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6.6.25

Nuoro, docente con la sclerosi multipla confinata in biblioteca Insegnamento negato alla primaria, trasferimento dopo un anno in classe: «Inabile alla sorveglianza attiva

leggo  sull'unione  sarda  d'ieri  ,  di cui riporto l'articolo sotto ,  dell'assurda    vicenda     di questa maestra .  La vicenda    si commenta  da   sola  . Ma   mi  viene da   chiedermi  come mai il ministro del lavoro  e  dell'istruzione  non   mandano  ispettori  nella  scuola in questione  ?

unione  sarda  del  5\6\2025 

Nuoro, docente con la sclerosi multipla confinata in bibliotecaInsegnamento negato alla primaria, trasferimento dopo un anno in classe: «Inabile alla sorveglianza attiva»



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Insegnanti o vigilanti? È la domanda che scuote il mondo della scuola dopo il caso di una docente di scuola primaria di Nuoro, affetta da sclerosi multipla e costretta a muoversi con deambulatore e carrozzina. Dopo aver insegnato per tutto l’anno, è stata dichiarata inidonea alla sorveglianza attiva (non all’insegnamento) dalla commissione medico-collegiale dell’Inps. Il risultato? Allontanata dalla classe, trasferita in biblioteca con un aggravio di ore settimanali – da 24 a 36 – in quella che pare una misura punitiva. Una decisione che non solo la esclude dall’insegnamento, ma, sottolinea lei, «lede il diritto al lavoro, alla cura e alla dignità». La docente, preparata, amata dagli alunni, è costretta a difendersi non dalla malattia ma da un sistema che, di fronte alle difficoltà, si mostra più pronto a escludere che a includere.


L’associazione

A sostenerla l’Aism (Associazione sclerosi multipla), che ha deciso di affiancare l’insegnante. «Il suo caso – dice Liliana Meini – rappresenta una grave limitazione alla dignità della persona e del lavoratore. Oggi (ieri ndr) si è rivolta alla nostra associazione per una consulenza». L’insegnante non si è mai sottratta al suo lavoro. Nonostante la malattia ha sempre insegnato con dedizione. Anche quest’anno ha coperto supplenze, portato avanti progetti didattici, accompagnato i suoi alunni fino alla fine dell’anno. Eppure, il 5 marzo è stata convocata per una visita fiscale, fissata a maggio. Una settimana fa la doccia fredda: la commissione la giudica inidonea “alla vigilanza attiva”. «Se davvero ero inidonea, perché mi hanno fatto insegnare tutto l’anno? E perché ora mi spediscono in biblioteca facendomi lavorare di più?».

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Vogliono solo sorveglianti



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Il verbale parla di “inidoneità alla vigilanza attiva”. Ma cosa significa, concretamente, “vigilanza attiva”? Lei lo contesta: «In aula garantivo la presenza, la relazione educativa, la didattica. Quella che era una storia di scuola inclusiva si sta trasformando nel suo contrario. Vogliono sorveglianti, non insegnanti». La sua carrozzina le consente di muoversi in aula. Parla con lucidità e fermezza: «Mi sono sempre battuta per l’inclusione, per i bambini con disabilità, per una scuola che accolga tutti. Ma ora mi ritrovo esclusa proprio io. La scuola è comunità, non solo controllo. E se la società vuole essere inclusiva, deve cominciare da chi educa». Oggi è costretta a difendere un diritto: quello a lavorare. E non per sé. Perché così, pezzo dopo pezzo l’insegnamento, sarà off limits per chiunque è in carrozzella e non può «vigilare attivamente».

Fabio Ledda

7.4.22

che succede alla scuola italiana Alunni imbrattano il bagno di feci, la maestra li rimprovera e i genitori la denunciano: condannata a un mese e 20 giorni?


ma come sta diventando la scuola italiana tra prof che ridono e sono contenti se un ragazzino autistico si prende il covid , presidi che non s'accorgono e che non prendono provvedimenti nonostante le segnalazioni delle vittime verso prof bavosi (per non dire di peggio ) le alunne , presidi sospettati  d'abusare di potere . E  per   ultimo presidi ed  giudici  che si fanno mettere i piedi in testa da i genitori e sospendono una prof che sgrida i ragazzi di quinta elementare per aver imbrattato con feci il muro dei bagni forse in maniera esagerata visto che secondo quanto riporta quest articolo del il sito leggo.it  << oltre a ai i legali della donna, anche l'accusa aveva chiesto l'assoluzione della supplente, sottolineando come i racconti dei testimoni non fossero coincidenti fra loro  >> .
come  cambiano i  tempi  quando  andavamo a  scuola  noi  

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...