Anche questa è una soluzione che sta riprendendo piede e si sta amplificando. Infatti, vedere il video a sinistra preso come le righe che seguono sotto dall'inchiesta di repubblica, c'è una comunità di viaggiatori, abitudinari o occasionali, che si conosce sul web e poi si ritrova nella stessa automobile pronta a percorrere chilometri insieme.
Secondo le stime di
blablacar.it, uno dei siti leader del settore, i propri utenti hanno risparmiato più di 200 milioni di euro. Un'ottima ricetta anticrisi, ma anche un modo per fare nuovi incontri Roberto Dell'Omo è un ingegnere informatico di 49 anni, vive e lavora a Milano. Almeno due volte al mese rientra a Roma nel fine settimana per riabbracciare le figlie. Lo fa in macchina, mettendo a disposizione i posti ad altri viaggiatori abituali come lui. "Un paio di anni fa - racconta - stanco di spendere cifre folli per un viaggio in treno o in aereo, ho pensato di cercare una soluzione più vantaggiosa". E così quasi per caso ha scoperto un mondo tutto nuovo che risponde a un termine inglese "carpooling" (letteralmente auto di gruppo) e ha un obiettivo: abbattere i costi del viaggio e farlo in compagnia. " Un esempio? Una tratta in condivisione da Roma a Milano può arrivare a costare 20 euro, dura cinque ore al massimo, se non c'è traffico. Poco più di un treno ad alta velocità, con la comodità di essere lasciati sotto la porta di casa. Cinque ore che possono servire a entrare in contatto con persone, storie e umanità di ogni tipo. "Dalla drag queen al gruppo di tango argentino - confida Dell'Omo - in questi due anni ho viaggiato e conosciuto chiunque". Si crea così una comunità di viaggiatori su quattro ruote che in alcuni casi si frequenta anche oltre il singolo viaggio. Il carpooling è dunque un mix di risparmio, convenienza e, perché no, curiosità, che in Italia come all'estero piace sempre di più: "Le richieste nell'ultimo periodo sono aumentate del 200 per cento" spiega Lorenzo Carbone, trentenne barese, che nel 2011 ha aperto
avacar.it sito interamente dedicato al carpooling. In poco tempo ha raggiunto quota 7000 mila utenti iscritti e conta di arrivare il prima possibile in doppia cifra. "Per ora - ammette - è una passione ma non è detto che un giorno possa trasformarsi in un vero e proprio lavoro". Avacar è un esempio, ma nel panorama dei viaggi di gruppo in macchina l'elenco dei siti dedicati è lungo: da
roadsharing.com a
drivebook.com è un continuo fiorire di nuovi spazi telematici dove cercare o proporre passaggi in macchina. In Italia e in Europa. E a Natale vista la crisi è stato un vero e
proprio boom di passaggi in condivisione. Da nord a sud in molti lavoratori e studenti fuori sede hanno scelto il carpooling come mezzo per ricongiungersi alle proprie famiglie.Blablacar è indubbiamente tra i più attivi e frequentati. Basta guardare i numeri: 2,5 milioni di iscritti nei 9 paesi in cui è presente, 2 miliardi di km condivisi, equivalenti (secondo le stime fatte dal sito) a 200 milioni di euro risparmiati. Olivier Bremer, milanese ventottenne è il responsabile per l'Italia di
blablacar.it [ vedere
la mia intervista ai curatori del sito ] La sua storia è quella di un italiano che durante l'Erasmus a Berlino, scopre l'esistenza del carpooling, un modo diverso di viaggiare. Una volta tornato decide di sperimentarlo nel suo paese. Nel 2010 fonda
italiapassaggio.it, in poco tempo il successo è tale che attira l'attenzione proprio di Blablacar che decide di rilavarne le quote. Nasce blablacar.it, l'idea diventa per Bremer un vero e proprio lavoro: "In tempi di crisi - racconta - bisogna saper inventare nuove strade, avere nuove idee. All'inizio in pochi ci credevano ora quello del carpooling sta diventando un vero e proprio fenomeno". I numeri gli danno ragione: in Italia gli iscritti a Blablacar sono quintuplicati in sei mesi e il numero dei passaggi si è triplicato. Una ricetta anticrisi, un modo per affrontarla è anche
La rete dei salotti dove dormire, scambiandosi ospitalità e le ottocento pensioni che offrono soggiorni in cambio di servizi (dai lavori idraulici al baby-sitting). Il mercato dei biglietti di volo non usati
I giochi dei figli dimenticati in cantina o un paio di occhiali vintage. Ma anche saper fare qualche lavoro di elettricità in casa può essere utile. Non serve avere molti soldi per partire in vacanza: si può trovare ospitalità in un Bed&breakfast con il baratto. Basta scambiare il soggiorno con oggetti o servizi. Ma fra le soluzioni più economiche per viaggiare ci sono anche i siti che vendono unused trips, la rivendita di voli aerei o camere di alberghi non rimborsabili. Anche in tempi di crisi c'è chi non rinuncia a partire e si moltiplicano sistemi alternativi per trovare sconti o addirittura per evitare di spendere.
L'equazione merce e, ad esempio, un piccolo lavoro di idraulica o un servizio di baby-sitting in cambio dell'ospitalità, può essere un sistema conveniente per entrambe le parti. È l'iniziativa del tutto particolare lanciata da una
rete di Bed&breakfast che hanno partecipato alla settimana del baratto dal 19 al 25 novembre. In Italia 2.500 strutture hanno aderito all'iniziativa, mentre 800 adottano questo sistema tutto l'anno. Gli indirizzi possibili sono molteplici e sparpagliati in tutta Italia. Si sceglie il luogo, si contatta il gestore e si concorda lo scambio. Oppure si propone al gestore che si trova nella città che vogliamo visitare uno scambio interessante.
Secondo il Censis, in piena crisi il 42% degli italiani rinuncia al viaggio. Ma c'è sempre una soluzione per risparmiare. I siti di unused trips, viaggi non utilizzati e rivenduti, permettono di fare affari. È un modo per aiutare le persone che non sono riuscite a partire a recuperare i soldi spesi per un soggiorno non rimborsabile, ma anche di offrire tariffe allettanti a chi ha un budget ridotto. Per quanto riguarda gli alberghi i siti di riferimento sono
Hall St e
Cancelon, mentre i voli vengono rivenduti su
Changeyourflight . Qualche giorno fa, sul sito di Cancelon una notte allo Sheraton di Chicago è stata venduta a 216 dollari, con uno sconto del 31% rispetto al prezzo di partenza (316 dollari). Per chi non può permettersi un albergo e ama lo spirito d'avventura, c'è il couch surfing, la vacanza sul divano, una rete di persone che si scambiano ospitalità nel salotto di casa, gratuitamente ade esempio su
www. couchsurfing. com e
www. hospitalityclub. org . L'abitudine è diffusa soprattutto fra gli studenti universitari, abituati a spendere poco e a dividere casa con molte persone. Viaggiando si creano reti di amicì sparse in diversi paesi e spesso decidono di rivedersi.
Vacanze gratis anche con lo scambio casa. Si può passare qualche giorno in una villa alle Hawai, a Parigi o a Londra pagando solo le spese del viaggio. Basta scambiare il proprio appartamento con quello di un altro in qualsiasi angolo del mondo. Esistono diverse agenzie on line, che mettono in contatto i proprietari di casa. Fra le più antiche c'è
Homelink che offre oltre 16mila indirizzi in 30 paesi e ogni anno "fa viaggiare" oltre 250mila persone. Sono molti i siti che offrono un servizio simile ,
Homexchange e
Scambiocasa.
Con la crisi in molti puntano 'al tutto gratis'. Negli scaffali delle librerie aumentano le guide per spendere poco o nulla in viaggio. La giornalista Isa Grassano ha pubblicato qualche mese fa 101 cose divertenti, insolite e curiose da fare gratis in Italia almeno una volta nella vita, un piccolo manuale per viaggiatori curiosi, edito da Newton Compton. Nella guida c'è l'elenco di musei, parchi, feste popolari da visitare senza mettere mano al portafogli. Ad aiutare invece il turista che ha pochi soldi in tasca e vuole godersi la capitale, c'è la guida del Touring Club Roma Low Cost. Scritta dal giornalista Fabrizio Ardito, conduce il lettore lungo 11 itinerari da percorrere a piedi, dove visitare e ammirare chiese, monumenti, musei (perlopiù gratuiti), fontane, palazzi e scorci originali. C'è anche una lista di alberghi e Bed&breakfast e trattorie a prezzi interessanti