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17.8.13

Un altro suicida, ma non era gay e non merita le prime pagine



fra le tante fesserie e storture che scrive questo portale finalmente ne dice una giusta anche se detta in modo quasi razzista e omofobo e  parla  alla pancia della gente


da http://www.qelsi.it/2013/
14 agosto, 2013 | Permalink | Archiviato in: Giustizia e Società


Un muratore di 52 anni si è ucciso in una vallata del Piemonte. Non era gay, dunque nessuna prima
pagina dei quotidiani. Non è stato ucciso da un’amante. Dunque nessuna informazione televisiva. Non era un immigrato in arrivo dalla Libia. Dunque nessuna solidarietà da ministri o presidente della Camera, nessuna preghiera del Papa. Ha lasciato un biglietto in cui ha spiegato che non ce la faceva più economicamente. Dunque da non far sapere in giro. Perché i media son tutti impegnati a raccontare che l’Europa è uscita dalla recessione, che tutto va bene purché il governo resti in carica.
Giorgio Napolitano assicura che aprire una crisi politica sarebbe fatale. Per il muratore piemontese è stato fatale questo governo, è stato fatale il governo di Monti e Fornero. D’altronde, mentre i politici del Pd spiegano che l’Imu deve essere pagata, chi non ha i soldi per pagarla si uccide. Nel disinteresse delle feste di partito, degli spin doctor che si occupano dei candidati da promuovere come fossero saponette o detersivi. Al muratore suicida non importava nulla delle rinunce del governo Alfetta ad un aereo tra la flotta di cui dispongono ministri e soci. Al muratore interessava un lavoro che consentisse di vivere. Ma il lavoro non c’è anche se gli analisti di servizio assicurano che la recessione è finita. Aggiungendo che, comunque, la disoccupazione aumenterà. E l’Imu non aiuterà certo i muratori, perché i costi delle tasse vengono sottratti non solo alla costruzione di nuovi edifici, ma anche alla manutenzione. Se i soldi non ci sono, i lavori si procrastinano. Ma Monti, il maggior responsabile del disastro, insiste che bisogna pagare. E se non si può pagare, si devono vendere gli immobili. Finendo in mezzo ad una strada, ma è Monti che ce lo chiede. I cartelli di vendita, appesi ovunque, portano ad una ridistribuzione del patrimonio immobiliare italiano. Nel silenzio assordante dei media. Perché a comprare, a prezzi di saldo, non sono i nuovi ricchi, i ceti emergenti, in una ridistribuzione sociale. No, a comprare sono le società degli speculatori. Sono quelli che i soldi ce li avevano già e che ora si possono arricchire speculando sulle difficoltà del ceto medio che si impoverisce. Sono loro i grandi sostenitori dei Monti, degli Alfetta.

4.11.12

Innocente



Voglio immaginarlo forte, Carmine. Di quella forza che solo gli insegnanti, i colleghi possono conoscere: quella forza fatta di sguardi, di costanza, di notti affaticate e piane, di voci appassionate e calde. Aeree, stellate. Perché così sicuramente doveva sentirsi Carmine di fronte ai suoi studenti: un albatro nei territori della conoscenza, e l'aula diventava emozione, pianeta. Carmine aveva tutta la sua vita lì e anche di più. Insegnante, artista della pazienza. I suoi erano sogni di radici. Perché senza la scuola non si vive, tutt'al più si esiste.Carmine non ha più r-esistito. Si è reciso la giugulare con un colpo netto, alcuni giorni fa, dopo la constatazione che in quell'aula non sarebbe più tornato, che era condannato a restare un precario per sempre, "ammettendo di essere fortunato", chiosava poi, amaro. Aveva appena conseguito la laurea specialistica: "E dovrei essere gioioso ma sono triste perché il ministro Profumo ci sta distruggendo il futuro". Con l'elevazione a 24 ore settimanali di servizio lui era tagliato fuori, addio supplenze annuali. I giornali raccontano che era passato a scuola a salutare i colleghi.Quel nodo in gola, quella minuscola bolla di silenzio che lo ha preso, fino a soffocarlo, proprio lì, nella gola, io la conosco bene. Io che, come lui, ho attraversato vent'anni di precariato, più fortunata solo perché, probabilmente, nata e vissuta al Nord. Hanno scritto, della sua, "vita precaria". No. Era una vita lacerata. Quella bolla è diventata gigante non solo per l'ultimo colpo, quello che lo ha ucciso. Lo è diventata perché la pazienza si era lisa, sfibrata, umiliata. Dopo anni di silenti sopportazioni sulla presunta pigrizia dei docenti, invettive sulla nobiltà del suo impegno, mentre nessuno, come noi, sa quanto appassionante e doloroso sia occuparsi di altri esseri umani, giovani, fiorenti, quelli che proseguiranno il nostro cammino. Cultura è coltivazione, è prosecuzione nell'orto dell'umanità. Un atto comunionale. Quando la comunione s'interrompe, la vita cessa di essere umana.Di quanta violenza è fatto questo disperato amore degli intellettuali! Una fine come Seneca: o, forse, flaubertiana, nel senso di scioccante e impudica e "illetterata". Non esiste alcuna letterarietà nello svenarsi, è qualcosa di convulso e barbaro e primordiale. Quel gesto ferino è stato compiuto proprio sull'organo che trasmetteva conoscenza. E' stato un assassinio della parola e dell'arte. Ha testimoniato la resa dell'umanità. Non son più io, non son più uomo.Pochi giorni fa lo pseudo-intellettuale Giuliano Ferrara, direttore del "Foglio", berciava in tv: "Dài, su! l'Italia è ricchissima, vanno tutti in Bmw, il Paese è pieno di champagne e caviale... Voglio sapere una cosa: perché non si suicida più nessuno? Forza! Suicidiamoci! Adesso sono 6 mesi che non si suicida più nessuno ... Esigo un suicidio al giorno! Anzi, due!".Dall'altra parte, il silenzio. Contemporaneamente a Carmine si è tolto la vita un operaio sardo, anch'egli cinquantenne, che aveva perso la moglie due anni fa in seguito a un tumore e che doveva badare ai due figli, anch'essi disoccupati. Non trovava lavoro da sei anni.Perdonatemi, avrà sicuramente pensato, non sono degno di fare il padre. Non ne posso più.No, Carmine, no, ancora ignoto lavoratore: non siete voi gli indegni. Se il moloc post-capitalista oggi è stato saziato, sappiate che non siete morti invano. Sembrano vuote parole, e forse lo sono; inadeguate, senz'altro. A voi le hanno tolte, e voi avete creduto di rimanere muti per sempre. Ma il vostro urlo silente le ha restituite a noi. I funerali di Carmine si svolgeranno oggi alle 13, nella Basilica di San Tammaro a Grumo Neviano. Se costoro si tacciono, grideranno le pietre.

non sapevo che mettere un manifesto antifascista pacifico e senza offesa fosse reato

  non sapevo che esporre ( per giunta è nipote di una medaglia d'oro della resistenza ) un manifesto pacifico d'antifascis...