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L'autista di Falcone: "Scampato al tritolo di Capaci ma rottamato dalle istituzioni" Giuseppe Costanza era con il giudice il 23 maggio 1992, giorno della strage: "Dopo mi misero a fare fotocopie".

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due  parole  sono poche  ed una troppa  per  esprimere  il mio disgusto di questo stato  che   ipocritamente  va   a  funerali    o  da  in pompa  magna  medaglie ed onorificenze    delle vittime  , ma  non   solo per    quelli più in vista     gli altri   come  lui    non sa  che farsene o  gli emargina  \  mobizza   da  repubblica  online   d'oggi  L'autista di Falcone: "Scampato al tritolo di Capaci ma rottamato dalle istituzioni" Giuseppe Costanza era con il giudice il 23 maggio 1992, giorno della strage: "Dopo mi misero a fare fotocopie". In un libro il racconto del suo drammadi SALVO PALAZZOLO - video di GIORGIO RUTA PALERMO -  "Al risveglio, dopo l'esplosione, pensavo di aver vissuto il giorno più brutto della mia vita, il 23 maggio 1992". Giuseppe Costanza, l'autista del giudice Giovanni Falcone scampato alla strage di Capaci, scuote la testa. "No, mi sbagliavo. Non era quello il giorno più brutto della mia vita. Rest

Claudio Scazza, dalla complicità nell’omicidio Ramelli al coinvolgimento negli esposti sui maltrattamenti a pazienti Posted: 06 Dec 2012 11:02 AM PST Tra i dieci condannati in via definitiva per l’omicidio di Sergio Ramelli c’era anche l’attuale vice-primario presso il reparto Psichiatria 3 dell’ospedale Niguarda Ca’ Grande di Milano: Claudio Scazza. Il 16 maggio 1987, dodici anni dopo la morte di Sergio Ramelli, Scazza è stato condannato in primo grado a 11 anni per omicidio preterintenzionale. In aula esibiva un elegante loden verde, era immobile e silenzioso: i tempi del servizio d’ordine di Avanguardia Operaia e delle Hazet 36 sembravano già lontani, dimenticati. In appello, il 2 marzo 1989, l’accusa è stata mutata in omicidio volontario, ma la pena ridotta in virtù del riconoscimento dell’attenuante del “concorso anomalo”: 6 anni e 3 mesi. Il 22 gennaio 1990 la Cassazione ha confermato la sentenza d’Appello, chiudendo la vicenda giudiziaria sull’omicidio Ramelli. Claudio Scazza non colpì materialmente Sergio Ramelli con le Hazet 36, ma fece parte del gruppo di squadristi che aggredirono il giovane missino in quel 13 marzo 1975, causandone la morte dopo 47 giorni di agonia. Inoltre il medesimo servizio d’ordine, appena un anno dopo l’aggressione a Ramelli, si rese protagonista dell’assalto del bar di largo Porto di classe, considerato covo di “neo-fascisti”. Dopo la condanna, Claudio Scazza non tornò in carcere: riuscì ad usufruire di un condono e di pene alternative grazie alla sua “condizione sociale” e alla “ridotta pericolosità”. Scazza si è poi pentito: assieme ad altri quattro complici decise di inviare una lettera di scuse alla madre di Ramelli, offrendo e depositando presso un notaio un risarcimento di 200 milioni di lire. La donna, con grande dignità, rifiutò. Nel frattempo Claudio Scazza si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Milano, ha poi svolto per oltre 10 anni l’attività di terapeuta familiare ad indirizzo sistemico-relazionale e da 30 anni svolge attività clinica nei servizi psichiatrici pubblici. La sua biografia professionale è ben visibile sul sito dell’Ospedale Niguarda Ca’ Grande, dove è specificato che all’interno del Dipartimento di Salute Mentale dell’azienda ospedaliera, oltre e essere il responsabile della Struttura Semplice Territoriale 3, svolge funzioni di coordinamento nel Servizio di Diagnosi e Cura. Mancano ovviamente riferimenti al suo passato da rivoluzionario di sinistra, ma viste le gesta non c’è nulla di cui gloriarsi. Il passaggio da complice dell’omicidio Ramelli a psicoterapeuta presso una struttura pubblica sarebbe passato inosservato, non fosse per alcune anomalie che riguardano proprio il Dipartimento di Salute Mentale del Niguarda. Suicidi, maltrattamenti ai pazienti, morti sospette, contenzioni fisiche, documenti mancanti e mobbing. Pazienti legati al letto in maniera disumana, una deceduta perché soffocata dal cibo che stava mangiando, altri trovati morti nel loro letto di contenzione o sul pavimento accanto al letto. Trattamenti disumani documentati in due esposti inoltrati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, il primo il 13 dicembre 2010 e il secondo il 22 marzo 2011. Ve li alleghiamo integralmente. Gli esposti si riferiscono a ricoveri avvenuti tra il 2005 e il 2011. ESPOSTO integrazione ESPOSTO Dal settembre 2010 è iniziato anche il mobbing ai danni della dottoressa Nicoletta Calchi, vicenda che si trascina da oltre 30 mesi e che è costata alla dottoressa 6 procedimenti disciplinari aziendali, di cui uno archiviato e gli altri 5 costati circa 365 giorni di sospensione lavorativa senza retribuzione; una denuncia in Procura immediatamente archiviata dalla stessa; 6 denunce all’Ordine dei Medici di Milano dalle quali la dottoressa è stata assolta dall’Ordine stesso; difficoltà economiche inimmaginabili. La dottoressa è stata abbandonata dalla Cgil a partire dal giorno stesso in cui il sindacato ha saputo della sua partecipazione alla conferenza stampa in cui veniva annunciata la presentazione in Procura del primo esposto. Una sorta di “cameratismo di sinistra”. Da luglio 2012 la dottoressa chiede di poter rientrare almeno per svolgere la sua attività in regime intramoenia, ricevendo sempre risposta negativa. La sua vicenda è documentata in due lettere, la prima scritta dalla madre di un paziente e la seconda dalla dottoressa stessa in occasione di un convegno organizzato dalla Cgil nel febbraio 2011. Lettera 1 lettera 2 Sugli esposti farà chiarezza, si spera, la Procura della Repubblica. Noi non possiamo fare a meno di ribadire che gli aspiranti medici che nel 1975 hanno spezzato una giovane vita in nome dell’odio politico sono poi diventati luminari di successo. Con qualche ombra.

 DA http://www.qelsi.it/ del 6\12\2012 Tr a i dieci condannati in via definitiva per l’omicidio di Sergio Ramelli c’era anche l’attuale vice-primario presso il reparto Psichiatria 3 dell’ospedale Niguarda Ca’ Grande di Milano: Claudio Scazza. Il 16 maggio 1987, dodici anni dopo la morte di Sergio Ramelli, Scazza è stato condannato in primo grado a 11 anni per omicidio preterintenzionale. In aula esibiva un elegante loden verde, era immobile e silenzioso: i tempi del servizio d’ordine di Avanguardia Operaia e delle Hazet 36 sembravano già lontani, dimenticati. In appello, il 2 marzo 1989, l’accusa è stata mutata in omicidio volontario, ma la pena ridotta in virtù del riconoscimento dell’attenuante del “concorso anomalo”: 6 anni e 3 mesi. Il 22 gennaio 1990 la Cassazione ha confermato la sentenza d’Appello, chiudendo la vicenda giudiziaria sull’omicidio Ramelli Claudio Scazza non colpì materialmente Sergio Ramelli con le Hazet 36, ma fece parte del gruppo di squadristi che aggredirono

Un coraggioso 13 enne che fa della legalità e della lotta alla mafia un suo valore ma i coetanei lo considerano infame

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da  un mio vecchio  post  su  http://cdv.splinder.com (  il mio  vecchio   blog  che  alcuni  di voi  conoscono   , e di cui ho recuperato , tranne gli ultimi  due  anni   ,  tutto il resto  )  ora  non più  esistente  ( infatti non  lo  metto come url cliccabile  )   ho ritrovato cazzeggiando    questo post  tramite   http://www.archive.org/   che risale al maggio del  2011 Esso è la storia  di  un ragazzo  vittima di bullismo  \ nonnismo   a cui  si    che  si è ribellato  denunciando pubblicamente  in un  tema  che   il sogno di diventare magistrato e per questo a scuola è tra i migliori. Quel suo sogno, però, è diventata una colpa   e ... il resto  lo leggerete  nel post     e lo sentirete e nel video trattato da  repubblica  "Falcone e Borsellino, sono i miei emblemi. Sono emblemi di giustizia ormai spenta che dobbiamo iniziare a far riaccendere, perché così non si può andare avanti". Giuseppe, 13 anni, nato e vissuto nel rione Paolo VI, profonda perif

INSIEME NEL SEGNO DELLA VERITA’

Giacomo Montana Dopo gli incontri tra personaggi della politica si dice che ci sia un segnale positivo, malgrado il nodo delle riforme che ci sono in programma. Sembra che questo governo abbia allontanato il vizio di fare finta di governare il Paese, sino al punto che Silvio Berlusconi ha avvertito: «L'Italia ha bisogno di un 'drizzone' e in autunno il governo procederà a tre riforme: giustizia, legge elettorale per le europee e federalismo fiscale. Se ci sarà il dialogo saremo felici, ma in caso contrario, gli italiani ci hanno dato un'ampia maggioranza per governare». Il rispetto e la lealtà che questa maggioranza di governo si attende dall’opposizione credo che deluderà parecchio ne più e ne meno di come siamo stati delusi noi elettori durante il governo Prodi. Di gravi problemi insoluti l’Italia ne ha parecchi e la gente continua ad essere sconcertata, preoccupata e in certi casi anche avvilita. Per combattere e alleviare il dolore della gente che viene vigliaccamen

IN ITALIA ..........

CASSAZIONE: "MOBBING NON E' REATO" "Possibile chiedere solo risarcimento" Il mobbing non è un reato previsto dal codice penale e, dunque, chi incappa in vessazioni sul luogo di lavoro può solo intraprendere una causa civile e chiedere il risarcimento del danno" La decisione si commenta da sola. Di mobbing si può anche morire.... Giovanna Nigris

Senza titolo 1860

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Cercando  in rete   delle canzoni per la colonna sonora di questo blog   sono  capitato su tre canzoni  canzoni  molte belle  ed intense   entrambe  adatte  per questo   post  punto di non ritorno del neonazista massimo morsello ( chi vuole trova qui il testo e qui un esibizione live  )  in volo   e  senza  rimorso   di zucchero  ( di cui trovate i testi sul sito ufficiale del cantante ) ho scelto per  coerenza con i miei valori   IL volo Ho camminato per le strade col sole dei tuoi occhi ci vuole un attimo per dirsi addio… spara Che bella quiete sulle cime mi freddi il cuore e l’anima ci vuole un attimo per dirsi addio… Per questo troppo amore, per noi per questo bel dolore ti prego no, ti prego lo sai! Sogno, qualcosa di buono che mi illumini il mondo buono come te… Che ho bisogno, di qualcosa di vero che illumini il cielo proprio come te!!! Ho visto il sole nei tuoi occhi calare nella sera ci vuole un attimo per dirsi addio… spara Che bella quiete sulle cime mi freddi il cuor

Senza titolo 1732

da qn.quotidiano.net/    << BULLISMO A SCUOLA   Intervista indecente alla prof  Il video finisce su internet Un filmato di oltre 4 minuti girato in un'istituto per geometri. Gli alunni sottopongono la docente, incapace di reagire, a domante pesanti a sfondo sessualeAosta, 30 marzo 2007 - Un nuovo video su youtube, girato in una classe di un istituto per geometri (molto probabilmente nelle vicinanze di Aosta, come si evince dalle risposte della professoressa coinvolta) e segnalato da un utente all'Associazione Meter onlus di don Fortunato Di Noto, che subito ha inoltrato alla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania il links di riferimento. Il video contiene "domande illecite alla professoressa" e "un'intervista indecente porno e hard" che viene ripresa senza battere ciglio. Il filmato è della durata di 4 minuti e 15 secondi, già visitato da 1.268 utenti e datato il 23 marzo 2007. Anche se non esiste nessun fotogramma porno, le domande del

Senza titolo 1503

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N.B solito problema  nella lettura  dei collegamenti  a causa  di programmi da me usati e  quelli usati dalla  piattaforma  splinder  Oggi  ho trovato numerose email, e non nei commenti come mi sarei aspettato , di critiche superficiali e fatte tanto per fare  quanto ho scritto precedentemente   sui fatti avvenuti nel liceo di Torino ( lo so  che devo cestinarle come ho già detto più volte in questo blog,ma  non ci riesco è più forte di me,perchè a mio avviso sono sintomo  di quel disagio che porta  a giustificare,se non adrittura  a commetttere  ed  ad emulare simili   gesti  \ eventi come quello di torino ) . In esse sono  stato " accusato "  di  : 1) d'esagerare per un piccolo caso , 2)  di fare politica perchè ho citato in opera politica,cioè  gli indifferenti di Gramsci 3) non è  giusto che debba pagare  anche gente che non c'entra  niente  come  il resto  della clase  e l'insegnante  puniti  dal  preside   del liceo di torino (  dov' erano avvenute le 

Quando il mobbing può distruggere la sopravvivenza

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Pubblico un articolo che ha scritto Giacomo Montana per stimolare un  aiuto verso  tutte le persone discriminate in ambito lavorativo in questo Paese. ” Giustizia: Quando il mobbing collegato al crimine organizzato sottaciuto e tacitamente consentito dallo Stato può distruggere la sopravvivenza. Il tema del mobbing non è mai stato davvero né accademico né ideologico. Esso da quello che ho constatato di persona, è legato indissolubilmente al crimine organizzato con una sorta di potente scambievole omertà tra persone autorevoli che arriva persino a lambire le coste delle confederazioni sindacali, non salvandosi neppure negli ambiti giornalistici. Ecco perché ognuno non ha interesse a parlare di questa piaga sociale a sufficienza,  ma  ne parla solo a bassa voce. Proprio il rifiuto del mobbing in quanto dottrina discriminatoria e pratica vilmente aggressiva ai danni di persone vittime oneste che lavorano, oltre che liberticida, è anche una pratica che distrugge la salute, l’economia, la

Un grande uomo giornalista

“Abbiamo combattuto contro il nazismo e il fascismo, molti hanno dato la vita per la libertà, mai avrei pensato che un giorno nel nostro Paese si tornasse a parlare di epurazione, censura, regime, secessione e si mettesse in discussione la Carta dei Padri della Patria.” Enzo Biagi, un  grande giornalista, ma soprattutto un grande uomo è tornato alla Tv nazionale. Ho guardato il viso di un uomo che ha molto sofferto per quanto ha subito in questi ultimi cinque anni. Voglio dimostrargli tutta la mia stima e simpatia e fargli avere un sorriso da chi come lui ha vissuto questi ultimi  anni con dolore. Giovanna Nigris http://www.mobbing-sisu.com

La filosofia di Mobbing-Sisu

MOBBING SISU   è un sito personale, non politico né affiliato ad alcuna organizzazione commerciale. La filosofia del sito è di divulgazione informativa dell'attualità circa l'applicazione in Italia della cultura, della civiltà, della scienza, dei diritti umani e della legge, soprattutto per quanto attiene la crescente piaga del "MOBBING" e le sue indicibili conseguenze. I popoli della terra vivono e lavorano in diversi luoghi, in differenti ambienti, e si governano con regole differenti, ma hanno però in comune la credenza che gli esseri umani debbano vivere una vita libera e dignitosa. Sfortunatamente c'è chi invece vive la propria vita, per distruggere l'esistenza di qualcuno, talvolta paradossalmente persino se pagato dallo Stato per fare da deterrente contro il crimine, ma come? Quando con la semplice inerzia viene tollerato che lentamente sia tolta la vita a qualcuno. Ciò forse per vendetta per dei torti subiti da altri,  forse per il semplice piacere del

Senza titolo 1306

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Mentre volavi allegramente ti hanno sorpreso, ti hanno sorpreso i cacciatori e ti hanno colpito a morte. Tu non sei caduto, la forza della vita ti ha portato lontano. Le ferite dolevano però. Allora ti sei rifugiato, ti sei rifugiato in una piccola gabbia e da solo hai chiuso la porta. Pensavi, mentre ti guarivi le ferite, che non saresti uscito mai più. Molto tempo sei rimasto lì, senza sapere più quale fosse il sapore della libertà. Ad un tratto hai capito…. Hai capito che non eri morto, ma era come se lo fossi. Là fuori gli alberi frusciavano al vento, il cielo era azzurro e i tuoi compagni di viaggio cinguettavano. La vita ti aspettava, ma tu temevi di uscire. Lì, infondo, eri al sicuro.. Un mattino hai aperto la gabbia e, spaventato, hai tentato di uscire. Il mondo ti aspettava. Molte volte, molte volte sei tornato indietro, hai richiuso la porta, hai pianto. Forse la vita non era per te. Ma un raggio di luce è entrato. Tu hai osato posarti delicatamente su un ramo, su un altro e

Mobbing e altro ancora...

Mi piaceva lavorare in piena salute, essere italiana tra persone umane e credere nella democrazia e nella civiltà: mi hanno rubato tutto.  Se volete capire di più potete visitare il mio sito internet:  http://www.mobbing-sisu.com dove ogni affermazione viene provata documentalmente e dove è pubblicata anche la sentenza di ottemperanza del T.A.R. per la Lombardia  che trovate  interamente  a  questo url qui     http://www.mobbing-sisu.com/cronaca_documentata.php Mi hanno rubato i miei diritti e la possibilità di curarmi adeguatamente dai postumi della tubercolosi che mi è stata fatta contagiare nel posto di lavoro presso l'ospedale FATEBENEFRATELLI E OFTALMICO DI MILANO, dopo avermi privata da assistente amministrativo per tre anni di tutti i più elementari mezzi di protezione da contagio e infezione in ambiente contaminato. Il servizio di pubblica utilità per me in tutti i sensi è stato la pubblica rovina della mia persona. Le conclusioni più terribili e devastanti sono avvenute d