Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
21.4.21
La violenza sulle donne non è solo femminicidio
13.4.21
donne in fuga dalla violenza e donne che resistono
Un altro aspetto , soprattutto quello della seconda storia , quello del femminicidio e delle violenze in famiglia che costringe molte donne o evadere \ fuggire ( prima storia ) o a sopportare per anni ed il bene dei figli e magari a denunciare ( sempre che rimangano vive ) il loro carnefice \ aguzzino .
La “moglie in fuga” che in Cina è diventata un faro per tutte quelle che invece restano
Su Min, questo il cognome, viaggia ormai da sei mesi. Sola. Ed è diventata senza volerlo una delle prime icone femministe della Repubblica popolare cinese: la sua storia è stata raccontata dal New York Times. Ora ha un milione e mezzo di followers, le donne le scrivono messaggi e la accolgono a ogni sosta portandole cibo e vestiti, per incontrarla, per conoscerla. “Ero infelice e disperata, ma non immaginavo ci potesse essere un’altra vita”, ha dichiarato. “Ora lo so, e sono felice”. Un giorno, in viaggio tra le montagne, Su ha acceso il cellulare e girato un video senza pretese: guidava e raccontava la sua storia, filmava e intanto montava la tenda, e intanto stendeva i vestiti su un filo teso fra i sedili posteriori dell’auto. Poi ha caricato il video su Douyin, il TikTok cinese. Tutto è cominciato così. In marzo, per la Giornata internazionale delle donne, il colosso della moda online Net-a-Porter l’ha voluta come testimonial del riscatto femminile in un Paese dove la strada per la parità di diritti è ancora troppa, perché il viaggio di Su è una metafora di libertà e indipendenza. Milioni di persone hanno condiviso il suo appello contro la violenza domestica e la sottomissione con l’hashtag #runawaywife (la moglie che scappa). Ai giornalisti che l’hanno intervistata, nonna Su ha detto di non volere il divorzio altrimenti il marito, secondo la legge cinese, resterebbe sulle spalle della figlia. “Mi va bene così”, ha risposto. “Quando ero a casa, desideravo tanto mangiare i peperoncini piccanti, ma non mi era permesso. Oggi li posso mangiare tutti i giorni”. Parte da qui, semplicemente, un viaggio che arriverà lontanissimo.
la seconda è quella di Patrizia Cadau che ha lottato contro alienazione parentale ovvero un costrutto ascientifico e criminale per indurre le donne a cedere alla violenza. Infatti ha dovuto affrontare I ricorsi civili, due, in cui era stata accusata dal padre, e poi dai genitori di lui , di alienazione parentale e di essere responsabile del fatto che i bambini non volessero più vedere né l'uno né gli altri. Ecco cosa racconta sul suo facebook
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