciclisti dopo il passaggio con le bici , destinata alla stampa nazionale ed internazionale , non ho sia per la lontananza dal palco  sia  per la  fiumana  che  di  gente che  c'era   , come dimostra questo video da me fatto prima che iniziassero a vedersi i ciclisti



questa  foto sfocata  quando alcuni  ciclisti  fra cui anche  la maglia rosa della tappa  di Caprera  era salita  sul podio della chiama per lo schiacciamento di gente dalla posizione in cui ero , e la lontananza del palco dala mia posizione  e la una digitale  di 4.6 pixel  . Per chi volesse vedere anche  gli altri video oltre quello qui riportato,li trova qui  sul mio spazio di  yotube più precisamente qui .
Mi scuso  per la pessima qualità dei video   e  se nei video manca  l'audio  in sottofondo della  gente  e  dei cronisti  del giro , ma  avendo  pochissimi  € (   anche per il fatto  che   non m'importa granchè  spendere una cifra  per  l'ultimo moello quando poi l'anno   dopo sarà supertato  e   quello che hai puoi trovarlo a prezzo più basso  )  ho potuto comprarmi una  digitale  vecchio modello  e quindi  Sic   per questo  e  per i  problemi di cui parlavo prima non ho potuto  prendere  i  campioni




ecco le  foto  riuscite meglio  e più  suggestive  per le  altre le  trovate  nel mio album fotografico di  picasaweb.google.it/redbeppe





       una delle tante ragazze che  distruevano  giornali ,e gaget
             degli sponsor


 




 Una  vecchia  gloria del Giro  e  che  ancora  corre  Francesco Moser  intervistato  da un Tv giapponese
 


 




 


Moser  che  firma  autografi su  fogli  , cappellini  e  presenta  ai fotogrgfi  " ufficiali  " e non   prima di mettersi in sella


 



Per concludere ecco le  foto  fatte dal compagno di strada  ops  compare come prefrisce  essere chiamato Mario Pischedda  qui il suo blog  da cui ho preso queste bellissime  foto 



 


 






 



per le altre  durante  il percorso cittadino  e forse anche  della  partenza   vera  e propria ch mi sono state concesse  gentilemte  dai concittadini  Antonio Tamponi e Giuseppe Pirinu . le riporterò prossimamente sempre su questo sito



emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...