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Visualizzazione dei post da ottobre, 2015

c'era una volta la ferrovia tempio - sassari

per  il momento accontentatevi di questo documento  ,  prossimamente  ,  ripoterò  delel foto    scattate  da me  medesimo  sullo  statom in cui versa   quello che  ieri  era  un  gioiello ed  oggi  lasciato andare  in rovina  o  quasi A Sassari s'inaugura una nuova linea ferroviaria Giornale Luce A0883 del 11/1931 Descrizione sequenze:Un treno sui binari della stazione ferroviaria di Sassari ; la locomotiva è imbandierata e ornata da un grande stemma reale ; il gruppo di invitati che partecipa alla cerimonia di inaugurazione della Sassari-Tempio ; l'on. Leoni mentre taglia il nastro inaugurale ; una mano tira indietro strattonandolo sgarbatamente un ragazzo che si sporgeva a guardare ; il treno mentre avanza lentamente sui binari ; la folla sul marciapiede ; labari e bandiere ; un cineoperatore riprende la folla sporgendosi dal finestrino ; il treno lascia la stazione ; il percorso s' inoltra in una zona di montagna ; il treno attraversa un ponte ferroviario

1943 -1945 i figli del nemico

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in sottofondo   Le luci della centrale elettrica - Una guerra fredda vedendo la puntata a trasmissione rai3 \ rai storia con Massimo Bernardini e Michela Ponzani rai storia del 28\11\202015 ‪#‎iltempoelastoria‬ in cui si racconta la storia I bambini nati dalle relazioni tra donne italiane e soldati tedeschi sono bollati come "figli del nemico"o  figli di e quelli avuti con gli alleati liberatori come vengono definiti ? . É stato molto interessante ‼ Una parte di storia che non conoscevo e i libri di storia scolastici   non ne parlano ‼  o si limitano a  dire  in una   al massimo due  righe   che  esse furono linciate     e rasate  in piazza   concordo ( io non avrei saputo dire di meglio ) Damiano Congiu Ovviamente la stupidità umana è sempre attiva in ogni epoca! Emarginare e puntare a dito dei bambini innocenti è sintomo di ignoranza acuta!.  Infatti   tale situazione  rimase  in vigore  fino al 1975  quando     fu  fatta  la legge     n 151 \  19.06.1975 ovvero   Riform

come evitare di farsi porendere per il culo su Facebook e cadere in bufale

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potrebbero interessare  per  approfondire http://www.linkiesta.it/it/article/2014/07/29/fenomenologia-del-click-baiting/22388/ da http://www.storienelweb.it/ del  21 ottobre 2015  da  Maurizio Perrone Prima di continuare a leggere rispondete a questa domanda:” È un problema per voi essere trattati come dei fessi da spremere in qualunque modo per guadagnare soldi e consenso politico?  Se non è un problema potete ignorare questo articolo, altrimenti continuate a leggere per scoprire come vi prendono per il culo su Facebook (e nel Web) e preparatevi a grosse delusioni. Bene, per voi è un problema, quindi vediamo chi, come e perché si prende gioco di voi su Facebook e nel Web e come imparare a difendersi. PRIMO CASO: PERSONE QUALUNQUE. Tutti possono aprire siti Web e pagine Facebook facilmente.  Chiunque può scrivere quello che vuole su qualsiasi argomento, anche gli incompetenti e i manipolatori , quindi è molto facile imbattersi in notizie scritte da persone che n

amore in tempo di crisi economico\ sociale Matrimonio con sorpresa: il lancio del bouquet diventa una proposta di nozze

25 OTTOBRE 2015 Matrimonio con sorpresa: il lancio del bouquet diventa una proposta di nozze Tutti credevano che si dovesse festeggiare solo un matrimonio, ma presto gli invitati si sono accorti che c’era anche un altro evento da celebrare: una romanticissima proposta di matrimonio. Luca Vinciguerra e Cinzia Coppola sono di Sora, in provincia di Frosinone, e sposarsi era il loro sogno. Per due anni hanno cercato un lavoro stabile, senza riuscirci. Allora hanno deciso di aprire una pizzeria: "Abbiamo frequentato un corso per pizzaioli napoletani – ci raccontano – e abbiamo aperto a Sora la pizzeria ‘da Zia Rosa’, che è cresciuta velocemente e ci ha permesso di raggiungere finalmente una certa stabilità economica". Così, la settimana scorsa, Luca ha deciso di fare la sua proposta a Cinzia. Come occasione ha scelto il matrimonio dei suoi amici Juan Andres e Sabrina e, forse ispirandosi a una  proposta simile  diventata virale qualche mese fa (che coinvolgeva due promessi sp

[intervista mancata a Emanuelwe Dascanio ] dipinti cosi veri da sembrare foto I dipinti di Emanuele Dascanio

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potrebbe interessare http://www.settemuse.it/arte/corrente_iperrealismo.htm https://it.wikipedia.org/wiki/Iperrealismo Qualche giorno fa alla consueta rassegna sui fotografi contemporanei organizzata da associazione culturale la sardegna vista ( ne ho già parlato qui sul blog in altri post ed a cui sono iscritto ) ho conosciuto oltre ai fotografi : Ulisse Bezzi e Miroslav Tichý (  ne ho parlato qui  ) si discuteva del rapporto fra quadri e foto ed   di come un quadro con la tecnica della pittura ad olio potesse essere scambiato per fotografia . Poi  a casa cercando qualcosa  su caravaggio   per  approfondire  le tematiche  biografiche  della  storia  che stavo rileggendo   " uccidete  caravaggio "  edito dalla Bonelli   o forse   sfogliando   non  ricordo  bene    cortana o msn news ovvero il nuovo motore di ricerca di windos  \  explorer    ho   trovato su   http://www.huffingtonpost.it /  questo articolo fotografico  Iperrealismo. Realismo radicale. I dipinti d

LA GIUSTIZIA FAI-DA-TE È IL SINTOMO DI UN CANCRO di http://anthonymuroni.blog.unionesarda.it/

mi fa piacere che a destra qualcuno cominci a ragionare.  Infatti  tra  i soliti articoli  ed  interventi malpancisti    finalmente  uno che fa un discorso  equilibrato http://anthonymuroni.blog.unionesarda.it/    Nessuna simpatia per i ladri, ma anche una certa resistenza a legalizzare la giustizia fai-da-te. Perché la morte violenta di un 22enne è sempre una sconfitta per lo Stato. E se il suo uccisore non può essere considerato un eroe, forse è altrettanto ingiusto affibbiargli l’etichetta di assassino. Più probabilmente è a sua volta una vittima, il sintomo di un cancro che pian piano sta divorando la società italiana, ogni giorno più insicura, disincantata, cinica e dunque ingiusta. Ammalarsi è stato inevitabile, se si pensa a qual è la situazione di impunità, scarsa meritocrazia e sostanziale anarchia alla quale intere porzioni di territorio e di cittadinanza sono condannate. Persino le reazioni successive al grave fatto di cronaca di cinque giorni fa – quando un pe

Ognuno è l’ebreo di qualcuno: il fenomeno del capro espiatorio

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“In ogni gruppo umano esiste una vittima predestinata: uno che porta pena, che tutti deridono, su cui nascono dicerie insulse e malevole, su cui, con misteriosa concordia, tutti scaricano i loro mali umori e il loro desiderio di nuocere.” Primo Levi, La tregua . In questi giorni Internet è stata inondata di video, poesie, post, racconti e testimonianze in occasione della  G iornata della Memoria , ma si tratta per lo più della condivisione di opere realizzate da altri piuttosto che di produzioni personali. Tutto ciò naturalmente è comprensibile, infatti una persona qualsiasi può sentirsi spiazzata dall’ineffabilità di un evento storico terribile, che persino i testimoni diretti faticano a raccontare. Anche io purtroppo non saprei cosa scrivere su un simile orrore, però ho deciso di realizzare ugualmente un commento personale raccontandovi quale meccanismo della mente umana può generare tanta sofferenza: si tratta del   capro espiatorio , un fenomeno di psicologia colletti

Olbia Immigrato salva donna che annega. Poi la picchia in acqua ributtandola ad affogare [non fermatevi al titolo ]

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L'unica arma , oltre il dialogo ( valido fino ad un verto punto con persone ottuse ) è l'ironia . Infatti la news che trovate sotto e è dedicata a tutte quelle persone creduloni credono alle bufale e alle panzane    mediatiche  come questa     e  sui   cui  ( esperienza  personale   con  un mio amico     che   fa  volontariato in caritas  e  poi     quando  gli proponi    una persona  straniera  per  aiutarlo a fare  dei lavori in casa     ti si adira   )  che   basano  le  loro paure     su  le  distorsioni mediatiche  ,  da   http://radiolimbara.altervista.org/blog/ Immigrato salva donna che annega. Poi la picchia in acqua ributtandola ad affogare Scritto il  23 ottobre 2015   by  radiolimbara OLBIA. Si sa che il problema degli immigrati peggiora di giorno in giorno, ma ciò che è avvenuto ieri a Olbia ha dell’incredibile. Protagonista dell’efferata vicenda un congolese di nome Chinedu (noto Gineddu a Olbia e dintorni) e u

Loris Stival, parenti stipendiati per comparsate tv. “3mila euro per andare da Barbara D’Urso” Loris Stival, parenti stipendiati per comparsate tv. “3mila euro per andare da Barbara D’Urso”

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Nonostante Renato Zero non sia l'emblema della coerenza, come del resto la stragrande maggioranza dei vip e salottieri nostrani  . "Le sue canzoni specie quelle trasgressive sono ancora valide a distanza di tempo . Infatti egli nel 1981 (anno della morte in diretta del piccolo Alfredino ). cantava in "Per carità":Se muore un bambino c'è un teleobiettivo"  Ma è attuale oggi più che mai. nel  Aggiungendo , come  suggerisce  Massimiliano Frassi dell'associazione   prometeo   la frase: " e pure un bancomat".  Dalle intercettazioni depositate dalla procura di Ragusa agli atti dell’indagine sull’omicidio del piccolo emerge come i familiari di Veronica, mamma della vittima accusata di avere ucciso il figlio, abbiano ricevuto compensi per rilasciare interviste a trasmissioni televisive, soprattutto quelle delle reti Mediaset di  Giuseppe Pipitone  |  da  il  fattoquotidiano  16 ottobre 2015 Pagamenti ant

Come l’attimo fuggente: tutti pazzi per il prof che rottama voti e libri, ma Berkeley lo licenzia

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iSchool La vicenda  sotto mi ricorda  tale  film Come l’attimo fuggente: tutti pazzi per il prof che rottama voti e libri, ma Berkeley lo licenzia Alexander Coward, 33 anni, insegna matematica all’università di Berkeley. I suoi metodi sono innovativi e le sue lezioni affollatissime: ma l’innovazione non piace al senato accademico e viene licenziato. Gli studenti organizzano una petizione per riaverlo in cattedra Carlotta Balena 24 ottobre 2015 Il cinema ci ha raccontato spesso delle storie di insegnanti straordinari, fuori dagli schemi, a volte fuori dal tempo. Robin William, alias John Keating, ne “L’attimo fuggente” intimava gli studenti a strappare le introduzioni delle poesie dai libri di testo, a salire sui banchi per osservare la vita da un diverso punto di vista. Julia Roberts, in “Monna Lisa smile” riproduce la stessa storia al femminile: siamo negli anni ’50, Roberts insegna arte in un college dove le ragazze non fanno altro che aspettare un uomo che le porti all’altare. E

Stanislav Petrov, l'eroe sconosciuto che salvò il Mondo dalla Terza Guerra mondiale Stanislav Petrov decise di non reagire ad una presunta aggressione americana. Salvò così il mondo da una folle guerra

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  ti potrebbero   interessare  per  approfondire https://it.wikipedia.org/wiki/Able_Archer_83 https://en.wikipedia.org/wiki/Stanislav_Petrov https://en.wikipedia.org/wiki/Stanislav_Petrov ( più dettagliato )  Che  storia interessante  quella  raccontata   da   Andrea Riva - Sab, 24/10/2015 - 16:34   sul http://www.ilgiornale.it/news/cultura/ Si chiama Stanislav Petrov ed è l'uomo che ha salvato il mondo dalla terza guerra mondiale. Nessuno però si è preso la briga di dargli una medaglia e neppure di ringraziarlo. Siamo nel 1983, in piena Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Petrov, nella notte del 23 settembre di quell'anno, si trova all'interno del bunker Serpukhov-15, sul confine occidentale dell'Urss. Come consuetudine, monitora i cieli russi, pronto a dare l'allarme nel caso di un attacco nucleare americano. All'improvviso, una spia si accende: un missile Usa è partito dalla base del Montana. A questo punto Petrov deve premere quel m

c'è orgoglio ed orgoglio

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Ulisse Bezzi: il contadino/fotografo Ravennate che a 90 anni conquista New York Da Matteo Rubboli - ott 17, 2015 su http://www.huffingtonpost.com e Miroslav Tichý artista fotografo e vagabondo

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in sottofondo Hindi Zahra - Beautiful Tango Ci sono favole che sembrano fatte apposta per essere lette. O essere scritte. Quella di Ulisse Bezzi è una di queste, e ci riporta in una realtà contadina che non esiste più, quella della Romagna degli anni ’50 e ’60. Il Bezzi (l’articolo determinativo prima del cognome in dialetto è obbligatorio) è un lavoratore agricolo come allora ce n’erano moltissimi, immerso nella nebbiosa campagna di San  estratto dal video  documentario del 2006 di Alessio Fattori ed Enrico M. Belardi riportato sotto  a  fine  post Pietro in Vincoli, un paese fra Ravenna e Forlì dove l’evento più importante è la tombola di fine anno al Bar Sport. Dove lavorare d’estate sotto il sole significa essere costantemente immersi nel sudore, e dove d’inverno la neve colora la sconfinata pianura di un bianco pallido illuminato soltanto dai pochi raggi di sole che riescono a vincere la perenne cortina di nuvole e nebbia. Ma la straordinarietà, a volte,