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27.3.23

Eroi a buon mercato, candidati in gabbia, calciatori zappatori, scuole devastanti, vampiri antisemiti, vandali confusionari, e ladri stanchissimi


dalla  rubrica  del  lunedi  del FQ  

27\3\2023


New York

Achille Lauro va alle Nazioni Unite a spiegare ai giovani come cambiare il mondo


Ve lo meritate Achille Lauro. L’ex trapper ora parla alle Nazioni Unite: è passato dalla trap al pop, da Rolls Royce al marketing progressista in un batter di ciglia mascarate, nel tempo che ci vuole a indossare una tutina glitterata e a monetizzare sulle campagne da social network contro la mascolinità tossica. “È stato ospitato nell’aula dell’assemblea Generale delle Nazioni Unite – informa Fanpage – e ha tenuto uno speech dinanzi a centinaia di studenti provenienti da ogni parte del mondo. L’obiettivo? Spingere i giovanissimi a investire nelle proprie passioni”. Come non lasciarsi persuadere? “Credo moltissimo nei giovani – ha detto – e so che possono veramente cambiare il mondo, è anche grazie a loro che sono arrivato fino a qui”. Per citare il vecchio Achille: sembra di stare allo zoo. Con lui nella parte dell’animale esotico addomesticato, che si mette in vetrina in cambio di un’offerta, anche simbolica.



Nella partita di Serie D le porte sono più basse di 10 centimetri e i giocatori zappano per riportarle a misura


Nella partita di calcio più folle della storia recente, i giocatori sono letteralmente andati a zappare. È successo prima del derby di Serie D tra Sangiovannese e Grosseto. Il portiere della squadra ospite si è accorto subito che la traversa della porta era molto più bassa del normale. L’arbitro, armato di metro, ha iverificato che alle due porte mancavano una decina di centimetri rispetto alle misure regolamentari e ha concesso ai padroni di casa 45 minuti per ovviare al problema. “Ecco apparire dal tunnel degli spogliatoi tutto lo staff della Sangiovannese che, mentre i calciatori delle due squadre si stanno scaldando, scava sulla linea per recuperare quei centimetri mancanti: vanghe, picconi, zappe”, scrive l’ultimo Uomo. L’operazione, incredibilmente, funziona. Nel senso che i centimetri mancanti vengono recuperati, a costo di trasformare la linea di porta in una specie di canale di scolo (infossato rispetto al resto del campo). Tutto regolare: si gioca e finisce con un salomonico 1 a 1.


Scandalo! Indignazione! "Un posto al sole" è antisemita Solo che Repubblica ha scambiato i "rabbini" coi “vampiri”


È bene non abbassare mai la guardia, ci mancherebbe altro, ma in certi momenti c’è la sensazione di una certa suscettibilità dell’opinione pubblica rispetto a fantomatiche manifestazioni di antisemitismo. È solo così che si può spiegare come sia partita una denuncia, subito ritrattata, persino nei confronti dell’inoffensivo polpettone Rai Un posto al sole, che per qualche ora è stata marchiata appunto con lo stigma di fiction antisemita. “Uno dei protagonisti della popolare soap opera italiana – spiega Repubblica – pareva infatti definire con l'appellattivo ‘rabbini’ due personaggi senza scrupoli e che speculano sulle disgrazie economiche. Una chiara riproposizione di uno dei più classici stilemi antisemiti”. Il giornale di Molinari aveva subito lanciato l’allarme con titolone e pezzo online. Ma non c’era nessun “rabbino”: “La parola incriminata era semmai ‘vampiri’, è la replica degli sceneggiatori, di Rai e della produzione Fremantle. E la faccenda si conclude così”.




Tiger King si sta per candidare alla Casa Bianca: “Non conta che sono in prigione, posso essere la tua voce”

Grandi notizie dagli Usa: “Tiger King” si candida per la Casa Bianca. Al secolo Joe “Exotic” Maldonado, è la star di una serie di successo di Netflix che racconta la sua incredibile vita di imbonitore, criminale e soprattutto proprietario di uno dei più grandi parchi di animali selvatici di tutti gli Stati Uniti. Joe non se la passa bene: è in carcere per 22 anni con una doppia condanna per tentato omicidio ai danni della sua arcinemica, Carole Baskin. Ma le maggiori democrazie occidentali finiscono piuttosto spesso nelle mani di individui chiaramente tormentati da qualche forma di patologia psichiatrica, chi può impedirgli di sognare? Tiger King vuole candidarsi per il Libertarian Party. “Metti da parte che sono gay, che per ora sono in prigione, che ho fatto uso di droghe in passato, che ho avuto più di un ragazzo contemporaneamente e che Carole mi odia a morte – ha scritto sul suo sito nel lancio della campagna presidenziale –. Tutto questo non ha nulla a che fare col fatto che possa essere la tua voce”.


Como Una donna rientra in casa e trova un ladro che ronfa sul suo divano: si era addormentato dopo un altro furto

Fantastica storia da Como, dove una signora ha trovato uno sconosciuto che dormiva sul divano di casa: era un ladro che si era addormentato dopo le fatiche di un altro furto, quella stessa sera. Ne scrive La Provincia: mentre rincasava, “la proprietaria dell’appartamento, una donna di 46 anni, si è insospettiva perché la porta da fuori sembrava forzata, danneggiata, ed era pure rimasta parzialmente chiusa. Quando con coraggio ha impugnato la maniglia per aprirla in po’ di più e verificare quello che stava avvenendo, si è trovata di fronte ad una scena che mai avrebbe potuto immaginare. Sul divano di casa sua, addormentato profondamente, c’era un uomo che mai aveva visto prima”. Quindi la signora ha avuto il sangue freddo di chiamare i Carabinieri: sono stati loro, arrivati sul posto, a svegliare il ladro dormiente. Le indagini successive hanno condotto poi a una straordinaria conclusione: il malvivente aveva già scassinato un negozio quella stessa sera. S’era appisolato, stanchissimo, durante la seconda operazione.


La preside di una scuola media è stata costretta a dimettersi per aver fatto vedere il David di Michelangelo

Assistiamo attoniti, settimana dopo settimana, alla rottura degli ultimi argini che trattengono il dilagare dell’imbecillità pubblica, della demenza collettiva. Tra le dimostrazioni fatali di questa deriva, ancora una volta, c’è stata la censura del pisello del David di Michelangelo. “La preside Hope Carrasquilla della Tallahassee Classical School in Florida si è dimessa questa settimana dopo le proteste di alcuni genitori per aver mostrato, durante una lezione sull’arte rinascimentale a studenti di prima media, il David di Michelangelo. Secondo i genitori scandalizzati, e purtroppo anche per i suoi superiori nel consiglio scolastico, l’immagine del David sarebbe ‘pornografia’. Crediamo si tratti di una vicenda grave, che richiede l’intervento immediato del sindaco e della console Usa a Firenze”, si legge in una nota, molto irritata, del comune fiorentino. Non resta che immaginare il sindaco Nardella mentre scatta di corsa verso la Florida per fare giustizia di questa ennesima provocazione alla sua città.




13.6.21

Michael e la balena il pescatore ingoiato come Pinocchio

 Mi  sa  che  collodi   con il suo pinocchio lo avevo previsto.  

  da  repubblica   online  del 13\6\2021

L’uomo è finito in bocca al cetaceo che poi lo ha sputato fuori: probabilmente perché era troppo grande per essere digerito  



IN BOCCA alla balena! La crasi fra due dei più celebrati esclamativi beneauguranti di cui tradizionalmente disponiamo è riuscita a un americano che si chiama Michael Packard. Ha cinquantasei anni, vive al nord della East Cost, nei paraggi di Provincetown, (Massachusetts), sulla punta adunca della baia di Cape Cod, dove impiega il suo tempo nel settore aragoste. Più precisamente è considerato un espertissimo pescatore subacqueo, forse l’ultimo veterano di un mestiere attualmente considerato un po’ troppo duro e pericoloso. Dobbiamo però concludere che per quanto navigatissimo Packard non avesse messo in conto proprio tutti i rischi del mestiere, se la sua fotografia più famosa lo ritrae a pollice alzato, nel suo letto di ospedale. Senza alcun dubbio è una delle immagini più sorridenti e foriere di buon umore che mai siano state scattate a un capezzale ospedaliero.



Lo scorso venerdì, alle otto del mattino Packard era già alla seconda immersione dalla sua barca, quando ha sentito uno strano urto e tutto si è fatto buio attorno a lui. Era successo che una balena, della specie delle megattere, lo aveva inavvertitamente risucchiato nella propria vasta cavità orale.Non si era accorto subito, il biblico bestione, che il boccone aveva dimensioni abbastanza differenti da quelle dei crostacei, molluschi e plancton che come tutte le sue consimili va a procacciarsi vicino alle coste. Sembra che quando spalancano la bocca le balene non vedano più nulla: a selezionare quello che vi entra dovrebbero essere quelle lamine dette fanoni che hanno al posto dei denti. Questa volta qualcosa non deve avere proprio funzionato perché nulla ha trattenuto il povero Packard dal fare ingresso nella bocca del cetaceo.Essere però inghiottito dall’esofago, che è assai meno pervio, quello non gli è toccato. Non appena si è riavuto dallo smarrimento, Packard ha impiegato la sua attrezzatura da sub per abbreviare al possibile il suo soggiorno nella salle à manger della balena. Balena che nel frattempo si era un po’ agitata: chissà se ha provato il panico che per noi è usuale quando un boccone ci va di traverso. Sta di fatto che dopo una quarantina di secondi - certo non i più fulminei della sua esistenza - e qualche sgraziato conato Packard stava di nuovo nuotando nel mare.Involto un po’ arduo da mandar giù, persino per una balena, Packard è dunque tornato libero e a galla, ricordando a tutti i lettori della Bibbia la sorte del profeta Giona e a tutti gli italiani quella di Geppetto e Pinocchio, sia pure al netto delle incertezze tassonomiche del pur grande Carlo Collodi. Giona però non voleva pescare aragoste: Dio gli aveva dato un compito (andare a predicare a Ninive) e lui, non avendone voglia, aveva cercato di eluderlo: ovvero, come diciamo chissà se in sua memoria, aveva “marinato”. I tre giorni passati nella balena erano stati l’altissima punizione per il suo fallo. Geppetto non aveva invece fatto, lui, nulla di male: voleva solo cercare Pinocchio in mezzo al mare e in bocca alla presunta balena o “Pesce-cane” dovette permanere un paio di annetti.Due storie molto diverse, ma entrambe caratterizzate dall’esistenza di un livello di lettura morale, salvifico, forse addirittura anagogico, che infatti ha in entrambi i casi prezioso valore catechistico. Giona non oserà più opporsi ai voleri divini e persino Pinocchio, una volta passato dentro e poi fuori dalla bocca del mostro marino, diverrà ubbidiente e sconterà tutte le sconsideratezze della sua burattinesca esistenza precedente.Ma Packard? Sappiamo che poco a sud di Cape Cod c’è Nantucket, l’isola da cui il capitano Achab e la sua disgraziata ciurma salpa per andare a caccia di Moby Dick. Una balena! Il segno bianco, vuoto, misterioso, dell’incongruo abitante dell’oceano si è offerto alle più emozionanti interpretazioni simboliche.La disavventura avrà conseguenze su Packard? «Considererà l’aragosta», secondo il precetto enunciato dallo scrittore David Foster Wallace e sottinteso dal fervido animalismo contemporaneo? Non possiamo saperlo.Dal suo letto d’ospedale, sembra solo congratularsi con sé stesso per essersela cavata senza conseguenze né letali né gravi. Ecco: ora non si metta in cerca di lupi, per carità.

31.1.16

Ecco A Voi I Giganteschi, Originali E Potenti Graffiti Che Stanno Colorando Le Città Di Tutto Il Mondo

da  http://www.curioctopus.it/


Julien Malland è nato a Parigi nel 1972 ed ha iniziato a dipingere negli anni '90, con lo pseudonimo di Seth. In quel periodo a Parigi esplodeva la Street Art e il giovane Julien trovava in essa la sua forma di espressione più congeniale. Da allora gira il mondo dipingendo murales di grandissime dimensioni, ispirati al contesto culturale del paese in cui si trova, ma mantenendo uno stile sempre personale e riconoscibile.

I protagonisti dei suoi coloratissimi murales sono spesso dei bambini e, come la maggior parte degli street artist, Seth preferisce arricchire con i suoi disegni gli edifici tristi delle parti abbandonate delle città.

Una delle sue ultime opere si trova proprio in Italia, a Roma, nel tunnel della fermata metro Piazza di Spagna (foto in fondo alla pagina).
L'integrazione tra le popolazioni è uno dei suoi temi preferiti

Gioca spesso con le illusioni ottiche e le sovrapposizioni di texture

I bambini sono tra i suoi soggetti preferiti

Si allude spesso ad un "altrove" nascosto sotto la coltre di cemento e mattoni

Per lui è importante che il disegno si integri con l'ambiente che lo circonda


17.1.16

Giappone: la stazione resta aperta solo per una studentessa (e chiuderà dopo il suo diploma)




RDS/Magazine/Viral News/  del 12\1\2016

GIAPPONE: LA STAZIONE RESTA APERTA SOLO PER UNA STUDENTESSA (E CHIUDERÀ DOPO IL SUO DIPLOMA)



La foto della giovane Kana Harada sta facendo il giro del mondo: seduta sulla banchina di una stazione, aspetta il “suo” treno mentre è intenta a leggere un libro.
Sì, il “suo” treno.
Perché Kana è l’unica e l’ultima viaggiatrice della stazione di Kami-Shirataki, a Nord del Giappone, nell’isola diHokkaido.
La stazione infatti doveva essere soppressa tre anni fa, insieme ad altre due stazioni poiché poco utilizzate dai cittadini. Ma le autorità rimandano la chiusura per permettere alla studentessa di andare a scuola.
Kana senza questo treno non avrebbe potuto proseguire gli studi.
Ogni giorno, ogni mattina, con il sole, la pioggia o con la neve, la giovane studentessa grazie a questo treno riesce a raggiunge i compagni ed ogni sera sempre viaggiando da sola riesce a tornare a casa. Una stazione aperta solo per lei.
La notizia, dopo aver fatto il giro sui social giapponesi, è stata diffusa anche dalla CCTV la televisione di Stato cinese tramite la sua pagina Facebook, ufficializzando la conferma che il treno continuerà a passare per la dimenticata stazione di Kami-Shirataki fino al prossimo 26 marzo, giorno in cui Kana prenderà il suo diploma.
Fieri e orgogliosi i cittadini del Paese orientale che commentano così: “Questo significa governare in modo efficace e a tutti i livelli” oppure “Perché non dovrei voler morire per uno Stato come questo, che è pronto a fare di tutto per soddisfare le nostre esigenze?“.

2.1.16

Un Uomo Senza Braccia E L'amico Non Vedente Hanno Piantato Insieme Più Di 10 Mila Alberi ed altre storie



due storie curiose  che certamente  saranno  vecchie  ma  ed  alcuni portali \  siti magari  le  riciclano e  le riusano  , ma che  importanza  ha  alla   fine  ? .
 La prima di come l'unione di coloro che hanno un handicap possano creare un opera d'arte che è anche d'aiuto per i  normali " ( lo che non dovrei usare come mi suggerisce la lettura di -- regalatomi per natale -- del libro Mi girano le ruote di Angela Gambirasio , questo insulso termine e discriminatorio verso chi ha un handicap perchè fa delle distinzioni inappropriate fra chi è o lo è diventato dalla nascita e noi che non lo siamo , ma non ne trovo altri ed quindi che lo metto fra virgolette )


La storia di amicizia di Jia Haixia e Jia Wenqi ha davvero dell'incredibile. Hanno 53 anni, vivono in Cina e le loro vite si sono incrociate a causa delle disabilità che entrambi possiedono: Haixia è nato con una cataratta congenita che gli ha tolto la vista ad un occhio. La crudeltà della vita spesso non ha limiti, ed è rimasto completamente non vedente dopo aver subito un incidente sul lavoro all'altro occhio.Wenqi invece ha subito l'amputazione di entrambe le braccia a tre anni, in un tragico incidente.
Entrambi alla ricerca disperata di un lavoro a causa della loro situazione difficile, si sono incontrati nel 2000 e da quel giorno si aiutano a vicenda per esplorare il mondo.
La loro storia di amicizia incredibile non è tutta qui, perché i due hanno piantato oltre 10 mila alberi in dieci anni, in tutto il territorio cinese.


"Io sono le sue mani, lui è i miei occhi", afferma Haixia. "Siamo un'ottima squadra".

La coppia si incontrò nel 2001 quando entrambi erano alla ricerca disperata di un impiego, difficile da trovare a causa delle loro disabilità.
immagine: yzdsb.com

Non trovando un lavoro non si sono arresi e l'hanno inventato: hanno iniziato a piantare alberi.

Il loro non è solo un lavoro ma un impegno per la comunità: hanno affittato più di un ettaro di terreno e si sono messi al lavoro.

immagine: queqiaoba.com

Haixia e Wenqi si alzano ogni giorno alle 7 di mattina e iniziano ad interrare i fusti. Per arrivare al loro terreno devono attraversare un fiume. Wengi porta l'amico dall'altra parte, mentre lui lo guida con gli occhi.

immagine: epaper.yzdsb.com

Il guadagno non è grande, ma ormai sono spinti da un'idea molto più importante. Sono decisi a rimboscare la loro terra. Non potendo acquistare nuovi alberi, tagliano da quelli già grandi dei rami che poi interrano.

immagine: epaper.yzdsb.com

Quando bisogna arrampicarsi per tagliare i germogli, Wenqi dirige attentamente dal basso Haixia con i suoi occhi.


Il lavoro richiede molta fatica e pazienza perché i risultati non sono visibili nell'immediato. Ma veder crescere lentamente i piccoli alberi è già abbastanza per portare nelle loro menti un senso di pace.

"Ce la caviamo da soli", dice Wenqi. Nonostante il lavoro sia logorante, sono orgogliosi e felici della loro impresa.

immagine: epaper.yzdsb.com


Molte persone, dopo aver conosciuto la storia di Wenqi e Haixia hanno devoluto denaro ad un fondo creato per garantire ai due una casa e cibo. Sono stati raccolti anche dei soldi per poter operare Haixia, in modo da restituirgli parzialmente la vista. L'amicizia tra i due è meravigliosa così come la loro missione è senza dubbio esemplare. 



la seconda storia , sempre dallo stesso sito , riguarda   un   gatto  salvato  da  un cane durante  un alluvione  . Essa

5.5.14

alla faccia della lentezza 32 anni per riparare e restituire un orologio e altre storie

 La  prima storia    è tratta  dalla   cronaca  di  Olbia-Gallura  del 5\5\2014   della nuova sardegna


Orologio riparato e restituito dopo 32 anni
Tempio, storia incredibile ma vera di un commerciante: «Ora mi chiedono 170mila lire per la riparazione, ma io pagherò fra 3 decenni»


TEMPIO. Trentadue anni per la riparazione di un orologio da polso. Tanto ha dovuto aspettare un noto commerciante di Tempio per vedersi finalmente restituire da una nota oreficeria gallurese, un orologio che il commerciante aveva ricevuto in dono da suo padre sul letto di morte. Oltre la lunga attesa, altrettanto insolito il costo della riparazione: centosettanta mila lire.
A raccontare il curioso episodio è Antonio Azzena, ex presidente della Confcommercio e presidente onorario della stessa, notissimo commerciante cittadino. «Mio padre (Enea Azzena, storico e benestante commerciante di Tempio, ndc), attacca Azzena, mi regalò, nel 1981, poco prima di morire, un orologio da polso, allora di ultimissima generazione, che mia madre gli aveva regalato, a suo tempo, per i suoi sessant’anni. Un ricordo carissimo per me, che decisi di farlo diventare il mio orologio da polso quotidiano».
Poi il secondo capitolo della vicenda. «Dopo qualche mese – racconta Azzena –, però l’orologio si fermò e fui costretto a portarlo per la riparazione, presso la nostra oreficeria di fiducia, di stanza in un centro Gallurese, dove ci servivamo regolarmente e dove anche l’orologio era stato acquistato. Di questo oggetto, per me di enorme valore affettivo, nonostante le richieste, diventate sempre più pressanti con il passare degli anni, non ho più saputo nulla per 32 anni. Di volta in volta, mi è stato detto che “l’orologio era in riparazione, che il pezzo da sostituire, era di difficile reperibilità e che comunque tutto sarebbe stato sistemato”. Poi, per 


un certo periodo, mi è stato detto che non era più riparabile ed inutilmente l’ho richiesto indietro. Poi addirittura, per qualche tempo ancora, l’orefice ha cercato di convincermi che l’orologio mi era stato restituito e che forse lo avevo dimenticato io da qualche parte. Poi – dice raggiante Antonio Azzena – qualche giorno fa, dopo 32 anni, l’orologio è riapparso dalle nebbie del tempo, riparato, perfettamente funzionante e con ancora attaccato…lo scontrino della riparazione. Centosettanta mila lire».
Felicissimo della restituzione, Antonio Azzena, tramite la “Nuova”, fa sapere all’orefice, «che forse leggerà la mia e la sua storia, di essere già alla ricerca delle centosettantamila lire che, se Dio vuole, consegnerò solo ai primi di maggio del 2046. Fra 32 anni».(a.m.)

la seconda  dall'0unione sarda del  4\5\2014

  e per  finire  la classica  delle storie ,  molto spesso  frutto di  leggende   metropolitane  o catene di  sant'antonio  ma  a volte   (  non si sa  mai  cosa  può riservarti la  vita  )   vere  ,  quele  di  zii  o  parenti emigrati  che  diventan o ricchi \  fanno fortuna  e  lasciano in eredità a parenti lontani . Tratto dalla  nuova sardegna del  4\5\2014 


Zio d’Australia sparito fa la “sorpresa”
UnA EREDITA’ choc
SASSARI Quando hanno visto quella lettera, consegnata dal postino il primo aprile, hanno pensato ad uno scherzo. Ma dopo un primo momento di stupore a leggere e rileggere quello che c’era scritto su quel pezzo di carta che arrivava dall’Australia si sono dovuti ricredere. L’iniziale sbigottimento ha lasciato spazio alla sorpresa. Già, perché con quella lettera un funzionario comunale di Wilson, elegante sobborgo residenziale di Perth, cercava contatti con «gli eventuali eredi di Saccu Costantino, nato a Pozzomaggiore nel 1925 e scomparso a Perth il 21 luglio 2013». 
 
Costantino, che in Australia era diventato Constantin e, a quanto pare, non aveva mai messo sù famiglia, era morto lasciando un bel patrimonio: in particolare un ranch con allevamento di cavalli. Ecco quindi la necessità da parte delle autorità di Perth di risalire agli eredi di Costantino (che aveva trascorso i suoi ultimi anni di vita in una casa di riposo) ai quali affidare il patrimonio dell'anziano scomparso «Non ci volevamo credere, per noi è stato come tornare indietro nel tempo, a quando eravamo bambini», spiega Patrizia, una dei venti nipoti rimasti in Sardegna. Nipoti che Costantino non ha mai conosciuto e dei quali, forse, non sospettava nemmeno l’esistenza. «Abbiamo sempre sentito parlare di questo zio, lo abbiamo visto in alcune fotografie che a casa venivano conservate come una specie di reliquia – va avanti Patrizia, che vive a Sassari – Percepivamo il dolore nel racconto di mia madre e delle mie zie, tutte molto legate a questo fratello». Già, perché Costantino, che a Pozzomaggiore aveva tre sorelle (Paolina, Giovanna e Antonietta) nel 1949, a soli ventiquattro anni, aveva scelto di lasciare il paese e di emigrare. Voleva raggiungere l’Australia (dove lo avevano preceduto qualche anno prima un fratello e un’altra sorella) per cercare fortuna. Un viaggio avventuroso, quello di Costantino Saccu, a bordo di un transantlantico. Una traversata lunga più di un mese e poi l’arrivo a Fremantle per raggiungere i fratelli. Costantino scrive a casa, rassicura le sorelle rimaste a Pozzomaggiore. Ma dopo qualche mese il giovane decide di trasferirsi, saluta il fratello e la sorella e cambia città, trova lavoro in una miniera. Racconta alle sorelle di Pozzomaggiore di essere
contento, poi improvvisamente verso la metà degli anni Cinquanta, il giovane Costantino non dà più notizie di sè. Inghiottito nel nulla. I familiari ne denunciano la scomparsa. Viene informato il ministero degli Esteri, i fratelli “australiani” cercano disperatamente un possibile contatto, ma inutilmente. Passano i mesi e poi gli anni, niente. Nelle sorelle di Costantino subentra la rassegnazione e quel ragazzo, diventato nel frattempo uomo, viene dato per morto. «Tra i miei ricordi di bambina – racconta ancora Patrizia – prevale quello di mia madre che piange per questo fratello “morto”, per tutta la vita lei e le sorelle non si sono mai date pace». E invece Costantino (il più piccolo dei fratelli Saccu) è morto lo scorso anno a 88 anni. E ora, pian piano, i nipoti cercano di rimettere insieme le tessere della lunga e solitaria esistenza di Costantino in Australia, dall’altra parte del mondo. «Abbiamo scoperto che si era trasferito nelle vicinanze di Perth forse dopo un grave incidente nella miniera in cui lavorava – spiega ancora la nipote Patrizia – Forse proprio a causa di quell’incidente ha perso la memoria e non si è più ricordato di avere parenti in Sardegna». Ma riempire un “buco nero” lungo oltre sessant'anni non sarà facile. Tra i nipoti sardi un’unica consolazione: «Ci ha fatto piacere sapere che zio Costantino abbia comunque trascorso una lunga vita serena e agiata. Vorremmo sapere tutto di lui, ma sappiamo che sarà difficile. Per il momento questo zio mai conosciuto ci ha fatto comunque un bellissimo regalo: ha riunito tutti i nipoti. Con diversi cugini avevamo perso i contatti, è stato bello rincontrarsi e riscoprire i legami della famiglia». E l’eredità? «Vedremo – sorride Patrizia – L'Australia è così lontana... E ancora non sappiamo esattamente cosa dovremo fare». Ri.Fi.

20.12.13

Francia, pompieri sbagliano indirizzo Vanno in un'altra casa e salvano una vita

canzone   consigliata  I Pompieri di Viggiù  - Canta: Clara Jaione  Autori: A. Fragna - N. Rastelli  1948 

unione  sarda  Venerdì 20 dicembre 2013 16:03

E' successo nella notte a Morieres-les-Avignon: allertati per un malore a un'anziana hanno sbagliato appartamento e lì hanno trovato un uomo in stato di incoscienza dovuto a un coma diabetico.
Un errore a volte può salvare la vita. E' Quello che è successo questa notte a Morieres-les-Avignon, dove i vigili del fuoco hanno sbagliato indirizzo per un intervento e hanno casualmente salvato la vita a una persona.
Il salvavita di un'anziana, collegato alle forze di pronto soccorso, era scattato durante la notte. I vigili del fuoco sono stati allertati e, arrivati sul posto, hanno sbagliato appartamento e sono entrati in quello vicino. Lì hanno trovato un uomo disteso a terra, incosciente, in preda a un malore dovuto al diabete, di cui soffre. Hanno chiamato l'ambulanza e l'uomo è stato curato all'ospedale di Avignone, appena in tempo per salvargli la vita. Quanto all'anziana, si è poi scoperto che il salvavita era scattato per errore e lei stava benissimo. Una doppia coincidenza e una vita salvata.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...