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1.12.13

perchè parlo \ riporto storie d'immigrazione ed emigrazione Giovane, istruito e del Nord Italia Ecco l'identikit del nuovo migrante [lungo [

canzoni  consigliate

  • che sarà - ricchi e poveri
  • Stornelli d'esilio - (Nostra patria è il mondo intero) di Pietro Gori - Versione integrale 
  • Mamma  dammi cento lire  che in America devo andare -  Traditional italian folk song, about emigrants. Giuditta Scorcelletti: voice Alessandro Bongi: guitars and elctronic instruments.



Inizio  il post  con questa  citazione  : << La forza della memoria è nella sua latenza: la memoria emerge, appare, si manifesta fuori d'ogni previsione. >> presa  da L'EMIGRAZIONE COME PATRIMONIO SOCIALE Il Crotonese: 11-13 ottobre 2005 di Emiliano Morrone http://www.emigrati.it/Emigrazione/Emigrazione_cultura.asp


 dall'unione sarda   di qualche tempo fa 
Migrante (foto simbolo) dall'unione sarda del28 novembre 2013 16:57 insieme all'articolo riportato sotto


Uno studio presentato oggi a Barcellona descrive il prototipo delle persone che decidono di lasciare l'Italia per raggiungere altri Paesi in cerca di fortuna.
Giovane, istruito, originario del nord Italia. E' l'identikit del nuovo migrante italiano emerso dalla ricerca "Nuove mobilità o nuove migrazioni italiane?" realizzata dal Centro Altreitalia e Globus et Locus presentata oggi a Barcellona. Lo studio, i cui risultati sono stati esposti dagli autori Maddalena Tirabassi e Alvise del Prà, direttrice e ricercatore del Centro Altreitalia, indaga sulle motivazioni e sulle effettive condizioni di lavoro dei giovani che cercano fortuna all'estero. L'obiettivo è quello di monitorare gli italiani che dal 2000 hanno deciso di lasciare il Belpaese per raggiungere un altro Stato. Il fenomeno, che esisteva comunque già prima della recessione, è influenzato da vari fattori, tra i quali il processo di unificazione europea, la libera circolazione tra le frontiere della Ue, il successo di programmi di scambio universitari, lo spostamento del mercato del lavoro dal settore secondario al terziario, lo sviluppo delle telecomunicazioni e dei social network, la diffusione dei voli low cost.
la famosa  e famigerata  EllisIsland   trovate  nei link sotto  news  su tale centro di smistamento emigrati    ora museo  


Ora  La lettura  di questo articolo , mi invoglia  a  rispondere ( di solito le cestino in quanto la risposta dovrebbe essere scontata , ma evidentemente non lo è ) alle email di tutti\e quelli che mi chiedono perchè parlo d'immigrazione ed emigrazione , invece che dell'italia invasa dagli immigrati perchè non parlo dei crimini e dei reati commessi dagli immigrati , dell'italia invasa dagli immigrati , del lavoro fregato da loro a noi italiani , su loro che c'impongono la loro cultura o ci obbligano o non festeggiare il natale a scuola , a proibire determinati cibi nelle mense scolastiche , ecc


inizio dalla fine perchè nonostante i Corsi e ricorsi della storia. Infatti siamo stati emigranti, per molti versi lo siamo tuttora , vedere la fuga dei cervelli i miei post sulla fuga dei cervelli ( ultimo articolo in Con questo non vuol dire che li giustifico , cosi come condanno i crimini gratuiti come omicidi , stupri e crudeltà , specie quando sono recidivi o vieni in italia solo ed esclusivamente per commettere illegalità o continuare a delinquere sfruttando poi i tuoi stessi connazionali ci sono già i giornali egli utenti del web e quindi non aggiungerei nulla di nuovo con un mio commento a quando dicono  e stra dicono spesso con commenti razzisti ,  xenofobici , dovuti  ad  una politica  trentennale  di malpancismi   basata  sulla  paura  del diverso   come questo
particolare   che  trovate  sopra  ) eppure... non riusciamo a comprendere l'altro, lo "straniero" che lascia casa, affetti, radici per il sogno di una vita migliore e anziché operare per l'integrazione di queste persone, si opera per l'esclusione e la discriminazione . L'Italia è ormai un paese multietnico e vanno sicuramente adottate misure che possano garantire il benessere e la sicurezza di tutti, ma accarezzando un disegno di interculturalità e di integrazione e NON di esclusione . Ora Non parlo dei crimini degli immigrati perchè : 1) è in parte comprensibile che quando entri clandestinamente o senza un lavoro certo diventi vittime sia dele mafie locali con le quali hai il debito per il trasporto \ passaggio in italia cometta dei piccoli reati .


 o come   certa  stampa  e certa  rete    più o meno esplicitamente  in particolare questi siti http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/e http://resistenzanazionale.com/., 2) sono molto simili al  90 %  eccetto di quando si tratta di efferata crudeltà verso le vittime o violenze familiari dette dal fatto che i figli o le moglie in seguono la loro religione \ tradizioni e vogliono emanciparsi o quando fanno infibulare a forza le bambine solo per citare i casi più clamorosi . 
Per quanto l'Italia invasa dagli immigrati .E' vero in Italia Abbiamo già i nostri problemi , e che  ci sono troppi  immigrati  ( contando i  clandestini , quelli rinchiusi nei centri di permanenza    e quelli  in regola  )  , e serve una legge sull'immigrazione e sul l'asilo politico ,ma seria e non barzelletta (  come fece il centro sinistra  )  o discriminante ( come i il centro destra  )   . Ma da li a parlare d'invasione mi sembra esagerato e al limite del razzismo ed xenofobia . Per le altre cose non è vero che lo
proibiscono siamo noi italiani che siamo troppo buonisti e politicamente corretti e rinunciamo in nome di una pseudo tolleranza \ integrazione alla nostra identità . La soluzione ? semplice usare la doppia alimentazione nelle mense scolastiche e non , celebrare il natale con recite o messe spiegando ai bambini islamici che i fratelli cattolici lo celebrano cosi .
Ritornando   al perchè  parlare di queste cose .
Ho deciso di raccontare ,storie d'emigrazione e d'immigrazione perchè sono due facce della stessa medaglia e della nostra storia nazionale. fatta d'emigrazione trans oceanica ( Americhe ed Australia ) fino al 1950 e poi fino ( specie noi sardi ) Nord italia ed Europea ( Francia , Germania , Belgio , Svizzera ) a gli anni 70\80 . Ed ora sia fuga di cervelli ma anche terra d'immigrazione dal sud del mondo . Lo descrivono benissimo sia Melania Mazzucco sia nel suo Nel romanzo Vita di Melania Gaia Mazzucco ambientato nella New York di inizio Novecento in cui racconta indirettamente la storia di suo nonno emigrato in america , e come afferma anche qui 

nella presentazione del 3 dvd della collana 150 ler storie d'italia dedicato l'emigrazione italiana negli Usa ( ma emigrarono anche nelle americhe del sud e in australia ) ., sia Stella con i suoi libri L'orda e Odissee sull'emigrazione italiana . 
Libri che mi hanno spronato insieme  a  :   1) questo documentario   della rai sull'emigrazione degli italiani in America  del nord  


   2) i   film    Sacco e Vanzetti diretto da Giuliano Montaldo /  ( 1971  )  .,  sia La miniserie televisiva   su  di loro  prodotta da Mediaset e trasmessa nel 2005 con gli attori Sergio Rubini ed Ennio Fantastichini come protagonisti.  Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata (1971) con Alberto sordi .,  la  fiction ( mediocre  e senza infamia e senza lode  )  come l'america   con Sabrina  Sabrina Ferilli,Massimo Ghini e Henry Czerny. Mi  hanno  fatto uscire dal
quel mondo fatato e fantastico fatto di fantasia in cui mi 'ero richiuso sia con i racconti da parte di mia nonna materna ( morta a 95\6 anni quasi 4 anni ) che raccontava di come suo padre era emigrato temporaneamente in argentina per potersi pagare la casa o quando il marito di mia zia racconta cosa fanno in figli di un cugino o suo zio paterno emigrato negli Usa . Sia dal racconto dagli appennini alle ande contenuto all'interno del libro cuore di Edmondo de Amicis sia dall'anime  (  foto a destra  )    " Marco (Haha wo Tazunete Sanzen Ri, 1976), anime in 52 puntate facente parte del progetto "World Masterpiece Theater, prodotto da Nippon Animation, dal "racconto mensile" Dagli Appennini alle Ande del  libro cuore   . Ora  concludo dicendo Basta con le rimozioni, i silenzi, le mezze verità. I documenti dei siti che troverete sotto ed altri che troverete in rete dimostrano come l'emigrazione italiana sia stata per molti versi uguale a quella che oggi si riversa sulle nostre coste. Anzi << in certi casi (ad esempio sotto il profilo della preparazione culturale), perfino più disperata. Così erano i nostri nonni, i nostri padri, i nostri fratelli maggiori. Moltissimi non ce l'hanno fatta, a diventare uno "zio d'America". E sono sopravvissuti in condizioni spesso peggiori di quelle lasciate in Friuli o in Calabria. Ce ne dobbiamo vergognare, come pensa chi preferisce vedere il mondo con un patriottico paraocchi? O dobbiamo cercare di capire cosa siamo stati, proprio per portare rispetto a quei nostri emigrati così segnati da errori, sofferenze, ostilità razziste? >> da http://www.orda.it/rizzoli/stella/home.htm

1.10.12

Costretti a radersi in gabbia "Così evitiamo atti di autolesionismo" Al CIE di Lamezia Terme. Gli immigrati-detenuti a rischio rinchiusi in una cabina metallica dove possono fare le loro pulizie personali, sotto gli occhi di tutti. La denuncia è dell' Ong Medici per i Diritti Umani1(Medu).


repubblica  online del 27\9\2012

di RAFFAELLA COSENTINO LAMEZIA TERME - In gabbia per radersi la barba davanti a tutti. È la "sconcertante pratica di umiliazione dei migranti detenuti" scoperta, fotografata e denunciata dall'Ong Medici per i Diritti Umani 2(Medu) dopo una visita nel Centro di identificazione e di espulsione (Cie) di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro. I Cie sono prigioni amministrative in cui vengono rinchiusi, fino a un anno e mezzo, gli immigrati senza permesso di soggiorno che dovrebbero essere espulsi dall'Italia. Si tratta di un illecito amministrativo, non di un reato. A causa della lunga reclusione, i migranti vivono un profondo disagio psichico e commettono frequentemente atti di autolesionismo, ingerendo oggetti come pile, penne, cerniere oppure tagliandosi il corpo con qualunque tipo di lama. Per questo non gli vengono consegnati rasoi con cui tagliarsi la barba.

Filo spinato e recinti alti sei metri. A differenza degli altri CIE, il centro di Lamezia Terme, gestito dal 1998 dalla cooperativa Malgrado Tutto 3 non dispone di un servizio di barberia. L'ente gestore, riferiscono gli operatori di Medu, ha "inventato" una gabbia aggiuntiva, dotata di un piccolo lavello in acciaio, dove i migranti si possono radere. La gabbia è posizionata su un montacarichi e può essere all'occorrenza spostata. Le fotografie la mostrano chiusa e aperta, collocata davanti alle sbarre del cortile, unico spazio comune per tutti gli internati. "È una vera e propria gabbia priva di qualsiasi privacy ed esposta alla vista dei trattenuti, del personale dell'ente gestore e delle forze dell'ordine - spiegano i Medici per i Diritti Umani - prima di uscire dall'abitacolo, il trattenuto deve depositare la lametta in un apposito contenitore".  Il centro è circondato da una serie di recinzioni alte 6 metri, dotate di filo spinato.

Le altre scoperte. Ci sono due accessi all'area di trattenimento. Il primo è chiuso da una porta blindata. Il secondo è dotato di una gabbia doppia, progettata appositamente dall'ente gestore per impedire eventuali fughe. Secondo le statistiche del ministero dell'Interno, nel 2011 sono scappate 9 persone. Nel centro di Pian del Duca, un'ex comunità di recupero per tossicodipendenti, sorto su un terreno confiscato alla 'ndrangheta e nascosto tra le campagne di Lamezia Terme, il team di Medici per i Diritti Umani denuncia di avere fatto altre scoperte di violazioni della dignità umana. Gli operatori hanno fotografato un migrante disabile costretto a fare ogni giorno esercizi di fisioterapia con una bottiglia d'acqua legata al piede. L'uomo si muove grazie ad una stampella perché ha una protesi all'anca, dovuta a ripetuti ricoveri e interventi, precedenti al suo internamento nel Cie, per una grave forma di infezione (osteomielite) della testa del femore.

La fisioterapia "fai da te".
 "Dal suo ingresso nel CIE, oltre quattro mesi fa, il paziente ha chiesto invano la possibilità di poter effettuare la fisioterapia e un controllo ortopedico - affermano i Medu - Al suo ingresso nella struttura è stato sottoposto ad una serie di esami ematici di cui ancora non conosce l'esito. L'ente gestore ci riferisce di non aver potuto acquisire la sua cartella clinica. Nel frattempo il paziente si è auto organizzato con una fisioterapia fai da te". Secondo Medu, che da mesi svolge ispezioni nei centri, "questo caso dimostra le difficoltà di garantire in modo adeguato il diritto alla salute all'interno di un Cie".  In un precedente rapporto, Medu ha definito "iniquo ingranaggio" tutto il sistema dei circa 15 Centri di identificazione e di espulsione esistenti. Il coordinatore Alberto Barbieri, autore delle fotografie, spiega che "in questi centri si crea un sistema perverso, in cui non c'è fiducia fra medico e paziente perché da una parte i pazienti lamentano la persistente disattenzione dei sanitari nei confronti delle loro patologie, dall'altra i sanitari temono costantemente che i detenuti simulino o esagerino i sintomi di una malattia con lo scopo finale della fuga".

Il medico carceriere.
 Alla fine il medico si trasforma in un carceriere, il cui compito è anche quello di evitare il più possibile i trasferimenti del paziente in un ospedale all'esterno, viste le possibilità di fuga e la difficoltà di organizzare le scorte di polizia. Così a Lamezia Terme, esiste anche una cella di isolamento terapeutico per trattenere coloro che si sospetta abbiano malattie infettive. È chiusa da grandi lucchetti e circondata dal filo spinato. Secondo Medu, il costo complessivo della struttura è di almeno 600mila euro l'anno. Può internare fino a 60 persone ma al momento ha solo 10 detenuti. Gli fanno la guardia 60 uomini tra esercito e polizia, oltre ai 15 operatori dell'ente gestore. I rimpatriati nel 2011 sono stati il 41%, meno della metà.

La promessa del Viminale. Nel 2010 Medici senza frontiere 4 aveva strappato al ministero dell'Interno la promessa di chiudere il centro, già considerato uno dei peggiori. "Tale giudizio appare ancora oggi giustificato poiché, alla luce della visita effettuata, la struttura appare del tutto inadeguata a garantire la dignità umana dei migranti trattenuti - denunciano questa volta i Medici per i Diritti Umani- La mancanza di qualsiasi attività ricreativa, la carenza di servizi essenziali per i trattenuti, la chiusura pressoché totale all'apporto di organizzazioni esterne, alcune pratiche francamente sconcertanti e lesive della privacy della persona rendono la struttura priva dei requisiti minimi di vivibilità in condizioni di capienza a regime". Con i tagli e la crisi, il budget giornaliero è stato ridotto dal Viminale da 46 a 30 euro per ogni detenuto. Le cose, quindi, potrebbero anche peggiorare.  

L'altra spiegazione delle "gabbie". In passato - va comunque ricordato - le forze di polizia chiamate a vigilare all'interno dei CIE hanno tenuto a precisare che, spesso, accorgimenti come le gabbie (che restano comunque soluzioni degradanti e inaccettabili) servono per evitare che eventuali lesioni auto-provocate possano servire alle persone recluse nei Centri per accusare e denunciare i loro vigilanti. Metterli così in condizione di radersi e di provvedere all'igiene personale in un luogo pubblico e visibile - questa è la sostanza del ragionamento - scongiurerebbe denunce ingiuste.
 
(27 settembre 2012)


emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...